E' il primo caso in Emilia Romagna. Manghi, presidente di Provincia e Unione Bassa Reggiana: "Il primo scioglimento per mafia in regione deve spronarci a proseguire il cammino già intrapreso".
Reggio Emilia, 21 aprile 2016
Momento buio per il paesino nella memoria di tutti per il mito di Don Camillo e Peppone. Ieri, su proposta del Ministro dell'interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Brescello (RE), a norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata.
Un segnale forte a favore della legalità. Brescello è il primo comune in Emilia Romagna sciolto per mafia, riprova del radicamento della 'ndrangheta a Reggio Emilia, come testimoniano il processo Aemilia e le recenti indagini che hanno coinvolto anche il Comune della Bassa Modenese di Finale Emilia.
Il presidente Manghi: 'Notizia dolorosa, ora raddoppiamo gli sforzi'
"Lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello, primo in Emilia-Romagna, è una notizia dolorosa, dinnanzi alla quale non possiamo sottrarci a ulteriori riflessioni e a nuove responsabilità sul tema della legalità, ma nemmeno dimenticare il cammino che tutta la comunità ha da tempo intrapreso per contrastare ogni tentativo di infiltrazione.
In particolare, lo dico anche da pubblico amministratore della Bassa Reggiana della cui Unione Brescello fa parte, da oggi siamo chiamati ad innalzare ulteriormente il livello di guardia e a rafforzare il nostro impegno collettivo per aiutare la comunità brescellese ad affrontare e superare questa delicata fase. In questo senso credo che l'Unione stessa possa svolgere un ruolo fondamentale.
Ma non dobbiamo dimenticare che la stessa decisione assunta dal Consiglio dei ministri si basa sul serio lavoro coordinato dal prefetto Ruberto, anche attraverso la commissione d'indagine preposta, il cui lavoro è stato sottoposto al vaglio di un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale io e il sindaco Vecchi abbiamo partecipato. Questo – al pari della volontà di Provincia e di tanti Comuni reggiani, tra i quali lo stesso Brescello, di ribadire proprio in queste ore al processo Aemilia la costituzione a parte civile – dimostra come le istituzioni reggiane stiano collaborando in maniera alacre, costante e credibile per contrastare la mafia.
E al nostro fianco, come anche il recente Festival della legalità "Noicontrolemafie" ha ribadito, c'è una cittadinanza attiva – a partire dai nostri giovani – capace di metterci la faccia e l'anima in una nuova lotta di resistenza alle mafie e alla loro cultura di prevaricazione e illegalità.
Lo scioglimento del Comune di Brescello ci sprona a proseguire insieme su questa strada: sulla collaborazione istituzionale per garantire ordine e sicurezza; sull'impegno culturale e formativo nei confronti di noi stessi e dei cittadini, a partire dai giovani; sui protocolli per la legalità che aiuteranno le pubbliche amministrazione a prevenire, nel quotidiano agire, ogni tentativo di infiltrazione.
Come recita proprio lo slogan di "Noicontrolemafie", "Ci sono loro, ma ci siamo anche noi". Abbiamo capito che la mafia c'è, ma c'è anche la militanza di una intera comunità la cui reazione, insieme a quella delle istituzioni locali, è già cominciata: e questo ci rassicura sul fatto che Brescello, che l'intera provincia di Reggio Emilia ce la faranno, che il muro verrà eretto, che la mafia sarà fermata e sapremo costruire in modo sano il nostro futuro."
Giammaria Manghi
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
e dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana