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"La grande discarica va subito chiusa", ribadisce il sindaco. E aggiunge: "I comitati non agiscono in base a scelte politiche ma cercano solo di difendere la qualità della vita di tutti" -

Villa Minozzo, 17 gennaio 2014 -

"Poiatica dev'essere chiusa, e subito": il sindaco Luigi Fiocchi, ribadendo quanto già sostenuto dai comitati antidiscarica, dal primo cittadino di Toano, Michele Lombardi, e da alcuni parroci del toanese e del carpinetano, si dice sorpreso, "ma non più di tanto", di come in montagna la "maggioranza di 'governo' non prenda una posizione netta in tal senso".
Sottolineano Fiocchi e il gruppo consiliare di maggioranza: "Auspichiamo che l'amministrazione comunale di Carpineti, sul cui territorio è presente da quasi vent'anni la grande discarica (nata comprensoriale e diventata poi provinciale), ne chieda l'immediata cessazione e non permetta l'apertura di un sesto lotto da parte della Regione, che darebbe ancora campo a un 'progetto' non si sa a vantaggio di chi o di che cosa, ma non certamente dei montanari, secondo un vecchio schema di operare che andrebbe superato. Si eviti tuttavia che sul problema di Poiatica, che si trova nel carpinetano ma che è anche sotto la casa dei toanesi e non lontano dai villaminozzesi, si ripropongano modalità decisionali calate dall'alto, che rischierebbero di degenerare in un'ormai stucchevole supponenza".
Prosegue il sindaco: "E' chiaro che oggi, su questo tema, non si possa più parlare in termini di soldi, e con che criterio siano stati distribuiti finora gli indennizzi. Comunque, pur essendo convinti che gli aspetti economici in gioco non abbiano indotto alcuno a minimizzare gli impatti ambientali e sanitari della discarica, è indubbio che Poiatica abbia finora rappresentato una fonte importante di interessi economici".
Spiega Luigi Fiocchi: "Il Comune di Carpineti, ad esempio, ha ricevuto nel tempo e continua ad 'incassare' elevati benefici, atti ad indennizzare la presenza della struttura, che attualmente si attesterebbero su un milione e 400 mila euro annuali. A tal proposito è certamente un'anomalia il fatto che un Comune come Toano, direttamente affacciato con tre centri importanti sulla discarica, cioè Cavola, Corneto e Cerredolo, non abbia mai ricevuto alcun indennizzo. Tutto ciò anche se i 'patti iniziali', a quanto ci risulta, erano quelli di suddividere in 'proporzione' questo 'ristoro ambientale' con gli altri Comuni montani. Cosa che non è mai avvenuta ma che, in ogni modo, non rappresenta più un aspetto significativo di fronte a possibili rischi all'ambiente e alla salute".
Concludono il sindaco Fiocchi e il gruppo consiliare di maggioranza: "Auspichiamo che chi governa questa vicenda ascolti veramente la gente, senza pensare che i comitati antidiscarica agiscano in base a scelte politiche. La verità è che cercano solo di difendere la qualità della vita di tutti. La montagna finora ha dato molto, e non solo sul tema della discarica. Ora, per i rifiuti, si dovrà trovare un'altra soluzione".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Villa Minozzo)

 

I dati dell'annuale Conferenza Organizzativa Territoriale delle bonifiche evidenziano un incremento dell'emergenza nelle zone montane. Numeri positivi sul fronte dell'irrigazione a pieno sostegno all'agricoltura -

Bologna, 16 Gennaio 2014 –

La conferenza annuale organizzativa dei Consorzi di bonifica dell'Emilia-Romagna, che si è svolta quest'oggi in via Ernesto Masi 8 a Bologna, segna periodicamente l'appuntamento con la diffusione di dati assai rilevanti per il monitoraggio delle condizioni del territorio in cui viviamo.

Nell'occasione di confronto tra i diversi Consorzi riuniti oggi all'URBER, che hanno la competenza del governo delle acque nei rispettivi comprensori all'interno della regione, si evidenzia un generale incremento del valore allarmante del rischio di dissesto idrogeologico.

