La classifica prende in esame le cento maggiori imprese vitivinicole italiane con un fatturato 2014 superiore ai dieci milioni di euro. Nella graduatoria guidata dalle Cantine Riunite-Giv, la Cantina di Carpi e Sorbara si trova al 58esimo posto. -

Modena, 6 maggio 2015 -

La Cantina di Carpi e Sorbara è l'unico produttore modenese di vino che compare nella classifica delle prime cento aziende vitivinicole italiane. La graduatoria è stata pubblicata l'altro giorno dal Corriere Economia, che ha dedicato un dossier all'industria del vino.

Una bella soddisfazione per la cooperativa vitivinicola carpigiana aderente a Confcooperative Modena, considerato che sono 380mila le imprese che producono vino in Italia. La classifica, stilata dalla giornalista Anna Di Martino sulla base dei bilanci aziendali, prende in esame le cento maggiori imprese vitivinicole italiane con un fatturato 2014 superiore ai dieci milioni di euro. Nella graduatoria guidata dalle Cantine Riunite-Giv, la Cantina di Carpi e Sorbara si trova al 58esimo posto.

L'anno scorso la cooperativa presieduta dall'imprenditore agricolo Fausto Emilio Rossi ha fatturato 23,43 milioni di euro, il 13,8 per cento dei quali all'estero; l'utile prima di imposte e oneri ammontava a 460 mila euro, ma bisogna ricordare che lo scopo delle cooperative non è il profitto, bensì remunerare al meglio le uve conferite dai soci. Nel 2014 la Cantina di Carpi e Sorbara ha prodotto 1,9 milioni di bottiglie; i 1.200 soci posseggono complessivamente 2.260 ettari vitati.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Mercoledì, 06 Maggio 2015 08:33

Profondo rosso per i derivati del latte.

Il Burro Zangolato cede il -12,90% a Reggio Emilia. Crollano anche tutte le altre referenze di burro. Il Latte spot prosegue sulla china discendente. Tracciato piatto per il "Padano".

di Virgilio, Parma 6 maggio 2015

LATTE SPOT prosegue la china discendente del latte spot intrapresa a fine marzo, interrotta solo per le festività pasquali. Un -2,29% è stato registrato a Verona lo scorso lunedì con prezzi fissati nell'intervallo tra 32,48 e 33,51€/100 litri di latte crudo spot nazionale. Da inizio anno, il prezzo medio si è ridotto di ben il 13,61% rispetto al prezzo medio dell'anno precedente (-17,41% per il latte spot estero). -3,51% la perdita segnata dal latte intero spot di provenienza estera (27,84 - 28,87€/100 litri di latte)

BURRO E PANNA Il crollo dei listini di burro. Un grafico a tenda canadese quello che contraddistingue l'andamento dei listini del burro nel corso di questo primo quadrimestre 2015. All'ombra della "Madonnina" si sono perduti 15 centesimi per ogni tipologia trattata.
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.

Chiusa la borsa merci di Parma in occasione della festività del primo maggio per cui il valore del 24/4 scorso, del burro zangolato, è ancora fermo a 1,55€/Kg. Le previsioni per il prossimo venerdì sono però funeste considerando che la borsa di Reggio Emilia (5/5/2015), relativamente al medesimo prodotto, ha registrato una perdita record del -12,90% affossando perciò il listino dello zangolato al valore di 1,35€/Kg.
L'unico segnale di stabilità proviene dalla Panna di centrifuga a uso alimentare (Verona) che ha confermato il prezzo compreso tra 1,47 e 1,52€/Kg. Cede invece la Crema uso alimentare quotata a Milano che, con una perdita secca del -8,22%, crolla a 1,34€/Kg.

Burro CEE

GRANA PADANO Tracciato piatto per il Grana Padano. Il timido segnale di ripresa registrato due settimane orsono sulla piazza milanese (+0,68%), seppure limitatamente al formaggio di 15 mesi, è rimasto un segnale sporadico che non ha avuto séguito positivamente. Il 15 mesi di stagionatura è stato confermato tra 7,10 e 7,75€/kg. e il listino del 9 mesi tra 6,35 e 6,45 €/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Nessuna quotazione per il Parmigiano Reggiano alla borsa di riferimento comprensoriale causa chiusura nell'occasione della festa del lavoro. Tra 7,60 e 7,85 la quotazione del 12 mesi mentre ferma nell'intervallo 8,15, 8,50€/kg il listino del 24 mesi di invecchiamento (quotazioni del 24/4/2015)

 

Mercoledì, 06 Maggio 2015 08:54

Materie prime, all'alba della discesa?

I primi segnali di una tendenza al ribasso hanno accennato a manifestarsi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 maggio 2015 -

Da tempo gli analisti prevedevano che, prima o poi, i prezzi delle materie prime avrebbero preso una strada discendente. Una previsione confortata dalla pubblicazione dei dati USDA nello scorso mese di aprile. Infatti, i raccolti in corso sono di buona qualità e le previsioni di semina sono ottimistiche tant'è che anche l'indice dei noli rimane ancorato intorno ai 600 punti.
Come detto, quindi, sia il 30/4 sia il 1/5 i prezzi hanno subito una flessione relativamente marcata come di seguito riportato:

Giovedì: 30 / 4 / 2015
SEMI maggio 978,40 (-10 ) luglio 976,00 (-12 )
FARINA maggio 318,90 (-5,3 ) luglio 316,10 (-6,3 )
CORN maggio 362,40 (-1,2 ) luglio 366,20 (-1,4 )
GRANO maggio 467,00 (-10,20 ) luglio 474,00 (-9,4 )

Venerdì 1 / 5 / 2015
SEMI maggio 968,40 (-10 ) luglio 964,60 (-11.2 )
FARINA maggio 314,70 (-4,2 ) luglio 311,90 (-4,2 )
CORN maggio 359,60 (-2,6 ) luglio 363 ( -3,2 )
GRANO maggio 470 (+3 ) luglio 474 (0)

Occorre comunque rammentare che alcuni indici possono avere risentito degli effetti negativi a seguito dell'influenza aviaria che si è manifestata nelle ultime settimane negli USA.
L'andamento telematico (5/5/2015) invece rimane incerto; altalenante per la farina di soia, con il segno positivo per il seme e l'olio di soia, mentre si presentano con il segno negativo il mais e il grano.

Indicatori internazionali (04/5/2015)-
l'Indice dei noli è leggermente a 595 punti e il petrolio ha ripreso un po' di quota e varia tra 57 e 58$ dollari al barile. Sul fronte l'indice di cambio €/$ ci si sta lentamente avviando verso una nuova stagione di rafforzamento dell'Euro, 1,1146.

MP 5mag15
Ancora nessuna conferma riguardo i dazi russi anche se sta sempre più prendendo corpo la notizia di una imminente eliminazione con ulteriori ripercussioni sui prezzi che subirebbero ulteriori flessioni negative e che a questo punto, dovessero essere consistenti, molto probabilmente potrebbero intervenire i fondi di investimento "governati", per lo più, da complicatissimi quanto automatici algoritmi.

Mercato interno -
Nessuna nuova ancora sul fronte interno. Stabile il mercato dove si assiste a scambi molti limitati e consumi ancora deboli.
Da segnalare soltanto che, a fronte di questi valori di mercato, i future per la farina di soia sono discesi al punto da divenire appetibili.
Farina di soya proteica maggio-giugno 365€ partenza porto di Ravenna, il luglio-dicembre più' o meno uguale e per il 2016 dovremmo essere sotto i 360 euro sempre partenza Ravenna.
Valori che dovrebbero attrarre gli operatori per le ricoperture a meno che questi non attendano valori ancora più leggeri e prossimi ai 350€.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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L'incontro, finalizzato allo scambio di esperienze e informazioni, è organizzato dalla Cna dell'Area di Copparo e dai Giovani Imprenditori, con il supporto di UniCredit. Venerdì 8 maggio, ore 18 presso il Ristorante Fuori Mano di Copparo. -

Parma, 5 maggio 2015 -

Conoscersi per scambiare idee ed esperienze è la finalità dell'incontro, organizzato dalla Cna dell'Area di Copparo – Berra e da Cna Giovani Imprenditori, con il supporto di UniCredit, per venerdì 8 maggio, alle ore 18, con il titolo "Easy to meet, enjoy your business".
L'iniziativa, che si terrà presso il Risto lounge cafè "Fuori mano" in viale Po n. 101 a Copparo, vedrà protagonisti giovani imprenditori della zona, alla testa di aziende del territorio operanti in diversi settori di attività.

Si tratta di Caterina Lambertini, di R&B Domustua di Tresigallo (bed and breakfast), Monica Baraldi, della Cme srl di Formignana (impresa di stampaggio e profilatura metalli), Paolo Marzola della Marzola Spedizioni srl di Copparo (spedizioni), Marcello e Michela Grillanda, della Grillanda Aldo Idromineraria di Ro (perforazione pozzi artesiani), Michele Govoni della Govoni sas di Formignana (cablaggi elettrici), Enrico Bighi, della Delta Progetti srl di Berra (impianti industriali e componenti macchine agricole).

"L'iniziativa Easy To Meet – spiega Federica Bordin, presidente dell'Area Cna di Copparo – Berra e vice-presidente provinciale dell'Associazione - ha il triplice scopo di fornire una vetrina alle imprese giovani e dinamiche del nostro territorio, favorire, con uno spirito nuovo e diverso, le relazioni tra gli imprenditori associati in modo da creare e sviluppare lo scambio di esperienze e idee innovative e, infine, nel caso specifico del Copparese, evidenziare i passaggi generazionali di successo".

L'economia del territorio per UniCredit, sponsor dell'incontro di Copparo, è sempre in primo piano. "Ad essa - afferma Luciano Resciniti, direttore dell'Area Commerciale UniCredit di Ferrara - è dedicato l'impegno che il nostro Istituto, per mission e per attitudine, mette al servizio della comunità attraverso l'esperienza di consulenti specializzati, una capillare distribuzione sul territorio, la solidità e le potenzialità di un grande Gruppo internazionale che ha radici ben salde nelle aree in cui è presente e per le quali lavora da sempre con l'obiettivo di sostenerne lo sviluppo e la crescita. Con questa iniziativa che ci vede ancora una volta al fianco di Cna, confermiamo la nostra attenzione alle giovani imprese del nostro territorio, dando loro la possibilità di raccontare la propria storia di successo, di farsi conoscere e farci conoscere le proprie esigenze al fine di poter costruire insieme un percorso di concreto sviluppo".

"Easy to meet" è, tra l'altro, la tappa di un percorso intrapreso, già da alcuni mesi, dai Giovani Imprenditori della Cna nella provincia di Ferrara, mirato a creare una ampia rete di giovani imprese, facendo comprendere, al tempo stesso, alle rispettive comunità locali che nel proprio territorio operano aziende innovative, create da giovani, che fanno cose apprezzate dai mercati.

(fonte: ufficio stampa Unicredit)

A quasi 4 anni dall'approvazione del progetto di prevenzione-antidissesto della Bonifica Parmense agricoltori, sindaci, vertici nazionali dei Consorzi, assessori regionali e rappresentanti di categoria si sono ritrovati oggi a Fornovo Taro (Pr) per rinnovare la validità degli interventi e investimenti in collaborazione con le imprese agricole del Parmense. -

Parma, 4 maggio 2015 -

Quindici sindaci dell'Appennino una decina di aziende agricole chiamate a raccontare la propria esperienza di salvaguardia ambientale e le istituzioni nazionali, regionali e locali ad ascoltare quello che il progetto Difesa Attiva Appennino ha portato concretamente al territorio provinciale a quasi quattro anni di attività dal suo battesimo. Ideato dal Consorzio di Bonifica Parmense per snellire e sburocratizzare le prassi di stanziamento dei fondi (per i piccoli ma decisivi interventi di prevenzione in montagna), l'innovativa pianificazione territoriale rappresenta oggi un modello operativo made in Parma di collaborazione reale e fattiva tra imprenditori agricoli, privati ed enti chiamati a contribuire in modo eguale al fine comune della difesa del suolo e delle attività economiche che in esso insistono.

Giocata in anticipo come carta vincente contro il dilagare del fenomeno di dissesto idrogeologico la prevenzione capillare e mirata ha prodotto risultati tangibili per ben 234 aziende agricole che ora possono contare su uno strumento collaudato, via via migliorato e implementato (nei fondi investiti) per questa "esigenza-emergenza" diventata una strategia futura anche per evitare l'abbandono delle cosiddette "terre alte".
"Senza le opere di manutenzione fatte dagli agricoltori – ha sottolineato il Delegato alla Viabilità della Provincia Giampaolo Serpagli – l' Appennino non sopravvive e a questo va aggiunta l'attività di quei pochi enti rimasti a presidiare come il Consorzio di Bonifica che dispone di risorse e competenze mirate per poter intervenire prima che il danno causi emergenze ben più gravi e costose".

