La moneta complementare sbarca a Bologna, quale strumento di rilancio dell'economia del territorio. Si chiama Liberex, una "unità di conto" già utilizzata da più di cento aziende bolognesi che hanno aderito al circuito di credito commerciale delle imprese gestito dalla società bolognese Liberlab s.r.l.. Ne parliamo con il Dott. Davide Marani, Ceo di Liberlab. -
Parma, 10 settembre 2015 - di Laura Corallo -
Dott. Marani, negli ultimi anni è cresciuto il dibattito e le sperimentazioni in tutta Italia intorno alle cosiddette monete complementari o alternative. Qual è la definizione di questa moneta e la sua funzione?
Per moneta complementare oggi si intendono tutti quei mezzi di pagamento e di credito paralleli, integrativi e aggiuntivi all'Euro. Queste valute non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria all'interno di un gruppo chiuso, nel nostro caso specifico una rete di aziende che decidono di aderire al Circuito Liberex.
Il Credito Commerciale Liberex – la nostra valuta interna - è un'unità di conto digitale, equivalente all'euro come misura del valore (1 Liberex = 1 Euro), utile a misurare crediti e debiti tra gli iscritti. Possiamo dire che il Liberex svolge una funzione anticiclica, andando a compensare la carenza di liquidità e svolgendo alcune funzioni che al momento la valuta ufficiale, l'euro, non riesce a svolgere al meglio.
Nei momenti di congiuntura negativa, quando il livello della valuta ufficiale scende, quello della valuta interna sale, continuando a supportare gli scambi interni, sostenendo la domanda e gli investimenti locali e fornendo alle imprese uno strumento finanziario ed un canale commerciale aggiuntivo che va ad affiancarsi a quelli tradizionali.
Un anno fa, a Bologna, è nato Liberex, un circuito di credito commerciale nato dall'esperienza di Sardex di cui è diretta emanazione. Come è nato il progetto e chi sono i fondatori?
I fondatori del Circuito Liberex sono imprenditori del territorio che hanno deciso di affiancare Sardex – che compartecipa nella società di gestione – nella declinazione in Emilia Romagna del progetto.
In realtà sono un gruppo di amici, imprenditori e professionisti, rimasti folgorati dalla estrema attualità dei servizi erogati alla collettività e dalla lungimiranza del progetto Sardex. Già nel 2009 – al momento della nascita di Sardex - rapporti di amicizia univano i fondatori Liberex con i fondatori del progetto in Sardegna, progetto che è stato seguito fino al suo attuale sviluppo ed i cui risultati hanno portato alla fondazione della società Liberlab Srl, gestore del Circuito Liberex.
Quali sono i criteri di accesso al circuito Liberex?
Far parte del Circuito Liberex significa aderire ad una comunità che rappresenta un sistema composto da imprese, dipendenti, cittadini, istituzioni pubbliche e terzo settore.
Ogni singola azienda che chiede di partecipare a questo mercato viene precedentemente valutata in base a criteri di idoneità e disponibilità del settore merceologico, e di spendibilità del proprio credito. Al momento dell'adesione riceve un'analisi da parte del consulente Liberex tesa a determinare la sua effettiva capacità all'interno del mercato rispetto alle potenzialità espresse dalla prevalutazione.
Oltre ad una valutazione oggettiva è poi estremamente importante verificare la reale motivazione dell'azienda richiedente. È richiesto pertanto una sincera e motivata scelta di partecipazione, il che significa rendersi consapevole che la diffusione del credito reciproco e la conseguente generazione di affari e transazioni è direttamente proporzionale alla fiducia che ogni singolo aderente mette nei confronti del Circuito. Per ciascuno degli aderenti, il Circuito Liberex rappresenta un obiettivo e una visione comune: l'impegno di migliaia di individui ad essere parte di una comunità in cui le relazioni e la fiducia reciproca sono i veri capitali su cui costruire l'economia di domani.
Come funziona nella realtà concreta un circuito di questo tipo?
La creazione della comunità avviene attraverso un processo di progressiva evoluzione che, partendo dall'analisi di un paniere di beni e servizi tra loro complementari e utili alla generazione immediata di scambi e transazioni, inserisce nel Circuito inizialmente le aziende – la fase B2B – per poi consentire la partecipazione dei dipendenti delle stesse imprese – la fase B2E – e concludersi con l'ingresso nel circuito dei semplici cittadini – la fase B2C, ancora non implementata in Emilia Romagna – e delle istituzioni pubbliche e del terzo settore.
All'interno del Circuito, tutti i soggetti partecipanti sono sia fornitori che acquirenti e di conseguenza, a seconda delle operazioni, debitori o creditori. I Crediti Liberex sono emessi dalle stesse imprese all'atto dell'incontro tra domanda e offerta. Nel momento in cui un'azienda acquista "andando in rosso" sul proprio conto, i Crediti Liberex vengono trasferiti sul conto del venditore in pagamento della fornitura: è in quel momento che avviene l'emissione. A questo punto da una parte il venditore potrà vantare un "credito" nei confronti dell'intero Circuito, dall'altra l'acquirente avrà un debito che potrà saldare vendendo i propri beni/servizi ad altri iscritti. Il "credito" quindi non viene erogato da un'autorità centrale, ma sono le stesse imprese a farsi credito tra loro in quanto tutte le posizioni di debito e credito sono riferite al Circuito nel suo complesso, ossia all'insieme di tutte le imprese iscritte, e avendo come somma finale sempre e inequivocabilmente, zero. Insomma, Liberex è un gruppo di imprese che condividono strumenti e valori comuni, che compartecipano al rischio e si sostengono l'un l'altra.