Nell'anno appena trascorso sono stati moltissimi gli interventi effettuati ad opera dei diversi enti territoriali e delle stesse bonifiche, ma l'ammontare complessivo del valore economico del rischio è balzato in avanti sfiorando il miliardo di euro (985 milioni) solo in Emilia-Romagna, rispetto al totale complessivo italiano di sette miliardi. Solo un anno fa il valore delle stime del rischio regionale era di 835 milioni di euro e il dato in sé chiarisce una volta di più quanto sia repentino il peggioramento che sarebbe da arginare al più presto.

Gli interventi segnalati dai Consorzi, dopo le opportune verifiche tecniche ultimate alla fine dell'anno passato, sono ben 1018 e richiamano prepotentemente l'attenzione della comunità e della politica verso questo tipo di emergenza di cui spesso ci si accorge solo a giochi fatti. Mettere in sicurezza preventiva il territorio significa risparmiare dalle 5 alle 7 volte il denaro pubblico speso per l'intervento a emergenza avvenuta e soprattutto dare certezze maggiori a chi vive e fa impresa in questi territori e quindi creare i presupposti per creare economia più stabile.

« Il Piano per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico nazionale – ha commentato Massimo Gargano, Presidente Anbi – indica chiaramente migliaia di interventi prontamente cantierabili che oltre, a dare qualche sicurezza territoriale in più a chi vive nell'eterna incertezza, porterebbero un significativo incremento occupazionale. Pensate che a livello italiano è stato speso solo lo 0,1% delle risorse all' epoca destinate dal CIPE alla salvaguardia del territorio. I numeri dell'Emilia Romagna certo non rincuorano. A questo si aggiunge un' urbanizzazione spesso incontrollata ».

Il dato di un rischio crescente preoccupa anche Massimiliano Pederzoli, Presidente di Urber: « A fronte di questo numero Urber ha di recente messo in campo un'utile convenzione con la Regione Emilia Romagna e con l'Uncem per spendere dove serve, ma per gli eventi straordinari capite che la portata dei lavori per la messa in sicurezza complessiva è ben diversa e si impone uno sforzo corale che deve partire da ben più lontano e prima che sia troppo tardi ».

Sul fronte dell'irrigazione i dati sono del tutto positivi. In una regione a forte vocazione agricola come l'Emilia-Romagna occorre infatti che l'acqua venga trattata come risorsa esauribile più che mai preziosa. Garantirle perciò la corretta distribuzione attraverso l'irrigazione ed il governo dei flussi delle acque è basilare per le aziende agricole e per il sostegno costante ai prodotti tipici del "made in Italy" del paese.

I consorzi di bonifica dei singoli comprensori territoriali, uniti all'interno dell'Urber, nel corso del 2013 hanno prelevato (dal fiume Po e da altri corsi minori) e distribuito nella rete circa un miliardo e 100 milioni di metri cubi d'acqua (di questi, quasi 240 milioni solo dal Cer). Un dato che appare in lieve calo rispetto all'anno precedente, dove la diffusione a sostegno dell'agricoltura da parte del sistema di bonifica a livello di irrigazione si era attestata ad un miliardo e 400 milioni di metri cubi d'acqua. Ciò evidenzia come le condizioni climatiche del 2013 siano state certamente meno "stressanti" per l'attività dei singoli consorzi rispetto a quelle dell'anno prima, dove le scarse precipitazioni l'avevano segnato come uno dei più siccitosi degli ultimi 100 anni. Nel 2013 invece le piogge più abbondanti hanno permesso di far girare gli impianti a pieno regime soltanto da Giugno (e non dall'inizio della primavera). « Ma questo inizio tardivo non deve trarre in inganno – tiene a sottolineare Pederzoli – perché con l'inizio dell'estate abbiamo comunque lavorato a pieno regime e il dato complessivo di bilancio lo dimostra. Abbiamo distribuito grandi quantità di acqua a sostegno delle colture, rientrando alla fine perfettamente nelle medie degli ultimi anni ».

