“Una occasione storica, un’intesa che non ha precedenti in Italia e che conferma il distretto ceramico quale modello virtuoso oltre che punto di forza dell’intero sistema industriale italiano”.


Così Giorgio Zanni ha definito l'Accordo territoriale volontario riguardante il contenimento delle emissioni per perseguire un minore impatto ambientale da parte delle aziende ceramiche che questa mattina a Fiorano - nella doppia veste di presidente della Provincia di Reggio Emilia e di sindaco di Castellarano – ha firmato insieme ad altri 9 primi cittadini ed ai presidenti di Regione Emilia-Romagna, Confindustria Ceramiche e Provincia di Modena.
“Amministrazioni locali, 10 comuni, 2 Province, Regione Emilia-Romagna ed imprese insieme per autoregolamentarsi, dandosi limiti alle emissioni ambientali ancor più restrittivi di quelli dettati dalle normative europee, nazionali e regionali, pure già tra i più bassi in Europa, e raggiungere un obiettivo ambizioso: portare il distretto ceramico ad essere non solo eccellenza mondiale di innovazione e qualità di prodotto, ma anche in termini di sostenibilità ambientale”, ha aggiunto Zanni sottolineando i fondamentali progressi compiuti dal comparto negli ultimi tre anni.


“Gli incentivi di Industria 4.0, super e iper ammortamento hanno comportato una ingente mole di investimenti privati in riqualificazioni industriali, dettando una vera e proprio rivoluzione tecnologica e produttiva che ha comportato una migliore produttività e redditività per le industrie e positive ricadute in termini di riduzione delle emissioni e consumi energetici per le nostre comunità – ha detto ancora il presidente della Provincia di Reggio Emilia - Sono stati bonificati siti dismessi, si sono ridotti consumi ed emissioni, abbiamo affrontato e risolto in pochi mesi il problema odori, ma con l'accordo di oggi puntiamo ad andare oltre. Vogliamo che il distretto ceramico rappresenti una eccellenza anche in termini di sostenibilità ambientale. E puntiamo a farlo insieme, perché solo insieme possiamo raggiungere traguardi così ambiziosi”.


Fondamentale, dunque, “l'adesione di imprese e Confindustria ceramica, a conferma del rapporto di forte collaborazione che si è creato con le amministrazioni, ad un accordo che oltre a produrre significativi e fondamentali benefici ambientali – ha concluso il presidente Zanni - significa anche dare regole uguali e certezze condivise di qua e di là dal Secchia a imprenditori e imprese, garantendo risposte più rapide a pratiche e procedure amministrative a chi si impegna in riqualificazioni produttive sostenibili, legando indissolubilmente la qualità del nostro prodotto Made in Italy, l’innovazione del processo e la sostenibilità della produzione quale valore aggiunto anche per il cliente finale, a conferma di un forte impegno anche sociale verso le nostre comunità”.

 

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Editoriale:  Ciaone Italiani! Prima vi spolpiamo e poi ce ne andiamo - Lattiero caseario. Cedono il “parmigiano” e il “padano" - Cereali e dintorni. Altalena dei mercati - Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia -

SOMMARIO Anno 18 - n° 49 08 dicembre 2019 cibus-49-2019-COP.jpg
1.1 editoriale
Ciaone Italiani! Prima vi spolpiamo e poi ce ne andiamo.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedono il “parmigiano” e il “padano"
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata del prezzo del grano
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Altalena dei mercati
7.1 salumi d’italia Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia
7.2 ambiente Due giorni di laboratorio partecipato promosso dall’Autorità di Bacino PO
8.1 ambiente educazione  Life Claw progetto per la conservazione del gambero di fiume.
10.1 ambiente e territorio Territorio più sicuro grazie al Consorzio di Bonifica.
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 



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Di Mario Vacca Parma 08 dicembre 2019 - 
Con il provvedimento dello scorso 03 dicembre l’Agenzia delle Entrate ha stabilito l’attuazione dell’art. 35, comma 15-quinquies del Dpr 633/1972 che permette di chiudere d’ufficio le Partita Iva inattive da almeno tre anni e per quanto riguarda le imprese la cancellazione del codice fiscale.


Naturalmente la chiusura sarà proceduta da controlli riguardo indizi sull’attività d’impresa e relative presentazioni delle dichiarazioni dopo di che verrà inoltrata una comunicazione preventiva di chiusura d’ufficio della partita iva mediante raccomandata a/r alla quale il contribuente ha 60 giorni per chiarire la propria posizione. Nel caso in cui verrà accertata la completa inattività verrà cancellata sia come partita iva che come codice fiscale se trattasi di soggetto diverso da persona fisica.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

In occasione della presentazione del nuovo saggio di Guido Zaccarelli, in queste ore alla fiera modenese del libro “LibriaMOdena 2019”, che quest’anno festeggia la sua 67° edizione, riproponiamo l'incontro al Mega Store Feltrinelli di Parma, dal quale tutto prese origine.

La persona al centro dell'azienda. Zaccarelli: così crescono gli individui e le aziende. La circolazione delle idee è il fattore vincente per le imprese.

di LGC, Parma 3 giugno 2017 - "Dalla Piramide al Cerchio" è un saggio rivolto a tutti coloro che avvertono l'esigenza di approdare a un cambiamento nel delicato mondo delle relazioni umane.
E le imprese sono il luogo per eccellenza dove le relazioni efficaci possono quantificarsi e misurarsi in termini di profitti per le società e in felicità per i collaboratori.

L'impresa è un bene sociale al quale dedicare ogni energia affinché possa crescere e godere in futuro del lavoro del delle persone.

Il Valore delle imprese è nelle persone!

"Dalla Piramide al Cerchio" ha quindi lo scopo di creare luoghi di lavoro felicitanti in grado di rimuovere il malessere delle persone, che influenza in modo negativo la vita delle organizzazioni.
In una società che si evolve rapidamente occorre individuare nuovi modelli organizzativi in grado di adattarsi e anticipare il cambiamento.
Non si può quindi restare ancorati al passato, immobili a scrutare il futuro. Qualcosa occorre fare!

Occorre riprendere il cammino in attesa di incontrare altre persone che desiderano condividere il viaggio e con questo saggio di Zaccarelli si andranno a visitare le organizzazioni aziendali per conoscere l'ambiente dove le persone dedicano una parte importante e sostanziale della loro vita.

Il viaggio partirà da una azienda "Piramidale" dove il clima artico ha congelato la conoscenza delle persone; la meta sarà un "luogo felicitante" con l'obiettivo di creare una comunità che condivida con gioia un percorso di crescita verso un bene comune.

Una teoria interessante e originale, quella messa punto da Guido Zaccarelli, presentata con successo di pubblico e in live streaming, nei giorni scorsi al Megastore Feltrinelli di Parma (La Feltrinelli Parma). L'incontro è stato presentato e coordinato da Lamberto Colla, direttore della Gazzetta dell'Emilia con il supporto tecnico di Ferdinando Vighi e il team di Blog Digitale Live.

 

20170503-zaccarelli-guidoimage006Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).

Video streaming - Blog digitale live - Feltrinelli - https://www.youtube.com/watch?v=gIt7fJWV7cE 

Una fabbrica di aerei è sempre affascinante, ma ancor di più se ha la sua sede operativa nell'Appennino dove è così difficile fare impresa. E da qui lancia la sua sfida internazionale. È una storia che porta a Pavullo, dove dal 2016 l'ingegnere italo-argentino Alberto Porto ha dato ali alla sua grande scommessa: produrre in serie il Risen, l'ultraleggero da lui progettato che detiene il record assoluto di velocità (323.312 km/h) e con cui lui stesso nell'ottobre 2017 ha compiuto una memorabile trasvolata da qui in Uruguay.

Grazie alla lungimiranza politica delle istituzioni locali attente agli insediamenti produttivi in montagna e al lavoro di Roberto Gianaroli, presidente dell'Aero Club Pavullo, in collaborazione con la Presidente della Commissione Politiche Economiche della regione Emilia-Romagna Luciana Serri, l'ingegnere in un hangar dell'aeroporto ha trovato gli spazi per dare vita alla sede di quella che fino al 2018 era l'Aerotech Innovation. Dopo aver lanciato nel febbraio 2018 una campagna di crowdfunding che ha portato all'ingresso di 40 soci (raccolti 600mila euro circa) infatti l'azienda ha avuto un'altra svolta acquisendo il controllo della Alisport di Cremella (Lecco), ditta specializzata nella produzione di alianti elettrici ed eliche. E dalla fusione nel 2019 è nata la Porto Aviation Group srl, di cui l'ingegnere è presidente del cda. La sede legale è quindi rimasta a Cremella, così come la produzione dei componenti che vengono poi assemblati a Pavullo, dove si effettuano anche i collaudi (per mano dello stesso Porto, quasi uomo rinascimentale nelle mille declinazioni operative). Si assemblano il Risen e il suo “fratellino” Siren: stesso modello però più economico perché a carrello fisso.

Incontriamo Porto nel pieno delle operazioni: «È il 12° esemplare in produzione questo qua – dice al lavoro su un Risen - sarà finito ad aprile: siamo ancora troppo, troppo lenti a produrre. L'anno scorso abbiamo fatto tre esemplari, quest'anno cinque: speriamo nel 2020 di arrivare a otto. Il mio obiettivo è di produrne 50 annui di qui al 2025, uno a settimana. Non è un traguardo impossibile, perché la richiesta c'è: abbiamo già ordini per 24 aerei. Tutti clienti esteri». Il mezzo ha un'aerodinamica eccezionale, frutto degli studi di Porto, che il vento lo conosce bene: è stato anche consulente di New Zealand per tre Coppe America. «Lì ho capito che vince chi fa squadra» nota. Sta pensando anche di migliorare il record di velocità: «Venerdì 6 grazie alla collaborazione e all’ospitalità di Coni Modena organizzeremo una conferenza stampa in cui lanceremo questo importante evento che si svolgerà il 13 dicembre all’Aeroporto di Modena, in pianura per avere le condizioni ottimali».

Il fatturato è in crescita netta, il milione del 2018 a fine 2019 diventerà un milione e mezzo: +50%. E la prospettiva è di arrivare in breve a 5 milioni. Certo, mettere insieme un aereo non è un lavoro come un altro: «C'è la meccanica, l'elettronica, il telaio... Serve competenza su più discipline, e una grande abilità artigiana». Operai di un certo livello, insomma. Per ora sono 11, «tutti assunti a tempo indeterminato, perché bisogna credere nelle persone». Ma il progetto di sviluppo è sostenibile a Pavullo? Non ci sono sirene verso lidi più “facili”? «Fare impresa in Italia non è semplice - nota - ci sono tasse alte e soprattutto una burocrazia troppo pesante rispetto ad esempio alla Svizzera, dove sono partito nel 2015 col primo Risen. Però a Pavullo devo tantissimo per il supporto che mi è stato dato nello sviluppare la mia idea di fabbrica. Che io voglia rimanere a Pavullo è un dato di fatto, e che farò il possibile è certo. Poi è chiaro che non si fa impresa solo con le intenzioni».

Alcuni numeri:

⇒ 1,5 milioni
il fatturato con cui la Porto Aviation Group chiuderà il 2019: +50%

⇒ 5
gli aerei assemblati quest'anno nell'hangar dell'aeroporto di Pavullo

⇒ 50
gli aerei annui che si punta a costruire nel 2025 col piano industriale

 

DESCRIZIONE VELIVOLO: IL RISEN

 

Risen è la bellezza volante, realizzata interamente in carbonio: un velivolo ultraleggero a 2 posti affiancati, con un’ampia cabina (123 cm di larghezza) per il comfort di pilota e passeggero, che beneficiano entrambi di una vista panoramica dal canopy motorizzato di 3 m2 di superficie, circondati da splendidi interni in pelle con cuffie Bose con soppressione del rumore.

La scelta dell’avionica per Risen rispecchia la sua filosofia: eccellenza senza compromessi.
La strumentazione digitale Dynon combina due “touch screen” da 10 pollici ed un display centrale da 7 pollici in più, un autopilota a 2 assi ed un computer per il controllo dei flap sono dotazione standard.

Risen è spinto, in base alla scelta del cliente, dagli affidabili motori Rotax 912 ULS, 912 iS e 914.
E’stata anche sviluppata un’elica dedicata, che genera il flusso d’aria ottimale attorno alla fusoliera e permette, con motore Rotax 912 ULS (100 hp), un’incredibile velocità massima continua di 315 km/h a livello del mare.

Risen è stato progettato utilizzando competenze e strumenti di calcolo solitamente presenti solo nelle grandi industrie aeronautiche. In particolare, un’avanzata fluidodinamica è il segreto delle straordinarie caratteristiche di volo di Risen.

Tutti i dettagli, così come la forma complessiva del velivolo, sono stati studiati in maniera meticolosa ed ottimizzati. La sinergia di queste ottimizzazioni ha portato ad un aereo dall’efficienza spettacolare con, per esempio, un rapporto di planata di 23 a 1 e velocità mai viste in nessun velivolo spinto dal motore Rotax 912.

