Se l’architettura evolve insieme alla società che la esprime, questo momento storico fornisce alcuni spunti stimolanti per il mondo del progetto, che derivano dall’allungamento della vita media, dalla necessità di contrastare il consumo di suolo puntando sulla verticalità degli edifici, infine dall’accessibilità estesa in modo capillare agli spazi residenziali e pubblici. Vimec, azienda emiliana specializzata nella produzione di montascale ed elevatori, marchio di riferimento del settore a livello internazionale, ha scelto di interpretare tali stimoli promuovendo lo sviluppo dell’homelift come elemento di design raffinato e customizzabile, fulcro del progetto abitativo del futuro.
Una scelta strategica che si inserisce in una fase espansiva dell’azienda (dal 2017 parte del gruppo svedese Investment AB Latour), che chiuderà il 2022 con 60 milioni di fatturato, frutto di una crescita del 25% rispetto all’anno precedente e a un incremento del portafoglio ordini del 75%.
Andrea Veggian, CEO di Vimec, mette a fuoco le ragioni di questa crescita: “Il Paese trainante è l’Italia, grazie alle agevolazioni dei bonus statali, un boost potente che ancora agisce sugli ordinativi e che contiamo venga mantenuto anche in futuro, se pur in forme diverse dalle attuali. Nel contesto europeo abbiamo assistito a un’interessante crescita del mercato in Gran Bretagna, così come nel Middle East e in Asia.”
Se il montascale come strumento di supporto alla mobilità ha rappresentato il prodotto di maggior successo in questa specifica fase, l’azienda, da sempre capofila nell’evoluzione tecnologica del settore, ha deciso di investire sui prodotti rivolti al mondo del progetto, focalizzandosi sull’elevatore domestico. L’obiettivo è di trasformarlo da anonimo strumento di servizio, ingombrante e generalmente celato alla vista, a dispositivo tecnologico di design, personalizzabile nelle finiture, gradevole e raffinato, oltre che di minimo impatto sulla struttura dell’edificio che lo ospita (essendo privo di vano macchine, a differenza dell’ascensore).
Una sorta di ‘elettrodomestico per l’architettura’, una tipologia innovativa di dispositivo che favorisce i flussi di mobilità nelle abitazioni e che dialoga anche esteticamente con il design dei vari ambienti. Così inteso, l’elevatore assume il ruolo di fulcro funzionale ed estetico nel progetto residenziale, interpretando ed anticipando gli stili abitativi del futuro. Nella visione di Vimec l’homelift approccia il mondo di architettura e design con una formula sintetica ed efficace: dal bisogno al desiderio. Ne è un esempio il montascale recentemente installato nello showroom Armani di Madrid, di cui il committente ha richiesto una versione totalmente personalizzata e armonica con il contesto prestigioso in cui è stata inserita.
In quest’ottica l’azienda ha incaricato dell’art direction lo studio torinese Adriano Design, fondato dai fratelli Davide e Gabriele Adriano, architetti visionari e dall’approccio multidisciplinare, per interpretare e tradurre in progetti customizzati le sollecitazioni che, su più fronti, arrivano dai committenti.
Non solo: Adriano Design ha anche firmato per Vimec il concept Ala, un homelift di nuova generazione che condensa la visione futuristica dell’azienda in un elevatore dal carattere essenziale e visivamente leggero, tecnologico e facilmente integrabile nell’architettura grazie alle possibilità di personalizzazione, dai rivestimenti in metallo alla pelle e al colore. Un vero e proprio oggetto di arredo, che integra diverse funzionalità, dal trasporto delle persone a quello delle cose, agevolando su più fronti il benessere degli abitanti.
Al concept di Ala si ispira il prodotto innovativo che verrà lanciato da Vimec a metà del 2023 e che è inteso come primo step della trasformazione integrale dell’elevatore in elemento di design: «Ala è il nostro orizzonte, il concept a cui è improntato il percorso di evoluzione che abbiamo intrapreso», conferma Andrea Veggian, «un processo graduale necessario ad assorbire armonicamente le sfide che questa evoluzione comporta, sia a livello di processo produttivo, sia per le professionalità esterne a supporto di installazione e montaggio. Per accompagnare sul fronte commerciale questa evoluzione abbiamo individuato una figura aziendale interamente dedicata al dialogo con gli architetti, interlocutori primari per la prossima generazione di elevatori, che a tutti gli effetti entreranno a far parte del progetto come strumento customizzato per l’home comfort».
Una rivoluzione tipologica e produttiva come questa richiede che l’azienda sia al passo con i tempi, e in qualche modo li anticipi grazie a investimenti in tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità. È la direzione presa da Vimec, che ha portato a termine la realizzazione di un impianto fotovoltaico di 250 Kw di potenza e ha sostituito con fonti led tutta l’illuminazione dell’azienda, con un investimento complessivo di 400.000 euro. È in previsione una rivisitazione completa della sede aziendale che, oltre a divenire più confortevole per le persone che vi lavorano, sarà più performante dal punto di vista dell’isolamento termico e delle tecnologie di condizionamento.
Sul fronte della digitalizzazione, gli investimenti riguarderanno nuovi macchinari e implementazioni dei sistemi per la gestione di fatturazione e logistica. «Ma la digitalizzazione sta toccando tutti i dipartimenti”, tiene a precisare il ceo Veggian, “abbiamo creato un gruppo di lavoro trasversale, poiché la parte più complessa e strategica del digitale è la gestione dei dati che, se non sono strutturati in un’architettura chiara, rischiano di divenire ridondati o carenti.»
Un’ultima considerazione dedicata alle criticità della fase attuale: «Le difficoltà relative alla catena di fornitori e alle materie prime sono innegabili; a queste si aggiunge il tema energetico. Abbiamo attivato diversi canali per poter essere attivi e supportare i fornitori laddove possibile. Anche se le dinamiche cambiano di mese in mese, ritengo che questo momento complicato si debba leggere come un’opportunità. I modelli cambiano drasticamente quando ci sono delle crisi, favorendo evoluzioni strategiche, tra cui la capacità di utilizzare meglio quello che produciamo.»
Vimec è parte di Latour, una delle più grandi società di investimento in Svezia: fondata nel 1985, il valore di patrimonio attuale supera i 20 miliardi di euro. La filosofia del gruppo è quella di acquisire a lungo termine aziende produttive, prevalentemente nel settore industrial, con un grande potenziale di sviluppo e crescenti prospettive di internazionalizzazione.
Vimec in numeri: 180 dipendenti, un trend di fatturato attorno ai 50 milioni di euro e più di 7.500 impianti realizzati e installati ogni anno. Considerando i soli impianti, l’export vale il 50% del fatturato.
L’azienda è certificata ISO 9001, impianti a Direttiva Macchine 42/2006/CE normativa di riferimento EN 8140 e EN8142.