(Fonte: ufficio stampa URBER Unione Regionale delle Bonifiche Emilia Romagna)

 

Il Padiglione Italia sarà rappresentato da e-QBO, progetto innovativo che coniuga design e tecnologia sostenibile -

Piacenza, 14 Gennaio 2014 –

Il Gestore dei Servizi Energetici parteciperà alla settima edizione del World Future Energy Summit (WFES), che avrà luogo ad Abu Dhabi, presso il centro espositivo Abu Dhabi National Exhibition Center, dal 20 al 22 gennaio 2014.

Nell'ambito della manifestazione, sarà il progetto e-QBO a rappresentare l'Italia. Un mix di sostenibilità, creatività e ingegno italiano, sviluppato grazie al lavoro della società RSE del Gruppo GSE e della start up innovativa T°RED.

e-QBO è il frutto di una esperienza di ricerca e di sviluppo realizzate da un'azienda di ricerca pubblica come RSE che ha sede a Piacenza, in collaborazione con il proprio gruppo di appartenenza (GSE), dall'associazione SD4SC – Smart Design for Smart Cities e da una start up piacentina come T°RED che dimostra la vitalità di questo territorio nell'innovazione.
Il sistema territoriale piacentino sostiene questo progetto per il suo significato, attraverso il supporto istituzionale del Comune di Piacenza, la partecipazione del centro di ricerca Leap e di Iren. Questa collaborazione sarà ulteriormente rafforzata nel futuro.
La visibilità che Piacenza potrà avere nell'ambito del summit di Abu Dhabi è di grande rilievo anche nella prospettiva delle iniziative promozionali che dovranno essere messe in campo in vista di Expo 2015.

Si tratta di un'architettura multifunzionale temporanea di forma pura ed essenziale di grande impatto estetico che è in grado di accumulare energia grazie alla sua "pelle" fotovoltaica, accumularla e restituirla sotto forma di servizi per utenze interne e pubbliche: alimentazione di ogni servizio interno che richieda energia elettrica, illuminazione urbana, comunicazione audio e video interattive, acquisizione e restituzione dati, connessione wi-fi ed energia disponibile "gratuitamente" per la ricarica di apparecchi elettronici e veicoli elettrici. Una vera architettura "smart" off-grid pronta a ogni utilizzo: sia pubblico che privato.

Il Padiglione Italia sarà curato dall' architetto Romolo Stanco, progettista di e-QBO, a dimostrazione che ricerca sull'energia ed estro creativo possano lavorare insieme, gettando le radici del futuro.
Il WFES 2014, da anni la più importante manifestazione del Medio Oriente dedicata alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica, rappresenta una grande occasione per il nostro Paese che sarà chiamato a promuovere l'eccellenza ed il know–how italiano, da tutti riconosciuto e validamente espresso a livello nazionale e internazionale, a sostegno della sostenibilità energetica.

La presenza istituzionale dell'ICE e l'organizzazione di un Seminario dal titolo "Le eccellenze italiane nel Cleantech" saranno infatti finalizzati a sostenere e a incentivare opportunità di collaborazione industriale e partnership a beneficio delle tecnologie italiane delle rinnovabili, in un mercato globale sempre più aperto ai temi della sostenibilità e dell'efficienza energetica.

(Fonte:Ufficio Stampa Gestore dei Servizi Energetici – GSE)

 

Ci siamo giocati in 2 settimane, 10 dei 35 giorni fuori norma che la legge consente: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma propone le dieci misure da adottare -

