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Sei gare tra la Provincia di Parma, Reggio Emilia e Modena -
 
Parma, 9 novembre 2013 -
 
Il fascino della nostra montagna, per chi non vuole praticare il più comune sci ma un modo diverso più a stretto contatto con la natura.
 
La Coppa dell'Appennino è un circuito di gare di sci alpinismo organizzato da un gruppo di volontari, appassionati della montagna e dello sci alpinismo e di alcune Associazioni Sportive a scopo dilettantistico, per promuovere sia l'attività dello sci alpinismo, sia le montagne dell' Appennino Emiliano.

Per la quarta edizione del 2014 sono state individuate un totale di 6 gare in località diverse lungo l'Appennino tosco – emiliano, che comprendono nella Provincia di Parma le località di Pratospilla, di Schia e del Lago Santo, nella Provincia di Reggio Emilia le località di Ventasso e di Febbio, e nella provincia di Modena la località di Piane di Mocogno. L'intero circuito ed ogni singola gara hanno come obiettivo principale di coinvolgere tutti gli appassionati dello sci-alpinismo, ma soprattutto tutti coloro che vogliono avvicinarsi allo scialpinismo.

Per questo motivo le caratteristiche tecniche di ogni singola gara sono diverse e variano dallo sprint in notturna alla tecnica classica individuale con passaggi alpinistici. Proprio per garantire ad un pubblico ampio la possibilità di partecipare, il circuito è aperto anche agli snowboarder. Durante ogni singola gara saranno organizzati eventi collaterali di carattere sia puramente ludico sia tecnico informativo su attrezzature e sicurezza in montagna.

Ad aprire il circuito sarà la gara di Pratospilla il 6 gennaio, con un tracciato classico di scialpinismo che comprende anche tratti alpinistici a piedi con l'obbligo di usare i ramponi. Il percorso avrà uno sviluppo di circa 15km e un dislivello positivo di circa 1300 metri e saranno previsti diversi cambi di assetto. La gara sarà individuale ed aperta a scialpinisti e snowboarder.

La Coppa dell'Appennino è organizzato da KINOMANA ASD Sezione SkiAlp di Parma, REGGIO EVENTS di Reggio Emilia, dalla SCUOLA DI ALPINISMO/SCIALPINISMO "Bismantova" delle sezioni CLUB ALPINO ITALIANO di Reggio, Sassuolo e Castelnovo Monti, dallo SCI BOLOGNA dalla SCUOLA DI SCIALPINISMO Enrico Mutti e dal CAI Parma.
Pubblicato in Sport Emilia
Bologna, 8 novembre 2013
 
"Già da oggi al lavoro per attuare le azioni necessarie. Una scelta che garantisce ulteriormente la trasparenza, ma che dilata i tempi di realizzazione".
"Pur confermando l'assenza di modifiche sostanziali al progetto da parte delle integrazioni presentate, ai fini della massima trasparenza della procedura amministrativa, rileva (.....) l'opportunità di procedere alla ripubblicazione." È questo il passaggio più significativo contenuto nella comunicazione di sole due pagine inviata il 6 novembre, ad Autostrada Regionale Cispadana, ARC, dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con la quale si chiede di dare nuovamente avviso al pubblico dell'avvenuto deposito della documentazione integrativa relativa al Progetto definitivo Autostrada Regionale Cispadana.
Autostrada Regionale Cispadana, nel rendere pubblica la comunicazione, evidenzia che si attiverà col consueto impegno per soddisfare in tempi brevi la richiesta ricevuta dal Ministero.
L'istanza di presentazione degli atti integrativi viene avanzata a tre mesi dal deposito, con tempi che non si possono definire tempestivi, soprattutto considerando che la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, secondo la normativa vigente, avrebbe dovuto fornire il proprio parere entro novanta giorni dal deposito degli stessi. A ciò va aggiunto che, come peraltro esplicitamente si dice nella comunicazione del Ministero, la documentazione integrativa depositata non comporta modifiche progettuali rispetto a quanto presentato in sede di istanza di avvio del procedimento.
"Pur comprendendo la grande prudenza di coloro che sono stati chiamati a valutare il progetto e confermando la nostra volontà di effettuare il massimo sforzo per rispondere in modo esaustivo e rapido alla richiesta, registriamo con un certo rammarico un ulteriore allungamento del procedimento" commenta il Presidente di Autostrada Regionale Cispadana Graziano Pattuzzi. "Un rammarico, ci tengo a sottolinearlo, che non riguarda i tempi messi a disposizione per la partecipazione del pubblico interessato, che anzi rappresentano una forma ulteriore di garantismo e trasparenza, quanto invece i tre mesi trascorsi inutilmente prima della richiesta di ripubblicazione. Come ho già avuto modo di sottolineare, il passaggio dalla progettazione alla realizzazione di un'opera pubblica richiede tempi troppo lunghi, che, nei fatti, difficilmente sono conciliabili con le esigenze del Paese."
 
