Domenica, 12 Novembre 2023 09:06

Recensione al libro: “La rivoluzione è come il vento” (Fahrenheit2022), di Roberto Fiore In evidenza

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Finito di stampare nel settembre scorso, “La rivoluzione è come il vento” è il nuovo libro di Roberto Fiore.

Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano, 11 novembre 2023 - L’autore, a proposito di rivoluzione, scrive: «La rivoluzione, si sa, è come il vento: non la si può fermare, le si può solo far perdere tempo».  Le 178 pagine - che lo compongono – ripercorrono cinquant’anni di storia italiana, raccontata da chi quella storia l’ha vissuta da protagonista attivo. I primi capitoli sono dedicati al Movimento politico “Terza Posizione”, di cui Fiore fu uno dei fondatori.

A proposito del Movimento, dichiara:« A Terza Posizione riuscì un’alchimia: coniugare l’idea ed il pensiero tradizionale con l’impulso social-rivoluzionario e con il fermento ribelle. In altri termini essa riuscì, quasi senza rendersene conto, a ricollegarsi, per analogia e per rinnovamento, all’essenza stessa del fascismo: e ciò ben oltre la semplice ideologia».

Terza Posizione viene descritta come una forza politica che tendeva a rilanciare l’idea della sovranità nazionale e a disfarsi della tutela americana: temi che oggi risultano attualissimi, sui quali vale la pena aprire un tavolo di confronto e discussione, per una più vantaggiosa collocazione dell’Italia nello scacchiere geopolitico internazionale. Non mancano di essere menzionati gli scontri con le formazioni della sinistra parlamentare e con le frange più estreme dell’allora Partito Comunista Italiano. Così come vi sono i ricordi di battaglie sociali, quali le iniziative per contrastare il degrado urbano della periferia romana e quella per il diritto alla casa (quest’ultima registrò una importante adesione dei cittadini della borgata).

Il Movimento co-fondato da Fiore cominciava a radicarsi sul territorio e per questo intervenne il Sistema  per bloccare tale avanzata, bollandolo come un “pericolo di pericolo”.

“Un pericolo di pericolo sia per la sinistra, che per esperienza storica temeva i fascisti che si occupano dei problemi del popolo, sia per la destra americanizzata che temeva ancor più del PCI la frantumazione degli schemi e la ripresa di uno spirito sociale, nazionale e rivoluzionario che avrebbe persino potuto contribuire a mettere in discussione la servitù verso il Pentagono e le multinazionali”, si legge nel libro.

Roberto Fiore tiene a precisare che, durante gli anni di piombo, Terza Posizione si teneva ben lontano dall’intraprendere la via della lotta armata, nonostante le forti sollecitazioni provenienti dal clima di allora. Con altrettanto vigore, egli evidenzia quelli che sono stati i molteplici tentativi di falsa incriminazione, di fabbricazione di false accuse di stragi ai danni di Terza Posizione e dei suoi dirigenti e aderenti.

“La triste favola delle stragi fasciste” accompagnerà il cammino della sua creatura politica, per screditarla ed arrestarne la crescita. Tanti – dirigenti, quadri ma anche semplici militanti – saranno raggiunti da mandati di cattura. Non vi era altra scelta che l’espatrio in Inghilterra, dove l’estradizione veniva concessa più difficilmente e si poteva trovare un lavoro.

Fiore dovrà attendere diciannove anni per il suo rientro in Italia. Oltre Manica si era rifugiato con lui anche Massimo Morsello (nacque a Roma il 10 novembre 1958), alla cui figura il libro dedica ampio spazio: insieme fonderanno – il 29 settembre del 1997- un nuovo soggetto politico, Forza Nuova. Come cantautore, Morsello sarà definito il De Gregori nero (sia per la tonalità di voce molto simile che per la somiglianza fisica con Francesco De Gregori). Egli rese la musica alternativa un fenomeno culturale oltre che musicale. Sarà molto attivo politicamente fin dalla giovane età. Tante sue iniziative musicali erano finalizzate a finanziare il nuovo progetto politico: privilegiò l'ideale ad altri aspetti economicamente più vantaggiosi. Anche per questo Morsello merita di essere ricordato.

Con il prosieguo del racconto, vengono riportate le vicende elettorali relative alla tornata delle europee del 2004, a quella regionale del 2005 ed, infine, alle politiche del 2006. Risolti e superati i dissidi storici nell’area nazionalpopolare, questa si presenterà alle urne sotto un unico cartello: Alternativa Sociale. Puntualmente, nei tre diversi appuntamenti di chiamata alle urne non mancheranno colpi di scena, volti a danneggiare la neocostituita formazione, che Fiore non omette di esporre.

A livello europeo, invece, l’avanzata dei movimenti patriottici porterà alla costituzione, nel 2014 a Roma, di Alliance for Peace and Freedom (APF): essa raccoglierà i rappresentanti europei dei partiti nazionalpopolari. Nello stesso anno si registrerà una durissima repressione contro i vertici del movimento greco Alba Dorata. Significative sono le parole che Nikolaos Michaloliakos dirà a Fiore: “Noi possiamo raggiungere anche il 50% dei voti, ma se quei poteri lì ti vogliono eliminare, tu sei eliminato dal giorno dopo”. Faceva evidentemente riferimento al cosiddetto Deep State. La cavalcata storica giunge ai giorni nostri con l’esposizione dei fatti di Roma del 9 ottobre 2021, in periodo covid, e la manifestazione che culminerà presso la sede della Cgil. Purtroppo tale vicenda risulta tutt’oggi contrassegnata da forti chiaroscuri che non agevolano sicuramente l’emergere della verità, compromettendo così una narrazione obiettiva di quanto accaduto.

 

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