Un ruolo, quello dei consorzi, rimarcato anche dal presidente nazionale dell'ANBI Francesco Vincenzi come vero e proprio anello di congiunzione proficua tra i cittadini e gli enti territoriali che hanno tempi più dilatati negli interventi specifici preventivi. L'essenziale ha continuato Vincenzi è che, come in questo caso, tutta venga fatto con risultati misurabili concretamente e non con la logica dello spot: credo che l'attività dell'Unità di Missione contro il Dissesto varata recentemente del Governo vada proprio in questa direzione. Simona Caselli Assessore Regionale all'Agricoltura – ha ribadito come nel PSR in via di approvazione definitiva in questi giorni saranno numerose le occasioni per cogliere diverse opportunità che uniscono fondi per ripristino e prevenzione e fondi per l'agricoltura in una visione comune. Infine Mauro Tonello - presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna- ha evidenziato come "il progetto Difesa Attiva sia un'opera di buon senso soprattutto in un momento come questo. Piccoli tasselli fanno un grande mosaico e ogni ente che ha a cuore le sorti del territorio dovrebbe usare la diligenza del buon padre di famiglia. Gli agricoltori con il progetto Difesa Attiva devono provvedere anche a fare personalmente lavori di ripristino, ma non si sono mai tirati indietro quando c'è un piano razionale e di lungo periodo".

Gli organizzatori Luigi Spinazzi –presidente della Bonifica Parmense, il vicepresidente Giacomo Barbuti il direttore generale Meuccio Berselli hanno illustrato al centinaio di presenti i dati statistici dei singoli interventi sul territorio con la collaborazione di alcuni agricoltori scelti tra i protagonisti del progetto. L'incontro al Foro 2000, introdotto dal Sindaco di Fornovo Emanuela Grenti, è stato moderato dal giornalista Paolo Amadasi.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

L'Assemblea degli Azionisti di Credem, presieduta da Giorgio Ferrari, ha approvato in sede ordinaria il bilancio 2014: utile a 151,8 milioni di euro (+31% a/a), dividendo a 0,15 euro per azione (+25% a/a) -

Reggio Emilia, 4 maggio 2015 -

In sede ordinaria:

· approvato il bilancio dell'esercizio 2014 con utile a 151,8 milioni di euro (+31% a/a);
· stabilito il dividendo a 0,15 euro per azione (+25% a/a);
· nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Credem per gli esercizi 2015 – 2016 – 2017.

Il Consiglio di Amministrazione, tenutosi al termine dell'Assemblea, ha:

· confermato alla carica di Presidente Giorgio Ferrari e Vice Presidente Ignazio Maramotti e Lucio Igino Zanon di Valgiurata;
· verificato il possesso dei requisiti di indipendenza;
· definito la composizione dei comitati interni.

L'Assemblea degli Azionisti di Credem, presieduta da Giorgio Ferrari, ha approvato giovedì in sede ordinaria il bilancio 2014 confermando la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro per azione, in crescita del 25% rispetto al precedente esercizio. La cedola, con data di stacco 18 maggio 2015, sarà messa in pagamento a partire dal 20 maggio 2015 (record date 19 maggio 2015); il monte dividendi complessivo ammonta a 49,7 milioni di euro.

credem tab rid

"Il 2014 è stato un anno ricco di soddisfazioni per il nostro Gruppo", ha dichiarato Giorgio Ferrari, Presidente Credem. "Innanzitutto siamo stati in grado, grazie alla strategia di sviluppo sano ed equilibrato messa in campo negli ultimi anni, di continuare a sostenere il tessuto economico del paese. Inoltre", ha proseguito Ferrari, "abbiamo ricevuto un importante riconoscimento della nostra solidità dalla Banca Centrale Europea che ci ha posti ai massimi livelli del sistema. Possiamo quindi guardare al futuro con grande fiducia ed ottimismo", ha concluso Ferrari, "poiché siamo nelle migliori condizioni per continuare a crescere e generare valore per i nostri clienti e per gli azionisti".

Nel 2014, in un contesto di perdurante complessità economica, il Gruppo ha continuato a sostenere l'economia nazionale con i prestiti a famiglie ed imprese(2) in crescita del 7,9% a/a rispetto ad un sistema in contrazione dell'1,4%(4) con un incremento dello stock in valore assoluto di oltre 1,5 miliardi di euro. L'aumento dei prestiti è avvenuto con costante attenzione alla qualità degli attivi ed alla solidità patrimoniale; il rapporto tra sofferenze nette ed impieghi è pari ad 1,55%. Sono in progresso anche la raccolta da clientela(2), +10,6% a/a con una crescita in valore assoluto di oltre 5 miliardi di euro e, al suo interno, la raccolta gestita, +14,3% a/a. Particolarmente positivo l'andamento delle commissioni da gestione, intermediazione e consulenza in progresso del 14,3% a/a con un apporto di 254,1 milioni di euro.
L'utile netto consolidato è in aumento del 31% a/a a 151,8 milioni di euro. Il Gruppo ha proseguito anche nella strategia di investimenti per la crescita e sviluppo della clientela e delle quote di mercato con 107 mila nuovi clienti(3). Sono state infine 245 le nuove assunzioni(1) di cui il 70,2% al di sotto dei 30 anni con una crescita dell'organico del 2,4% nel corso del 2014.

L'Assemblea ha inoltre nominato con il sistema del voto di lista, il nuovo Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2015 – 2016 – 2017. Gli Amministratori eletti, proposti dalla lista di maggioranza presentata da Credemholding S.p.A, sono: Romano Alfieri, Enrico Corradi, Giorgio Ferrari, Giorgia Fontanesi, Ignazio Maramotti, Ugo Medici, Ernestina Morstofolini, Corrado Spaggiari, Benedetto Giovanni Maria Renda, Paola Gina Maria Schwizer, Giovanni Viani, Lucio Igino Zanon di Valgiurata.
L'informativa sulle caratteristiche personali e professionali degli Amministratori eletti è pubblicata assieme alla lista sul sito Internet della Banca www.credem.it – sezione "Chi siamo – Assemblee".

In conformità alle disposizioni di vigilanza in materia, l'Assemblea ha approvato anche la politica di remunerazione di gruppo attuata nel 2014 e quella proposta per il 2015 che definisce i principi e le caratteristiche dei programmi di remunerazione a favore degli esponenti aziendali, dei dipendenti e dei collaboratori della banca e delle società del Gruppo Credito Emiliano – Credem.

Sono stati inoltre approvati i piani di compensi basati su azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Credem e il conseguente acquisto di azioni proprie a servizio dei piani medesimi, i cui dettagli sono stati oggetto di comunicazione il 13 marzo in occasione dell'approvazione di bilancio 2014 del Gruppo Credem e sono consultabili sul sito www.credem.it

In sede Straordinaria l'Assemblea ha modificato gli artt.: 5 (Capitale Sociale), 11 e 15 (Assemblee dei Soci); 16 e 18 (Consiglio di Amministrazione); 24 (Comitato Esecutivo) e 27 (Collegio Sindacale) dello Statuto sociale, al fine di recepire i principi dettati da Banca d'Italia con il primo aggiornamento alla circolare 285/2013 in tema di Governo Societario.

Il Consiglio di Amministrazione di Credem, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha:

· confermato alla carica di Presidente Giorgio Ferrari e di Vice Presidente Ignazio Maramotti e Lucio Igino Zanon di Valgiurata; accertato, sulla scorta della documentazione presentata, la sussistenza dei requisiti di indipendenza, ai sensi dell'art. 148 comma 3 del TUF e dell'art. 3 del Codice di Autodisciplina delle società quotate, in capo agli amministratori Ernestina Morstofolini, Paola Gina Maria Schwizer e Corrado Spaggiari;

· definito la composizione dei Comitati interni al Consiglio nominando quali membri del:

- Comitato Esecutivo, Enrico Corradi (Presidente), Ignazio Maramotti, Ugo Medici e Lucio Igino Zanon di Valgiurata;
- Comitato Rischi di Gruppo, Paola Gina Maria Schwizer (Presidente), Giorgio Ferrari e Corrado Spaggiari;
- Comitato Nomine di Gruppo, Corrado Spaggiari (Presidente), Giorgio Ferrari e Ernestina Morstofolini;
- Comitato Remunerazioni di Gruppo, Paola Gina Maria Schwizer (Presidente), Giorgio Ferrari e Ernestina Morstofolini.

A fine 2014 la struttura distributiva del Gruppo si articolava in 634 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari. I dipendenti erano 5.763, i promotori finanziari con mandato 785, 275 gli agenti finanziari e 119 gli agenti finanziari specializzati nella cessione del quinto.

Per ulteriori informazioni su Credem e sulle società del gruppo è disponibile il sito Internet www.credem.it 

NOTE:
(1) dati riferiti alla sola Credem Spa, ingressi al netto di passaggi infragruppo e ri-assunzioni;
(2) la raccolta diretta complessiva comprende l'apporto delle società appartenenti al Gruppo bancario, mentre la raccolta assicurativa comprende le riserve tecniche e le passività finanziarie valutate al fair value di Credemvita. Per la raccolta da clientela sono dedotti, per tutti i periodi di riferimento, i titoli di debito emessi sui mercati istituzionali, la raccolta indiretta di natura finanziaria. Nella raccolta complessiva da clientela sono ricomprese anche le riserve assicurative. Gli impieghi e la raccolta diretta non comprendono i finanziamenti erogati, nella forma tecnica dei pronti contro termine attivi, alla Cassa di Compensazione e Garanzia;
(3) dati riferiti alla sola Credem Spa;
(4) Fonte ABI Monthly Outlook – Economia e Mercati Finanziari-Creditizi Febbraio 2015 – Sintesi.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Paolo Tommasini, dichiara, ai sensi comma 2 dell'art. 154 bis del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

(Fonte: ufficio stampa Credem)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 18 3 maggio 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 18 3 maggio 2015

(In allegato la news letter in formato pdf scaricabile)

SOMMARIO
Anno 14 - n° 18 3 maggio 2015
1.1 editoriale Festa per il Lavoro. Altro che "choosy"
3.1 cereali Mercati internazionali ancora incerti
4.1 Lattiero caseario Lenta ma costante ripresa del "Parmigiano"
5.1 nutrizione Expo. Inventata la pizza dimagrante
5.2 Expo2015 Parmigiano Reggiano protagonista a EXPO2015
5.3 Expo 2015 Expo2015. Una vittoria dei lavoratori che i Black Block non devono rovinare
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, prossimi obiettivi qualità, quantità, export e vigilanza
6.2 Expo2015 Val Tidone a Expo2015
7.1 pomodoro Le tante opportunità per il pomodoro.
8.1 Finanza Credito alle imprese, L'Emilia Romagna fanalino di coda.
9.1 Consorzi agrari La bandiera gialla sventola anche sul Consorzio Agrario di Cremona.
10.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.2 promozioni "vino" e partners

Cibus 18 2015 COP

Domenica, 03 Maggio 2015 10:00

Expo. Inventata la pizza dimagrante

Messi a punto dei prodotti da forno che, grazie a uno speciale complesso prebiotico, aiutano a stare in forma e prevengono il tumore al colon.

di A.K. Parma  - Promette di fare miracoli e si farà apprezzare all'Expo: è la pizza dagli effetti miracolosi che è stata messa a punto da un team di esperti.
La scoperta viene dal sud, la terra madre del prodotto più amato, e promette di fare il giro del mondo, a partire dall'evento di Milano.

La pizza stupefacente sarà leggera, antiossidante e assolutamente naturale.
Non solo sarà più digeribile ma avrà proprietà che fanno bene alla nostra salute, potendo prevenire il tumore al colon. E non si tratterà solo di pizza, anche di pane, cracker e dolci.

Lo scopritore di questa meraviglia per la pancia è il ricercatore Domenico Terenzio: «Si tratta di un complesso prebiotico-antiossidante brevettato in collaborazione con il prof. Luca Rastrelli, ordinario di chimica degli alimenti presso l'Università di Salerno e Chiara Parisella, laureanda di Fondi in scienze biologiche presso l'Università di Tor Vergata a Roma».



Quella che entra in gioco nel complesso brevettato, spiega il ricercatore, è una sostanza di riserva prodotta dal carciofo e dalla cicoria, l'inulina. Tale sostanza è un polimero formato da unità di fruttosio ed è una fibra prebiotica: aiuta la giusta funzionalità intestinale, previene il cancro al colon e riduce l'assimilazione degli zuccheri (dunque indicato per diabetici) senza apportare potere calorico. «Il complesso brevettato - spiega il Dott. Terenzio - può essere impiegato come ingrediente con funzione addensante e volumizzante per numerose ricette, in particolare per i prodotti da forno, gelati, pasticceria dolce e salata. Il gel risultante dalla lavorazione di questa fibra è simile al grasso ma non viene assimilato dal nostro organismo; ha pertanto un sapore neutro e nessun impatto sulle proprietà sensoriali».

I prodotti ottenuti con questo complesso non solo non avranno niente di innaturale ma comprendono, inoltre, tra i diversi composti nella sua formulazione, vitamina B12 e selenio in grado di apportare ai singoli prodotti alimentari delle particolari proprietà benefiche per l'organismo. La vitamina B12, infatti, è contenuta negli alimenti di origine animale (i vegetariani non ne assumono) e secondo alcuni studi previene il declino delle facoltà intellettive. Il selenio, invece, stimola il sistema immunitario ed è un forte antiossidante (migliora l'elasticità della pelle), proteggendo anche dai rischi di ictus e dalle malattie cardio-vascolari.



Questa farina dai benefici effetti approderà prima a Milano all'Expo e poi negli USA, dove pizza rimane un sinonimo di "italiana genuinità".

Domenica, 03 Maggio 2015 09:39

Parmigiano Reggiano protagonista a EXPO2015.