Parma, 14 gennaio 2014 -

Il 13 ha portato male all'Emilia Romagna che registra una giornata di strike-smog, con 9 province su 9 con l'inquinamento fuori limite.
Per Parma il solito record, ieri 68 microgrammi per metro cubo sui 50 consentiti.
Ma il dato che colpisce è la durata: sette giorni consecutivi di aria avvelenata da polveri sottili.
Nell'anno appena iniziato, su 13 giorni, ben 10 hanno registrato dati di inquinamento oltre il limite consentito dalla legge: stiamo parlando del 77% del tempo trascorso con aria pericolosa per la salute.
Ci siamo giocati in 2 settimane 10 dei 35 giorni fuori norma che la legge consente, il 30% della disponibilità nel 4% del tempo: una saetta.
Torniamo oggi a richiamare l'attenzione degli organi competenti sull'emergenza ambientale in atto.
Rilanciamo le 10 mosse proposte il 10 gennaio: gestionecorrettarifiuti.it/img/10-mosse.jpg
Le riepiloghiamo.
1. Adozione ad oltranza della circolazione a targhe alterne all'interno delle tangenziali
2. Messa al bando delle caldaie a gasolio
3. Esclusione dal servizio di autobus e corriere a gasolio
4. Divieto di accesso ai Suv nel centro città
5. Diagnosi delle emissioni di industrie e centrali presenti nel comune di Parma
6. Arresto programmato di impianti a forte emissione di Pm10 come gli inceneritori
7. Riduzione della velocità a 30 km/h all'interno delle circonvallazioni
8. Controllo su emissioni parco auto in particolare furgoni e autocarri
9. Attivazione isole pedonali attorno a tutti i poli scolastici cittadini
10. Incremento frequenza bus e biglietto unico giornaliero dai parcheggi scambiatori
E' in gioco la salute delle popolazioni, la salute di un'intera regione che oggi appare insensibile e paralizzata, come scioccata davanti al crescere dell'inquinamento, senza essere in grado di porre in opera azioni forti e efficaci per riportare la qualità dell'aria a livelli accettabili o per lo meno entro i limiti dettati dalle normative.
E' evidente il disastro in atto
Occorre agire subito.
Cominciando a valutare se non sia il caso di dimezzare la potenzialità dell'inceneritore, mantenendo sempre ferma una linea delle 2 disponibili: almeno ridurremmo della metà l'emissione annua di Pm10 e ciò costituirebbe un segnale di inversione di tendenza.

(Fonte:Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

 

Dissesto idrogeologico e piano irriguo nazionale le principali problematiche affrontate. Focus sul tema della prevenzione alla presenza del Pres. ANBI Massimo Gargano.

Bologna – 13 Gennaio 2014 – Giovedì 16 Gennaio dalle 11 alle 13 nella sede di via Ernesto Masi 8 a Bologna si terrà la Conferenza Organizzativa Regionale delle Bonifiche alla presenza del Presidente ANBI Massimo Gargano.

All'ordine del giorno due temi fondamentali per agricoltura e territorio: la lotta al dissesto idrogeologico in montagna; e l’irrigazione e il governo dei flussi delle acque a sostegno del “made in Italy”.

Durante la conferenza verranno inoltre diffusi ai giornalisti importanti dati numerici relativi nella fattispecie a:

L’entità in milioni di euro dell’emergenza dissesto idrogeologico alla luce degli ultimi mutamenti climatici radicali di cui il nostro paese è oggetto;

La quantità e il valore dell’acqua erogata dai consorzi a sostegno dell’agricoltura nell’anno 2013 e le prospettive del settore verso la Pac.

In relazione ai gravi episodi di dissesto verificatisi nell'ultimo periodo, in modo particolare nelle zone montane, quest’anno L’URBER invita la stampa a presenziare in maniera forte per porre al centro del dibattito il tema della prevenzione e dare un segnale deciso alle popolazioni colpite duramente nella loro vita quotidiana.

Nell'ambito dell'incontro i giornalisti potranno intervistare il Presidente nazionale Massimo Gargano e il Presidente di URBER e di CER e Vicepresidente nazionale Massimiliano Pederzoli.

