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Incontra Assicurazioni estende gratuitamente le garanzie della polizza UniCredit My Care Salute per il virus Covid-19 e mette a disposizione h24 la centrale medica operativa di UniSalute

In riferimento alla situazione sanitaria che sta coinvolgendo il nostro Paese relativamente alla diffusione del virus Covid-19 (Coronavirus), Incontra Assicurazioni, compagnia del gruppo Unipol, tutela i clienti attraverso soluzioni assicurative e servizi di assistenza h24.

UniCredit My Care Salute, la soluzione assicurativa proposta da Incontra Assicurazioni e distribuita da UniCredit, prevede diverse coperture che valgono anche in caso di contagio da Coronavirus: spese sostenute per visite specialistiche o esami diagnostici, diaria da ricovero, pacchetti di assistenza dedicati in caso di ricovero e utili servizi di assistenza telefonica disponibili h24 tra cui anche pareri medici immediati.
Oltre alle garanzie già previste, e in via straordinaria, in considerazione della particolare situazione in corso, Incontra Assicurazioni ha deciso di estendere gratuitamente il riconoscimento della diaria da ricovero anche nel caso in cui l’assicurato sia costretto a regime di isolamento obbligatorio presso il proprio domicilio a seguito di positività al tampone COVID-19. Inoltre, sempre a seguito di positività al tampone COVID-19, verrà eliminata la carenza dei 30 giorni prevista dalla polizza e, per le visite specialistiche e accertamenti diagnostici, verranno raddoppiati i massimali ed eliminati gli scoperti a carico degli assicurati in caso di utilizzo di centri non convenzionati.

Questa misura, senza alcun costo aggiuntivo, è valida per tutti gli assicurati beneficiari delle coperture di UniCredit My Care Salute.
Inoltre, i possessori di UniCredit My Care Salute possono contare gratuitamente sul servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica operativa h24 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol, dedicata alla prevenzione e tutela della salute. Per accedere al servizio ciascun cliente potrà fare riferimento al numero verde presente in polizza.
Al fine di sensibilizzare tutti i cittadini su un tema di rilevanza internazionale, UniSalute ha anche avviato attraverso i propri canali social (tra cui il blog “InSalute”) una campagna di informazione volta a far conoscere i principali comportamenti da adottare in ottica di prevenzione da Coronavirus. Gli articoli sono redatti in collaborazione con i medici virologi del proprio Comitato Scientifico.
Milano, 16 marzo 2020

Incontra Assicurazioni è un'impresa partecipata da UnipolSai e Unicredit e svolge la propria attività assicurativa nei rami danni collocando, con l'intermediazione di quest'ultima, i propri prodotti attraverso gli sportelli bancari.
La salute e il benessere dei clienti è una priorità assoluta per UniCredit e Incontra Assicurazioni.

Lunedì, 16 Marzo 2020 09:53

Villa Verde al fianco di Ausl

La Casa di Cura reggiana offre piena collaborazione all’Arcispedale Santa Maria Nuova per far fronte alle priorità dettate dal Coronavirus

Reggio Emilia 15 marzo 2020 - Nell’ambito del rapporto di piena collaborazione che lega Villa Verde e l’Ausl Ircss di Reggio Emilia, per far fronte alle emergenze dettate dalla diffusione di Covid-19, la Casa di Cura reggiana ha prontamente messo a disposizione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova la propria struttura e il proprio personale.

La necessità di aumentare i posti letto per i pazienti affetti da Coronavirus, ha indotto la direzione dell’Ausl reggiana a chiedere una prima disponibilità di posti letto a Villa Verde per il trasferimento di una trentina di pazienti dal reparto di Medicina del nosocomio reggiano.

Villa Verde, inoltre, metterà a disposizione ulteriori trenta posti letto del proprio reparto chirurgico con la chiusura immediata delle nuove sale operatorie, di cui si valuterà la riapertura nel caso in cui le equipe di chirurghi dell’Arcispedale reggiano dovessero richiederne l’utilizzo.