Dalla presenza nel "supermercato del futuro" alla "piazzetta", a Cibus Italia", alle visite in caseificio

Reggio Emilia – Dalla presenza nel "supermercato del futuro", alle attività nella "piazzetta", alla collaborazione con Slow Food, al coinvolgimento di 70 caseifici del comprensorio di produzione, il Parmigiano Reggiano sarà tra i grandi protagonisti di Expo 2015.

"L'Esposizione universale - afferma Riccardo Deserti, direttore del Consorzio - rappresenta una importantissima opportunità per le eccellenze gastronomiche e per la tradizione agroalimentare del nostro paese, ed è proprio in questa prospettiva che il Parmigiano Reggiano parteciperà in maniera attiva per sensibilizzare il pubblico proveniente da tutto il mondo e per diffondere la cultura del nostro prodotto, totalmente naturale e caratterizzato da un legame indissolubile con il suo territorio di origine."

In particolare, il Consorzio sarà presente, con un'area dedicata ed in esclusiva merceologica, nello spazio"Coop – Future FoodDistrict" (Supermercato del futuro), un'area di 2500 mq che permetterà ai visitatori di vivere una nuova esperienza di acquisto grazie alla presenza di tecnologie all'avanguardia volte ad informare in modo approfondito il consumatore e aumentarne la consapevolezza riguardo alle filiere. In quest'area, da maggio a fine ottobre, saranno quotidianamente organizzate degustazioni di prodotto e verrà svolta un'intensa attività informativa con personale multilingue. Per rendere più completa l'esperienza del visitatore all'interno del Future FoodDistrict, ogni giorno sarà ospite un caseificio che presenterà in prima persona la propria realtà e offrirà in degustazione il proprio prodotto.

"La presenza del prodotto sarà importante – prosegue il direttore del Consorzio- ma non lo è di meno il presentare il valore del fattore umano e la sua incidenza su un prodotto assolutamente artigianale e unico: proprio questo, dunque, avverrà grazie al coinvolgimento di oltre 70 caseifici produttori che parteciperanno in prima persona a Milano e si impegneranno ad accogliere nel territorio di origine i visitatori per veder nascere dal vivo il "re" dei formaggi e toccare con mano la realtà produttiva".

Il Parmigiano Reggiano sarà poi autorevolmente presente all'interno del padiglione "Cibus è Italia", la struttura dedicata al Made in Italy e alle produzioni di eccellenza della nostra nazione. All'interno di questo spazio verrà allestito un vero e proprio percorso museale con supporti multimediali e materiali inerenti la storia, la produzione e le caratteristiche del prodotto.
Nel corso dei sei mesi di Expo verranno poi organizzate iniziative dedicate alla diffusione della cultura del nostro prodotto e del territorio: in particolare, dal 9 al 14 settembre, presso lo spazio "Piazzetta" messo a disposizione dalla regione Emilia Romagna, si terrà la "Settimana del Parmigiano Reggiano", dove per 6 giorni verranno organizzate attività e degustazioni. Altre degustazioni di Parmigiano Reggiano verranno condotte in collaborazione con l'associazione internazionale SlowFood.

"Expo richiamerà in Italia visitatori da tutto il mondo – conclude Deserti – che verranno nella nostra penisola alla scoperta del grande patrimonio che ci caratterizza, e il nostro auspicio, ma soprattutto il nostro impegno, è orientato a far sì che la presenza del prodotto a Milano invogli i visitatori a recarsi in visita nella zona d'origine per vivere l'emozione della visita in caseificio"
Per accrescere il desiderio dei visitatori e per rendere più agevole questo processo, il Consorzio ha sviluppato una App, scaricabile gratuitamente, che funzionerà come una vera e propria audioguida disponibile in ben 11 lingue e accompagnerà i visitatori da tutto il mondo alla scoperta della produzione del Parmigiano Reggiano.

Tutti gli aggiornamenti sulle iniziative di Expo 2015 saranno disponibili in un'apposita sezione del sito www.parmigianoreggiano.it che sarà attiva da inizio maggio.
(Fonte CFPR)

 

Domenica, 03 Maggio 2015 09:00

Val Tidone a Expo2015.

La Cantina Valtidone porta il territorio a Milano. Sinergia tra le eccellenze della Val Tidone per i 6 mesi di Expo in Porta Venezia.

Piacenza - "E' un'operazione commerciale e una fondamentale azione di marketing per la Val Tidone, che godrà di una vetrina eccezionale per i suoi prodotti e le sue eccellenze nel centro di Milano".

Così il Presidente della Cantina Valtidone, Gianpaolo Fornasari, ha presentato, con il Direttore commerciale Mauro Fontana e Natalino Da Crema, il calendario ValtidonExpò, che permetterà alla Cantina e alle aziende, associazioni e istituzioni della vallata di mettersi in mostra agli ex caselli daziari di Porta Venezia a Milano per i sei mesi di Expo.

"Grazie all'accordo raggiunto con Confcommercio Milano e il Coordinamento Filiera Alimentare – ha proseguito Fornasari - disporremo dei prestigiosi spazi della Casa del Pane per promuovere non solo i nostri vini, ma tutte le eccellenze della nostra splendida valle. Abbiamo coinvolto in questa operazione alcune realtà storiche del nostro territorio, in importanti sinergie che ci permetteranno di esportare a Milano il brand Val Tidone. Abbiamo fatto partire una treno al quale ci auguriamo possano aggiungersi sempre più vagoni. Ho chiesto ai 7 Comuni della Val Tidone e alla Provincia di Piacenza di sostenere questa iniziativa e siamo aperti e disponibili verso tutti i soggetti che operano nella nostra vallata, senza escludere nessuno".
A sancire l'accordo con la Cantina Valtidone, Marco Costa e Anna Muselli del Salumificio San Carlo: "Siamo contenti di questa opportunità che può essere un fondamentale traino per la promozione non solo dei nostri prodotti e della nostra azienda, ma dell'intero territorio".
Parole, queste, ribadite da Giuseppe Manzella dell'Industria Conserviera Carlo Manzella e da Pietro Mazzocchi del Caseificio Sociale Val Tidone: "Pensiamo si possa fare molto per il nostro territorio mettendo insieme le forze, le competenze e le eccellenze che ci contraddistinguono. Expo è una grossa opportunità e come Val Tidone noi siamo pronti a sfruttarla".

Dal 21 maggio fino alla fine di ottobre, ogni lunedì e giovedì dalle 16 alle 21, in abbinamento con il gutturnio e la malvasia, l'ortrugo e gi spumanti - che saranno illustrati nel corso di degustazioni guidate dai sommelier della Cantina - si potranno così gustare le 3 d.o.p. piacentine del Salumificio San Carlo, i prodotti dell'Industria Conserviera Carlo Manzella e del Caseificio Sociale Val Tidone.

E ci sarà spazio anche per la musica, con la Fondazione Val Tidone Musica di Livio Bollani, che l'8 giugno presenterà alla Casa del Pane il cartellone del Valtidone Festival, attraverso l'esibizione del pianista jazz Luca Fìlastro, che sarà presente anche in occasione del momento clou del ValtidonExpò, la cena di gala del 14 settembre, nello storico palazzo sede del Circolo del Commercio in Corso Venezia, alla presenza del Presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli.

Per l'occasione verrà preparato un menu valtidonese con i prodotti delle 4 aziende agroalimentari protagoniste di questa sinergia e curato dalle sapienti mani di Isa Mazzocchi de La Palta e di Danila Ratti de Le Proposte. A curare la promozione del territorio in loco sarà, infine, l'Associazione Lavaltidone di Valentino Matti.
(Fonte Cantina Valtidone )

Domenica, 03 Maggio 2015 08:26

Le tante opportunità per il pomodoro.

OI Pomodoro da Industria del Nord Italia, Dati in linea con gli obiettivi di produzione 2015. Consegnati 163 contratti per la prossima campagna. L'assessore regionale Caselli: "Nel PSR tante le opportunità per il pomodoro"

Parma, Sono 163 i contratti consegnati all'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia per la campagna 2015.

Un dato che fa emergere la tendenza, secondo le primissime indicazioni, verso una conferma dell'obiettivo di una produzione 2015 che si dovrebbe attestare in una fascia di riferimento – secondo quanto previsto dall'Accordo quadro d'area sottoscritto lo scorso febbraio tra la componente agricola e quella industriale – che va da 24.500.000 quintali a 26.500.000 quintali di pomodoro, in linea con le prospettive di un quadro mondiale che prevede un sostanziale equilibrio tra produzione e consumo.

Il dato è stato analizzato dall'Oi nel corso dell'assemblea annuale ospitata alla Corte di Giarola di Collecchio (Parma) e apertasi con un altro dato molto importante, ossia quello del pagamento nei tempi previsti – da parte delle industrie di trasformazione alle organizzazioni di produttori – dei contratti del 2014 e del sostanziale rispetto nei contratti 2015 stipulati tra le parti di quanto definito in sede di Contratto Quadro, dimostrazione di una filiera che rispetta gli impegni assunti.

Poi il confronto tra gli associati – dopo l'approvazione del rendiconto finanziario consuntivo 2014 e il piano finanziario preventivo 2015 – si è spostato sull'analisi delle prospettive della prossima campagna.

"In base ai contratti stipulati e depositati entro la scadenza di marzo – spiega l'Oi – sono iniziate le fasi di preparazione delle piantine di pomodoro e del loro trapianto in campo.
Fino ad ora sono stati rispettati gli obiettivi della programmazione.
Ma affinché si resti su questa linea è necessario fare attenzione al rispetto dei calendari di semina per evitare un'eccessiva concentrazione di prodotto in determinati momenti della campagna".

Ospite dell'assemblea l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Simona Caselli che ha sottolineato l'importanza di un organismo come l'Oi che "va presentato in modo strutturato in Europa" e ha poi ricordato quanto il Psr dell'Emilia Romagna possa valorizzare questa realtà anche attraverso "i gruppi operativi per l'innovazione e per la cooperazione, al fine del miglioramento della competitività e sostenibilità e il supporto alla valorizzazione di prodotti e sottoprodotti".

Ora l'Oi guarda con grande attenzione anche all'imminente avvio di Expo. "Vogliamo essere protagonisti di questo appuntamento che rappresenta una grande occasione per la nostra filiera – ha dichiarato il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari -. Abbiamo aderito alla Settimana mondiale del pomodoro che si terrà dal 14 al 21 giugno e faremo tutto quanto possibile per valorizzare il pomodoro da industria, componente essenziale e qualificante del made in Italy".


(OI Pomodoro 24/4/2015)

Osservatorio Confesercenti: piccole imprese ancora fortemente penalizzate dal credit crunch. In Emilia Romagna peggior dato fra le regioni italiane. Tutti i dati suddivisi per provincia.

Bologna, Secondo l'Osservatorio Confesercenti, i prestiti bancari alle imprese commerciali e turistiche dell'Emilia Romagna, anche nel 4° trimestre 2014, fanno registrare una forte penalizzazione per le micro imprese fino a 5 addetti che vedono una contrazione del credito del -7,1% (il dato più pesante tra tutte le regioni italiane). In flessione anche il dato riferito alle imprese da 6 a 19 addetti (-4,4%), mentre aumenta invece la disponibilità di credito per le imprese con oltre 20 addetti del +5,5%.

Per contro, la dinamica tendenziale delle sofferenze lorde vede le imprese commerciali e turistiche fino a 5 addetti in posizione nettamente più virtuosa rispetto a quelle più grandi, facendo registrare in Emilia Romagna un aumento del 9,9%, meno della metà rispetto al complesso delle imprese del settore (20,3%) e con un risultato che si colloca tra i migliori delle diverse regioni italiane.

"I dati dell'osservatorio ancora una volta certificano il forte svantaggio nell'accesso al credito da parte delle piccole imprese commerciali e turistiche – sostiene Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna – rispetto alle imprese di maggiori dimensioni e in modo più forte nella nostra regione rispetto alla media nazionale.
Ribadiamo quindi la nostra richiesta formulata anche pochi giorni fa nell'ambito del Congresso Europeo del Commercio e del Turismo Urbano di intervenire con urgenza con norme mirate per le piccole imprese; occorre una sorta di 'Piano Marshall' per sostenere il commercio di prossimità".

(fonte Confesercenti Emilia Romagna)

 

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Tutto pronto nel Padiglione "VINO – A Taste of ITALY", dove il pubblico di EXPO 2015 da domani potrà sperimentare un incredibile viaggio, attraverso i cinque sensi, tra passato, presente e futuro del vino italiano. A inaugurare ufficialmente il Padiglione, il prossimo 23 Maggio 2015, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, insieme al Comitato Scientifico del Padiglione, all'Architetto Italo Rota, art director dell'installazione, ai vertici di Veronafiere-Vinitaly incaricati dell'esecuzione del progetto e a tutti coloro i quali hanno reso possibile questo importante traguardo. -

Parma, 30 aprile 2015 -

Si apriranno domani anche le porte del più inedito dei Padiglioni nella storia dell'Esposizione Universale: "Vino – A Taste of ITALY".
Dopo un'intensa attività di promozione nel corso delle molteplici tappe di Vinitaly International in tutti i principali mercati esteri, il Padiglione del vino è pronto ad accogliere il pubblico di tutto il mondo, le prime delegazioni ufficiali e rappresentanti delle istituzioni, rivelando la straordinaria storia e tutta la ricchezza e varietà della produzione vitivinicola italiana.

