Strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese locali. Accesso al credito e soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari. Lunedì 15 maggio 2017, con inizio alle 09.30 presso Tecnopolo di Reggio Emilia Piazzale Europa 1, Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 11 maggio 2017

Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato da UniCredit sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari. L'incontro è in programma lunedì 15 maggio, con inizio alle ore 9,30.

Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario.

Intervengono: Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione; Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord; Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit.

A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Alimentari Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.

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La banca ha consegnato due speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di internazionalizzazione a due aziende nate nell'area di Cesena: Sorma Group e Suba Seeds. La premiazione si è svolta il 10 maggio nel corso di una serata di gala organizzata con Macfrut, grande fiera dell'ortofrutta di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico.

Bologna, 11 maggio 2017

UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che, partendo dalla Romagna e in particolare dall'area di Cesena, hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo in due diversi settori del business legato all'ortofrutta.

Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit hanno quindi consegnato l'"UniCredit award for internationalization" a Silvia Lotti e Maurizio Tumedei, rappresentanti rispettivamente di Sorma Group e Suba Seed.
La premiazione è avvenuta nel corso della serata di Gala organizzata mercoledì all'interno del Castello Malatestiano di Rimini. Tra i presenti anche Daniele Traversa, Area Manager Corporate Romagna UniCredit; Leonardo Gregianin del settore Sviluppo Territori Centro Nord UniCredit; e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera.

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L'"UniCredit award for internationalization" è lo speciale riconoscimento attribuito alle imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera fino al 12 maggio. L'iniziativa si inserisce appunto nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.

Nelle edizioni passate l'"UniCredit award for internationalization" è stato attribuito a Unitec (Lugo - Ravenna) e Zespri (Nuova Zelanda) nel 2015; Sun World (Usa) e Gruppo Turatti (Venezia) nel 2016.

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Le Università di Milano e Parma, il direttore generale di ARPAE, il Segretario dell'Autorità di bacino Po e Caire Reggio Emilia all'incontro sulla gestione delle acque organizzato dall'Emilia Centrale a Gualtieri in occasione della Settimana della Bonifica 2017.

Reggio Emilia, 11 maggio 2017

L'acqua, bene comune per eccellenza, è una risorsa primaria, essenziale, preziosa e da custodire per uno sviluppo che possa dirsi, nei fatti, rispettoso dell'ambiente che ci circonda, indispensabile per l'agricoltura moderna e di pregio, per la produzione di energia pulita e per garantire il patrimonio della biodiversità. La risorsa idrica costituisce un asset strategico da preservare, fondamentale per il futuro delle comunità, da coltivare giorno dopo giorno, sapendo raccogliere le sfide e le opportunità che si presentano. E' per questa ragione che il giorno 15 Maggio prossimo presso l'impianto del Torrione in Via Giacomo Matteotti a Gualtieri (Re) - a partire dalle ore 10 – il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica 2017 organizzerà un incontro pubblico per sensibilizzare la collettività sull'importanza della gestione quotidiana delle acque nel comprensorio reggiano e modenese. L'evento però non si limiterà all'analisi del contesto locale, ma spazierà, attraverso il contributo di esperti estremamente qualificati del settore, ad un vero e proprio focus globale. Dopo l'introduzione del Sindaco di Gualtieri Renzi Bergamini e l'introduzione del direttore dell'Emilia Centrale Domenico Turazza sul tema: La gestione integrata di una rete irrigua complessa si terrà una tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli a cui prenderanno parte Giampiero Lupatelli (Caire Reggio Emilia), Pierluigi Viaroli (Università di Parma), Gian Battista Bischetti (Università di Milano), Francesco Puma (Segretario Generale Autorità di Bacino Fiume Po- Distretto), Giuseppe Bortone (Direttore Generale ARPAE). Le conclusioni saranno a cura del Commissario Straordinario regionale al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli che approfondirà: valorico, criticità e sfide future.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Giovedì, 11 Maggio 2017 08:39

Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.

Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità. I fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 maggio 2017
Il mercato è pressoché fermo ma i fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio. Sono perciò ridotte le possibilità di assistere a cali sensibili, anzi tutte le leve dei fondi sono pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista.

I valori di oggi 10 maggio: un pronto per la farina di soya proteica a 342, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, la 44 a circa 10 euro in meno. Valori diversi invece per la farina di soya ogm free che vale 423 euro partenza silos interni quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 91 euro alla tonnellata. Il girasole proteico gira sui 190 euro partenza, mentre il girasole normale è in ripresa stante ormai la scarsità di merce e il prezzo si aggira sui 155/160 euro partenza, ben tenuta la farina di colza.
Un discorso a sé stante riguarda il seme di soya ogm free che al momento sembra reggere gli arrivi sui porti dove, il seme geneticamente modificato, è posto in vendita a 383/385 euro sul disponibile, ma a valori di 379 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo.

I cereali sono ancora in leggera tensione per l'eco ancora non spento sui probabili danni da freddo sia in Europa che in altre parti del mondo e questo potrebbe influenzare anche il mais.
I cruscami di grano hanno iniziato a leggera fase calante ma causato dal ridotto lavoro di molti mulini.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori). Aperta la caccia ai sottoprodotti.

Ancora molto volatile l'indice di cambio che lunedì ha sfiorato 1,10 per adagiarsi all'attuale 1,086.

Indicatori internazionali 10 maggio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1007 punti, il petrolio è attorno a 46$/bar e l'indice di cambio segna 1,08684.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Martedì, 09 Maggio 2017 09:16

Cosa sta succedendo al clima?

"Acqua, territorio e agricoltura: strategie di adattamento" con Giuliacci e Pecoraro Scanio. Incontro informativo il 16 Maggio organizzato dalla Bonifica Parmense e dall'Eu.Water Center dell'Università di Parma.

Parma, 9 Maggio 2017

Cosa sta succedendo al clima? Questo è l'interrogativo che la maggior parte delle persone si pone ogni volta che gli equilibri metereologici sono radicalmente sovvertiti da fenomeni imprevedibili, ma sempre più frequenti che condizionano, di riflesso, la nostra vita quotidiana e le nostre attività lavorative.

L'unica certezza a riguardo è che il clima globale sta sicuramente mutando il suo aspetto e che anche i numerosi micro-climi delle diverse regioni ne risentono pesantemente. Oggi un rapido ed estemporaneo cambiamento di un solo elemento climatico dall'altra parte dell'emisfero può presentare un conto salato a migliaia di chilometri e questa nuova realtà non può non essere periodicamente posta sotto la lente di ingrandimento da parte di coloro che sono chiamati ad anticipare il sopraggiungere di questi eventi o a gestirne le conseguenze subito dopo.

È per questo che in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica 2017 il Consorzio di Bonifica Parmense e l'Università di Parma Eu.WaterCenter, in stretta collaborazione con la Regione Emilia Romagna, hanno organizzato un incontro dal titolo "Cosa sta succedendo al clima? Acqua, Territorio e Agricoltura: strategie di adattamento" martedì 16 Maggio a partire dalle ore 10 presso la Sala Auditorium del Campus Scienze e Tecnologie in Via Langhirano.

Apriranno l'incontro-convegno il prof. Renzo Valloni dell'Università di Parma e direttore dell'Eu.WaterCenter e il Luigi Spinazzi presidente del Consorzio della Bonifica Parmense.

Seguiranno gli interventi del metereologo Andrea Giuliacci sul tema: Cambiamenti climatici globali: cause, conseguenze, scenari futuri; Carlo Cacciamani, Direttore di Idrometeoclima di ARPAE su: Mutamento climatico e il nostro territorio; Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde; il prof. Giacomo Corradi, Agronomo su: Cambiamento climatico e programmazione strategica delle colture in Emilia Romagna; Meuccio Berselli, Direttore del Consorzio della Bonifica Parmense su: Le nuove attività del Consorzio per l'adattamento ai cambiamenti climatici. L'incontro sarà moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli.

Al termine dei diversi interventi le conclusioni saranno affidate all'Assessore Regionale alla Difesa del Suolo, Politiche Ambientali della Montagna e della Costa e Protezione Civile Paola Gazzolo.

Nel corso dell'incontro sarà presentato il reportage fotografico sul cambiamento climatico realizzato dal fotoreporter internazionale Alessandro Gandolfi.

(Fonte: ufficio comunicazione consorzio della Bonifica Parmense)

Brindiamo insieme all'inizio di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival 2017" con un "Cocktail per il Sorbara". Il Comune di Bomporto, in collaborazione con la Federazione Italiana Barman e "Chef to Chef" ha organizzato una serata ricca di sorprese, per dare inizio all'edizione 2017 di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival".