L’utilizzo di questi sessanta posti letto, coordinati dal dottor Luciano Masini, consentirà ad Ausl di attrezzare all’interno del principale ospedale cittadino un equivalente numero di posti letto da dedicare a pazienti positivi al Covid-19.

Le direzioni delle strutture stanno lavorando per definire il piano dei trasferimenti e dei ricoveri, al fine di garantire la qualità delle prestazioni e dei servizi e tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti, del personale medico, paramedico e infermieristico.

“In questo momento di generale difficoltà, Villa Verde è pronta a fare la propria parte, mettendosi a completa disposizione del Servizio sanitario nazionale per garantire tutti i servizi necessari ad affrontare questa pandemia che si potrà vincere soltanto con la collaborazione e l’impegno di tutti” ha commentato il direttore generale di Villa Verde, ing. Fabrizio Pulcinelli.

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Una urgente richiesta di aiuto arriva dalla Assistenza Pubblica di Parma rivolta a tutti i cittadini, aziende, professionisti. 

"A causa dell'elevato numero di servizi a Parma e Provincia e dell'elevato numero di ambulanze messe a disposizione cominciamo ad essere in difficoltà con i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). Siamo a chiedervi un aiuto importante: i Dispositivi di Protezione Individuale sono in esaurimento e senza di essi, una volta terminate le scorte rischiamo di non potere più svolgere i nostri servizi. Purtroppo, nonostante i contatti che stiamo tenendo con fornitori di tutta Italia, il reperimento dei diversi dispositivi è difficilissimo e le scorte si esauriscono a grandissima velocità.

Occorrono:

‼️Guanti in lattice o nitrile monouso taglia M/L/XL
‼️Mascherine FFP2/FFP3
‼️Mascherine chirurgiche
‼️Tute o camici monouso
‼️Calzari
‼️Cuffie
‼️Occhiali protettivi

Facciamo appello a tutti i privati cittadini, alle aziende e agli studi professionali: chiunque avesse a disposizione scorte di questi dispositivi e volesse contribuire alla continuità del servizio donandole all'Assistenza Pubblica di Parma.

Fatemi anche girare questo messaggio se potete

Assistenza Pubblica 0521-224924
Giulio ⁩ +39 348 330 5730
Matteo 3494156020
IRENE 3451727705"

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Coronavirus. Il presidente Bonaccini: "Siamo nelle condizioni di fronteggiare l'emergenza in tutto il territorio regionale. Grazie a quanti, nelle corsie degli ospedali e in ogni luogo in cui si lotta contro il virus, sta lavorando con straordinario impegno"

Già significative le donazioni da parte di cittadini e imprese per sostenere la lotta all'epidemia

Bologna 12 marzo 2020 - “Il fatto di aver predisposto un piano di ampliamento dei posti letto su tutta la regione è molto importante, perché ci consente di essere pronti alle possibili ulteriori emergenze, che ovviamente ci auguriamo di non dover fronteggiare. La sfida è tutt'altro che vinta, è necessario che tutti rispettino le norme che la comunità scientifica ci ha indicato, uscendo di casa di casa solo per i bisogni più impellenti. Solo così ne usciremo prima possibile”.

Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo durante la consueta diretta Facebook nella quale il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione.

Il presidente, di ritorno da una seduta in videocollegamento della Conferenza delle Regioni, ha ringraziato “per l’impegno, la passione e il cuore che ci stanno mettendo, operatori sanitari, medici, farmacisti, medici di base e tutti coloro che svolgono una professione sanitaria, e i volontari, impegnati in questa sfida.

Intanto, sono già stati raccolti alcuni milioni di euro in poche ore in Emilia-Romagna a favore degli ospedali e delle aziende sanitarie, grazie alle donazioni di centinaia di cittadini e imprese, e questo, ha detto Bonaccini, “è un segnale di fiducia che viene dalla comunità regionale e verso il nostro sistema sanitario”.