(Fonte:Ufficio Stampa Autostrada Regionale Cispadana)
Giovedì, 07 Novembre 2013 15:15

Centrali a cippato, zero vantaggi

Rete Ambiente Parma rivela i rischi di inquinamento per la nostra montagna dovuti alle centrali termiche, che tra costruite o approvate ed in costruzione, sono ormai 8 -
 
Parma, 7 novembre 2013
 
Milioni di euro di fondi FAS, di finanziamenti Regionali, di finanziamenti Provinciali e di debiti, contratti dai comuni stessi, sono andati ad alimentare l'industria dei combustori e dei cogeneratori, senza creare alcun posto di lavoro in montagna e senza contribuire a ricostruirvi un tessuto economico.
Soldi sottratti alla ristrutturazione dei borghi per il risparmio energetico, unico vero volano di lavoro per la ripresa dell'edilizia e del turismo.
Gli amministratori sostengono che una centrale termica a cippato inquina meno di tante stufe, in quanto la combustione è ottimizzata e i fumi vengono trattati prima di essere emessi in atmosfera.
Non è vero.
Forse lo era per vecchie stufe e camini aperti, ma in montagna oggi si usano stufe a pellet o miste pellet-legna di moderna concezione e basse emissioni.
Una stufa a pellet da 20Kw di potenza costa 1900 euro, detraibili dalle tasse al 55% e scalda 150 m2 con poco più di 1000 euro in un anno.
Si chieda al comune di Palanzano che, dopo aver provato il cippato, nella centrale (700 Kw di potenza) è passato a bruciare pellet per non avere le emissioni e i quantitativi di cenere di prima.
Non si dice che, mentre il combustibile delle stufe in montagna è legna stagionata due anni, quello della centrale termica è cippato fresco di sfalci di bosco.
Il cippato, che appena tagliato ha un'umidità del 50-60%, viene commercializzato fresco con umidità del 35-40% (potere calorifico indicativo di 2.500 kcal/kg, corrispondenti a 2 Kw/Kg, e con un elevato tenore di corteccia perché da cippatura di ramaglie o di piante di piccola taglia. Paradossalmente dà meno cenere ed inquinanti la stufa che non la centrale, la quale arriva fino al 3% di ceneri pesanti.
Non si dice, altresì, che quel tipo di centrali termiche (fino ad 1 Mw) hanno come unico sistema di filtraggio il multiciclone, che abbatte solo la fuliggine, cioè la cenere volante, quella più leggera, ma non gli inquinanti.
Lo stesso Francescato, direttore di AIEL (azienda italiana energia dal legno) afferma che nel caso di impiego di pellet e legna idonei, pellet di qualità certificata e legna con contenuto idrico
M<20%, cioè legna stagionata due anni, l'emissione di particolato si attesta su circa 45 mg/Nm3.
Mentre col solo multiciclone si hanno emissioni effettive di polveri tra i 75 e i 150 mg/Nm3.
Questo perché, in pratica, tali centrali termiche non hanno un sistema di depurazione fumi.
Il multiciclone di cui sono dotate, per intenderci, non abbatte neanche i PM 10.
Ci sarebbe bisogno di un filtro a maniche o ancor meglio di un filtro elettrostatico, capace di abbattere polveri fino ai PM 2,5.
Ma le PM 1 e quelle ancora più fini non le abbatte nessun filtro.
Le emissioni di elevate quantità di polveri ultra sottili sono il principale problema dei biocombustibili solidi.
Ma una volta che una centrale termica sopra i 500 Kw di potenza è impiantata è difficile che un'amministrazione non le applichi una turbina per produrre elettricità ed intascare gli incentivi.
Gli incentivi sono commisurati ai kWh elettrici prodotti e questo criterio – valido per gli impianti eolici, fotovoltaici, idraulici – è inadeguato e controproducente nel caso delle biomasse.
Perché le biomasse non sono solo energia grezza trasformabile in elettricità, come quella del vento, ma sono la totalità delle sostanze vegetali, con infiniti usi e funzioni, sempre con ricadute energetiche ed ambientali.