All’estremità inferiore dell’inviluppo di velocità del Risen, dei flap dimensionati con generosità consentono una velocità di stallo molto bassa. L’attenta progettazione di ogni aspetto aerodinamico assicura un comportamento affidabile ed attendibile in tutto il suo inviluppo di volo eccezionalmente ampio.

La meticolosa attenzione ai dettagli aerodinamici che sta dietro al progetto di Risen è evidenziato anche dalla scelta dell’elica: quando le eliche disponibili sul mercato si sono dimostrate non ottimali, è stato sviluppato un disegno ad essa dedicato, che ha liberato tutto il potenziale del velivolo.

 

DESCRIZIONE VELIVOLO: IL SIREN

 

Il Siren è la versione a carrello fisso del Risen. Strutturalmente i due velivoli sono identici, stessa struttura al 100% in fibra di carbonio con piani di coda a V.

Il Siren è disponibile con motorizzazioni Rotax da 80 a 115 cavalli e viene offerto al pubblico con strumentazione di entry level, in modo da mantenere il prezzo di vendita in una fascia più interessante.

Le ruote maggiorate, il peso leggero del velivolo e le capacità di decollo e atterraggio in corti campi di volo, consentono al Siren di operare su tutti i tipi di superficie e lo rendono idoneo anche all’utilizzo nelle scuole di volo.

In fatto di performance il Siren è un velivolo con carrello fisso di tutto rispetto.
Con 2 serbatoi alari standard da 45 litri/cad. l’autonomia dichiarata è pari a 2.340 km, da Miami a Montreal in crociera economica a 180 km/h.

La velocità di crociera standard di un Siren si attesta tra i 250-270 km/h in base alla motorizzazione scelta, prestazioni che lo rendono uno degli aerei ultraleggeri a carrello fisso più performanti al mondo.

 

Curriculum Vitae

1. Personal

Surname: Porto
Names: Alberto Rodolfo
Birth Date: November 17, 1966
Place of Birth: Rojas (Bs. As.) Argentina
Nationality: Italian / Argentine
Marital Status: Married, 2 children
Actual Residence: Via Mantegazza, 21b, 20035 Lissone (MI) Italia
Tel. +39-(039)-460730 (Home) +39-039-4669380 (Work);
Mobil +39-339-4698235
E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

2. Education:

4/1985 - 10/1991
La Plata University of Engineering (La Plata Argentina)
Degree, Aeronautical Engineer
4/1978 - 12/1984
Lyceum Aeronautical Military (Rosario Argentina)
Technical bachelor degree

3. Complementary Education:

2013 Ultralight Pilot
2003 Course of Numerical Analysis for Multi–block upwind implicit Navier–Stokes CFD program and optimization methods. (US)
2003 Course of Numerical Analysis for nonlinear hydrodynamics characteristics of complex vessels using time/domain approach. (US)
1999 Course of Numerical Analysis for computing steady non/linear free surface flow (US)
1997 Course of Numerical Analysis for unsteady subsonic flow (US)
1994 Course of Numerical Fluid Dynamics apply to subsonic flow and low Reynolds Number (US)
1992 Course of Fans Fluid Dynamics (Italy)
1992 Course of Numerical Fluid Dynamics (US)
1992 Intensive curse of English (US)
1991 Course for the utilization an design of pieces in composite material (Argentina)
1989 Course of controlled V.F.R. Flaying (Argentina)
1986 Course of sport flight on glider (Argentina)
1986 Course of Glider Pilot (Argentina)

4. Complementary Knowledge:

Language Spanish, English, Italian all writing and speaking with out any problem.
Computer Good General knowledge and Software driving
FORTRAN programming language, Cad programs, Lofting programs, Panels code RANS codes, Finite element codes, and Microsoft programs in general
(xfoil, Mses, Vlaero, Vsaero, Ice, Fswave, Usaero, FPI, FSP, Mgaero, Nsaero, AeroPointer, Epogy, Model Center, Omni3d, Sping, Pmarc, Gridgen, Pointwise, Starccm+).

5. Experience:

1995 - Present Porto Ricerca (Fluid Dynamics Specialist) Via Mantegazza, 21b, 20035 Lissone (MI) Italia. www.portoricerca.com
Duties Owner of this research small company.
Responsible for the aerodynamic on the Design for a new Wing for the P180 Avanti for Piaggio Aeroindustry.
Responsible for the aerodynamic on the Design of the Volvo70 Puma and Emirates team New Zealand sail boat for the Volvo Ocean Race (Sail, hull, bulb, keel, wings and rudder) with Marcelino Botin
Responsible for the aerodynamic on the Design of the TP52 Quantum and Emirates team New Zealand sail boat for the Audi med cup (Sail, hull, bulb, keel, wings and rudder) with Marcelino Botin
Responsible for the aerodynamic on the Design teem of the Americas Cup 2007 (SWE 96) sail boat for the Sweden Victory Challenge teem (Sail, hull, bulb, keel, wings and rudder)
Responsible for the aerodynamic on the Design teem of the Americas Cup 2003 (Orn-63 and Orm-73) sail boat for the Sweden Victory Challenge teem (Sail, hull, bulb, keel, wings and rudder)
Design of the Volvo ocean race (Amer Sport One) sail boat with German Frers. (hull, bulb, keel and rudder) Two complete small aerodynamic aircraft designee. RPVes. Pods fluid dynamics analysis and improvement. F1 wing and airfoils analysis and improvement. Many aircraft wing and fuselage analysis and improvement. Airfoils analysis and improvement. Designee of Keels, Bulbs and Rudders and Hulls for sails bout. Designer of Sport prototype racecars. Software maintenance and installation. Fluid dynamic consultant. Provide training course. Marketing activities with the scope to contact new customer to sale software and consultant propose. Major customers (Agusta, Aerea, Aermacchi, Cira, Minardi F1, Meteor, Ferrari F1, Studio Frers, Fincantieri de Genova, Fincantieri de Trieste, Porlitecnico di Torino, Pilatus Aircraft, Universita di Perugia, VulcanAir,OMA-Sud, Piaggio Aeroindustry).
Other main Project where I have took part. Piaggio Aroindustry new Bussines jet. Many design works on the PC12 and PC21 Pilatuss Aircraft airplanes. Analysis and Design for Vulcanair VF600 airplane. Analysis and Design for OMA-SUD Sky car airplane. Analysis and Design for the Pagani Zonda and their new Huayra cars.
1993 - 2000
LN di Natalini Lino & C. s.r.l. Via Piermanni, 3 Montecassiano (MC) Italia. (Accessories for boilers and thermo hydraulic). (Number of employees: 75), UNI EN 29002/88 - ISO 9002/87 certificate Company.
Duties Technical Director and Development Manager. Responsible for new product development and purchasing assistance. Solve problems and improvement on existing products. Technical support to customer in order to solve their problems with our products. Assistance to the sells department. Visit new and old customer to introduce or products. Patent on the aerodynamic of a new electric motor to improve the life. Develop of new methods to measurement losses duct systems components. Develop of fans testing machines. Design of better impellers, motors and other pieces for fans. Design of new sensors devising for air pressure switch. Design of better air pressure switch. Design of new flue component as roof terminals and wall terminal for boilers. Major customers (Worcester Bosch UK, Saunier Duval France, Vaillant Germany, Alcatel Germany, Wolf Germany, MTS Italy, Lamborghini calor Italy,).
1993 - 1995 Analytical Methods Italia (Numerical Fluid Dynamic ) Via G. Tonnini, 54 Osimo (AN) Italy
Duties Partner on this partnership (tree partner). Analytical Methods Inc. (Seattle US) distributors. Software maintenance and installation. Fluid dynamic consultant. Provide training course. Marketing activities with the scope to contact new customer to sale software and consultant propose.
1992 - 1993 MEP PROGETTI (Numerical Fluid Dynamic ) Via Alcide De Gasperi, 77 Osimo (AN) Italy
Duties Software maintenance and installation. Fluid dynamic consultant. Provide training course. Marketing activities with the scope to contact new customer to sale software and consultant propose.
1986 - 1991 Club Planeadores La Plata Calle 15 N° 1443 La Plata (B) Arg.
Duties Glider maintenance and reparation.

6. Hobbies

Aeromodelling
Designee and construction of many scale gliders for competition. Most of it with high technologies materials. Compete on many national and international event whit good performances.
Flaying gliders one hundred flaying hours. Sport flaying.
Radio amateur Category: general

 

 

 

 

 

Tre gli appuntamenti nazionali a Roma: 10, 12, 17 dicembre. Anche da Parma nutrite delegazioni unitarie

Sulla scena pubblica italiana si agitano fantasmi sovranisti e populisti che puntano a distogliere l’attenzione dai problemi reali del Paese e dei suoi cittadini. È urgente, invece, rimettere al centro il lavoro che manca – e quando c’è è spesso troppo precario – le condizioni di vita delle persone, affrontarne l’impoverimento, il disagio e le solitudini cresciuti in questi anni.

Per questo CGIL, CISL e UIL hanno indetto una settimana di mobilitazione, a sostegno delle richieste fatte al governo e per superare le resistenze di Confindustria arinnovare i contratti nazionali di lavoro. Dopo la grande manifestazione in piazza San Giovanni a Roma dello scorso febbraio – e tutte le altre mobilitazioni territoriali e di categoria – il nuovo governo, a differenza di quanto avevano fatto quelli precedenti, ha aperto una discussione con il sindacato. Il confronto ha prodotto alcuni risultati positivi, a partire dalla riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti (taglio del cuneo fiscale) e dalla cancellazione dei superticket nella sanità pubblica.

In merito alla manovra economica, il cui iter parlamentare è ancora in corso, CGIL, CISL e UIL apprezzano la disponibilità dimostrata dall’Esecutivo e la conseguente ripresa del dialogo e di una parte dei contenuti proposti dal governo, ma ritengono insufficienti le risorse che pure sono state messe in campo sui capitoli della piattaforma sindacale unitaria.

I risultati ottenuti sono il frutto sia dell’enorme partecipazione di lavoratori, pensionati e giovani alle iniziative di piazza, avviate sin dallo scorso 9 febbraio, sia del successivo confronto con il Governo, ma non sono affatto esaustive delle rivendicazioni unitarie.

È necessario dare continuità alla mobilitazione, non solo per evitare peggioramenti e sollecitare alcuni miglioramenti della manovra che sarà approvata definitivamente entro la fine dell’anno, ma anche per chiedere di avviare una stagione di riforme, da condurre in porto già nei prossimi mesi.

A sostegno di queste rivendicazioni e di tutte le altre richieste contenute nella piattaforma, sia per la manovra in corso di approvazione sia in vista del prossimo Def, CGIL, CISL e UIL hanno deciso di indire una settimana di mobilitazione con iniziative nei territori e tre manifestazioni/assemblee nazionali aperte, che si svolgeranno in Piazza Santi Apostoli a Roma dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Il 10 dicembre dedicata alle questioni del mezzogiorno, dell’industria, dei servizi e di uno sviluppo ambientalmente sostenibile, contro i licenziamenti, a sostegno dell’occupazione e delle vertenze aperte, per l’estensione degli ammortizzatori sociali, per la riforma degli appalti e dello “sblocca cantieri.

Il 12 dicembre per chiedere il rinnovo dei contratti pubblici e privati, il superamento dei contratti pirata, la riforma e le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali.

Il 17 dicembre sulla riforma fiscale per una redistribuzione a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per ridurre il fenomeno dell’evasione; sulla previdenza, per un’effettiva rivalutazione delle pensioni e per proseguire nell’opera di riforma della legge Fornero in un’ottica di effettiva flessibilità verso il pensionamento; per chiedere un welfare più giusto e una legge sulla non autosufficienza.

Le tre manifestazioni/assemblee, a cui parteciperanno anche nutrite delegazioni unitarie provenienti dalle diverse realtà lavorative di Parma, vedranno protagonisti le delegate e i delegati dei lavoratori che al governo e alle imprese porranno i problemi dei rispettivi luoghi di lavoro e avanzeranno le proposte contenute nella piattaforma unitaria e già discusse nelle assemblee dei lavoratori, una modalità che vuole essere anche una strada per rendere protagonisti i lavoratori, i loro problemi, la loro capacità di proposta.

 

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Roma, 6 dicembre 2019 – “Accogliamo con profonda delusione la notizia della mancata ri-autorizzazione da parte della Commissione Ue all’utilizzo del chlorpyrifos-methyl, che auspicavamo fosse finalizzata alla difesa delle produzioni ortofrutticole dalla cimice asiatica”.


Questa la reazione di Alleanza Cooperative Agroalimentari, espressa dal coordinatore del settore Ortofrutticolo Davide Vernocchi, in merito alla votazione finale della proposta di regolamento predisposto dalla Commissione, che prevedeva il non-rinnovo di questa sostanza attiva.