“Continueremo ad aggiornarvi- ha concluso il presidente- e a lavorare stringendoci insieme, virtualmente, per vincere questa grande battaglia”.

 

Venerdì, 13 Marzo 2020 10:34

La catarsi digitale: la nuova frontiera del web

di Guido Zaccarelli Mirandola 13 marzo 2020 - La libertà è una condizione essenziale di vita che necessita di luce e di energia per continuare a vibrare nell’anima degli uomini. La scrittura è la manifestazione più autentica per gioire del senso di libertà che la natura umana ha assegnato all’uomo, per esprimere, con un tratto grafico, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue riflessioni nel pieno rispetto della propria identità e di quella altrui.

Le civiltà che ci hanno preceduto, hanno dato ampio rilievo alla scrittura grazie alle quale abbiamo avuto la possibilità di tracciare un filo logico dove legare il passato al nostro presente per proiettarlo nel futuro. La dimensione umana pertanto è centrale in questa analisi per la capacità di aver superato i tratti dell’oralità e approdato alla scrittura con la quale tenere traccia della presenza dell’uomo sulla terra. In questo ambito, la filosofia ha aiutato l’uomo a dipanare la maglia della sua identità per raggiungere, in ogni istante del tempo, l’essenza del suo essere, aprendo ogni giorno l’alba di una nuova epoca.

Nel farsi strada fino ai giorni nostri l’uomo si è certamente domandato il fine della sua presenza sulla terra e il suo ruolo centrale nel mondo, preferendo celebrarsi piuttosto che indagare su se stesso perché troppo sicuro di sé e meno delle sue fragilità che il tempo, come quello che stiamo vivendo con il Coronavirus, mostra in tutta la sua ampiezza e orizzonte concettuale.

Le strade che la scrittura ha preso nel tempo sono state differenti e tutte in relazione ai contesti che man mano si presentavamo agli occhi dell’umanità che disseminava saperi, spesso autoreferenziali, senza la dovuta complicità scientifica, lasciando dietro di sé ciottoli dalle facce taglienti rivolti a coloro che seguivano per farli desistere dai loro intenti.

La certezza vuole che le alterne vicende siano rimaste impresse nella memoria di chi le ha vissute e di chi è riuscito a tramandarle sulla carta, al contrario di Socrate di cui abbiamo pochi riscontri rispetto a tantissimi filosofi e scrittori che hanno lasciato traccia di sé e oggi ne esploriamo i contenuti.

L’avvento delle scienze tecnologiche, avvenute con i primi del ‘900, hanno promosso un cambiamento importante nel sistema delle relazioni sociali e soprattutto l’innesto di nuovi paradigmi, e modelli di scrittura innovativi, rispetto ai precedenti comunemente impiegati dall’uomo per parlare di sé come essere centrale nel mondo e del mondo in quanto tale.

Per Helmut Plessner, che possiamo considerare il padre della antropologia filosofica: «l’uomo realizza la propria natura passando attraverso l’artificio della cultura e delle tecnica e, grazie a quest’ultima, cerca di colmare il divario che lo separa dall’assoluto».

Secondo il filosofo tedesco Martin Heidegger, uno dei filosofi più influenti dell’età contemporanea: «la potenza della tecnica è dappertutto, e ora dopo ora, in una forma qualsiasi di impiego incalza, trascina, avvince l’uomo di oggi. Questa potenza è cresciuta a dismisura e oltrepassa di gran lunga la nostra volontà, la nostra capacità di decisione[…]. Ormai dipendiamo in tutto dai prodotti della tecnica. Essi ci hanno forgiati a nostra insaputa, e così saldamente, che ne siamo ormai schiavi».
Innanzi a questi scenari trattati nel libro l’Abbandono, scritto da Heidegger nel 1959, ben 11 anni prima dell’avvento di Internet la cui nascita risale all’inizio degli anni ’70, il filosofo aveva anticipato un orizzonte nel quale l’uomo sarebbe calato avendone compreso il suo bisogno di trascendere a se stesso, oltre i suoi confini, impiegando proprio la tecnologia perché degna di superare la sua condizione di fragilità.
In questo contesto, che molto lentamente stava prendendo piede, ecco che la tecnologia stava assumendo una dimensione differente dai contesti nei quali aveva mosso i primi passi, diventando un movimento di frontiera al quale aderire per assumere quell’identità troppo spesso non riconosciuta dagli altri ma in primis da se stessi.