Qualche amministratore gioca sulla convinzione sballata che la combustione della legna provochi solo l'emissione di vapore acqueo e poco altro.
Sbagliato.
La combustione di biomasse legnose provoca emissioni di vapore acqueo e CO2, ma soprattutto di sostanze pericolose come monossido di carbonio (tossico), ossidi di azoto (tossici, irritanti) idrocarburi (cancerogeni), e particolato (le poveri a diversa granulometria) composto fondamentalmente da metalli e residui inorganici che adsorbono e trasportano diossine e furani.
I metalli ambientalmente più pericolosi (piombo, zinco, cadmio) finiscono nelle ceneri volanti e sono maggiori nelle ceneri di corteccia.
Per poter essere usato come fertilizzante, il contenuto di metalli pesanti non deve oltrepassare certi valori della cenere derivante dalla combustione di legna allo stato naturale. La cenere raccolta nei cicloni di impianti funzionanti con cippato di legna già supera i limiti indicati e non può essere utilizzata come ammendante.
La legna, nella categoria «biomasse», è stata inclusa nella lista Ue di energie rinnovabili a bassa emissione di Co2 presumendo che la Co2 prodotta dalla sua combustione sia compensata dalla Co2 catturata dagli alberi cresciuti al posto di quelli tagliati.
In realtà bruciare la legna è a basse emissioni di CO2 solo a certe condizioni, a seconda della velocità di crescita degli alberi.
Ma la pubblicistica scientifica del settore forestale afferma che un bosco ceduo sottoposto a taglio recupera la stessa capacità di catturare CO2 precedente il taglio solo dopo circa tre anni.
Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, supporre «che la combustione di biomasse sarebbe intrinsecamente a emissioni zero ignora il fatto che usare il terreno per produrre piante per l'energia significa che questo terreno non sta producendo le piante per altri scopi, compresa la
cattura di Co2».
L'Ue, con le centrali a legna, ha creato un incentivo che costa molto, probabilmente non riduce le emissioni e non stimola neppure l'adozione di nuove tecnologie energetiche.
Perché allora nella nostra provincia ed in tutto l'Appennino Tosco-Emiliano stanno sorgendo come funghi centrali termiche a cippato?
Il motivo è semplice: una volta impiantate le centrali, le amministrazioni si chiederanno perché non utilizzarle anche per produrre elettricità ed intascare incentivi, come ha già fatto il comune di Monchio.
Ci racconteranno che visto che ormai ci sono, varrà la pena farci un po' di soldi anche se, visto il ridicolo rendimento (a Monchio è del 10%, detto dal sindaco), occorrerà bruciarne dieci volte tanto e tagliare ancor più i boschi, già rimaneggiati dalla speculazione sulla legna da ardere.
Questo il progetto per il futuro che ci prospettano amministrazioni e governo: produrre elettricità bruciando i boschi.
Peccato che le ceneri non si mangino né si respirino.
 
Giuliano Serioli
 
(Fonte: ufficio stampa Rete Ambiente Parma)
Parma, 7 novembre 2013
 
Saranno i Boschi di Carrega l'ultima tappa del cartellone "Trek & Trek game", la serie di uscite in ambiente orgranizzate da Uisp Parma per promuovere la pratica del camminare e la riscoperta di alcuni giochi tradizionali di gruppo.

La nuova uscita è in programma domenica 10 novembre e prevede un'escursione guidata nel giardino della Villa Casino abbinata all'orienteering, sfida di orientamento nel bosco, armati solo di mappa e bussola. Obiettivo del "Trek & Trek game" è infatti la promozione dell'attività motoria attraverso il gioco e il divertimento in natura, con una serie di escursioni adatte a tutta la famiglia.