Il Padiglione Vino – A Taste of ITALY, rappresentativo di tutti i territori vinicoli della Penisola, è una installazione curata dall'Architetto Italo Rota e sarà inaugurato ufficialmente, insieme a tutti coloro che hanno reso possibile questo importante traguardo, sabato 23 maggio alla presenza del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina.
Il Ministero, da sempre in prima linea nella valorizzazione del comparto vitivinicolo, ha sostenuto fin dal principio questo progetto rappresentativo della produzione italiana, affidandone la realizzazione, congiuntamente con il Padiglione Italia, a Veronafiere-Vinitaly e al Comitato Scientifico presieduto da Riccardo Cotarella.

(Fonte: ufficio stampa Veronafiere)

Giovedì, 30 Aprile 2015 08:38

Mercati internazionali ancora incerti

Non si sono ancora palesati netti segnali di tendenza. Indiscrezioni indicano per giugno l'abbattimento dei dazi Russi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 aprile 2015 -

Prosegue la fase di incertezza dei mercati. Nonostante una leggera tendenza verso il basso, i prezzi delle materie prime ancora non hanno preso un netto indirizzo. I ben informati prevedono un abbattimento dei dazi russi nel prossimo mese di giugno e questo potrebbe rappresentare l'ultimo ostacolo ai tanto attesi ribassi. D'altronde, i raccolti in corso sono di buona qualità e le previsioni di semina sono ottimistiche tant'è che anche l'indice dei noli è ancorato intorno ai 600 punti. Alcuni ipotizzano un rallentamento della forza d'acquisto cinesi, causa le consistenti scorte accumulate, portando quindi a rafforzarsi l'ipotesi di ulteriori riduzioni di prezzi..

Indicatori internazionali (29/4/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 601 punti e il petrolio ha ripreso un po' di quota e varia tra 56 e 57$ dollari al barile. Sul fronte l'indice di cambio €/$ si sta portando verso la parità 1,099.

MP 28apr2015

Mercato interno -
Stabile il mercato interno dove si assiste a scambi molti limitati e consumi ancora deboli.
Hanno preso quota invece la farina di Girasole e la farina di Soia, legate ai fattori congiunturali esteri. La farina di soia quotava a 370€/ton. (martedi 28/4) per il periodo Luglio 2015 - Dicembre 2016 partenza da Ravenna (18 mesi). Un prezzo che ha riscosso tiepidi apprezzamenti da parte degli operatori che molto probabilmente sono in attesa della rottura della soglia 370.
Cosa questa che però potrebbe essere pregiudicata da interventi dei Fondi di investimento o dal rialzo dell'euro che si sta manifestando nonostante l'europa sia in piena crisi "Greca".

Cereali sempre calmi, cruscami anch'essi stabili ma con ipotesi di riduzione di prezzo nella prossima decade. Al contrario alcuni derivati dei cereali sono in netta ripresa, come i distiller di mais e grano, e le farinette di mais che ormai hanno quotazioni prossime al mais stesso.
Ancora una certa variabilità è stata riscontrata sui contratti di mais relativi alla nuova campagna: da 165€ partenza Lombardia ottobre-marzo a 180€ arrivo ottobre giugno.Il valore di riferimento attuale per la merce sui porti è di 175 euro da ottobre a marzo. Valori di riferimento poiché gli acquirenti restano in attesa di prezzi più convenienti pur nella certezza che la prossima campagna partirà con prezzi superiori. In Francia hanno stimato un meno 5% di seminativo a Mais, mentre un -8% per l'Italia.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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Firmata una convenzione dai presidenti Secondo Scanavino e Rossella Cantoni nell'Aula Magna della sede universitaria reggiana per valorizzare l'attività della Biblioteca Archivio dedicata ad Emilio Sereni e le attività dedicate agli studi sul paesaggio agrario. -

Reggio Emilia, 29 aprile 2015 -

La Confederazione Italiana Agricoltori - Cia e l'Istituto Alcide Cervi hanno sottoscritto una convenzione con lo scopo di valorizzare al massimo l'attività della Biblioteca Archivio dedicata ad Emilio Sereni e le attività che vi sono collegate, dedicate agli studi sul paesaggio agrario. A firmare il documento, presso l'Aula Magna della sede reggiana dell'Università di Modena e Reggio, sono stati i presidenti Secondo Scanavino e Rossella Cantoni, auspice il capogruppo S & D del Parlamento Europeo Gianni Pittella.

Un documento che rafforza la storica collaborazione della Cia con l'Istituto che ha sede a Gattatico; va ricordato infatti che l'Organizzazione agricola è l'erede dell'Alleanza Nazionale Contadini, socio fondatore dell'Istituto Cervi, e che dell'Alleanza Emilio Sereni fu presidente. Con i suoi numerosissimi studi, Emilio Sereni ha fornito un grande contributo di elaborazione teorica e di ricerca empirica alle più diverse scienze storico–sociali; tuttavia la sua fama anche a livello internazionale è legata soprattutto alla notissima "Storia del paesaggio agrario italiano" (scritta nel1955, ma pubblicata nel 1961). Tutto il materiale ereditato da un lascito di Sereni è di proprietà della Cia, che lo ha ceduto in uso gratuito all'Istituto Cervi.

Nell'ambito del rapporto di collaborazione saranno previste diverse attività, tra le quali la promozione della Biblioteca archivio Sereni, il finanziamento di borse di studio, la promozione di moduli formativi per scuole e università. La Confederazione italiana Agricoltori nel favorire la realizzazione di questi obiettivi è disponibile a finanziare, valutando anno per anno, l'attività concordata per promuovere gli studi Sereniani, sulla cultura del paesaggio agrario.

Intanto, le attività programmate per il 2015 va dalla digitalizzazione dello schedario Sereni, al lancio della Summer School Sereni sul paesaggio agrario – che giunge quest'anno alla settima edizione - nell'ambito dell'Expo milanese, dove sarà anche realizzata una mostra fotografica, che troverà poi sede permanente presso la Biblioteca Archivio di Gattatico.

(Fonte: Uff. stampa e comunicazione Cia di Reggio Emilia)

Le imprese emilano-romagnole animano lo spazio "Piazzetta" in uso alla Regione Emilia Romagna a Milano. Un'occasione unica per far conoscere al pubblico nazionale e internazionale i valori dell'eccellenza e della tradizione emiliano-romagnola e il legame con il territorio di origine. Le modalità di partecipazione saranno illustrate alle imprese nelle sedi delle Camere di commercio. -

Parma, 29 aprile 2015 -

Da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre 2015 le imprese emiliano-romagnole, con il supporto e il coordinamento di Unioncamere Emilia-Romagna e delle Camere di commercio del territorio, saranno protagoniste a Expo 2015 per animare lo spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione Emilia-Romagna, collocato lungo il Cardo, a circa 50 metri di distanza dal Padiglione Italia.
Per le imprese, partecipare a Expo sarà un'occasione unica per far conoscere al pubblico nazionale e internazionale i valori dell'eccellenza e della tradizione emiliano-romagnola e il legame con il territorio di origine.
Attraverso un nutrito programma di eventi, ogni azienda potrà essere protagonista come parte integrante del suo territorio, l'Emilia-Romagna, "terra con l'anima".

Ogni azienda, nell'arco di una giornata, potrà presentare, in uno o più momenti di approfondimento della durata di 20-30 minuti, i propri prodotti, con il supporto di un esperto animatore, affiancato da un attore che interpreterà la figura di Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana, da una "Marietta" una maestra "sfoglina" o dal Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano.
Questa modalità interattiva e coinvolgente potrà emozionare il pubblico, guidato alla scoperta delle eccellenze agroalimentari e del territorio. L'azienda continuerà a essere ancora protagonista per tutti i sei giorni attraverso video e collegamenti on line al proprio sito web con l'ausilio della mappa interattiva inserita nel multi-touch-screen con punti "cliccabili", scelti in funzione del tema dell'Expo e delle principali attrattive turistico-culturali regionali. L'azienda partecipante avrà a disposizione un'icona da personalizzare nei quattro contenuti (prodotto, ricetta, storia, informazioni) a loro volta cliccabili e trasferibili nei dispositivi mobili - smartphone e tablet - del visitatore. Nella circolare disponibile sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna, termine per adesioni e tempistiche.

Le modalità di partecipazione saranno illustrate alle imprese nelle sedi delle Camere di commercio secondo questo calendario: 5 maggio Forlì (ore 14.30), 7 maggio Piacenza (ore 10) e Modena (ore 15.30), 8 maggio Reggio Emilia (ore 10), 11 maggio Ferrara (ore 14.30), 12 maggio Rimini (ore 10), 13 maggio Ravenna (ore 10).
Saranno ammesse fino a un massimo di 90 aziende, produttrici di: prodotti certificati: DOP, IGP, Q.C. Qualità Controllata, biologici; prodotti agricoli tradizionali dell'Emilia-Romagna; ulteriori prodotti: cioccolato; vini DOP e IGP.
Tutte le modalità di adesione sono indicate nella circolare informativa consultabile sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna www.ucer.camcom.it. 

L'attività è inserita nel progetto presentato al Bando regionale n. 1819 dell'11 novembre 2014 e autorizzato dalla determinazione dirigenziale n. 3144 del 18 marzo 2015 e si pone l'obiettivo di promuovere il patrimonio agro-alimentare regionale attraverso i produttori, la loro esperienza e i loro racconti che consentiranno di valorizzare anche gli elementi culturali e sociali che caratterizzano il territorio emiliano-romagnolo.

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere Emilia Romagna)


Un piano strategico che il Consiglio ha presentato a metà mandato per intensificare sforzi e azioni istituzionali. Approvato anche il bilancio con 290 voti favorevoli, 4 astenuti e 20 contrari. -

Reggio Emilia, 29 aprile 2015 -

Si gioca primariamente sulla regolazione della quantità dell'offerta, sulla qualità del prodotto (con azioni previste entro l'autunno, incluse modifiche al disciplinare di produzione) e su alcune operazioni immediate sull'export e sulla comunicazione la nuova piattaforma di lavoro del Consorzio del Parmigiano Reggiano, approvata ieri dall'assemblea dei caseifici.
Un piano strategico che il Consiglio ha presentato a metà mandato per intensificare – come ha detto il presidente Giuseppe Alai – sforzi e azioni istituzionali che contribuiscano a far fronte all'attuale difficile congiuntura e a creare, in prospettiva, condizioni di maggiore stabilità dei redditi dei produttori".

Anche in quest'occasione, il primo riferimento va alla regolazione dell'offerta, chiamando in causa sia allevatori che caseifici. "Dopo aver dato certezze anche patrimoniali agli allevatori con l'assegnazione delle quota latte da destinare a Parmigiano Reggiano – sottolinea la piattaforma di lavoro messo a punto dal Consiglio del Consorzio – ora occorre dare certezze ai caseifici, cioè la possibilità e la capacità di usare il Piano di regolazione dell'offerta in funzione delle indicazioni che emergono dal mercato".

Rispetto al 2014 (approvazione del quantitativo di produzione previsto nel 2015 da parte dei caseifici e successiva insufficiente adesione degli allevatori rispetto al quorum previsto), il Consorzio giocherà d'anticipo: le proposte, infatti, prevedono le modifiche al piano di regolazione dell'offerta 2017-2019 entro il prossimo autunno, con strumenti aggiuntivi che affideranno ai caseifici la possibilità di modulazioni temporanee. "Questi tempi – spiega il Consorzio – consentiranno di espletare il percorso di raggiungimento del quorum e le successive verifiche e approvazioni da parte delle commissioni ministeriali entro il 2016 (quando si esaurirà il piano attualmente in vigore), in tempi utili a non indurre incertezze nella filiera".

Sempre entro l'autunno saranno poi sottoposte all'assemblea dei soci una serie di modifiche al disciplinare di produzione finalizzate ad accrescere ulteriormente gli elementi di conoscenza e garanzia per i consumatori, ad accentuare il legame tra prodotto e territorio, a recuperare efficienza negli allevamenti con semplificazioni ed ammodernamenti, ad accrescere la qualità nella stagionatura e a rafforzare l'efficacia dei controlli e della vigilanza.
In tema di vigilanza, comunque, scatta già ora una serie di nuove azioni soprattutto legate al prodotto esportato, con l'ampliamento dei Paesi in monitoraggio (che da gennaio sono 62), lo stanziamento di un budget aggiuntivo sui controlli e un piano di vigilanza specifico per la ristorazione privata e collettiva.

Già entro maggio sarà poi attivo un team dedicato a progetti speciali sull'export, con azioni dirette sugli operatori della Gdo e della ristorazione per sviluppare nuove opportunità commerciali dirette per caseifici e aggregazioni di caseifici. In queste settimane sarà messo a punto anche un nuovo piano strategico per la comunicazione sul mercato interno che decollerà a settembre e, infine, è in avvio immediato un gruppo consultivo dedicato ai giovani imprenditori, finalizzato non solo ad un loro maggiore coinvolgimento, ma alla formazione vera e propria di futuri dirigenti del settore.

"Un insieme di azioni – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – che guarda alle emergenze legate all'attuale negativa congiuntura e, contemporaneamente, è destinato a creare condizioni più stabili di sviluppo fondate sui capisaldi rappresentati dalla regolazione dell'offerta, dalla qualità del prodotto, da un legame sempre più forte con il territorio e gli andamenti di mercato e lo sviluppo di ogni potenzialità sull'export.
Nel corso dell'Assemblea, i caseifici hanno approvato anche il bilancio 2014 del Consorzio, con 290 voti favorevoli, 4 astenuti e 20 contrari.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 29 Aprile 2015 08:39

Lenta ma costante ripresa del "Parmigiano".

