Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento -
Parma, 9 gennaio 2014 -
La nube tossica avviluppa l'intera regione.
Torna con il meteo stabile lo strapotere dell'inquinamento.
Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento.
Le altre sono oltre i limiti di legge per le polveri sottili.
E Parma ovviamente svetta su tutti con 74 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria contro i 50 consentiti.
Aria sporca e cancerogena come indicato dallo Iarc lo scorso ottobre.
E pensare che l'inceneritore di Parma è stato in ferie e solo ieri è stata riaccesa la seconda linea, mentre la prima è ferma.
Chissà cosa succederà quando il 19 gennaio, con l'entrata in esercizio definitivo, verranno accese entrambe le linee e il camino erutterà in atmosfera 144 mila metri abusi di aria inquinata ogni ora.
E' stato un 2013 finito con 26 giorni consecutivi di Pm10 oltre la linea rossa.
Nell'intero anno 80 sforamenti contro i 35 consentiti dalla normativa.
Con il capoluogo ducale che ha mantenuto il primato negativo di città più inquinata della regione per il terzo anno consecutivo.
Non vogliamo passare un intero anno a contare di quante volte siamo andati oltre la legge.
In 8 giorni ci siamo bruciati il 15% dei giorni consentiti in un anno intero, il 15% sul 2% di giorni passati.
E' ormai evidente che il territorio produce un carico eccessivo di emissioni nocive, tale da essere insostenibile e indigeribile per l'ambiente. Produciamo veleni più di quanto la natura sia in grado di assorbire e disperdere. Lo facciamo non solo a Parma, ma in tutta la regione, in tutto il bacino padano.
La locomotiva italiana porta con sé una pesantissima zavorra che limita e mette a rischio gli stessi risultati di sviluppo, resi opachi dalla grande nuvola che proprio questo sviluppo disordinato produce.
E' uno sviluppo che va portato in officina per ripararne i difetti.
Una officina gigantesca i cui costi devono essere condivisi con tutti gli agenti inquinanti.
Fabbriche, caldaie ferrovecchio, inceneritori, traffico a motore termico, centrali generatrici di energia, industrie pesanti.
Un'azione corretta, efficace, equa, deve coinvolgere e modificare tutta una serie di errori commessi negli ultimi 50 anni e che oggi emergono evidenti anche all'occhio che osserva perplesso la coltre nera che ammorba l'aria delle città e di tutti i territori della Grande Piana.
Proprio la mancanza di nitidezza dell'orizzonte testimonia l'opacità del progetto, i particolari oscuri di un progresso che non ha tenuto degli effetti collaterali ed ora paga costi salatissimi ad una mancata analisi coerente e lucida.
Questo non è progresso, è un suicidio convinto.
(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Il consigliere Giovanni Favia ha interrogato la Giunta il contenuto e le conclusioni della relazione tecnica effettuata da Iren -
Bologna, 7 gennaio 2014 -
Giovanni Favia (Misto) ha rivolto una interrogazione alla Giunta pere sapere quali indagini abbiano effettuato Arpa e Ausl sull'episodio che, a metà dicembre, ha visto due automezzi pesanti trasportare materiale radioattivo ben al di sopra della norma per essere trattati nell'inceneritore del Polo ambientale di Uguzzolo di Parma. Il consigliere chiede di conoscere il contenuto e le conclusioni della relazione tecnica effettuata da Iren, richiesta dalla Provincia di Parma, e il destino dei due carichi rilevati contaminati.
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Da Natale il camino è fermo, così almeno dice Iren -
Parma, 7 gennaio 2014 -
Il comunicato di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma -
Se andate al link di Iren www.irenambiente.it/attivita.php?id=205 avrete la bella sorpresa di scoprire che anche l'inceneritore va in vacanza, e dal giorno di Natale è spento.
Spento, nonostante il pennacchio che tutti quanti osserviamo fuoriuscire dalla ciminiera di Ugozzolo.
Il sito infatti ci racconta una storia di assenza e non di presenza.
Ad esempio per tutto il mese di dicembre solo una linea è rimasta in funzione (tranne che dal 9 al 13).
Un camino affezionato alla tradizioni, per Santa Lucia spegne una linea, per Natale festeggia insieme a noi e tira diritto sino all'Epifania.
La fase vacante, iniziata il 26 dicembre permane tutt'ora.
Ovviamente la domanda sorge, come si usa dire, spontanea.