Domenica l'appuntamento per i partecipanti è alle 10 al Centro Parco Levati di Sala Baganza. Il percorso prevede un itinerario ad anello nel suggestivo giardino della Villa Casino del Boschi, antica residenza dei Duchi di Parma. Durante l'escursione si potranno ammirare i grandi alberi monumentali, circordanti dai caldi colori autunnali, in un ambiente ricco di storia e fascino.

Il pomeriggio sarà invece dedicato al giocaorienteering con una breve introduzione alla disciplina e avvincente sfida finale. Al giocaorienteering potranno partecipare non solo i ragazzi, ma anche i genitori che vorranno mettere alla prova la propria capacità di orientamento.

Nel corso della giornata si potrà pranzare al sacco nella Barchessa del Centro Parco Levati.

Per partecipare è necessaria la prenotazione. Previste promozioni per le nuove tessere Uisp.

Info e programma completo sul sito www.uisp.it/parma

Referenti Trek & Trek game: Rocco Ghidini, cell. 348 7785498 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lara Lori, cell. 339 4681498 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Parma, 5 novembre 2013
 
A Parma in Pilotta l' 8 il 9 e 10 novembre tre giornate con incontri, mostre, mercato per ragionare su come produciamo, mangiamo, consumiamo -
Riuscire a capire il peso politico e sociale delle nostre scelte quotidiane di consumo è fondamentale, quando il numero degli affamati nel mondo è in continua crescita.
Kuminda è il primo festival in Italia dedicato al diritto al cibo e alla sovranità alimentare, promosso da Cibopertutti, una rete di organizzazioni di Parma e Reggio Emilia che, sin dal 2003, è impegnata sul territorio.
Ormai giunto alla ottava edizione del Festival, il percorso Kuminda ha dato vita, in questi anni grazie anche al sostegno Provincia di Parma, Regione e Assemblea Legislativa Emilia Romagna e al supporto di Università di Parma, di Fondazione Cariparma ad una pluralità di iniziative, locali e di rilevanza nazionale e si è sviluppato raccogliendo l'adesione e la collaborazione di organizzazioni e reti che operano su questi temi in tutto il mondo.
Oltre ai temi, l'altro punto di forza di Kuminda sono gli ospiti internazionali.
Ci saranno produttori del Sud del mondo con cui si parlerà di agricoltura contadina come Jamila Amzil dal Marocco, Abir Saidi dalla Tunisia, Bineta Gueye, Louty Sow e Mounirou Gueye dal Senegal; referenti di associazioni che si occupano di sementi come Antonios Breskas e Eleni Spyridaki dalla Grecia; produttori di RESSUD (Rete di Economia Solidale del Sud) che sbarcheranno sotto i voltoni del palazzo della Pilotta con le arance siciliane; Andrea Segre – regista di "Il sangue verde" con cui si ragionerà di diritti dei contadini e migrazioni partendo dall'esperienza di Rosarno.
Non mancano inoltre momenti per il grande pubblico: venerdì 8 novembre con lo spettacolo di musica e ballo Bolero Flamenco unito all'aperitivo antispreco, sabato 9 per tutta la giornata ci sarà la mostra mercato in Pilotta, con stand e laboratori per tutte le età, domenica 10 alle 15.30 lo spettacolo "Clown in libertà".
Il weekend di Kuminda prevede anche iniziative con e per le scuole, laboratori per bimbi e adulti, proiezioni video e tanto altro ancora. Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito.
 
(Fonte: Kumidia )
Pubblicato in Ambiente Emilia
L' ideale di bellezza tra sostanza e forma della grande azienda Davines, fonte d' ispirazione per la realtà locale di E.Cut: il benessere a Parma tra natura, innovazione e sostenibilità -
 