“In attesa di poter disporre di ulteriori informazioni circa la proposta approvata e le posizioni emerse nei lavori comunitari odierni – spiega Vernocchi – non capiamo comunque perché ancora una volta a pagare debba essere il mondo agricolo, che non ha alcuna responsabilità rispetto al verificarsi di attacchi alle produzioni causate da insetti patogeni come la cimice, sempre provenienti da Paesi extra-UE. Quest’anno solo la produzione di pere si è dimezzata con un danno economico intorno a 300 milioni di euro. Ci chiediamo con quali mezzi poter evitare una nuova tragedia la prossima campagna”.
“L’unico antagonista naturale alla cimice asiatica, la Vespa Samurai, potrà avere i suoi primi benefici solo nei prossimi anni, spiega Vernocchi “e pertanto a breve termine ilchlorpyrifos-methyl è l’unico efficace mezzo di difesa fitosanitaria per il controllo della cimice asiatica”.
La decisione di oggi è purtroppo passata con una maggioranza qualificata risicatissima (68%, serviva il 65), ed ancora una volta la posizione dei Paesi Mediterranei non è stata sufficientemente considerata dalla Commissione e al contempo la posizione del Regno Unito - ossia di un Paese che sta uscendo dall’Europa - è stata invece decisiva. Speriamo che dietro questa decisione non si nascondano interessi commerciali volti a indebolire le produzioni made in Italy”.
“Chiediamo a questo punto che nei prossimi lavori si addivenga ad una deroga specifica e transitoria all’utilizzo del chlorpyrifos-methyl come è espressamente previsto dal Regolamento comunitario 1107/09. Resterebbe comunque in piedi il problema che anche nel caso riuscissimo ad avere una deroga nazionale, avremmo poi difficoltà ad esportare visto che la deroga all’utilizzo della sostanza sarebbe concessa solo all’Italia, rimanendo vietata in tutto il resto d’Europa”.

Sentieri immersi nel verde che si snodano attraverso i 5 continenti, 42 ettari di collina morenica a due passi dal Lago di Garda, il regno della biodiversità animale a rischio di estinzione: al Parco Natura Viva di Bussolengo vivono oltre 1.000 esemplari appartenenti a 200 specie inserite nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ospitati in ambienti che rispettano le loro necessità di specie.

Leoni, leopardi delle nevi, scimpanzé, lemuri: per alcuni il cerchio si è chiuso e si è potuto compiere quel viaggio che dal Parco Natura Viva, li ha riportati a ripopolare i propri habitat originari sull’orlo della scomparsa: è il caso di tutti i piccoli di bisonte europeo nati negli ultimi 5 anni, che ora calpestano le foreste dei Carpazi meridionali; dei grifoni figli di Dodo, che ora volano nei cieli delle Alpi; degli ibis eremita che ogni anno vengono reintrodotti sulla costa di Cadice ed è il caso del giovane gipeto condotto sulle rocce dell’Andalusia per offrire una nuova speranza alla propria specie.

Per alcuni altri però, l’uomo sta provocando danni tanto ingenti agli ecosistemi d’origine, che sarebbe ancora controproducente pensare di sviluppare progetti scientifici di reintroduzione in natura. E allora, il lavoro di biologi, veterinari e naturalisti si concentra nel garantire una permanenza adeguata per ognuno.

Un’attenzione che appare subito tangibile per i visitatori e che arricchisce l’emozione di osservare animali liberi di manifestare i propri comportamenti naturali: il Parco Natura Viva è l’unico parco zoologico d’Europa in cui rinoceronti e ippopotami vivono nello stesso reparto, proprio come accadrebbe in natura; gli scimpanzé hanno a disposizione due grandi termitai artificiali a grandezza naturale in cui possono inserire le loro cannucce e trarne yogurt o succo di frutta, proprio come si eserciterebbero a fare pescando le termiti in foresta, mentre l’indaffarata colonia di suricati può scavare autonomamente una vera e propria città sotterranea, per tenere fuori da occhi indiscreti i propri piccoli e per trascorrere le ore più fredde. E poi lupi, tigri, bertucce, panda rossi: 5 continenti rappresentati da esemplari che in natura sono a rischio di estinzione e che svolgono il grande ruolo di ambasciatori dei propri simili.

Un lavoro quotidiano rivolto a tutti, ma soprattutto alle nuove generazioni: nei loro confronti, il Parco Natura Viva ha il compito di divulgare la conoscenza di ogni animale e la necessità di salvaguardarne gli ecosistemi naturali che andiamo perdendo.

 

Diego Cauzzi: Assemblea pubblica con i lavoratori della Ferrarini a Lesignano

Di Redazione 7 dicembre 2019 - Crisi Ferrarini: In seguito all'assemblea pubblica che si è svolta nel pomeriggio di ieri in Sala Civica a Lesignano, per e con i lavoratori dell'azienda Ferrarini, riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere comunale Diego Cauzzi, che fa il punto della situazione sugli argomenti trattati durante l'incontro. La riunione è stata organizzata dal gruppo consiliare "Lesignano Bene Comune", che ha garantito massimo sostegno e disponibilità ai dipendenti del gruppo aziendale.

(Diego Cauzzi gruppo consiliare Lesignano Bene Comune):

"Venerdi 6 dicembre.
Il gruppo consiliare Lesignano Bene Comune, ha organizzato un' assemblea pubblica con i lavoratori della Ferrarini.

Presenti:

Antonio Gasparelli -Segretario generale Parma FLAI - CGIL
Matteo Lanini - responsabile di zona FLAI - CGIL
Barbara Lori - Consigliere regionale ER - componente commissione politiche economiche
Alessandro Garbasi - Vicepresidente Provincia di Parma.

L'incontro con i lavoratori Ferrarini aveva lo scopo di relazionare sulle iniziative portate avanti in consiglio comunale,
dove il gruppo consiliare ha recentemente presentato un'interrogazione per riportare l'attenzione sulla situazione di crisi del gruppo Ferrarini.
Contestualmente al dibattito in consiglio, Lesignano Bene Comune ha presentato una mozione, votata all'unanimità, con la quale il consiglio impegna l'amministrazione ad attivarsi nei confronti della Provincia di Parma per richiedere l'istituzione di un tavolo di confronto in accordo con la Regione Emilia Romagna, la parte datoriale, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori.

"Le notizie relative al concordato Ferrarini ancora lontano da una sicura e chiara conclusione positiva ci hanno indotto ad attivarci,
in considerazione della importanza del sito poduttivo, presente nel comune di Lesignano Bagni, sia per quanto riguarda i lavoratori, che tra dipendenti diretti e indotto sono circa 150 unità, sia per la rilevanza che il prosciuttificio ha per tutto l'ambito territoriale.
Siamo quindi molto soddifatti che l'iniziativa intrapresa sia stata ben accolta in consiglio. Le OOSS, la Regione e la Provincia hanno convenuto che un confronto tra le parti possa portare ad una analisi puntuale della situazione utile a definire una linea di azione condivisa, portando un contributo positivo al tavolo di crisi insediato al MISE su richiesta della Regione Emilia Romagna.
L'incontro si è svolto in un clima tranquillo e costruttivo. La compostezza, lo spirito di sacrificio dimostrato dai lavoratori Ferrarini, ci ha sempre colpito.
Il nostro interessamento era doveroso, fuori da ogni sterile retorica, Sono persone, madri e padri in alcuni casi entrambi dipendenti nella stessa azienda. Meritano tutta la nostra attenzione e tutto il nostro impegno".

Per maggiori informazioni il link della pagina Facebook "Lesignano Bene Comune":

https://www.facebook.com/LesignanoBeneComune/

 

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Piacenza, 6 dicembre 2019 - Da anni, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, al fianco di Coldiretti Piacenza e AUSL, promuove una campagna informativa (a partire dell’età scolare) sui corretti stili di vita, dove prevenzione e sana alimentazione, giocano un ruolo chiave sulla salute di adulti e bambini. 

E’ il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza a intervenire in merito: “Tra i progetti che appoggiamo spicca sicuramente quello di Progetto Vita che ha reso Piacenza un esempio a livello europeo promuovendo la cultura della defibrillazione precoce mediante l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici a utilizzo di personale non sanitario per la prevenzione di morte improvvisa per arresto cardiaco. Come ente abbiamo deciso di installare un dispositivo sull’esterno della palazzina della nostra sede piacentina in modo da renderne libero e fruibile l’accesso a tutti i cittadini oltre che al personale dell’ente e agli utenti che quotidianamente accedono agli uffici. Nel prossimo anno vorremo proseguire con l’installazione dei dispositivi nei pressi delle nostre sedi periferiche a partire dalle dighe (Molato e Mignano) che da sole contano migliaia di visitatori ogni anno. Infine abbiamo promosso un corso di formazione sull’utilizzo del defibrillatore per i dipendenti”.


Progetto Vita consiste nella realizzazione di una rete di defibrillatori semiautomatici dislocati in punti strategici della città e della provincia promuovendo la cultura della defibrillazione precoce a integrazione del sistema di soccorso del 118.


In Europa, ogni anno 400 mila persone muoiono per arresto cardiaco e di queste 60 mila sono in Italia; si tratta del killer numero uno nel mondo occidentale e uccide una persona ogni 8 minuti ma la sopravvivenza triplica se a intervenire sono i laici (personale non sanitario) in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.


A illustrare i risultati ottenuti da Progetto Vita è la Dott.ssa Daniela Aschieri, che unitamente al Prof. Alessandro Capucci, ne è l’ideatrice: “Sul territorio piacentino sono presenti 976 defibrillatori; i volontari addestrati sono 55 mila; 125 sono le persone soccorse grazie a Progetto Vita. Per chi è colpito da arresto cardiaco ogni minuto che passa diminuisce del 10% la possibilità di sopravvivere, per questo intervenire prima fa la differenza”.

Interventi di sfalcio nei comuni di pianura in oltre 2 mila km di canali.


Lavori a Busseto, Colorno, Torrile, Sissa Trecasali, Sorbolo Mezzani, Polesine Zibello e Parma. Sfalcio e pulitura e manutenzione dei canali per un importo di 930 mila euro
Parma, 6 Dicembre 2019 – Una serie di azioni ed interventi mirati, un contributo essenziale per la messa in sicurezza del territorio di pianura. Il Consorzio della Bonifica Parmense ha portato a termine alcuni lavori – realizzati nel corso degli ultimi mesi – finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico arginale e alla prevenzione delle possibili criticità idrauliche nella Bassa Parmense da Polesine Zibello a Busseto, da Sissa Trecasali a Colorno. I lavori, realizzati dalle maestranze del Consorzio, sono stati eseguiti in numerose aree della lunga rete di bonifica e hanno riguardato anche il risezionamento di alcuni canali e il consolidamento di alcuni manufatti irrigui. Le riqualificazioni dei canali hanno coinvolto: il Diversivo del Canale di Busseto a Polesine, strada Boschetta a Sissa Trecasali, Canaletta di Viarolo, riparazione delle perdite del Canale Ottomulini. Sempre a Sissa Trecasali è stato ultimato il rifacimento del manufatto irriguo San Luigi sul Canale Milanino e la sistemazione della Condotta di Gramignazzo. Nel Comune di Torrile è stato concluso il risezionamento del Canale Dugara Sant’Andrea. Nel comune di Colorno è stato altresì realizzato il risezionamento del Canale Dugara Campogrande e a Sorbolo-Mezzani è stato finito il risezionamento del Canale Fumolenta e quello del Canale Gambalone.

Interventi di adeguamento e miglioria nell’impianto con funzione di antirigurgito dei flussi in località Prati di Zibello. Alcuni lavori sono stati realizzati anche per la sistemazione del manufatto irriguo di scolo Scorticavallo, nel comune di Busseto. Infine sistemazione dell’impianto che garantisce difesa idraulica alla zona parrocchiale di Pizzolese nel Comune di Parma. Alla fine del mese di novembre si sono inoltre conclusi i lavori di sfalcio, pulizia e manutenzione di gran parte dei canali dell’intera rete canali. Rete che misura oltre 1500 km nella sua estensione complessiva e che di conseguenza riguarda 3000 km di sponde arginali oggetto di manutenzione. Di questi 3000, ben due terzi sono stati interessati da interventi capillari con un costo complessivo di 930 mila euro.

 

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Riduzione Irap. Arrivate oltre 6 mila richieste dalle imprese montane. Prorogato al 31 dicembre il termine per presentare la domanda di contributo regionale. Costi: "Misura fiscale per agevolare le attività economiche in aree più svantaggiate. Dal 2020 verrà allargata la platea dei beneficiari ad altri comuni delle zone appenniniche e del ferrarese"

Più tempo per richiedere la riduzione della tassa per le aziende, i commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi delle aree montane

Bologna – Ci sarà più tempo per richiedere la riduzione dell’Irap per le aziende, i commercianti, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi dei circa 100 comuni montani individuati dall’attuale bando varato dalla Regione Emilia-Romagna, per cui è stata prorogata la scadenza al 31 dicembre 2019. Le richieste arrivate finora sono oltre 6.000, di cui 329 imprese di nuova costituzione, che vedranno completamente azzerata la tassa. Il bando infatti prevede la riduzionedell’Irap alle imprese e l’azzeramento per quelle nuove e le startup.

