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L'uomo è riuscito ad entrate in Tribunale con un martello nascosto in una borsa e ha aggredito la moglie, ferendola alla testa -

Piacenza, 27 maggio 2014 -

L' aggressione è avvenuta questa mattina, presso il Tribunale di Piacenza, dove una coppia di coniugi si era recata all'udienza per la separazione. Preso da un raptus di follia, l'uomo ha iniziato a colpire la moglie alla testa con un martello, che teneva nascosto in una borsa. La donna è stata subito soccorsa e per fortuna, non è in pericolo di vita. Il marito è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.

L'assessora Piroli: "Solidarietà alla vittima, urgono politiche anche di prevenzione culturale della violenza" -

"Il gravissimo episodio avvenuto questa mattina in Tribunale richiama bruscamente l'attenzione su un fenomeno, quello della violenza domestica, che richiede politiche forti e condivise non solo a contrasto, ma innanzitutto per la prevenzione". L'assessora alle Pari Opportunità Giulia Piroli, nell'esprimere solidarietà alla vittima dell'aggressione, sottolinea con fermezza "l'urgenza di una capillare e profonda attività di sensibilizzazione, rivolta in primo luogo alle giovani generazioni, affinché possa essere sradicata la cultura della sottomissione femminile e della relazione affettiva intesa, in maniera insana, come forma di possesso o predominio sull'altra persona".
"Insieme alle altre istituzioni che animano il Tavolo provinciale sulla violenza contro le donne – aggiunge Giulia Piroli – l'Amministrazione comunale è impegnata in prima in prima linea nella protezione e nel sostegno a chi subisce una sopraffazione fisica e psicologica nella maggior parte dei casi devastante, ancor più quando sono coinvolti i figli. Oltre a supportare fattivamente, come già avviene, il Telefono Rosa attraverso l'assessorato al Nuovo Welfare, è nostra intenzione rafforzare la collaborazione con le scuole e con l'associazionismo per avviare, tra bambini e ragazzi, un percorso di consapevolezza che li aiuti a superare e abbattere gli stereotipi di genere".
"L'auspicio – conclude l'assessora alle Pari Opportunità – è che il Governo ponga tra le sue priorità la realizzazione diffusa dei centri antiviolenza e gli interventi mirati ad arginare abusi e soprusi, con particolare attenzione al contesto familiare. Nel contempo, a livello locale l'Amministrazione non può che condividere le parole del presidente Italo Ghitti, affinchè trovino realizzazione nel più breve tempo possibile i progetti già previsti per la messa in sicurezza del Tribunale".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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Sabato 24 maggio dalle 19 alle 24 gallerie d'arte, antiquari, gioiellieri, librerie e negozi di design resteranno aperti per mostrare l'arte a 360°; inoltre ristoranti, bar, negozi aperti, musica & dj set, aperitivi e cene in blu.

Piacenza, 22 maggio 2014 -

Sabato sera il blu della notte investirà tutta la città, facendo da sfondo comune ad arte, commercio e cultura. Molte le iniziative che animeranno la "Notte Blu 2014" con gallerie, antiquari, gioiellieri, librerie e negozi di design che resteranno aperti. Divertimenti e musica in tutta la città. L'evento, promosso da Unione Commercianti, col patrocinio del Comune avrà l'arte come filo conduttore. Per l'occasione, sono quindi previste aperture eccezionali di musei e gallerie, oltre il consueto orario. I punti d'arte, le librerie e tutte le iniziative in programma sul sito dedicato all'evento www.notteblupiacenza.it

Per garantire il corretto svolgimento della manifestazione, il Comune  ha indetto provvedimenti di limitazione alla circolazione in centro storico. Dalle 20 alle 24 di sabato 24 maggio, in piazza Cavalli, piazza Duomo, via Legnano, via Daveri, via Pace, via Chiapponi, via Poggiali, via Garibaldi nel tratto tra vicolo S.Ilario e largo Battisti, via Tibini, via Roma nel tratto tra via Pozzo e via Confalonieri e lungo corso Vittorio Emanuele II nel tratto compreso tra viale Palmerio e via Venturini, indicato da apposita segnaletica stradale temporanea, sarà istituito il divieto di circolazione, con revoca del senso unico di marcia generalmente consentito (fatta eccezione per mezzi di soccorso, utilizzatori di posti auto, residenti, dimoranti e quanti devono accedere a proprietà private). Contestualmente, nelle stesse vie sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati dalle 15 alle 24, mentre in via Roma nel tratto tra via Pozzo e via Confalonieri, via Tibini e corso Vittorio Emanuele II nel tratto compreso tra viale Palmerio e via Venturini, il divieto di sosta entrerà in vigore dalle 17 per terminare sempre alle 24.

