Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 9 5 marzo 2017 -
Editoriale- Disoccupati cercasi - Primi segnali di cedimento del Grana. Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti). Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana. Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante.
SOMMARIO Anno 16 - n° 09 5 marzo 2017
1.1 editoriale
Disoccupati, cercasi!
2.1 lattiero caseario
Primi segnali di cedimento per il Grana..
3.1 crisi pomodoro
Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti)
4.1 Bonifica
Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità ad alta energia.
6.1 frumento Frumento, la ricetta per un miglior reddito.
7.1 packaging International Packaging Competition, è Gilda Bojardi la presidente di giuria della 21esima edizione
7.2 vino CAP al via in città e provincia il tour delle degustazioni di vini
8.1 apicoltura eventi Apicoltura europea, appuntamento a Piacenza
8.2 Eventi "Lezioni di Parmigiano Reggiano per i ristoranti italiani
9.2 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante
10.1 agricoltura finanziamenti Italia e Malta maglia nera su PSR
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners
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Editoriale- La sagra della patata e del cetriolo. Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità - A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3 - Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale? - Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano. Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta.
SOMMARIO Anno 16 - n° 08 26 febbraio 2017
1.1 editoriale
La sagra della patata e del cetriolo
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità
3.1 Olio - Sol D'Oro
A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tregua armata.
6.1 Ambiente e clima Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale?
7.1 Guardie ECOzoofile Ariccia, al via il corso di formazione per Guardie Ecozoofile a Palazzo Chigi
8.1 Vino eventi Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano
9.1 pomodoro Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta
10.1 agricoltura al sud L'agricoltura guida la ripresa del Sud Italia
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners
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Editoriale-Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là.. - Burro in fase discendente. -Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione - Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano. - Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano - Barilla investe in Italia - La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini. - "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense - Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%)
SOMMARIO Anno 16 - n° 7 19 febbraio 2017 -
1.1 editoriale
Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là...
2.1 lattiero caseario
Burro in fase discendente.
3.1 Fusione emil banca e banco cooperativo emiliano
Fusione Emil Banca e Banco cooperativo emiliano: Ok da confcooperative Modena
3.2 Fusione bancaria emiliana
Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la stabilità dopo i dati USDA del 9 febbraio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano.
6.1 Parmigiano Reggiano e CETA Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 made in italy Barilla investe in Italia
7.1 La Ricetta - preparata e mangiata La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini.
8.1 Esempio di buona cooperazione "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense.
9.1 economia consumi Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%).
10.1 promozioni "vino" e partners
11.2 promozioni "birra" e partners
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Editoriale-AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività. Stop del "Parmigiano". Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio. Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo. La guida al testo unico della vite e del vino. Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare. Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.
SOMMARIO Anno 16 - n° 06 12 febbraio 2017
1.1 editoriale
AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività.
2.1 lattiero caseario
Stop del "Parmigiano"
3.1 prezzi al consumo
Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio
3.2 anniversari
Ital-frutta di S. Felice compie 50 anni
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo
5.1 Parmigiano Reggiano Eventi Al neo Dottor Bottura una forma di Parmigiano Reggiano di 7 anni con dedica.
5.2 Vite e vino La guida al testo unico della vite e del vino
6.2 Emilia agroalimentare Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare
7.1 economia e export agro-alimentare Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners
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Le dignità calpestate. Ai "choosy" cosa resta da fare? La protesta di massa è stata annientata e i social non riescono a essere lo strumento di aggregazione della protesta perché, oltre al malessere, non esiste nulla che accomuni i milioni di giovani e meno giovani esclusi dalla vita sociale. Quindi, isolati dal lavoro, isolati dalla società, esaurite anche le lacrime, non resta che affidarsi alla fortuna o vendersi. Ma non tutti sono disposti a questo compromesso.
di Lamberto Colla Parma 12 febbraio 2017
"Ho resistito finché ho potuto". E' con queste parole che termina la lettera di denuncia di "Michele", il "partigiano" della dignità che, ormai sopraffatto dalle milizie d'invasione, non vuole consegnare le armi al nemico. E il nemico è la stessa società per la quale si è sacrificato nel tentativo di farne parte con dignità.