Quando? Il 9 maggio dalle ore 20:00.
Dove? A Solara, presso l'Azienda Monari Federzoni, che ha gentilmente offerto i suoi spazi per ospitare questo primo evento di "Rosso Rubino.
Cosa? La fase finale del concorso "Un Cocktail per il Sorbara": sette barman si sfideranno all'ultimo drink. Ogni concorrente presenterà una personalissima ricetta a base dell'immancabile Lambrusco di Sorbara, che sarà esaminata da una giuria di esperti.

Ma non è tutto: i cuochi di "Chef to Chef" allieteranno la serata con appetitosi piatti, da degustare col vino offerto dalle sette cantine di Rosso Rubino (Cantina Bellei Aurelio, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Divinja, Cantina Garuti, Cantina Paltrinieri, Cantina Righi e Francesco Bellei). Durante la serata, inoltre, sarà possibile visitare l'acetaia di famiglia in barrique Monari Federzoni con degustazione e vendita dei prodotti.

Maggiori informazioni sul sito: www.lambruscowinefestival.it 
Comune di Bomporto
Via per Modena, 7 – 41030 Bomporto (MO)
Tel. 059.800711, Fax. 059.818033

Unicredit attribuisce due speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di internazionalizzazione a due aziende nate nell'area di Cesena: SORMA GROUP e SUBA SEEDS.
La premiazione si terrà il 10 maggio nel corso di una serata di gala organizzata in collaborazione con Macfrut, grande fiera dell'ortofrutta di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico

Da Cesena agli Stati Uniti, passando per il cuore dell'Europa onore al merito dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che, partendo dalla Romagna e in particolare dall'area di Cesena, hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo in due diversi settori del business legato all'ortofrutta. L'occasione è la terza edizione dell'"UniCredit award for internationalization", speciale riconoscimento attribuito alle imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera (10 al 12 maggio). Quest'anno sul podio Sorma Group e Suba Seed.

I premi saranno consegnati da Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, ai rappresentanti delle due aziende vincitrici, nel corso della serata di gala in programma mercoledì 10 maggio all'interno del Castello Malatestiano di Rimini. Qui, tra i presenti, ci saranno i titolari delle principali aziende dell'agroalimentare italiano; Daniele Traversa, Area Manager Corporate Romagna UniCredit; Leonardo Gregianin del settore Sviluppo Territori Centro Nord UniCredit; e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera.

L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.

"Per il terzo anno consecutivo UniCredit si conferma al fianco di MacFrut, manifestazione che rappresenta un punto di incontro e di confronto internazionale per i professionisti dell'ortofrutta. Siamo un Gruppo internazionale - ha sottolineato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – con radici ben salde sul territorio non solo italiano ma anche europeo, per tanto il nostro ruolo non si è limitato alla semplice sponsorizzazione della manifestazione. Abbiamo operato anche e soprattutto come partner strategico capace di contribuire ad uno degli obiettivi primari di Macfrut: favorire l'internazionalizzazione delle imprese locali sia attraverso prodotti mirati, sia fornendo assistenza diretta all'individuazione e al coinvolgimento di acquirenti esteri di rilievo. Ne è un esempio il B2B che abbiamo organizzato quest'anno, portando una decina di buyers tedeschi a diretto contatto con le imprese del territorio presenti in fiera. Azioni concrete che costituiscono la base di un processo vincente per l'avvio e la crescita del business".

Nelle edizioni passate l'"UniCredit award for internationalization" è stato attribuito a Unitec (Lugo - Ravenna) e Zespri (Nuova Zelanda) nel 2015; Sun World (Usa) e Gruppo Turatti (Venezia) nel 2016

Le foreste costituiscono ancora oggigiorno un'importante fonte di energia per numerose comunità dei Paesi in via di sviluppo. Vi è anche in atto un'inversione di tendenza nei Paesi industrializzati, dove prodotti e sottoprodotti della forestazione giocano un ruolo fondamentale nella sfida delle rinnovabili alle fonti energetiche cosiddette convenzionali.

Fino a che punto la produzione di legna da ardere e di carbone non fossile contribuiscono al degrado delle foreste ed all'aumento delle emissioni antropiche climalteranti? Quali sono gli impatti sulla salute delle popolazioni? Promuovere l'accesso a servizi energetici moderni che mantengano l'utilizzo delle biomasse è una soluzione? Che dire della neutralità carbonica?
Proponiamo qualche dato e qualche semplice conto cercando risposte non semplicistiche.
Questo evento riprende il discorso aperto con la giornata di lavoro "Energie per l'Italia del futuro" svoltasi durante la manifestazione Ravenna2015.

Con chi studia, cura, vive e quindi ama l'ambiente che ci circonda parliamo di:

Le decarbonizzazione del settore energetico tra false credenze e reali prospettive di successo
relatore: Pierluigi Totaro [Fisico, Pres. Comitato Nucleare e Ragione]

Le biomasse sono una fonte di energia pulita e low carbon?
relatore: Enrico Brandmayr [Fisico, ricercatore presso North Carolina Central University]

Biomasse a chilometro zero - problemi e possibili soluzioni
relatore: Paolo Errani [Fisico Professionista ANFeA, Consigliere Nazionale Ekoclub International Onlus]

Ekoclub Ravenna collabora per Ravenna2017. Vi aspettiamo numerosi al nostro Workshop. Disponibile il programma di tutti gli eventi con informazioni sempre aggiornate al sito internet www.ravenna2017.it 

Appuntamento a "Fare i conti con l'ambiente" - Ravenna2017.
19/05/2017 ore 9:30 - 13:00
Workshop R
Il Bosco coltivato ad Arte - III edizione - Le sfide della decarbonizzazione
Sala 2 – Palazzo Rasponi dalle Teste – Piano Nobile (1° Piano), Ravenna

Domenica, 07 Maggio 2017 08:56

Pianeta grano 2017.

Si rinnova l'appuntamento con Pianeta Grano 2017 all'insegna dell'agricoltura di precisione e degli scenari futuri. Il 9 Maggio prossimo a Jolanda di Savoia (Fe) CAE e Bonifiche Ferraresi organizzano un' intera giornata dedicata all'innovazione in agricoltura. Nel corso della mattinata visite guidate ai campi dove sono state effettuate le numerose prove varietali

Rinnovato anche per il 2017 l'appuntamento open day con la manifestazione Pianeta Grano organizzata dal Consorzio Agrario dell'Emilia e da Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia di Ferrara.
Il progetto informativo dedicato alle colture tipiche - con particolare riferimento al grano – e indirizzato a tutti gli interpreti della filiera e non solo, ha l'ambizione di proporre ogni anno un incontro che possa rappresentare un vero e proprio punto di riferimento stagionale all'insegna dell'innovazione per il comparto agroalimentare.

In quest'occasione che si terrà il giorno 9 Maggio prossimo gli organizzatori dell'evento porranno all'attenzione del pubblico - già particolarmente numeroso viste le adesioni già confermate – il tema "Pianeta Grano 2017: L'agricoltura di precisione scende in campo", un approfondimento mirato a 360° sulle molteplici novità offerte dalla ricerca tecnico-scientifica, tecnologica e su quelli che saranno i principali trend dell'immediato futuro.

La cura e la gestione precisa ed oculata delle coltivazioni è senza dubbio una nuova importante frontiera del settore agricolo con cui fare i conti e soprattutto potenziale ed ulteriore strumento necessario per poter arrivare preparati all'appuntamento con processi produttivi sostenibili e maggiormente redditizi. A tal proposito il programma della giornata inizierà già nel corso della mattinata - a partire dalle ore 10,30 - con la visita ai campi prova di "frumento" insieme agli esperti del Consorzio Agrario: un excursus guidato che si terrà sempre all'interno di Bonifiche Ferraresi.

Per i tecnici e gli operatori sarà un'occasione per conoscere dettagliatamente le più recenti e innovative selezioni varietali dei frumenti teneri e duri.

Nel pomeriggio, dalle 15,30, alcuni esperti del settore si confronteranno sul palco del convegno "Agricoltura di precisione" moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli. Interverranno nell'ordine: Federico Vecchioni (Amministratore Delegato Bonifiche Ferraresi), Mauro Tonello (Presidente Consorzi Agrari d'Italia), Gabriele Cristofori (Presidente Consorzio Agrario dell'Emilia), L.Pollini (Amministratore Delegato di BIA s.p.a.) sul tema: Filiera controllata inseguendo il DNA della varietà , D.Misturini (Agronomo) "Agricoltura di precisione :esperienze in campo".

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Il ruolo della fienagione nella produzione di foraggi di qualità è il focus della prima edizione di NOVA AGRICOLTURA FIENAGIONE, in programma il 18 maggio a Bonconvento di Sala Bolognese (BO).