 

Bonifiche 5 Difesa att. Langhirano gde

Lunedì, 13 Gennaio 2014 08:34

Boretto, differenziata quasi al 90%

 

Più che positivi i risultati raggiunti nel comune della Bassa nei primi sette mesi di raccolta porta a porta 

Boretto 13 Gennaio 2014 -- 

È più che positivo il risultato di differenziazione dei rifiuti raggiunto sul territorio comunale di Boretto grazie al nuovo sistema di raccolta Porta a Porta, avviato sette mesi fa e previsto dal Piano d’ambito della Provincia di Reggio Emilia. Secondo i dati diffusi da S.A.BA.R. si attesta infatti all'88,26% la percentuale di rifiuti differenziati a ottobre 2013: un risultato importante, che evidenzia una crescita costante e che attesta all’89,5% la percentuale al 31 dicembre 2013.

«Non possiamo che essere molto soddisfatti dei risultati straordinari che stiamo raggiungendo con il Porta a Porta, risultati che vanno oltre le nostre aspettative e per i quali dobbiamo ringraziare i tanti cittadini borettesi che si sono impegnati per consentire il successo del nuovo metodo di trattamento dei rifiuti» spiega il vicesindaco e assessore all'Ambiente Mario Biacchi.

La percentuale di raccolta differenziata raggiunta ha interessato non soltanto i rifiuti di tipo residenziale, ma anche quelli ingombranti, conferiti direttamente in discarica. «L'obiettivo dei prossimi mesi è di migliorare ulteriormente il risultato raggiunto, che prima ancora di gratificare noi amministratori, premia i tanti cittadini che lo hanno reso possibile. In questi primi mesi di avvio del nuovo sistema di gestione dei rifiuti abbiamo evidenziato una grande partecipazione della cittadinanza, a dimostrazione di come il tema dell'ambiente sia particolarmente sentito nel nostro Comune» spiega Biacchi.

«Esistono ancora alcune criticità, persone che ancora non eseguono correttamente la differenziazione dei rifiuti, sulle quali stiamo lavorando, da una parte attraverso un'operazione di sensibilizzazione costante, dall'altra mediante un controllo del rispetto delle regole di raccolta». A tal proposito proseguono le operazioni di monitoraggio dei rifiuti attraverso il controllo dei cassonetti residenziali e l’utilizzo del nuovo sistema di videosorveglianza, con cinque telecamere posizionate in corrispondenza dei luoghi più critici, per limitare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. «I borettesi stanno facendo del loro meglio per far avvicinare il nostro Comune all'importante traguardo dello “Zero rifiuti”: per questo diventa ancora più importante, come Amministrazione, tutelare il comportamento virtuoso di chi si impegna costantemente per la riuscita del Porta a Porta limitando quei comportamenti che vanificano gli sforzi dei tanti che si comportano in maniera corretta».

LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA E CONSORZIO DI BONIFICA PARMENSE, UNA FIRMA CONTRO IL CONSUMO DEL SUOLO

 

 

Parma 12 Gennaio 2014 --

 

Ridimensionare le previsioni dei piani urbanistici vigenti approvati negli anni passati, penalizzare il consumo di suolo vergine e soprattutto favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente rendendolo maggiormente utile e meno impattante. Sono questi in sintesi i punti principali della proposta lanciata da Legambiente Emilia Romagna contro il consumo indiscriminato del suolo, proposta che ha subito trovato intesa e appoggio nel nostro territorio da parte del Consorzio di bonifica Parmense. La firma per dire stop all’uso del suolo agricolo è stata apposta direttamente dal presidente Luigi Spinazzi e dal direttore generale della Bonifica Parmense Meuccio Berselli alla presenza, nella sede del locale Consorzio, del presidente regionale dell’associazione ambientalista, il parmigiano Lorenzo Frattini. La campagna di sensibilizzazione regionale mira ad ottenere dall’Assemblea Legislativa bolognese il varo di una legge che possa al più presto mettere nero su bianco un freno vero e proprio alla cementificazione già prima della scadenza naturale dell’attuale legislatura nel 2015. “Il Consorzio - ha commentato Spinazzi - ha a cuore il territorio che sostiene quotidianamente con la sua attività legata al governo delle acque e non può non applaudire un’ iniziativa che vuole avere una legge chiara che vada nella direzione di mantenere correttamente il più possibile il terreno. Il tutto è fondamentale per conservare e migliorare di conseguenza i flussi funzionanti delle acque, tra drenaggio e scolo, acque che spesso vengono dimenticate al loro destino e ricordate solo in caso di danni”. L’iniziativa di Legambiente Emilia Romagna si concretizza nell’invio di lettere ai consiglieri  regionali e in una più corposa raccolta di firme in appoggio ad una petizione regolata da sei punti che possano portare alla stesura di un provvedimento di legge ad hoc sulle necessità di un territorio troppe volte violato negli ultimi decenni. Soddisfazione per la firma è arrivata da Frattini che si è detto contento della decisione del Consorzio Parmense e che questo sostegno possa essere emulato da tutti gli altri dell’Emilia Romagna. Il direttore Berselli infine ha posto l’attenzione sul valore assoluto che la pianificazione anticipata dell’inurbamento può avere per migliorare le condizioni di vita della cittadinanza: “Fino ad oggi si è costruito in modo indiscriminato e senza pianificazione che tenesse sempre in conto le risorse esauribili dell’ambiente di cui dobbiamo avere maggiore rispetto. È importante evitare che le costruzioni portino all’impermeabilizzazione dei terreni con l’effetto di tracimazioni e esondazioni. Chiedersi dopo il perché è troppo tardi”. 

Nella Foto il momento della firma: da sinistra Meuccio Berselli, Lorenzo Frattini e Luigi Spinazzi.

(comunicato stampa Bonifica Parmense)

Alcune precisazioni dell' AUSL di Reggio Emilia in merito alla discarica per rifiuti solidi urbani di Poiatica -

Reggio Emilia, 9 gennaio 2014 -


L'analisi dell'incidenza dei tumori maligni e della mortalità infantile nei residenti del Comune di Toano e del Comune di Carpineti e il relativo confronto con i dati della provincia di Reggio Emilia (banche dati ad oggi disponibili del Registro Tumori e del Registro mortalità dell'Unità di Epidemiologia dell'Azienda USL di Reggio Emilia), non ha messo in evidenza nessun eccesso di rischio, tantomeno attribuibile ad una eventuale esposizione ambientale.
I dati di mortalità infantile (1° anno di vita, tasso per mille nati vivi) nei residenti dei Comuni di Carpineti e Toano, nei residenti del Distretto di Castelnovo Né Monti e della provincia di Reggio Emilia, nel periodo 1996-2011 (riportati in tabella), dimostrano un minor tasso di decessi nel Distretto di Castelnovo Né Monti (3,8 casi per mille bambini nati vivi) e nei comuni di Toano e Carpineti (2,58 casi per mille bambini nati vivi), rispetto al dato della provincia di Reggio Emilia (4,38 casi per mille bambini nati vivi).

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Nel 2012 sono stati registrati in provincia 21 decessi di bambini nel primo anno di vita e nessuno fra i residenti del Distretto di Castelnovo Né Monti.
Questo quadro, che risulta abbastanza rassicurante, è confermato dai diversi interventi svolti dall'Azienda USL, che è più volte intervenuta a comunicare lo stato di salute dei residenti delle aree sedi di discarica.
L'attività di vigilanza si esprime con un monitoraggio periodico e l'analisi dei dati; la mortalità per malformazioni congenite e per altre cause, specialmente nei bambini piccoli, risulta in questo territorio inferiore se confrontata con il dato dell'intera provincia, così come il rischio di ammalarsi di tumore in età adulta.
Con ciò non si vuole sottovalutare il disagio dovuto ai cattivi odori segnalati dalla popolazione locale, ma si vuole precisare che, per quanto noto ad oggi, non esiste una correlazione certa tra le emanazioni prodotte da sostanze organiche trattate meccanicamente e biologicamente e lo sviluppo di malattie organiche.
Per concludere si ribadisce che l'Azienda USL continuerà ad attuare un'attenta vigilanza e monitoraggio di queste situazioni, anche in considerazione dell'inserimento del sito di Carpineti-Toano nello studio nazionale multicentrico relativo alle condizioni di salute delle popolazioni residenti intorno a discariche per rifiuti urbani, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità. Si resta a disposizione per qualsiasi confronto basato su dati scientificamente dimostrabili.

