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Giovedì, 02 Agosto 2018 10:22

Gruppo IREN: investimenti in forte crescita

GRUPPO IREN: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2018 CON INDICATORI OPERATIVI E INVESTIMENTI IN FORTE CRESCITA.

Nel primo semestre del 2018 il Gruppo ha registrato risultati operativi particolarmente positivi: l'incremento del Margine Operativo Lordo si attesta infatti a +14,4%, mentre l'Utile Netto cresce del 29,2%. Tali performance derivano da diversi fattori, tra cui la capacità di IREN di estrarre valore dalle recenti operazioni di consolidamento (tra cui ACAM La Spezia e Salerno Energia Vendite) e dalla presenza di fattori gestionali non ricorrenti, questi ultimi legati principalmente al riconoscimento di titoli di efficienza energetica (grazie ad investimenti nel settore del teleriscaldamento). Tale dinamica si è riflessa nella robusta generazione di cassa, che ha permesso di coprire sia gli investimenti tecnici in significativo incremento (+59%), che la maggior parte dell'indebitamento derivante dall'aggregazione di ACAM La Spezia.

Reggio Emilia, 2 agosto 2018 - Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A., riunitosi ieri, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2018.
Paolo Peveraro, Presidente del Gruppo ha dichiarato: "I numeri della semestrale 2018 sono ancora una volta positivi, grazie alla solidità del nostro modello multi-business e alla capacità di coniugare le leve di crescita interna e lo sviluppo per linee esterne. Sviluppo che continuerà con la previsione di completare entro l'anno alcune ulteriori operazioni. Nel primo semestre una parte importante della crescita è attribuibile proprio alle operazioni di consolidamento chiuse negli ultimi 12 mesi, tra le quali spicca l'aggregazione con ACAM La Spezia, perfezionata ad aprile di quest'anno. Quest'ultima, insieme al costante aumento degli investimenti tecnici, che nei primi sei mesi del 2018 fanno segnare +59%, enfatizza il ruolo di motore di sviluppo che il Gruppo riveste per i propri territori di riferimento e la sua accresciuta capacità attrattiva. Continuiamo quindi a creare valore nei confronti dei nostri stakeholder, riconfermando l'attenzione che il nostro Gruppo da sempre riconosce a tutte le dimensioni della sostenibilità economica, sociale e ambientale"

Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato del Gruppo ha dichiarato: "Il trend positivo che ha caratterizzato le performance del Gruppo negli ultimi anni si conferma anche in questa prima metà del 2018, con tutti gli indicatori operativi che fanno segnare una crescita a doppia cifra percentuale e questo nonostante uno scenario energetico non favorevole. A tale dinamica economica si accompagna un andamento del debito netto che, escludendo le importanti operazioni di consolidamento effettuate nell'ultimo anno, registrerebbe un ulteriore decremento pari a circa 106 milioni di euro. Questi risultati derivano dalla capacità del Gruppo di perseguire con particolare efficacia gli sfidanti obiettivi indicati nel piano industriale presentato a novembre del 2017. Tali target e le linee guida strategiche sottostanti saranno ulteriormente affinati nell'aggiornamento del medesimo piano che ci prepariamo a presentare alla comunità finanziaria entro il prossimo settembre, con l'obiettivo di rendere il Gruppo sempre più vicino al Cliente, fulcro centrale della nostra strategia."

(In allegato i dati di bilancio)

 

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Editoriale: -A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo? - Prezzi in discesa per il Burro e la Panna. - R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente. - Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato - Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi - Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori? -

SOMMARIO Anno 17 - n° 30 29 luglio 2018
1.1 editoriale
A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo?
2.1 lattiero caseario Prezzi in discesa per il Burro e la Panna.
3.1 agricoltura e istituzioni L'Onorevole Antonella Incerti alla CIA Reggiana
3.2 Lutti eccellenti R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente.
4.1 parmigiano reggiano Casina, edizione 52, non sarà una semplice fiera...
5.1 eventi cooperativi Confcooperative Parma incontra la Repubblica Dominicana
5.2 formazione È nato CoopUp Parma, il nuovo strumento per l'innovazione cooperativa
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Frumenti: Probabile produzione inferiore al 2017
7.1 agroalimentare e crisi Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi
7.2 imprese emilia romagna Si riduce la flessione delle imprese
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori?
9.1 imprese emilia romagna (continua da pagina 7)
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato
11.1 ambiente DMV e Deflusso Ecologico, finalmente se ne parla
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dubbio che le potenti multinazionali possano averci messo lo zampino è più che legittimo. Pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende...

di Lamberto Colla Parma 29 luglio 2018 -

Abbiamo visto come i "boccaloni" nostrani siano riusciti nell'intento di dare valore a una bufala elevandola a notizia, per di più negativa e fortemente dannosa per un comparto strategico della nostra economia come è l'agroalimentare.