“Questa misura è stata concepita appositamente per incentivare nuove attività, per le aziende medio-piccole e piccole e per i lavoratori autonomi della montagna– dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- e merita di essere conosciuta e pienamente utilizzata da tutti coloro che ne abbiano diritto. Dal prossimo anno si allargherà la platea dei beneficiari ad altri comuni montani e alle aree svantaggiate nel ferrarese. Un ampliamento doveroso per un investimento regionale molto importante, che deve includere il maggior numero di zone fragili del territorio, riconoscendo così lo svantaggio in cui si trovano a operare determinate attività economiche dell’Emilia-Romagna. Tutti parlano di ridurre le tasse, noi, per quanto ci compete, lo facciamo a favore soprattutto del mondo produttivo e dei lavoratori”.

Il contributo
Il contributo riguarda tre anni di competenza Irap: 2019, 2020 e 2021. Sarà assegnato tramite il meccanismo del credito d’imposta, in accordo con l’Agenzia delle Entrate. La Regione ha stanziato 12 milioni di euro l’anno per il triennio 19-20-21, per un totale di 36 milioni di euro. In sostanza, la misura regionale consente il dimezzamento dell'Irap e l'azzeramento per tre anni per quelle nuove e le startup.

Il Bando Irap
A oggi, per disposizioni nazionali, non è consentito alla Regione ridurre direttamente e semplicemente le aliquote dell’imposta. Per questo, volendo assicurare un equivalente beneficio alle aziende, la regione ha deciso di attivare un sistema di “rimborso” della stessa: in particolare, con apposita legge regionale, è previsto un contributo pari al 100% del valore dell’imposta lorda dovuta nel 2017 fino a 1.000 euro, al 50% per gli importi maggiori di 1.000 euro e fino ad un massimo di 5.000 euro; infine, le nuove imprese, insediate a partire dal 1 gennaio 2018, potranno godere di una esenzione totale fino ad un massimo di 3.000 euro l’anno di imposta dovuta, per tre anni. Un quadro normativo nel quale si sono cercate di facilitare le procedure quanto più possibile: con unica domanda si accederà direttamente al beneficio per i tre anni individuati. A seguito del bando, già varato nei giorni scorsi, ciascuna impresa o lavoratore autonomo potrà quindi presentare la propria richiesta per il periodo indicato.
Informazioni e dettagli online sul portale dedicato www.bandoirap.it

 

Giovedì, 05 Dicembre 2019 15:32

Sp 15 interrotta tra Ravarano e Chiastre

Causa frana, con massi e detriti che hanno invaso la carreggiata.Dal 5 dicembre a fine lavori di ripristino.

Parma, 5 dicembre 2019 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità rende noto che dalle ore 7 di oggi, giovedì 5 dicembre 2019, è interrotto totalmente il transito veicolare per tutti i mezzi sulla Strada Provinciale n. 15 “di Calestano” tra Ravarano e località Chiastre.

La misura si è resa necessaria dopo che si è manifestato un movimento franoso del versante di monte, con distacco di alcuni blocchi di roccia e detriti che hanno invaso la carreggiata ostruendola. Per realizzare i lavori di messa in sicurezza del versante franato e ripulire dai detriti la carreggiata stradale è necessario interrompere il transito veicolare

L’interruzione durerà fino all’ultimazione dei lavori.

Il transito verrà obbligatoriamente deviato sulla strada Statale SS 62 della Cisa segnalato con apposite indicazioni, in conformità a quanto disposto dal Codice della Strada.

Nella foto: la Sp15 interrotta.

 

Giovedì, 05 Dicembre 2019 06:34

Piacenza, aggiornamento maltempo

Piacenza, 4 dicembre 2019 - L’intensa ondata di maltempo che ha colpito il nostro territorio nell’ultima settimana, sommata alle piogge scese in autunno, hanno reso ancora più fragile il nostro territorio montano e gli smottamenti nei diversi comuni ne sono la prova.

E’ il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani a fare il punto della situazione: “In fase di avvio, e in corso, gli interventi sulle strada di Balzago (in comune di Bobbio) e di Avemagna (in comune di Farini); quasi terminati i lavori a Ottone Soprano; riaperta, a senso unico alternato con limitazione ai mezzi pesanti la strada per Proverasso (Ferriere); in programma i lavori per Santa Franca (Farini)”.

STRADA PER LAGOBISIONE
A Balzago di Bobbio è stato rilevato nei giorni scorsi un cedimento del rilevato stradale ed è in corso un intervento in somma urgenza per il ripristino e la messa in sicurezza.
Ad oggi è stata delimitata la zona di pericolo e la strada risulta percorribile.

STRADA VILLANOVA- AGLIO- PRADOVERA
Ad Avemagna di Farini una colata di fango aveva in parte invaso la strada e, al fine di mettere in sicurezza la viabilità rurale della zona, sono iniziati (e ancora in corso) gli interventi di regimazione sia delle cunette sia della scarpata adiacente alla carreggiata.
La strada è transitabile.

STRADA PER OTTONE SOPRANO
Quasi ultimati gli interventi lungo la strada che collega Ottone Soprano ai Semensi e Monfaggiano (Ottone) a completamento di quanto iniziato in somma urgenza già dalle prime ore di domenica 24 novembre. La strada è percorribile.

STRADA DI PROVERASSO (Ferriere)
Riaperta dalle prime ora di questa mattina, mercoledì 4 dicembre, la strada di Proverasso. Qui si può circolare a senso unico alternato con limitazione ai mezzi pesanti.

STRADA DI SANTA FRANCA (Farini)
Ancora chiusa alla circolazione la strada di Santa Franca. Qui, gli interventi sono in programma ma non ancora iniziati. Non ci sono persone isolate.

Continua Fausto Zermani: “Ad oggi non si registrano altre situazioni di pericolo imminente sulle altre strade di bonifica ma va tuttavia segnalato che sono presenti cunette compromesse e alcuni tombini otturati, oltre a terreni molti intrisi. La situazione di assetto idrogeologico è ancora del tutto in evoluzione e sotto monitoraggio attento. Va prestata attenzione”.

CITTÀ DI PIACENZA E FASCIA COSTIERA DEL PO
Per quanto riguarda la zona di pianura, le piogge intense e l’innalzamento dei fiumi e torrenti di questo periodo hanno richiesto la quasi massima funzionalità degli impianti idrovori posto lungo la fascia costiera del Po attivi sia con le pompe, utili al deflusso delle acque che arrivano da monte, sia con le paratoie che, chiuse, non permettono il rigurgito del grande fiume sui territori limitrofi.
In pieno regime di difesa: Finarda (Piacenza), Armalunga (zona sub urbana), Zerbio e Fossadello (Caorso), Casino Boschi (Sarmato).

E’ ancora il Presidente Fausto Zermani a proseguire: “Gli impianti idrovori sono fondamentali per la difesa dei territori di valle. In oltre ottanta anni di funzionamento, questi, sono stati mantenuti con cura, in alcuni casi potenziati e per tutti è stato installato un sistema di telecontrollo che permette - all’ufficio tecnico del Consorzio di Bonifica di Piacenza - di monitorare 24 ore 24 i livelli e agire su paratoie e pompe”.

DIGA DI MIGNANO (comune di Vernasca) e DIGA DEL MOLATO (Nibbiano in comune di Alta Val Tidone)
Alla diga di Mignano presenti circa 950 metri cubi pari al 9.5% del volume autorizzato.
Alla diga del Molato il volume è di circa 5.3 milioni di metri cubi pari al 85% del volume autorizzato.

A chiarire le motivazioni di una differenza così significativa di volume di invaso è Fausto Zermani:
“L’invaso di Mignano è mantenuto a quote relativamente basse perché entro la metà del mese di dicembre, se le condizioni idrologiche- idrauliche lo permetteranno, è in programma lo svaso completo del bacino al fine di permettere le annuali ispezioni e gli interventi di manutenzione ordinaria agli organi di scarico profondi.
Per la diga di Molato, invece, non è previsto lo svaso, e si è preceduto al rinvaso in previsione della prossima stagione irrigua. Qui, non verrà effettuata la prassi ordinaria di svaso perché ai piedi della diga è in corso il cantiere che permetterà la chiusura dell’ultima di cinque tranche di lavori che ci porterà, il prossimo anno, al collaudo tecnico dell’opera a seguito del quale potremo invasare risorsa fino alla quota di massima regolazione per una capacità totale superiore agli 8 milioni di metri cubi, rafforzando così le funzioni irrigue, di laminazione delle piene, di produzione di energia idroelettrica in aggiunta alla consolidata attrattività turistica per famiglie, scolaresche e sportivi”.

 

Per conoscere il mondo del Lambrusco la giornalista ARGA Francesca Caggiati intervista Mascia Fochi - general manager del Marcello experience di Pilastro di Langhirano (PR) - fornisce una gustosa ricetta, consigli di lettura e per finire nella splendida cornice della Biblioteca Monumentale del Monastero di San Giovanni Evangelista a Parma, il prof. Giovanni Ballarini racconta la storia del lambrusco. Riprese e montaggio a cura di Sale in Zucca.

 

Mercoledì, 04 Dicembre 2019 10:17

Vongole, l’Unione Europea conferma la deroga

Vongole, l’Unione Europea conferma  la deroga per la taglia minima a 22 millimetri, soddisfazione per i pescatori romagnoli.

(Bologna, 3 dicembre 2019) – Circa 120 famiglie di pescatori della Riviera romagnola possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: la “guerra delle vongole” fra Italia e Spagna è finita, almeno per il momento. La Commissione Pesca del Parlamento Europeo ha dato il via libera alla pesca di esemplari del diametro di 22 millimetri nel Mar Adriatico, confermando la deroga alla misura minima – fissata a 25 millimetri - per un altro anno, a partire dal 1 gennaio 2020. Le oltre 50 barche di pescatori di vongole delle marinerie romagnole potranno tornare in acqua. Almeno per altri 12 mesi.

“È un’ottima notizia per i nostri pescatori - spiega Vadis Paesanti, vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna –. L’organo scientifico della commissione Pesca ha realizzato studi che hanno confermato quanto affermiamo da tempo, con il supporto di dati e ricerche scientifiche: la vongola Venus Gallina, più nota come pavarazza, nel nostro tratto di Adriatico non riesce a raggiungere i 25 mm di dimensione. La nostra pesca quindi, non solo si è dimostrata non lesiva per l’ambiente e l’ecosistema delle vongole ma anzi, i dati confermano come le nostre scelte favoriscano lo sviluppo della Venus Gallina, permettendo la crescita sana di nuovi esemplari dopo la raccolta da parte nostra degli adulti. La Commissione Pesca del Parlamento Europeo ha perfino fatto i complimenti ai pescatori italiani per il rispetto dei parametri di sostenibilità ambientale”.

“Questo risultato – prosegue Paesanti – è frutto di un grande lavoro di squadra, a tutti i livelli: a nome dei nostri pescatori il mio ringraziamento va all’Alleanza Cooperative Pesca, al Ministero delle Politiche agricole e all’assessore regionale Simona Caselli che fin dalla prima richiesta di deroga nel 2015 si è presa a cuore la nostra causa e che, in occasione di questo rinnovo, si è prodigata intervenendo direttamente a Bruxelles”.

La deroga è stata confermata per tutto il 2020: “Non c’è tempo da perdere – conclude Paesanti -: occorre che il Sistema-Paese si attivi subito e in tutte le sedi necessarie, di concerto con i pescatori con l’obiettivo di raccogliere altri dati ancora più completi e inequivocabili. Dobbiamo assicurarci che la deroga venga confermata ulteriormente, puntando a renderla definitiva dopo il 2020. Le nostre 54 barche e i nostri 120 pescatori di vongole sono pronti a dare il proprio contributo”.

 

 

Tra pochi mesi operativo il nuovo codice: migliaia di euro di costi in più per almeno tremila società di capitali modenesi

Modena, 3 dicembre 2019. Dopo anni di gestazione – una quindicina – il nuovo Codice della crisi, approvato all'inizio di quest'anno, diventerà operativo nell’estate del 2020. Si tratta di un meccanismo di allerta basato su indicatori nazionali, diversi a seconda dei settori, a partire dal patrimonio netto negativo. Un sistema che rischia di sostituirsi meccanicamente alla responsabilità dei sindaci e revisori, imponendo una procedura automatica di valutazione del rischio per la gestione della crisi aziendale, svincolata da ogni tipo di analisi individuale. Ciò significherà, per le imprese, affrontare i costi necessari per dotarsi di sistemi di gestione e controllo del rischio e sottostare ad ulteriori obblighi organizzativi finalizzati a rilevare tempestivamente i segnali di crisi.


