Ospite del prof. don Roberto Caria (Associato di Teologia morale sociale presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna), autorevole tomista e mente brillante non solo del presbiterio oristanese ma anche di quello sardo, e dell'associazione culturale "Tabità", Trabucco ha messo in guardia dai pericoli dell'ideologia transumanista, evidenziando come questa, in nome della massimizzazione della felicità, instauri in realtà una dittatura permanente dei bisogni e delle necessità che richiede l'adozione di norme per soddisfare questo fine.
Norme, ovviamente, tali da comportare un vero e proprio totalitarismo etico (gli stili di vita da tenere, gli alimenti di cui cibarsi etc.).
Insomma, ha ammonito Trabucco, il rischio di vivere in uno stato di strisciante insoddisfazione, deve portare a mettere la persona con la sua identità ontologica, del quale parla Cornelio Fabro, al centro di qualunque prospettiva filosofico/politica e filosofico/giuridica.
Il seminario è stato impreziosito dalla presenza di Francesco Borgonovo, vice/direttore del quotidiano "La Veritá", il quale, nel suo saluto introduttivo, ha sottolineato la deriva gnostica dell'ideologia transumanista che si pone l'obiettivo di "correggere la creazione", in quanto ritiene che il creato non sia "cosa buona", come scrive l'autore sacro nella "Genesi" (il primo libro della Bibbia), ma un quid che l'uomo può e deve rendere sempre più perfettibile.
Tanta la partecipazione di pubblico proveniente da ogni parte della Sardegna e dal continente.