Abbiamo osservato come i nostri "miserabili" politici abbiano la capacità di sfruttare ogni occasione, anche la più bufalina, per dar contro agli avversari pur sapendo di fare un danno al proprio paese, rammentandoci ancora una volta che il loro interesse privato o di partito va ben oltre l'interesse collettivo, quindi nazionale.

Abbiamo osservato come le testate giornalistiche "dotte", "importanti", quelle che prendono anche i finanziamenti statali e i soldini dai lettori, dopo la "involontaria" pubblicazione di una str...ta, non abbiano avuto il ritegno di ammettere l'errore o quantomeno di correggere il tiro.

Niente di tutto ciò! Silenzio nella speranza, come d'altronde sempre accade, che il tutto cada nell'obblio senza danni per i colpevoli.

Una domanda sorge spontanea, perché e a chi giova tutto ciò?

Potrebbe essere che dietro ci sia un maestro d'orchestra e magari anche di coro a dirigere la sinfonia contro la prestigiosa "tradizione gastronomica" nazionale allo scopo di alzare le barriere e contrastare quelle che sono le osservazioni di OMS e ONU?

Il dubbio che le potenti multinazionali possano averci messo lo zampino è più che legittimo.

Pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende, amava citare il saggio e longevo Giulio Andreotti!

Intanto ragioniamo sui tempi.

La "notizia", poi una volta accertata essere una bufala è stata leggermente corretta in "Bozza OMS" dagli organi di Confindustria, organizzazione di controllo anche del Sole 24 Ore, era rimasta in gestazione 45 giorni.
In tutto quel tempo nessuno aveva avuto occasione di leggere, analizzare e divulgare i contenuti corretti di una "bozza"?

Dove si legge che il "Parmigiano Reggiano" è come il Fumo e che è necessario applicargli una etichetta "mortale"?

Piuttosto il documento (Time to Deliver di World Helth Organisation) offre spunti di riflessione ai governi. Tra questi la possibilità di introdurre un'etichetta che segnali gli eccessi di zucchero, di grassi saturi e di sale, senza peraltro stabilire quali siano i limiti per una dieta equilibrata.
Nel documento quindi non si scende nei dettagli del come realizzare un'etichetta informativa del cliente, semmai il rischio, anziché cercarlo alla sede OMS meglio ricercarlo a Bruxelles, dove la Commissione Ue sta studiando come realizzarla, sotto la lente di ingrandimento dei rappresentanti delle grandissime multinazionali dell'alimentare.

Non è che per caso il suggerimento di Time to Deliver, di introdurre incentivi fiscali e disincentivi per indurre a migliori stili di vita, possa aver allarmato le sopraddette aziende? Non è che per caso l'obiezione di OMS sia verso l'uso di zuccheri, sali, acidi grassi saturi e trans (tipo margarine e idrogenati ad esempio), componenti di "prestigio" di bibite, merendine e altre amenità alimentari che troviamo sulle scaffalature dei super e iper mercati di tutto il mondo e che incrementano obesità e disturbi alimentari, cardiovascolari compresi?

L'Inghilterra ha già introdotto la "Sugar Tax" sulle bevande e il Portogallo sul sale, senza peraltro applicarla al Parmigiano e al Prosciutto concentrando l'attenzione a crackers e patatine fritte.

Vuoi vedere che tutto ciò è servito per alzare una cortina di fumo sui signori della malnutrizione?

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IN ALLEGATO IL DOCUMENTO TIME TO DELIVER

(per restare sempre informati sugli editoriali)

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 29 Luglio 2018 08:45

Si riduce la flessione delle imprese

Al termine del secondo trimestre 2018 si dimezza il calo delle imprese attive in regione (-1.730 unità, -0,4 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono le imprese del commercio (-1.054), dell'agricoltura (-973) e delle costruzioni (-628), come nelle attività manifatturiere e immobiliari. Segnali positivi dai servizi alle imprese e attività di direzione aziendale e consulenza gestionale. Accelera decisamente la crescita delle società di capitale (+2.778), mentre rallenta la discesa di società di persone (-1.950) e ditte individuali (-2.499).

In calo, seppur ridotto, il numero delle imprese registrate e delle imprese attive. E' questa in estrema sintesi la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese nel secondo trimestre 2018, diffusi da Unioncamere Emilia-Romagna che ha elaborato i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio.

Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 455.850 a fine giugno, quindi 1.638 (-0,6 per cento) in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. È un dato nell'ordine di grandezza che ha caratterizzato il secondo trimestre dal 2013 al 2016, ancora ampiamente superiore ai saldi prevalenti nel periodo precedente la crisi.
Nel trimestre considerato, le iscrizioni (6.506) sono lievemente aumentate, ma restando prossime al minimo degli ultimi venti anni, segnato nel 2017, mentre le cessazioni (4.912) sono diminuite avvicinando nuovamente i minimi dello stesso trimestre del 2014.
Al contrario, in Italia, la base imprenditoriale si è ampliata lievemente (+0,1 per cento).

Le imprese attive rendono la misura dell'effettiva capacità della base imprenditoriale. A fine giugno in Emilia-Romagna erano 404.404, ovvero 1.730 in meno (-0,4 per cento) rispetto allo stesso trimestre del 2017. Si è quindi dimezzata l'ampiezza della flessione tendenziale, che è la più piccola degli ultimi sette anni.
A livello nazionale le imprese attive sono risultate in lievissimo aumento (+0,1 per cento).

I settori di attività economica. A livello di macro settori, la base imprenditoriale regionale dell'agricoltura, delle costruzioni e dell'industria continuano a restringersi, mentre quella dell'aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata. In dettaglio, la riduzione delle imprese attive è stata più rilevante nell'insieme del commercio (-1.054 unità, -1,1 per cento), nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-973 unità, -1,7 per cento) e nelle costruzioni (-628 unità, -0,9 per cento). Segno rosso anche per l'industria manifatturiera, che riduce però la perdita a 275 unità, -0,6 per cento).
Più dinamici attività professionali, servizi alle imprese e turismo.

Segnali positivi vengono infatti solo dagli altri settori dei servizi, in primo luogo dall'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+417 unità, +3,5 per cento), quindi dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+311 unità, +2,0 per cento) e dai servizi di informazione e comunicazione (+194 unità, +2,2 per cento).

Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+5,2 per cento) e dell'istruzione (+3,5 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all'imprenditoria privata.

La forma giuridica. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall'andamento negativo delle ditte individuali, scese di 2.499 unità (-1,1 per cento) e dalla riduzione, più contenuta, ma più rapida, delle società di persone (1.950 unità (-2,5 per cento).
Queste ultime risentono in negativo dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece il forte aumento tendenziale delle società di capitale (+2.776 unità, +3,2 per cento), raddoppiato allo stesso trimestre dello scorso anno.

 

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di Mario Vacca Parma 26 luglio 2018 - L'Unità di Informazione Finanziaria (AIF) della Banca d'Italia ha reso noto che sono in fase di completamento le procedure per chiedere alle banche la segnalazione mensile delle transazioni in contante per le quali non sussistano ulteriori specifici elementi di sospetto.

Il provvedimento previsto dall'articolo 47, comma 1, del dl 231/2007, come modificato dal dlgs 90/2017, impone l'obbligo di trasmettere periodicamente alla UIF, i dati e le informazioni selezionate in base a criteri oggettivi circa le operazioni a rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.

Un prelievo o un versamento in contanti sopra i 10 mila euro fa scattare la comunicazione a Banca d'Italia. Dalla segnalazione non scatteranno immediatamente controlli o indagini ma l'informazione verrà inserito nel più ampio data base utilizzato dagli uomini di via nazionale per contrastare evasioni e criminalità internazionale.

L'operazione non viene considerata sospetta se non presenta collegamenti con altre operazioni di tipologia sospetta o non è effettuata da clienti con profili a rischio.
Comunque sia per evitare ogni eventuale comunicazione occorre porre molta attenzione tra il limite massimo giornaliero di € 3.000,00 ed il limite mensile di € 10.000,00.

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Nel primo trimestre dell'anno registrata una flessione distrettuale complessiva per l'export dell'1,7%. Dall'analisi per singolo distretto emerge comunque un quadro parzialmente positivo: hanno chiuso l'anno in crescita 10 distretti su 19.

Secondo quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali dell'Emilia-Romagna, curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il primo trimestre del 2018 si apre in calo per l'export dei distretti dell'Emilia Romagna (-1,7%), in controtendenza rispetto al dato del sistema manifatturiero regionale (+3,9%) che rimane comunque positivo grazie alla meccanica reggiana e modenese e all'automotive ferrarese.

"Nonostante la lieve flessione registrata, ci troviamo di fronte un quadro parzialmente positivo, con 10 distretti su 19 monitorati che hanno chiuso l'anno in crescita – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – In particolare, si segnala l'ottima performance registrata dai Mobili imbottiti di Forlì che aprono il 2018 in crescita del 13,1%, seguono le buone performance registrate dal Food machinery di Parma (+7,8%), dai Ciclomotori di Bologna (+6,9%) e dal Polo Biomedicale di Bologna (+8,4%)".