Stiamo parlando di costi di rilevanti, nell’ordine di migliaia di euro. “In alcuni casi anche più di diecimila”, sottolinea Fabio Casalin, Area manager di CNA Consulenza, la divisione dell’Associazione che sta seguendo l’entrata in vigore di questo adempimento.


Ma quali sono queste imprese? “Le società di capitali che per due anni consecutivi abbiano registrato uno di questi tre parametri:

1) un fatturato superiore ai 4 milioni di euro;

2) un attivo patrimoniale inferiore ai 4 milioni di euro;

3) più di 20 dipendenti. Considerato che nel nostro territorio le società di capitali sono poco meno di 18.000, stimiamo che siano almeno 3.000 quelle che rientrano nella casistica”.


CNA non ha mancato di manifestare critiche nei confronti di questo adempimento. “Innanzitutto, per la tempistica con cui viene adottato: “In un momento di congiuntura negativa come quella attuale, imporre costi di questa portata, specie alle PMI che già non sono attrezzate in tal senso, non migliora la produttività, e anzi rischia di peggiorarne la situazione reddituale ed economica. In altre parole, il rischio è quello di contribuire a innescare quella malattia che la medicina preventiva vorrebbe evitare”.
“Poi – continua Casalin – perché, se i costi sono certi, non si può dire altrettanto per i benefici, che dipenderanno da come i professionisti interpreteranno, in maniera più o meno formalistica, il loro ruolo rispetto ai risultati di un sistema presuntivo automatico. Difatti, i revisori potranno discostarsi dai risultati predittivi, ma dovranno darne motivazione assumendosene la responsabilità. E c’è il rischio che decidano di lavarsene le mani, accettandoli passivamente”.
“In tutti i casi, non è che un’impresa sull’orlo del fallimento stia meglio, se si sentirà dire che è solo in procinto di una liquidazione giudiziale. Non è che il cambio della terminologia utilizzata cambi la natura delle cose. Piuttosto, serve che questa novità sia accompagnata dall’adozione di modelli di gestioni che non si limitino ad evidenziare il problema, ma che individuino in partenza gli eventuali correttivi. Ed è quello che cercheremo di fare in CNA: non solo limitare al massimo il costo (ben meno di quelli di mercato) del nuovo adempimento, ma trasformalo in un’opportunità, in un investimento per migliorare la gestione aziendale”.

 

Due giorni di laboratorio partecipato promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per migliorare la capacità di reagire a fenomeni naturali da parte di territorio e società a livello europeo.
 
In questi giorni le cronache sono piene di notizie su eventi anche drammatici dovuti al maltempo e legati al rischio idraulico e idrogeologico.
Il dito viene spesso puntato sulla carenza di prevenzione e ancora sull’inevitabile incertezza nella previsione degli eventi resa ancora più preoccupante da una situazione climatica in cambiamento.
Fattori determinanti che spesso riducono gli effetti degli eventi sono la consapevolezza e la preparazione dei cittadini e ancora di più la capacità di reagire positivamente a eventi naturali a volte drammatici. Questa ultima dote è nota come resilienza.


Questo è il tema centrale dell’INNOVATION CAMP RISKILIENCE, un laboratorio innovativo di partecipazione organizzato dall’Autorità distrettuale del fiume Po con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’iniziativa “La Scienza incontra le Regioni” promossa dal Parlamento Europeo attraverso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC), che riunisce esperti di vari settori chiave per un concreto ragionamento guidato, facilitato e partecipato.


L’Innovation Camp Riskilience ha come obiettivo la creazione di comunità resilienti ai rischi naturali attraverso l'identificazione di nuovi linguaggi e comportamenti che promuovano l’interazione positiva fra tutte le parti dell’organismo sociale (istituzionali ed enti, mondo scientifico e della ricerca, mondo delle imprese e società civile).
Le sfide che vengono affrontate nei quattro gruppi dell'Innovation Camp sono: Rischio e Resilienza, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile; Rischio e Comunicazione, promossa da ARPAE; Rischio e Memoria, promossa dal CNR e Rischio e Governance, promossa dalla Regione Lombardia.


Alla fine dei due giorni i partecipanti avranno definito idee e soluzioni per un piano di azione immediato, a breve e lungo termine a livello locale, nazionale ed europeo.
L'Innovation Camp è un metodo interattivo di prototipazione strategica messo a punto dal JRC in collaborazione con il Comitato europeo delle Regioni, Educore (Olanda) e FUTOUR (Italia) per trovare soluzioni efficaci alle sfide globali.
 
In allegato il programma Riskilience  www.riskilience.adbpo.gov.it


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Life Claw progetto per la conservazione del gambero di fiume, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso lo strumento life

Al via il progetto LIFE CLAW (LIFE18 NAT/IT/000806) per la conservazione dei gamberi di fiume autoctoni della specie Austropotamobius pallipes. Il progetto, che avrà durata quinquennale, raccoglie diversi partner scientifici e non: Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano - coordinatore del progetto - il Consorzio di Bonifica di Piacenza, Acquario di Genova-Costa Edutainment, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Comune di Fontanigorda, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il Comune di Ottone, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia.
L’obiettivo principale del progetto è quello di conservare e migliorare le popolazioni attuali del gambero A. pallipes in declino nell’area dell’Appennino nordoccidentale delle regioni italiane Emilia-Romagna e Liguria, attraverso un programma di conservazione a lungo termine.
Il progetto si pone come obiettivi specifici:
- creare quattro strutture di allevamento ex situ per la reintroduzione e il ripristino delle popolazioni del gambero di fiume autoctono, al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine di questa specie.
- proteggere e aumentare gli stock delle popolazioni di A. pallipes più significativi per la conservazione della variabilità genetica della specie nell’Appennino nordoccidentale.
- contrastare la dispersione di gamberi alloctoni invasivi e la conseguente diffusione della “peste dei gamberi” da questi veicolata, che costituisce una delle principali cause di estinzione di specie autoctone negli ecosistemi di acqua dolce, mediante la rimozione intensiva e continua delle specie alloctone invasive e la costruzione di barriere fisiche per fermarne la diffusione a monte, nelle aree dove ancora vivono i gamberi autoctoni.
- stabilire una mappa per identificare i corsi d’acqua più idonei per la sopravvivenza dei gamberi di fiume autoctoni e per promuovere il divieto del rilascio continuo di salmonidi, che alterano drasticamente l’equilibrio dell’ecosistema acquatico.
- promuovere, con una campagna di comunicazione, la conoscenza della specie e l’importanza della sua conservazione. Oltre ad aumentare la consapevolezza, il progetto punta a scoraggiare l’introduzione sconsiderata di specie alloctone invasive.
- costituire una rete tra le parti interessate e le comunità locali per la conservazione delle specie.
- elaborazione di “buone pratiche” tecniche e sviluppo di un piano strategico di conservazione concreta per i gamberi autoctoni, da trasferire in altri contesti italiani ed europei.


Durante il 1° e il 2° anno alcune azioni preliminari rafforzeranno la base di informazioni e forniranno lo studio di fattibilità, prima della reintroduzione. Sarà realizzata un’ampia indagine per aggiornare la descrizione dello stato attuale dei gamberi autoctoni e alloctoni; sia nelle specie native che invasive sarà verificata la presenza dell’agente che provoca la “peste” tra le popolazioni di gamberi; saranno identificate le popolazioni native più significative per la conservazione della variabilità genetica della specie. Allo stesso tempo, verrà progettato un piano per il controllo delle popolazioni di gamberi invasivi. Un’azione preliminare prevedrà la formazione degli operatori delle associazioni ittiche e delle guardie ecologiche volontarie, con l’obiettivo di creare un team stabile preparato a supportare i partner del progetto durante le attività di allevamento e le catture dei gamberi invasivi, per tutto il periodo del progetto e negli anni successivi. Lo sviluppo di una consapevolezza della conservazione della biodiversità nelle comunità locali è un passo fondamentale per raggiungere gli obiettivi del progetto.
Le azioni concrete di conservazione saranno sviluppate nei successivi tre anni del progetto: saranno istituite quattro strutture interne ed esterne per l’allevamento dei gamberi presso i Comuni di Ottone, Fontanigorda, Corniglio e Monchio delle Corti. La prevenzione delle malattie sarà assicurata dal monitoraggio diagnostico per rilevare l’agente responsabile dell’epidemia dei gamberi, applicando tecniche di campionamento non invasive. Le azioni di conservazione in situ prevedono il potenziamento dell’habitat per aumentare la disponibilità di rifugi e la creazione di aree idonee alla riproduzione.


Situazione attuale
Le popolazioni autoctone di A. pallipes hanno subito un notevole declino negli ultimi 50 anni in Europa. In Italia il calo è stato del 74% circa negli ultimi 10 anni. Le popolazioni residue di A. pallipes sono ora confinate nelle zone sorgive, o vicine ad esse, di piccoli corsi d'acqua, dove i gamberi alloctoni non si sono ancora espansi e l’habitat è meno influenzato dalle attività umane.
Per la prima volta in Italia, due popolazioni di nuova costituzione del gambero invasivo di acqua fredda Pacifastacus leniusculus (gambero della California) sono state recentemente rilevate all’interno di uno dei siti del progetto “Lago del Brugneto”, nel bacino del fiume Trebbia (1.070 km2), e ai margini del sito “Rocca dell’Adelasia”; entrambi i siti ospitano ancora alcune popolazioni residue di A. pallipes. Sebbene queste due popolazioni di gambero della California siano ancora limitate, la loro presenza rappresenta una minaccia concreta dal momento che questi animali sono caratterizzati una maggior capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali, che consente loro di colonizzare nuovi habitat, relegando il gambero di fiume in zone marginali. Inoltre, le specie alloctone più diffuse in Italia, il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) e il gambero americano (Orconectes limosus), sono presenti nei territori della Pianura del Po e rappresentano una potenziale minaccia nell’ area del progetto, in particolare nella fascia collinare. Nei dintorni del Basso Trebbia A. pallipes è scomparso di recente dall’area a causa della colonizzazione da parte di P. clarkii.


Tutte e tre le specie alloctone invasive sono forti concorrenti per il gambero di fiume e portatrici della “peste dei gamberi”, che è responsabile della rapida contrazione delle popolazioni di A. pallipes. Rappresentano pertanto una delle minacce più pericolose per le specie autoctone e sono anche responsabili di danni da erosione alle sponde dei canali, dell’ostruzione di griglie poste in corrispondenze di canali intubati e di impianti e dell’occlusione di attrezzature necessarie per la gestione delle derivazioni delle acque irrigue (ad esempio paratoie).

Il Parmigiano Reggiano prosegue il periodo sfavorevole con il Grana Padano che lo segue a breve distanza. Latte spot e Burro tendenzialmente stabili.  

 
di Virgilio Parma 3 dicembre 2019 - 
 
LATTE SPOT – Alla borsa di Verona il latte spot mantiene sostanzialmente il livello dei prezzi delle scorse settimane. Stabili rimangono i listini del latte spot nazionale – a 45,88 e 46,91 €/100 al litro – mentre in leggero decremento l'intero pastorizzato estero, tra 43,82 e 44,85 €/100 al litro (-1,1%). Lo scremato pastorizzato spot estero è in discesa  di -1,7%, a 28,98 e 30,02 €/100 al litro.
 
BURRO E PANNA – A Milano il burro è stabile nei diversi prodotti derivati del latte. Crema in discesa  (-6,1%), la panna arretra sensibilmente sino ai valori di fine ottobre. Lo zangolato parmigiano torna alle quotazioni precedenti al calo, così come lo zangolato reggiano.  
 
Borsa di Milano 2 dicembre 2019: 
BURRO CEE: 3,35 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,60 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,75 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,84 €/Kg. (-)
MARGARINA ottobre 2019: 0,87 - 0,93 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 2 dicembre 2019: (-3,66%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
 
Borsa di Parma 29 novembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 3 dicembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 2 dicembre 2019 – I prezzi del listino del Grana Padano cedono 5 centesimi al chilo. 
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 – 7,40 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (-)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 9,00 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,90 – 6,05 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 29 novembre 2019 – La borsa di Parma continua la sua lenta discesa al ribasso in tutte le diverse forme di stagionatura del Parmigiano Reggiano. Piuttosto pesante la caduta del 12 mesi (-20 centesimi/kg)
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,40 - 9,80 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,00 - 10,30 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 10,80 - 11,40 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,50 - 12,30 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 12,60 - 13,30 €/Kg. (-)

 

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Nuove opere ed investimenti con l’approvazione del bilancio 2020 dell’Emilia Centrale. La recente piena però ha causato gravi danni alla rete ancora in corso di accertamento.

