Venerdì, 13 Ottobre 2023 08:39

I ministri della NATO a Bruxelles in un incontro di due giorni. In evidenza

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Affrontata un’ampia gamma di questioni, dai piani militari alle tensioni nei Balcani occidentali

Di Flavia De Michetti Roma, 13 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it)  - Presso il quartier generale della NATO a Bruxelles, si sono incontrati i ministri dei trentuno Paesi dell'Alleanza, nelle giornate di ieri e oggi, per discutere di deterrenza e difesa.

Al segretario generale della NATO Jens Stoltenberg si è unito il Presidente dell’Ucraina Zelensky, che si trova al quartier generale della NATO per prendere parte alla riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina guidato dagli Stati Uniti.

Il Segretario Generale ha fatto presente al Presidente Zelensky: “La vostra lotta è la nostra lotta, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza e i vostri valori sono i nostri valori. Saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”. 

Ha indicato anche: “Rafforzeremo ulteriormente le nostre relazioni e aiuteremo l'Ucraina a procedere verso l'adesione alla NATO”. 

I ministri della Difesa alleati si sono incontrati nel pomeriggio di ieri con il loro omologo ucraino, il ministro Umjerov, nel Consiglio NATO-Ucraina per discutere la situazione in Ucraina e il continuo sostegno della NATO.

Gli sviluppi delle ultime settimane, come la guerra in Medio Oriente, le tensioni in Kosovo e i timori per un possibile sabotaggio delle infrastrutture sottomarine, sono stati in cima all'agenda dei ministri.

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Quali sono state le questioni più urgenti alla riunione della NATO?

  • Continuo sostegno pratico all'Ucraina ediscussioni sul futuro percorso politico di Kiev verso la NATO.
  • Protezione delle infrastrutture sottomarine critiche, alla luce dei recenti incidenti nel Golfo di Finlandia.
  • Eseguibilità dei piani di difesa regionali.
  • Terrore di Hamas in Israele.
  • La visita di ieri del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Nato “Sottolinea la sfida di continuare il livello di sostegno e per l'Ucraina di comunicare la sua gratitudine agli Stati sostenitori”, ha affermato un diplomatico senior.
  • Assicurarsi che i nuovi piani di difesa siano realizzabili.
  • Piani regionali, colmare i gap.
  • Sostegno pratico all’Ucraina, riforme.
  • Forte spinta per l’adesione della Svezia

Parlando con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato “I ministri di tutta l'Alleanza hanno discusso oggi di una serie di sfide e affrontato un'ampia gamma di questioni, come sostenere l'Ucraina, la nostra deterrenza e difesa, le missioni e le operazioni della NATO in Kosovo e in Iraq”.

I ministri della Difesa della NATO hanno dato inizio alla loro giornata con una sessione speciale sulla situazione in Israele e a Gaza, raggiunti in videoconferenza da Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano.

Un alto diplomatico europeo ha dichiarato: “Israele è un partner della NATO che condivide i nostri valori e che subisce un barbaro attacco terroristico. Mi aspetto solidarietà con Israele, condanna del terrorismo di Hamas e riconoscimento del diritto di Israele all'autodifesa”.

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius ha annunciato che, “La Germania permetterà a Israele di utilizzare due droni Heron in dotazione alle Forze aeree tedesche”.

Israele chiede, dunque, all’Alleanza sostegno politico e l'ambasciatore del Paese presso l'UE e la NATO, Haim Regev ha dichiarato ai media: “Il messaggio principale del ministro è stato che si è trattato di un attacco selvaggio, un attacco brutale da parte di terroristi (Hamas e Isis) e ci aspettiamo pieno sostegno”.

“L'idea - ha aggiunto l'ambasciatore - era di condividere con la NATO ciò che Israele affronta da sabato scorso e il ministro si è concentrato su questo, perché è importante capire contro chi ci troviamo. Israele sta combattendo contro un gruppo terroristico, contro nessun altro”.