A zavorrare l'export distrettuale l'andamento sia sui mercati maturi che sui mercati emergenti, che pesano rispettivamente il 66% e il 34% dell'export distrettuale totale nel 2018. Rallentamento sui mercati maturi (-1,6%), con una flessione delle vendite nel Regno Unito, in Francia e in Belgio. Allo stesso modo si registra un lieve calo nei nuovi mercati (-1,8%), frenati da Cina, Algeria, India, Arabia Saudita e Turchia. Battuta d'arresto anche per la Russia che nel 2017 aveva dato segnali di recupero. Bene invece Romania, Corea del Sud e Iran.

Entrando nel dettaglio dei singoli distretti, negativo l'andamento registrato dalle Piastrelle di Sassuolo con un calo delle vendite del 3,6% (nei primi tre mesi del 2018) dovuto ai mercati francese, statunitense e tedesco; positiva invece la performance sul mercato interno.

Stabile la situazione del settore della Meccanica. Hanno registrato una crescita, oltre alla Food machinery di Parma e ai Ciclomotori di Bologna, anche le Macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+5,2%), stabili le Macchine per il legno di Rimini (+0,2%); in calo invece le Macchine per l'imballaggio di Bologna (-5,1%), le Macchine per l'industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-13,1%) e le Macchine utensili di Piacenza (-19,1%).

Contrastato il settore Alimentare. Alla crescita di alcuni distretti come l'Ortofrutta romagnola (+6,8% nel primo trimestre del 2018), i salumi del modenese e di Parma (rispettivamente +6,4% e +5,9%), il Lattiero-caseario parmense (+1,6%) e l'Alimentare di Parma (+1,1%), si contrappone il rallentamento del Lattiero-caseario di Reggio Emilia (-4,9%); inoltre è proseguita la tendenza negativa per i Salumi di Reggio Emilia.

Nel Sistema moda, escludendo i Mobili imbottiti di Forlì, si osserva una contrazione nell'export complessivo dei distretti, a causa dell'andamento della Maglieria e abbigliamento di Carpi (-31,5%) e delle Calzature di San Mauro Pascoli (-8,4%); cresce invece l'Abbigliamento di Rimini (+3,1%).

Primi tre mesi del 2018 in crescita per le esportazioni dei Poli tecnologici regionali, anche se con risultati inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+2,9% versus +15,6%). Come sottolineato precedentemente, trainante il Polo Biomedicale di Bologna - che registra uno sviluppo sostenuto su alcuni importanti mercati, in primis, Germania, Ucraina, Polonia, Turchia, Tunisia e Albania -, bene anche il Polo ICT di Bologna e Modena (+1%) e il Polo Biomedicale di Mirandola (+2,7%), grazie alla spinta di Germania, Stati Uniti e Polonia.

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(Monitor Intesa Sanpaolo scaricabile in pdf dalla sezione allegati)

 

 

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Emilia-Romagna virtuosa, la Corte dei conti promuove la Regione: saldo positivo di 147 milioni, debito ridotto di quasi 50 milioni (oltre 150 da inizio legislatura), altri 30 liberati per i territori (1,1 miliardi dal 2011), tagliate le spese (-90% quelle per incarichi esterni) e nessun aumento delle tasse per cittadini e imprese. Sanità promossa
Dalla Sezione regionale di controllo il giudizio di parifica sul rendiconto 2017: rispettati i vincoli del pareggio di bilancio. Il presidente Bonaccini: "Solo con i conti in ordine possibili investimenti e politiche per crescita e occupazione condivise nel Patto per il lavoro, il potenziamento di welfare e sanità, misure come il Reddito di solidarietà e la possibilità di restituire ai cittadini, a partire dall'abolizione dei superticket sanitari e il bus gratis per i pendolari"

Bologna – I conti tornano per la Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2017 con un saldo di competenza positivo fra entrate e spese di quasi 147 milioni, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di quasi 50 milioni (oltre 150 in tre anni, -21% da inizio legislatura).

Tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese, scegliendo invece di tagliare la spesa non intaccando la qualità dei servizi. Una spending review in due mosse: da un lato la riduzione di voci interne come missioni, spese dì rappresentanza e auto a noleggio, fino al record degli incarichi esterni (172mila euro spesi l'anno scorso, 60mila in meno rispetto al 2016 ma il 90% in menorispetto al 2010); dall'altro il ricorso al mercato elettronico per l'acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, l'Agenzia IntercentER (445 milioni di euro risparmiati i tre anni, 374 solo nella sanità). Una gestione efficace che ha visto liberare 30 milioni di euro per i territori, portando a quasi 1,1 miliardi dal 2011le risorse su cui hanno potuto contare gli enti locali per gli investimenti grazie ai Patti di solidarietà coordinati dalla Regione. Bene anche il Servizio sanitario regionale: equilibrio di bilancio insieme ad assunzioni e stabilizzazioni per oltre 5mila medici, infermieri, operatori negli ultimi due anni, aumento delle prestazioni fornite, investimenti in spazi e strutture e l'annunciata abolizione dei superticket per farmaci e prestazioni specialistiche dal 1^ gennaio 2019, che rimarranno solo per i redditi superiori ai 100mila euro l'anno, e dei ticket base da 23 euro per le prime visite di genitori e figli dei nuclei familiari numerosi. E la sanità registra una ottima capacità di spesa, con 8,7 miliardi di pagamenti effettuati a fronte di 9,1 miliardi impegnati.

E' quanto si ricava dal giudizio di parifica sul rendiconto 2017 della Regione Emilia-Romagna arrivato oggi dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo, nel corso dell'udienza pubblica che si è tenuta questa mattina a Bologna nel salone d'onore del Circolo Ufficiali dell'Esercito di Palazzo Grassi, alla presenza al presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, dei magistrati istruttori, del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell'assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti.

Bonaccini_a_Corte_dei_conti_-_Giudizio_rendiconto_Regione_2.jpgCon la concessione del giudizio di parifica, la Corte dei conti certifica il rispetto delle norme contabili, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela degli equilibri di finanza pubblica.
"Solo avendo i conti in ordine, come succede all'Emilia-Romagna, sono possibili politiche espansive per la crescita e l'occupazione come quelle che abbiamo condiviso e che condividiamo con le parti sociali nel Patto per il lavoro- afferma il presidente Bonaccini-. Investimenti per potenziare il welfare e misure come il Reddito di solidarietà per il contrasto alla povertà. Decisioni come l'abolizione dei superticket sanitari e quella dei ticket sulle prime visite per le famiglie con due o più figli, o, ancora, l'autobus gratuito per gli abbonati al servizio ferroviario regionale, manovre coperte interamente da fondi regionali e che ci permettono di alleggerire il carico fiscale dei cittadini e le loro spese quotidiane, se pensiamo che solo l'operazione sui superticket porterà al risparmio di almeno 22 milioni di euro l'anno per quasi un milione di persone e l'integrazione tariffaria treno-bus a un risparmio fino a 180 euro l'anno per circa 60mila pendolari. Una gestione efficace del denaro pubblico basata sulla costante riduzione dell'indebitamento, la razionalizzazione della spesa, controlli efficaci e taglio degli sprechi là dove esistono, oltre alla centrale unica per gli acquisti, ci permette di restituire ai cittadini. E una Regione virtuosa merita la maggiore autonomia che l'Emilia-Romagna ha chiesto, per fare ancora di più e meglio. Un regionalismo differenziato nel rispetto della Costituzione e dell'unità nazionale che, lo ribadisco,- chiude Bonaccini- mi auguro il nuovo Governo e il nuovo Parlamento ci vogliano riconoscere entro quest'anno".
Il presidente della Regione ha quindi ringraziato la Corte dei conti e la Sezione regionale "per la collaborazione e il confronto costanti, fondamentali nel continuare a migliorare l'azione amministrativa e l'efficacia del bilancio".

foto 1: Bonaccini a Corte dei conti - Giudizio rendiconto Regione 2.jpeg
foto 2: Bonaccini a Corte dei conti - Giudizio rendiconto Regione.jpeg

 

 

 

SCHEDA 
Di seguito, alcuni fra i temi toccati dalla Sezione regionale della Corte dei conti nella relazione che ha portato al giudizio di parifica.
Conti in ordine: pareggio di bilancio, indebitamento giù, pagamenti più veloci e tasse ferme – Il risultato della gestione di competenza presenta un saldo positivo pari a 146,81 milioni di euro fra entrate e spese. Col pareggio di bilancio, la Regione ha rispettato i vincoli di finanza pubblica grazie ad un attento monitoraggio della spesa effettuato in modo costante durante l'intero esercizio finanziario. L'anno scorso la Regione non ha fatto ricorso a nuovo indebitamento, confermando la continua flessione dei già bassi livelli di debito. Il finanziamento degli investimenti previsti è stato assicurato con mezzi regionali derivanti da saldi positivi della parte corrente del bilancio. Complessivamente, il debito regionale nel 2017 è stato ridotto, rispetto al 2016, di 49 milioni di euro, cifra che sale a 152 milioni di euro (-21%) dall'inizio della attuale legislatura, nel 2015, passando dai 726 milioni di euro nel 2014 a 574 nel 2017. Il disavanzo da debito autorizzato e non contratto è poi costantemente calato negli ultimi tre anni con una riduzione del 14,48% nel 2016 e del 16,87% nel 2017 rispetto agli esercizi precedenti.
Bene anche l'indice di tempestività dei pagamenti dei fornitori. La Corte attesta non solo il rispetto medio dei tempi di legge previsti ma anche un miglioramento dei risultati: mediamente 5,54 giorni in meno rispetto all'anno precedente, valore ponderato all'importo delle fatture.