Crollo del Latte spot. Derivati del latte stazionari salvo una regressione della crema milanese. "Padano" immobile.

di Virgilio Parma 29 aprile 2015 -

LATTE SPOT Ancora più giù. Rincorsa al ribasso per il latte spot. Una discesa dei prezzi ancor più accentuata per il Latte intero spot pastorizzato di provenienza estera (-6,56%). Nella seduta veronese di lunedì scorso il Latte spot crudo nazionale, perdendo il 3,68%, si è collocato tra 32,99 e 34,54 €/100 litri di latte. 28,87-29,90€/100 litri di latte è l'intervallo relativamente la quotazione del latte estero. Rispetto al mese di aprile dell'anno precedente il calo delle medie mensili corrisponde al -13,81% per il nazionale e al 15,02% per l'estero.

BURRO E PANNA I listini di burro, relativamente alle piazze prese a riferimento, confermano i valori dell'ottava precedente. Altrettanto dicasi per la Crema di Latte a uso alimentare che a Milano ha ceduto 2,67% fissando il prezzo a 1,46€/kg. Nello specifico il burro CEE è stato quotato 2,95€/kg, 3,15 il burro da centrifuga, 2,15 il burro pastorizzato e 1,95€/kg lo zangolato. Fermo a 1,55€/kg anche lo zangolato da creme fresche per la burrificazione quotato a Parma.

GRANA PADANO Nessuna variazione per il Grana Padano DOP. Il timido segnale di ripresa registrato la scorsa settimana sulla piazza milanese (+0,68%), seppure limitatamente al formaggio di 15 mesi, è rimasto un segnale sporadico che non ha avuto séguito, almeno per ora. In sintesi, il 15 mesi di stagionatura è stato confermato tra 7,10 e 7,75€/kg. e il listino del 9 mesi tra 6,35 e 6,45 €/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Lentamente ma con costanza è la ripresa di quotazione del "fresco" (12 mesi di stagionatura) di Parmigiano Reggiano. Alla seduta di venerdì scorso, 21 aprile, il "parmigiano" di 12 mesi è stato quotato 7,60-7,85 €/kg registrando un incremento pari allo 0,32% sulla settimana precedente che a sua volta era cresciuta dello 0,33%.
Immobile, da molte settimane, invece il 24 mesi di invecchiamento che si mantiene nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/Kg.

(In allegato i grafici - in galleria immagini)

Panna VR

Martedì, 28 Aprile 2015 16:26

Modena e il fisco: bene ma non benissimo

La nostra città all'81° posto nella classifica delle città più esose dal punto di vista fiscale, ma sino ad agosto anche i nostri imprenditori
lavorano solo per pagare le tasse. -

Modena, 28 aprile 2015 -

Come sarà nel 2015 la tassazione complessiva sulle piccole e medie imprese? Che effetti avrà l'abolizione della componente lavoro dell'Irap? Come sono andate le cose, numeri alla mano, negli anni 2011, 2012, 2013 e 2014?
A rispondere a queste domande ci ha pensato il "Rapporto 2015 – Comune che vai fisco che trovi" dell'Osservatorio permanente della Cna Nazionale sulla tassazione delle Pmi, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali.
Al centro dell'analisi, l'andamento della tassazione locale e nazionale tra il 2011 e il 2015, sulla base di una simulazione riferita a una impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un'azienda individuale con quattro operai e un impiegato, operante in un laboratorio artigiano di 250 metri quadrati, con un negozio destinato alla vendita di 175 mtq e relativi macchinari e arredamenti, oltre che di un automezzo).

A Modena scopriamo così che in cinque anni il peso dell'Imu più la Tasi è aumentato di oltre 80 punti percentuali, l'addizionale comunale Irpef di un decimo (più o meno l'aumento fatto registrare dall'addizionale regionale rispetto all'anno scorso).
Le buone notizie arrivano dal sensibile calo dell'Irap, che si è più che dimezzata. E' proprio grazie all'intervento sull'Irap se il reddito netto disponibile di questa impresa (di cui si ipotizzano ricavi per 431mila euro, costi del personale per 165mila, costo delle materie prime per 160.000, altri costi ed ammortamenti per 56mila con un reddito ante-imposte di 50mila euro), rispetto al 2014 sia in aumento del 5,5% (mentre su base quinquennale la perdita si attesta al 3,6%).

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Numeri che consentono a Modena di collocarsi nelle zone di bassa classifica, per una volta quelle "migliori", visto che è lì che troviamo le città più virtuose.
La graduatoria stilata su 113 città, ci vede, infatti, all'81esimo posto, dietro, in termini di economicità, alle sole Ferrara (90esima) e Reggio Emilia (99esima).
L'Osservatorio fissa anche il tax free day, cioè il giorno dell'anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e contributi, e comincia a produrre reddito disponibile per il titolare e per la sua famiglia. Data che, per quanto ci riguarda, cade il 5 agosto. Che poi sarebbe come dire che la nostra impresa modenese per il 63,5% del suo tempo lavora per pagare le tasse...

Ecco la classifica relativa alla tassazione 2015 nelle città emiliano-romagnole

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A livello nazionale, nel 2015 la media del peso fiscale complessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in leggerissimo miglioramento rispetto al 2014: un calo dell'1,7% insufficiente a portare il valore della tassazione a quel 59,2% raggiunto nel 2011, l'anno zero del federalismo fiscale. Peraltro questa diminuzione va ascritta interamente all'abolizione della componente lavoro dell'Irap.

Tante, invece, le differenze tra le diverse città a causa dell'elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari.
A Reggio Calabria, la città prima nella classifica 2015 per fiscalità, il Total Tax Rate tocca il 74,9% (percentuale che costringere gli imprenditori calabresi a versare il fisco quanto prodotto sino al 29 settembre), Bologna è seconda posizione con il 72,9% davanti a Napoli (71,9%), Roma (che l'anno scorso deteneva il poco invidiabile primato), con il 71,7%. Quinta Firenze con il 70,9%. All'opposto, i comuni più virtuosi, si fa per dire, sono Cuneo (dove il Total Tax Rate si ferma al 54,5%, e dove le tasse si "mangiano" il lavoro dell'impresa sino al 17 luglio), Gorizia (55,2%), Sondrio e Belluno (55,3%), Udine (55,7%).

"Potremmo commentare questi numeri con una battuta: potrebbe andare peggio, potrebbe piovere – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – I numeri, infatti, confermano quanto ci sia da ancora fare per il rilancio. Se, infatti, rispetto al 2104 il peso delle imposte è diminuito, negli ultimi cinque anni, invece, le tasse sono comunque in aumento, incidendo per circa il 60% sui redditi d'impresa. Tutto questo nonostante una recessione devastante. Ciò significa meno risorse per gli investimenti e per i consumi. E non c'è bisogno di ricordare quanto questi siano importanti per alimentare questo momento positivo che pare stia coinvolgendo anche la nostra economia".

(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

A sorpresa la Coldiretti sfila dalle mani della Libera Associazione di Cremona la guida del Consorzio Agrario. Decisiva è stata l'assemblea parziale di Casalmaggiore. Paolo Voltini è il nuovo Presidente.

di Virgilio Parma, 26 aprile 2015 –

La potente organizzazione Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, aderente a Confagricoltura, è stata battuta sul filo di lana dalla Federazione Provinciale Coldiretti al cui candidato è andata la carica di presidente della importante struttura economica.
Paolo Voltini, quindi, è il nuovo presidente del Consorzio Agrario di Cremona e il prossimo giovedi 30 aprile i delegati eleggeranno il nuovo consiglio di amministrazione.

Difficile, sino a qualche mese fa, pensare che, uno degli ultimi baluardi di Confagricoltura, potesse passare sotto il controllo di Coldiretti ma, a quanto pare, i rappresentanti di Confagricoltura hanno preferito confrontarsi sulle beghe interne piuttosto che con Coldiretti per il controllo del "gioiellino di famiglia", il Consorzio Agrario.

Decisiva è stata l'ultima assemblea parziale dove la Coldiretti non ha lasciato a casa alcun voto a sua disposizione e forte del fatto che il neo eletto presidente, Paolo Voltini, oltre a essere il presidente provinciale della Coldiretti è anche il numero uno del Consorzio Casalasco del Pomodoro titolare tra l'altro del marchio "POMI'", è riuscita a far valere la superiorità numerica.

Fortissima sul territorio nazionale la Coldiretti con la conquista del Consorzio Agrario di Cremona, ultima roccaforte Confagricoltura nel panorama dei Consorzi Agrari (rimane Bolzano), ha dimostrato come la squadra unita vinca anche sui terreni più difficili e Cremona era probabilmente il più difficile in assoluto.

Se dal versante numerico la proiezione avrebbe dovuto favorire la "Libera", il loro dissidio interno ha prevaricato l'obiettivo collettivo, forse anche per un difetto di presunzione numerica. Fatto sta che, nonostante le sollecitazioni del presidente confederale Mario Guidi, i soci della "Libera" hanno preferito la questione privata alla questione collettiva.

Monolitica come sempre la Coldiretti, guidata con fermezza e durezza da Roma dal "filosofo" Vincenzo Gesmundo, sta procedendo a passo svelto verso la creazione della nuova "federconsorzi" questa volta sotto l'unica guida Coldiretti.

Criticato da certa stampa (Il Fatto e l'Espresso ad esempio) per i suoi stipendi milionari, Vincenzo Gesmundo sta dimostrando di meritare tutto quanto il proprio stipendio soprattutto se riuscirà nel suo intento di portare a casa il residuo tesoretto della vecchia Federconsorzi pari a circa 800 milioni di euro.

Intanto Bandiera Gialla sventola anche a Cremona.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 17 26 aprile 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 17 26 aprile 2015

(In allegato la news letter in formato pdf scaricabile)
SOMMARIO

1.1 editoriale La Festa della Liberazione 70 anni dopo. Meglio non dimenticare.
2.1 cereali Mercati, tutto pare normale ma, tra alti e bassi le previsioni sono incerte.
3.1 Lattiero caseario Deboli segnali di ripresa per il Grana Padano di 15 mesi.
4.1 vino Gutturnio: la vittoria della semplicità
4.2 Expo2015 Ospitalità espositiva per le piccole imprese agroalimentari.
4.3 consumi Crescono i consumi alimentari e crescono i discount ( +3,6%)
5.1 expo2015 Prenotabile il 60% degli alberghi. Partenza a rilento per expo2015
5.2 cooperazione alimentare I negozi cooperativi "Qui da Noi" fanno rete.
6.1 terremoto Via Libera alla proroga per le imprese agricole e agroindustriali.
7.1 mais e soia Dati previsionali aprile 2015
8.1 concorso enologico Terre della Baronia vince il "Gran Vinitaly 2015"
10.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.2 promozioni "vino" e partners

Cibus 17 COP

Domenica, 26 Aprile 2015 10:44

Gutturnio: la vittoria della semplicità

Il 'frizzante' delle colline piacentine verrà premiato all'Expo dopo il riconoscimento ricevuto al Vinitaly. Si tratta del Gutturnio Doc az. agr.'Il Poggiarello' che vince il premio speciale "Denominazione di origine 2015".

di A.K. - Piacenza, 26 aprile 2015 - Si intrufola tra i vini più complessi, di struttura, quelli che hanno nomi altisonanti e vince, dopo una lunga e laboriosa selezione fatta da esperti enologi e sommelier.
E' il Gutturnio Doc Frizzante "Tradizione Piacentina" 2014 Az. Agr. Il Poggiarello.

E, a coronare questa vittoria, ci sarà anche un ulteriore riconoscimento perché la premiazione dei vini vincitori di medaglia sarà uno degli eventi organizzati nel padiglione "Vino – A taste of Italy", durante l'Expo di Milano.
I vini iscritti quest'anno alla competizione enologica più rigorosa e selettiva al mondo sono stati quasi 3.000, con record di 32 Paesi partecipanti, tra i quali per la prima volta Svezia, Giappone e Taiwan.

Il Premio speciale "Denominazione di Origine 2015", assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana che in assoluto ha conseguito il miglior punteggio (a condizione che per ogni denominazione di origine abbiano partecipato almeno 40 campioni), è stato attribuito all'Amarone della Valpolicella Docg 2010 Lavarini, al Valdobbiadene Prosecco Docg Superiore Spumante Extra Dry "2" 2014 Progettidivini, al Gutturnio Doc Frizzante "Tradizione Piacentina" 2014 Az. Agr. Il Poggiarello, Scrivello di Travo (PC), al Montepulciano d'Abruzzo Doc "Val di Fara - Selezione di Famiglia" 2013 Spinelli, al Prosecco Doc Treviso Spumante Brut 2014 Sanfeletto e al Trentino Doc Moscato Giallo Vino Biologico 2014 Cantina Toblino.

I primi venti vini di ogni categoria e gruppo previsti dal regolamento che hanno ottenuto il miglior punteggio sono stati rivalutati da tre commissioni diverse e quelli che hanno ottenuto le migliori performance sono stati rispettivamente insigniti con Gran Medaglia d'Oro, Medaglia d'Oro, Medaglia d'Argento e Medaglia di Bronzo. In totale sono state attribuite 75 medaglie: 17 Gran Medaglie d'Oro, 18 Medaglie d'Oro, 23 Medaglie d'Argento e 17 Medaglie di Bronzo.

