Chiara Talin, autrice e creatrice del portale www.maltaforever.com, ha raccolto 30 interviste che spaziano da testimonianze di persone che hanno subito danni dai vaccini, a riflessioni critiche sulla gestione della pandemia. Tra gli intervistati spicca il consulente e formatore Roberto Re, che offre una prospettiva comparativa tra l'approccio italiano e quello di paesi come gli Emirati Arabi Uniti e l'Inghilterra, dove le misure restrittive sono state meno severe, ma anche Lucia Giovannini, spiritual coach e autrice di best seller, che pone l'accento sul restare connessi con noi stessi e dal nostro sentire più profondo trarre la fonte di ispirazione o ancora il pilota motociclistico Marco Melandri e l'attrice e performer Monica Trettel, solo per citarne alcuni.
L'ispirazione per "Voci Ribelli" è nata dalla frustrazione di Chiara Talin nel vedere i suoi contenuti YouTube ripetutamente rimossi dalla piattaforma. "Più le domande erano pungenti e scoprivano lati oscuri che nessuno voleva toccare, più rapidamente i miei video venivano rimossi," racconta l'autrice. Questa censura ha spinto Chiara a cercare un mezzo più duraturo per preservare queste testimonianze, optando per il formato libro.
Il processo di creazione non è stato privo di sfide: ha dedicato sei mesi alla trascrizione e all'editing di 30 interviste selezionate accuratamente, affrontando difficoltà tecniche e investendo enormi quantità di tempo nel perfezionamento del testo, senza aiuti esterni di revisori professionisti. La sua dedizione l'ha poi portata a tradurre l'opera in inglese, un processo che ha richiesto ulteriori 7-8 mesi di lavoro.
"Voci Ribelli" si propone di trasmettere messaggi fondamentali: il valore della libertà di pensiero e parola, l'importanza di sfidare il sistema, la forza della collettività e delle storie condivise, la resilienza nelle avversità e l'empatia verso chi osa alzare la voce contro le ingiustizie percepite.
Il libro si collega al progetto Maltaforever, nato inizialmente per condividere esperienze di italiani a Malta, ma evoluto poi in una piattaforma per dare voce a chi si pone domande scomode sulla gestione della pandemia e su altre questioni controverse.
Guardando al futuro, Chiara Talin esprime il desiderio di continuare a intervistare persone che sfidano il sistema, condividendo le loro storie sul suo canale YouTube. Inoltre, promette ai suoi lettori che la scrittura rimarrà una sua passione centrale, anticipando nuovi libri all'orizzonte, anche se i temi sono ancora da definire.
"Voci Ribelli" si configura così non solo come un documento di un periodo storico controverso, ma anche come un manifesto per la libertà di espressione e un invito alla riflessione critica, in un mondo dove le narrative dominanti spesso oscurano prospettive alternative.
Qui di seguito l'intervista completa a Chiara Talin in cui ci ha raccontato nel dettaglio la sua storia e come è nato il progetto di “Voci Ribelli”.
- Questo libro esplora temi molto profondi e per certi versi contestati. Qual è stata l'ispirazione principale che ti ha portata a scrivere questo libro e quali messaggi speri di trasmettere ai lettori?
“Hai centrato il punto:” Voci Ribelli” affronta temi controversi e complessi. L'idea per questo progetto è nata in un momento che potrei definire di ispirazione mista a follia. Dopo aver realizzato diverse interviste per il mio canale YouTube Maltaforever con personaggi scomodi e critici verso il sistema, ho iniziato a notare qualcosa di strano. Più le domande erano pungenti e scoprivano lati oscuri che nessuno voleva toccare, più rapidamente i miei video venivano rimossi dalla piattaforma.
Non facevo neanche in tempo a caricarle che, trac... sparivano. Questo atteggiamento mi faceva arrabbiare, perché sapevo che quelle interviste erano scomode, ma anche fondamentali per informare il pubblico su argomenti importanti. Ogni volta speravo che il video successivo non venisse rimosso, ma puntualmente accadeva di nuovo. Era frustrante vedere vanificato tutto il lavoro fatto per preparare le domande, organizzare gli incontri e far sì che quelle storie potessero raggiungere le persone.
A un certo punto, mi sono detta: "Non può finire così. Questi contenuti non devono andare perduti". L'idea di mettere le interviste su carta mi girava in testa da settimane, così ne ho parlato con mio marito: "Sto pensando di trascrivere le mie interviste e farne un libro-documento". Quando lui mi ha risposto: "Ci stavo pensando anch'io!", e ho capito che era la strada giusta.
Sapevo che sarebbe stato un lavoro enorme, perché avevo circa 50 interviste da trascrivere. Ma ero convinta che ne valesse la pena: un libro è eterno, non può essere cancellato o rimosso come un video. Non volevo che tutto il materiale raccolto in questi anni venisse dimenticato. Era fondamentale che il mio pubblico continuasse a scoprire, informarsi e capire le verità che spesso vengono nascoste dai media tradizionali.