Tra i partner dell'iniziativa il CRPA, che sarà presente con un proprio stand informativo e nel workshop che seguirà le prove in campo parlerà del ruolo della meccanizzazione nell'ottenimento di un fieno rispondente alle aspettative degli allevatori del comprensorio del Parmigiano Reggiano.

programma della giornata nel dettaglio:

18 maggio a Bonconvento di Sala Bolonese (BO)

Ore 9:00 Registrazione visitatori
Ore 9:30 – 13 Visita guidata ai cantieri di lavorazione, con le seguenti sezioni: SFALCIO, ARIEGGIAMENTO, ANDANATURA, RACCOLTA, PRESSATURA, MOVIMENTAZIONE A BALLE, VENTILAZIONE ARTIFICIALE
Ore 14,00 | Workshop
Fienagione, i problemi gestionali. Il caso dell'azienda che produce per il Parmigiano Reggiano
• Perché il Consorzio ha ritenuto utile istituire l'Albo dei fornitori di mangimi e foraggi
RICCARDO DESERTI | Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano
• Così perseguiamo, valorizziamo e comunichiamo la qualità del formaggio
IVANO CHEZZI | Presidente Granterre
• Scelte tecniche e scelte gestionali per ottenere foraggi di qualità, le ultime acquisizioni
MARIA TERESA PACCHIOLI | Crpa
• Il ruolo della tecnologia, e in particolare della meccanizzazione, nell'ottenimento di un fieno che risponda alle aspettative dell'allevatore
EROS GUALANDI | Presidente Cooperativa Il Raccolto
• La qualità del foraggio per un'efficace alimentazione delle bovine da latte
ANDREA FORMIGONI | Università di Bologna
• Il sostegno delle politiche regionali alla zootecnia da latte
ROBERTA CHIARINI | Assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna
Modera: GIORGIO SETTI | Giornalista di Edagricole

La partecipazione è ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

La manifestazione si svolgerà in collaborazione con la cooperativa agricola Bonlatte di Castelfranco Emilia (Mo) e con il Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia.

Il Consorzio Agrario di Parma, la Coldiretti provinciale e il Caseificio Borgotaro si uniscono per promuovere l'uso dei mangimi Non Ogm.

Parma – 05-05-2017- Un appuntamento nel nome della qualità e della salubrità derivanti dall'uso dei mangimi Non Ogm, attende i soci del Caseificio Borgotaro. Lunedì 8 maggio, alle 11, dopo l'assemblea, nella struttura si terrà un meeting a tema . L'organizzazione è curata dal Cap (Consorzio agrario Parma) e da Emilcap, col supporto della Coldiretti provinciale e del Caseificio Borgotaro. Al tavolo dei relatori siederanno: Giorgio Collina, direttore e Carlo Fornari, responsabile settore zootecnico del Cap. L'iniziativa è sostenuta dalla Coldiretti e appoggiata dal Consiglio del Caseificio Borgotaro ed in particolare, dal presidente Stefano Cacchioli.

Il Caseificio Borgotaro è uno dei circa seicento caseifici artigianali della zona tipica di produzione del parmigiano-reggiano. Non occorre raccontare la sua storia, lasciamo parlare i fatti. Dal lontano 1967, la lavorazione è cresciuta con impegno e passione, da 12.000 a 40.000 quintali di latte. Le oltre settecento forme di formaggio prodotte sono stagionate sfruttando i pregi dell'areazione naturale, senza l'utilizzo dell'aria condizionata e trascorrono due estati in stagionatura, per permettere le trasformazioni enzimatiche che rendono il parmigiano reggiano così buono e digeribile.

Dall'8 al 10 maggio ritorna a Parma il Campionato Mondiale della Pizza la più importante manifestazione internazionale dedicata al piatto italiano più famoso al mondo. Un'edizione con diverse tappe di avvicinamento in tutto il mondo: Melbourne in AUS, Bochum in Germania, Shangai in Cina, in Scandinavia a Stoccolma.

Martedì 9 maggio sarà presente Tessa Gelisio protagonista insieme a Le 5 Stagioni di Agugiaro &Figna Molini di #buonoasapersi, un percorso dedicato all'alimento più amato della cucina italiana per sfatare i miti ed esaltare le qualità dei metodi delle materie prime scelte dai maestri pizzaioli più blasonati al mondo. Alle ore 11.00 l'Ecocentrica Tessa ed il Maestro Internazionale della Scuola Italiana Pizzaioli Graziano Bertuzzo si sfideranno sulla pizza in pala al centro dell'Arena di gara.

Sempre Martedì 9 Maggio sarà presente il famoso Chef stellato Giancarlo Perbellini che alle ore 13 visiterà l'Arena della Pizza. Un "cuoco artigiano", così ama definirsi. Nasce nel 1964 a Bovolone, una tranquilla realtà immersa nella pianura veronese. Le sue radici sono quelle della grande tradizione agreste italiana in cui la terra e i suoi frutti sono una risorsa fondamentale. Lo chef è presente al Campionato in occasione del convegno internazionale PIZZA WORLD FORUM 2017.

Sono più di 720 i concorrenti provenienti da tutto il mondo che si sfideranno in undici categorie tra centinaia di pizze sfornate dalle postazioni di cottura. Il Campionato Mondiale della Pizza rientra nella storia delle manifestazioni culinarie italiane. Dal 1989 ad oggi ha attraversato letteralmente le mode, gli stili e le tendenze della cucina e non solo, esaltando un piatto sempre più protagonista della cultura alimentare mondiale.

Le gare inizieranno lunedì 8 maggio con le categorie di Pizza Classica, Pizza Napoletana IGT, Pizza in Pala, Pizza in Teglia, Freestyle e molte altre gustosissime gare. Martedì 9 le gare proseguiranno all'insegna della qualità con il Trofeo del cuoco stellato Heinz Beck con la categoria Primi Piatti in Pizzeria. Il 10 maggio si sveleranno i Campioni del Mondo della Pizza 2017 durante la serata di Gala in cui si degusteranno le pizze vincitrici.
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Il programma delle giornate e delle gare:
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Lunedì 8 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 inizio di tutte le gare gastronomiche e selezioni per il Trofeo Heinz Beck.
Dalle ore 17.30 circa selezioni per la gara di Stile Libero individuale.

Martedì 9 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 inizio di tutte le gare gastronomiche e selezioni per il Trofeo Heinz Beck.
Dalle ore 17.30 circa selezioni per la gara di Stile Libero individuale.

Mercoledì 10 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 gare di Velocità e Larghezza.
Dalle ore 10.00 proseguimento gara di "Pizza a Due" e finale del Trofeo Heinz Beck "I Primi... in Pizzeria".
A seguire gara di Stile Libero a squadre e finale di Stile Libero individuale.
Dalle ore 19.30 inizio premiazioni e serata di chiusura del Campionato Mondiale della Pizza 2017.

Press Office: STUDIO PUGGINA – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. +39 02 66988683
Organizzazione: tel. +39 / 421 83 148 - www.campionatomondialedellapizza.it  - www.pizzaworldchampionship.com 

www.campionatomondialedellapizza.it 
www.pizzaworldchampionship.com 

Terzo appuntamento con Giacomo Saver, direttore e fondatore di "Segretibancari.com". L'argomento di oggi è clamorosamente attuale. Parleremo di investimenti PIR (piani individuali di risparmio): ecco le tre cose da sapere prima di correre a sottoscriverli.

LIMITI - Gli investimenti PIR sembrano redditizi, grazie all'esenzione fiscale, ma presentano tre grossi limiti: vincolano i tuoi soldi per cinque anni, sono costosi e non ti permettono di beneficiare della diversificazione geografica.

CARATTERIZZAZIONE - Cosa sono gli investimenti in PIR, i Piani Individuali di Risparmio? I PIR nascono con un obiettivo preciso: convogliare l'enorme flusso di risparmio di cui gli italiani dispongono verso il mondo delle piccole e medie imprese, al fine di permettere a queste ultime l'accesso a capitali non bancari in grado di favorirne la crescita.
Per invogliare gli investitori a sottoscriverli, i PIR presentano l'indubbio vantaggio dell'esenzione fiscale, ma a fronte di ciò comportano dei limiti che occorre tenere sempre presente:

  • almeno il 70% dell'importo del piano dovrà essere investito in Italia
  • il 30% di quel 70 dovrà essere investito in strumenti finanziari di società a piccola capitalizzazione, che sono solitamente più rischiose di quelle ben patrimonializzate, perché le loro quotazioni borsistiche fluttuano parecchio
  • l'investimento dovrà essere mantenuto per cinque anni, altrimenti i benefici fiscali andranno perduti.

Di fronte a queste limitazioni è naturale chiedersi se i PIR convengono davvero...