L'iniziativa che vuol far risaltare Lifestyle Italiano è di un ristorante e di una rivista online. Nei sei mesi dell'Expo 2015 Italia a Tavola e Cost metteranno a disposizione gratuitamente delle aziende alimentari italiane spazi per iniziative espositive e d'incontro in pieno centro a Milano. Una location esclusiva in cui organizzare eventi e presentazioni con la collaborazione di cuochi, barman e altri professionisti.

di A.K. - Parma, 26 aprile 2015 - Le piccole imprese dell'agroalimentare che non hanno avuto la possibilità di avere uno spazio all'interno dell'Expo potranno emergere e farsi conoscere.

Una possibilità in più che nasce da una iniziativa concepita per ricreare un luogo di incontro ottimale fra produttori, consumatori, turismo internazionale per la presentazione del cibo italiano e dei suoi protagonisti, in un contesto capace di valorizzare lo stile italiano anche nell'enogastronomia.

L'obiettivo è quindi quello radunare la filiera delle piccole e grandi eccellenze italiane dando loro uno standing privilegiato nel cuore del nuovo polo commerciale Garibaldi (secondo distretto più visitato di Milano per l'occasione dopo il nucleo fieristico di Rho).

Per allietare gli amanti della cultura enogastronomica sarà anche allestita una mostra permanente (da maggio a ottobre 2015) dei vignettisti più famosi d'Italia che hanno realizzato in esclusiva per Italia a Tavola (nella rubrica Tiramisù) una serie di opere dedicate al piacere del cibo. Dal pranzo, passando dall'aperitivo, fino al dopo cena, il Cost Hub sarà uno degli avamposti degli eventi Fuori Salone di Expo 2015. La struttura è dotata di ampi spazi ricettivi (600 pax in piedi e 150 posti a sedere), di cucine e magazzini organizzati per svolgere differenti attività di preparazione e lavorazione di materie prime e cibi.

Fiore all'occhiello della location sono anche le sei ampie vetrine su via Tito Speri davanti la stazione ferroviaria Garibaldi che collega il centro di Milano a Rho Fiera dove avrà luogo EXPO 2015. Salvo esigenze particolari, Il Ristorante Cost mette a disposizione degli imprenditori (senza alcun onere di affitto), la location per una giornata intera (dalle ore 9.00 del mattino fino a notte inoltrata).

Le aziende partecipanti avranno per un giorno intero la possibilità di organizzare incontri di lavoro, degustazioni, micro eventi, presentazioni ecc. Il calendario delle degustazioni prevederà una serie di eventi gratuiti e aperti al pubblico firmati dalla passione e dalla creatività dei nostri rappresentanti del settore agroalimentare.

cost-italia-a-tavola-insegna

In aumento a Febbraio anche il fatturato dell'industria alimentare (+1,9%).

Roma. - L'alimentare traina la ripresa con un aumento dello 0,5 per cento delle vendite al dettaglio e dell'1,9 per cento del fatturato dell'industria alimentare rispetto allo scorso anno.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio al dettaglio e sul fatturato e gli ordinativi industriali a febbraio 2015. Dopo l'incremento registrato a gennaio su base annuale del 2,9 per cento, il commercio al dettaglio alimentare - sottolinea la Coldiretti - continua a registrare una positiva inversione di tendenza con risultati particolarmente positivi a febbraio per effetto soprattutto dei discount alimentari che aumentano addirittura del 3,6 per cento e si classificano come la forma distributiva (alimentare e non) con il maggior incremento nel mese considerato.

L'aumento di spesa alimentare è il segno piu' tangibile della ripresa poiché è - precisa la Coldiretti - la seconda voce del budget familiare dopo l'abitazione ed è destinata ad avere un effetto traino sull'intera economia. I consumi alimentari - riferisce la Coldiretti - hanno toccato il fondo nel 2014 e sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981, sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell'Istat. I risultati del mese di gennaio fanno sperare per una definitiva inversione di tendenza nel 2015 che – conclude la Coldiretti - dovrebbe finalmente chiudersi con un risultato positivo sul mercato interno.

(Fonte Coldiretti 22 aprile 2015)

L'iniziativa – intitolata "QUI DA NOI, quali opportunità?" – ha visto la partecipazione di circa 50 cooperative agroalimentari di Fedagri aderenti al progetto, che hanno colto l'occasione per rapportarsi fra loro per ampliare l'offerta dei propri punti vendita, attraverso un vero e proprio scambio reciproco di diverse tipologie di prodotti agroalimentari

Bologna - Un momento di confronto importante, progettuale e strategico, per approfondire l'interscambio di prodotti ed esperienze e definire mezzi e strumenti promozionali finalizzati a valorizzare le produzioni. Questo l'obiettivo – pienamente raggiunto – del Business Forum organizzato e promosso nei giorni scorsi a Bologna da Fedagri-Confcooperative per fare il punto sul progetto "QUI DA NOI", la rete di negozi di vendita diretta delle cooperative aderenti, che sta vivendo una fase di svolta mirata alla valorizzazione della qualità e tipicità dei prodotti cooperativi anche attraverso una attività di comunicazione efficace, dinamica e moderna.

L'iniziativa – intitolata "QUI DA NOI, quali opportunità?" – ha visto la partecipazione di circa 50 cooperative agroalimentari di Fedagri aderenti al progetto, che hanno colto l'occasione per rapportarsi fra loro per ampliare l'offerta dei propri punti vendita, attraverso un vero e proprio scambio reciproco di diverse tipologie di prodotti agroalimentari provenienti da varie regioni d'Italia, ma anche per condividere esperienze e progetti di marketing.
Rossana Turina, responsabile nazionale Fedagri del progetto QUI DA NOI, ha sottolineato come "uno degli obiettivi principali è oggi rendere più visibili i punti vendita delle cooperative agroalimentari che aderiscono al progetto, con un più intenso coinvolgimento, una maggiore rivitalizzazione e quindi una migliore visualizzazione del marchio, a partire da un discorso di layout o di franchising leggero che renda più facilmente identificabili i negozi QUI DA NOI, ma anche attuando un sistema di stringenti rapporti di collaborazione anche con le cooperative sociali, culturali e del turismo".

"Il brand QUI DA NOI – ha continuato Turina – vuole essere uno strumento identificativo dei prodotti cooperativi, trasmettendo la garanzia che sono realmente made in Italy, hanno un percorso territoriale e una valenza specifica in termini di qualità e sicurezza alimentare, quali fattori essenziali proprio per garantire qualità al pianeta. In tal senso condividiamo il focus di EXPO 2015, una vetrina mondiale alla quale parteciperemo come Confcooperative e come Fedagri. Pur nell'innovazione, quindi, salvaguardiamo le tradizioni promuovendole con una comunicazione giovane e fresca incentrata sui valori delle nostre eccellenze agroalimentari".
"È fondamentale – ha spiegato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna – continuare con sempre maggiore incisività a fare rete fra le cooperative per valorizzare al meglio le produzioni agroalimentari e i territori di produzione, ma anche per diffondere i valori etici cooperativi utilizzando una comunicazione innovativa ed efficace in grado di cogliere ogni possibile opportunità di promozione offerta dal web e dai social media, anche in termini di food e tour blogger".

Carlo Piccinini, presidente di Fedagri-Confcooperative Emilia Romagna si è soffermato su alcuni dati importanti: "in Italia – ha detto – la vendita diretta di prodotti agroalimentari rappresenta circa il 5% del mercato e le nostre cooperative non intendono certo ignorare un dato così significativo. Riteniamo sia importante far conoscere al pubblico i prodotti che vengono dalla terra, con una filiera certa e garantita e soprattutto con i valori alle spalle che sono tipici del movimento cooperativo. Con gli interscambi tra le varie cooperative si può permettere anche la conoscenza di prodotti tipici tra territori e regioni diverse per far apprezzare al meglio la grandi differenze enogastronomiche che sono uno dei valori delle eccellenze del nostro Paese: basti pensare che nelle cooperative agroalimentari italiane in media il 99% della materia prima è di origine nazionale".

(Fonte Confcooperative 20 aprile 2015)

Terremoto, agricoltura. Via libera da parte della Direzione generale Agricoltura di Bruxelles alla proroga per imprese agricole e agroindustriali per completare i lavori di ricostruzione. Bonaccini: "Decisione che porta equità tra le imprese". Ora il provvedimento va alla Commissione.

Bologna – Via libera da parte della Direzione generale agricoltura di Bruxelles al riconoscimento della proroga di un anno per le imprese agricole e agroindustriali per completare i lavori di ricostruzione e ripristino dei danni subiti dal sisma del maggio 2012. Ora l'ultimo passaggio, per completare l'iter europeo del provvedimento, sarà il vaglio del Collegio dei Commissari.
La decisione - che accoglie le richieste della Regione Emilia-Romagna ufficialmente presentate all'Ue dal Governo italiano - estende la durata degli aiuti per compensare i danni causati alle imprese del settore agro-industriale modificando di fatto i vincoli temporali fissati precedentemente sulla base dei vigenti orientamenti sugli aiuti di stato.

«Una buona e attesa notizia. Ringrazio il Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina per l'importante lavoro svolto. E' una decisione, quella assunta dalla Direzione generale agricoltura e in attesa del vaglio finale da parte della Commissione, che consegna tranquillità ma soprattutto equità tra imprese del settore primario e le altre. Un chiaro beneficio- e il mio ringraziamento va a tutti coloro che lo hanno consentito - a un territorio così duramente colpito non solo dal sisma del maggio 2012 ma da ulteriori e successive calamità, come l'alluvione del gennaio 2014 e le trombe d'aria. A chi fa polemiche, noi rispondiamo con i fatti», ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini.

La Dg Agricoltura ha accolto la richiesta – inviata dalla direzione generale del dipartimento delle Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale del ministero delle Politiche agricole - di fissare al 29 maggio 2017 il termine ultimo per il pagamento dei contributi alle aziende agricole danneggiate dal sisma. La presentazione delle domande per le imprese agricole resta fissata al 30 giugno 2015 (come per le altre imprese ) i lavori dovranno essere ultimati entro il 30 settembre 2016 per consentire la liquidazione la e rendicontazione entro maggio 2017 .
«Il provvedimento – sottolineano l'assessore alle Attività produttive e alla ricostruzione post sisma Palma Costi e l'assessore all'Agricoltura Simona Caselli - permette di mitigare la disparità di trattamento tra le imprese agricole e le altre imprese insita nelle decisioni comunitarie sugli aiuti di Stato». Infatti per le imprese agricole il saldo di tutti i contributi deve avvenire entro 4 anni dal verificarsi dell'evento, e quindi entro il maggio 2016, mentre per le altre imprese non era prevista alcuna scadenza per i saldi dei danni subiti. "Il provvedimento rappresenta quindi una decisione eccezionale della quale va ringraziata la Commissione europea che è andata in deroga alle regole vigenti sugli orientamenti comunitari del settore agricolo."

In attesa della decisione della Commissione europea sulla richiesta di proroga dei termini di pagamento, il Commissario Bonaccini aveva prorogato al 30 aprile i termini per le domande di contributo delle imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli compresi nell'Allegato I del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. L'ordinanza commissariale però non variava il termine di esecuzione degli interventi fissato, da precedenti ordinanze, al 31 dicembre 2015 perché strettamente connesso ai termini per i pagamenti imposti dalla Commissione europea.

(Fonte Regione Emilia Romagna)

Domenica, 26 Aprile 2015 09:08

Mais & Soia: aprile 2015

Mais e Soia dati previsionali 2014 - 2015 

 

MAIS: Dati previsionali per 2014-15

 La produzione globale di Mais per la stagione 2014-15 è prevista a 991.92 Mio t, leggermente superiore rispetto alle stime di Marzo (+0.2%).
 In Serbia le piogge autunnali hanno ritardato la mietitura ed il raccolto è atteso in aumento (+0.9 Mio t) rispetto alle previsioni formulate a Marzo.
 Anche in Messico la produzione è prevista in crescita (+0.8 Mio t), per l'aumento delle aree dedicate alla coltivazione di Mais e la presenza eccezionale di piogge invernali.
 In Argentina il raccolto è atteso in aumento (+0.5 Mio t) per l'aumento della resa dei terreni e per l'abbondante umidità del terreno.
 Questi aumenti produttivi sono parzialmente bilanciati da una ulteriore diminuzione della produzione prevista per il Sud Africa.
 Gli stock finali globali sono previsti al livello record 188.46 Mio t, in aumento dell'1.7% rispetto alle stime del mese scorso; gli aumenti più significativi sono previsti negli Stati Uniti, in Indonesia e in Cina.

screenshot 3


SOJA: Dati previsionali per 2014-15
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2014-15 è confermata al livello record di 315.46 Mio t (+0.1% rispetto alle stime di Marzo 2015).
 La produzione statunitense è invariata, mentre si rilevano aumenti in Argentina ed Uruguay, bilanciati in parte da una minor produzione attesa in India (9.8 Mio t, -0.7 Mio t) a causa della brevità della stagione dei monsoni.
 In Argentina, terzo produttore dopo USA e Brasile, la produzione è prevista a 57 Mio t (+1 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso), riflettendo l'aumento delle rese favorito dal clima mite.
 In Uruguay le aree coltivate sono stimate in aumento.
 Gli stock finali di semi di Soia si confermano al livello record di 89.55 
Mio t, con la riduzione degli USA compensata dall'aumento dell'Argentina.

