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Situazione permane ancora critica, ma arriveranno nuove piogge nei prossimi giorni

Pubblicato in Ambiente Parma

Al Palazzo del Governatore di Parma la storica firma di Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po e Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università di Parma in rappresentanza degli Atenei del Distretto Idrografico: azioni concrete e scambio di dati per la formazione di cittadini sempre più consapevoli.

Parma, 24 Settembre 2019 – 

Sviluppare e pianificare politiche di difesa del suolo, di valorizzazione delle risorse, di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela delle acque del Grande Fiume e di contrasto ai nuovi inquinanti attraverso la creazione di un sistema strutturato di studi, ricerche, analisi e scambio di dati, all’interno di un sistema permanente di relazioni finalizzato al miglioramento delle conoscenze e della qualità di vita della comunità e dei cittadini, sempre più consapevoli e parte attiva di un’economia circolare della conoscenza. 

Sottoscritto nella mattinata di martedì 24 settembre al Palazzo del Governatore di Parma nell’ambito della giornata di studi ‘Verso una pianificazione integrata di Distretto’, moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli, l’importante Protocollo d’Intesa tra l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, 17 Università del Distretto Idrografico e 2 Centri di Ricerca, firmato dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli e da Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma, in rappresentanza di tutte le Universitàha come focus caratterizzante lo scambio di dati, essenziali per la conoscenza e la pianificazione delle politiche relativa al fiume Po e ai territori del Distretto Idrografico, che comprende 8 Regioni – Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto e la provincia Autonoma di Trento – 3.348 Comuni, 19 milioni e 850 mila abitanti, 86.859 chilometri quadrati di superfice e che rappresenta il 37% della produzione industriale nazionale, il 55% dell’industria zootecnica, il 35% dell’industria agricola e il 55% della produzione idroelettrica. 

La Convenzione, che si svilupperà nel corso del triennio dal 2019-2021, è stata sottoscritta dall’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po, da 17 Università e 2 Centri di Ricerca: le realtà che lavoreranno a stretto contatto nei prossimi tre anni sono l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG), l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli studi Milano Bicocca, l’Università degli studi di Brescia, l’Università degli studi di Trento, l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi di Trieste, il Politecnico di Torino, l’Università degli studi di Torino, la Scuola Universitaria Superiore, l’Università degli studi di Pavia, l’Università degli studi di Genova, l’Università degli studi di Ferrara, l’Università degli studi di Parma, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università degli studi di Bologna, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. 

Il sistema strutturato di ricerche ed analisi prevede una serie di step concreti, che verranno attivati grazie alla collaborazione tra le Università, i Centri di Ricerca e l’Autorità Distrettuale del fiume Po. Nello specifico le azioni che verranno sviluppate sono: l’analisi del danno, l’aggiornamento idrologia e cambiamenti, l’aggiornamento idraulica modelli 2D, l’analisi dell’ambito costiero marino, l’idromorfologia e il trasporto solido affluenti Po e reticolo collinare montano, il bilancio trasporto solido fiume Po, gli Scenari di Rottura Arginale. Ci sarà anche una parte dedicata all’analisi economica: in particolare si lavorerà sulla definizione del costo ambientale e della risorsa per i vari settori di impiego dell’acqua, i criteri per la copertura dei costi ambientali e della risorsa, il recupero integrale del costo del servizio e del principio “chi inquina paga”. Le altre azioni di pianificazione saranno lo sviluppo modello idrogeologico della Pianura Padana e l’analisi dei carichi di inquinanti di origine diffusa e puntuale. 

 

“Oggi per noi è una giornata molto importante – ha dichiarato Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po - poiché la firma di questo Protocollo d’intesa con 17 Università del Distretto e 2 Centri di Ricerca è fondamentale per la conoscenza dei dati per la pianificazione. Questi dati ci sono utili per il Bilancio Idrico: per conoscere la quantità d’acqua presente a livello superficiale e quella invece a livello della falda sotterranea. L’insieme di informazioni che verranno raccolte dalle Università ci saranno utili per sapere quali azioni intraprendere per i nuovi inquinanti presenti nel bacino del Po e per mitigare il rischio idrogeologico. La conoscenza delle Università, messa a supporto delle pianificazioni, diventa fondamentale. All’interno di questo progetto di collaborazione, che durerà tre anni, vogliamo identificare un percorso, che durerà un anno, per acquisire la conoscenza di tutti i dati, che ci consentiranno di iniziare la pianificazione il più presto possibile. I dati verranno messi a disposizione di Aipo, dei Consorzi di Bonifica e delle Regioni”.

 

“L’intento di questa Convenzione che sottoscriviamo insieme all’Autorità Distrettuale del fiume Po – sottolinea Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma – è quello di mettere a disposizione le competenze e le attività di ricerca delle Università e dei Centri di Ricerca per garantire quello sviluppo e quell’attenzione particolare che l’Autorità Distrettuale vuole attivare sulla gestione delle acque e sulla prevenzione di fenomeno di dissesto che potrebbero verificarsi nel prossimo futuro. Oggi ci impegnano tutti, ognuno con le proprie competenze, a generare occasioni di scambio, di incontro e di approfondimento che sono indispensabili per il futuro. Le Università e i Centri di Ricerca hanno dato pieno appoggio all’iniziativa e lavoreranno concretamente a fianco dell’Autorità Distrettuale per testimoniare la volontà di trasmettere le competenze acquisite attraverso gli strumenti della ricerca, per realizzare progetti a vantaggio di tutta la comunità”. 