Anche nel 2017 la Regione non ha aumentato le tasse per cittadini e imprese: la Sezione regionale sottolinea infatti come non si sia avvalsa della possibilità di modificare l'entità del prelievo tributario, variando le aliquote o i presupposti dei tributi, e ha mantenuto, pertanto, stabile la propria leva fiscale.

Patti di solidarietà: un miliardo e 100 milioni liberato per i territori - Dando continuità all'applicazione dei cosiddetti Patti di solidarietà, che consentono ai Comuni e alle Province margini di azione sui bilanci per gli investimenti, nel 2017 la Regione ha liberato circa 30 milioni di euro a favore degli agli enti locali, spazi finanziari autorizzati - senza alcun aggravio della spesa pubblica - che hanno creato le condizioni di ulteriore crescita nei territori. Dal 2011, le risorse gestite attraverso i Patti di solidarietà ammontano a 1 miliardo e 91 milioni di euro.

Contenimento della spesa: -90% quella per gli incarichi esterni – La Sezione sottolinea come, nel rispetto di precise disposizioni nazionali, siano stati "ampiamente rispettati tutti i vincoli" relativamente a spese come convegni, rappresentanza, missioni, affitti e noleggio di autovetture. In particolare in merito agli incarichi esterni, c'è stato un drastico taglio della spesa: l'anno scorso la Regione ha speso 172mila euro, 60mila euro in meno rispetto al 2016 e addirittura il 90% in meno rispetto al rispetto al 2010. Inoltre, la Corte dei conti riconosce l'ottimo risultato conseguito con l'approvazione nel 2017 della direttiva in materia di contratti di lavoro autonomo che ha consentito di superare le criticità evidenziate nel giudizio di parifica dello scorso anno. E ancora, è stata definita la disciplina che regola l'affidamento degli incarichi di difesa e rappresentanza in giudizio nonché gli incarichi di consulenza legale, insieme alla valorizzazione dell'Ufficio legislativo interno.

Infine, il 2017 è stato il primo anno di consolidamento del processo di riorganizzazione della macchina regionale, sviluppato nel 2016, che ha portato la riduzione del numero dei direttori generali da 13 a 7.

Mercato elettronico per appalti, beni e servizi: risparmiati 455 milioni con la centrale regionale unica per gli acquisti- Sempre più efficace l'azione di spending review. La Corte evidenzia infatti il rilevante incremento del ricorso al mercato elettronico per l'approvvigionamento dei beni e servizi, tramite la piattaforma di cui la Regione si è dotata e gestita dall'Agenzia regionale unica per gli acquisti della pubblica amministrazione in Emilia-Romagna, Intercent-ER, alla quale accedono sempre più enti: 278 (+18% rispetto al 2015). Il numero delle transazioni è aumentato del 16% per un valore complessivo quasi triplicato, passando da 25,6 milioni di euro nel 2015 a 76,1 milioni di euro nel 2017. Dall'insieme delle operazioni effettuate è risultato un risparmio complessivo di 147 milioni di euro nel 2017 e di 445 milioni di euro in 3 anni, di cui l'84%, corrispondente a 374 milioni di euro, per il solo comparto della sanità. Un recupero di risorse che permetterà l'abolizione dei superticket sanitari sui farmaci e le visite specialistiche a partire dal 1^ gennaio 2019: rimarranno solo per i redditi alti, oltre i 100mila euro, per coprire il taglio del ticket base da 23 euro per le prime visite di genitori e figli di nuclei familiari numerosi. Il tutto per una manovra di oltre 33 milioni di euro interamente coperta con fondi regionali.

Piano partecipate - Nel settembre dello scorso anno la Giunta ha approvato il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni regionali, delineando un percorso, disciplinato dalla legge regionale 1 del 2018, che porterà l'assetto definitivo delle società in house dalle attuali 7 a 4. Un Piano che nelle previsioni "produrrà risparmi rilevanti senza incidere su efficienza ed efficacia della gestione operativa", sottolinea la Corte, alcuni attesi anche dalla riduzione del numero complessivo degli amministratori e dei componenti gli organi di revisione delle società in house a conclusione dei processi di fusione. Giudicato positivamente anche il sistema dei controlli su tali società, che la Regione intende estendere, opportunamente adattato, anche alle agenzie, aziende e alle altre società regionali in controllo pubblico, anche in risposta alle osservazioni rilevate da questa Sezione regionale.