Daniela Riccò
Direttore Sanitario

(Fonte: ufficio stampa Ausl Reggio Emilia)

 

Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento -

Parma, 9 gennaio 2014 -

La nube tossica avviluppa l'intera regione.
Torna con il meteo stabile lo strapotere dell'inquinamento.
Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento.
Le altre sono oltre i limiti di legge per le polveri sottili.
E Parma ovviamente svetta su tutti con 74 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria contro i 50 consentiti.
Aria sporca e cancerogena come indicato dallo Iarc lo scorso ottobre.
E pensare che l'inceneritore di Parma è stato in ferie e solo ieri è stata riaccesa la seconda linea, mentre la prima è ferma.
Chissà cosa succederà quando il 19 gennaio, con l'entrata in esercizio definitivo, verranno accese entrambe le linee e il camino erutterà in atmosfera 144 mila metri abusi di aria inquinata ogni ora.
E' stato un 2013 finito con 26 giorni consecutivi di Pm10 oltre la linea rossa.
Nell'intero anno 80 sforamenti contro i 35 consentiti dalla normativa.
Con il capoluogo ducale che ha mantenuto il primato negativo di città più inquinata della regione per il terzo anno consecutivo.
Non vogliamo passare un intero anno a contare di quante volte siamo andati oltre la legge.
In 8 giorni ci siamo bruciati il 15% dei giorni consentiti in un anno intero, il 15% sul 2% di giorni passati.
E' ormai evidente che il territorio produce un carico eccessivo di emissioni nocive, tale da essere insostenibile e indigeribile per l'ambiente. Produciamo veleni più di quanto la natura sia in grado di assorbire e disperdere. Lo facciamo non solo a Parma, ma in tutta la regione, in tutto il bacino padano.
La locomotiva italiana porta con sé una pesantissima zavorra che limita e mette a rischio gli stessi risultati di sviluppo, resi opachi dalla grande nuvola che proprio questo sviluppo disordinato produce.
E' uno sviluppo che va portato in officina per ripararne i difetti.
Una officina gigantesca i cui costi devono essere condivisi con tutti gli agenti inquinanti.
Fabbriche, caldaie ferrovecchio, inceneritori, traffico a motore termico, centrali generatrici di energia, industrie pesanti.
Un'azione corretta, efficace, equa, deve coinvolgere e modificare tutta una serie di errori commessi negli ultimi 50 anni e che oggi emergono evidenti anche all'occhio che osserva perplesso la coltre nera che ammorba l'aria delle città e di tutti i territori della Grande Piana.
Proprio la mancanza di nitidezza dell'orizzonte testimonia l'opacità del progetto, i particolari oscuri di un progresso che non ha tenuto degli effetti collaterali ed ora paga costi salatissimi ad una mancata analisi coerente e lucida.
Questo non è progresso, è un suicidio convinto.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Il consigliere Giovanni Favia ha interrogato la Giunta il contenuto e le conclusioni della relazione tecnica effettuata da Iren -

Bologna, 7 gennaio 2014 -

Giovanni Favia (Misto) ha rivolto una interrogazione alla Giunta pere sapere quali indagini abbiano effettuato Arpa e Ausl sull'episodio che, a metà dicembre, ha visto due automezzi pesanti trasportare materiale radioattivo ben al di sopra della norma per essere trattati nell'inceneritore del Polo ambientale di Uguzzolo di Parma. Il consigliere chiede di conoscere il contenuto e le conclusioni della relazione tecnica effettuata da Iren, richiesta dalla Provincia di Parma, e il destino dei due carichi rilevati contaminati.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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