Un bilancio che guadagna il plauso generale dei consiglieri anche se l’attenzione è rivolta anche ai danni strutturali che ha lasciato la piena dei giorni scorsi.
Il presidente Catellani: “Un bilancio che mostra grande vitalità e azione concreta dell’ente a beneficio del territorio”:


REGGIO EMILIA – (Martedì 3 Dicembre 2020) – Un bilancio virtuoso, approvato all’unanimità dai membri del consiglio di amministrazione dell’ente, traghetta il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in un nuovo anno che si preannuncia all’insegna di opere strategiche, ordinarie e straordinarie, assolutamente necessarie per incrementare i livelli di sicurezza dei territori governati idraulicamente e messi costantemente in difficoltà dalle sempre più frequenti ripercussioni dei mutamenti climatici in atto.


Il documento economico-finanziario 2020 – presentato nel contesto della Programmazione Economica Triennale – ha guadagnato il plauso corale dei presenti dopo essere stato sottoposto all’approfondimento tematico dai numerosi consiglieri in rappresentanza dei consorziati, associazioni, enti dei comprensori governati idraulicamente nella vasta area tra Reggiano, Modenese, Parmense e Mantovano; consiglieri che hanno espresso parere favorevole su un innovativo piano di azione di lavori che consentirà al Consorzio di continuare le attività in corso, di inaugurarne di nuove e di proseguire al contempo le fasi progressiva riorganizzazione interna volta a ridurre i costi di struttura mantenendo e ottimizzando l’efficienza e la presenza dell’ente nelle diverse zone presidiate.


Tra le altri voci infatti si segnala il calo dei costi di funzionamento della struttura che consentirà di investire ulteriori 625 mila euro, frutto di risparmi “in house”, in nuove iniziative concrete. Oltre a questi numeri positivi si evidenzia come voce assai rilevante la somma di 10,6 milioni di euro di provenienza comunitaria per ulteriori opere non derivanti dai contributi dei consorziati e ottenuti grazie a progetti ideati e realizzati dal Consorzio.
Interventi destinati a migliorare l’assetto idraulico del territorio di pianura, la difesa e il consolidamento del suolo in montagna e indirettamente a fornire un contributo evidente alla qualità ambientale dei luoghi in cui è presente una rete di bonifica lunga con una lunghezza complessiva di 3.600 km di canali.


Il Presidente del Consorzio, Matteo Catellani: “nel ringraziare i Consiglieri ed i Revisori presenti, ha espresso la massima soddisfazione per il lavoro svolto in questo primo anno di amministrazione, sottolineando che il Bilancio Preventivo costituisce il preludio di un’annata che si prospetta estremamente impegnativa, ma altrettanto stimolante per il Consorzio, chiamato a far fronte a tante piccole e grandi emergenze a cui dare immediata risposta”.
Nel corso dei lavori il Consiglio si è soffermato con particolare attenzione sullo stato di piena dei canali consortili e del Fiume Po che il Consorzio di Bonifica ha puntualmente gestito con azioni di prevenzione full time h24 nella Bassa reggiana e modenese: “una piena non ancora del tutto smaltita – ha commentato il direttore generale Domenico Turazza – tutt’ora le idrovore sono in funzione, rilevando che il transito della gran massa d’acqua nei canali consortili, stimata nell’ordine di 40 milioni di metri cubi, ha purtroppo gravemente danneggiato le arginature dei canali. I tecnici stanno predisponendo una prima sommaria ricognizione che dovrà essere confermata al termine dello stato di emergenza e che per ora può stimarsi in milioni di euro”.


Somma che si preannuncia ingente e che nei prossimi giorni al termine delle doverose stime specifiche verrà comunicata.

 

Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020, da Reggio Emilia i top 11 migliori d’Italia. La premiazione lunedì da parte del curatore reggiano Sabatino Sorrentino, Master sommelier

Reggio Emilia  – Undici eccellenze tra i salumi italiani. «Quello che sembrava un progetto folle e audace, in sole tre edizioni si è confermato uno strumento utile, oggi a disposizione di appassionati, operatori di settore e produttori». È il commento del curatore della Guida Salumi d’Italia de L’Espresso 2020 alla vigila della presentazione del volume, il Master sommelier reggiano Sabatino Sorrentino, titolare de L’Eco del Mare di Albinea e coautore della Guida Vini de L’Espresso.


Guida Salumi d’Italia de l’Espresso è un’opera nazionale che prende in considerazione tutti i salumi a denominazione Dop e Igp e altre eccellenze di fattura artigianale dalle produzioni esigue. «Un progetto unico nel suo genere come dimostrano le edizioni del 2013, 2017 e 2019 – afferma Sorrentino -, che hanno saputo tracciare la strada della qualità a favore di un lettore sempre più attento e appassionato».


In attesa della quarta edizione 2021, in fase di realizzazione, il team di Guida Salumi d’Italia de l’Espresso ha selezionato, dopo scrupolosa e severa indagine, i Migliori Salumi d’Italia 2020. Tutte le operazioni di degustazione e assaggio si sono svolte sotto l’egida di Gurus Reggio Emilia di Sabatino Sorrentino, di Andrea Grignaffini, critico enogastronomico, ed Enzo Vizzari, Direttore de le Guide de l’Espresso.


La premiazione si è tenuta lunedì 02 dicembre 2019, nel prestigioso contesto del Ristorante Da Vittorio di Brusaporto dei fratelli Cerea. A loro va il riconoscimento “Piatto dell’anno con Selezione Salumi 2020”.
L’aperitivo con i migliori salumi d’Italia troverà un matrimonio perfetto con i vini e l’aceto balsamico della Tenuta Venturini Baldini di Quattro Castella, altra eccellenza Reggiana. «Accendere i riflettori sulla salumeria italiana di qualità è una grande soddisfazione che condivido con tutto il team di lavoro – racconta Sorrentino -. Un giusto tributo per un comparto unico al mondo che, per tradizione, tipicità e qualità è paragonabile all’universo del vino, altra grande passione».

Ecco i top 11 salumi d’Italia:
Culatta di Busseto 16 mesi - IBIS 
Prosciutto di Carpegna DOP - Fratelli Beretta 
Prosciutto Crudo Perex Suctum - Ruliano 
Culatello di Zibello DOP - 18 mesi - Antica Ardenga
Bresaola della Valtellina IGP - Paganoni
Bresaola Wagyu - Gio Porro
Speck Alto Adige IGP - Pfitscher 
Guanciale Amatriciano - SANO
Prosciutto Cotto San Giovanni - Capitelli 
Pancetta Selezione 24 mesi - Bettella 
Mortadella Favola Gran Riserva - Palmieri 

“Piatto dell’anno con selezione salumi 2020”
Ristorante Da Vittorio dei Fratelli Cerea – Brusaporto (BG

Lunedì, 02 Dicembre 2019 18:27

Una nuova alleanza per Fiere di Parma

Dalla partnership con C.E.Ucimu spa nasce MECFOR che metterà di nuovo al centro subfornitura con due  saloni innovativi. Dal 2021 un nuovo punto di riferimento, smart e innovativo per l’industria meccanica e manifatturiera

Parma, 2 Dicembre 2019 - MECFOR (SUBFORNITURA, TURNING e REVAMPING). 3 sa-loni distinti ma integrati pensati da due partner riconosciuti quali esperti del settore fieristico di riferimento insieme alle aziende leader espositrici.
Un nuovo salone b2b nel futuro di Fiere di Parma: si chiamerà MECFOR, vedrà la sua prima edizione dal 25 al 27 febbraio 2021 e avrà un partner di assoluto rilievo, CEU - CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU, organizzatore di fiere internazionali di macchine utensili e lavorazioni dei metalli.


Un’ alleanza che riconferma il ruolo strategico di Fiere di Parma. Un polo fieristico rinnovato e soprattutto baricentrico rispetto ad un territorio naturalmente vocato al comparto delle tecnolo-gie: nel raggio di appena 200 km, è concentrato infatti il 70% delle aziende che operano nel set-tore meccanico ed alimentare.Grazie a manifestazioni come SPS, Cibus Tec e la pluridecennale presenza di Subfornitura in Fiere di Parma, la futura manifestazione potrà inoltre beneficiare - mettendolo a fattore comune con le elevate competenze del partner CEU CENTRO ESPOSI-ZIONI UCIMU - del solido network di relazioni di cui è dotato il polo fieristico, sia a livello nazionale che internazionale.


MECFOR (in joint venture tra i partner) si concentrerà su tre giornate e avrà già per l’edizione di partenza la disponibilità del moderno padiglione 2, per una superficie di 24.000 mq.
MECFOR aggregherà in modo innovativo tre sezioni corrispondenti ad altrettanti saloni indi-pendenti e perfettamente sincroni con la domanda del mercato di flessibilità produttiva, di mac-chinari innovativi e rispondenti anche ai criteri di sostenibilità ambientale.
Tre sezioni e due visioni industriali differenti e sinergiche: quella dell’industria manifatturiera da un lato e della lavorazione conto terzi dall’altro.
SUBFORNITURA è lo storico salone di Fiere di Parma, che sarà rilanciato all’interno del nuo-vo format tornando alla sua originale posizione di rilevo. Presenterà un’offerta completa - dalla meccanica alla plastica fino all’elettronica - e sarà dedicato agli operatori interessati ad acquisi-re prestazioni, esternalizzando parte della propria attività sia nei settori tradizionali che in quelli più innovativi .

 

TURNING macchina utensile per eccellenza, il tornio è uno dei primi e più diffusi sistemi di produzione operanti nel comparto delle macchine a asportazione del truciolo. In questo specifi-co segmento l’Italia vanta competenze eccezionali che sono espressione dell’ingegno della mi-riade di imprese, per lo più distribuite nel Nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Emilia Roma-gna e Triveneto. A loro e alle tecnologie ad esse collegate è dedicato il salone TURNING.
REVAMPING mostrerà come le macchine utensili possano, se opportunamente retrofittate, avere una seconda vita, rispondendo così a nuove esigenze di una domanda differente rispetto a quella intercettata con la prima vendita (vendita del nuovo).
Un principio, questo, interessante, per l’utilizzatore che può trovare un’offerta più conveniente in termini economici senza derogare alla qualità, considerato l’alto livello dell’esposizione dei macchinari che dovranno essere tutti rispondenti ai criteri previsti da Industria 4.0.
D’altra parte il valore della proposta di questo salone è legato anche alla capacità di rispondere alle esigenze di produzione sostenibile declinata sia in senso economico che in senso sociale e ambientale, in linea con l’approccio dell’economia circolare che si sta facendo sempre più stra-da anche nel mondo dell’industria pesante.
In mostra sarà un’ampia scelta di macchine utensili “revampate” ad asportazione e deformazio-ne tra cui: macchine per taglio lamiera, taglio laser, presse, torni, centri di lavoro, robot ed au-tomazione industriale, fresatrici, alesatrici, filettatrici, macchine per la lavorazione del tubo e fili metallici.
MECFOR nasce per rispondere alle esigenze dell’industria metalmeccanica che rappresenta in Italia il 50% del settore manifatturiero ed oltre il 42% in termini di occupazione.

Recupero crediti sui mercati internazionali e assicurazione del credito estero al centro dell’intesa siglata oggi

Grazie a un accordo in esclusiva con il Gruppo Alibaba, sono 1.000 in poco più di un anno i contratti UniCredit Easy Export firmati con imprese italiane, di cui 139 in Emilia Romagna, che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%. Modena in testa tra le province della regione con 38 accordi, seguita da Parma (27), Bologna (26) e Reggio Emilia (25)

UniCredit e SACE SIMEST, il Polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo CDP, hanno firmato oggi un accordo per accelerare l’internazionalizzazione delle PMI italiane, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il settore dell'e-commerce che in Italia a fine 2018 ha raggiunto un valore di 10,3 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2017 di 1,1 miliardi (+12%).

Da oggi, infatti, le imprese clienti di UniCredit che hanno sottoscritto un contratto Easy Export, potranno affidarsi ai professionisti SACE SIMEST e a un network di 200 corrispondenti e negoziatori locali, diffusi in tutto il mondo, per poter accedere anche ai nuovi servizi di assicurazione del credito estero e di recupero crediti sui mercati internazionali che permetteranno alle aziende di avere una soluzione più rapida e qualificata per la gestione delle loro relazioni con le controparti internazionali.

Grazie ad un accordo in esclusiva con il Gruppo Alibaba, leader mondiale dell'e-commerce e il più grande mercato globale online della Cina per fatturato, le aziende clienti di UniCredit con Easy Export hanno accesso ad Alibaba.com, il più grande marketplace B2B al mondo, con un presidio in 190 paesi nel mondo e con oltre 160 milioni di operatori registrati, usufruendo di servizi di internet banking e digitali per raggiungere la clientela internazionale attraverso un servizio di vendita personalizzato, distintivo e fornito nella lingua preferita dal cliente. Una opportunità importante dal momento che l’e-commerce B2B è atteso raggiungere un fatturato mondiale di 12 trilioni di dollari al 2020, con una crescita media del 10% negli ultimi 8 anni.

