Di Mario Vacca Parma 6 ottobre 2019 - Le nuove norme del codice della crisi e dell’insolvenza per dirimere le liti dei soci al 50%

L’inizio di un’avventura imprenditoriale matura dalla voglia di fare tra due soggetti che presi – com’è ovvio che sia – dal business principale del quale molto probabilmente sono edotti tralasciano alcuni aspetti sostanziali che potrebbero essere genesi di problematiche nel futuro della società, in particolar modo quanto le quote sono divise equamente al 50% e l’amministratore è soltanto uno dei due. Solitamente in fase di start-up a causa della mancata esperienza dei soci in questioni di diritto societario e comunque della sola focalizzazione sulle idee del business non viene data grande importanza allo statuto, sia quando regola il rapporto tra i soci sia per gli aspetti fiscali che con la redazione di un buon documento si possono conseguire.


Nel trascorrere degli anni tra i due soci si crea un divario, uno tenderà più ad amministrare l’altro più a lavorare ed è facile che il primo prenderà decisioni in autonomia mancando di dare qualsiasi informazione al socio, con il risultato che quasi sempre, idee, strategie ed azioni di uno finiscano per prevalere su quelle dell’altro, diluendo cosi la tutela legale tra i due ma anche la capacità di sopportazione dell’altro socio che a lungo andare subirà la “dittatura” dell’altro.

Naturalmente in questi casi il risultato non potrà essere che uno soltanto: un’insanabile rottura del rapporto tra i soci. Solitamente l’amministratore porta con se’ il rapporto con i professionisti aziendali quali commercialista, consulente del lavoro etc, che alla fine cadranno nell’involontaria difesa del socio prevalente o nel manifesto riconoscimento da parte del professionista nei confronti del socio che gli conferma di anno in anno il mandato.

Nell’ipotesi che cambiare il commercialista in alcuni casi è più un danno che altro che si andrebbe ad arrecare alla società stessa, una soluzione perverrebbe dal nuovo Codice sulla Crisi delle Imprese laddove impone che le società che, nel biennio precedente abbiano superato determinati parametri nominino un sindaco o in alternativa un revisore.

Siffatto obbligo potrebbe offrire un’importante opportunità per pareggiare il potere tra i due soci laddove il sindaco o il revisore (figura che, tra i vari compiti, dovrà controllare la correttezza del lavoro svolto dal commercialista) venga scelto dal socio che si ritenga svantaggiato.

La nomina di un sindaco o un revisore, sono obbligatori laddove la società abbia superato determinati parametri, ma facoltativi se tali parametri non siano raggiunti e pertanto nominabili anche in società di piccole dimensioni.

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Editoriale:  - Cornuti e mazziati! -Latte in calo, crollo della crema, scendono i formaggi - Cereali e dintorni. Rischio dazi USA sui mercati interni, italiani in particolare - Agrilevante 2019... l'agricoltura mediterranea in un unico evento! - Conclusi i lavori di regimazione idraulica in comune di Carpaneto - 


SOMMARIO Anno 18 - n° 40 06 ottobre 2019 cibus 40-6ott19-COP.jpg
1.1 editoriale
Cornuti e mazziati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in calo, crollo della crema, scendono i formaggi
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Rischio dazi USA sui mercati interni, italiani in particolare.
7.1 Patata di bologna dop Patata di Bologna D.O.P. Un'eccellenza dei fertili suoli bolognesi
7.2 FIERE - Agrilevante 2019 Agrilevante 2019... l'agricoltura mediterranea in un unico evento!
8.1 eventi agroalimentare Il Nocino e la "ricetta" segreta dell'elisir d'amor - Le foto
10.1 viabilità Lombardia Emilia Ponte Verdi di Ragazzola chiuso per 3 notti dal 7 ottobre dalle 21 alle 6.
10.2 dazi usa Dazi Usa: Cosa cambia per il Parmigiano Reggiano
11.1 bonifica piacenza Conclusi i lavori di regimazione idraulica in comune di Carpaneto
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners  

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Si è conclusa con successo la missione imprenditoriale ed istituzionale, che si è svolta dal 25 al 27 settembre 2019 a Tianjin, una delle quattro municipalità cinesi - insieme a Pechino, Shanghai e Chongqing - poste sotto il diretto controllo del governo centrale. Mulino Formaggi in prima fila nel comparto Food & Beverage.


di Redazione Parma 6 Ottobre 2019 - L’edizione del 2019 di ITALY-CHINA SME TRADE AND INVESTMENT FORUM, che si è tenuto nella città di Tianjin (15 milioni di abitanti) dal 25 al 27 settembre ha visto la partecipazione di Federico Donati, Sales Manager di Mulino Formaggi srl, uno degli attori più autorevoli nell’export del Parmigiano Reggiano e altre eccellenze casearie nazionali.


Al forum, patrocinato da Bank of China, CDP, ICE, CONFINDUSTRIA, e ABI, hanno preso parte circa 50 aziende italiane appartenenti a diversi settori, agroalimentare, meccatronica, biomedicale, automotive e helthcare.
Il Business Forum Italia Cina (BFIC), l’organismo fondato dai Governi Italiano e Cinese nel 2014 con l'obiettivo di promuovere le relazioni economiche tra i due Paesi, co-presieduto sul lato italiano dall’AD di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Fabrizio Palermo, e su quello cinese dal Chairman di Bank of China, Liu Liange.


La missione si é composta sostanzialmente di due parti:
- la quinta edizione del Business Forum Italia-Cina che si terrà alla presenza dei vertici politici del Ministero dello Sviluppo economico (MISE) e dell’omologo cinese MOFCOM; 
una sessione di incontri bilaterali (Match) tra aziende italiane e cinesi, con l’obiettivo di supportare la nascita di possibili collaborazioni.


“Un Forum molto ben organizzato, ha precisato Federico Donati, e particolarmente qualificanti gli incontri con gli operatori cinesi, almeno quelli che a noi maggiormente interessano e connessi all’ampio settore del Food & Beverage”.


Al forum sono intervenute figure di spicco di entrambe le delegazioni e val la pena citare gli interventi di Ma Chalong (General Manager BANK OF CHINA), Liu Liange ( Chairman Bank of China) Jin Xiangjun ( Vice sindaco Tianjin), Stefano Buffagni (Viceministro MISE), Fabrizio Palermo (CEO Cassa Depositi e Prestiti), Qian Keming (Vice Ministro del commercio cinese), Giuseppe Fedele (Ambasciatore italiano in Cina), Carlo Ferro (Presidente ICE), Qian Hongshan (Vice ministro cinese affari internazionali) senza contare innumerevoli rappresentanti del partito comunista cinese locali e nazionali. 

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(A destra Federico Donati Sales Manager Mulino Formaggi srl e a sinistra un importante importatore cinese di food & beverage)






"Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita", così citava Albert Einstein alla metà degli anni 50.

di L'Equilibrista Reggio Emilia, 04 ottobre 2019 - Il consueto eccesso pensai fra me e me, ma nel tempo ebbi più volte la fortuna di conoscere persone che fanno dell’apicoltura la loro ragione di vita. La loro passione, il loro credo tanto da orientare delle buone pratiche in virtù di queste creature.

Prima di documentarmi, pensavo fosse una esagerazione o quanto meno una presa di posizione voluta per mettere le persone davanti a delle responsabilità che oggi invece sembrano quasi una razionale e decisa missione. L’autonomia del nostro Pianeta è a forte rischio e mai come adesso ne abbiamo preso coscienza, sarà per la tenace lotta ingaggiata da Greta Thumberg o per la diffusione dei seminari e diversi incontri in Regione, che aiutano a capire che una tale sentenza ha già effetti deflagranti sulle nostre vite.


E veniamo ai fatti, perché nel nostro Paese è praticamente azzerata la produzione di miele a causa dell'andamento climatico siccitoso dello scorso mese di Marzo che, seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente bizzarro e caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici, non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell'alveare.


L'allarme lanciato da Coldiretti sugli effetti del maltempo è perentorio ed ha caratterizzato una distorta primavera, delineando gravi problemi agli alveari compromettendone fioriture tanto che le api non avendo la possibilità di raccogliere il nettare, non ne possono produrre e quel poco deve necessariamente servire alla loro sopravvivenza.


Dopo le crisi del 2016 e del 2017, finalmente ecco una timida ripresa della produzione nel 2018, che però si è ancora una volta arrestata nel 2019 proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche e che in particolare nella prima parte dell’anno, confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto, determinando perdite molto alte della produzione. In diverse zone d’Italia si tratta già di un vero e proprio azzeramento del raccolto di miele e quindi della impossibilità di poter pianificare o addirittura pensare al futuro di questa eccellenza italiana in modo sereno.


In Emilia Romagna, se prendiamo ad esempio la produzione di acacia, rileviamo un livello di produzione per nulla soddisfacente, tanto che si stima una media produttiva di soli 10 kg/alveare, ben al di sotto quindi dei 25-30 kg ad alveare per le aree del nord Italia che distanzia i 18 kg in media del sud Italia.


Nonostante questa situazione di estrema emergenza però, al Concorso Grandi Mieli d’Italia Tre Gocce d’Oro, sono ben 1.011 mieli partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia ed anche se non è stata raggiunta la cifra record di 1.124 campioni dell’anno scorso, gli Apicoltori non indietreggiano e continuano la loro attività fatta di rispetto, attenzione e cura verso un mondo fragile ed destramente importante per tutto l’ecosistema e la biodiversità.

(sotto una strage di api)

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“Ogni incontro lascia sempre un segno e il segno è un gesto che comunica”. È l’alba di un nuovo giorno.

Di Guido Zaccarelli Mirandola, 6 ottobre 2019 - La nave è pronta per salpare per dirigersi verso il mare infinito della reciprocità. I marinai hanno imbarcato doni e regali da distribuire lungo il viaggio nella speranza di distribuirli durante tutta la traversata e quando ormeggeranno, al sicuro, una volta raggiunti il porto di destinazione.

Un viaggio che esige di essere fatto in compagnia di altre persone che condividono il valore, e il senso etico, che sta alla base della relazione tra le persone. Una luce che sorprende per l’energia radiosa che scaturisce da ogni pensiero, o singola parola o gesto, capace di aprire squarci di riflessione nella vita quotidiana degli individui e condurli insieme ad approdare nel porto sicuro della reciprocità. Nel corso della navigazione l’equipaggio potrebbe incontrare imbarcazioni che hanno perso la rotta, altre che hanno subito danni e squarci che le stanno portando alla deriva, o altre ancora che sfrecciano a forte velocità senza batter ciglio.

“Del resto, se riflettiamo, sono poche sono le occasioni nelle quali incontriamo imbarcazioni che si affiancano e che donano il proprio tempo al reciproco ascolto”. Quelle sono le uniche barche che remano con te. Perché tutte le altre hanno fretta di navigare verso il loro orizzonte indistinto.

“Ogni incontro lascia sempre un segno e il segno è un gesto che comunica”. Un gesto è un segno semiotico e la semiotica è la disciplina che studia il linguaggio dei segni in un’ottica di significazione: «è tutto ciò che rimanda a qualcos’altro che non c’è: il fischio del capostazione che segnala la partenza di un treno, l’imbarcazione che sta raggiungendo il porto e lancia dei segnali sonori che facilitano la comunicazione con altre navi e la pilotina utilizzata per accompagnare le navi al suo ormeggio, il segnale lampeggiante di un semaforo, il testo presente in un libro, qualsiasi frase contenuta in una bottiglia lanciata in mare e ritrovata a distanza di anni» La significazione è la relazione che lega il semaforo (qualcosa) a qualcosa altro che non c’è, l’auto, un pedone, un treno. I marinai lo sanno e per questo sono pronti a sfidare l’avventura, consapevoli che durante la navigazione potrebbero incontrare mondi diversi, troppo lontani dai loro, e dai quali sarebbe meglio prendere le distanze. Sono consapevoli che le parole sarebbero capaci di trovare vana la disponibilità all’ascolto, ed essere trasportate con il vento verso un destino indistinto.