Dove ha messo i rifiuti Iren mentre il camino era freddo?
I dati riportati nella pagina web corrispondono alla realtà?
La grande emergenza ambientale che poteva trasformare Parma in una piccola Napoli (con le dovute scuse agli amici partenopei) se non si fosse acceso il camino in fretta a furia, dove mai è andata a finire?
Infine quale mai sarà il destino di un impianto che durante l'esercizio provvisorio è acceso un giorno sì e uno no, dove dal 25 dicembre al 6 gennaio i fuochi sono spenti, dove i rifiuti sono sconsolatamente scarsi?
Già oggi l'impianto di Parma è sovradimensionato.
Con la raccolta differenziata porta a porta ampliata a tutta la città i rifiuti non basteranno di certo a garantire le 8000 ore di funzionamento previste dal pianto industriale di Iren.
Cosa succederà allora a Parma.
Arriveranno rifiuti da fuori?
L'Autorizzazione Integrata Ambientale nega questa possibilità e l'assessore Castellani ha sempre sostenuto che questa prescrizione verrà rispettata senza deroghe.
Ci spieghino a quale trucco intendono ricorrere.
E intanto che ci sono ci raccontino un po' come stanno andando le cose con il teleriscaldamento. E' connesso? E a quante famiglie? E quante caldaie sono state spente? Perché noi, sotto la coltre di smog, non ci siamo mica accorti del gran beneficio promesso.
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
La Provincia approva il Piano Clima. Gennari: 'Strumento fondamentale per ridurre le emissioni climalteranti, che a Reggio, per un terzo, sono originate dal settore residenziale e terziario" -
Reggio Emilia, 7 gennaio 2014 -
Le alterazioni che il clima sta subendo in questi anni, e che quest'ultimo Natale più caldo degli ultimi 200 anni ha confermato, sono ormai una problematica a livello mondiale e che investe estesi territori. Per la comunità scientifica tali alterazioni, direttamente o indirettamente attribuibili all'attività umana, possono generare gravi effetti di estremizzazione dei fenomeni meteorologici e crescenti ripercussioni sull'uomo: basti pensare alle recenti alluvioni e agli immani disastri verificatisi in molte regioni d'Italia, con vittime e sfollati, ed anche agli intensi avvenimenti che si sono recentemente verificati nella nostra provincia, dalle numerose frane alla grandinata di luglio nella Bassa. Tutto ciò è strettamente legato a eccessive emissioni dei cosiddetti gas climalteranti, o gas ad effetto serra: principalmente anidride carbonica (CO2), ma anche metano e protossido di azoto.
Sulla scorta di queste considerazioni, i primi di dicembre la Provincia di Reggio Emilia, con voto del Consiglio (tutti favorevoli, unica astensione quella di Rifondazione comunista), ha approvato il Piano Clima, uno strumento volontario - non derivando da alcun obbligo di legge - che rappresenta una importante scelta per contrastare le alterazioni climatiche, almeno a livello locale. "Con il voto pressoché unanime del Consiglio, la Provincia ha lanciato un segnale forte nei confronti delle realtà del territorio, dagli Enti ai cittadini, perché anche localmente si agisca concretamente per contrastare un fenomeno globale", sottolinea l'assessore alla Qualità dell'aria, Alfredo Gennari.
Il Piano Clima della Provincia di Reggio Emilia è uno strumento nuovo, di raccordo fra il livello di governo locale e le politiche sovraordinate (regionali, nazionali ed europee), in grado di offrire una cornice di riferimento per le azioni nel contesto locale. Un quadro territoriale delle emissioni climalteranti, i diversi contesti di riferimento legislativi, gli obiettivi di riduzione delle emissioni sul territorio provinciale, le misure e le azioni da adottare, le metodologie per il monitorarne l'efficacia: questi, in sintesi, i contenuti principali del Piano .
Per quanto riguarda il quadro territoriale, il Piano - oltre ad aver valutato gli assorbimenti di anidride carbonica da parte della vegetazione - ha calcolato anche le emissioni di gas climalteranti a livello provinciale nei diversi settori di attività: il 32% ha origine dal settore residenziale e terziario, il 26% dai trasporti, il 24% dall'industria, il 13% dall'agricoltura e zootecnia e il 5% dal settore rifiuti.
