Venerdì, 21 Marzo 2025 06:23

Draghi: un discorso vuoto e inconsistente: In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco

di Daniele Trabucco Belluno, 20 marzo 2025 - L’audizione del prof. Mario Draghi al Senato della Repubblica il 18 marzo 2025 ha lasciato più dubbi che certezze, sia per il contenuto delle sue dichiarazioni sia per il ruolo che ricopre in questo momento.

Pur essendo stato invitato in qualità di consulente speciale della presidente della Commissione Europea, il suo intervento è parso più quello di un leader politico con un’agenda ben precisa, sollevando interrogativi sulla sua effettiva legittimazione a parlare su temi tanto rilevanti per il futuro dell’Italia e dell’Europa.

Uno degli aspetti meno convincenti del suo discorso, eppure si continua ad invitarlo e a circondarlo di un'aurea assolutamente discutibile, riguarda l’insistenza sulla competitività dell’Europa, presentata come un obiettivo strategico da perseguire a ogni costo. Tuttavia, Draghi stesso ha parlato della necessità di aumentare la domanda interna, un concetto che in molti casi si scontra con la retorica della competitività.

Un’Europa più competitiva rispetto agli altri blocchi economici implica spesso una maggiore disciplina di bilancio e una riduzione dei costi, dinamiche che difficilmente favoriscono una crescita robusta della domanda interna. Il rischio è che le sue proposte finiscano per essere autoreferenziali, senza una vera direzione chiara.

Inoltre, Draghi ha spinto sull’idea di un debito comune europeo per finanziare investimenti strategici, una posizione che non è nuova, ma che continua a essere problematica.

La logica dietro questa proposta è quella di un’Europa che agisce come un unico Stato, un principio che nella realtà politica e istituzionale dell’UE fatica a trovare applicazione anche perché richiederebbe una revisione del Trattato di Lisbona del 2007, oltre a porre non irrilevanti problemi di ordine costituzionale.

L’idea che i Paesi più prudenti sul piano finanziario possano accettare di condividere il rischio del debito con quelli più indebitati è qualcosa che ha già trovato forti resistenze in passato e che difficilmente potrà realizzarsi senza profonde spaccature politiche.

Anche su questo punto, Draghi è sembrato ignorare le difficoltà reali, presentando la sua visione come un piano razionale e inevitabile, quando nei fatti è tutt’altro che condiviso.

Sarebbe giunto il momento di dargli il benservito...un biglietto sul Britannia di sola andata.

 

Prof. Daniele Trabucco

(SSML/Istituto di grado universitario "san Domenico" di Roma).

 

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