È finalmente finito l’incubo per un ex artigiano del bolognese: il Tribunale di Bologna lo libera da 88 mila euro di debito, e non dovrà più corrispondere nemmeno un centesimo. Ancora una vittoria in aula per Legge3.it, che supera così le 210 famiglie salvate.
L’origine del suo debito risale al 2000, quando lavorava in proprio come artigiano. La sua attività si reggeva principalmente su un unico cliente. Quando, però, questo decide di non rinnovare la commessa, l’artigiano perde quasi la totalità delle sue entrate. L’uomo non riusciva più a sostenere le spese del magazzino, delle utenze, dell’acquisto di materiali e strumenti, delle imposte…
Nel 2001 decide di chiudere la sua attività, avendo già accumulato un debito e non riuscendo a trarre una ricchezza economica dal suo lavoro. Nel 2005 trova un nuovo lavoro, e lo stipendio da dipendente gli permette di provvedere ai bisogni suoi e della sua famiglia, ma non basta a sanare il debito accumulato, che continua a crescere sotto il peso di more e interessi.
Era chiaro che, con quelle entrate, non sarebbe mai riuscito ad estinguere il suo debito, e avrebbe dovuto vivere per sempre con quella spada di Damocle sopra la testa. Decise, allora, di rivolgersi a Legge3.it, la società fondata da Gianmario Bertollo con la moglie Maria Sole Pavan per aiutare privati ed imprenditori ad uscire da situazioni di sovraindebitamento.
Dopo aver appurato che l’ex artigiano presentava tutti i requisiti richiesti dalla legge numero 3 del 2012 e del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, Legge3.it ha avviato la procedura di esdebitazione del sovraindebitato incapiente, accolta dal Tribunale di Bologna. Per accedere a questi strumenti è indispensabile che dalle scrupolose analisi fatte dal Tribunale risulti con certezza che il sovraindebitato abbia la meritevolezza, cioè non abbia commesso frodi né tentativi di truffa ai danni dei creditori, e che non ci sia dolo o colpa grave nella formazione del debito. Solo in questo modo potrà ottenere l’esdebitazione immediata grazie a questa procedura così particolare.
In questo caso, il giudice dopo aver analizzato attentamente la situazione patrimoniale dell’uomo che gli consente di mantenere uno stile di vita dignitoso per sé e la famiglia, ma non di pagare il debito, ha disposto l’esdebitazione diretta.
Questo significa che non dovrà pagare altro, a meno che nei prossimi 4 anni non abbia una disponibilità economica superiore al 10% del debito. In quel caso, allora, dovrà mettere quell’importo a disposizione.
“Quella ottenuta per questo ex artigiano è una grande vittoria, e sapere che ora è finalmente fuori dall’incubi per noi è motivo di grande soddisfazione. – Commenta Gianmario Bertollo – L’origine di tale debito non era da ricondursi a comportamenti truffaldini, malagestione o inadempienza. Purtroppo, le mutate condizioni lo avevano portato a non riuscire più a sostenere le spese, nonostante il desiderio di onorare quanto dovuto. L’uomo è sempre stato un grande lavoratore e continua ad esserlo anche oggi. A lui vanno i nostri più sinceri auguri per questa nuova vita, sperando che riacquisti presto la serenità perduta da oltre 20 anni”.