Ma il lavoro prevede di lasciare un segno per condurre l’altro a riflettere sulle opportunità di condividere il viaggio. Ogni cosa che noi vediamo, tocchiamo, pensiamo o proviamo è un segno semiotico che genera un processo di comunicazione verbale, e non verbale, che si riflette in ambito sociale e si muove attraverso l’interazione di persone. Il regalo e il dono sono segni semiotici che vengono impiegati nei differenti contesti dove le persone intendono esprimere il valore associato al gesto.

Rappresentano le azioni visibili e invisibili che l’uomo mette in atto in un qualsiasi scambio comunicativo, rappresentano le dimensioni tangibili e intangibili della relazione interpersonale con il quale il gesto trova la sua identità quando è posto in relazione con altri gesti e incontra mani che si stringono.

“Il regalo e il dono sono gesti che contengono significati valoriali di differente natura: il primo valorizza l’oggetto della relazione, il secondo il valore della relazione”. Una persona regala un oggetto ad un’altra persona e una madre dona l’amore al figlio. Due prospettive differenti cha hanno origini differenti per il risultato che la loro azione determina una volta conclusa l’azione del segno. Il regalo spesso condiziona la relazione tra le persone, ponendo chi riceve nella condizione di sdebitarsi, di ricompensare il gesto in altri modi per ristabilire la condizione di equilibrio della relazione. Qui nasce spesso l’aspettativa, l’attendere di essere ricambiati nel gesto, per le difficoltà presenti nell’uomo nell’interpretare le condizioni di verità che stanno all’origine dell’azione compiuta, fino a quando non è stato determinato con precisione il significato che nel contesto di riferimento hanno avuto i comportamenti. La madre non si aspetta di essere ricambiata dal figlio con lo stesso dono d’amore che lei stessa ha profuso nella vita.

Donare il proprio tempo agli altri senza attendere di essere ricambiati con la stessa moneta in caso di avversità. L’aiuto, il volontariato, la generosità che esprime la natura buona nobile del cuore, sono gesti naturali che provengono dal di dentro, dal desiderio di fare qualcosa e non dal bisogno di fare qualcosa, per compensare una mancanza. Il contesto è in grado di stabilire il gesto nella sua espressione autentica, quella della verità: è un dare senza perdere e un prendere senza togliere. E’ forte il desiderio di immergere le persone che incontri nel mare della reciprocità per fare assaporare il valore dell’esempio che caratterizza il gesto più importante in assoluto per apprendere i comportamenti. Bisogna alleviare il disagio che ogni giorno incombe nelle persone quale frutto del malessere degli altri, affinché si diffonda nell’aria il profumo di un benessere collettivo. Un momento del tempo da destinare al reciproco ascolto, dove fare emergere il valore di una nuova consapevolezza sociale: il dono.

La nave ha raggiunto il porto di destinazione, ormai vuota di doni e regali ma piena di significati per il valore aggiunto che i gesti hanno prodotto nel lungo viaggio che i marinai hanno compiuto per raggiungere il mare infinito della reciprocità.

  

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell’azienda, Franco Angeli Editore.
Alberto Voltolini, e Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Modena e Reggio Emilia, lo sfondo del problema: cenni di semiotica e pragmatica

Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 

 

 

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

 

Venerdì, 04 Ottobre 2019 16:49

Agrilevante 2019... ai blocchi di partenza!

La fiera di Bari dedicata a macchine agricole, impianti e tecnologie.

Si tiene dal 10 al 13 ottobre 2019 a Bari “Agrilevante”, l’esposizione Internazionale delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la filiera agricola, la più importante tra le manifestazioni fieristiche dedicate al settore primario che si svolgono nell’intero bacino mediterraneo.

La fiera, dal carattere specialistico e professionale, si svolge su una superficie di 50 mila mq e ospita oltre 300 aziende a copertura di 6 filiere produttive (Filiera Cerealicola, Filiera Energetica Colture No Food, Filiera Olivicolo Olearia, Filiera Ortofrutticola, Filiera Vitivinicola Enologica e Filiera Zootecnica).

La manifestazione offre ai visitatori (circa 70.700 nell’edizione 2017, con oltre 40 delegazioni estere accreditate) un panorama completo di soluzioni efficaci per l’intero ciclo produttivo: dalla lavorazione e preparazione del terreno alla semina, dall’irrigazione ai trattamenti, fino alle fasi di raccolta, trasporto e prima lavorazione dei prodotti. A questo si aggiungono le filiere a destinazione non alimentare, vedi quelle delle materie prime per l’industria e per l’energia.

L’evento è particolarmente focalizzato sulle colture tipiche del Mediterraneo, per le quali l’industria della meccanizzazione è in grado di offrire una gamma di mezzi ed attrezzature molto ampia e tecnologicamente avanzata.

(Fonte Agrilevante Bari)

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Alla collettiva di Colonia partecipano 18 aziende della Food Valley, in rappresentanza di molte filiere di territorio. La presenza di Parma Alimentare ad Anuga è strategica per il profilo internazionale della manifestazione, con 6 dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export food parmense nella top ten dei Paesi di provenienza dei visitatori.

04 Ottobre 2019 -

Dal 5 al 9 ottobre, Parma Alimentare sarà a Colonia per partecipare ad Anuga, la più importante piattaforma di business al mondo per il settore del food & beverage. L’edizione 2019 avrà un significato particolare: Anuga festeggerà infatti il traguardo dei 100 anni di storia, avendo esordito a Stoccarda nel 1919. Rispetto ad allora, quando gli espositori erano esclusivamente tedeschi e l’evento era annuale e itinerante, la manifestazione si è evoluta profondamente: dal 1951 si optò per la cadenza biennale e per la sede di Colonia. Quell’anno gli espositori furono 1.200, in arrivo da 34 Paesi; l’ultima edizione della fiera, nel 2017, ha invece visto 7.400 espositori e richiamato un pubblico di 165.000 visitatori professionali.

Anche la missione business di Parma Alimentare in Germania può vantare numeri da record. Sono infatti 18 le aziende che prenderanno parte alla collettiva ad Anuga: Agugiaro & Figna Molini, Cooperativa Casearia Agrinascente, Azienda Agricola Coppini Arte Olearia, Caseificio Gennari Sergio & Figli, Devodier Prosciutti, F.lli Galloni, Gualerzi, La Fattoria di Parma, La Felinese Salumi, Oleificio Speroni, Pomodoro 43044, Rizzoli Emanuelli, Rodolfi Mansueto, Ruliano, San Nicola Prosciuttificio del Sole, Zarotti, Zuarina e Zuccato F.lli.

A spiegare il perché di questa massiccia presenza parmense è Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare: «Anuga è una manifestazione trade di rilievo veramente internazionale. Il 74% dei visitatori è straniero: più precisamente, 72.500 provengono da Paesi europei diversi dalla Germania e 49.500 dall’area extra UE. Se incrociamo la lista dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export alimentare parmense e la top 10 dei Paesi di provenienza dei visitatori di Anuga, le aree di sovrapposizione sono notevoli: ben sei, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Belgio, a cui va aggiunta naturalmente la Germania. Numeri e Paesi a parte, rilevante è anche la composizione del pubblico di Anuga: a Colonia convergono i più importanti buyer della distribuzione organizzata (36,3%), del food service e del mercato dei consumi extradomestici (21,1%) e dell’industria alimentare (13,2%). Ad Anuga ci sono quindi tutte le condizioni ideali per siglare nuove alleanze di business: non a caso, è una manifestazione particolarmente apprezzata dagli italiani, che sono il primo espositore, rappresentati da oltre 1.000 aziende».

Oltre che da numeri importanti, la spedizione di Parma Alimentare a Colonia è caratterizzata dalla varietà delle filiere rappresentate: si spazia dal Parmigiano Reggiano DOP al Prosciutto di Parma DOP, dalle conserve ittiche ad altri salumi tipici come Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP, dalle conserve di pomodoro ad altre conserve vegetali, dalle farine all’olio extravergine di oliva. «Anche se il core business delle 18 aziende al nostro fianco ad Anuga è diverso, ci sono vari fattori che le accomunano - afferma Alessandra Foppiano -. Penso al posizionamento premium, all’innovazione di prodotto e all’elevato contenuto di servizio. Senza dimenticare il forte legame identitario con il territorio della Food Valley: un elemento che ci può aiutare a valorizzare la vocazione turistica di Parma, prima realtà in Italia a potersi fregiare dello status di UNESCO Creative City of Gastronomy».

All’appuntamento con Anuga, il sistema alimentare parmense si presenta in buona salute: nel 2018, considerando i primi 10 Paesi di destinazione, l’export ha raggiunto quota 1,49 miliardi di euro. Da sottolineare il fatto che la Germania, il Paese ospitante la manifestazione, con 270,5 milioni di euro (una quota pari al 18,1% del totale), sia risultato nel 2018 il principale partner commerciale di Parma, superando la Francia, per quanto riguarda il mondo Food & Beverage.

C’è una ulteriore ragione per partecipare alle fiera di Colonia: «Anuga è un osservatorio privilegiato per guardare all’evoluzione del mondo food & beverage - prosegue l’Executive Manager di Parma Alimentare -. Oggetto di particolare attenzione saranno gli alimenti ‘free from’, che nel 2018 hanno inciso per il 23% dei nuovi lanci di prodotto, i cibi certificati Halal e Kosher, rispettosi rispettivamente delle regole alimentari islamiche e dei dettami della religione ebraica, e i cosiddetti superfood, che coniugano proprietà nutrizionali e benessere, cresciuti del 12% annuo tra il 2014 e il 2018».

Con l’obiettivo di evidenziare il legame con il territorio e di fare cultura di prodotto, per tutta la durata di Anuga, Parma Alimentare organizzerà nel suo spazio degustazioni di prodotto e showcooking. L’attività sarà gestita da Parma Quality Restaurants, il Consorzio espressione della migliore cucina ducale. A cucinare saranno gli chef: Enrico Bergonzi, Ristorante Al Vedel; Filippo Cavalli, Osteria dei Mascalzoni; Francesco Dall'Argine, Antica Hostaria Tre Ville; e Roberto Paoletti.

Il circuito di credito commerciale si allarga ad altre 5 regioni. Nuove possibilità di mercato per le cooperative con lo scambio di beni e servizi, senza ricorrere all’euro

(Bologna, 2 ottobre 2019) – Nuovo accordo di convenzione tra Confcooperative Emilia Romagna e Liberex, che nei giorni scorsi hanno aggiornato l’intesa sottoscritta due anni fa per favorire lo scambio di beni e servizi tra imprese senza ricorrere all’euro. Obiettivo di questa rinnovata partnership è la promozione tra le cooperative di un mercato di mutuo credito, alternativo e complementare a quello monetario, che consenta una riduzione del ricorso all’indebitamento bancario, migliorando i bilanci aziendali e aiutando a risolvere i problemi di liquidità.