Da questa manifesta condizione, e di alterne altre situazioni, che lo collocano ora verso la ragione e ora verso lo spirito, condizionandone lo stato d’animo, l’uomo deve trovare una via di fuga da una realtà che non lo riconosce per cercare di dare una risposta alla sua fragilità e alle sue insicurezze, da troppo tempo inevase dal proprio destino.
Il filosofo e antropologo tedesco Arnold Gehlen, nel libro Prospettive antropologiche uscito nel 1967, riporta che: «egli è chiamato all’azione, alla modificazione intelligente di qualsivoglia condizione naturale incontrata».

Grazie all’influsso e alla presenza di questa nuova tecnologia, inizia a dare prova di sé scrivendo in un luogo digitale, spesso anche in modo pulsionale, ciò che la mente, il cuore e le emozioni manifestano in quel momento, in forma libera e senza veli, proprio come davanti ad un foglio di carta bianca.

Il Web, a differenza della carta stampata che può subire l’onta della distruzione, tiene traccia indelebile di ogni informazione ricordandosi in ogni momento di chi sei e a posteriori, chi eri, in modo perenne.
L’uomo, la sua natura, il suo posto nel mondo, ci riporta ad un passaggio importante, quello di un uomo che è in grado di «reinterpretare la sua natura e perciò assumere un atteggiamento attivo e tale da prendere posizione rispetto a se stesso e rispetto agli altri…».

La natura di questi comportamenti, e atteggiamenti, considerandosi ancora al centro del mondo lo ha portato a superare l’orizzonte nel quale aveva definito il limite della sua esistenza, come essere finito, trascendendo verso un mondo di cui non conosceva, e non conosce tutt’ora, i confini, un mondo nel quale l’uomo cerca un nuovo sviluppo identitario, un autopiesi rigenerante.
In questo mondo digitale, dissemina qua e là parole e pensieri di cui vantarsi, spesso lontani dalla verità, solo per vedere riportata a galla l’essenza di una esistenza che ha bisogno di luce per vivere il riflesso autentico dell’umanità. Cerchi di relazioni che si creano, che si allargano e restringono a macchia d’olio fino a superare il punto di non ritorno, quel confine sperduto dell’oltre digitale che diventa senza controllo e incapace di governare percorsi a ritroso verso la purezza. Una dimensione che vede l’uomo nella presunzione di controllare il mondo, i processi e le azioni, dai quali trarre giovamento per dire al mondo: ci sono anch’io, che appare disorientato e in possesso di una conoscenza parcellizzata.

Le fake news sono la maschera che l’uomo utilizza quando si presenta sul palcoscenico del web. Utilizza le informazioni come campo minato per esprimere il proprio potere e alimentare e condizionare l’agire umano nella direzione opposta rispetto ai valori etici e morali che avvolgono la dimensione umana.
Per questo è necessario aprire un dibattito sociale sulla dimensione della deriva della informazione digitale come linea di demarcazione da abbattere per dare inizio ad una nuova frontiera dalla quale recuperare il senso di libertà e di purezza che anche il mondo del web sta invocando.

L’uomo ha bisogno di affermare una identità illusoria, di potenza, di abilità per rendersi attraente agli occhi degli altri: di essere ammirato e di ricevere attenzione. L’illusione è riferita agli altri che vedono ciò che non è per la dissonanza cognitiva messa in atto dai comportamenti. E’ un attore che interpreta un personaggio che di volta in volta cambia in base al contesto che appare al momento e continuamente soggetto a continui mutamenti.

