Mercoledì, 06 Novembre 2024 05:41

Come si elegge il Presidente degli Stati Uniti d'America In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco
Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE) Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE)

Di Daniele Trabucco Belluno, 5 novembre 2024 - La Costituzione degli Stati Uniti d'America del 1787, attualmente in vigore, prevede che il Presidente sia eletto, per un periodo di 04 anni e per il massimo di due mandati consecutivi, dai cosiddetti grandi elettori.

Ad ogni Stato membro (ricordiamoci che gli USA sono un ordinamento federale) spetta un determinato numero di grandi elettori a seconda della popolazione. Il corpo elettorale elegge i grandi elettori e questi, a loro volta, eleggono il Presidente.

Siamo in presenza, dunque, di un'elezione di secondo livello. Gli "electors" (ossia i grandi elettori) vanno a comporre il collegio elettorale il quale procede alla elezione sia del Presidente, sia del Vice-Presidente degli Stati Uniti d'America. Sono eletti su base statale e il loro numero è 538, pari alla somma dei senatori (100, due per ogni Stato), dei deputati (435, assegnati proporzionalmente al numero di abitanti residenti in ciascuno Stato) e dei tre rappresentanti del Distretto di Columbia (che non fa parte di alcuno Stato per evitare che questo fosse avvantaggiato per la presenza della capitale federale nel proprio territorio) in cui si trova Washington.

Viene eletto alla Presidenza chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori la quale è pari a 270.

Da non dimenticare, sul piano prettamente giuridico, che i grandi elettori, tranne in alcuni Stati dove esiste il vincolo di mandato, potrebbero rifiutarsi di eleggere il candidato appartenente alla loro parte politica. Tuttavia, anche laddove sussiste il vincolo di mandato il mancato rispetto del quale è punito penalmente, il voto non viene invalidato. Qualora nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori, la scelta spetta al Congresso come avvenuto, del resto, nel 1824.

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

Sito web personale

www.danieletrabucco.it

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