Inoltre, con il supporto di un partner di eccellenza come Var Group – player per la digitalizzazione e i processi IT, UniCredit Easy Export offre l’accesso a servizi ad alto valore aggiunto che vanno dalla creazione di una vetrina dedicata alle aziende e ai propri prodotti, al supporto per la gestione delle pratiche di logistica, fino all’assistenza di un consulente dedicato. E, da oggi, anche ai nuovi servizi specifici di recupero crediti sui mercati internazionali e di assicurazione del credito estero.

A poco più di un anno dal lancio dell’iniziativa, UniCredit Easy Export sta riscuotendo notevole successo tra le PMI italiane: ad oggi sono 1.000 i contratti sottoscritti con imprese italiane, di cui 139 in Emilia Romagna, che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%. Modena in testa tra le province della regione con 38 accordi, seguita da Parma (27), Bologna (26) e Reggio Emilia (25), che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%.

"La crescita internazionale delle PMI e l’innovazione digitale sono oggi fondamentali per sostenere la competitività delle imprese – ha affermato Gianfranco Bisagni, Co-CEO Commercial Banking CEE di UniCredit – Easy Export rappresenta una opportunità per incrementare le esportazioni verso quelle aree che trainano la crescita mondiale, soprattutto per le aziende meno strutturate che hanno più difficoltà a raggiungere mercati esteri ad alto potenziale. L’export digitale in Italia è un fenomeno ancora recente ma offre un potenziale di crescita enorme dal momento che rappresenta ancora poco più del 2% dell’export totale. Grazie all’accordo in esclusiva con il Gruppo Alibaba e all’intesa con SACE SIMEST che abbiamo siglato oggi, vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra posizione di partner bancario di riferimento per le aziende che vogliono aprirsi ai mercati esteri”.

“Digitalizzazione e innovazione sono due opportunità che negli ultimi anni abbiamo messo al centro della nostra strategia, con l’obiettivo di servire sempre meglio i nostri clienti e portare un numero maggiore di PMI sui mercati di tutto il Mondo - ha dichiarato Antonio Frezza, Direttore Marketing e Innovazione di SACE -. Questa partnership al fianco di due importanti player come UniCredit e Alibaba ci dà la possibilità di offrire la nostra esperienza sui mercati internazionali e la nostra vasta gamma di soluzioni digitali assicurativo-finanziarie disegnate per le PMI, a un numero crescente di aziende, per continuare a fare dell’export un importante driver di crescita del business di un’impresa”.

 

Come commenta Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager Alibaba Group and Country Manager Alipay Southern Europe: “Questo nuovo accordo con due realtà di primo piano, come UniCredit e Sace, attive nel supporto dei processi di internazionalizzazione delle imprese italiane, riflette la nostra missione di supportare e facilitare gli scambi commerciali tramite la nostra piattaforma B2B Alibaba.com, che ha scelto l'Italia come paese pilota per consentire alle aziende italiane esportatrici di vendere i propri prodotti ai milioni di compratori di Alibaba a livello globale. Sulla nostra piattaforma B2B sono presenti 10 milioni di compratori attivi in oltre 190 paesi al mondo, in particolare Stati Uniti, India, Brasile, Europa e Australia, mentre in Italia l'obiettivo è di arrivare a 10.000 aziende attive come suppliers su Alibaba.com nel prossimo quinquennio. I settori merceologici principali sono quelli distintivi del Made in Italy, come abbigliamento, agroalimentare, mobili, ma anche realtà come la cosmetica, machinery ed elettronica giocano un ruolo importante. Ritengo che Alibaba.com sia una grandissima opportunità per sostenere l’export delle PMI Made in Italy, la vera linfa dell’economia italiana.”

 

 

Daniele Friggeri e Francesco Mariani hanno partecipato alla loro prima seduta. Affiancheranno Marco Trevisan, rappresentante del Comune di Salsomaggiore, già in carica

Parma, 29 Novembre 2019 – Due nuovi sindaci del territorio hanno esordito all’interno del Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Parmense. Daniele Friggeri, sindaco di Montechiarugolo e Francesco Mariani, sindaco di Compiano, hanno infatti partecipato alla loro prima seduta del Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Parmense, alla presenza del Presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e del Direttore Generale Fabrizio Useri. I due primi cittadini, rappresentanti dei Comuni all’interno del Consorzio, affiancano – come consiglieri nominati – Marco Trevisan, rappresentante del Comune di Salsomaggiore Terme, che è rimasto in carica. I due nuovi sindaci sono stati eletti durante le elezioni comunali di primavera ed hanno sostituito i precedenti rappresentanti dei due Comuni, Luigi Buriola, ex sindaco del Comune di Montechiarugolo e Gian Paolo Emanueli, ex vicesindaco di Compiano.

Editoriale:  - Editoriale:  - Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...,- Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili - Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile - Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po - Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola - Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense -


cibus-48-1dic19.jpgSOMMARIO Anno 18 - n° 48 01 dicembre 2019
1.1 editoriale
Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 maltempo e colmo di piena del po Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense
7.2 FOOD EVenti Espressioni che abbinano sogni
8.1 maltempo emilia Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po.
8.2 ambiente educazione  Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola.
10.1 Parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: il Consorzio lancia il progetto premium “40 mesi”
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Domenica, 01 Dicembre 2019 09:33

Piacenza capitale della logistica sostenibile

Con il nuovo polo del ferro Piacenza diventa la capitale di una logistica sostenibile, fortemente interconnessa con il sistema europeo

A Palazzo Farnese l’importante convegno e la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo nodo intermodale di Piacenza

Il Polo del Ferro è un progetto strategico a livello nazionale, che disegna ancora di più per Piacenza il ruolo di capitale della logistica del Nord Italia, con forti sinergie con l’Europa: una logistica di seconda generazione, sempre più sostenibile a livello ambientale e con positive ricadute in quanto ad attrattività e sviluppo economico del territorio. Sono questi il filo conduttore e le conclusioni dell’importante evento tenutosi questa mattina nella splendida cornice di Palazzo Farnese a Piacenza, che ha visto al tavolo dei relatori i principali attori del progetto del Polo Logistico del Ferro, il nuovo hub intermodale di Piacenza, i cui primi lavori di realizzazione inizieranno a breve a Le Mose, grazie al forte investimento di Piacenza Intermodale, società del Gruppo svizzero Hupac, Mercitalia Logistics e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), e che affonda le sue radici già dai primi anni del nuovo secolo.

La valenza e la strategicità del progetto è stata sottolineata dal prestigioso tavolo dei relatori, con la presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Paola De Micheli, che ha concluso i lavori dopo gli interventi dell’Ambasciatrice svizzera a Roma, Rita Adam, di Marco Gosso, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Mercitalia Logistics (Gruppo FS Italiane), di Bernhard Kunz, CEO del Gruppo Hupac, e di Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), nonché di Regione Emilia-Romagna con la consigliera Katia Tarasconi.

A fare gli onori di casa e ad aprire il convegno, dal titolo “La logistica piacentina prende il treno…”, è stato il Sindaco e Presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, che nel ripercorrere le ultime tappe dello strategico progetto, ha ricordato nei numeri il valore attuale del comparto della logistica e dei trasporti per l’economia piacentina, che oggi “con oltre 11 mila addetti, una superficie di 5 milioni di metri quadrati di cui la metà nel polo di Le Mose e un fatturato complessivo di 1,1 miliardi di euro, è una delle realtà economiche in maggiore sviluppo e con enormi ulteriori potenzialità che potranno concretizzarsi con la realizzazione del Polo del Ferro, su cui l’Amministrazione è fortemente impegnata”.

Al progetto di una logistica sostenibile ha ribadito il proprio sostegno e impegno la Regione Emilia-Romagna nella dichiarazione del Vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini, rappresentato dalla consigliera regionale Katia Tarasconi: “Crediamo fortemente nell'importanza di una mobilità delle merci che sia sempre di più legata al trasporto ferroviario, piuttosto che a quello su gomma. Oggi in Emilia-Romagna sono quasi 20 milioni le tonnellate di merci su ferro, l'equivalente di 750.000 camion in meno sulle nostre strade. L'accordo che sigliamo oggi rientra pienamente nell'impegno della Regione e segna un importante passo avanti nell'efficientamento delle infrastrutture ferroviarie del nodo logistico piacentino”.

Particolarmente significativa la partecipazione all’evento dell’Ambasciatrice svizzera a Roma, Rita Adam, che ha dichiarato: “Il trasporto delle merci su rotaia è un fattore di fondamentale importanza per la crescita economica e per la sostenibilità ambientale dell’Europa. Occasioni come quella odierna attestano l’intensa e proficua collaborazione tra Italia e Svizzera, sia a livello pubblico che privato, in ambito di politica dei trasporti. Piacenza si posiziona sempre più come punto focale per il trasporto sostenibile a livello europeo.”

Sono così stati anticipati gli interventi che sono entrati più specificatamente nel merito della presentazione del progetto; l’Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics, Marco Gosso, e il Direttore di Hupac, Bernhard Kunz, hanno evidenziato come il Polo Mercitalia (il raggruppamento delle società del Gruppo FS Italiane che operano nel trasporto merci e nella logistica) e Hupac rappresentano un importante potenziale per la crescita eco-compatibile per la logistica piacentina. Gli investimenti per la costruzione del nuovo terminal di Piacenza permetteranno un ulteriore sviluppo del traffico su ferrovia e la creazione di ulteriori posti di lavoro sul territorio. Per questo motivo il Polo Mercitalia e Hupac accolgono con favore la firma degli accordi e il forte sostegno che fornisce la Regione Emilia Romagna e Piacenza alla logistica su ferro.

L’Amministratore Delegato di RFI, Maurizio Gentile, ha quindi presentato la partecipazione del Gestore dell’infrastruttura nazionale nell’ambito del progetto. “Con la firma di questo protocollo – ha dichiarato Gentile - Rete Ferroviaria Italiana conferma il proprio impegno per lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria di questo territorio a servizio del trasporto merci. Potenziare la rete per consentire la circolazione di treni con maggiore volume di carico, rafforzare i collegamenti con i porti, migliorare il trasporto nell’ultimo miglio da e per i distretti produttivi e i terminali intermodali sono infatti gli strumenti con cui RFI intende contribuire allo shift modale dalla gomma al ferro nel trasporto delle merci e a una mobilità sostenibile per il nostro Paese. Piacenza si trova in posizione privilegiata rispetto ai 4 Corridoi europei TEN-T e il traffico merci da e per la stazione ferroviaria è in continua crescita. Grazie allo scambio di aree con il Comune sarà quindi possibile da un lato incrementare la fruibilità dei poli logistici, migliorare l’accesso all’infrastruttura, offrire servizi integrati, e dall'altro implementare i servizi della stazione cittadina, potenziandone il ruolo di hub intermodale a vantaggio delle tante persone – molte pendolari – che ogni giorno la frequentano”.

A concludere l’importante incontro l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On, Paola De Micheli: “Piacenza ha anticipato i tempi rispetto al progetto di polo del ferro, oggi ci riappropriamo di una strategia per il nostro territorio, per le imprese e anche per il lavoro perché la logistica di qualità porta investimenti produttivi e anche servizi tecnologici. Siamo arrivati ad una gestione più ordinata del polo logistico superando alcuni problemi e oggi Rfi è in grado di anticipare gli investimenti per avviare la realizzazione del polo del ferro, non sussistono più problemi burocratici. Con i tempi certi di questo progetto abbiamo raggiunto un obiettivo, ma dobbiamo già porcene un altro: occorre tornare per Piacenza a parlare di sviluppo, senza consumare altro suolo ma attraendo nuove imprese. Solo così la logistica può essere quella opportunità di crescita economica e sociale per il nostro territorio”.

Al termine del convegno, Comune di Piacenza, Ministero dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, RFI e FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) con l’Amministratore Delegato Umberto Lebruto, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che definisce gli obiettivi e le modalità attuative del nodo intermodale “Polo Logistico del Ferro”, un’operazione strategica che apre non solo per Piacenza, ma per il sistema economico del Nord Italia una nuova stagione di sviluppo legata a una logistica sostenibile e con forte interconnessioni con il tessuto economico e produttivo europeo.

 

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Di Mario Vacca Parma 01 dicembre 2019 - Con la modifica dell’articolo 2477, comma 2, lett. c), cod. civ., le società a responsabilità limitata e le società cooperative (costituite in forma di Srl) devono procedere alla nomina obbligatoria dell’organo di controllo o del revisore al superamento per due esercizi consecutivi di almeno uno dei seguenti limiti:

 totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro;
 ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro;
 dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20 unità.


Una rilevante novità è stata introdotta dall’articolo 379, comma 2, D.Lgs. 14/2019, secondo il quale, se l’assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti sopra richiamati non provvede, entro trenta giorni, alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, provvede il Tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese.