Il coronavirus sta condizionando l’agire sociale scompaginando la quotidiana azione dell’uomo verso una forte contrazione della libertà. Le fake news sono informazioni subdole, il coronavirus è subdolo.
Mai come in questo momento la scienza, che l’uomo ha impiegato come leva verso la trascendenza, deve essere impiegata per ridare gioia e offrire un nuovo senso di libertà e di purezza all’uomo che lo conduca alla catarsi digitale per riportare l’uomo a vivere in una nuova epoca, la nuova frontiera del web, immerso in luoghi rassicuranti nello Spirito, nella ragione avvolto dall’etica della sazietà.

Tutto questo per evitare di svegliarsi al mattino e trovare il web invaso da un virus letale come il coronavirus. Sarà il momento dove gli uomini non dovranno recriminare nulla al prossimo ma solo a se stessi.

Rif.bibliografici: prof. Claudio Bonito, Postumanesimo, una questione antropologica

 

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

Il progetto Giocamico, al tempo del Coronavirus.

Parma 11 marzo 2020- "Giocamico dal momento in cui è scatta la prima ordinanza di chiusura di scuole di ogni ordine e grado, - racconta Corrado Vecchi di Giocamico - abbiamo deciso, in accordo con i primari e con la direzione, di chiedere ai nostri volontari e tirocinanti di restare a casa per ridurre il numero di presenze all'interno dell'ospedale. Noi che lavoriamo all'interno del progetto invece siamo presenti. Siamo in 11 persone, 5 al mattino e 6 al pomeriggio. Cerchiamo naturalmente di fare quello che possiamo. Certamente a ogni turno non riusciamo a andare da tutti i bambini ma nell'arco della giornata riusciamo a soddisfarli quasi tutti, nel rispetto delle misure igienico sanitarie imposte, delle quali tutto sommato già facevamo uso. I bambini hanno il dovere e il diritto di giocare anche in queste circostanze. "Vedrai che ce la faremo", riprendendo il motto che sta passando in questi giorni".

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Pubblicato in Cronaca Parma

di Guido Zaccarelli Mirandola 10 marzo 2020 - «Coraggio, non aver paura». In questa fase delicata del nostro tempo, dove un virus sta contagiando l’intero pianeta, mettendo a dura prova il sistema dei valori dell’intera umanità, e in evidenza la fragilità degli individui innanzi all’imprevedibile disponibilità dell’ignoto, ecco che la parola coraggio trova il modo di essere protagonista del nostro tempo. Coraggio deriva dal cuore, che grazie ai suoi battiti, è in grado di imprimere energia alla vita.

Coraggio è una parola composta, che inizia il proprio cammino etimologico dal cuore: «avere cuore». Il cuore ha coraggio, e che coraggio. Ecco che il cuore diventa il luogo simbolo da cui trarre energia da trasmettere agli altri per infondere il significato di coraggio, di buttare il cuore oltre l’ostacolo come nel libro di Álvaro Gómez Contreras, «dove le esperienza negative impediscono all’uomo di reagire innanzi a ciò che non conosce e di cui avverte la mancata disponibilità di mezzi a opporsi». I gesti da sempre esprimono i luoghi simbolo della nostra civiltà, e dei popoli che vivono il pianeta ai quali ognuno assegna un proprio sistema valoriale.

Accadimenti improvvisi hanno il carattere di modificare l’impossibile cambiando i riti, e le abitudini, fino a qualche tempo prima lontani dalle convenzioni e dalle quotidianità, perché l’ansia e la paura avvolgono l’uomo fino a togliere il respiro. L’ansia è una condizione che l’uomo vive quando è incapace di decidere e non riesce ad individuare i confini del contesto nei quali si trova. La paura è la presa cosciente dell’uomo che non riesce a prendere decisioni rispetto ad una situazione data. La paura è un forte turbamento dell’anima che incute timore spingendo l’uomo alla fuga da se stessi, dal mondo, intesa come il tutto, o una sua parte.