Ma la dignità non è roba di cui questa società si prenda cura.
Purtroppo, volenti o nolenti, una volta perduta la dignità, quella che dei valori ancora si preoccupa, la vita stessa perde di valore.
Ed ecco allora che le frustrazioni sfociano nella violenza inaudita per la sopraffazione sull'altro, anche solo per 10 euro, oppure rivolta contro sé stessi per spegnere il canale del film drammatico che non ha mai fine.
Di Michele, il ragazzo trentenne di Udine che ha deciso di "spegnere" la propria esistenza, se ne parlerà ancora per qualche giorno; schiere di psicanalisti tracceranno il suo profilo e sindacati e politici alzeranno i toni per invocare la necessità di una nuova strada della politica a sostegno dei giovani. Altrettanto faranno quando l'Ernesto di turno, cinquantenne ex manager, lascerà analoga missiva e allora invocheranno e si faranno paladini, per un giorno, della classe '60 sopraffatta dai costi industriali e dai consumi in decrescita infelice.
Ma la nebbia di questa società, cinica e disperata, calerà silenziosa per riportare tutto nell'oblio e "il Grande Fratello" riporterà il silenzio dentro a casa.
Michele era una grande risorsa, almeno a giudicare dallo scritto che ha lasciato e che la famiglia ha deciso di rendere pubblico attraverso il "Messaggero Veneto", che la società è riuscita a annullare, come peraltro è riuscita con molte altre che non conosciamo e che il "mostro" burocratico non vuole più farci sapere.
E' dal 2014 (ultimi dati pubblicati sono riferiti al 2013) infatti che è stata stralciata la voce "suicidi" dalle statistiche ISTAT e quello che rimane di pubblico dominio cessa con il 2009, ovvero l'inizio di quella crisi di cui non si vede fine.
Certamente non saranno tutti suicidi figli della crisi, ma anche da depressioni per solitudine e isolamento che comunque sono il risultato di una società che si è radicalmente mutata in pochissimi anni a seguito di una congiuntura negativa mai affrontata ma sempre evocata a giustificazione dei mancati risultati.
Per chi governa le cause degli insuccessi sono esogene, purtroppo per i singoli, quelli con dignità appunto, le cause sono endogene.
Tornando a Michele a colpire è la lucidità con la quale ha prodotto il suo ultimo tema.
Ed è per questa ragione che invitiamo a leggerla per riflettere sul dramma che vivono le "Anime belle" a maggior potenzialità del nostro Paese che, se non riescono a espatriare, andando a arricchire altri Stati, e un lavoro non trovano a casa, spengono l'interruttore o vendono l'anima al diavolo.
E' così che muore anche la "ex bell'Italia".
(Segue testo di Michele - RIP - ).
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_________________________________________
di MICHELE
Ho vissuto (male) per trent'anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.
Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un'arte.
Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l'altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.
Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia.
Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.
A quest'ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po' non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.
Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.
Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c'entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.
Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c'è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un'epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare.
Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l'alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l'ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c'è davvero bisogno.
Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po'. Basta con le ipocrisie.
Non mi faccio ricattare dal fatto che è l'unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all'individuo, non ai comodi degli altri.
Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino.
Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene.
Dentro di me non c'era caos. Dentro di me c'era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un'accusa di alto tradimento.
P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.
Ho resistito finché ho potuto.
Editoriale: Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo. Rallenta la caduta del latte spot. Vivere senza glutine: i consigli e le ricette. Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità. Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia. Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.
SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 febbraio 2017
1.1 editoriale Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo.
2.1 lattiero caseario Brusca frenata del latte spot.
3.1 Alimentazione e salute Vivere senza glutine: i consigli e le ricette.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità.