Tale cambiamento è dovuto alla volontà del legislatore di aumentare il numero delle società nelle quali è presente un organo di controllo o un revisore, al fine di rendere operativo l’obbligo di segnalazione interna ed esterna previsto dagli strumenti di allerta di cui al nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.


L’articolo 379, D.Lgs 14/2019 ha fissato in 9 mesi, dalla data della sua entrata in vigore (16.03.2019), quindi entro il 16.12.2019, il termine entro il quale le Srl e le cooperative, già costituite alla medesima data del 16.03.2019, dovranno provvedere alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, ed eventualmente uniformare l’atto costitutivo e lo statuto in caso di presenza di disposizioni sui controlli non conformi alle nuove norme .


Entro il prossimo 16.12.2019 tutte le società che hanno superato i limiti di cui all’articolo 2477 cod. civ. negli esercizi 2017 e 2018, e i cui statuti prevedono la nomina obbligatoria dell’organo di controllo o del revisore rinviando ai limiti dell’articolo 2477 cod. civ. dovranno convocare l’assemblea dei soci al fine di nominare il relativo organo di controllo o di revisione, mentre le società i cui statuti prevedono la nomina dell’organo di controllo o del revisore rinviando a parametri diversi da quelli previsti dall’articolo 2477 cod. civ. dovranno procedere alla convocazione dell’assemblea per la modifica statutaria (articolo 2480 cod. civ.) e alla nomina dell’organo di controllo o di revisione.

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Rischio idraulico e idrogeologico, Riskilience innovation camp linguaggi e comportamenti per comunità resilienti ai rischi naturali – Bologna 5 e 6 dicembre (allegato il programma in pdf)
Due giorni di laboratorio partecipato promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per migliorare la capacità di reagire a fenomeni naturali da parte di territorio e società a livello europeo.

 In questi giorni le cronache sono piene di notizie su eventi anche drammatici dovuti al maltempo e legati al rischio idraulico e idrogeologico.
Il dito viene spesso puntato sulla carenza di prevenzione e ancora sull’inevitabile incertezza nella previsione degli eventi resa ancora più preoccupante da una situazione climatica in cambiamento.
Fattori determinanti che spesso riducono gli effetti degli eventi sono la consapevolezza e la preparazione dei cittadini e ancora di più la capacità di reagire positivamente a eventi naturali a volte drammatici. Questa ultima dote è nota come resilienza.
Questo è il tema centrale dell’INNOVATION CAMP RISKILIENCE, un laboratorio innovativo di partecipazione organizzato dall’Autorità distrettuale del fiume Po con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’iniziativa “La Scienza incontra le Regioni” promossa dal Parlamento Europeo attraverso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC), che riunisce esperti di vari settori chiave per un concreto ragionamento guidato, facilitato e partecipato.
L’Innovation Camp Riskilience ha come obiettivo la creazione di comunità resilienti ai rischi naturali attraverso l'identificazione di nuovi linguaggi e comportamenti che promuovano l’interazione positiva fra tutte le parti dell’organismo sociale (istituzionali ed enti, mondo scientifico e della ricerca, mondo delle imprese e società civile).
Le sfide che vengono affrontate nei quattro gruppi dell'Innovation Camp sono: Rischio e Resilienza, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile; Rischio e Comunicazione, promossa da ARPAE; Rischio e Memoria, promossa dal CNR e Rischio e Governance, promossa dalla Regione Lombardia.
Alla fine dei due giorni i partecipanti avranno definito idee e soluzioni per un piano di azione immediato, a breve e lungo termine a livello locale, nazionale ed europeo.
L'Innovation Camp è un metodo interattivo di prototipazione strategica messo a punto dal JRC in collaborazione con il Comitato europeo delle Regioni, Educore (Olanda) e FUTOUR (Italia) per trovare soluzioni efficaci alle sfide globali.

In allegato il programma Riskilience www.riskilience.adbpo.gov.it 

 

Sabato, 30 Novembre 2019 07:47

Le api per salvare l’ambiente

Le api per salvare l’ambiente: nella sede di Confagricoltura parma la prima arnia smart. Marini: “creiamo una rete in tutto il parmense”

Un’arnia smart per salvare, insieme alle api, il nostro ambiente e contrastare l’inquinamento. Ha questo fine l’installazione nella sede di Confagricoltura Parma in via Magani, zona San Pancrazio, della prima “arnia smart” del Parmense nell’ambito di una partnership tra Confagricoltura Parma e Beesmart Italy che coinvolge anche l’Azienda agraria sperimentale Stuard, per la corretta conduzione della famiglia di api.

“L’arnia – spiegano gli ideatori Lorenzo Ovrezzi, Luigi D’Ovidio e Stefano Sarti – è dotata di una stazione meteorologica e di una serie di sofisticati sensori che permettono di raccogliere ed elaborare numerosi dati: tra questi l’umidità, il peso, la temperatura interna ed esterna, il particolato in atmosfera (Pm10 e Pm2,5) oltre ad effettuare il conteggio della popolazione attiva in volo”.

“Le api, – commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma – oltre ad essere il garante essenziale della biodiversità del nostro pianeta, sono degli affidabilissimi organismi di monitoraggio dell’ambiente. Poter analizzare la loro opera in modo puntuale e preciso permette di utilizzarle come indicatori multispettro di dati ambientali. La nostra idea, contando sull’adesione dei soci di Confagricoltura Parma e di tutti gli agricoltori interessati, è quella di installare le arnie smart in differenti luoghi della provincia in modo da creare una rete di misurazione indipendente in grado di garantire un monitoraggio costante e raffinate mappe dell’inquinamento dell’aria a livello locale. Collegando i sensori ad un cloud sarà possibile raccogliere una mole notevole di dati sulla qualità ambientale di una determinata zona aiutando i decisori e noi agricoltori ad adottare le migliori pratiche”.

Pieno appoggio all’iniziativa da parte del Comune di Parma. “Avere un’installazione di questo tipo in città – commenta Sebastiano Pizzigalli, consigliere comunale delegato alle Politiche agricole e ai rapporti con il territorio - è sicuramente un valore aggiunto. Le funzioni hanno risvolti potenzialmente interessanti sia per il settore pubblico che privato. In particolare l’analisi dei dati da remoto permette all’imprenditore di capire quando e come intervenire in modo oggettivo e mirato, mentre per un’amministrazione pubblica sono preziosi i dati atmosferici e quelli relativi all’inquinamento così da indirizzare parte delle proprie politiche ambientali. Fa molto piacere che questa idea di progetto sia nata e sia stata portata avanti proprio da tre giovani tecnici del territorio”.

A sostenere l’iniziativa anche la Regione Emilia-Romagna. “L’arnia smart – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – è un passo importante per il settore con una sensoristica che è uno strumento prezioso per un’apicoltura in grado di resistere al cambiamento climatico. La nostra Regione ha investito molto sull’apicoltura che è un settore fondamentale per vivere. Abbiamo approvato, di recente, una nuova legge che punta molto sulla biodiversità. Da tempo abbiamo un osservatorio per evitare che ci sia una moria di api e si possa tenere monitorato tutto il territorio. Si sono previsti anche dei contratti di filiera, con i sementieri, per fare in modo che si possano arginare i problemi che possono derivare alle api da alcune colture ed abbiamo investito anche nell’ambito dell’Ocm. Spero che l’arnia smart possa diventare una delle buone pratiche da diffondere nel Parmense ed in tutto il territorio regionale

Roberto Reggiani (direttore Azienda agraria sperimentale Stuard e presidente dell’Associazione apicoltori di Parma, Reggio e Modena) si è detto “contento che anche l’apicoltura sperimenti certe progettualità” ed ha aggiunto “sarà importante sapere che tipo di polline avranno le api al momento di rientrare nell’arnia”.

L’arnia smart collocata nella sede di Confagricoltura sarà gestita dall’Azienda agraria sperimentale Stuard che metterà in atto i protocolli veterinari ed effettuerà le periodiche e basilari operazioni di pulizia al fine di garantire un’efficace lettura dei sensori di bordo. L’arnia smart sfrutta l’energia solare ed è dotata di una batteria di riserva che mantiene il dispositivo in carica anche senza luce solare diretta.

FOTO ALLEGATE: Da sinistra Riccardo Reggiani, Eugenio Zedda, Lorenzo Ovrezzi, Mario Marini, Stefano Sarti e Luigi D’Ovidio. L’arnia smart.

Lo scopo primario del Progetto, presentato al Museo Ferrari di Maranello (MO) il 28 novembre, è promuovere lo sviluppo di un nuovo segmento di mercato sempre più richiesto dal consumatore: la lunga stagionatura “40 mesi”. Sono già 56 i caseifici aderenti, per oltre 31 mila forme destinate a diventare Parmigiano Reggiano “40 mesi”.

Reggio Emilia, 29 novembre 2019 – Il suo profumo deciso e speziato, il sapore sapido e intenso rendono il Parmigiano Reggiano 40 mesi un prodotto dalle caratteristiche inconfondibili e sempre più richiesto sulle tavole dei consumatori. È per questo motivo che il Consorzio Parmigiano Reggiano ha lanciato il Progetto Premium “40 mesi” nel corso di un evento dedicato che si è tenuto giovedì 28 novembre al Museo Ferrari di Maranello (MO).

Ricordiamo che la stagionatura minima per il Parmigiano Reggiano è di 12 mesi (il più lungo periodo di stagionatura minima di tutti i formaggio DOP), mentre non esiste una stagionatura massima imposta dal Disciplinare di produzione.

Friabile, estremamente solubile e dalla forte personalità, il Parmigiano Reggiano 40 mesi è apprezzato e utilizzato dai cuochi di tutto il mondo come ingrediente per dare un tocco di umami ai piatti. Solo la degustazione in purezza, tuttavia, riesce a trasferire al naso e al palato tutta la complessità e le caratteristiche organolettiche di questo formaggio: dalle note speziate, in particolare noce moscata e pepe, a quelle di frutta secca, fino al brodo di carne.

“Lo scopo del Progetto Premium ’40 mesi’ – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – è promuovere lo sviluppo di un nuovo segmento di mercato a lunga stagionatura. Il Consorzio punta a raggiungere l’obiettivo introducendo una specifica selezione di qualità a garanzia del consumatore e agevolando, anche economicamente, i caseifici che decideranno di aderire all’iniziativa. Di fatto, il Consorzio vuole operare da ‘acceleratore’ di un trend che è anche un’opportunità per i produttori”.

“Il Progetto – ha aggiunto Bertinelli – parte dal lato dell’offerta offrendo un incentivo ai caseifici per trattenere sulle loro scalere 30 mila forme che oggi hanno 24 mesi e 70 mila forme delle produzioni 2018. Il tutto affinché questo prodotto non finisca sul mercato prima del dovuto. Lavorando in comunicazione, di concerto con la gdo, puntiamo a portare sugli scaffali uno stagionato 40 mesi per Natale 2020. L’importanza del nuovo Progetto si può facilmente intuire dai numeri: al momento del lancio sono già 56 i caseifici aderenti, per un totale provvisorio di oltre 31 mila forme”.

Il Progetto “40 mesi” agirà in concerto con le altre politiche del Consorzio – dalla nuova campagna pubblicitaria alle iniziative di trade marketing – per sviluppare le vendite dirette dei caseifici e per contenere l’offerta di prodotto, in modo da mantenere le condizioni di equilibrio di mercato.

 

L’evento di presentazione del Progetto Premium “40 mesi” è stata anche l’occasione per premiare i caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano, reduci da un World Cheese Awards da record. Nel corso dell’ultima edizione che si è tenuta lo scorso ottobre a Bergamo, la Nazionale - composta da 86 caseifici provenienti da tutte le province del comprensorio – ha vinto 110 medaglie tra cui 4 Super Gold. Il Parmigiano Reggiano (25 mesi) della Latteria Santo Stefano di Parma è riuscito ad aggiudicarsi il secondo posto assoluto tra 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi.

 

 

E’ riaperta alla circolazione dalle 17.30 di questo pomeriggio via Nino Bixio, che già dalla mattinata odierna è stata oggetto di un intervento di pulizia volto a consentire il transito dei mezzi. Sempre nel pomeriggio, il sindaco Patrizia Barbieri ha firmato l’ordinanza che revoca il provvedimento di sgombero delle aree golenali emesso, per ragioni di sicurezza, nei giorni scorsi.

Resta comunque valida l’allerta 116, dalle 0.00 del 29 novembre per le successive 24 ore, con colore arancione per criticità idraulica, dovuta al passaggio della piena del Po a Casalmaggiore. Per il territorio di Piacenza, l’allerta è verde, essendo previsti livelli in diminuzione, sotto la soglia 1.
Permane la criticità idrogeologica gialla per Trebbia e Nure, nei tratti terminali prossimi alla confluenza con il fiume Po.


L’Ufficio di Protezione Civile del Comune di Piacenza ricorda comunque la raccomandazione di non avvicinarsi agli argini e alle aree golenali, nonché alle aree allagate.

 

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