Inoltre, il ministro della Difesa israeliano Galant ha presentato ai trentuno colleghi un filmato senza censura riguardo gli orrori del massacro, della decapitazione dei soldati, ragazze violentate, dell’incendio che ha coinvolto i civili e del maltrattamento di minori: “Eventi come quelli che abbiamo visto sabato non si verificavano tra il popolo ebraico dal 1945”.

L'ambasciatore Regev ha dichiarato di aver percepito un forte sostegno a Israele durante l'incontro.

Alla domanda se Israele abbia chiesto a qualche membro specifico della NATO, oltre agli Stati Uniti, equipaggiamento o munizioni, l'ambasciatore ha risposto: “Israele è un Paese forte. Abbiamo tutti i mezzi di cui abbiamo bisogno”, sottolineando che, “A eccezione degli Stati Uniti, Israele non ha chiesto assistenza specifica”.

Tornando a parlare, invece, del Medio Oriente, il ministro Pevkur ha definito la situazione “molto preoccupante” e ha aggiunto: “Il mio messaggio a tutti coloro che pensano che l'Occidente sarà disunito: siamo uniti e aiuteremo l'Ucraina e anche Israele”. 

Dal canto suo, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha assicurato agli altri ministri della NATO che “È possibile dare un forte sostegno sia a Israele che all'Ucraina”.

Ieri, Austin ha anche dichiarato pubblicamente che “Gli Stati Uniti continueranno a essere in grado di proiettare potenza e di indirizzare le risorse per affrontare le crisi in più teatri, quindi saremo fermamente al fianco di Israele e continueremo a sostenere l'Ucraina”.

Infine, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto ai giornalisti, dopo una sessione dei ministri della NATO, che “Nessuno dovrebbe cercare di approfittare dell'assalto di Hamas per causare maggiore instabilità. Washington sta lavorando urgentemente per dare a Israele ciò di cui ha bisogno per difendersi, e lo farà anche se continuerà a sostenere il popolo ucraino. Gli Stati Uniti possono camminare e masticare una gomma allo stesso tempo”.

Nuovi piani militari dell'Alleanza

Uno dei temi che i ministri della Difesa hanno discusso oggi è l'attuazione dei nuovi piani militari dell'Alleanza e il modo in cui sia le attrezzature che le truppe saranno posizionate sul delicato fianco orientale della NATO.

Dalla riunione a Bruxelles è, inoltre, emerso che in Romania cresce la preoccupazione per l'impatto degli attacchi russi vicino ai confini del Paese.

Il ministro degli Esteri Luminița Odobescu, infatti, ha dichiarato sui suoi profili social: “Sono state trovate nuove prove di impatto sul suolo rumeno”.

Le infrastrutture sottomarine

Nel frattempo, un altro gasdotto sottomarino che rifornisce l’Europa è stato gravemente danneggiato in quello che sembrerebbe essere stato “un atto deliberato di sabotaggio”.

Il gasdotto Baltic Connector nel Golfo di Finlandia ha registrato, infatti, un insolito calo di pressione nelle notti scorse, diventando presto chiaro al gestore Gasgrid Finland Oy e al gestore della rete del gas estone, Elering, che l'oleodotto era danneggiato.

Oggi, secondo quanto avrebbe riferito ai giornalisti il direttore del Servizio di Sicurezza finlandese, Antti Pelttari, la Finlandia non può escludere il coinvolgimento di quello che definito come un “attore statale” nel danneggiamento, “Chi ci sia dietro è una questione che riguarda le indagini preliminari. Non commentiamo la questione in modo più dettagliato”, ha spiegato il direttore.

Il suo Servizio di Intelligence per la sicurezza nazionale del Paese ha definito il contesto “significativamente deteriorato” nelle relazioni con la Russia.

L'incidente, avvenuto quasi esattamente un anno dopo che una serie di esplosioni ha fatto scoppiare tre dei quattro gasdotti Nord Stream che trasportavano il gas russo verso l'Europa occidentale, ha scatenato nuove preoccupazioni sulla sicurezza energetica regionale e ha fatto salire i prezzi del gas.

Nella giornata di ieri, tra le diverse speculazioni diffuse dai media sulla probabilità di un sabotaggio russo, gli investigatori finlandesi, in particolare Risto Lohi, dell'Ufficio Nazionale finlandese per le Indagini, che ha parlato a una conferenza stampa a Helsinki, hanno dichiarato di aver trovato diversi segni sul fondale marino, proprio nel luogo in cui è stato danneggiato l'oleodotto Balticconnector: “C'è motivo di sospettare che una forza esterna abbia causato il danno. La forza sembra essere stata meccanica, non un'esplosione”.

Per quanto riguarda le preoccupazioni relative alle infrastrutture sottomarine, dunque, questa settimana la NATO ha promesso “Una risposta determinata se il danneggiamento di un gasdotto sottomarino tra la Finlandia e l'Estonia si rivelerà intenzionale”.

gli operatori hanno dichiarato che “Ci vorranno almeno cinque mesi per riparare il gasdotto, il che significa che è improbabile che possa tornare in funzione prima dell'aprile 2024”.

Tuttavia, è stato sottolineato che l'indagine sul vandalismo aggravato si trova ancora alle “primissime fasi tecniche” e potrebbe richiedere diversi giorni a causa del maltempo e della vastità dell’area di ricerca. Al momento l'ufficio sta lavorando per “trovare i fatti e analizzarli”.

Durante l’incontro di questa mattina, il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, ha detto che “La sicurezza delle infrastrutture sottomarine è uno dei temi più scottanti al momento per Estonia e Finlandia”.

Facendo riferimento all’incidente, il ministro ha spiegato che “Al momento sono in corso delle indagini e non stiamo facendo ipotesi sulle cause. I governi faranno del loro meglio per fornire informazioni il prima possibile”.

La candidatura della Svezia a membro della NATO

Nel corso dell’incontro, è risultato dominante l’argomento legato ai combattimenti in Israele e a Gaza, ma allo stesso tempo non sono state trascurate alcune priorità politiche in particolare la questione legata alla candidatura della Svezia a membro della NATO.

Nonostante le ripetute promesse, Turchia e Ungheria non hanno ancora ratificato l'adesione della Svezia e alla riunione dei ministri, alcune delegazioni hanno ribadito l'urgenza di andare avanti.

Dopo l'incontro dei ministri della Difesa, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha riferito ai giornalisti che gli alleati hanno condannato Hamas e hanno chiesto il rilascio di tutti gli ostaggi.

“Israele ha il diritto di difendersi”, ha spiegato Stoltenberg, sottolineando che un certo numero di alleati della NATO sta fornendo sostegno pratico a Israele.

 

“Gli alleati hanno condannato fermamente gli attacchi indifendibili di Hamas contro i civili e hanno chiesto il rilascio immediato di tutti gli ostaggi. I nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone colpite da questi orribili attacchi. Israele ha il diritto di difendersi e, mentre il conflitto si sviluppa, la protezione dei civili è essenziale. Nessuna Nazione o organizzazione ostile a Israele dovrebbe cercare di trarre vantaggio dalla situazione o di intensificare il conflitto”.

Infine, interpellato sulla situazione in Kosovo, Jens Stoltenberg ha affermato che la NATO ha una responsabilità e la prende molto sul serio, avendo infatti già “Aumentato la sua presenza con più truppe provenienti da Romania, Bulgaria e Regno Unito. Si tratta di una situazione tesa e difficile, che la NATO segue con molta attenzione”.

“Il messaggio principale - ha proseguito il segretario generale della NATO - è che Pristina e Belgrado devono astenersi da azioni che possano infiammare ulteriormente la tensione. L'Unione Europea e la NATO stanno lavorando a stretto contatto”.

(immagine tramite screenshot, dal The Guardian.)