“La nuova convenzione permette alle nostre 1.600 cooperative con i loro 230.000 soci di accedere al circuito di credito commerciale con una quota di ingresso agevolata – spiega il direttore generale di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi - e con la possibilità di utilizzare i servizi e i prodotti scambiati all’interno di Liberex anche per piani di welfare aziendale per gli oltre 80.000 occupati del nostro sistema. Liberex condivide un principio fondamentale della cooperazione: il denaro non è un fine ma un mezzo per creare ricchezza distribuita tra imprese e comunità territoriali. Abbiamo già sperimentato come questa collaborazione possa aiutare le imprese locali a restare ancorate al territorio, ottimizzando capacità produttiva e appetibilità sul mercato”.


A differenza di due anni fa, quando è stata sottoscritta la prima convenzione, oggi Liberex è un circuito commerciale che conta 480 imprese e professionisti coinvolti in Emilia-Romagna, con 9 milioni di crediti transati (equivalenti a 9 milioni di euro) senza l’utilizzo di moneta corrente. Ma la novità principale di questo accordo consiste nella possibilità per le cooperative che vi aderiscono di entrare a fare parte della piattaforma Sardex, una rete di ormai 10.000 imprese estesa anche in Sardegna, Piemonte, Veneto, Liguria e Marche, regioni in cui oggi è possibile operare attraverso la partecipazione Liberex. In questo circuito di credito commerciale allargato, proprio il mese scorso è stato raggiunto il traguardo dei 500 milioni di crediti transati, equivalenti a 500 milioni di euro.


“Siamo molto felici – dichiara Paolo Piras, amministratore di Liberex - di aver rinnovato l'accordo di collaborazione con Confcooperative Emilia Romagna, con cui condividiamo non solo valori e obiettivi di fondo, ma anche e soprattuto l'attenzione allo sviluppo delle aziende territoriali. Liberex e Sardex in questi anni hanno dimostrato che è possibile mettere in relazione migliaia di aziende per dare nuova linfa a una fetta di economia che non trovava spazio nel mercato euro, favorendo la circolazione delle merci e l'aumento del potere d'acquisto delle aziende e dei loro dipendenti. Siamo certi che da questa collaborazione nasceranno nuove importanti opportunità per i rispettivi associati”.

 

La Patata di Bologna D.O.P., prima patata italiana insignita della Denominazione d’Origine Protetta, germoglia e cresce in un’unica terra, nelle campagne bolognesi, dando vita ad un prodotto ricco di storia e bontà eccezionale. È compito del Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. tutelare la qualità, la storicità, l’appartenenza al territorio di questa varietà - la Primura - tanto eclettica in cucina quanto importante per l’economia del comprensorio bolognese.


La Patata di Bologna D.O.P. viene prodotta e confezionata da aziende iscritte al piano dei controlli, situate esclusivamente nella provincia di Bologna, e controllate dall’Organo di Controllo imposto dalle regole dei prodotti a denominazione di origine. La pataticoltura ha profonde radici nelle tradizioni rurali della provincia bolognese: già nell’Ottocento, quando le patate si chiamavano ancora “Pomi di Terra”, gli studiosi istruivano i contadini a coltivarle in questi terreni prediletti e all’uopo resi coltivabili, strappati alla forza dell’acqua con le prime bonifiche. Poderi e saperi sono stati tramandati con passione e perfezionati nel tempo.
Le caratteristiche uniche della Patata di Bologna D.O.P. sono determinate dalla sua genetica e dall’ambiente di coltivazione: suolo, clima, tecniche di coltivazione, tipologia di conservazione, sono gli ingredienti di una patata che ha la sua tipicità nello stretto legame con i fertili suoli bolognesi. L’area di coltivazione della Patata di Bologna D.O.P. è principalmente tra due fiumi il Sillaro e il Reno all’interno di una determinata zona che comprende: i Comuni di Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emila, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore, più alcune zone montane fino a 700-800 m s.l.m. negli altipiani di Castel d’Aiano e Vergato.
L’azione sinergica tra suolo, clima, irrigazione, tecniche colturali e il lavoro dell’uomo danno vita ad un prodotto eccellente e unico nel suo genere, la Patata di Bologna D.O.P.


SCHEDA PATATA DI BOLOGNA D.O.P.:
La Patata di Bologna D.O.P. - varietà Primura - è caratterizzata da una forma ovale, allungata e regolare. Il colore della polpa è giallo paglierino, la buccia liscia e di tonalità chiara, caratteristica che le viene fornita dalla composizione dei suoli di coltivazione. Gli “occhi” della Primura sono profondi e ben accentuati, la polpa consistente. Il suo sapore tipico e delicato è ottimo per ogni preparazione. La Patata di Bologna D.O.P. è una bontà autentica, tutta naturale: sana e genuina, nutriente e saziante, ricca di gusto nella sua tipica semplicità.


È disponibile nei seguenti formati:
Confezione da Kg 1,5 – Kg 2,0 – kg 2,5
Prezzo indicativo di vendita: circa 1,30€/Kg
La Patata di Bologna D.O.P. è reperibile presso la Grande Distribuzione Organizzata e nei migliori negozi di ortofrutta.


COME GUSTARE LA PATATA DI BOLOGNA D.O.P.?

Ecco una gustosa ricetta della food blogger Anna Rita Granata - IG: @anna_rita_granata
Ciambella con cuore filante di speck e Patate di Bologna D.O.P.
Ingredienti per 6 persone:
1 Kg di Patate di Bologna D.O.P. ;
200 g speck affumicato;
30 g burro;
200 g scamorza, o mozzarella;
Sale e pepe q.b.;
100 g parmigiano grattugiato;
1 uovo;
2 cucchiai di farina.
Preparazione:
Sciacquate le patate e riponetele in un tegame. Ricoprite interamente con dell’acqua e riponete sul fuoco a fiamma medio/bassa. Lasciate cuocere per 20 minuti o fino a quando risulteranno morbide facendo la prova con i rebbi di una forchetta. Scolate, schiacciate con lo schiaccia patate e lasciate raffreddare.
Una volta fredde aggiungete il sale e il pepe, la farina, il burro tagliato a pezzetti, l’uovo e il parmigiano grattugiato. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare. Imburrate il fondo di uno stampo per ciambelle apribile.
Foderate il fondo con le fettine di speck, sovrapponendole leggermente tra loro. Lasciate che fuoriescano dallo stampo poiché sarà utile per richiudere a procedimento ultimato. Aggiungete una parte di impasto e schiacciate con le mani per formare una base; aggiungete la provola tagliata a cubetti e il restante impasto fino a ricoprire l’intera superficie. Richiudete con la parte restante di speck che avete lasciato fuoriuscire dallo stampo.
Infornate in forno già caldo a 200° per 20 minuti. Sfornate, lasciate intiepidire e capovolgete lo stampo eliminando la cerniera apribile. Servite tiepida con il cuore di formaggio filante.

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Il Consorzio Parmigiano Reggiano a Caseifici Aperti sensibilizzerà i consumatori sull’importanza di scegliere il vero Made in Italy

Reggio Emilia, 3 ottobre 2019 - I dazi Usa scatteranno il prossimo 18 ottobre: lo ha confermato il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l'amministrazione Usa auspica di trattare con l'Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo.

Rispetto a quanto minacciato da Trump - che aveva annunciato dazi al 100% - la tariffa che si abbatterà sul Made in Italy sarà pari al 25%.

È quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti.

Che cosa cambia per il Parmigiano Reggiano, per il quale gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato export con ben 10 mila tonnellate di prodotto?

Il dazio passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo.

Ciò significa che il consumatore americano acquisterà il Parmigiano Reggiano ad un prezzo maggiorato: se oggi il costo è pari a circa 40 dollari al chilo, dal 18 ottobre a scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo.

Difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle tariffe.

“Il Parmigiano Reggiano è un prodotto di altissima qualità. Faremo del nostro meglio affinché i consumatori americani siano consapevoli del valore della nostra Dop, così che siano disposti a spendere qualche dollaro in più per avere in tavola l’autentico Re dei Formaggi. Siamo amareggiati perché si va a colpire ingiustamente uno dei settori più forti della nostra economia. L’Italia, che non c’entra nulla con il consorzio Airbus (ne fanno parte la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito), si trova a pagare una bolletta veramente insensata. A questo punto servirà un piano di intervento straordinario dell’Unione Europea per evitare che gli effetti dei dazi diventino traumatici per le filiere coinvolte” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Il Presidente coglie l’occasione per lanciare un appello a tutti gli appassionati del Re dei Formaggi: “Contiamo sulla fedeltà dei nostri consumatori che in questi giorni ci hanno dimostrato di considerare il nostro prodotto un vero tesoro da difendere. Li invitiamo a venire a trovarci questo weekend a Caseifici Aperti, per toccare con mano che cosa vuol dire produrre il Parmigiano Reggiano. E per capire perché il Governo e l’Unione Europea debbano a tutti i costi difendere un patrimonio che fa parte, non solo della nostra tradizione, ma della nostra cultura e che produce un valore al consumo pari a 2,4 miliardi di euro, dando lavoro a ben 50 mila persone sul territorio”.
“Caseifici Aperti” cadrà sabato 5 e domenica 6 ottobre: la grande festa dei Caseifici produttori di Parmigiano Reggiano. Foodies, grandi e piccini, avranno la possibilità di partecipare alla produzione della DOP più importante d’Italia.
Visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, uniti alla passione dei casari offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura.

Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, www.parmigianoreggiano.it  e accedere all’area dedicata con la lista dei caseifici aderenti grazie alla quale è possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.

 
 

 

Terminati i lavori di regimazione idraulica nelle località di Magnano e Nicrosi, in comune di Carpaneto Piacentino.

A segnalare la carente regimazione delle acque meteoriche il comune: “Nel corso degli ultimi due anni sono stati visionati diversi punti critici dei nostri corsi d'acqua in occasione di eventi meteorici di forte intensità: in particolare sulla strada dell'Oratorio di Magnano e sulla strada per Nicrosi erano evidenti allagamenti sulla strada che diventavano pericolosi per la viabilità e deterioravano velocemente il manto stradale e le relative sponde. Per questo sono stato programmati, anche attraverso una proficua collaborazione degli uffici tecnici comunali e del Consorzio di Bonifica, miglioramenti alla rete dei canali esistenti limitrofi: in particolare la strada dell'Oratorio era stata già oggetto di ripristino da parte del Comune con il consolidamento di un argine più a valle rispetto alla tombinatura oggi realizzata”.

Prosegue Fausto Zermani, Presidente del Consorzio dichiarando: “Compito del Consorzio è quello di realizzare quegli interventi che tendano a migliorare l’assetto del territorio e a prevenire nuovi dissesti”.

LOCALITA’ MAGNANO
Dal sopralluogo era emerso sia che il canale che corre lungo la strada dell’oratorio presentava (in alcuni tratti) una spiccata erosione dovuta alla velocità di deflusso delle acque meteoriche, sia l’occlusione di un canale, sia la mancata regimazione di una cunetta a monte della strada.
Gli interventi hanno previsto:
la realizzazione di salti, di fondo in calcestruzzo, al fine di diminuire la velocità delle acque con conseguente riduzione dell’erosione del canale;
la risagomatura del tratto di canale ostruito dai detriti per permettere il corretto deflusso delle acque meteoriche;
la realizzazione di un nuovo attraversamento con tubi;
la pulizia delle cunette di monte.

LOCALITA’ NICROSI
Durante il sopralluogo era apparso evidente che i tre attraversamenti della strada erano danneggiati e non permettevano il corretto deflusso delle acque piovane causando movimenti franosi alla carreggiata e rendendo pericoloso il transito dei mezzi.
I lavori eseguiti dal Consorzio sono consistiti nella sostituzione degli attraversamenti esistenti e nel relativo ripristino della sede stradale.