5.1 Fusioni bancarie Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia
5.2 fitosanitari Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
6.2 truffa all'UE Piacenza, agricoltore truffa l'Unione Europea
7.1 pomodoro in crisi Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.
8.1 economia e lavoro 2016. In Emilia Romagna vola il PIL e l'occupazione.
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners
FLAI CGIL e UILA UIL: "Chiamiamo alla loro responsabilità tutti gli attori della filiera". Qualche "Boss in incognito" si farà avanti per offrire una stampella o fare un "affare"?
di Virgilio
Parma, 02 febbraio 2017
Alla vigilia della campagna del pomodoro 2017, a pochi giorni dall'inizio delle semine che daranno vita alle piantine di pomodoro da trapiantare nei campi da metà aprile circa, potrebbe venire a mancare uno dei maggiori attori del Nord Italia, il Co.Pad.Or.
La crisi della cooperativa si trascinava da diversi anni ma, bene o male, alla fine si riusciva a avviare gli impianti e a portare a termine la campagna.
La evidenza di una crisi dell'intero comparto nazionale in sofferenza da un'eccesso di offerta, con conseguente ripercussione sul portafoglio degli agricoltori (il prezzo 2016 è diminuito del 7,5% rispetto la campagna 2015), ha dato il colpo di grazia alla compagnia di Collecchio.
Non consola il fatto che anche altre imprese del settore siano in difficoltà a onorare gli impegni presi con gli agricoltori, come testimonia il recente intervento di Tiberio Rabboni - neo presidente della Organizzazione di Prodotto del nord Italia, arrivato persino a minacciare di rendere noti i nomi degli insolventi, bensì deve essere un ulteriore stimolo affinché chi può intervenga per dare continuità a una fabbrica tra le più moderne del settore e patrimonializzata di esperte e qualificate maestranze.
Un sito produttivo che potrebbe essere appetibile per qualche Compagnia locale in forte espansione all'estero o, perché no, dagli stessi "cugini" del Casalasco (Pomì) che potrebbero così portarsi in casa un altro gioiello dell'imprenditoria parmense. Chissà cosa ne penserà dell'idea, Costantino Vaia (DG Consorzio Casalasco del Pomodoro) reduce dalla trasmissione "BOSS in Incognito" andata in onda martedi scorso su Rai2.
Le speranze sono le ultime a morire!
Il Comunicato FLAI - UILA
FLAI e UILA sono stati informati che oggi (31 gennaio 2017 ndr) Copador ha depositato richiesta di concordato in continuità. La società ha una situazione finanziaria complicata a causa di un pesante indebitamento e per la decisione del ceto bancario di non concedere più la liquidità concordata negli ultimi anni. Anni in cui risulta essere diminuita l'esposizione nei confronti delle banche.
Copador è uno dei maggiori trasformatori di pomodoro fresco del nord Italia, ha 600 dipendenti diretti tra fissi e stagionali, un considerevole indotto e una capacità produttiva di 3 milioni di quintali.
Di fondamentale importanza per i lavoratori, per le aziende agricole e per tutto l'indotto è la continuità e la partenza della campagna 2017. Diversamente le ricadute per tutta la filiera sono difficilmente prevedibili, sia in tema di prezzo del pomodoro, sia sulle quote di mercato di tutto il Paese Italia, che calerebbero a vantaggio dei competitori esteri, Spagna per prima. È utile ricordare anche che gli operai agricoli delle imprese di trasformazione industriale, a seguito delle riforme e all'abolizione dell'indennità di mobilità, non hanno nessun ammortizzatore sociale in caso di licenziamento. Queste scelte, come ampiamente previsto, possono portare solo a veri drammi sociali.