Quante aziende hanno già aderito e quali sono i vantaggi?
Ad oggi sono oltre 100 i conti Liberex attivi che hanno prodotto centinaia di transazioni per un totale in controvalore euro di oltre 360.000 crediti. Ogni singola transazione rappresenta una vendita aggiuntiva e quindi fatturato nuovo, nuovi clienti, maggiore liquidità, maggior competitività, migliori relazioni ed aumento di visibilità.
Aderire a Liberex significa avere a disposizione un team di consulenti per l'individuazione di fornitori i clienti ideali; pianificare le spese e gli investimenti in base alle vendite fatte in Crediti; spendere i crediti incassati da nuove vendite al posto degli Euro per sviluppare strategie volte a migliorare i flussi di cassa; fare networking attraverso meeting, fiere, incontri di filiera e generare nuovi incontri e collaborazioni di lunga durata; farsi conoscere e formulare offerte attraverso newsletter ed inserzioni sul portale; e non ultimo risparmiare Euro ed aumentare la propria liquidità potendo pagare le proprie forniture con i propri beni e servizi e quindi la possibilità di effettuare i propri acquisti al solo costo marginale. In fondo lo sanno tutti: pagare in merce conviene sempre.
La crisi economico-finanziaria e la conseguente mancanza di liquidità ha spinto molte persone a forme di contrattazione diverse, non solo il baratto ma anche l'utilizzo alle decine di monete complementari diffuse in tutta Italia. A suo parere, se un giorno l'economia risorgerà ci sarà ancora spazio per questi circuiti alternativi alla moneta tradizionale?
Costituire riserve di liquidità serve evidentemente durante i periodi di crisi ma altrettanto a sostenere lo sviluppo dell'economia nelle fasi di ripresa aumentando in quota gli investimenti.
Emblematico è Il caso Wir in Svizzera, modello consolidato di camera di compensazione da oltre 80 anni sviluppatosi in seguito alla grande crisi del 1929 e attuale riferimento principale del modello Sardex, che nel 1998 cambia il suo nome in Wir Bank e accanto alla normale attività bancaria supporta le piccole e medie imprese attraverso la messa in circolazione di crediti WIR equivalenti a 1,46 miliardi di franchi.
Ma al di là del dato puramente economico c'è l'elemento di comunità e di partecipazione che esula dallo stato di crisi o di ripresa dell'economia. Il credito reciproco che si genera tra gli aderenti al Circuito Liberex crea fiducia, rinsalda i rapporti di comunità stimolando un networking creativo in grado di sviluppare nuove forme di collaborazione e la partenza di progetti innovativi all'interno della comunità stessa. Nel momento in cui un'intera Regione si mette in rete si costruiscono centinaia di migliaia di relazioni personali che rappresentano i presupposti su cui costruire economie territoriali a garanzia del futuro delle persone.
In Liberex non hanno accesso i privati cittadini, ma solo aziende. In che modo può offrire vantaggi anche i lavoratori dipendenti e cittadini?
I cittadini innanzitutto sono lavoratori ed in quanto tali prestano il proprio potenziale economico sotto forma di lavoro alle aziende.
Spesso per l'azienda non è possibile pagare quel lavoro per il suo effettivo valore, perché la carenza di liquidità non lo permette. Ma allora perché non riconoscere quella parte di valore mancante in Liberex? Premialità, anticipi TFR, rimborsi ed altro, possono essere dall'impresa pagati in crediti esattamente come una qualunque altra voce costo aziendale. È in questa prima forma che il credito reciproco arriva alle persone attraverso un riconoscimento in busta paga che diventa maggior liquidità in tasca alle famiglie da spendere all'interno del circuito per fare la spesa, iscrivere i figli in piscina, andare al cinema o altro. Sono inoltre al vaglio dei progetti di welfare aziendale in Crediti Liberex, in particolare per tutte quelle aziende che hanno già o che vogliono dotarsi di forme di sostegno interno verso i propri dipendenti.
In una fase successiva di piena maturità del circuito è possibile aprire il credito anche ai privati cittadini in genere attraverso forme di circuiti di spesa in crediti al retail.
Siamo ormai abituati a termini tipo Spendig Review quando pensiamo alla Pubblica Amministrazione ed alla sua atavica incapacità di far quadrare i propri bilanci. Sardex ha invece coniato un nuovo termine per esprimere l'impatto positivo dell'applicazione delle pratiche di moneta comunitaria complementare sulla Pubblica Amministrazione e cioè Potential Review.
Se immaginiamo quanta potenzialità inespressa alberga nei "patrimoni" pubblici e che potrebbero essere messi in circolazione attraverso la loro trasformazione in servizi in crediti a favore della comunità di cittadini allora possiamo avere un'idea di quanto vasto potrebbe essere l'ambito applicativo dell'esperienza dei Circuiti di Credito Commerciale.