«Senza coraggio, non si vince la paura». Le differenti circostanze pongono l’individuo nelle condizioni di affrontare con coraggio, o meno, le situazioni nelle quali viene a trovarsi, fortemente condizionate dallo stato d’animo e dalle condizioni fisiche in cui versa il suo cuore. Lo stato d’animo abilita le persone ad affrontare con energia le gioie, o le insidie, derivate dalle azioni messe in campo con il coraggio. Il cuore è sempre in ascolto, sente, percepisce la paura e mette l’uomo nelle condizioni di allerta per condurlo a riflettere, spingendolo a desistere o ad avanzare verso i propri desideri. In questo tempo, di forte confusione sociale e relazionale per la forte presenza dell’ignoto che avanza senza paura, perché non cambiare i nostri usi e costumi per trasformare il momento in qualcosa che aiuti l’uomo ad usare il cuore per esprimere i propri sentimenti?

«Mettiamoci tutti una mano sul cuore». Un segno che cambierà le nostre abitudini, ma non le nostre radici sociali e culturali che stanno alla base della nostra società.

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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

Martedì, 10 Marzo 2020 10:46

9 Marzo 2020, una data nefasta da ricordare.

Dopo le Torri Gemelle, dopo la crisi Lehman Brothers e dopo il referendum Brexit ecco la nuova nefasta data da ricordare: 9 marzo 2020 ovvero crisi da Coronavirus.

Di LGC Parma 10 marzo 2020 - La Borsa ormai funge da termometro della situazione socio economica di un Paese e con il 12% di crollo registrato ieri, il 9 marzo 2020 entra di diritto nel novero delle date nefaste di questo millennio. L'11 settembre 2001 la borsa crollò del 7,47% mentre il 6 ottobre 2008, all'indomani del crack della Lehman Brothers, l'indice statunitense scese del 8,24% , Il 24 giugno 2016 a seguito del referendum a favore della Brexit, la borsa invece crollò del 12,46%.

E' invece storia di ieri il crollo del 12% della borsa milanese a seguito del "Coronavirus". Dall'Australia all'Europa il domino delle borse renderà indelebile la data del 9 marzo 2020.

In Italia al crollo della borsa del 9 marzo 2020 vanno anche attribuiti altri episodi nefasti; dai 7 morti registrati al carcere di Modena, risultato delle 27 insurrezioni in altrettanti carceri del Paese, alla diffusione della notizia ben poco rassicurante dei 20.000 marines americani sbarcati in Europa, tra Olanda, Belgio, Lettonia e Estonia per l'Operazione (esercitazione?) "Defender Europe 20" e infine a sera tarda, il premier Giuseppe Conte che, a reti unificate, annuncia l'allargamento della zona arancione (ex rossa) a tutta la penisola, a seguito di una escalation rapidissima del contagio che ha visto oltre 1.000 nuovi infettato e circa un centinaio di nuovi decessi nelle 24 ore precedenti, portando l'Italia a secondo posto della speciale classifica da Coronavirus, preceduta dalla sola Cina.

Alle 18,00 del 9 marzo la situazione nazionale registrava 9172 i casi totali, delle quali positive sono 7985, 463 deceduti e 724 guariti.

Non c'è che dire, il 2020 è iniziato rimarcando la leggenda che vorrebbe gli anni bisesti funesti. Avanti a noi ci sarebbero ancora 9 mesi per smentire le tradizioni.

(PH. Francesca Bocchia)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Tanti i messaggi di sostegno apparsi nei locali del Maggiore. "Grazie medici. Grazie infermieri. Stiamo uniti e ne usciremo, coraggio". E tutto l'Ospedale di Parma ringrazia per la vicinanza “Grazie servizio sanitario. Grazie medici. Grazie infermieri. Stiamo uniti e ne usciremo, coraggio. Siamo una grande Italia”.