Quindi, invece di arrendermi, ho preso questa sfida come un’ulteriore motivazione. Mi sono detta: "Ah sì? Vuoi farmi sparire i contenuti? Allora troverò un altro modo!". Scrivere questo libro è diventata la mia risposta, la mia strada per resistere e continuare a far sentire la mia voce e quella dei miei ospiti”.
- Quale messaggio speri di trasmettere ai tuoi lettori?
“Sicuramente il valore della libertà di pensiero e parola. Voglio mostrare quanto sia importante alzare la voce contro le ingiustizie, anche quando sembra rischioso o inutile. Ribellarsi non è solo un atto di opposizione, ma anche un’affermazione di sé e della propria dignità. L’importanza di sfidare il sistema. Posso ispirare i lettori a riflettere sui sistemi di potere, sulle norme sociali o sulle ingiustizie che accettano passivamente, spingendoli a chiedersi come possono agire per fare la differenza.
E poi la forza della collettività e delle storie condivise. Attraverso le voci dei miei ospiti, probabilmente desidero mostrare che l’unione di più prospettive è potente e che ogni voce, anche quella apparentemente più fragile, conta e può trasformare il mondo.
E ancora la resilienza nelle avversità. Voglio trasmettere la forza di chi sceglie di non arrendersi, di chi si ribella anche quando il costo è alto, dimostrando che il cambiamento è possibile.
Infine l'empatia verso i ribelli e comprensione del loro viaggio. Raccontare non solo la ribellione come atto eroico, ma anche le sue complessità, il dolore, le incertezze, e il coraggio quotidiano che spesso resta invisibile. Come si dice l'unione fa la forza e la differenza: perché pensandoci bene noi come popolo siamo milioni, mentre loro alla fine sono pochi... quindi se prendiamo noi il potere li schiacciamo”.
- Nel portale www.maltaforever.com, hai creato uno spazio per condividere storie e esperienze legate a Malta. Come è nato questo progetto e in che modo si collega - se si collega - al contenuto di "Voci ribelli"?
“Il mio sito è nato circa 7 anni fa, poco dopo il mio trasferimento a Malta. È stato un grande cambiamento, sia a livello emotivo che professionale. Lasciare i miei affetti e le mie abitudini non è stato facile, e i primi tempi sono stati duri. Dovevo adattarmi a un nuovo ambiente, a persone diverse, a una lingua che non conoscevo bene. Insomma, è stato un periodo di grandi sfide, ma con il tempo io e la mia famiglia siamo riusciti a integrarci.
All'epoca, molte persone sapevano del mio trasferimento e mi scrivevano di continuo per farmi domande su Malta: "Com'è la vita lì?", "Ci sono opportunità di lavoro?", "Quanto costano gli affitti?". Inizialmente, non sapevo bene cosa rispondere perché anch'io stavo ancora cercando di ambientarmi. Tuttavia, con il passare del tempo, le domande diventavano sempre più numerose, e ho capito che c'era una forte curiosità intorno a questo argomento.
Da qui è nata l’idea di scrivere il mio primo libro su Malta, dove rispondevo alle domande più frequenti del pubblico e condividevo ciò che stavo imparando. È stato tutto molto naturale e spontaneo: più scoprivo sull’isola, più sentivo il desiderio di raccontarlo. Questo primo libro ha aperto la strada a tanti altri progetti legati a Malta.
Successivamente, ho deciso di creare un canale YouTube chiamato Maltaforever. All’inizio, mi concentravo su interviste a italiani che vivevano qui, chiedendo loro di raccontare la propria esperienza: il lavoro, il sistema fiscale, la vita quotidiana. Insomma, tutto quello che poteva essere utile e interessante per chi voleva trasferirsi o semplicemente conoscere di più sull’isola.
Devo dire che questa iniziativa mi ha permesso di crescere molto anche a livello personale. Sono una persona timida, e trovarmi davanti a una telecamera per fare interviste non è stato facile all’inizio. È stata una sfida, ma ho superato questa paura grazie a un corso di public speaking, che mi ha aiutata a sbloccarmi. Da quel momento, sono riuscita a vivere questa esperienza con più sicurezza e a dedicarmi completamente al progetto.
Col tempo, il mio sito è cresciuto sempre di più. Ho continuato a condividere informazioni, storie e contenuti utili su Malta, alimentando la curiosità del pubblico e creando una comunità appassionata e coinvolta.
Inizialmente, il canale YouTube era dedicato a interviste con italiani che vivevano a Malta, per raccontare le loro esperienze sull’isola. Tuttavia, dopo un po’ di tempo, ho messo il progetto in pausa.
Poi, è arrivato l’anno del caos, con la cosiddetta pandemia di Covid-19 e tutte le restrizioni imposte dai poteri forti. Durante quel periodo, cercavo di capire cosa stesse realmente accadendo. Seguivo personaggi illustri e canali di informazione indipendente su YouTube, cercando risposte a dubbi e domande che avevo.