COSTI - I Pir sono degli investimenti costosi, perché chi li propone lo fa avvalendosi dello strumento "fondo comune" che, come è noto, presenta costi notevoli. Ipotizziamo che il rendimento medio annuo delle azioni italiane sia del 5%. Il risparmio fiscale, pari al 26% del 5%, ossia l'1,30%, corrisponde all'incirca al costo di gestione annuo del prodotto.
Ne segue che solo se gli investimenti PIR renderanno almeno il 5% l'anno potranno ripagarti dei costi di gestione degli stessi, senza tenere conto degli eventuali oneri di ingresso.
Questi costi potranno essere ridotti usando, ad esempio, un fondo indice (ETF) avente le caratteristiche del PIR ma lo stesso deve essere mantenuto in portafoglio per almeno 5 anni.

INVESTIRE IN ITALIA OGGI - Prima di decidere se fare o meno degli investimenti PIR è opportuno porsi una domanda: ha senso per me, risparmiatore, investire in Italia?
Molte volte la risposta a questa domanda è un secco no. Il mercato azionario italiano rappresenta solo lo 0,50% della capitalizzazione mondiale. Se escludiamo le grandi aziende che tutti conosciamo per considerare solo le piccole realtà che potranno fare parte dei tuoi investimenti PIR il dato scende vertiginosamente.
Se il tuo capitale non è particolarmente elevato, diciamo inferiore ai 100.000 euro, puoi tranquillamente evitare di investire nei Piani Individuali di Risparmio. Otterrai un portafoglio ben equilibrato e diversificato investendo in ampie aree geografiche invece di concentrare i tuoi investimenti sul solo mercato italiano.

QUANDO INVESTIRE IN PIR - Prima di decidere se usare un certo strumento finanziario è sempre bene avere chiara la strategia che vogliamo adottare e seguire nel tempo. Se il totale complessivo degli investimenti e della liquidità disponibile supera i 100.000 euro, potrebbe aver senso – in base agli obiettivi di investimento ed alla tolleranza individuale al rischio – dedicare una parte compresa tra il 5% ed il 10% del totale in un PIR.
In questo caso, però, sarà bene tenersi alla larga dai fondi di investimento ed usare, invece, appositi ETF come ad esempio quello offerto da Lyxor: Lyxor Ftse Ital Mid Cap Pir Dr Ucits Etf (ISIN FR0011758085).
In questo modo ridurremmo drasticamente i costi aumentando al tempo stesso i rendimenti.

Segui ogni due sabati la rubrica di Giacomo Saver per entrare con maggiore semplicità all'interno del mondo finanziario. 

Cassa di espansione della Farnesiana: città e tangenziale più sicure grazie al lavoro del Consorzio di Bonifica. "Si ferma l'acqua, la città si muove" evento di presentazione dei recenti lavori di messa in sicurezza e consolidamento dell'opera idraulica realizzati alla cassa di espansione della Farnesiana dal Consorzio grazie ad un fondo europeo

Piacenza – Sabato 6 Maggio 2017 a partire dalle ore 10 in località Farnesiana si terrà l'incontro "Si ferma l'acqua, la città si muove", presentazione ufficiale dell'importante opera di messa in sicurezza e consolidamento della cassa di espansione che il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha recentemente ultimato grazie alla collaborazione con la Regione Emilia Romagna e ad un progetto realizzato con il contributo del Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea. L'infrastruttura idraulica, in caso di precipitazioni straordinarie - oggi decisamente più frequenti rispetto al passato - è utile e strategica per difendere attivamente tutta l'estesa area del quartiere Farnesiana e scongiurare dalle possibili infiltrazioni la carreggiata della tangenziale, essenziale per la complessa viabilità urbana. L'evento, a cui prenderanno parte autorità e figure istituzionali piacentine, vedrà l'introduzione del presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani e le successive conclusioni dell'Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna Paolo Gazzolo.

(Fonte Consorzio Bonifica Piacenza 29 aprile 2017)

Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità; non riesce a scendere perché le soglie di resistenza sono prossime alle attuali quotazioni ma non riesce nemmeno a risalire, mentre è fortemente influenzato dal cambio monetario.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 maggio 2017
Come ormai stiamo confermando da diverso tempo, non vi è carenza di merce a livello mondiale e salvo l'insorgere di gravi problemi geopolitici o climatici, la staticità dovrebbe protrarsi ancora. In questa situazione, qualsiasi notizia, seppure non accertata, potrebbe innescare la reazione speculativa dei fondi.

I valori di martedi erano: un pronto per la farina di soya proteica a 344, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, valori diversi invece per la farina di soya ogm free che è quotata 422 euro partenza silos interni, quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 90 euro alla tonnellata.

Un discorso a sé stante è il seme di soya ogm free che sembra, al momento, reggere gli arrivi sui porti dove il seme geneticamente modificato è posto in vendita a 391 euro sul disponibile, ma a valori tra i 373-376 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo. Una differenza più che sensibile la cui tenuta, in termini temporali, non è stimabile.

Per i cereali è da segnalare che i grani stanno andando il leggera tensione in conseguenza al vociferare sulle conseguenze da danni da freddo che potrebbero emergere in Europa e in altre parti del mondo. Il verificarsi di una tale ipotesi potrebbe conseguentemente influenzare anche il mercato del mais. Al momento, per quanto all'estero il mercato del mais sia ben tenuto, il cambio euro/dollaro risulta a noi favorevole.

I cruscami di grano hanno terminato la loro fase ascendente e adesso dovrebbero iniziare a calare, utile a coloro che avessero necessità di ricoperture sul periodo estivo.

Sui consumi ancora poco da osservare. Sempre "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori).

Indicatori internazionali 03 maggio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1073 punti, il petrolio è attorno a 48$/bar e l'indice di cambio segna 1,09104.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Occupazione in crescita e nuovi progetti di green-economy: se ne è parlato agli Stati generali ieri a Bologna. Ecco alcuni dati significativi che riguardano l'Emilia-Romagna.

Bologna, 3 maggio 2017

Sono oltre 33mila le imprese dell'Emilia-Romagna che hanno investito, fra il 2010 e il 2015, nella green economy.
In percentuale, si tratta di un 27,7% che sarà ulteriormente implementato nei prossimi mesi. Perché sono sempre di più le aziende che progettano di puntare a al settore del 'verde'.

Il vantaggio di queste scelte riguarda prima di tutto l'occupazione.
Significativamente, sul totale dello scorso anno, le assunzioni nel comparto sono state l'11,3%.
Sono questi alcuni fra i dati incoraggianti che si riferiscono alle politiche "verdi" in Emilia-Romagna emersi durante gli Stati generali della green economy che si sono svolti ieri all'Opificio Golinelli a Bologna.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e gli assessori Palma Costi (Attività produttive, piano energetico, economia verde), Paola Gazzolo (Ambiente), Simona Caselli (Agricoltura) e Raffaele Donini (Trasporti, reti, infrastrutture) hanno illustrato le azioni per un modello di crescita sostenibile. Le stesse che costituiscono la spina dorsale del programma di governo della Giunta. Un programma che punta a un nuovo sistema produttivo in cui la sostenibilità ambientale è connaturata alla sostenibilità sociale (con al centro il Patto per il Lavoro), all'attrattività degli insediamenti produttivi per una sempre maggiore competitività delle aziende, senza tralasciare la messa in sicurezza del territorio e la valorizzazione delle risorse naturali. Ricerca, innovazione ed efficienza energetica, economia circolare e qualificazione ambientale, eco-innovazione in agricoltura e produzioni bio; mobilità sostenibile, sono i pilastri dell'azione regionale a sostegno della green economy.

La crescita in regione è testimoniata da alcuni dati. Ad esempio, con il 10,79% l'Emilia-Romagna ha un percentuale maggiore di brevetti verdi rispetto all'Italia (6,01%). Un forte impulso arriverà dall'approvazione del Piano energetico regionale (Per) che ha l'obiettivo della riduzione delle emissioni del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l'incremento al 20% nel 2020 e al 27% nel 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l'impiego delle fonti rinnovabili; l'aumento dell'efficienza energetica al 20% nel 2020 e al 27% nel 2030.

Su questo punto, le parti sociali intervenute (Confindustria Emilia-Romagna, Tavolo permanente per l'economa, Cnr Bologna e organizzazioni sindacali) hanno sottolineato in modo unanime l'importanza del percorso partecipativo che la Regione ha messo in atto sul Per come modello di confronto sulla green economy. 

A.K.

Mercoledì, 03 Maggio 2017 08:39

Battuta d'arresto per il latte spot e il burro.