La panna, dopo settimane in segno positivo, subisce una leggera flessione nel listino. Zangolati parmigiano e reggiano ok. Novità formaggi: flessione nel Grana Padano, altra discesa del Parmigiano Reggiano. 

 
di Virgilio e Jacopo Parma 01 ottobre 2019 - 
 
LATTE SPOT – Alla borsa di Verona settimana di segno negativo. In calo anche il crudo spot nazionale, con un -1,1% a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Meno 2,3% anche per il latte intero pastorizzato spot estero, al 43,30 e 44,33 €/100 al litro; forte contrazione infine per lo scremato pastorizzato spot estero: -3,7% tra 26,39 e 27,43 €/100 al litro.
 
BURRO E PANNA – Crollo della crema alla borsa di Milano, con -5% sul prezzo settimanale. Il burro, invece, mantiene il suo periodo di fissità, così come gli zangolati parmigiano e reggiano. Nuova, seppur leggera, flessione anche della panna a Verona.
 
Borsa di Milano 30 settembre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (-5,1%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
 
Borsa di Verona 01 ottobre 2019: (-1,25%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
 
Borsa di Parma 27 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 01 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 30 settembre 2019 – Dopo mesi senza alcun cambiamento, questa settimana il listino segnala una leggera flessione delle stagionature fino al 16 mesi.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 – 8,00 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,50 - 8,70 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (-0,8%)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 27 settembre 2019 – Nuovo deprezzamento dopo la flessione della settimana scorsa su tutte le stagionature del Parmigiano Reggiano.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,05 €/Kg. (-0,5%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,15 - 11,25 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,25 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,50 - 13,00 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,60 - 14,00 €/Kg. (-0,7%)

 
#Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

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Martedì, 01 Ottobre 2019 07:35

Rischio ambientale nel canale naviglio?

Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo Amo Colorno la segnalazione che segue -

Siamo a documentare una situazione che si sta verificando già da alcune settimane e che desta preoccupazione. Sulle rive del canale naviglio e all'interno dell'acqua, si possono scorgere sovente, dei pesci morti e nella giornata odierna anche animali (nutrie). Ad un sopralluogo sul posto abbiamo notato che l'acqua è sporca e si sente un forte odore di "detersivo", in particolare nella zona del passaggio a livello del naviglio. Anche le vegetazione sembra che ne stia risentendo negativamente. A tal proposito abbiamo deciso di scrivere urgentemente ad Arpae affinché possa effettuare le verifiche del caso.

Siamo piuttosto preoccupati e temiamo la possibilità di sversamenti di liquami tossici in alveo. Non sarebbe la prima volta che succede una cosa del genere. Una situazione ambientale su cui tenere alta l’attenzione per difendere l’ecosistema del nostro territorio. Vogliamo evitare che si verifichi un potenziale pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente, e invitiamo Arpae a carpire ogni utile notizia in merito alle aziende operanti sul territorio interessato dal predetto corso d’acqua, al fine di verificare la sussistenza delle autorizzazioni agli scarichi rilasciate ai sensi della normativa ambientale.

Il gruppo
Amo - Colorno

(28 settembre 2019)

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Editoriale:  - Tutti in fregola per la sorpresa di Conte - Lattiero caseario. Contrazione latte, scende la crema e il Parmigiano Reggiano -Cereali e dintorni. Mercati stazionari verso il basso. Euro indebolito - EIMA 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazi - Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump - Si chiama AZZURRA, si legge efficienza -

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Anno 18 - n° 39 29 settembre 2019
1.1 editoriale
Tutti in fregola per la sorpresa di Conte!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Contrazione latte, scende la crema e il Parmigiano Reggiano
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stazionari verso il basso. Euro indebolito
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 bonifiche Canale Emiliano Romagnolo: 60 anni all’insegna di innovazione e sostegno all’agricoltura.
6.2 FIERE - EIMA e SIMA EIMA 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazi
7.1 Grano Duro Campagna grano duro, incontro in Regione con scienziati, produttori e rappresentanti di categoria.
7.2 logistica cooperativa Si chiama AZZURRA, si legge efficienza
9.1 USA e i dazi di trump Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump
9.2 cooperative I primi 40 anni della Casearia Agrinascente PARMA 2064
10.1 fiume PO Fiume PO, protocollo d’intesa tra Università e Autorità distrettuale
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Di Mario Vacca Parma 9 settembre 2019 -I soggetti esercenti attività di commercio al minuto ed assimilate sono obbligati a memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente all’agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri ai sensi dell’articolo 2, comma 1 D.Lgs 127/2015. L’adempimento è partito dal primo luglio 2019 per gli esercenti con volumi di affari superiori ai 400.000 euro mentre dovranno adeguarsi tutti gli altri entro il 01 gennaio 2020.

Al fine di agevolare, l’acquisto o l’adattamento degli apparecchi necessari per ottemperare al nuovo obbligo, misuratori fiscali ma più precisamente le stampanti fiscali, il comma 6-quinques dell’articolo 2, ha previsto la concessione di un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo (per ciascun misuratore) di:
 250 euro in caso di acquisto;
 50 euro in caso di adattamento.


Tale credito di imposta è utilizzabile in compensazione tramite modello F24 con decorrenza dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è registrata la relativa fattura per la quale si rende necessario un pagamento in forma tracciabile. Il codice tributo per l’utilizzo in compensazione è quello istituito con la risoluzione 33/E/2019, ossia “6899” da esporre nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” è da indicarsi, invece, sempre l’anno di sostenimento della spesa che ha dato diritto al credito stesso.

All’utilizzo in compensazione non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, L. 244/2007 (250.000 euro) e all’articolo 34 L. 388/2000, come aumentato dall’articolo 9, comma 2, D.L. 35/2013 convertito, con modificazioni, dalla L. 64/2013 (700.000 euro).

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

«Ho solo tolto il marmo in eccesso». La Pietà vaticana realizzata da Michelangelo nel 1497 e terminata due anni dopo nel 1499, è stata seguita nel 1501 dalla statua del re David, un’opera di rara bellezza collocata definitivamente al centro della piazza della Signoria, quale crocevia delle relazioni economiche e sociali della città di Firenze.


Di Guido Zaccarelli Mirandola, 29 settembre 2019 - Di giovane età, Michelangelo era molto ambizioso e amava le sfide, non scoraggiandosi innanzi agli ostacoli, come nel caso della scarsa qualità del marmo che era stato scelto per realizzare la statua del re David. Non per questo abbandonò l’incarico, sul quale aveva riposto il futuro della sua identità valoriale di artista straordinario, stupendo gli osservatori del tempo anche con risposte che rimasero alla storia: «ho solo tolto il marmo in eccesso», perché il marmo conteneva la forma della statua. “La materia è una sostanza viva tenuta in vita dal respiro della sua anima che si rivela in tutta la sua maestosità quando l’uomo s’appresta a scostare il velo trasparente che l’avvolge.


L’abilità dell’artista è immaginare la forma dell’anima oltre l’intreccio di fili bianchi che adorna la materia”. La materia prende forma per sottrazione, come l’arte del vasaio che riesce con la mani a dare forma ad un blocco di terra, togliendo tutto ciò che è in eccesso. Il cosmo ha dato origine alla scomposizione della materia dando forma alla vita delle persone. Lo stesso demiurgo platonico (il divino artigiano) che lo stesso Platone ha definito per plasmare la materia sul modello delle idee. L’artista è un divino artigiano, che contempla nella stessa figura l’arte manuale dell’artigiano, che modella la materia in base alle proprie conoscenze e competenze, ciò che ha in testa, e il guardare oltre nel mondo delle idee, dalle quali trarre la linfa per imprimere alla materia nuove forme di energia.


La materia non prende solo forma per sottrazione, al pari dell’uomo quando si toglie la maschera per illuminare se stesso con la luce dell’esistenza, dispiegata al momento per favorire la relazione di fiducia con gli altri. La materia prende forma anche aggiungendo, come la terra si è formata negli anni attraverso continue stratificazioni, che nei millenni hanno permesso di raggiungere la forma attuale, come la conoscenza che avanza ogni giorno, attraverso un processo di continuo apporto e consolidamento quotidiano, frutto dell’interazione sociale e dell’approccio sistemico verso la cultura e la scienza.


Nell’era del terzo millennio la stampa 3D consente di dare forma alla materia grazie al continuo contributo di materiale che si dispone orizzontale su livelli successivi, finemente disposti uno sopra l’altro, fino ad ottenere l’oggetto progettato. Una tecnologia evoluta che ha mosso i primi passi nel 1982 grazie al suo inventore, l’ingegnere e imprenditore americano Chuck Hull che ha inventato la stereolitografia, una tecnica che consente di realizzare prodotti tridimensionali, gli assi cartesiani x,y,z,, leggendo i dati digitali presenti in un sistema informatico tipicamente CAD/CAM, Computer-Aided Design/Computer-Aided Manufacturing, (progettazione assistita dall'elaboratore/produzione assistita da computer).

L’arte, finemente a se stessa, è l’espressione autentica del valore dell’uomo che si apre al mondo grazie all’apporto sinergico della scienza e della tecnologia che consentono di aggiungere in ogni circostanza contesti utili a migliorare gli stili di vita delle persone e ammirare il mondo nella sua grandiosità. Da una prospettiva puramente economica, tutto questo comporta un profondo capovolgimento di fronte rispetto alle consuetudini pregresse, e di come la produzione ha mosso i propri passi. Aggiungere in questo caso, soddisfa la possibilità di realizzare una varietà elevata di prodotti in breve tempo, di osservarli nella loro realizzazione finale, con notevoli risparmi economici per le aziende e per le persone che devono accedere all’acquisto e al consumo.

Togliere il marmo in eccesso, o aggiungere polvere per dare forma alla materia, sono azioni tra loro complementari impiegate dall’uomo, in alternativa l’una all’altra, per osservare la realtà da punti di vista differenti, entrambi coinvolti nel raggiungere l’essenza dell’anima, illuminata a festa dalla luce dello Spirito, l’unico luogo deputato ad accompagnare le persone verso il loro destino per sostenerne l’azione a stretto contatto con l’arte della vita.

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell’azienda, Franco Angeli Editore.

Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
https://www.objectsmag.it/storia-completa-della-stampa-3d/ 
http://www.filosofico.net/demiurgo.html 

 

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

 

Bologna, 28 settembre 2019 - Un weekend ricco di incontri istituzionali per il Consorzio Parmigiano Reggiano, protagonista del Parmigiano Reggiano Day al Villaggio Coldiretti a Bologna.

Ieri, il presidente Nicola Bertinelli ha incontrato la Ministra Teresa Bellanova che - dopo un confronto con il mondo degli agricoltori presenti alla manifestazione - ha rilevato l’importanza di scongiurare, tramite un’azione di governo, il rischio dei danni dei dazi americani annunciati da Trump. Motivo per cui - si legge in una nota - ha scritto una lettera al premier Conte e a Luigi di Maio per ipotizzare un rafforzamento delle politiche di promozione negli USA, prevedendo risorse adeguate a comunicare ai cittadini americani la qualità dell’autentico made in Italy.

Oggi è stata la volta di Giuseppe Conte che ha avuto l’opportunità di conoscere meglio la realtà del Parmigiano Reggiano, visitando lo stand del Consorzio al Villaggio Coldiretti Bologna e partecipando al rito della nascita della forma che è stata cotta sul fuoco a legna nella tradizionale caldaia di rame.

Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha colto l’occasione della visita del premier per confrontarsi sulle questioni più urgenti che riguardano la filiera Parmigiano Reggiano ed ha espresso in particolare la necessità di un’azione politica per scongiurare il rischio dei dazi di Trump.

Queste, le sue parole:

“Per il 30 di settembre è prevista la dichiarazione ufficiale del WTO che autorizzerà il governo Trump ad adottare delle misure di dazi aggiuntivi in risposta agli aiuti che l’Europa ha dato a Airbus. Trump ha stilato una lista di prodotti europei, e tra questi ci sono tanti prodotti italiani, che saranno soggetti un dazio al 100%. Tra questi c’è anche il Parmigiano Reggiano. Se questa cosa dovesse accadere, il prezzo del nostro prodotto passerebbe sugli scaffali americani dai 40 ai 60 dollari al chilo. Ciò significherebbe perdere fino al 90% del mercato americano. Sarebbe un’operazione folle perché perdente per tutti i player. In primis, per i produttori di Parmigiano Reggiano che vedrebbero un crollo delle vendite negli USA, ma in seconda battuta anche per gli operatori americani che acquistano il Parmigiano Reggiano e poi lo producono diversi formati, grattugiano il prodotto, lo utilizzano per differenti preparazioni. Solo questo business vale circa 200 milioni di dollari che vanno tutti nelle tasche degli americani. E, infine, la grande vittima sarà il consumatore americano che non troverà più il Parmigiano Reggiano sugli scaffali e dovrà accontentarsi del fake Parmesan che costa meno, ma che nulla ha a che vedere con l’autentico prodotto italiano. Se a questo aggiungiamo che, il Parmigiano Reggiano, insieme al Grano Padano, rappresenta la trasformazione del 40% del latte italiano, il crollo del prezzo del prezzo delle due DOP vorrebbe dire anche far crollare il prezzo del latte e di tutti i lattiero caseari italiani. In sostanza sarebbe un’operazione disastrosa. Ecco perché siamo sensibilizzando l’opinione pubblica sia americana che italiana per fare capire che questa è un’operazione assolutamente ingiusta in quanto l’Italia, che non c’entra nulla con il consorzio Airbus (ne fanno parte la Francia, la Germania , la Spagna e il Regno Unito) si troverebbe a pagare una bolletta veramente insensata, con il conseguente crollo del prezzo del prodotto e di tutto il comparto lattiero caseario”.

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Roma, 27 set. - Lo sciopero di lunedi' e martedi' prossimo resta confermato. I commercialisti continuano a chiedere al governo la disapplicazione degli indici sintetici di affidabilita' fiscale (Isa) perche' sono inefficaci. Lo ribadisce Daniele Virgillito, presidente dell'Unione dei giovani commercialisti, intervistato dalla Dire.

"Non abbiamo avuto inviti ufficiali a partecipare, ma c'e' stata una piccola apertura, il Mef ha risposto al Question time in commissione Finanze alla Camera sulla problematica degli Isa, spiegando che se l'indice risulta basso l'accertamento nei confronti del contribuente non e' automatico".

I commercialisti si aspettano l'avvio di tavoli di confronto con gli operatori del settore e di essere auditi in Parlamento. "In concreto non e' arrivato nulla, lo sciopero e' confermato", insiste il presidente dell'associazione.


Perche' gli Isa sono inaffidabili? "E' uno strumento da perfezionare, e' una sintesi tra due banche dati. Nessuno vuole bloccare l'evoluzione degli studi di settore, ma questa evoluzione deve partire quando il sistema e' pronto e adesso non lo e'".
Virgillito interviene anche sul pacchetto fiscale annunciato dal premier Conte che spinge sulla lotta all'evasione fiscale e sul disincentivare l'uso del contante. "Abbiamo scritto al presidente Conte perche' il nostro spirito non e' quello di assecondare comportamenti verso l'evasione o l'elusione fiscale, anzi. Pero' bisogna sempre considerare i problemi di applicazione, le misure andrebbero testate e gli operatori coinvolti altrimenti si finisce come con la fatturazione elettronica sulla quale il governo fu costretto a fare una moratoria nella fase iniziale perche' gli uffici non erano pronti".


Insomma, conclude il presidente dei giovani commercialisti, "vogliamo essere ascoltati perche' lanciare dei provvedimenti spot che non guardano al sistema crea il delirio".

L'assessore Caselli: "Innovazione e ricerca, programmazione produttiva e accordi di filiera le sfide da raccogliere per il futuro del comparto, minacciato da cambiamenti climatici e fitopatologie". Il punto sulle tecniche agronomiche migliori e sulle buone pratiche per ottenere frumenti più sostenibili e di migliore qualità.

Bologna - L’influenza del cambiamento climatico sulla coltivazione di grano duro, la ricerca e l’innovazione al servizio della produzione, le strategie d’impresa, l’andamento dei mercati agricoli e la copertura dei rischi. Sono i temi di cui si è parlato oggi a Bologna al convegno su “Grano duro in Emilia-Romagna: oltre la campagna 2019” organizzato dalla Regione proprio alla vigilia della stagione di semina, come opportunità di confronto e di approfondimento tecnico-scientifico e di orientamento degli agricoltori nelle scelte.

Bastano pochi elementi per comprendere l’importanza del comparto cerealicolo emiliano- romagnolo: la regione è tra le prime in Italia per la produzione con una quantità annuale (dati Istat 2014-2018) che si attesta a 2,1 milioni di tonnellate. Di queste, 773 mila tonnellate sono di frumento tenero, 373 mila di frumento duro, 647 mila di mais. Coltivano cereali oltre 31 mila aziende: più della metà del panorama agricolo regionale, per una superficie complessiva di circa 311 mila ettari di cui 127 mila a frumento tenero, 62 mila a frumento duro, 69 mila a mais.

È stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti delle associazioni di categoria, Università, Arpae, aziende ed enti di ricerca, sulla stagione 2019 che ha visto le rese del grano duro penalizzate dall’andamento climatico, con maggio freddo e piovoso e giugno molto caldo e siccitoso, e di conseguenza una riduzione media stimata del 20% a seconda degli areali. Per quanto riguarda il livello dei prezzi le quotazioni, sebbene in ripresa, risultano troppo basse, tali da non consentire la copertura dei costi di produzione.

“Ricerca e innovazione, sia in campo tecnico che nelle strategie commerciali- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-, sono le strade da seguire per affrontare i cambiamenti climatici e le fitopatologie che sempre più incidono sulle produzioni agricole. I contributi di oggi, di alto livello scientifico e specialistico, indicano che le scelte per un’agricoltura sempre più evoluta e resiliente passano dall’agricoltura di precisione, allo studio delle innovazioni varietali, oltre ad adottare avvicendamenti e tecniche colturali che favoriscano la sostenibilità e la qualità dei suoli. Va sottolineata l’importanza della programmazione produttiva e degli accordi di filiera, con l’obiettivo di massimizzare e stabilizzare le rese produttive, contenere i costi senza incidere sulla produttività e sulla qualità del prodotto e ridurre i rischi di mercato”.

Secondo l’assessore, “il mercato del grano duro italiano va tenuto al riparo dalla logica delle commodities, delle materie prime indifferenziate. Abbiamo un’agricoltura vocata alla qualità piuttosto che alla quantità: occorre dunque puntare sempre più sulla filiera del Made in Italy e sulla programmazione anche attraverso le aggregazioni. In Emilia-Romagna abbiamo già un importante accordo di filiera per la produzione di frumento duro di alta qualità, che da oltre 10 anni viene sottoscritto da Barilla e da tutti gli attori coinvolti: società sementiere, organizzazioni di produttori e Consorzi agrari. Quella degli accordi di filiera resta la strada maestra e per le relazioni interprofessionali che genera. Va infine sottolineata l’importanza delle assicurazioni e dei fondi mutualistici quali strumenti atti a mitigare le perdite di reddito dovute agli eventi esterni. Come regione abbiamo raggiunto una copertura assicurativa nettamente superiore a quella media nazionale e restano da implementare i fondi mutualistici. Mentre su ricerca e innovazione abbiamo finanziato diversi gruppi operativi per l’innovazione (GOI), abbiamo un bando aperto e uno in uscita che potranno offrire nuove opportunità”.

Le indicazioni scientifiche emerse oggi da Università di Bologna, Centro di ricerca genomica Crea, Ismea e aziende di ricerca come Horta e Open Fields, puntano l’attenzione sui sistemi di supporto alle decisioni (Ssd), software che guidano le scelte tecniche e permettono di migliorare la produttività e la sostenibilità anche in condizioni avverse.
Importante il lavoro presentato da Crea e dal professor Tuberosa sulla mappatura genetica del grano duro che apre nuove frontiere alle tecniche di miglioramento genetico e può consentire un più rapido adattamento della specie anche ai cambiamenti climatici.


È stato inoltre fornito, dalla società Aretè, un’analisi del mercato mondiale e uno scenario previsionale dei mercati internazionali ai fini delle scelte di semina di quest’autunno e della relativa programmazione.
Al convegno sono intervenuti tra gli altri i presidenti regionali Eugenia Bergamaschi (Confagricoltura), Cristiano Fini (Cia), Carlo Piccinini (Confcooperative FedAgriPesca) Augusto Verlicchi (Legacoop).

Eima 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazio


By meccagri at Settembre 26, 2019 - È partita in modo entusiasmante la corsa per Eima International, la grande rassegna della meccanica agricola che si terrà a Bologna dall’11 al 15 novembre 2020. Aperte ufficialmente le iscrizioni sulla piattaforma on-line, alle 11 di mattina di lunedì 23 settembre, l’esposizione italiana organizzata da FederUnacoma ha registrato in poco più di due giorni 620 adesioni formalizzate delle quali 120 estere, con una richiesta di spazi espositivi pari a circa 60 mila metri quadrati.


La rassegna bolognese mantiene intatto il suo appeal, malgrado lo “sgambetto” francese.
Un segnale potente dell’interesse che questa rassegna suscita presso le industrie del settore, preoccupate di garantirsi uno spazio all’interno di un evento che registra in questi anni un numero di richieste superiore alla capienza dell’intero quartiere fieristico.


Nell’ultima edizione (novembre 2018) le industrie partecipanti sono state 1.950, per una superficie espositiva netta di 150 mila metri quadri (350 mila lordi), una quota che potrebbe essere raggiunta rapidamente, se in soli due giorni risulta prenotato già più di un terzo dell’intero spazio.


«La cortina fumogena alzata dal Sima, la rassegna parigina che ha cercato di entrare in concorrenza con l’Eima con un cambio di date e un progetto di rilancio molto vago e visionario – commentano i vertici di FederUnacoma – non ha confuso le industrie di settore, che realizzano innovazioni tecnologiche concrete e operano su mercati reali».


«FederUnacoma ed Eima sono oggi più che mai forti – aggiungono i responsabili della rassegna – e motivate ad offrire ai propri espositori un’esposizione altamente professionale, e importanti opportunità di business». «Partiamo da dati tecnici reali e certificati, in primo luogo i 318 mila visitatori dell’ultima edizione – concludono – per realizzare una prossima edizione davvero straordinaria».
 
