REGGIO EMILIA – Martedì 7 gennaio, si è verificato a Scandiano (RE) un nuovo episodio di violenza rivolto a personale sanitario, nello specifico l’equipaggio di un’ambulanza e un’auto infermieristica inviati per un’emergenza dalla Pubblica Assistenza di Casalgrande (RE). A raccontare quanto successo è il Presidente della Pubblica Assistenza – Emilia Ambulanze di Casalgrande, Giuseppe Macaluso, che è anche Consigliere di Anpas Emilia-Romagna: “Siamo stati chiamati a intervenire in una situazione in cui un uomo aveva necessità di soccorso: subito la sua compagna ha dato segni di escandescenza, ma erano presenti anche i carabinieri per cui la situazione sembrava gestibile. Una volta che l’uomo è stato caricato in ambulanza e i carabinieri si sono allontanati, la donna ha cominciato a colpire il mezzo, aprire e chiudere gli sportelli, fino ad arrivare all’aggressione nei confronti di una nostra volontaria, alla quale ha chiuso la mano nello sportello fratturandole un dito, dell’infermiere che ha ricevuto un pugno al viso, e dell’autista anche lui colpito, fino a quando non sono tornati i carabinieri che hanno sedato la situazione. In passato mi era capitato di assistere ad atteggiamenti di rifiuto verso chi è chiamato a intervenire in situazioni di tensione per prestare soccorso, ma che non erano mai scaduti in aperta violenza come questa volta. Voglio incoraggiare e fare i complimenti all’equipaggio che ha avuto il sangue freddo di non opporre alcuna reazione, perché in queste situazioni è il modo corretto di comportarsi. Li ringrazio anche perché tutti loro mi hanno detto che vogliono tornare in servizio il prima possibile, nonostante le ferite riportate: la volontaria che ha subito la frattura peraltro avrebbe dovuto cominciare in questi giorni un nuovo lavoro e sarà costretta ad attendere. Sicuramente quanto è successo è un ulteriore segnale di allarme, che evidenzia quella che ormai è per noi operatori un’emergenza diffusa sulla quale dobbiamo riuscire ad incidere, e con Anpas Emilia-Romagna stiamo cercando di farlo”.
Aggiunge il Presidente di Anpas Emilia-Romagna, Iacopo Fiorentini: “Purtroppo abbiamo preso atto che situazioni di questo tipo sono diventate più frequenti, anche se è certamente difficile da spiegare l’accanimento verso chi ogni giorno si impegna solo con l’obiettivo di essere vicino a chi ha bisogno di soccorso e assistenza, e si trova di fronte a reazioni alterate e aggressive. Per le associazioni che fanno parte della rete Anpas (109 di tutte le province dell’Emilia-Romagna) abbiamo attivato apposite attività di formazione che mettano gli operatori nelle condizioni di affrontare nel miglior modo possibile queste situazioni, ma è sicuramente necessario anche intervenire in un senso più lato per far comprendere, o sarebbe meglio dire ricordare alle persone che il nostro intervento va sempre e solo nella direzione del loro aiuto”.