A forza di informarmi, mi è venuta un’idea: perché non riutilizzare il mio canale Maltaforever per dare voce a chi, come me, si poneva domande scomode? Perché non volevo stare lì senza fare niente, dovevo anche io in qualche modo dare il mio contributo ed informare più persone possibili su ciò che sarebbe accaduto, perché sicuramente il pubblico queste risposte non le sapeva visto che guardavano e guardano solo la TV. Quindi nel mio piccolo sentivo l'esigenza e il bisogno di fare qualcosa anch'io. Così, ho deciso di intervistare personaggi critici verso il sistema, persone che avevano il coraggio di ribellarsi e dire ciò che pensavano. Questo mi ha permesso non solo di chiarirmi le idee, ma anche di offrire al mio pubblico contenuti utili e stimolanti.
Man mano, ho intervistato molte persone considerate "ribelli", e il mio pubblico è cresciuto, anche tra chi viveva a Malta. Qui sull’isola, infatti, abbiamo affrontato la situazione della pandemia in modo un po’ diverso rispetto all’Italia. Ci sono state manifestazioni per i nostri diritti, contro il Green Pass e altre restrizioni. Italiani e maltesi si sono uniti per farsi sentire, e questa esperienza ha rafforzato il legame tra il mio lavoro sul canale e ciò che stava accadendo intorno a noi.
In questo senso, il libro Voci Ribelli si collega al mio sito e al progetto Maltaforever. È come se tutto fosse parte di un percorso più grande, nato dalla volontà di informare, condividere e dare spazio a voci che spesso vengono ignorate.”
- Quali sono le sfide che hai affrontato durante la scrittura di "Voci ribelli" e come le hai superate?
“Creare questo libro è stata una vera sfida, soprattutto per quanto riguarda la trascrizione delle interviste. Ho dovuto trovare un software in grado di trasformare l’audio dei video in testo, ma il lavoro non si fermava lì. Dovevo seguire attentamente ogni video intervista e controllare che la trascrizione fosse corretta, correggendo eventuali errori e adattando il testo alle risposte effettive degli intervistati.
Le cose si complicarono con le interviste più lunghe, quelle che superavano un’ora. In quei casi, ero costretta a dividerle in due parti, perché il software poteva elaborare solo 50 minuti per volta. È stato un lavoro che ha richiesto tanta pazienza e dedizione.
Alla fine, ho lavorato su 30 interviste, selezionate con grande cura, per assicurarmi che rappresentassero al meglio il messaggio che volevo trasmettere. Dopo aver completato la trascrizione, mi sono riletta tutto il libro più volte, per affinare ogni dettaglio.
Questo progetto mi ha impegnata per sei mesi, tra giornate intere passate a lavorare e un’infinità di correzioni, ma ne è valsa la pena. Alla fine, sono grata per il risultato: un vero e proprio capolavoro. Tutta la fatica è stata ripagata, e la soddisfazione di vedere il libro completato è indescrivibile”.
- Ci sono state esperienze personali che ne hanno influenzato la scrittura?
“Per realizzare questo libro, ho messo tutta me stessa: anima e cuore. Sapere che le domande e le risposte delle interviste non sarebbero andate perdute, ma avrebbero trovato spazio su carta, è stato per me gratificante ed emozionante. Ogni intervista non è semplicemente trascritta: ho aggiunto un’introduzione per contestualizzare e arricchire il contenuto, creando un percorso che guida il lettore. Questo libro, quindi, non è solo mio, ma appartiene anche agli intervistati, che hanno dato voce a tutto il progetto.
Non contenta del risultato, ho deciso di fare un passo in più: tradurre il libro in inglese. Questo mi ha richiesto altri 7-8 mesi di lavoro, ed è stata una sfida ancora più complessa, ma non volevo che il messaggio fosse limitato. Realizzare due versioni del libro, in italiano e in inglese, mi ha permesso di raggiungere un pubblico più ampio e di far conoscere queste verità in tutto il mondo.
Per me, la verità non ha confini, e volevo che anche chi non parla italiano potesse accedere a questi contenuti e non rimanesse "all’oscuro". Ho pensato in grande, lavorando per includere sia il popolo italiano sia chiunque, ovunque nel mondo, fosse interessato a conoscere queste storie”.
- Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti per il portale Malta Forever e ci sono altri libri o racconti in cantiere che i tuoi lettori possono aspettarsi di leggere?
“Al momento non ho ancora nuovi progetti in mente per il sito web maltaforever.com. Sicuramente vorrei trovare un modo per renderlo più produttivo anche a livello economico, magari con entrate passive o automatiche.
Quello che mi appassiona davvero è intervistare persone che vanno contro il sistema, ascoltare le loro esperienze e condividerle sul mio canale YouTube, sempre con la speranza che resti attivo senza problemi. In futuro potrei esplorare nuovi argomenti per le interviste, ma al momento non ho idee precise. Ci penserò con calma.
Di una cosa sono certa: continuerò a scrivere libri! La scrittura è la mia vera passione, anche se devo ancora decidere il tema del prossimo libro. Aspetto che arrivi l’ispirazione... sarà una sorpresa!”.
E noi auguriamo a Chiara Talin di proseguire con questa sua passione che è diventata anche un lavoro e continui ad ispirare altre “voci ribelli” ad esprimersi.