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Riunitosi oggi nella sede del Distretto l'Osservatorio, visti i dati idrologici complessivi in peggioramento ed in considerazione delle scarse precipitazioni previste per i prossimi giorni ha emesso un nuovo bollettino per il comprensorio dalla Valle d'Aosta alle Marche.

PARMA, 5 Luglio 2019 -

L'Osservatorio sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero Ambiente, convocato nei giorni scorsi dal Segretario Generale Meuccio Berselli, si è riunito stamane nella sede dell'ente chiamando a raccolta tutti i portatori d'interesse del comprensorio dalla Val d'Aosta alle Marche. Al centro dell'approfondimento degli addetti ai lavori c'è stato l'esame analitico di tutti i dati tecnico-scientifici raccolti nelle ultime ore nei vari bacini e sottobacini del territorio.

Ciò che è emerso, condiviso da istituzioni regionali e partners presenti, è il peggioramento del generale contesto delle portate idrologiche dei corsi d'acqua nell'ultimo periodo, nonostante in alcune aree siano cadute precipitazioni. Il livello di allerta è quindi passato al colore giallo anche in considerazione delle previsioni metereologiche per la prossima settimana.

Tra gli altri, particolarmente significativi, si evidenziano alcuni dati specifici (dettagli interamente consultabili nel Bollettino in allegato): la portata in località Pontelagoscuro (Ferrara) di 794 metri cubi al secondo, tende a registrare progressive e possibili diminuzioni fino a 300 metri cubi al secondo nelle prossime ore, attestandosi sui valori evidenziati in uno degli anni più siccitosi come il 2007. Al contempo, pur essendo ancora sufficientemente alto il livello dei grandi laghi Alpini (volume di circa 90 % - esempio: lago Maggiore 1,25mt sullo zero idrometrico di Sesto Calende – VA- ) e quello delle dighe per la produzione di energia idroelettrica, si rilevano temperature decisamente sopra la media stagionale del periodo e dunque maggiormente incidenti sui flussi e sul complessivo fabbisogno e prelievo per i diversi utilizzi. Sul Delta del Po questo insieme di fattori potrebbe far aumentare contestualmente il fenomeno dell'intrusione del cuneo salino nelle acque interne fino al 30%. Al termine dell'incontro di oggi il Segretario Generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli ha fissato un'ulteriore riunione dell'Osservatorio sulle crisi idriche tra quindici giorni per la verifica aggiornata dei livelli idrometrici e previsioni.

Acqua e valutazioni dei rischi ambientali nel Nord Italia: Parma capitale grazie al Distretto Idrografico del Ministero. Oltre 140 soggetti tra enti pubblici, industrie, multiutility, accademici, associazioni agricole e ambientaliste alla Camera di Commercio riunite sul tema della risorsa idrica e il suo impiego.

Parma – 19-10-2017- Per un giorno Parma, grazie all'attività del neonato Distretto idrografico del Fiume Po del Ministero dell'Ambiente, è diventata sede di uno dei più importanti dibattiti nazionali sul tema della gestione della risorsa idrica nel comprensorio del Nord del paese.

I molteplici utilizzi e interessi che riguardano direttamente l'acqua: dall'idropotabile all'idroelettrico, da quello fondamentale per il sostegno costante al comparto agroalimentare e alle funzioni tecnico-operative delle medie e grandi industrie rappresentano un tema essenziale, se governato in tempi utili, per concertare le diverse istanze territoriali scongiurando possibili conflitti tra aree di monte rispetto a quelle di valle del bacino del fiume Po.

La realtà attuale è quella che ci pone a confronto quotidiano con le conseguenze dei cambiamenti climatici sempre più incidenti sulla realtà che ci circonda e la siccità prolungata degli ultimi mesi ne è la dimostrazione più tangibile. E proprio in questo periodo l'attività dell'osservatorio del Distretto, attraverso numerosi incontri, ha palesato la sua importante funzione di piattaforma concreta in grado di dare un equilibrio alle diverse situazioni contingenti che periodicamente si verificano al fine di modulare le proprie decisioni.

Oggi, alla Camera di Commercio di Parma, dopo il saluto del neo Segretario Generale Meuccio Berselli, oltre 140 enti che hanno competenze dirette ed indirette sulla risorsa idrica, imprese, multiutility e rappresentanti accademici hanno seguito i lavori che il Distretto Idrografico del Po ha presentato in relazione alle "Valutazioni del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche nel distretto del Po" : un piano di gestione articolato e dibattuto per armonizzare l'impiego dell'acqua evitando al contempo di incorrere in possibili infrazioni a livello comunitario; piano il cui cammino è iniziato già nel 2014 e che potrà concludersi entro l'anno.

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