Tanti i post-it comparsi nei locali dell’Ospedale Maggiore, a partire dalla tarda serata di ieri e che stanno continuando ad arrivare, di incoraggiamento a medici e infermieri e ringraziamento al servizio sanitario nazionale.

“Per tutti noi sono stati una bella sorpresa, un gesto d’affetto e di vicinanza che ci ha davvero commossi. – ha scritto l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma sul proprio sito internet. “Diamo il massimo, anche grazie a te. Grazie davvero da tutti noi dell’Ospedale Maggiore di Parma”.

E in mattinata si è aggiunto il “grazie” al personale dell’Ospedale Maggiore anche da parte di tutta l’Amministrazione comunale di Parma e del sindaco Federico Pizzarotti tramite un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Le regole per la popolazione anziana e fragile della professoressa Tiziana Meschi, direttore del dipartimento Geriatrico-Riabilitativo dell’Ospedale di Parma .

I pazienti anziani, specialmente se affetti da malattie croniche e non del tutto autonomi nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, sono particolarmente vulnerabili all’infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e alle sue complicanze. Diversi studi infatti indicano che le forme più spesso associate a mortalità decorrono nei soggetti anziani affetti da malattie croniche. E’ quindi necessario che vengano seguite alcune semplici regole comportamentali.

Rimanere il più possibile in casa e, quando si esce per necessità indifferibili come la spesa, evitare gli assembramenti o i contatti ravvicinati con altre persone. L’attività fisica è salutare nell’anziano e non va evitata di per sé; quello che occorre evitare è il contatto ravvicinato con altre persone, dal momento che il coronavirus si trasmette con il respiro. Tutte le attività sociali (frequenza di locali pubblici, centri ricreativi, attività sportive) vanno quindi limitate.

Lavarsi frequentemente le mani facendo attenzione a strofinare bene con il sapone anche il dorso e le pieghe tra le dita. Il lavaggio delle mani è fondamentale; se non può essere eseguito frequentemente può essere utilizzata anche una soluzione idroalcolica. Evitare i contatti con congiunti che presentano sintomi respiratori (tosse, rinite, difficoltà a respirare) o febbre anche di lieve entità. Qualora questi contatti non possano essere evitati, è necessario che venga mantenuta una distanza di almeno 1-2 metri dalle persone con sintomi, che queste indossino una mascherina chirurgica e che gli ambienti vengano ben arieggiati dopo le visite, che dovranno essere il più brevi possibile. In questi casi è utile anche pulire frequentemente le superfici con detergenti a base di alcol o cloro.

Chi soffre già di patologie respiratorie deve prestare attenzione ad ogni possibile variazione dei sintomi e, nel caso, avvertire il proprio medico di medicina generale o contattare i numeri messi a disposizione dalle autorità. Numeri Ausl Parma (0521.396436), numero verde regionale (800.033.033) e solo in caso di urgenza 118. In questi casi è utile mantenersi a distanza dai conviventi, indossare una mascherina e arieggiare frequentemente gli ambienti, attenendosi ai consigli del personale sanitario.

In caso di malessere, è utile misurare la temperatura corporea e avvertire per primo il proprio medico di medicina generale in caso di alterazioni. Evitare di rivolgersi al Pronto Soccorso di propria iniziativa, se non per sintomi gravi. L’attività del Pronto Soccorso e degli ospedali è in questo momento dedicata a fronteggiare un’emergenza sanitaria: tutte le visite non urgenti possono distogliere le risorse dei sanitari dai casi più gravi. Non recarsi negli ambulatori di medicina generale o presso strutture sanitarie se non dopo un primo contatto telefonico con il medico di medicina generale. Purtroppo le sale di aspetto degli ambulatori e delle strutture sanitarie in genere sono luoghi dove si può facilmente diffondere il contagio.

Contribuire a diffondere queste semplici norme comportamentali presso i propri famigliari e conoscenti. In questo momento di emergenza tutti dobbiamo contribuire a diffondere il più possibile le regole di prevenzione.

 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma