Alcuni giorni fa i Carabinieri della Compagnia di Fidenza hanno tratto in arresto, in applicazione di una misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Parma, una persona, classe 1986, indiziata del reato di truffa aggravata.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno avuto inizio un paio di settimane prima, quando la Centrale Operativa dei Carabinieri di Fidenza ha ricevuto, nel giro di pochi minuti, diverse segnalazioni similari. Mentre il nipote di un’anziana di Fontanellato riferiva della sottrazione di contanti e oro patita poco prima dalla nonna per mano di un “finto Carabiniere”, un’altra vittima riferiva di aver subito una tentata truffa a Fidenza da un sedicente avvocato, a suo dire inviato a ritirare contanti a casa sua sempre dai Carabinieri.
I militari della Compagnia di Fidenza, a quel punto, si sono immediatamente attivati, verificando le principali vie d’uscita dalla città, alla ricerca di una macchina descritta sommariamente dalla seconda vittima, ossia una berlina di colore grigio, di cui era stata notata anche parte della targa.
Alcuni dei Carabinieri in borghese, che si erano posizionati sulla statale per Salsomaggiore, hanno notato una vettura che corrispondeva alla descrizione e l’hanno pedinata. Segnalata la targa completa alla Centrale Operativa, nel frattempo hanno intrapreso gli accertamenti utili a ricostruirne i movimenti.
L’occupante della macchina è rientrato nella casa dove risulta residente con moglie e figli; osservato, a sua insaputa, dai Carabinieri, il predetto si è occupato delle faccende domestiche, facendo anche una spesa veloce e recandosi a prendere un bambino a scuola. Quando i Carabinieri, supportati dai colleghi rimasti in sede, hanno ritenuto di aver acquisito elementi indiziari, univoci e concordanti, circa la presunta responsabilità dell’uomo per i due reati consumati nelle ore precedenti in Fidenza e, potenzialmente, di altri avvenuti in orari compatibili coi suoi spostamenti in province limitrofe, hanno deciso di intervenire.
Accertandosi di trovarlo solo, lo hanno fermato e sottoposto a controllo. L’uomo, poco più che trentenne, originario del sud, ha dapprima tergiversato, poi quando ha compreso che i Carabinieri non lo avevano fermato per un controllo di routine, si è rassegnato e non ha causato intralcio agli accertamenti. Pur non riferendo elementi utili a individuare eventuali correi, ha confermato di aver commesso, solo quel giorno, un totale di 4 truffe con la stessa tecnica:
- chiamata a casa di qualche anziano fingendosi carabiniere;
- storia (inventata) di un incidente o di un arresto a carico di un parente;
- invio di un (finto) avvocato a domicilio per ritirare contanti e preziosi necessari per “cauzioni”, “assicurazioni” e altre fantasiose occorrenze.
Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto contanti per quasi 12 mila euro, nonché orologi, ori e altri preziosi, sequestrati e già in parte restituiti ad alcune delle vittime.
In assenza di flagranza, al termine delle attività, l’uomo è stato denunciato a piede libero alla Procura di Parma.
Il Pubblico Ministero che ha ricevuto la comunicazione di notizia di reato, vista la gravità dei reati e la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, ha chiesto e ottenuto in pochi giorni l’emissione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari da parte del G.I.P. di Parma.
I Carabinieri di Fidenza, di conseguenza, hanno dato esecuzione alla misura e lo hanno dichiarato in arresto.
Ovviamente - nel rispetto del principio della presunzione di innocenza - l’indagato ha avuto modo di esporre al GIP la propria posizione a fronte delle accuse che gli sono state mosse.