I sindacati di categoria chiedono immediatamente che la Regione Emilia Romagna, in particolare gli Assessorati alle Attività Produttive e all'Agricoltura convochino subito le parti sociali, le associazioni degli agricoltori, le organizzazioni dei produttori, i rappresentanti dell'azienda e le istituzioni del territorio per verificare la situazione e per mettere in campo ogni iniziativa utile a salvaguardare l'occupazione e la produzione. Anche il Ministero dell'Agricoltura deve essere parte attiva per costruire le soluzioni possibili. Copador è industrialmente sana, ha le maestranze professionali per lavorare con qualità e deve essere salvata!
(Clicca qui per vedere Boss in Incognito RAI 2 - trasmissione del 31/1/2017)
Per il quarto anno consecutivo, in provincia di Reggio Emilia, si assiste al calo degli insoluti e dei protesti sia in termini numerici sia in termini di valore.
Tre assegni il cui importo complessivo (1.185.540 euro) rappresenta, da solo, un terzo dell'intero valore degli assegni cabriolet della provincia di Reggio Emilia; un valore medio delle cambiali protestate di pocoinferiore ai 900 euro; un calo, per il quarto anno consecutivo, sia del numero che dell'importo totale degli insoluti provinciali. Sono questi alcuni degli aspetti che emergono dall'analisi effettuata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati del Registro Informatico dei Protesti.
Trend in flessione, quindi, quello registrato dai protesti nei primi undici mesi del 2016 nella nostra provincia rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. E' infatti diminuito del 16,3%, raggiungendo quota 3.217, il numero di titoli esecutivi (cambiali-pagherò e assegni) e contemporaneamente è calato anche il valore complessivo, che in un anno è sceso da quasi 7 milioni a poco più di 5,6 milioni di euro, con una variazione pari al -18,8%.
A determinare questo andamento è stata, in egual misura, la flessione registrata sia dalle cambiali protestate - che rappresentano i tre quarti del totale insoluti – che dagli assegni. Il numero dei pagherò (che comprendono cambiali e tratte accettate) passa da 2.860 del gennaio-novembre 2015 a 2.379 dello stesso periodo dell'anno in corso, con un calo del 16,8%; analoga la flessione registrata per il valore (-16,9%) che è sceso a poco più di 2,1 milioni di euro., a fronte di una diminuzione del 14,9% nella consistenza (da 985 a 838) si registra un decremento del 19,9% nel valore, che passa così da oltre 4,4 milioni di euro dei primi undici mesi dell'anno passato a poco più di 3,5 milioni del 2016. Il maggior calo del valore degli assegni rispetto alla flessione del numero, ne ha fatto scendere il valore medio da 4.492 a 4.229 euro.
(Fonte CCIAA Reggio Emilia 30 dicembre 2016)
Una piccola speranza di Pace potrebbe germogliare dalla decisione del vertice di Bruxelles di eliminare le restrizioni economiche verso la Russia.
di Lamberto Colla Parma 18 dicembre 2016
Il prossimo sarà il fine settimana dedicato al Natale. Un altro anno è volato via, almeno per noi che, nonostante i problemi arrembanti e mai insoluti, abbiamo il privilegio di non condividere il nostro tempo con le bombe e i cecchini. Lo stress di una tregua interrotta ancor prima che inizi e nel frattempo il cecchino ci ammazza il familiare uscito allo scoperto per festeggiare quella che è diventata una drammatica illusione.
Aleppo, come tantissimi altri luoghi di questo infiammato e arido mondo, anche grazie ai suoi coraggiosi e stremati giornalisti, reporter, blogger o improvvisati tali, è diventato il simbolo della disperazione e della assenza di ragione.
Macerie su macerie che sono oggetto di continui bombardamenti, tutti gli ospedali distrutti e i convogli umanitari destinati a portare cibi e bevande piuttosto che a accompagnare i civili fuori dal teatro di guerra colpiti e bombardati e quindi costretti a rientrare all'inferno. Bambini, donne e anziani, nemmeno loro hanno scampo, nemmeno a loro viene concessa una speranza, anzi, loro sono i più preziosi prigionieri, quelli che con la loro disperazione impietosiscono e tengono accese le luci sulla Siria.
