Di Flavia De Michetti Roma, 17 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - Nella giornata di ieri, l'ultima nave da carico autorizzata dai firmatari del patto ha lasciato l'Ucraina, attraverso il Mar Nero dal porto di Odessa in direzione della Turchia.
Al momento non sono emerse notizie riguardo i colloqui a Istanbul, dove i funzionari turchi e delle Nazioni Unite avrebbero cercato di convincere Mosca ad accettare un'altra estensione dell'accordo.
Firmata per la prima volta nel luglio 2022, la Black Sea Grain Initiative è stata negoziata per alleviare una crisi alimentare globale aggravata dall'invasione russa dell’Ucraina.
Questi due Paesi sono, infatti, tra i maggiori esportatori di grano a livello mondiale e il loro conflitto, così come il blocco russo dei porti ucraini del Mar Nero, hanno fatto alzare vertiginosamente i prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo.
Dunque, l'iniziativa del Mar Nero ha consentito all'Ucraina di esportare quasi 33 milioni di tonnellate di mais, grano e altri cereali.
I funzionari russi, tuttavia, affermano che “Non ci sono motivi per estendere il patto”, sostenendo inoltre che “Le loro richieste di migliorare le esportazioni di grano e fertilizzanti della Russia non sono state soddisfatte”.
Mosca avrebbe anche avanzato diverse lamentele legate alla carenza di arrivi di grano nei Paesi più indigenti.
A questo proposito, le Nazioni Unite hanno sostenuto che “L'accordo ha avvantaggiato gli Stati più poveri, aiutando a ridurre i prezzi del cibo di oltre il 20% a livello globale”.
L'Ente globale ha affermato che il suo Programma alimentare mondiale (WFP - World Food Programme) ha acquistato, fino a questo momento, l'80% del suo grano nel 2023 dall'Ucraina, rispetto al 50% nel 2021 e nel 2022.
Inoltre, il WFP ha spedito circa 725 mila tonnellate di grano ucraino in Afghanistan, Sudan, Gibuti, Etiopia, Kenya, Somalia e Yemen per combattere la fame.
L'organizzazione ha sottolineato che l'accordo finora ha fornito grano a 45 Paesi in tre continenti: il 46% in Asia, il 40% in Europa occidentale, il 12% in Africa e l'1% in Europa orientale.
La Russia ha concordato tre volte nell'ultimo anno di estendere l'accordo sul Mar Nero, ma ha anche sospeso brevemente la sua partecipazione alla fine di ottobre in risposta a un attacco di droni alla sua flotta in Crimea.
Per convincere la Russia ad accettare l'Iniziativa del Mar Nero, nel luglio 2022 è stato anche raggiunto un accordo triennale in base al quale i funzionari delle Nazioni Unite hanno accettato di aiutare la Russia a portare le sue esportazioni di cibo e fertilizzanti sui mercati esteri.
Mentre le esportazioni russe di cibo e fertilizzanti non sono soggette alle sanzioni occidentali imposte dopo l'invasione dell'Ucraina, Mosca ha specificato che le restrizioni sui pagamenti, la logistica e le assicurazioni hanno rappresentato un ostacolo alle spedizioni.
Una delle principali richieste russe è stata, dunque, la riconnessione della Banca agricola russa (Rosselkhozbank - Russian Agricultural Bank) al sistema di pagamenti internazionali SWIFT (una codifica che consente agli istituti di credito sparsi nel mondo di identificarsi e comunicare per dare seguito ai pagamenti internazionali).
La banca è stata tagliata fuori da SWIFT dall'Unione Europea nel giugno 2022 a causa dell'invasione della Russia.
Nei giorni scorsi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, avrebbe, invano, tentato un’ultima mossa per convincere il Presidente russo Putin a prolungare di diversi mesi l'accordo sul Mar Nero in cambio del collegamento da parte dell'UE di una filiale di Rosselkhozbank a SWIFT per transazioni di cereali e fertilizzanti.
In un duro colpo alla sicurezza alimentare globale, oggi il Cremlino dichiara che la Russia ha interrotto la sua partecipazione a un accordo per consentire all'Ucraina dilaniata dalla guerra di spedire grano attraverso il Mar Nero verso parti del mondo alle prese con la fame.
Introduzione social: La Russia interrompe la sua partecipazione all’accordo sul grano del Mar Nero.