Di Sara/B - Parma, 2 novembre 2013
 
Ospite d' eccezione durante l' evento di presentazione del Bilancio Sociale 2012 di CNA Parma presso palazzo San Vitale è stato Davide Bollati, Presidente di Davines. Incalzato dalle domande del Prof. Maurizio Morini, è stata raccontata la straordinaria storia di successo dell'azienda, la cui fonte primaria di ispirazione nel business è la passione per la bellezza sostenibile, una combinazione di tecnologia e rispetto per l'ambiente che è diventata il Mantra per il gruppo Davines.
Un vero talk show dal titolo " Natura. Innovazione. Sostenibilità. Quando la bellezza salverà il mondo" condotto da Maurizio Morini, Professore di Cultura d'Impresa e Gestione della Qualità all'Università di Bologna e Presidente di Best Advance, con la partecipa del filosofo Alberto Peretti.
"Un' azienda famigliare con origini artigiane" l' ha definita così, Davide Bollati iniziando a raccontare una storia che iniziò a Parma, nel 1983 quando fu fondata Davines. Tanto impegno e tanta passione l'hanno portata ad arrivare ad un alto livello internazionale che fornisce 20.000 saloni e 3.000 Spa in 40 Paesi del mondo. Fin dall' inizio il lavoro dell' azienda è stato caratterizzato da una grande attenzione alla qualità dei prodotti. Una meticolosa cura accompagnata dal rispetto per l'ambiente, utilizzando ingredienti pregiati, naturali e adottando un rigore scientifico, al fine di garantire la sicurezza dei clienti. Linea guida fondamentale è stata ed è la qualità di vita dello staff, l' attenzione ai partner ed al benessere dei clienti.
 
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Con i prodotti Davines "Si acquista uno stile di vita e il progetto che lo sottende" ha affermato Alberto Peretti sottolineando ripetutamente come questa azienda sia riuscita a trasportare nei prodotti un progetto di qualità di vita, che l' ha resa un modello capace di mettere il benessere dell' uomo al centro. La missione di Davines, ha spiegato Davide Bollati, è creare progetti capaci di ispirare e migliorare la qualità della vita lavorativa dei professionisti della bellezza in tutto il mondo attraverso concetti, prodotti e servizi.
Un brand di bellezza non può prescindere da sforzi pratici e sostenibili, minimizzando l' impatto ambientale e privilegiando ingredienti di origine naturale elaborati con spirito artigianale attraverso le tecnologie cosmetiche più avanzate. Una "sostenibilità" come "etica" che passa anche da un ambiente lavorativo adeguato che si avvicina al concetto di "casa" ; affinché sia un luogo in cui realizzarsi e intrecciare sincere relazioni con gli altri.
Un' etica green che l' azienda promuove anche attraverso la campagna Impatto Zero per Saloni, parte integrante del suo impegno verso la sostenibilità ambientale.
Davide Bollati ha poi illustrato la Carta Etica dell' azienda; uno strumento che aiuta a descrivere come sia concepito e percepito il modo di lavorare in Davines. Ispirata in parte da un concetto di bellezza che attinge da un'antica filosofia, che accosta inequivocabilmente la "bellezza" al "bene" persegue valori professionali, relativi al comportamento e all'etica sul lavoro, nonché al modo in cui i piccoli gesti della vita di tutti i giorni possono migliorare l'ambiente lavorativo.
L' azienda è stato modello di ispirazione anche per le giovani imprenditrici del settore benessere, titolari di E.CUT, che hanno svelato i segreti sulla creazione della propria attività, basata sul rispetto della natura e sul valore e la cura del benessere e della bellezza. Utilizzando i prodotti Davines quindi a km "0", creati senza test sugli animali, realizzati senza parabeni e conservanti e con l'autenticità delle materie prime utilizzate hanno abbracciato la filosofia dell' azienda. Valeria Trovò e Michela Basoni con E.CUT vogliono garantire alla clientela un trattamento sempre attento alla salute e in armonia con l'ambiente. "Una filosofia di vita - ha sottolineato Alberto Peretti - che diviene un modo di lavorare, capace di trasmettere se stessi in ciò che si fa".
Un filosofia di vita che si tocca con mano anche nel loro locale, grazie all'utilizzo di materiali naturali, lasciati grezzi e di vari elementi di recupero, che la maestria  dell' architetto di Parma Luigi Pizzuti ha elaborato per un re-styling "ad hoc" con il loro motto: "Be eco, Be happy, Be creative!"
Giovedì, 31 Ottobre 2013 18:10

Alla scoperta del Monte Fuso con Uisp Parma

Parma, 31 ottobre 2013
 
Continuano gli appuntamenti di Trail walking organizzati da Uisp Parma con l'obiettivo di promuovere l'attività sportiva in ambiente. La prossima uscita è in programma domenica 3 novembre sul Monte Fuso. Il personal trainer Fabrizio Faelli condurrà i partecipanti attraverso un percorso semplice ad anello, organizzato interamente all'interno del Parco provinciale del Monte Fuso, un'oasi naturalistica e faunistica di alta collina, unica nel suo genere, dove poter ammirare cervi, daini e muflloni, passeggiando fra querce, castagni e ampie radure.