In considerazione di questi importanti elementi di analisi, il Piano Clima della Provincia, collegandosi strettamente alle indicazioni europee, propone due linee strategiche d'azione: una strategia di mitigazione, rivolta alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti attraverso azioni di risparmio energetico e di incremento dell'efficienza energetica, e una strategia di adattamento, tesa a ridurre gli effetti negativi generati dai cambiamenti climatici sull'ambiente, sulla vita umana e sulla biodiversità.
"La strategia di adattamento si sviluppa su azioni contenute nel Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) ed in altri piani provinciali di settore. In questo senso il Piano clima è trasversale, perché porta a sintesi le azioni già previste in tema di prevenzione e protezione dai rischi idraulici e idrogeologici; pianificazione di emergenza dai rischi naturali ed antropici; miglioramento del micro clima dei centri urbani; aumento della resilienza della biodiversità e degli ecosistemi, che sono contenute nel Ptcp", continua l'assessore Gennari sottolineando come "tra le azioni previste ci siano l'incremento dell'efficienza nei consumi energetici, della produzione di energia da fonti rinnovabili e degli assorbimenti di anidride carbonica (CO2) con lo sviluppo dei boschi, nella direzione indicata appunto dal Ptcp e dal Piano enegergetico provinciale".
Attraverso la partecipazione ai lavori del Tavolo tecnico regionale, la Provincia di Reggio Emilia ha poi potuto acquisire padronanza degli strumenti metodologici condivisi per il calcolo delle riduzioni di anidride carbonica conseguenti all'attuazione di determinate azioni, così da passare dal livello degli indirizzi al livello dell'applicazione pratica, con reali certezze nella verifica e nella rendicontazione del raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Per l'installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici, ad esempio, è possibile calcolare una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 0,000367 tonnellate/anno per ogni kWh/anno di energia prodotta con tale fonte rinnovabile. Per ogni albero piantumato, invece, il valore di riduzione calcolato tramite la metodologia regionale di rendicontazione è pari a 0,003029 tonnellate di CO2 all'anno.
"Il Piano Clima include anche azioni rivolte internamente ai vari settori del nostro Ente, rimarcando così la volontà e responsabilità della Provincia verso politiche virtuose, che possano rappresentare esempio e traino – conclude l'assessore Gennari – Rappresenta, inoltre, un mezzo per aumentare la sensibilizzazione e incrementare così la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli enti, i soggetti e i cittadini perché la sinergia d'azione è l'elemento essenziale per l'attuazione di uno strumento volontario e perché solo con il contributo di tutti è possibile migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di gas climalteranti".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
L'intera regione Emilia Romagna è avvolta in una nube tossica -
Parma, 3 gennaio 2014 -
In comunicato di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma
Due giorni, due sforamenti.
A Parma fa buona compagnia tutta la regione tranne Piacenza, che sfiora anch'essa il limite.
In città ieri 69 microgrammi per metro cubo di aria, il dato peggiore dell'Emilia Romagna, contro i 50 consentiti dalla legge.
Le polveri fini Pm10 tornano quindi subito protagoniste e sfidano l'homo sapiens ricacciandogli in gola l'aria sporca improvvidamente prodotta.
Il nostro uomo tecnologico aveva tentato di giocare una carta falsa, quella di papà vento che tutto porta via, ma il trucco è stato scoperto e la resa dei conti è arrivata.
Sta a noi decidere il nostro futuro.
Il pianeta è gravato ormai da una mole di inquinamento insostenibile.
Abitiamo in un sistema chiuso che necessariamente ricicla dalla notte dei tempi tutto ciò che accade al suo interno.
Usiamo la stessa acqua da millenni, la stessa terra, la stessa aria, le stesse molecole.
Dobbiamo fare una scelta.
Continuare su questa strada significa andare verso l'estinzione, cambiare comporta il mettere al primo posto la salute e la qualità della vita.
Tutto il resto viene dopo.
Lo sviluppo, se vogliamo intendere il termine come una positiva e costante tensione verso il meglio, per noi stessi e per gli altri, non può includere anche inquinamento, polveri cancerogene, baratro ecologico.
Innumerevoli gli esempi dello scempio che abbiamo fatto del nostro Paese, su tutti l'Ilva di taranto e la Terra dei Fuochi.
Incubi.
Non è sviluppo questo ma una corsa sfrenata senza guidatore.