Bilanci in pareggio, capacità di spesa e nuove assunzioni: sanità promossa – Numerosi i rilievi positivi riscontrati dalla Corte rispetto al sistema sanitario regionale. In particolare: il raggiungimento del pareggio di bilancio; una tempestiva attuazione della programmazione generale e di indirizzo; la regolarità e l'efficacia delle operazioni per la riduzione del disavanzo pregresso; la presenza di un fondo risarcimento danni da responsabilità civile delle aziende sanitarie.
Promozione piena per la capacità di spesa, visto poi che la sanità assorbe la gran parte del bilancio regionale: la tutela della salute, sottolinea la Sezione, "presenta la migliore performance in termini di capacità di impegno e di velocità di cassa, per la parte di competenza". I numeri: a fronte di 9,1 miliardi di euro impegnati, risultano pagamenti per 8,7 miliardi, con un miglioramento dei tempi di pagamento stessi.
Un settore, quello della sanità dell'Emilia-Romagna, che insieme all'efficace gestione dei conti ha visto il contemporaneo potenziamento degli organici, con l'assunzione e la stabilizzazione negli ultimi due anni di oltre 5 mila medici, infermieri e operatori sanitari, per un impegno sempre maggiore verso la lotta al precariato.

(Bologna 13 luglio 2018)

Pubblicato in Economia Emilia

Editoriale: - "Tutta colpa di Alfredo" - Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante. - Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici - Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali. - UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina -
SOMMARIO Anno 17 - n° 29 22 luglio 2018
1.1 editoriale
"Tutta colpa di Alfredo"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante.
3.1 norme e tributi La sospensione del processo tributario
3.2 pomodoro Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici
4.1 ambiente BONIFICA PARMENSE: IN 45 GIORNI REALIZZATO IL NUOVO POZZO DEL TORRANO
5.1 vino eventi La Grande Festa del Vino 11^ edizione 22 - 23 Settembre 2018 | Vini da 19 Paesi del Mondo
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Usa e Cina potrebbero raggiungere un accordo a breve.
7.1 PO grande MAB UNESCO "PO Grande" - il MAB UNESCO sempre più vicino
7.2 agricoltura ferrara Agricoltura Ferrara. Partecipanza agraria Cento, Pettazzoni (M5s): "quando nuove elezioni?""
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali.
9.1 carne bovina UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Ultima chance il 2 agosto al tavolo governativo
11.1promozioni "vino" e partners
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Domenica, 22 Luglio 2018 15:23

Tutta colpa di “Alfredo”... Salvini

Ma che brutto spettacolo quello che la politica & C. ci sta offrendo. Dalle morti in mare alla bufala dell'OMS la compagine politica sta mostrando il peggio. Meglio sarebbe spegnere gli smartphone e accendere i cervelli.

di Lamberto Colla Parma 22 luglio 2018 -
L'ennesima bufala scatena il putiferio e dà il là a sciogliere le lingue contro il Governo e Salvini in particolare.

A onor del vero lo stesso Matteo Salvini, sempre pronto a schiacciare sulla tastiera di Twitter, è stato indotto a reagire pesantemente contro la notizia, attribuita all'ONU e all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) secondo cui il Parmigiano Reggiano, l'Olio Extra Vergine di Oliva e vari altri prodotti dell'eccellenza alimentare nazionale, sarebbero da paragonare al "fumo delle sigarette" e perciò tassabili e etichettabili con diciture e immagini analoghe a quelle orribili che fan bella vista pacchetti di sigarette.

"Parmigiano reggiano, twittava Matteo Salvini il 18 luglio, ma anche prosciutto, olio, pizza e altre eccellenze italiane dannose come il fumo??? All'Onu sono matti, giù le mani dai prodotti italiani!"

Una ghiotta occasione per sparare contro le azioni del Governo e attribuire ad esso anche questa responsabilità, oltre ai 947 morti nel mediterraneo (peraltro circa 1/5 del 2016 e la metà del 2017).

Così il web si è scatenato e messaggi del tipo "Non sarà - per caso - che queste nuove idee salutistiche sono collegate all' incredibile atteggiamento sovranista e negazionista del nostro nuovo governo, che ogni giorno dà lezioni a tutto il mondo su qualsiasi argomento ben farcite di arroganza (e ignoranza economico sociale)..."
hanno preso possesso dei social, spesso affiancati alla discussione sull'accordo CETA stipulato poco più di un anno fa tra Canada e UE.