Fonte: FederUnacoma

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Visita al Centro progettuale Acqua Campus di Budrio per celebrare l’anniversario della ricerca agronomica del Cer, che dal 1959 garantisce alti standard qualitativi della risorsa acqua e sviluppa tecnologie all’avanguardia per il risparmio idrico

Budrio, 26 Settembre - Il Centro progettuale di sperimentazione sull’irrigazione Acqua Campus a Mezzolara di Budrio, in provincia di Bologna, oggi ha ospitato una visita, a cui hanno partecipato l’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po, i Consorzi di bonifica Emiliano Romagnoli, l’Anbi, la Regione Emilia-Romagna, l’Accademia Nazionale di Agricoltura, il Ministero dell’Agricoltura, Macfrut, l’Icid, l’Università degli studi di Bologna e le associazioni agricole, per celebrare il 60esimo anniversario della ricerca agronomica del Canale Emiliano Romagnolo, in un anno in cui si terranno varie manifestazioni che focalizzeranno l’attenzione sulla pratiche virtuose che il Cer, attraverso il suo ufficio agronomico e gli studi sperimentali condotti presso il polo innovativo di Budrio, ha divulgato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e l’Unione Europea, per veicolare le più virtuose pratiche in agricoltura.

Accompagnati dal Direttore Generale e Direttore Scientifico del Cer Paolo Mannini, insieme al presidente di ANBI nazionale Francesco Vincenzi e allo staff tecnico, i dirigenti responsabili e i rappresentanti degli Enti che governano l’acqua e l’agricoltura, settore essenziale della nostra Regione, hanno effettuato una visita che ha anticipato il convegno “Le nuove frontiere dell’irrigazione per aspersione” in cui tutti i portatori d’interesse e le istituzioni del settore hanno potuto apprezzare le attività svolte all’interno del campo mostra e dell’azienda agricola Acqua Campus.

Il Canale Emiliano Romagnolo è una delle più importanti opere idrauliche italiane ed un Centro di ricerca, sperimentazione, studio ed analisi finalizzate a garantire alti standard qualitativi della risorsa idrica nel territorio interessato dal sistema del Canale, che ha una superficie di 336.000 ettari di cui 227.000 ettari di superficie agraria. L’attività di ricerca e sperimentazione che il Consorzio conduce fin dal 1959 è finalizzata a fornire agli agricoltori, tramite programmi di assistenza tecnica e divulgazione, tutte quelle informazioni capaci di rendere l’irrigazione una pratica efficace, economica ed applicata con razionalità.

Canale Emiliano Romagnolo: 60 anni di innovazione sul risparmio idrico

Iniziata in maniera pionieristica nel 1959, in contemporanea alle opere di costruzione del canale Emiliano Romagnolo, l’intensa attività di ricerca, finalizzata al miglioramento degli standard qualitativi delle risorse utilizzate dagli agricoltori e sul risparmio idrico ha assunto, nel corso degli anni, un’importanza strategica a livello nazionale ed europeo ed è stata sviluppata in collaborazione con Enti ed Istituzioni, dalla Regione Emilia-Romagna all’Unione Europea.

Il lavoro di ricerca del Cer, fiore all’occhiello dei 69 Consorzi di Bonifica che aderiscono, ha avuto come focus caratterizzante lo studio agronomico su tutte le specie da frutto ed erbacee: per individuare i parametri necessari per capire quando irrigare, in che momento, quali quantità d’acqua utilizzare e con quale sistema irriguo scegliere.

Nel 1972 il Cer ha importato e provato il primo semovente in Italia, nel 1975 ha realizzato il primo studio e il primo impianto a goccia in Emilia-Romagna. Il primo sistema Esperto di consiglio irriguo al mondo, impiegato in irrigazione in aziende agricole, è stato dal Cer nel 1984, prima dello sviluppo della rete Internet e del World Wide Web. Dal 1984 ad oggi il Laboratorio di Idraulica del Cer ha effettuato 500 test tecnologici erogatori. Nel 1995 ha sviluppato l’irrigazione a goccia interrata e ultra low, nel 2002 il Cer ha realizzato un impianto di irrigazione a goccia fotovoltaica.

Nel corso dei sessant’anni di ricerca e sperimentazione sono state sviluppare conoscenze che sono confluite, da oltre 20 anni, nel sistema esperto Irrinet che fornisce agli agricoltori, per via informatica, sui Pc e sui telefoni cellulari, informazioni precise sulle pratiche più performanti per l’irrigazione: che sistema utilizzare e quando farlo, oltre alle quantità d’acqua da utilizzare.

Il Centro di calcolo è collegato con 25 mila aziende agricole. L’attività di ricerca del Cer, sviluppata in anni di studi e analisi, viene utilizzata concretamente per favorire lo sviluppo di pratiche agricole sempre migliori, attente al risparmio idrico: in Emilia-Romagna per esempio sono stati risparmiati 100 milioni di metri cubi d’acqua, a livello nazionale 500 milioni di metri cubi.

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1) In copertina il direttore del CER Paolo Mannini
2) Il pubblico dei portatori di interesse ad Acqua Campus
3) Un momento della presentazione. Primo a sinistra il presidente ANBI Francesco Vincenzi

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Il Consorzio sarà presente con il proprio stand in Piazza dell’8 Agosto. Saranno tre giorni alla scoperta della Dop con percorsi educativi, giochi interattivi e la possibilità di acquistare il Parmigiano Reggiano direttamente dalle mani dei produttori che partecipano alla Manifestazione. 

Reggio Emilia

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà partner di Villaggio Coldiretti, l'appuntamento dedicato al mondo dell’agricoltura che si terrà - dal 27 al 29 settembre - a Bologna, nel cuore della Food Valley italiana, dove si realizza oltre un terzo della produzione agricola nazionale e nascono le eccellenze del made in Italy alimentare che conquistano il mondo.

Il Consorzio Parmigiano Reggiano sarà presente con uno stand situato in piazza dell’8 Agosto. All’interno del Villaggio saranno inoltre presenti diversi caseifici con i propri stand, sarà quindi possibile acquistare il formaggio direttamente dalle mani dei produttori. 

La manifestazione offrirà ai visitatori la possibilità di  imparare a cucinare i piatti della nonna e le ricette “salvaclima”. In particolare, presso lo stand del Consorzio Parmigiano Reggiano verranno serviti tortellini e passatelli in crema di Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi in collaborazione con il pastificio Rossi di Modena.  Per degustare i piatti della tradizione emiliana sarà necessario acquistare un  buono alle casse della manifestazione. 

Nello stand del Consorzio sarà inoltre presente un percorso educativo che, tramite pannelli illustrati, racconterà a Foodies e curiosi il mondo del Re dei Formaggi: dalle caratteristiche di ciascuna biodiversità all’alimentazione delle bovine, passando per le peculiarità delle diverse stagionature. Alla fine del percorso, visitatori, appassionati e famiglie avranno la possibilità di mettere a prova le proprie conoscenze, e quelle appena acquisite, con un gioco interattivo.

Un’occasione per conoscere più da vicino il Re dei Formaggi ed apprezzarne appieno le qualità che lo hanno reso una vera e propria icona del Made in Italy. 

Il Parmigiano Reggiano si produce oggi sostanzialmente come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi e conservanti. 

Il Parmigiano Reggiano darà il proprio contributo anche alle attività legate ai più giovani, attraverso la somministrazione di 1500 snack.

 Un’occasione per ricordare, anche ai bambini, che esistono spuntini sani e naturali che sono anche buoni e pratici da portare con sé in tutte le occasioni. 

Le proprietà del Parmigiano Reggiano sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di additivi e conservanti, fonte di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico. Per queste caratteristiche, il Parmigiano Reggiano è un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel Parmigiano Reggiano una carica di energia totalmente naturale. 

Nei tre giorni della manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi e artisti che discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l'occasione dalla Coldiretti sui temi dell'alimentazione, del turismo dell'ambiente, della scuola e della salute, ma non mancheranno spettacoli di animazione e concerti. 

Nella tenda stampa ci sarà la possibilità di degustare diverse stagionature di prodotto e di conoscere la biodiversità del Parmigiano Reggiano che può essere prodotto utilizzando il latte di diverse razze: la frisona, la bruna, la rossa reggiana e la bianca modenese. 

Ci sarà anche un percorso museale con alcuni strumenti antichi che raccontano i nove secoli di storia del Re dei Formaggi.  

“Saremo presenti a Villaggio Coldiretti di Bologna, la vetrina ideale per il Parmigiano Reggiano – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – la nostra filiera produttiva coinvolge 50 mila persone e 2.600 allevamenti per 1,92 milioni di tonnellate di latte prodotto, pari al 15,9% della produzione nazionale. Il Consorzio è entusiasta di partecipare all’evento per mettere in mostra le caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano e anche per confrontarsi con istituzioni e mondo agricolo su alcuni temi che sono di fondamentale importanza per il futuro delle indicazioni geografiche, come la necessità di una maggiore tutela al di fuori dell’UE e l’esigenza di fare fronte comune contro la minaccia di dazi da parte degli Stati Uniti”. 

L’ingresso a Villaggio Coldiretti è libero.

Giovedì, 26 Settembre 2019 09:58

Si chiama AZZURRA, si legge efficienza

Nata da un’idea originale e innovativa, la cooperativa Azzurra si è andata affermando grazie a un costante processo di innovazione ma soprattutto attraverso una politica di adeguamento alle esigenze dei clienti. La storia continua.

Di Lamberto Colla, San Polo di Torrile 26 settembre 2019 -


Era il 1998 quando, sotto la spinta di due tra i soci fondatori, Fabio Delpoggetto e Morena Benvenuti, prese forma la cooperativa dall'ambizioso progetto di affermarsi nel comparto lattiero-caseario per colmare la carenza della logistica tramite l'offerta di servizi personalizzati.

"Un approccio per l'epoca innovativo, sottolinea il Presidente Fabio Delpoggetto, perché riferito a un settore strutturato da una offerta standardizzata. Un'idea che, estesa anche a altri settori, ha consentito di svilupparci armoniosamente e di sopportare le insidie della crisi economica tutt'ora in corso."

Di strada ne è stata percorsa. Tra implementazione di servizi, dal facchinaggio puro e semplice allo stoccaggio merci e infine al confezionamento, etichettatura e assemblaggio di prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche.

"Evidentemente, continua Delpoggetto, i nostri servizi sono apprezzati, sia per la qualità proposta, sia per l'elevato standard di riservatezza e discrezione che offriamo grazie ai quali abbiamo ottenuto importanti contratti decennali sottoscritti da diverse catene distributive estere e di valenza mondiale. Una garanzia di continuità che consente di operare per uno sviluppo continuativo, programmabile e sostenibile."

Oggi "Azzurra" ha raggiunto un fatturato di 11 milioni di euro e può contare su quasi 55.000 mq di superfici (60% in proprietà e il resto in locazione) destinate allo stoccaggio e alle linee di lavorazione per conto terzi, quello che può definirsi un "polo logistico multicliente".

"Anche nell'ultimo esercizio amministrativo, sottolinea Morena Benvenuti, abbiamo registrato un incremento di fatturato (2,5 mln di €) ma a migliorare sono stati anche altri fattori economici, come le disponibilità liquide e il Patrimonio Netto, a conferma che l'impostazione di procedere con un rigido controllo di gestione basato sul monitoraggio costante dei fattori produttivi per ogni servizio e per le gestione aziendale complessiva. Motivo d'orgoglio è inoltre il valore 100/100 che la Centrale Rischi della Banca d'Italia ha certificato, ponendo la nostra azienda ai vertici tra le imprese con oltre 150 dipendenti"

"Un fattore determinante, interviene Delpoggetto, è stato ed è tutt'ora lo "spirito di appartenenza" dei soci (176), tutti operativi in cooperativa. Nel tempo inoltre ci siamo via via arricchiti di risorse umane altamente specializzate e il personale è stato sottoposto a progetti di formazione continua. In breve sintesi, se di successo si può parare, questo è stato ottenuto grazie alla qualità dei servizi, alla corretta tariffazione condivisa dai clienti e alla qualità e affidabilità del personale a tutti i livelli dell'impresa."

