Secondo l’ex “ Dottor Sottile” – come viene malignamente soprannominato dai suoi colleghi per sottolineare una certa dose di cinismo – “ era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi”, camuffando il tutto come una esercitazione area della Nato e giustificando l’attentato come un incidente.
Amato prosegue sostenendo che il leader libico riuscì a sfuggire alla trappola perché sarebbe stato Bettino Craxi ( subito arrivata la smentita del figlio Bobo) ad avvertirlo del pericolo. “ Adesso l’Eliseo – ha concluso- può lavare l’onta che pesa su Parigi”. C’è chi sospetta dietro queste parole un attacco velato a Mattarella, garante dei buoni rapporti con i cugini transalpini, e avversario per l’ascesa al Colle proprio dello stesso Amato il quale non ha mai nascosto la sua ambizione di diventare l’inquilino più illustre del Quirinale.
Giorgia Meloni ha risposto a colui che fu l’autore di una patrimoniale sui conti correnti degli italiani che chi ha una certa età fatica a dimenticare: “ Nessun atto riguardante la tragedia del DC9 è coperto da segreto istruttorio e nel corso dei decenni è stato svolto dall’autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro”.
Il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Fabio Pinelli ha annunciato: “ condividerò con l’intero Consiglio Superiore di valutare l’opportunità di avanzare alla Procura della Repubblica di Marsala la richiesta di rendere accessibili tutti gli atti del procedimento di potenziale interesse relativi a quell’inchiesta”.
“ Il magistrato Borsellino – ha proseguito il vicepresidente del Csm – ha portato avanti una delicata attività di indagine andando spesso incontro a reticenze e depistaggi”.
Ha concluso Pinelli: “ chiederò anche la condivisione di tutto il compendio documentale delle iniziative mandate avanti dal Dottor Borsellino all’epoca dei fatti. Tutto ciò per un dovere di carattere morale nei confronti dei familiari delle vittime, di vedere finalmente riconosciuto il diritto alla ricostruzione - per quel che è possibile – della verità storica della tragedia di Ustica”.