Rallenta la tensione sul Parmigiano Reggiano 24 mesi mentre il 12 mesi e il Grana Padano restano in zona rossa. Stazionari i listini del latte spot e del burro.

di Virgilio, Parma 3 maggio 2017 -

LATTE SPOT Battuta d'arresto per il prezzo del latte spot. Tra 34,54 e 35,57 €/100 litri è il listino invariato del latte crudo spot nazionale registrato alla borsa di Verona. Il latte intero pastorizzato estero si conferma tra 33,51 e 34,54€/100 litri. Continua invece la flessione del pastorizzato scremato estero (-1,92%) che si colloca tra 12,94 e 13,46€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Invariati i listini anche del burro quotato alla borsa merci di Milano. Sembra quindi che si sia arrestata la fasce ascendente che ha contraddistinto il settore nelle precedenti 6 settimane. Fa eccezione, nella settimana corrente, la Crema che cede lo 0,91%. In risalita invece la panna di centrifuga veronese (+2,31%).

Borsa di Milano 28 aprile: (=)
BURRO CEE: 4,25€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,40 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,30€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,10€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,18/Kg. (-)
MARGARINA marzo 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 24 aprile : (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,17 - 2,25 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 28 aprile 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 maggio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70 - 2,70 €/kg.

GRANA PADANO 28/4/2017 - Prosegue il ridimensionamento dei listini del Grana Padano. 5 centesimi perduti anche nella scorsa settimana, uno scivolone che si trascina da 9 settimane consecutive.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO 28/4/2017 L'aria di crisi si sta consolidando anche nel mercato del Parmigiano. Continua anche nella diciassettesima settimana il ridimensionamento dei listini del re dei formaggi. Unica nota positiva la stazionarietà registrata sul 24 mesi nelle ultime due settimane di aprile.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,95 €/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,70 - 11,25 €/Kg.

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Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.

SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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Nei primi mesi del 2017 i prezzi dei prodotti lattiero caseari hanno iniziato ad evolversi secondo dinamiche completamente contrapposte: da una parte, il mercato delle materie grasse continua ad essere sottoposto a tensioni dal lato della domanda facendo registrare quotazioni record, dall'altra parte il mercato delle polveri magre ha iniziato una nuova fase calante, come conseguenza di scorte abbondanti e scambi poco vivaci.

Nelle battute finali del 2016 il mercato internazionale e comunitario era stato interessato da una forte spinta al rialzo, grazie a una diminuzione della produzione di latte - in particolare in Oceania e in Sud America - e una domanda mondiale piuttosto sostenuta, soprattutto da parte dei Paesi asiatici.

Le tensioni sui prezzi dei derivati si sono rapidamente riflesse sulla materia prima e, dopo aver toccato i livelli più bassi degli ultimi cinque anni, anche il prezzo del latte crudo alla stalla nell'UE ha cominciato a risalire nell'ultima frazione di anno.

Il trend positivo è proseguito nel 2017, attestandosi a gennaio a 33,38 euro/100 kg, con una variazione pari al +12% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. L'incremento registrato dai prezzi alla stalla in tutti i principali Stati membri è stato favorito da una riduzione della produzione di latte comunitaria più sostenuta rispetto al calo stagionale atteso.

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FOCUS CINA
Dopo gli incrementi registrati nel corso del 2016, la domanda di importazione di latte e prodotti lattiero caseari da parte della Cina dovrebbe rimanere sostenuta nel corso del 2017, secondo le ultime previsioni del Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti.

In particolare, sono attese in aumento le importazioni di latte intero in polvere, vista la riduzione delle scorte e il continuo incremento della domanda al consumo, soprattutto per l'alimentazione infantile. Nel 2016 l'import cinese è cresciuto del 21% e la Nuova Zelanda detiene la leadership incontrastata del mercato con una quota apri a circa il 90%. Nel 2016 sono cresciute anche le importazioni di formaggi (+29%) e burro (+15%) e anche in questo caso i paesi oceanici rappresentano i principali mercati di approvvigionamento.

A dispetto di un minore interesse per le polveri magre, sono attese in evoluzione le importazioni di latte Uht (+38% nel 2016), di cui l'Unione Europea è il principale fornitore (Germania e Francia, rispettivamente primo e terzo fornitore) con una quota pari ai 2/3 del mercato cinese, seguito dalla Nuova Zelanda con una quota pari al 20%.

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(FONTE Ismea 27 aprile 2017 - allegato pdf)

 

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Domenica, 30 Aprile 2017 11:03

Birra - La versione di Romeo.

Oggi ci siamo avvicinati al mondo variegato e davvero attraente delle birre, cercando di carpirne le sfaccettature e ricavarne spunti interessanti da chi, come Romeo Catellani, ne conosce i dettagli più intimi ed ha una conoscenza molto approfondita del tema anche grazie alla sua enorme passione.

di L'Equilibrista 27 aprile 2017 -
L'incontro di oggi è stato fortemente voluto per poter finalmente aprire una finestra sul Mondo variegato e di successo della Birra in Italia. Per questo abbiamo ritenuto fondamentale parlarne con una figura di spicco di questo settore, ROMEO CATELLANI, Responsabile Scuola Concorsi Associazione Italiana Sommelier di AIS Emilia e specializzato in materia di acque, birre, distillati, tè, caffè, cioccolato e Degustazione e riconoscimenti, nonché Presidente della Cooperativa Associazione Italiana Sommelier Emilia. Con il sommelier Catellani si è cercato di esplorare qualcosa di nuovo, approfondire ed andare nello specifico del tema grazie a domande mirate e ricreando un bel botta e risposta a nostro avviso originale nei contenuti proposti.

20170425-WA0014HA TROVATO CAMBIATO IL PALATO DEL CLIENTE CHE BEVE BIRRA RISPETTO AL PASSATO ? E SE SI, CHE TIPOLOGIA PREDILIGE OGGI IL CONSUMATORE MEDIO ?

" Il nostro è un Paese storicamente enoico nel quale il vino da sempre la fa da padrone, di conseguenza la birra ha sempre avuto un ruolo di semplice bevanda, addirittura da molti considerate una sorta di bibita leggermente alcoolica. Stiamo naturalmente parlando della tipologia " birra chiara", esattamente tipologia lager a bassa fermentazione con un titolo alcolico intorno a 4. È questo lo stile birrario in assoluto più consumato a livello mondiale con punte di eccellenza nella ex Cecoslovacchia dove nasce la tipologia Pils con una elegantissima nota di amaro grazie al luppolo Zatec coltivato in quelle zone"

LEI CHE TIENE CORSI E PARTECIPA A DIVERSE SERATE DI DEGUSTAZIONE, CHE CLIENTE E CHE LIVELLO DI CONOSCENZA INCONTRA PARLANDO DI BIRRA?

Il livello di conoscenza non è diffuso ma è altissima la curiosità di conoscere questo mondo spesso inesplorato. Vorrei citare a proposito uno dei miei maestri che ho avuto nel percorso di studi nell'AIS (Associazione Italiana Sommelier), Raffaele Quirino Piccirilli. In una delle sue lezioni definiva la birra una bibita, quindi lo invitai a partecipare ad uno dei miei viaggi in Belgio. Dopo qualche giorno mi avvicinò dicendo " Ho capito perché ti sei appassionato a questa birra. Questa non è birra, è quasi vino !", per poi scoprire , grazie alla spiata della sua gentile signora, che dopo questo viaggio non si fa mai mancare un cartone di Orval nella propria cantina. Ho voluto citare questo aneddoto perché trattandosi di uno dei pionieri dell' Associazione Italiana Sommelier, testimonia come esperti conoscitori dell'enogastronomia non avessero ancora preso in considerazione come la birra stesse entrando anche nella ristorazione italiana. Sempre in tema di AIS , quando frequentai il corso, la birra si teneva in unica lezione con i liquori e distillati. Solo nei primi anni del 2000 le lezioni diventarono 2 separate, e oggi la nuova didattica sta pensando di introdurre anche una lezione di abbinamento cibo-birra.

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QUINDI POSSIAMO DIRE CHE IL CONSUMO DI BIRRA DI QUALITA' E' IN AUMENTO RISPETTO AL PASSATO, MA GRAZIE A QUALI LEVE I BIRRIFICI HANNO SAPUTO GUADAGNARSI QUESTA INVIDIABILE POSIZIONE?

Il consumo di birre di qualità è in aumento semplicemente perché imprenditori illuminati hanno saputo, con lodevole perseveranza, specializzarsi in termini di "stili birrari", tecniche di spillatura ed abbinamenti gastronomici. Il primo nato nella provincia di Reggio Emilia fu "Shannon pub" a Castelnovo Sotto , dove il mitico "Lolla" ti faceva entrare in Irlanda. Trovavi infatti una selezione di birre stout spillate con carboazoto, salmone selvaggio, irish cafee e dulcis in fundo, una saletta attrezzata per le gare di freccette. Successivamente abbiamo visto nascere: a Bibbiano il Metheglin , tempio delle belghe, Reggio Emilia Aloisius università della bassa fermentazione e a Canali Arrogant Pub dove Alle seleziona instancabilmente specialità di nicchia. Questo solo per citarne alcuni, senza dimenticare l'accresciuta proposta di alcune enoteche.