La storia continua. Il futuro potrà essere ancora roseo tant'è che nuovi spazi di proprietà sono in procinto di aggiungersi a quelli già in uso. Ulteriori 12.500 metri quadrati il cui progetto ha ricevuto le varie autorizzazioni, Dia comunale compresa.

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Mercoledì, 25 Settembre 2019 10:38

Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump

Dal Parmigiano Reggiano, news sui dazi americani: il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO e gli USA minacciano nuovi dazi a “carosello”.

Reggio Emilia, 24 settembre 2019 - Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha partecipato a un meeting che si è tenuto a Washington alla presenza dell'Ambasciatore italiano negli Stati Uniti Armando Varricchio e del responsabile Congressional and Public Affairs della US Chamber of Commerce, Nicholas Vaugh. È stato annunciato che il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO con l’esatta quantificazione delle tariffe autorizzate.

Si è anche parlato della minaccia degli Stati Uniti di applicare nuovi dazi “a carosello”, cioè per alcuni mesi al 100% a rotazione: una misura inaccettabile che rappresenterebbe l’inizio di una vera guerra commerciale. C’è grande attesa per la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo, fissata per i primi giorni di ottobre.

“La visita del Segretario di Stato sarà l’occasione per sensibilizzare gli Stati Uniti sulle ragioni italiane. Il Parmigiano Reggiano è il prodotto simbolo del Made in Italy, non solo per la reputazione del brand, ma anche per dimensione del business. Nel 2018 sono state esportate negli USA 10 mila tonnellate di prodotto. Il mercato americano è, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Re dei Formaggi. Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Ciò significa che il dazio passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg: si può stimare che il costo del Parmigiano Reggiano passerebbe da 40 dollari a 60 dollari al kg. Ad un aumento di prezzo corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi pari all’80-90%. Lanciamo quindi un messaggio alla politica italiana, e precisamente chiediamo di adoperarsi affinché non arrivi sul nostro comparto una mazzata ingiusta che andrebbe a colpire uno dei pochi motori positivi dell’economia italiana. Siamo pronti a fare gioco di squadra con tutti i settori del Food di qualità italiana per vincere questa battaglia” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

 

 

 
 

 

Si ferma la crescita della panna. Zangolato, parmigiano e reggiano, invariato. Nuova flessione del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 24 settembre 2019 - 

LATTE SPOT – Battuta d’arresto settimanale alla borsa di Verona. Stop per il crudo spot nazionale a 47,43 e 48,46 €/100 al litro, ma il listino del latte estero scende leggermente. Meno 2,2% al 44,33 e 45,36 €/100 al litro per il latte intero spot estero; lo scremato pastorizzato spot estero scende di -1,8% tra 27,43 e 28,46 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Milano invece la borsa del burro si conferma stabile, ma cala invece il prezzo della crema di tre punti percentuali. La panna mantiene il periodo positivo assestandosi tra 1,95 d 2,05 punti percentuali. Ancora nessuna novità dalla margarina, ferma alla valutazione estiva.

Borsa di Milano 23 settembre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,02 €/Kg. (-3,0%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 24 settembre 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05 €/Kg.

Borsa di Parma 20 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 24 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 23 settembre 2019 – Nessuna novità settimanale nel listino del Grana Padano.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 20 settembre 2019 – Prezzi nuovamente in leggera flessione per le diverse stagionature del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,20 - 11,30 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,90 - 12,35 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,60 - 13,10 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,70 - 14,10 €/Kg. (-0,4%)

 
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 (Grafici)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al Palazzo del Governatore di Parma la storica firma di Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po e Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università di Parma in rappresentanza degli Atenei del Distretto Idrografico: azioni concrete e scambio di dati per la formazione di cittadini sempre più consapevoli.

Parma, 24 Settembre 2019 – 

Sviluppare e pianificare politiche di difesa del suolo, di valorizzazione delle risorse, di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela delle acque del Grande Fiume e di contrasto ai nuovi inquinanti attraverso la creazione di un sistema strutturato di studi, ricerche, analisi e scambio di dati, all’interno di un sistema permanente di relazioni finalizzato al miglioramento delle conoscenze e della qualità di vita della comunità e dei cittadini, sempre più consapevoli e parte attiva di un’economia circolare della conoscenza. 

Sottoscritto nella mattinata di martedì 24 settembre al Palazzo del Governatore di Parma nell’ambito della giornata di studi ‘Verso una pianificazione integrata di Distretto’, moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli, l’importante Protocollo d’Intesa tra l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, 17 Università del Distretto Idrografico e 2 Centri di Ricerca, firmato dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli e da Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma, in rappresentanza di tutte le Universitàha come focus caratterizzante lo scambio di dati, essenziali per la conoscenza e la pianificazione delle politiche relativa al fiume Po e ai territori del Distretto Idrografico, che comprende 8 Regioni – Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto e la provincia Autonoma di Trento – 3.348 Comuni, 19 milioni e 850 mila abitanti, 86.859 chilometri quadrati di superfice e che rappresenta il 37% della produzione industriale nazionale, il 55% dell’industria zootecnica, il 35% dell’industria agricola e il 55% della produzione idroelettrica. 

La Convenzione, che si svilupperà nel corso del triennio dal 2019-2021, è stata sottoscritta dall’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po, da 17 Università e 2 Centri di Ricerca: le realtà che lavoreranno a stretto contatto nei prossimi tre anni sono l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG), l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli studi Milano Bicocca, l’Università degli studi di Brescia, l’Università degli studi di Trento, l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi di Trieste, il Politecnico di Torino, l’Università degli studi di Torino, la Scuola Universitaria Superiore, l’Università degli studi di Pavia, l’Università degli studi di Genova, l’Università degli studi di Ferrara, l’Università degli studi di Parma, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università degli studi di Bologna, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. 

Il sistema strutturato di ricerche ed analisi prevede una serie di step concreti, che verranno attivati grazie alla collaborazione tra le Università, i Centri di Ricerca e l’Autorità Distrettuale del fiume Po. Nello specifico le azioni che verranno sviluppate sono: l’analisi del danno, l’aggiornamento idrologia e cambiamenti, l’aggiornamento idraulica modelli 2D, l’analisi dell’ambito costiero marino, l’idromorfologia e il trasporto solido affluenti Po e reticolo collinare montano, il bilancio trasporto solido fiume Po, gli Scenari di Rottura Arginale. Ci sarà anche una parte dedicata all’analisi economica: in particolare si lavorerà sulla definizione del costo ambientale e della risorsa per i vari settori di impiego dell’acqua, i criteri per la copertura dei costi ambientali e della risorsa, il recupero integrale del costo del servizio e del principio “chi inquina paga”. Le altre azioni di pianificazione saranno lo sviluppo modello idrogeologico della Pianura Padana e l’analisi dei carichi di inquinanti di origine diffusa e puntuale. 

 

“Oggi per noi è una giornata molto importante – ha dichiarato Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po - poiché la firma di questo Protocollo d’intesa con 17 Università del Distretto e 2 Centri di Ricerca è fondamentale per la conoscenza dei dati per la pianificazione. Questi dati ci sono utili per il Bilancio Idrico: per conoscere la quantità d’acqua presente a livello superficiale e quella invece a livello della falda sotterranea. L’insieme di informazioni che verranno raccolte dalle Università ci saranno utili per sapere quali azioni intraprendere per i nuovi inquinanti presenti nel bacino del Po e per mitigare il rischio idrogeologico. La conoscenza delle Università, messa a supporto delle pianificazioni, diventa fondamentale. All’interno di questo progetto di collaborazione, che durerà tre anni, vogliamo identificare un percorso, che durerà un anno, per acquisire la conoscenza di tutti i dati, che ci consentiranno di iniziare la pianificazione il più presto possibile. I dati verranno messi a disposizione di Aipo, dei Consorzi di Bonifica e delle Regioni”.

 

“L’intento di questa Convenzione che sottoscriviamo insieme all’Autorità Distrettuale del fiume Po – sottolinea Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma – è quello di mettere a disposizione le competenze e le attività di ricerca delle Università e dei Centri di Ricerca per garantire quello sviluppo e quell’attenzione particolare che l’Autorità Distrettuale vuole attivare sulla gestione delle acque e sulla prevenzione di fenomeno di dissesto che potrebbero verificarsi nel prossimo futuro. Oggi ci impegnano tutti, ognuno con le proprie competenze, a generare occasioni di scambio, di incontro e di approfondimento che sono indispensabili per il futuro. Le Università e i Centri di Ricerca hanno dato pieno appoggio all’iniziativa e lavoreranno concretamente a fianco dell’Autorità Distrettuale per testimoniare la volontà di trasmettere le competenze acquisite attraverso gli strumenti della ricerca, per realizzare progetti a vantaggio di tutta la comunità”. 

"Invecchiare non è mai una cattiva notizia", soprattutto per dei produttori di "Parmigiano Reggiano".
 
Fidenza 23 settembre 2019 - "Sabato scorso, a Fidenza, nel cortile del caseificio di San Michele Campagna, abbiamo festeggiato i “primi” 40 anni della Cooperativa Casearia Agrinascente - Parma2064.
Per chi, come noi, è abituato a fare i conti con la stagionatura, invecchiare non è mai una cattiva notizia. Ecco perché abbiamo colto il compimento del 40' anno di vita della cooperativa come un’occasione per festeggiare, con soci, giovani, staff, personalità e amici, i traguardi già raggiunti, rivolgendo il pensiero alle nuove sfide che ci aspettano."

 
 

 

UniCredit e FEI: ulteriori 60 milioni di euro a sostegno delle microimprese italiane grazie al programma Social Impact Banking di UniCredit. L’accordo segue quello da 50 milioni di euro siglato con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) nel 2018 a beneficio di circa 2.500 microimprese italiane, nonché le recenti linee di credito per imprese sociali e imprenditoria femminile; 110 milioni di euro il supporto complessivo del programma microcredito in Italia. Per ciascun prestito erogati fino a 25.000 euro supportati da una garanzia del FEI basata sul programma dell'Unione Europea per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI). Le microimprese interessate possono richiedere l'accesso alla piattaforma Qredits, utile alla stesura di business plan.

 

Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI, parte del gruppo BEI) e UniCredit hanno firmato un accordo da 60 milioni di euro a sostegno delle microimprese italiane attraverso il microcredito, le quali potranno beneficiare della garanzia FEI che rientra nell’ambito del programma EaSI (Employment and Social Innovation) della Commissione Europea. I prestiti sono disponibili per imprese individuali e microimprese con meno di dieci dipendenti e un massimo di 2 milioni di euro di fatturato o di patrimonio. L'obiettivo è sostenere queste aziende con prestiti fino a un massimo di 25.000 euro, fornire supporto per lo sviluppo delle loro attività e agevolare l’accesso a una rete di partner di settore.

L’accordo segue quello siglato a marzo 2018 che prevedeva un plafond di 50 milioni di euro a beneficio di circa 2.500 microimprese italiane, nonché i recenti finanziamenti a sostegno delle società a media capitalizzazione italiane con un focus specifico sull’imprenditoria femminile, l'innovazione (400 milioni di euro) e la lotta al cambiamento climatico (100 milioni di euro) oltre che l'erogazione di 50 milioni di euro a favore delle imprese sociali. Rispetto al primo accordo sul microcredito del 2018, questo comprende un portfolio più ampio e classi di rischio più elevate, così da estendere le adesioni all’offerta.