(In allegata GALLERIA IMMAGINI le altre tabelle e i grafici)

(fonte CLAL)

Assegnate 75 medaglie su quasi 3.000 vini iscritti. Casale del Giglio Az. Agr. S.r.l. - Le Ferriere di Latina in Lazio si aggiudica il Premio speciale "Vinitaly Nazione 2015", insieme alla Winzer Sommerach - Der Winzerkeller - Sommerach (Germania) e alla Vincon Vrancea S.A. - Focsani (Romania). Le premiazioni nel Padiglione "Vino – A taste of Italy", durante l'Expo di Milano.

Verona – È l'italiana Azienda Agricola G. Milazzo - Terre della Baronia di Campobello di Licata (AG - Italia) la vincitrice del Premio speciale "Gran Vinitaly 2015", assegnato alla cantina che ha ottenuto il maggior punteggio in base a due medaglie conseguite in gruppi diversi del 22° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly, svoltosi a Verona dal 13 al 16 aprile 2015.

I vini iscritti quest'anno alla competizione enologica più rigorosa e selettiva al mondo sono stati quasi 3.000, con record di 32 Paesi partecipanti, tra i quali per la prima volta Svezia, Giappone e Taiwan.
Tre le aziende vincitrici del Premio speciale "Vinitaly Nazione 2015", attribuito al produttore di ogni Paese che ha ottenuto il maggior punteggio calcolato dalla somma delle valutazioni riferite ai migliori tre vini insigniti del diploma di "Gran Menzione". Si tratta della Winzer Sommerach - Der Winzerkeller - Sommerach (Germania); del Casale del Giglio Az. Agr. S.r.l. - Le Ferriere (LT - Italia) e della Vincon Vrancea S.A. - Focsani (Romania).
Il Premio speciale "Denominazione di Origine 2015", assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana che in assoluto ha conseguito il miglior punteggio (a condizione che per ogni denominazione di origine abbiano partecipato almeno 40 campioni), è stato attribuito all'Amarone della Valpolicella Docg 2010 Lavarini Soc. Agr. di Lavarini Massimo & C. S.S. - Negrar (VR); al Valdobbiadene Prosecco Docg Superiore Spumante Extra Dry "2" 2014 Progettidivini S.r.l. - Soligo di Farra di Soligo (TV); al Gutturnio Doc Frizzante "Tradizione Piacentina" 2014 Az. Agr. Il Poggiarello - Scrivello di Travo (PC); al Montepulciano d'Abruzzo Doc "Val di Fara - Selezione di Famiglia" 2013 Spinelli S.r.l. - Atessa (CH); al Prosecco Doc Treviso Spumante Brut 2014 Sanfeletto S.r.l. - San Pietro di Feletto (TV) e al Trentino Doc Moscato Giallo Vino Biologico 2014 Cantina Toblino S.c.a. - Sarche (TN).
In palio, per i vini italiani, anche il premio "Banco Popolare", assegnato al Vin Santo del Chianti Doc "Il Conio" 2005 della Eredi Benito Mantellini Az. Agr. S.S. - Terranova Bracciolini (AR), per aver conseguito il miglior punteggio in assoluto fra tutti i vini italiani di tutte le categorie previste dal regolamento del 22° Concorso Enologico Internazionale.

Dei 3.000 campioni iscritti, 2.585 sono stati ammessi a giudizio; di questi, i 720 che hanno ottenuto un punteggio di almeno 82/100, per un massimo del 30% dei campioni di ciascuno gruppo di ogni categoria, sono stati premiati con diploma di "Gran Menzione". I primi venti vini di ogni categoria e gruppo previsti dal regolamento che hanno ottenuto il miglior punteggio sono stati rivalutati da tre commissioni diverse e quelli che hanno ottenuto le migliori performance sono stati rispettivamente insigniti con Gran Medaglia d'Oro, Medaglia d'Oro, Medaglia d'Argento e Medaglia di Bronzo. In totale sono state attribuite 75 medaglie: 17 Gran Medaglie d'Oro, 18 Medaglie d'Oro, 23 Medaglie d'Argento e 17 Medaglie di Bronzo.

La premiazione dei vini vincitori di medaglia sarà uno degli eventi organizzati nel Padiglione "Vino – A taste of Italy", durante l'Expo di Milano.
Durante le selezioni dei vini partecipanti al 22° Concorso Enologico Internazionale sono stati utilizzati complessivamente 20.000 bicchieri e sono state compilate 17.275 schede di valutazione pari a 246.395 giudizi parziali.
Organizzato da Veronafiere - Vinitaly in collaborazione con Assoenologi, il Concorso Enologico Internazionale si fregia del patrocinio della Commissione dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, dell'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), dell'Union Internationale des Oenologues (UIOe) e dei ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dello Sviluppo economico. Il servizio di sommelier è stato gestito grazie alla Fondazione Italiana Sommelier.

La classifica completa dei premiati con Medaglia e Gran Menzione sono consultabili al link:
www.vinitaly.com/concorsoenologico

 

(Veronafiere 20 aprile 2015)

Al via la seconda edizione di "Valore Europa". Grazie al TLTRO prosegue e si intensifica l'attività di UniCredit 
a supporto delle imprese e delle famiglie della regione. -

Parma, 23 aprile 2015 -

UniCredit, dopo aver richiesto e ottenuto all'asta TLTRO della Bce dello scorso 19 marzo, l'assegnazione di 7,4 miliardi di euro per il nostro Paese, si propone di potenziare ulteriormente l'attività creditizia che l'ha portata, nel 2014, all'erogazione di circa 2 miliardi di euro di nuovi finanziamenti in Emilia Romagna.
Dopo aver esaurito in poco più di tre mesi i 7,75 miliardi raccolti dalla Bce all'asta del 18 settembre, l'istituto ha dato il via alla seconda edizione del programma 'Valore Europa', che si propone di valorizzare i fondi Bce stimolando la crescita e allargando l'accesso al credito per le imprese, oltre che supportando gli investimenti delle famiglie su progetti sostenibili.

Dei fondi recentemente ottenuti dalla Bce, UniCredit prevede di destinare circa 800 milioni di euro al supporto di famiglie e imprese emiliano-romagnole, favorendo in tal modo gli investimenti e innescando così un nuovo ciclo di crescita per il Territorio.
"Prosegue in Emilia Romagna il nostro impegno per favorire la crescita e allargare la possibilità di accesso al credito al fine di stimolare il sistema produttivo - ha rimarcato il Regional Manager Centro Nord UniCredit, Stefano Giorgini, che da aprile coordina le attività commerciali della Banca in Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana -. Riteniamo che la nostra azione possa aiutare a sbloccare investimenti su progetti sostenibili fino ad ora rimandati a causa delle scenario ancora incerto, "scaricando a terra" i benefici derivanti dall'emissione straordinaria della Bce che ci permette così di implementare uno dei punti cardine della nostra missione sul territorio: erogare credito".

"Valore Europa" si propone di fornire un concreto supporto all'economia reale agendo su tre direttive distinte:

- Linea Investimenti: con l'obiettivo di stimolare nuovi investimenti produttivi, verranno trasferiti alle imprese i benefici del minor costo del denaro che deriva dal nuovo programma di rifinanziamento a lungo termine deciso dalla BCE, attraverso finanziamenti a tasso agevolato, caratterizzati anche dalla massima flessibilità di rimborso (preammortamento, rimborso del capitale a scadenza quadriennale con la possibilità di rifinanziamento per ulteriori 4 anni).
- Linea Crescita: obiettivo di "Valore Europa" è anche quello di facilitare l'accesso al credito, estendendo la platea di soggetti che possono accedere a nuovi finanziamenti. Per questo UniCredit, in partnership con soggetti istituzionali come il Fondo Centrale di Garanzia e i Confidi, offrirà alle imprese la possibilità di ottenere l'azzeramento del costo della garanzia, un finanziamento a tasso agevolato e un processo di erogazione immediato.
- Linea Sostenibilità: per stimolare anche gli investimenti delle famiglie, UniCredit ha progettato specifici prestiti per la ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica, a un tasso annuo nominale (TAN) del 5%, migliore offerta oggi sul mercato.

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

L'influenza aviaria ha messo in fibrillazione il mercato statunitense. Mercato nazionale ancora molto tranquillo e gli operatori restano in attesa di quotazioni più ridotte.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2015 -

Prosegue la difficoltà interpretativa del mercato internazionale delle materie prime.

Le aspettative di poter vedere finalmente stabilizzati i prezzi dopo la diffusione dei dati USDA si sono volatilizzate di fronte alla continua altalenanza dei prezzi. Nonostante non si avvertano segnali di scarsità di prodotto e i dati sui raccolti siano positivi così come pure riguardo le previsioni di semina e l'indice dei noli, per quanto leggermente risalito, si mantenga su valori assolutamente dignitosi, i prezzi continuano a non rispettare le aspettative degli operatori. Dalla Cina non giungono notizie diverse dalle previsioni di mercato mentre la Russia, a causa dei dazi, non sta vivacizzando i mercati così come l'Europa che, a causa dei ridotti consumi, non sta dimostrando particolari segnali di vivacità.
Sul mercato Americano invece, nell'ultima settimana, tiene banco l'Influenza Aviaria. Non che il mercato avicolo sia particolarmente rappresentativo (1/5 dei consumi e dei mangimi) ma tanto basta per mantenere in fibrillazione i prezzi sui quali si osserva anche qualche intervento dei fondi d'investimento.

Indicatori internazionali (23/4/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 600 punti e il petrolio ha ripreso un po' di quota e varia tra 56 e 57$ dollari al barile. Sul fronte valutario si sta assistendo a un leggero rafforzamento del dollaro che ha portato l'indice di cambio a 1,07703.

MP indicatori

Mercato interno -
Nessuna nuova sul mercato interno dove gli scambi sono sempre limitati e i consumi ridotti.

Le uniche novità riguardano gli incrementi fatti registrare dalla farina di Girasole e dalla farina di Colza a seguito della limitata disponibilità di merce. Le offerte di farina di soya, che mercoledi quotava, per il periodo Luglio2015 Dicembre 2016, a 373€ partenza da Ravenna (18 mesi), non ha suscitato entusiasmi, tutti in attesa dei 370€ o addirittura meno. Una attesa che dura da ben 45 giorni e che probabilmente non sarà soddisfatta troppo presto posto che ieri ha quotato ben 378€.
Cereali e derivati sostanzialmente calmi, eccezion fatta per il Distiller di mais e Grano, per i quali si è registrato una impennata. Prosegue la tendenza al ribasso dei cruscami.
I contratti di mais sulla nuova campagna si sono invece leggermente abbassati di quotazione: 167€ partenza Lombardia ottobre-marzo a 182 arrivo ottobre giugno. I valori di riferimento per la merce sui porti indca 175 euro da ottobre a marzo, ma agli acquirenti stanno ancora guardare, pur nella certezza di prezzi più' alti per la prossima campagna, nella speranza di nuovi ribassi per la campagna in corso che comunque segnerà un riporto importante sulla prossima 2015/2016. Il mercato delle Bionergie si è movimentato solo su questa certezza, con diversi impianti che hanno preferito ridurre l'utilizzo di biomassa verde.

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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La Camera di Commercio di Reggio Emilia mette uno dei più rilevanti investimenti degli ultimi dieci anni a favore del tessuto imprenditoriale reggiano. Al via i nuovi bandi per 4 milioni di euro. -

Reggio Emilia, 22 aprile 2015 -

Nonostante il drastico calo delle entrate legato ai provvedimenti assunti dal Governo sul diritto annuale versato dalle imprese (-35%), la Camera di Commercio di Reggio Emilia mette uno dei più rilevanti investimenti degli ultimi dieci anni a favore del tessuto imprenditoriale reggiano.
Per il 2015, infatti, l'Ente camerale mette in campo 6 milioni di euro, 4 dei quali deliberati in questi giorni con l'approvazione dei relativi bandi.

"Crediamo sia un segnale concreto e importante – sottolinea il presidente Stefano Landi – dell'impegno della Camera di Commercio a fianco di un sistema economico che sconta ancora pesantemente gli effetti della crisi economica, con ordini interni ancora di segno negativo, una produzione sostanzialmente stagnante e un fatturato in calo dello 0,4% nel quarto trimestre 2014, nonostante l'export abbia raggiunto valori record, portandosi a poco meno di 9 miliardi di euro".

"A fronte di quest'economia locale ancora in forte sofferenza – prosegue Landi – abbiamo deciso di attingere a risorse patrimoniali straordinarie per assicurare quel necessario sostegno alle imprese reggiane che, con il calo degli introiti camerali, sarebbe drasticamente sceso, a seguito dell'applicazione di una prima tranche della riforma nazionale che non ha tenuto in alcun modo conto del ruolo di stimolo e dei contributi che le Camere di Commercio assicurano alle economie locali, né dei livelli di efficienza che singolarmente hanno raggiunto".
"Per parte nostra – osserva il presidente della Camera di Commercio – abbiamo voluto compiere scelte di politica economica e non di bilancio o bilancino, grazie ad una convergenza di tutte le associazioni imprenditoriali sulle priorità assolute legate alla ripresa e allo sviluppo e, conseguentemente, ai bisogni emergenti delle imprese e agli orizzonti di crescita che appaiono più realisticamente possibili e concretamente raggiungibili".