CI PARLAVA DI LOCALI DI TENDENZA E AL PASSO CON I TEMPI CHE PROPONGONO MARCHE DI NICCHIA, QUINDI TROVA CHE I BIRRIFICI ITALIANI SIANO AL LIVELLO QUALITATIVO DELGI ALTRI PIU' BLASONATI O CHE MANCA ANCORA QUALCOSA ?

Nel mercato italiano sono presenti tutte la grandi multinazionali della birra con stabilimenti di produzione. L'unica industria rimasta ancora di proprietà italiana è Forst proprietaria anche del marchio Menabrea. Gli altri storici marchi italiani quali: la udinese Moretti, la sarda Ichnusa sono del gruppo Heineken, Peroni di Sab Miller. La qualità nella loro tipologia è di buon livello salvo alcune invenzioni dettate dal marketing con bizzarre aromatizzazioni regolarmente bocciate dai consumatori.

NELLA SUA ESPERIENZA DI PROFESSIONISTA, COSA HA VISTO CAMBIARE IN QUESTO MONDO E COSA CREDE POTRA' CAMBIARE ANCORA IN FUTURO?

Il consumatore italiano è generalmente attento alla qualità e considera il mangiare e bere non semplicemente un modo per nutrirsi, ma un momento di godimento sia in termini gustativi, che di convivialità e curiosa esplorazione di sapori non ancora sperimentati. Il terreno è quindi molto fertile. Nella mia modesta attività di divulgatore, noto che siamo passati da richieste di tenere corsi base per conoscere la storia, gli ingredienti e le fasi produttive della birra, a incontri specialistici tipo: abbinamenti pizza birra, che pizza e che birra; birra e cioccolato, approfondimenti sulle Trappiste in quanto considerate le migliori birre al mondo, per arrivare al re dei formaggi cioè il Parmigiano Reggiano di diverse stagionature accostato a verticali di birre di adeguato livello.

FATTO CENTO IL MERCATO TOTALE DEL CONSUMO DELLA BIRRA, CHE QUOTA PENSA ABBIANO I BIRRIFICI IN ITALIA ?

Il fiorire di tanti birrifici o micro birrifici artigianali nel nostro Paese lo ritengo un interessante fenomeno di imprenditoria , soprattutto giovanile, che riesce a dialogare direttamente con le giovani generazioni, che sono il futuro del mercato. Avere un censimento esatto non è facile in quanto il movimento è altissimo e continuo: nuove imprese, accorpamenti di imprese, chiusure. Sono stimate circa un migliaio di Aziende se consideriamo anche quelle che non imbottigliano ma vendono direttamente in locali di proprietà con servizio alla spina.

IL MERCATO E' GIA' MATURO E CI SONO ANCORA SPAZI DA OCCUPARE A SUO PARERE?

Gli spazi sono ancora enormi, non a caso la grande distribuzione sta formando i così detti "responsabili corner birra" per i loro punti vendita.
Come sempre di più vediamo arricchire le carte vino nella ristorazione con la carta birre. La crescita del mercato deve però passare inevitabilmente da una crescita culturale del prodotto e del suo possibile utilizzo. Nella ristorazione è il personale di sala che deve conoscere e saper proporre la birra adeguata ai piatti adeguati . Basti pensare a birre che egregiamente si abbinano a dolci, preparati di frutta, piatti affumicati, carne, pesce.....and what else?

QUALI SONO I PRINCIPALI CANALI DISTRIBUTIVI DI CUI SI AVVALGONO I BIRRIFICI ATIGIANALI ?

Generalmente il birrificio artigianale distribuisce in zona con casi nei quali il rapporto è direttamente dalla produzione al consumatore. Basti citare l'esempio di "Giusto Spirito" dove il mastro birraio Paolo Branchetti produce a Rubiera e distribuisce oltre che nel ristorante adiacente alla brasseria, anche nei ristoranti di proprietà a Reggio Emilia, Modena e Campogalliano. Naturalmente il confezionamento in bottiglia è poi indispensabile per entrare in ristorazione e nelle enoteche, nonché per partecipare ai panel di degustazione e di conseguenze sulle guide del settore.

QUALE PUO' ESSERE IL PLUS QUALITATIVO O ORGANOLETTICO NONCHE' DISTINTIVO CHE RENDE UNA BIRRA MAGGIORMENTE APPREZZABILE DI ALTRE?

Ci sono prodotti ben fatti e altri meno ma quello che conta è il contesto nel quale il prodotto viene consumato. Dopo una passeggiata o una uscita di jogging , la birra può contribuire ad una buona reidratazione ma non consiglierei una barley wine. Magari una lager o in quantità adeguata una fresca bier blanche possono dare molta soddisfazione, come con un sostanzioso hamburger consiglierei una IPA, e qui la proposta delle artigianali la fa veramente da padrona.

CI SONO TERRITORI PIU' VOCATI DI ALTRI ALLA PRODUZIONE E SE SI PER QUALI REGIONI ?
La birra si fabbrica, diversamente dal vino che si fa, quindi non vedo nella birra molta importanza al Terroir. Certo che poter attingere acqua da una sorgente, usare orzo di qualità, luppoli selezionati e da ultimo , ma non in ordine di importanza, avere a disposizione adeguate colture di lieviti, sono garanzia di ottenere un buon prodotto.

La giornata con Romeo Catellani volge al termine e sicuramente gli spazi e le curiosità sarebbero molti di più, l'universo dei birrifici artigianali, delle peculiarità organolettiche dei singoli luppoli, le grandi marche italiane e l' inesauribile voglia di fare dei giovani imprenditori e mastri birrai avrò ancora tanto da offrire. Le specialità gastronomiche in abbinamento, per un prodotto dalle grandi potenzialità e dall'emergente appeal come la birra, sono solo all'inizio.
Fenomeno questo che sta prendendo molto piede e che delizia palati esigenti e più scanzonati di quanto si potesse pensare una volta.

"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia." (Goethe)

20170425-WA0011

 

L'adozione di tecniche di fienagione in due tempi, che prevedono l'appassimento del foraggio in campo e la successiva essiccazione con aria in fienile può essere una soluzione particolarmente interessante nell'areale di produzione del Parmigiano Reggiano, in particolare nelle aziende che hanno deciso di aderire al progetto qualità "Prodotto di Montagna", definito dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, tra le cui regole è previsto, oltre a quanto indicato dai Reg. UE 665/2014 e 1151/2012 legati all'origine, che il 60% della sostanza secca della razione somministrata alle bovine, su base annua, provenga dalla zona di montagna.

I vantaggi che ne derivano sono, infatti, una riduzione delle perdite di fieno in campo, una maggiore qualità dei foraggi prodotti, con una conseguente riduzione dei costi di alimentazione.
Due le possibilità: l'essiccazione artificiale del foraggio sfuso o l'essiccazione artificiale delle rotoballe.
La spiegazione delle due tecniche, con la valutazione dei benefici e le esperienze di alcuni produttori, nell'articolo di Aldo Dal Prà e Fabrizio Ruozzi del CRPA a questo link


(Fonte CRPA Reggio Emilia 20/4/2017)

Il gruppo di lavoro del prof. Andrea Formigoni del Dipartimento di Medicina Veterinaria - UNIBO, Sniffen del Fencrest LLC, Cotanch del William H. Miner Agricultural Research Institute e Maria Teresa Pacchioli di CRPA sono tra gli autori dell'articolo "Effect of undigested neutral detergent fiber content of alfalfa hay on lactating dairy cows: Feeding behavior, fiber digestibility, and lactation performance" sull'effetto di differenti livelli di uNDF nel fieno di medica sulle performance delle bovine da latte ed in stampa sull'importante rivista Journal of Dairy Science

L'NDF indigerita (uNDF) è stato testato come marcatore della digeribilità della fibra in differenti progetti e ha dato risultati molto promettenti per la valutazione del valore nutrizionale dei fieni e dei foraggi.

CRPA quindi ha inserito l'uNDF tra i parametri disponibili del suo servizio di analisi NIRS (foraggi e feci).

