Modena 22 dicembre 2022 – Una vicenda surreale, che poteva trasformarsi nell’ennesimo femminicidio, sventato grazie al senso civico di un minorenne, che ascoltando una conversazione telefonica allarmante, ha subito chiamato le forze dell’ordine.
Tutto inizia quando due cittadini rumeni, una donna residente a Carpi, e un uomo residente a Misano, in provincia di Rimini, si conoscono grazie a un sito di incontri. I due decidono poi si incontrarsi di persona a Modena, fissando l’appuntamento per il 17 dicembre. Qualcosa, nel frattempo, va storto. La ragazza, spaventata dall’atteggiamento del connazionale, sempre più insistente e aggressivo nelle videochiamate, decide di annullare l’incontro. Lui, però, non ci sta e inizia a insultarla, a perseguitarla e a minacciarla di morte per convincerla a tornare sui suoi passi. In una video chat le mostra addirittura un coltello da cucina con cui aveva deciso di ucciderla.
Il giorno stabilito per l’appuntamento saltato, l’uomo decide di recarsi comunque a Modena e sale su un treno regionale a Misano. Durante il viaggio, tuttavia, si addormenta e finisce a Fiorenzuola. Qui scende e sale su un convoglio, deciso a raggiungere Modena per mettere in atto il suo insano proposito. Sul treno, rimarca le sue intenzioni, parlando ad alta voce al telefono con la donna.
Ed è qui che entra in scena l’“eroe per caso”, un minorenne, anche lui rumeno, che capisce la lingua e intercetta le intenzioni omicide del connazionale. Con grande senso civico, il ragazzo chiama subito il servizio di emergenza al numero 112 e allerta i Carabinieri del luogo, che a loro volta informano della situazione la Polfer di Modena.
Grazie alle indicazioni fornite dal minorenne ai colleghi, gli agenti della Polizia Ferroviaria individuano e fermano il rumeno al suo arrivo in stazione e, dopo averlo sottoposto a perquisizione personale, trovano effettivamente un grosso coltello da cucina e un altro oggetto da punta e taglio che gli vengono sequestrati sul posto.
A ulteriore conferma delle sue intenzioni, si aggiungono le dichiarazioni rese dalla donna minacciata, quelle del testimone oculare, oltre alle chat minatorie e alle dichiarazioni della madre dello stesso potenziale omicida, che ha riferito di precedenti trascorsi giudiziari del figlio nel loro paese di origine. La Procura della Repubblica ha quindi richiesto la convalida dell’arresto, ravvisando anche il pericolo concreto che il delitto potesse essere ritentato. Il Gip ha quindi convalidato l’arresto con custodia cautelare in carcere per tentato omicidio. L’uomo è stato quindi portato nel carcere di Sant’Anna, dove si trova tutt’ora.