Oltre all'attività motoria che si svilupperà lungo il percorso stabilito, la guida converserà con i presenti sui temi dell'alimentazione, della fisiologia e della tecnica del camminare in montagna, per un approccio multidisciplinare all'escursionismo. Caratteristica del Trai walking è infatti la presenza di una guida, tecnico sportivo ed educatore, che oltre a evidenziare gli aspetti naturalistici e paesaggistici del territorio, illustra anche le principali caratteristiche della passeggiata in montagna.

Il ritrovo per i partecipanti è alle 9, direttamente all'ingresso del Parco, in località Scurano. Il percorso prevede un dislivello di 200 metri in salita, per un tempo medio di percorrenza di 2 ore.

Per partecipare alle uscite è necessaria la prenotazione. Previste promozioni per le nuove tessere Uisp.

Info e programma completo sul sito www.uisp.it/parma

Referente: Fabrizio Faelli, cell. 338 7642029 e mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)
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Martedì, 29 Ottobre 2013 16:40

Le polveri fini sono cancerogene

Parma, 29 ottobre 2013
 
Il comunicato di GCR che chiede la revisione totale dell'autorizzazione ambientale dell'inceneritore -
 
Spettabile Usl Parma, Provincia di Parma,
La decisione è stata poi pubblicata su Lancet.
Alla luce di questa importante decisione le emissioni dell'inceneritore di Parma sono diventate di fatto cancerogene certe per le persone con evidente grave danno per l'ambiente circostante il camino.
Essendo in queste ora in fase di rinnovo l'Aia del Paip, siamo con la presente a richiedere formalmente se questa riclassificazione non debba essere presa in seria considerazione per la revisione stessa dell'autorizzazione.
Siamo altresì ad evidenziare che lo studio di impatto ambientale del 2007 è ora desueto e privo di attualizzazione alla luce della decisione dello Iarc.
Siamo quindi a richiedere che sia messa in atto una completa revisione dell'autorizzazione ambientale integrata perché sono cambiati totalmente i contenuti da ponderare per una attenta valutazione dei rischi correlati all'esercizio di combustione rifiuti in questi mesi in fase di esercizio provvisorio a Ugozzolo da parte del gestore Iren.
Siamo infine a richiedere se sia stata messo in atto da parte della stessa Iren il controllo in continuo delle diossine e delle altre molecole tipiche di queste emissioni come ad esempio i metalli pesanti.
In attesa di una pronta risposta.
Dr. Manrico Guerra
 
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Lunedì, 28 Ottobre 2013 14:53

Pm 10 giorni sopra i limiti

Parma da 10 giorni continua a superare i limiti di Pm 10 consentito: GCR chiede lo spegnimento dell' inceneritore -
 
Parma, 28 ottobre 2013

Spegnete l'inceneritore

Ora è allarme vero.

Da dieci giorni i Pm10 superano i limiti di legge.

Dal 18 ottobre Parma è regina dello smog in regione.

dati arpa
Una situazione drammatica che ora rischia di assumere un carattere di vera e propria emergenza sanitaria, perché le polveri sottili sono cancerogene e ormai nessuno può sostenere il contrario, anche coloro che hanno coscientemente sostenuto e dato la possibilità al gestore dei rifiuti di costruire l'inceneritore, che ogni anno manda in atmosfera oltre 3 tonnellate di Pm 10.

Parma è stata l'unica ieri a sforare il limite di 50 milligrammi per metro cubo di aria, l'unica città dell'Emilia Romagna, nonostante si condivida in pratica lo stesso territorio, la stessa area, la stessa piatta Pianura Padana, uno dei territori più inquinati al mondo.

Ma noi stiamo superando tutti quanti.

Ed è ora di prendere provvedimenti.

I riscaldamenti sono quasi spenti (e meno male).

Il traffico è lo stesso dello scorso anno, le industrie idem.

L'unica differenza sorge in strada della Lupa.

Chiediamo che l'inceneritore sia fermato, in attesa che migliorino le condizioni dell'aria.

Qui ci stanno avvelenando giorno per giorno.

E' ora di dire basta.



(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
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