Un abstract dell'articolo è disponibile a questo link

ABSTRACT
The objective of this study was to investigate the effects of 2 alfalfa hays differing in undigested neutral detergent fiber content and digestibility used as the main forage source in diets fed to high producing cows for Parmigiano-Reggiano cheese production. Diets were designed to have 2 different amounts of undigestible NDF [high (Hu) and low (Lu)], as determined by 240-h in vitro analysis (uNDF240). Alfalfa hay in vitro digestibility [% of amylase- and sodium sulfite-treated NDF with ash correction (aNDFom)] at 24 and 240 h was 40.2 and 31.2% and 53.6 and 45.7% for low- (LD) and high-digestibility (HD) hays, respectively. The 4 experimental diets (Hu-HD, Lu-HD, Hu-LD, and Lu-LD) contained 46.8, 36.8, 38.8, and 30.1% of alfalfa hay, respectively, 8.6% wheat straw, and 35.3% corn (50% flake and 50% meal; DM basis). Soy hulls and soybean meal were used to replace hay to balance protein and energy among diets. Eight multiparous Holstein cows (average milk production = 46.0 ± 5.2 kg/d, 101 ± 38 d in milk, and 662 ± 42 kg of average body weight) were assigned to a 4 × 4 Latin square design, with 2 wk of adaptation and a 1-wk collection period. Dry matter and water intake, rumination time, ruminal pH, and milk production and composition were measured. Diets and feces were analyzed for NDF on an organic matter basis (aNDFom), acid detergent fiber, acid detergent lignin, and uNDF240 to estimate total-tract fiber digestibility. Dry matter intake and rumination times were higher in HD diets compared with LD diets, regardless of forage amount. Rumination time was constant per unit of dry matter intake but differed when expressed as a function of uNDF240, aNDFom, or physically effective NDF intake. No differences were found among treatments on average ruminal pH, but the amount of time with pH <5.8 was lower in Hu-HD diets. Milk production and components were not different among diets. Total-tract aNDFom and potentially digestible neutral detergent fiber fraction digestibility was higher for the LD diets (88.3 versus 85.8% aNDFom in HD), for which lower feed intakes were also observed. The Hu-HD diet allowed greater dry matter intake, longer rumination time, and higher ruminal pH, suggesting that the limiting factor for dry matter intake is neutral detergent fiber digestibility and its relative rumen retention time.
(Fonte CRPA Reggio Emilia 5/4/2017)

(Foto di copertina: professori Sniffen e Formigoni - Foto di repertorio - Parma LGC)

E' allarme rosso per il gelo: ingenti danni a vite, seminativi e ortofrutta. Chiediamo lo stato di calamità (Agrinsieme di Reggio Emilia sulle brinate)

Alcune notti in cui le temperature sono scese sotto lo zero hanno messo in allarme gli agricoltori, che dopo la siccità ora sono alle prese con le brinate che hanno causato danni importanti. L'anticipo della stagione primaverile con il caldo delle ultime settimane, ha fatto anticipare i cicli vegetativi delle piante, rendendole perciò più esposte all'improvviso calo di temperatura.

20170420-vite-brina 1"E' opportuno che le autorità preposte aprano le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale", afferma il coordinamento Agrinsieme di Reggio Emilia (Cia – Confagricoltura – Copagri – settore agroalimentare dell'Alleanza delle cooperative). "Questo per consentire di valutare nei tempi necessari l'entità effettiva dei danni e vedere gli interventi conseguenti, sapendo che il ristoro dell'eventuale danno subito dai singoli agricoltori sarà invece coperto dalle loro polizze assicurative".

Secondo le informazioni raccolte dalle associazioni aderenti ad Agrinsieme Reggio, la situazione si presenta molto differenziata: ci sono zone dove i danni sono evidenti, altre dove potrebbero manifestarsi con qualche ritardo. In ogni caso, ci sono già – a sprazzi – perdite evidenti su vite, fruttiferi, seminativi (in particolare mais da poco seminato), orticole come pomodoro da industria, ma anche su meloni e angurie.

Gli agricoltori sono già in allerta per rimpiazzare quel che è possibile, e da questo punto di vista l'anticipo della stagione che si è verificato potrà agevolare il recupero produttivo più avanti. Stesso discorso può valere per la vite: anche in caso di danni ingenti alle prime gemme, che qua e là nella bassa sembrano esserci, le seconde gemme potranno in parte rimediare e far recuperare in parte la produzione.

Proprio per questo – conclude Agrinsieme – è opportuno un monitoraggio continuativo per arrivare a quantificare i danni effettivi.

(Reggio Emilia 21/4/2017)

Lunedì 24 è stato il giorno della pubblicazione dei dati USDA dell'esportazioni settimanali dagli USA. La positività dei dati ha perciò favorito il segno positivo del Chicago.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2017

DATI USDA 24 aprile 2017
SEMI maggio 961,2 (+10,2) luglio 971,6 (+11) novembre 967,4 (+8)
FARINA maggio 316,4 (+6,8) luglio 320,6 (+7)
CORN maggio 359,2 (+2,2) luglio 365,4 (+1,6)
GRANO maggio 402,4 (-2,4) luglio 419,2 (-1,6) settembre 434,2 (-1,2)

Così come, il segno più, era anche favorito dal forte deprezzamento del dollaro, o meglio dal forte apprezzamento dell'euro, causato dal risultato delle elezioni francesi, che smorza il timore di una deriva antieruropea della Francia.

Il MARTEDI 25/04 poi il mercato ha registrato un andamento misto:
SEMI maggio 954,4 (-6,6) luglio 965 (-6,6) novembre 961 (-5,6)
FARINA maggio 313,5 (-2,9) luglio 317,7 (-2,9)
CORN maggio 365 (+5,6) luglio 371,6 (+6,2)
GRANO maggio 408,6 (+6,2) luglio 427 (+7,6) settembre 441 (+6,6)

Prosegue quindi una relativa staticità dei mercati. Come più volte ricordato, è difficile che certi valori possano arretrare ancora, mentre il maggiore fattore di influenza del prezzo rimane l'indice di cambio euro/dollaro.

Al momento rimane molto difficile interpretare le tendenze. E' ipotizzabile un pronto per la farina di soya proteica a 342, partenza porto di Ravenna, e così forse sino a fine anno, mentre per il 2018 potrebbe virare sul 344, in linea di massima quindi mercato si dimostra ancora piuttosto piatto. I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si stanno decisamente risvegliando per l'industria delle agroenergie (biodigestori)

Sui futuri ben poco da dire se non che i cereali sono ancora stimati in leggero rialzo, specie quelli esteri, ma adesso si dovranno rifare i conti con il nuovo cambio Euro Dollaro. Sul pronto continua il rincaro dei cruscami di grano e del seme di soya nazionale ogm free, anche se gli arrivi di maggio del prodotto dal sud e nord America porteranno, insieme al nuovo cambio, ad una netta frenata.

Indicatori internazionali 26 aprile 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1154 punti, il petrolio è fermo a 50$/bar e l'indice di cambio segna 1,09051.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Camera di Commercio e Unicredit in sinergia per le imprese del territorio. Seminario presso la sala convegni della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Partecipazione gratuita.

Reggio Emilia, 24 aprile 2017

Proseguono gli appuntamenti formativi gratuiti per le aziende organizzati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia in collaborazione con UniCredit sui temi dell'export.

Il prossimo incontro si terrà il 27 aprile, con inizio alle 9,30 presso la sala convegni della Camera di Commercio di Reggio Emilia (Piazza della Vittoria, 3).
L'iniziativa si inserisce nell'ambito di una serie di seminari gratuiti su temi legati all'internazionalizzazione per supportare la crescita delle piccole e medie imprese nei mercati internazionali.
Il Dottor Salvatore Davide Manna, del Global Transaction Banking Italy di UniCredit, illustrerà alcuni degli aspetti più salienti delle "Garanzie nel commercio internazionale". Tra i temi trattati, il ruolo del credito di firma, la fideiussione, le normative di riferimento, le forme di emissione e le modalità di escussione.
Il seminario si rivolge a imprenditori, funzionari degli uffici export e professionisti e rientra nell'ambito degli appuntamenti di "Go International!", il programma UniCredit che offre formazione gratuita sui temi dell'export e dell'internazionalizzazione.

La partecipazione è gratuita.

E' obbligatoria l'iscrizione on line attraverso il sito www.re.camcom.gov.it.
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Editoriale: Caccia agli evasori e equità sociale o quasi. - In Flessione i formaggi duri e il latte spot. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre- Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono. - Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura. - Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque - Grandine, si fa la conta dei danni - Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento. - Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi. - Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
SOMMARIO
Anno 16 - n° 16 23 aprile 2017
1.1 editoriale
Caccia agli evasori e equità sociale o quasi.
2.1 lattiero caseario
In Flessione i formaggi duri e il latte spot.
3.1 latte
In vigore le nuove norme in materia di etichettatura latte.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 vinitaly closing
Vinitaly, l'edizione 50+1 cresce ancora
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono.
6.1 pomodoro Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura.
6.2 siccità e bonifiche Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque
6.3 maltempo Grandine, si fa la conta dei danni
7.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento.
8.1 vinitaly Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.
9.1 etichettatura Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20170416-Cibus-15-COP

 

Domenica, 23 Aprile 2017 08:58

Grandine, si fa la conta dei danni

La stima dei danni è ancora in corso, ma è certo che sono stati ingenti. La grandinata della tarda serata di domenica 16 aprile ha infatti colpito pesantemente le campagne di Finale Emilia, oltre al territorio di diversi comuni limitrofi.