Marianne Thyssen, Commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità del lavoro, ha affermato: “Sono lieta del fatto che abbiamo siglato un ulteriore accordo di microfinanza supportato da una garanzia EaSI da 60 milioni di euro con UniCredit che darà così maggiore slancio a 3.000 microimprenditori in Italia. Questo dimostra che la prima garanzia firmata l'anno scorso ha raggiunto il suo scopo, attestando il nostro continuo aiuto a coloro che incontrano difficoltà nell'accedere al credito. L'Unione Europea conferma quindi il proprio impegno nel garantire pari opportunità a tutti, senza esclusione alcuna”.

Jean Pierre Mustier, CEO UniCredit, ha commentato: "La continua cooperazione tra UniCredit e il FEI consente al nostro programma Social Impact Banking di sostenere molte aziende che altrimenti sarebbero escluse dai servizi bancari tradizionali. In questo modo possiamo aiutare molti imprenditori con prospettive di crescita che operano in Italia e, allo stesso modo, sostenere lo sviluppo dell'economia italiana nel suo insieme. Vogliamo in questo modo confermare il nostro supporto all'economia reale non solo nel nostro Paese ma anche in tutti i mercati in cui è presente la Banca".

Pier Luigi Gilibert, Amministratore Delegato del FEI, ha aggiunto: “Il programma EaSI ha permesso al FEI di differenziarsi in modo tangibile nel sostegno alle piccole imprese che hanno un reale impatto sociale. Conosciamo UniCredit e Qredits da molto tempo ed è con piacere che collaboriamo con loro per rendere disponibili finanziamenti a quelle aziende che ne hanno bisogno, sostenendo allo stesso tempo cause lodevoli”.

Elwin Groenevelt, CEO Qredits e Presidente dell'European Microfinance Network Board, ha dichiarato: “La microfinanza è diventata oggi la scelta di finanziamento alternativo più sostenibile e affidabile nelle

economie in via di sviluppo grazie anche a una serie di linee di credito personalizzate ora disponibili per tutti quei target non serviti in precedenza perché vulnerabili. Qredits è orgoglioso della crescita che il network della microfinanza ha visto negli ultimi anni e dei maggiori sforzi di collaborazione tra le organizzazioni di microfinanza e le banche, sia a livello nazionale che internazionale. L’adesione di UniCredit alla piattaforma di e-learning di Qredits ne è un ottimo esempio. Insieme possiamo rafforzare l'imprenditorialità e le nostre economie locali."

UniCredit gestirà la selezione delle microimprese e l'erogazione dei prestiti attraverso l’intera rete commerciale nazionale. Le imprese selezionate beneficeranno anche del supporto di consulenza e coaching fornito da UniGens, associazione di volontari composta da attuali ed ex dipendenti di UniCredit. Inoltre, le aziende interessate potranno accedere alla piattaforma di e-learning Qredits per definire e creare business plan completi ed efficaci da presentare al momento della richiesta di prestito. Le credenziali di accesso gratuito possono essere richieste al sito www.unicredit.it

 

Frenano ancora i protesti cambiari in provincia di Reggio Emilia. Tra gennaio e giugno di quest’anno, assegni, cambiali e tratte dei reggiani - famiglie e imprese - sono infatti scesi dai 1.338 del primo semestre 2018 a 794, con una flessione superiore al 40%. 

Più che dimezzato, inoltre, è il valore dell'insoluto che, secondo l’analisi dell'ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sulla base dei dati del Registro informatico dei protesti di Infocamere, ammonta a poco più di 872mila euro rispetto ai 1.847 mila del 2018 (-53%).

Le cambiali si confermano, numericamente, i titoli di credito più protestati, rappresentando il 95% degli insoluti, ma l’ammontare complessivo (poco più di 346 mila euro) non supera il 40% del valore totale.

La diminuzione registrata è da attribuire principalmente alla forte riduzione del numero di assegni scoperti, che passa dai 345 del primo semestre 2018 ai 40 dell'anno in corso (-88,4%), mentre la contrazione dell’importo complessivo si è attestata a -55,1%. Il più consistente calo del numero degli assegni rispetto alla riduzione dell’importo evidenzia, ovviamente, la salita del valore medio di ciascun titolo, passato da 3.390 a 13.142 euro.

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I dati, inoltre, mostrano una diminuzione degli effetti di importo minore, mentre crescono quelli più elevati. Oltre il 90% dell’importo complessivo, infatti, e quasi la metà degli assegni protestati – 18 dei 40 totali – si concentra nella fascia “da 5.000 a 100.000 euro” facendo salire il valore medio da 11.772 a oltre 26 mila 700 euro.

Relativamente ai “pagherò” scoperti, a fronte di una diminuzione numerica del 24,1% (da 993 a 754), si registra un decremento nel valore di oltre 331 mila euro (-48,9%), con il passaggio da quasi 678 mila euro del 2018 a poco più di 346 mila del primo semestre 2019. Il valore medio per effetto è sceso così da 682 a 459 euro.

Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia

Pianificazione integrata nella governance del fiume Po: protocollo d’intesa tra l’Autorità Distrettuale e le Università del bacino idrografico.


Domani, 24 Settembre, al Palazzo del Governatore di Parma la firma del Segretario Generale Meuccio Berselli e del Rettore dell’Ateneo di Parma Paolo Andrei, in rappresentanza delle Università del Bacino Idrografico
Parma, 23 Settembre 2019 – Sviluppare un sistema permanente di analisi, conoscenze, relazioni, scambio di dati ed informazioni per la valorizzazione delle risorse del bacino idrico del Po, la tutela delle acque e la mitigazione del rischio idrogeologico. Promuovere un modello di pianificazione integrata per la governance del Grande Fiume, dalla gestione delle acque al rischio alluvioni.


È questo il focus caratterizzante l’importante Protocollo d’Intesa tra l’Autorità Distrettuale del fiume Po e le Università appartenenti al Bacino Idrografico, che verrà firmato domani, martedì 24 settembre, alle ore 11:30 al Palazzo del Governatore di Parma, dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli e da Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma in rappresentanza degli Atenei coinvolti, nell’ambito della giornata di studi ‘Verso una pianificazione integrata di Distretto’.


Il convegno, che si svolgerà domani, 24 settembre, dalle ore 9 alle ore 16 all’Auditorium del Palazzo del Governatore di Piazza Garibaldi a Parma, sarà aperto dai saluti dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi e vedrà gli interventi di esperti, tecnici dell’Autorità Distrettuale del fiume Po e portatori di interesse e sarà un ulteriore passo verso l’obiettivo dell’uniformazione del Piano di Gestione Acque, del Piano di Gestione del rischio Alluvioni e del Piano Stralcio di Bilancio Idrico in un unico piano integrato.

Per maggiori info: https://adbpo.gov.it/partecipazione-pubblica/.

 

Editoriale:  - Altro che bipolarismo o forse sì, se inteso come “disturbo” - Lattiero caseario. Latte ancora in trend positivo, ok crema, formaggi di nuovo stabili - Cereali e dintorni. Gli attacchi ai sauditi spingono i prezzi al rialzo. - Concorso Nocino e torte di noci, presentata la 36esima edizione-

cibus_38-22set19-COP.jpgSOMMARIO
Anno 18 - n° 38 22 settembre 2019
1.1 editoriale
Altro che bipolarismo o forse sì, se inteso come “disturbo”
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte ancora in trend positivo, ok crema, formaggi di nuovo stabili
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Gli attacchi ai sauditi spingono i prezzi al rialzo.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 raccolta funghi Crescono i funghi - intensificati i controlli da parte dei Carabinieri Forestali.
6.2 eventi gastronomici Parmigiano Reggiano Night
7.1 parmigiano reggiano Il Parmigiano Reggiano è Official Partner di CHEESE
7.2 Life agricolture LIFE AGRICOLTURE: progetto al via per regalare nuovo sviluppo e tutela all’appennino emiliano 
9.1 Piacenza e dissesto idrogeologico Amministrazioni e Consorzio insieme per la lotta al dissesto idrogeologico
9.2 eventi Noci e nocino Concorso Nocino e torte di noci, presentata la 36esima edizione
10.1 fungo IGP Borgotaro Borgotaro: prosegue, anche nel prossimo fine settimana, la kermesse dedicata al fungo IGP
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Mario Vacca Parma 22 settembre 2019 - Dal 14 settembre 2019 sono entrate in vigore alcune novità previste dalla direttiva europea PSD2 e gli istituti di credito dovranno adeguare le loro strutture.
Le banche sono obbligate ad autorizzare a “terze parti” l’accesso ai dati dei propri correntisti che avranno autorizzato siffatta comunicazione.


Le “terze parti” sono importanti tasselli del “sistema bancario” chiamate Pisp, Aisp e Cisp!


I Pisp (Payment Initiation Service Providers) sono società intermediarie tra il pagatore (consumatori o aziende) e la propria banca che hanno lo scopo di versare denaro ad un terzo soggetto. Vera e propria innovazione, con esse sarà possibile effettuare un pagamento su un sito di ecommerce senza inserire i dati della propria carta di credito, perché sarà il venditore ad accedere direttamente al conto (previa una prima autorizzazione del cliente) e prelevare. Per accedere al conto del cliente i Pisp devono comunque usare procedure di autenticazione mettendo a disposizione del cliente tutte le informazioni relative all’ operazione; In questo contesto si potrebbero ridurre le commissioni relative alle transazioni con carte di credito ed eliminare i pericoli della perdita della carta stessa.


Gli Aisp (Account Information Service Provider) sono servizi che "spiano" (dopo che il cliente abbia prestato il consenso) le operazioni effettuate sui conti correnti e con le carte, analizzando ed aggregando dati per fornire un quadro complessivo delle finanze in un'unica schermata arrivando a suggerire investimenti o prodotti di risparmio.


I Cisp (Card Issuer Service Providers) sono soggetti che emettono carte di pagamento. Attivi già da tempo nel Regno Unito, a differenza delle prepagate, queste sono direttamente collegate al conto corrente, anche se è stato aperto in una banca differente. Non essendo i detentori del denaro hanno canali privilegiati per accedere al conto.


La direttiva rafforza le misure a tutela dei correntisti al fine di prevenire frodi e furti di identità. La sicurezza dei clienti, secondo il testo, si basa su tre principi:


- Conoscenza: cioè una password o un codice pin che conosce solo l'utente;
- Possesso: uno strumento che possiede solo l'utente (uno smartphone o un token);
- Inerenza: cioè qualcosa che l'utente è, ad esempio un'impronta digitale o il riconoscimento facciale.

Le procedure di autenticazione delle banche devono prevedere almeno due di questi principi. Questi nuovi standard hanno portato diverse banche italiane a sostituire i sistemi di accesso al conto o di autorizzazione delle disposizioni sostituendo i vecchi token con altri di nuova generazione o creando nuove modalità quali il sistema di generazione di password sullo smartphone.
Sembrerebbe che il problema dei token attuali sia data dalla vulnerabilità del codice generato (l'Otp, one time password) che pura pochi secondi ma non esclude la possibilità che un truffatore informatico possa utilizzarlo per compiere una seconda veloce operazione, drenando soldi dal conto del cliente. Con le nuove regole, invece, il codice "restituito" al cliente è valido solo e soltanto per quella operazione.

Mentre la direttiva si preoccupa della sicurezza desta anche qualche preoccupazione in ordine alla comunicazione dei dati, infatti dal 14 settembre sarà ancora più importante prestare la massima attenzione ai consensi da fornire al proprio Istituto perché se è vero che i nuovi servizi potrebbero essere utili a molti consumatori, è altrettanto vero che si tratta di condividere informazioni preziose, da fare con la massima cautela.

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