Dobbiamo tornare ad osservare la natura e comprendere che essa non manifesta nei suoi cicli naturali alcun tipo di rifiuto, ma chiude perfettamente i suoi ambiti nutrendosi a vicenda.
Ciò che è scarto per gli uni è alimenti per gli altri.
Occorre una pausa di riflessione.
Occorre spegnere i motori.
Occorre farlo adesso.
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Dopo quasi un mese di aria irrespirabile il Natale ha portato una tregua: GCR chiede di mettere al bando le caldaie a gasolio -
Parma, 31 dicembre 2013 -
Dopo 26 giorni di smog fuori-legge ad oltranza San Meteo ci ha fatto il regalo di Natale.
Sotto l'albero la tregua, dopo quasi un mese di aria irrespirabile.
Da 6 giorni Parma (e l'Emilia Romagna) hanno un'aria degna di questo nome.
Ma già il 29 i livelli di polveri sottili hanno sfiorato il limite, fermandosi, alla solita centralina di via Montebello, a 46 microgrammi per metro cubo di aria, solo quattro lineette sotto il limite.
Il vento di Natale e le piogge dei giorni scorsi hanno dato una grossa mano alla Pianura Padana, come se improvvisamente si fosse aperta la finestra e sollevato il tetto, dando libero sfogo a vortici e scrosci, che hanno provveduto a lavare l'aria nera.
Lo smog se n'è andato, attraverso il suolo spinto dall'acqua scendente e disperso altrove con i venti.
Ma basta un giorno di stasi per far rialzare la testa all'inquinamento.
Abbiamo osservato in questi giorni code kilometriche di automobili che sciamavano avanti e indietro dai centri commerciali, dal centro storico monumentale, assiepate sulle circonvallazioni.
Il traffico rimane un dei maggiori colpevoli della situazione ambientale disastrosa.
Ma non solo quello.
Ci sono anche le centrali termiche.
A questo proposito anche gli enti locali potrebbero fare di più.
Ad esempio verificando quante sono ancora le caldaie a gasolio presenti negli edifici scolastici o nelle sedi istituzionali.
Abbiamo a disposizione una mappatura aggiornata?
Da tempo ormai il gasolio è indicato come uno dei peggiori carburanti in quanto a emissioni cancerogene e polveri.
Ci sono ancora caldaie a gasolio che scaldano scuole e uffici?
Noi speriamo davvero di no.
Ma se così non fosse crediamo anche questa una manovra di urgente attualità.
Procedere senza indugio ad ammodernare le centrali termiche pubbliche.
Dismettere in fretta a furia le eventuali caldaie a gasolio e introdurne altre a gas metano o, ancora meglio, sostituendole con scambiatori collegati al tele riscaldamento, decentrando così le emissioni e rendendo agevole ma manutenzione.
Va da sé che una modernizzazione delle centrali termiche gioca anche a favore del risparmio di bollette e conti di manutenzione.
Quanto stiamo spendendo come collettività in questi settori?
Perché alla fine sono sempre le nostre tasche a coprire questi costi attraverso la tassazione più o meno centralizzata.
Pagando noi stessi, possiamo certo pretendere efficienza, risparmio, ecologia.
Sperando così di dare una mano a tenere basso il livello di Pm10.
(Fonte: ufficio stamap Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Koiné Ambiente, società di Parma specializzata nel monitoraggio biologico e ambientale, ha fatto sapere che sebbene dati diffusi da Iren indichino che, al momento, le emissioni in atmosfera dell'impianto di Strada della Lupa siano sotto i limiti di legge, questo non significa che esso avrà "effetti trascurabili sulla qualità dell'aria" (come asserito pubblicamente dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Parma, Giancarlo Castellani).
Al contrario il termovalorizzatore – che a pieno regime brucerà 130.000 tonnellate/anno di rifiuti (di cui circa 60.000 tonnellate di rifiuti speciali (fonte: Iren Ambiente) – avrà un forte impatto sulla qualità dell'aria delle zone limitrofe anche se le emissioni rimanessero sempre entro i limiti previsti dalla legge e dall'autorizzazione integrata ambientale. «Koiné Ambiente è già attiva per promuovere la propria indagine indipendente e valutare così l'inquinamento prodotto dall'impianto di Ugozzolo – dichiara Marco Pellecchia, biologo che coordina il team specializzato dei componenti l'indagine – . A breve presenteremo il nostro metodo per apportare un significativo aiuto nel monitoraggio della qualità dell'aria, con un particolare focus sulle polveri sottili».