Secondo quanto riferiscono le associazioni degli agricoltori a subire i danni maggiori sono stati gli alberi di pere, i cui frutti, se pur ancora di piccole dimensioni, sono stati colpiti riportando lesioni che saranno destinate ad aumentare con la crescita del frutto stesso, andando ad inficiare la qualità del prodotto. Problemi sono stati registrati anche per la coltura della vite, che si trova ai primi stadi vegetativi con tralci ancora estremamente fragili. Danni anche per le barbabietole, mentre per gli altri seminativi, essendo le piante molto piccole, occorrerà attendere la successiva crescita per verificare se vi sono state lesioni di qualche tipo.
"Ancora una volta il nostro territorio - dice l'assessore all'Agricoltura del Comune di Finale, Beatrice Ferrarini - è martoriato dal maltempo. I danni subiti dalle coltivazioni sono evidenti, ci auguriamo che in questa occasione Regione e Provincia di Modena non manchino di far sentire agli agricoltori la loro vicinanza in modo tangibile, contrariamente a quanto è avvenuto per la grossissima grandinata del settembre 2015, quando si sono limitate a promettere, senza dar poi seguito alle buone intenzioni".

(Fonte Comune di Finale Emilia)

Ismea, con etichettatura origine oltre 1 milione di tonnellate di formaggi totalmente "mappati". Con l'indicazione del paese di mungitura e di quello di condizionamento o trasformazione viene scritto un nuovo capitolo nel rapporto di maggiore trasparenza tra produzione e consumo nel sistema agroalimentare.

Si tratta di un cambiamento fondamentale soprattutto nel mercato italiano dei formaggi, che vedeva sinora tutelata l'origine solo per i formaggi Dop e Igp, e che ora vedrà complessivamente tutelati oltre un milione di tonnellate di formaggi prodotti e commercializzati in Italia.

Secondo i dati di Ismea, infatti, il provvedimento consentirà al consumatore di conoscere l'origine delle materie prime di potenziali ulteriori 510.000 tonnellate di formaggi non Dop prodotti e commercializzati in Italia, che si aggiungeranno alle 513.000 tonnellate di formaggi già certificati.

Nell'ambito degli acquisti domestici di latte e derivati, i formaggi e latticini costituiscono il 60% della spesa delle famiglie italiane, cui si aggiungono l'8% del latte fresco, il 13% del latte UHT, il 13% dello yogurt, il 2% della panna, e il 3% del burro.

(Fonte Ismea Roma 18 aprile 2017))

I mercati ai massimi spaventano gli investitori, da sempre combattuti tra il desiderio di "investire e guadagnare" ed il timore di entrare nel momento sbagliato (e di perdere). Giacomo Saver, direttore di Segretibancari.com, spiega oggi come muoversi quando le quotazioni sono particolarmente alte. Ecco tre idee utili per gestire al meglio la fase di mercato che stiamo vivendo.

Inseguire le performance: il primo errore da evitare

E' un errore diffuso quello di decidere la propria strategia di investimento sulla base dei risultati passati ottenuti dai mercati o in base alle attese circa il futuro andamento degli stessi.
E' frequente il caso di persone che si pongono il problema del "dove" mettere i propri soldi solo dopo che le performance passate sono state di un certo rilievo.
Poiché l'andamento delle quotazioni di qualunque strumento finanziario (si tratti di bond o di azioni) è in gran parte imprevedibile, decidere dove mettere i propri soldi sulla base delle previsioni o delle attese di rendimento rischia di rivelarsi un grave errore.
La costruzione di un portafoglio investimenti deve partire, necessariamente, dalla profonda conoscenza di se stessi, dei propri obiettivi e dalla tolleranza ai rischi. E' inutile farsi accecare dalle prospettive di guadagno quando le cose vanno bene e stare alla larga dai mercati quando le cose vanno male. La storia ci insegna che così fanno gli investitori inconsapevoli, che comprano e vendono sempre in ritardo, entrando sui massimi e liquidando le posizioni in corrispondenza dei minimi di mercato.

Temere il mercato: il secondo errore da evitare

I mercati azionari sintetizzano lo stato di salute di una economia. In altri termini le loro quotazioni crescono durante le fasi di crescita economica e si contraggono durante i periodi recessivi.
Di sicuro a periodi favorevoli si alterneranno momenti negativi, con ribassi anche del 50%. Nel complesso, però, le quotazioni azionarie nel corso dei prossimi dieci o venti anni continueranno a crescere segnando via via nuovi massimi.
Chi teme un ribasso dei mercati probabilmente ragiona troppo sul breve periodo.
Chi, invece, non ragiona in termini di settimane ma di anni e non si lascia attrarre dalle prospettive a breve termine di un mercato particolare ma, al contrario, mantiene il proprio focus su ciò che accade a livello globale, non dovrà preoccuparsi troppo in caso di un temporaneo ribasso delle quotazioni. Sempre che, beninteso, non abbia investito sulla base delle attese di rendimento, trovandosi in tale modo con un portafoglio squilibrato che lo espone a rischi eccessivi.

La diversificazione di cui nessuno parla

Quando si tratta di diversificare tutti pongono l'accento sulla diversificazione per tipo di investimento, mentre nessuno bada alla necessità di differenziare anche dal punto di vista temporale i propri investimenti. Realizzare una strategia efficace è davvero semplice: quando dobbiamo scegliere dove investire i nostri soldi, semplicemente dobbiamo dividere l'importo da impiegare in tre o quattro tranches ciascuna delle quali andrà investita in un momento diverso, in modo tale da minimizzare il rischio di entrare per intero nel momento sbagliato.
Questo modo di procedere non è il migliore in assoluto e può essere potenziato grazie all'utilizzo di appositi indicatori in grado di aiutare l'investitore nella individuazione del momento migliore per entrare o per uscire dal mercato. Tuttavia la diversificazione temporale è uno strumento potente per l'investitore non professionale in quanto gli permette di ridurre ulteriormente i rischi.
Le quotazioni elevate raggiunte dai mercati non devono rappresentare un freno all'investimento. Tenendo presente che l'atto stesso di investire comporta l'accettazione di subire delle perdite, è utile ricordare che l'investitore che baserà la propria strategia sulle sue esigenze, che non teme ribassi temporanei delle quotazioni, e che investe poco alla volta, ha ottime probabilità di ottenere guadagni stabili ed interessanti nel corso del tempo.

Vinitaly 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte Le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

di L'Equilibrista Verona 19 aprile 2017 -
Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E' ", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.

20170409-Mescita bollicine-ENNEVIProseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.
Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.
La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante.

Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.
In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN , altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon , rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare 20170410-Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi MG 1115 20170409prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

(Foto ENNEVI Verona fiere)

VINITALY 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

da L'Equilibrista

Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E'", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.
Proseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.

Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.

La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante. Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.

In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN, altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon, rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

Mercati relativamente stabili. Le maggiori variazioni di prezzo derivano prevalentemente dalle oscillazioni del cambio valutario. Sul mercato interno calano i cereali per l'alimentazione umana e i consumi restano molto tiepidi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 aprile 2017
Il mercato di Chicago e non solo, continua a manifestare una relativa staticità. I tenui segnali rialzisti sono fortemente condizionati dal cambio valutario. A imprimere una controtendenza verso il basso sono i livelli di scorte consistenti e le positive previsioni di produzione.

Le uniche notizie rialziste che in questo momento possono influenzare le quotazioni sono connesse alla scarsa piovosità invernale, ormai registrata in quasi tutta l'Europa.

Sul mercato nazionale prosegue la tendenza delineatasi durante le settimane precedenti: continuano a calare i cereali per alimentazione umana (frumento tenero delle classi qualitative superiori, e frumento duro), mentre il mais e i semi oleosi sono addirittura in lieve crescita.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si stanno decisamente risvegliando per l'industria delle agroenergie (biodigestori).
Sui futuri i cereali sono visti in leggero rialzo, e i proteici sono considerati ancora troppo cari per dare il via agli acquisti, sul pronto continua il rincaro dei cruscami di grano, e del seme di soya nazionale ogm free, anche se gli arrivi di maggio del prodotto dal sud e nord America dovrebbero portare ad una netta frenata.

Indicatori internazionali 20 aprile 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1278 punti, il petrolio è fermo a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,07713.

 

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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