Lì, dove USA, Russia, Iran, ribelli, Turchia e chi più ne ha ne metta si esercitano e sfidano per contendersi il primato militare.
Almeno a Natale un pensiero collettivo deve innalzarsi al cielo e fragorosamente bombardare le teste dei potenti con un "Basta".
Basta tragedie umanitarie. I pochi che scampano alle bombe e riescono a fuggire trovano poi le barriere dell'europa, oppure la tragedia in mare e qualcuno, meno sfortunato, l'accoglienza greca o italiana.
Se una nota positiva vogliamo registrare dal vertice dei capi di governo UE - il primo al quale ha partecipato il nuovo premier italiano Paolo Gentiloni - il 13 dicembre scorso, sta nella decisione di eliminare le restrizioni economiche verso la Russia.
Anche se, c'è da scommettere, è molto probabile che sia stata una decisione maturata per convenienza economica, che per ragioni umanitarie, auguriamoci comunque possa essere interpretata da Putin come un invito a negoziare la pace in Ucraina - di cui non si parla più ma è tutt'ora un conflitto dalle atroci conseguenze - e a impegnarsi in Siria per una stabile tregua, che abbia come obiettivo finale la pace.
Un abbraccio ai bambini delle tante Aleppo del mondo e la speranza che la mano divina sfiori le teste dei potenti del mondo per umanizzarli.
Buon Natale a tutti Voi e alle vostre famiglie.
Primi nove mesi 2016: ancora una contrazione della spesa familiare per i beni agroalimentari. - Periodo gennaio-settembre 2016.
La spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari registra una ulteriore lieve flessione nel terzo trimestre 2016 (-0,7%), che porta il dato complessivo dei primi nove mesi del 2016 a -1,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il carrello della spesa degli italiani ancora una volta riflette lo scenario nazionale attuale e ancora una volta fa emergere sobrietà negli acquisti, attenzione al risparmio e scelte merceologiche guidate per lo più da aspetti salutistici.
I consumi domestici rimangono deboli, a fronte della tendenza positiva del reddito disponibile determinata dal miglioramento del mercato del lavoro e dalla stabilità dei prezzi al consumo.
Aumenta la propensione al risparmio degli italiani, ma anche la distribuzi
one della ricchezza, con un incremento della quota di famiglie in condizioni di povertà.
Secondo l'ultima indagine del Censis, di riflesso a tela situazione, sono sempre più evidenti le disuguaglianze sociali a tavola e le famiglie meno abbienti sono quelle che più accusano la difficoltà ad accedere agli alimenti con miglior valore nutrizionale. Solo nell'ultimo anno, 16,6 milioni di italiani hanno ridotto il consumo di carne, 10,6 milioni quello di pesce e 3,5 milioni quello di frutta e verdura fresche.
Prodotti sostituiti spesso con surrogati artefatti e meno nutrienti che potrebbero essere rischio per la salute.
Così, mentre una parte della società con reddito alto ricerca nel cibo elementi che garantiscano salubrità e che riflettano concetti e valori di eticità e rispetto per l'ambiente, un'altra parte della società -meno abbiente- si trova a fare tagli alla spesa alimentare, rinunciando spesso ad alimenti base della dieta mediterranea.
Se nel 2015 si era registrato un lieve recupero della spesa per l'agroalimentare, i dati elaborati da Ismea sui risultati dei Panel Nielsen ("vendite presso la distribuzione" ed "acquisti delle famiglie"), evidenziano per questi primi nove mesi del 2016, una nuova contrazione della spesa.
La tendenza degli acquisti in valore rimane negativa per molti comparti di analisi, soprattutto, ancora una volta, per i prodotti proteici che rappresentano ad oggi un terzo della spesa totale per l'agroalimentare.
(Ismea 24 novembre 2016)
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