È come quando chiudi gli occhi e ti perdi nelle ombre e nei giochi di colori che la tua iride riflette nella tua scura palpebra. E il muro di Rhinoceros si trasforma col vaso di ceramica (realizzato per Kreo) che gli si oppone filtrando i raggi del sole.

Nella contaminazione visiva e artistica con Galerie Kreo, Rhinoceros Gallery è la risposta all’Arte che tutto include attraverso i minuti che scandiscono il tempo delle ombre e che vanno a creare il volto dell’opera artistica di Jaime Hayon.

Attraverso il lucido delle ceramiche, vasi e lampadari della serie Atelier Wonderland illuminano lo spettatore catturandolo nel calore del Sud che il rosso e il verde esprimono. I mosaici costruiscono personaggi di fantasia, arabeschi dorati e grandi cuori. Tutti elementi che si rispecchiano nel gioco dei riflessi di Jean-Baptiste Fastrez che si inserisce con i suoi specchi avvolti in uno spesso tessuto di velluto a coste. Rigettando lo sguardo alla resina blu lucida usata da Marco Campardo per forgiare la sua panca sostenuta da due solide basi.

Il ritmo espositivo salta sulle geometrie dei disegni su carta di Pierre Charpin, rimbalzando sul Triangolo, il tavolino in pietra lavica smaltata blu-azzurro e bianco lucido. A coronare lo spazio dedicato alle arti contemporanee è la linea infinita del cerchio, il Wood Ring di Chris Kabel, la panca realizzata da un unico tronco di albero in cui si allineano le venature organiche.

La Galleria Rhinoceros diventa scenografia e palco di eventi che la trasformano in un contesto espositivo, dove la fisicità si smaterializza ogni volta bruciando gli occhi dello spettatore di originalità, contemplazione sempre diversa e in continua evoluzione, quella che deriva dagli stessi passi che Alessia Caruso Fendi, Direttrice di Rhinoceros Gallery, ti invita a percorrere tuffandoti in dimensioni diverse e multifunzionali in ogni angolo.

Quadri naturali si incastrano tra loro così che anche il Tempio di Ercole Vincitore di Via Petroselli si affaccia curioso e impenitente tra le opere di Pierre Charpin, mentre l’ombra delle 12,30 disegna due volti sulla parete accarezzata ieri sera dalla mano di Jaime Hayon.

In tale contesto la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti - nella voce di Raffaele Curi che si interroga sul futuro del senso artistico in un mondo dominato dalla tecnologia e dalla IA, tanto da far cucire la bocca alla sagoma di David Lynch, in questo tramonto creativo “Is it Sundown?”, si fa luce la risposta dell’arte artigianale proposta dalla galeriekreo che, nel rifiutare ogni industrializzazione e riproduzione meccanizzata delle opere, è un vero e proprio “laboratorio di ricerca” che crea pezzi contemporanei in edizione limitata esclusivamente realizzati per Kreo dai più importanti designer.