Ma sopra a tutto c'è da dire che la notizia è una "BUFALA" terribile, e ancor più terribile è la genesi, involontaria scaturita da una pessima interpretazione e poi diffusione, attraverso gli organi e le agenzie di stampa (non solo WEB e social!), delle raccomandazioni dell'ONU e dell'OMS riguardo le "Non communicable diseases" (NCDs)
ovvero quella gamma di malattie (cardiovascolari e tumorali) derivanti dagli stili di vita e non da agenti patogeni (Leggi il Foglio "Bufatlite Cronica sull'OMS" di Giordano Masini del 19 luglio 2018).

Così si è montati tutti in gara a chi la sparava più grossa contro l'ONU, l'OMS, e ovviamente "Alfredo", colpevole di tutto ciò che di peggio sta accadendo nel mondo intero.

Come se il piccolo statista italiano, che sia Salvini, Di Maio, Renzi, Mattarella, Letta (Giani e Enrico) piuttosto che Monti o qualunque altro delle precedenti prima e seconda repubblica, fosse accreditabile a essere un soggetto influente nella politica internazionale, al punto tale che una sua dichiarazione verbale possa scatenare una guerra, seppur commerciale.

Non illudiamoci, non contiamo nulla e conteremo sempre meno se le reazioni saranno di questa natura.

Invece di fare fronte comune e dimostrare che l'Italia è una, solida e coesa nelle questioni che riguardano il proprio popolo, le proprie imprese e le proprie tradizioni, si è scatenata una guerra in"civile" offrendo uno spettacolo a dir poco vomitevole.

Al contrario Trump ha immediatamente preso le difese della loro GOOGLE sanzionata dalla UE con quasi 5 miliardi di € per "abuso di posizione dominante".

Noi al contrario siam capaci di scatenare il caos sulla base di una "BUFALA". Complimenti a tutti!

 

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Pubblicato in Politica Emilia

Cristiano Manuele Segretario del PSI Parma: "Gli operai dell'azienda Ferrarini non saranno lasciati soli" .

di Virgilio Parma, 21 Luglio 2018 – Sino ad ora solo soluzioni tampone quelle messe in campo dalla proprietà.

La crisi del gruppo "Ferrarini", attivo nell'agricoltura, nel formaggio e nei salumi (tra i marchi anche il Vismara), coinvolge circa 800 dipendenti in tutta Italia dei quali 80 nella provincia di Parma.

Ormai la tensione è elevata e lo stato di agitazione, che ha portato le bandiere del sindacato a sventolare sui cancelli delle aziende (Bandiere CGIL sui cancelli di San Michele Cavana di Lesignano Bagni), non rientrerà sino a quando non arriveranno notizie più rassicuranti.

Per il 12 luglio scorso era stata organizzata una manifestazione poi annullata per l'arrivo di una parte degli arretrati ma ancora non vi sono certezze sui tempi del rientro totale.

Una situazione che ha messo in allarme anche i sindacati reggiani che in precedenza non avevano mai avuto la necessità di intervenire per i rapporti diretti che interessavano maestranze e proprietà.

Ma ora i 250 milioni di indebitamento a fronte dei 300 milioni di ricavi stanno pesando, e non poco, sulla liquidità aziendale e conseguentemente sulla regolarità degli stipendi di un migliaio di famiglie, senza considerare l'indotto.

Le speranze dei lavoratori ora sono concentrate sul Tavolo di Crisi governativo che vedrà fronteggiarsi, a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico il prossimo due agosto, i vertici aziendali e e le rappresentanze dei lavoratori e i sindacati si riserveranno ogni azione utile a tutela dei propri assistiti.

Da tempo il PSI Parma vigila sulla situazione e il segretario del partito , Cristiano Manuele, è più volte intervenuto sulla vicenda a sostegno dei lavoratori anche per via epistolare.

"Gli operai dell'azienda Ferrarini - ha commentato Cristiano Manuele - non saranno lasciati soli. Io come segretario del PSI Parma darò tutto il mio sostegno ai dipendenti. La cosa sta diventando pesante, non si può giocare con la vita delle persone. Noi Socialisti siamo totalmente dalla parte dei lavoratori e faremo tutto il possibile per aiutarli."

Nel frattempo la proprietà ha lasciato intendere, come riportato da varia stampa reggiana, di essere alla ricerca di partner strategici e non esclusivamente finanziari, come dimostrato dal rifiuto all'interessamento manifestato da due fondi italiani, QuattroR e Italmobiliare, che sarebbero stati pronti a scommettere 100 milioni di euro.

Insomma Lisa Ferrarini sarebbe intenzionata a mantenere il controllo dell'azienda e della carica istituzionale (Vice Presidente) di Confindustria.

 

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Pubblicato in Economia Parma
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