Io scelgo la strada giusta: quando acquistiamo nuovi pneumatici, richiediamo lo scontrino o la fattura, faremo una scelta di legalità che tutela il nostro ambiente. Comprando legalmente i nuovi pneumatici versiamo, infatti, un contributo ambientale che assicurerà il recupero di quelli vecchi, fuori uso.
Questi diventeranno strade, campi da calcio in erba sintetica, componenti per l'edilizia, suole per le scarpe, energia e molto altro ancora.
Fermiamo l'abbandono illegale dei Pneumatici Fuori Uso, eviteremo che alimentino i roghi tossici.
http://www.ioscelgolastradagiusta.it
Domenica 29 dicembre è prevista la limitazione straordinaria della circolazione veicolare -
Piacenza, 24 dicembre 2013 -
A causa del perdurare della situazione di inquinamento atmosferico sul territorio emiliano-romagnolo, domenica 29 dicembre è prevista la limitazione straordinaria della circolazione veicolare, dalle 8.30 alle 18.30, secondo i criteri abitualmente in vigore il giovedì e in occasione delle domeniche ecologiche. Non potranno transitare, pertanto, gli automezzi a benzina Euro 1, Euro 2 e Euro 3, i veicoli a diesel Euro 3 non dotati di filtro antiparticolato, i ciclomotori e motocicli Euro 1.
Il provvedimento è stato stabilito, a livello regionale, sulla base dell'Accordo sulla Qualità dell'Aria per il triennio 2012-2015, a fronte del bollettino odierno emesso da Arpa che registra una situazione di eccezionale criticità con quattordici sforamenti consecutivi, tra il 10 e il 23 dicembre scorsi, del valore limite giornaliero di 50 μg/m3 di Pm10, nelle province di Parma e Modena.
L'Accordo regionale prevede ulteriori misure emergenziali, che saranno in vigore da martedì 24 a martedì 31 dicembre 2013:
riduzione della temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti riscaldati (fino a un massimo di 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a un massimo di 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste limitazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive; divieto di utilizzo di biomasse (legna, pellet, cippato, altro) in sistemi di combustione del tipo camino aperto, nelle unità immobiliari dotate di sistemi di riscaldamento multi-combustibile; potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Sotto l'albero solo smog, 26 giorni di sforamenti consecutivi -
Parma, 24 dicembre 2013 -
Ieri, con le polveri sottili a 63 microgrammi, Parma ha tagliato il traguardo dei 26 giorni consecutivi di aria fuori legge.
Dal 28 novembre la città è circondata da una nube formata da una miscela cancerogena, come ha deciso l'Oms lo scorso ottobre.
E' il Natale del carbone, tutti appassionatamente uniti nell'aria infetta, tutti dentro le auto a scorrazzare per la città, in perenne coda, tutti con i camini a mille, nonostante la temperatura mite che aiuta a non far schizzare ancora di più i livelli di inquinamento.
Su 35 superamenti consentiti dalla legislazione, Parma è arrivata con ieri a 80, il 128% in più di quanto consenta la normativa, che ricordiamolo è ancora blanda e non ha recepito l'indicazione dell'Oms di portare a 25 giorni il numero massimo di eccezioni (e a 20 microgrammi il limite da non superare).
Il problema ovviamente non è solo di Parma ma di tutta la regione Emilia Romagna, che ancora tace e non accenna a prendere provvedimenti drastici e immediati per salvaguardare la salute dei cittadini.
Il problema ovviamente va oltre anche l'ambito regionale e coinvolge tutto il bacino padano, un vero e proprio catino dei veleni, un'area considerata fra le più inquinate al mondo, un concentrato di polveri che uccidono, silenziosamente, le persone più deboli e a rischio come anziani e bambini.
Pronto Soccorso con incrementi di accessi, medici di base con paziente perennemente affetti da problemi respiratori, la gravità della situazione è conclamata, ma nulla si muove.
Ci aspettiamo misure straordinarie allineate con la straordinarietà della situazione.
Ma tutto sommato vince la paura di andare contro gli interessi delle grandi lobbies che vivono del grande circo del mezzo privato, che assiepa i centri storici, pullula i centri commerciali, visita le pompe di benzina, festeggia con allegria il proprio suicidio globale.
Smettiamola di far finta di niente.
Guardiamo con coraggio la realtà e agiamo.
(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
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