Da qui, dunque, i primi investimenti della Camera di Commercio, che nelle scorse settimane aveva già deliberato lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per l'internazionalizzazione (con 850mila direttamente destinati alle imprese e 650 impegnati per un fitto calendario di incoming di operatori commerciali stranieri, ulteriormente rafforzato in coincidenza con l'Expo) e un ulteriore investimento legato all'Esposizione internazionale, con 100mila euro destinati alle aperture straordinarie de I Teatri.
Di questi giorni, come si è detto, le delibere su altri bandi (la cui apertura avverrà a breve), per un importo complessivo superiore ai 4 milioni.
"Ci siamo mossi in equilibrio – spiega Landi – tra il bisogno di affrontare emergenze e la necessità di sostenere nuovi investimenti e la nascita di nuove imprese, così da creare più stabili prospettive di crescita per la nostra economia".

L'investimento più rilevante, in assoluto, riguarda l'innovazione tecnologica, con 1,8 milioni di euro a disposizione delle imprese.
"Nonostante il nostro territorio si collochi ai vertici regionali per capacità d'innovazione – osserva Landi – è proprio qui che dobbiamo investire per acquisire nuovi elementi di competitività, perché proprio all'innovazione di impianti, processi e prodotti si lega il nostro posizionamento sui mercati esteri e la possibilità di cogliere immediatamente i primi segnali di ripresa anche del mercato interno".
"Non a caso – aggiunge il presidente della Camera di Commercio – alle risorse per l'innovazione tecnologica si aggiungono 700.000 euro destinati alla ricerca e sviluppo".

Ottocentocinquantamila euro sono poi destinati al credito alle imprese (abbattimento di tassi e acquisizione di garanzie sussidiarie), "che rappresenta tuttora una delle grandi emergenze delle imprese", secondo Landi.
Allo start up d'impresa e al lavoro di "incubazione" che attorno ad esso ruota sono riservati 300.000 euro, mentre 200.000 euro vanno ad incentivare l'attrazione di nuovi investimenti e una cifra identica va a sostenere la partecipazione delle imprese reggiane a programmi di ricerca e innovazione finanziati dalla UE e dalla Regione Emilia Romagna.

"Altre risorse – conclude Landi – sono poi destinate al funzionamento e al potenziamento di strumenti di comune e diffusa utilità per le imprese (osservatorio economico, sportello di sostegno contro il crimine organizzato e iniziative di prevenzione, ad esempio), completando così un quadro di investimenti che crediamo riaffermi concretamente il ruolo di motore dello sviluppo che la Camera di Commercio svolge ed intende continuare ad assicurare al nostro territorio".

tab cciaa re investimenti

(fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)


L'Emilia Romagna tra le regioni che trainano la ripresa. 
A Bologna studiosi a confronto sulle ricerche condotte dall'Associazione RegiosS, dai ricercatori della Banca d'Italia e dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit. -

Bologna, 22 aprile 2015 -

La ripresa è timida, ma c'è. E l'Emilia Romagna si conferma tra le regioni più "virtuose" per quanto fatto e in termini prospettici. Proprio il ragionamento sui punti di forza capaci di stimolare lo sviluppo territoriale è uno dei temi affrontati nel corso della VII edizione del Workshop "Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali", quest'anno focalizzato sul tema "Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive".

L'incontro - realizzato grazie alla sinergia tra l'Associazione RegiosS e UniCredit, in collaborazione con la Banca d'Italia - si svolge come di consueto nel Salone dei Carracci di Palazzo Magnani con l'obiettivo di stimolare la discussione sullo sviluppo delle regioni italiane, individuando i fattori chiave di crescita, gli elementi di criticità e gli ambiti di miglioramento delle economie territoriali, attraverso la presentazione delle analisi svolte dall'Associazione RegiosS (fondata da ricercatori e studiosi di economie regionali appartenenti a diversi Atenei e istituzioni di ricerca), dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit e dalla Banca d'Italia - sede di Bologna.

Patrocinato dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Bologna, il workshop è aperto da Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit, e prosegue con la presentazione dei contributi di ricerca sulle economie territoriali da parte di Cristina Brasili, Presidente Associazione RegiosS e Docente dell'Università di Bologna, sul tema "La spesa in ricerca e sviluppo e l'economia sommersa nella stima del Pil (Sec 2010): un nuovo indicatore di attività economica". Riccardo Masoero, Responsabile Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, interviene quindi sul tema della competitività delle regioni italiane in chiave prospettica, grazie anche ai dati messi a disposizione da un nuovo modello di analisi. Marcello Pagnini, economista della Banca d'Italia, sede di Bologna, infine, illustra i risultati della ricerca condotta su "Città e distretti di fronte alla crisi".

A seguire, Fabrizio Binacchi, Direttore regionale Rai Emilia Romagna, modera la tavola rotonda sul tema: "Le leve dello sviluppo territoriale in Italia: analisi e prospettive", cui partecipano Francesco Trimarchi - Direttore Banca d'Italia sede di Bologna; Stefano Giorgini, Regional Manager Centro Nord di UniCredit; Sonia Bonfiglioli - Presidente e C.E.O. Bonfiglioli Riduttori S.p.A.; Gianpiero Torrisi - Università di Portsmouth, Senior Lecturer in Economics; Sergio de Nardis - Capo Economista di Nomisma; Morena Diazzi - Direttore Generale Attività Produttive, Comm. e Turismo, Regione Emilia-Romagna.

Le ricerche in sintesi:

La ricerca dell'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, prendendo le mosse dall'analisi presentata lo scorso anno che approfondiva le dinamiche della crisi economica in corso, proietta ora l'attenzione verso lo scenario di uscita dalla recessione da tutti auspicato. Un'elaborazione prospettica resa possibile anche grazie ai dati messi a disposizione da un nuovo modello di analisi messo a punto dall'Ufficio Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit. In particolare, partendo dalle previsioni per i microsettori individuati a livello regionale, lo studio esamina la dinamica attesa per le singole regioni fino al 2016. L'analisi individua alcuni indicatori economici chiave per identificare quali siano le aree più reattive ed i settori che dovrebbero condurre il Paese fuori dalla recessione. L'Emilia Romagna rientra nel gruppo delle regioni trainanti, per cui le previsioni sono più positive, con fatturati che crescono sopra la media nazionale già negli anni 2013-2015 (+1% in media in ciascun anno rispetto a un più modesto +0,4% per l'Italia) ed un'accelerazione stimata per il 2016 (+3%). Anche in termini di redditività la regione è in progressione, con un margine operativo che passa da un valore medio del 6,6% nel primo periodo ad un'attesa del 6,9% l'anno venturo. Le imprese della regione, inoltre, paiono avviate su un percorso di maggiore sostenibilità del debito, con un miglioramento nel 2016. Un balzo in avanti è previsto anche per gli investimenti, un fattore chiave per rafforzare la ripresa. In particolare, dal dato medio lievemente negativo del periodo 2013-2015 (-0,5%) si dovrebbe passare l'anno prossimo ad un +3,6% per gli investimenti fissi lordi, che sommano le risorse provenienti sia dal settore privato e che da quello pubblico. La crescita stimata della regione beneficerà dei risultati significativi di alcuni dei principali settori manifatturieri di specializzazione, tra i quali la meccanica, l'automotive, le piastrelle, l'industria alimentare, ma anche, più debolmente, i prodotti in plastica e l'abbigliamento.

Nel contributo di RegiosS "La spesa in ricerca e sviluppo e l'economia sommersa nella stima del Pil (Sec 2010): un nuovo indicatore di attività economica", vengono analizzate le principali novità introdotte dal nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec 2010) che sostituisce il precedente Sec 95. Tra le novità più rilevanti introdotte dal Sec 2010 vi sono: la capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo e la riclassificazione da consumi intermedi ad investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche. L'adozione del Sec 2010 non comporta solo modifiche metodologiche della revisione della contabilità ma, con l'introduzione della stima dell'economia illegale all'interno del Pil, sottintende una rivoluzione nel modo di intendere la ricchezza del Paese.

L'obiettivo di questo lavoro, nonostante la disponibilità limitata di dati, è quello di valutare le modifiche introdotte dal Sec 2010 che hanno avuto un maggiore impatto sul Pil, implicando una sua rivalutazione. I cambiamenti più rilevanti verranno analizzati sia a livello nazionale che regionale mediante un confronto tra le stime basate sul Sec 2010 e sul Sec 95 per rilevanti aggregati macroeconomici quali la spesa in R&S e il numero di lavoratori non regolari, che vanno a contribuire alla nuova stima del Pil. In base al nuovo sistema di contabilità il Prodotto interno lordo per l'Italia per il 2011, anno di benchmark, ammonta a 1.638,9 miliardi di euro (prezzi correnti), con una rivalutazione di 58,9 miliardi (+3,7%) rispetto alle stime del Sec 95. Per l'Emilia-Romagna, sempre nel 2011, la rivalutazione rispetto alle stime precedenti è stata di 2,68 miliardi di euro (+1,9%). L'incidenza della spesa totale in ricerca e sviluppo in Italia, pari a 19.738,3 milioni di euro, nel 2014 è stata del 1,22% del Pil. In Emilia-Romagna la spesa in ricerca e sviluppo nel 2012, ultimo dato disponibile, ammonta a 2.290,3 milioni di euro con un incidenza sul Pil del 1,6%.

Nel 2012 i lavoratori non regolari, in Italia, in base alle nuove stime del Sec 2010 ammontavano a 3.110,4 migliaia, è il settore dei servizi a comprendere la maggior parte del lavoro non regolare (76%), seguito dagli altri 3 settori che si dividono il restante 24% in modo più o meno equivalente. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna gli irregolari nel 2012 sono 184,5 migliaia, e la quota dei servizi risulta pari all' 80%.
Dall'analisi emerge la limitata incidenza degli investimenti in ricerca e sviluppo totali delle regioni italiane, a volte decrescenti negli anni della crisi. L'incremento del Pil, dovuto all'adozione del Sec 2010, è difficilmente attribuibile alle attività di R&S. Anche se la strada privilegiata per far crescere il Pil sarebbe proprio quella di investire in ricerca e sviluppo.

Nel documento, inoltre, viene stimato un indicatore di attività economica nazionale in base alle nuove serie storiche dei conti economici espresse in Sec 2010. Esso rappresenta un utile strumento per i policy-maker per conoscere ed individuare i potenziali effetti delle politiche di crescita e di sviluppo, approssima i tassi di variazione tendenziale del Pil a frequenza mensile tentando di colmare le carenze informative nei dati e il ritardo con cui vengono forniti. Inoltre è costruito in modo da garantire, non appena saranno disponibili i dati a livello territoriale, il confronto tra il ciclo nazionale e il ciclo delle diverse regioni italiane. Il nuovo indicatore nazionale, calcolato utilizzando il Pil espresso in base Sec 2010, segue il medesimo andamento di quello calcolato utilizzando i dati espressi in Sec 95 e gli scostamenti tra le due serie sono molto limitati. Le innovazioni introdotte dal nuovo Sec non producono variazioni importanti riguardo i tassi di crescita del Pil, a livello nazionale, cambia, invece sostanzialmente il livello del Pil. Ci aspettiamo, quindi, che i contributi delle regioni a queste variazioni siano molto differenziati e gli unici dati disponibili per il confronto lo confermano.

In alcuni lavori tra l'altro presentati nel corso delle precedenti edizioni di questo workshop – ha detto Marcello Pagnini economista della Banca d'Italia, sede di Bologna - si è mostrato come per un campione di circa 40.000 imprese manifatturiere italiane osservate nel periodo 1995-2012 la produttività totale dei fattori in Italia rispettasse una chiara gerarchia: le imprese localizzate nelle aree urbane presentavano un vantaggio di produttività totale dei fattori tra l'8 e il 10% rispetto a quelle di aree ove non vi è un'elevata concentrazione di attività economica. Anche le imprese nei distretti industriali mostravano vantaggi di produttività rispetto a queste ultime ma di un ordine di grandezza inferiore. In più, a fronte di una certa stabilità dei vantaggi di produttività nelle città, quelli delle aree distrettuali si sarebbero indeboliti. Un simile trend sarebbe proseguito negli anni della crisi. Nella ricerca presentata nel corso di questa VII edizione del Workshop RegiosS si torna ad analizzare questi dati dal punto di vista dei cosiddetti effetti di 'misallocation'. La produttività totale dei fattori a livello aggregato può infatti dipendere dagli sforzi individuali dell'impresa (investimenti in ricerca e sviluppo etc), dalle esternalità di rete (distrettuali o urbane) o dal fatto che esistono meccanismi che generano distorsioni che possono indurre le imprese più (meno) efficienti a produrre meno (di più) rispetto a quanto sarebbe ottimale. Dal lavoro emerge tuttavia che la presenza di effetti di misallocation nei distretti non sarebbe alla base della loro insufficiente performance in termini di produttività. Risulterebbe quindi confermata l'ipotesi avanzata dai lavori precedenti che la non soddisfacente performance dei distretti sia dovuta al fatto che le esternalità di rete generate al loro interno siano state meno efficaci nell'adattarsi alle dinamiche della globalizzazione e della recente crisi economico-finanziaria.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

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