EVENTI

- Piazza Duomo: Scuola di ballo, stand enogastronomico "convivio", dj set, in collaborazione con "Associazione Centro Storico"
- Piazzetta Plebiscito - mercatini in blu
- Corso Vittorio Emanuele (tratto iniziale) - Cena e musica sotto le stelle
- Via Roma e Via Tibini: Nel blu dipinto di Swing, musica e cena all'aperto
- Per le strade del centro storico: Banda blu
- Farnese in blu: visita guidata del museo per i bambini, su prenotazione 349/8436735
- Collegio Alberoni - Via Emilia Parmense: concerto pianistico (Ore 21.00)
- Fondazione di Piacenza e Vigevano - Via S.Eufemia, 12: Antiquarium spazio musicale
- Via Legnano - Giro d'Italia in 80 librerie
- Negozi blu in strada

In allegato il pieghevole scaricabile

(Fonte: Comune di Piacenza)

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Pugni, calci, minacce e offese: il marito le aveva promesso che avrebbe cambiato la propria condotta, ma le indagini dei militari hanno documentando gli episodi violenti -

Reggio Emilia, 21 maggio 2014 - di Ivan Rocchi

Anni e anni di offese, minacce e violenze, non solo rivolte alla moglie ma anche alla propria madre. Finalmente, lo scorso aprile, la 30enne aveva trovato la forza e il coraggio di denunciare il coniuge ai carabinieri di Castellarano. Successivamente, però, la donna aveva rinunciato al ricorso all'autorità giudiziaria. Non per timore di ritorsioni, bensì perché l'uomo le aveva promesso che avrebbe cambiato la propria condotta. Ma le indagini dei militari non si sono arrestate, documentando grazie agli accertamenti almeno due episodi violenti. Con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni, i carabinieri di Castellarano hanno così denunciato alla Procura reggiana il 37enne italiano e residente nella nostra provincia.
Era stata la donna a rivolgersi lo scorso aprile ai carabinieri di Castellarano, denunciando le violenze subite tra le mura domestiche: pugni, calci, minacce e offese, compiute dal marito che non era mai riuscita a denunciare per paura. Gli uomini dell'Arma tuttavia hanno proseguito gli accertamenti, documentando non solo le violenze nei confronti della moglie, ma anche della mamma dell'uomo. Infatti la donna nel 2010 era ricorsa alle cure mediche presso un ospedale della zona, venendo poi dimessa con una prognosi di 30 giorni per fratture alle dita di una mano. Lesioni che secondo le indagini sarebbero da ricondurre alle violenze subite dal figlio. Un altro referto medico documenta la violenza dell'uomo sulla moglie 30enne. Ad aprile infatti alla donna erano state riscontrate tumefazioni ed ecchimosi varie, provocate dal marito violento.
Una grave situazione quella ricostruita dalle indagini dei Carabinieri di Castellarano, che hanno quindi proceduto d'ufficio con la denuncia nei confronti dell'uomo.

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Vasta operazione di Polizia contro un'organizzazione criminale composta da cittadini provenienti dalla Nigeria e dal Ghana dedita al riciclaggio internazionale di auto di lusso rubate in Italia. I cittadini stranieri erano residenti e domiciliati in diverse città dell'Emilia Romagna tra cui Reggio Emilia e Parma -

Reggio Emilia, 20 maggio 2014 - di Ivan Rocchi -

Facevano partire da Ravenna e da altre città della nostra regione le auto rubate, occultate dentro a container. Una volta arrivate al porto di Genova, le macchine venivano imbarcate con i documenti già falsificati e inviate verso gli approdi di Sekondi-Takoradi (Ghana), Tin can Island (Lagos, Nigeria) e Lomé (Togo). Si è conclusa ieri con l'arresto di 6 persone una vasta operazione della Polizia contro un'organizzazione criminale composta da cittadini provenienti dalla Nigeria e dal Ghana dedita al riciclaggio internazionale di auto di lusso rubate in Italia.
I cittadini stranieri, alcuni non in regola con le norme sul soggiorno, erano residenti e domiciliati in diverse città dell'Emilia Romagna: Reggio Emilia, Parma, Forlì e Ravenna. Alcuni hanno precedenti, uno anche per ricettazione di automobili. Nei confronti dei 6 - cinque uomini e una donna - è stato emesso un provvedimento di fermo di indiziato da parte della Procura di Ravenna. Infatti è stato necessario concludere l'inchiesta in breve tempo, per evitare il rischio che qualcuno degli indagati fuggisse, magari con l'aiuto dei documenti falsi che la banda riusciva facilmente a procurarsi.
Le indagini erano partite a seguito dell'individuazione a Ravenna di una cellula operativa del gruppo, che ha consentito di monitorare un'auto rubata, nascosta dentro a un container, fino al porto di Genova. Grazie al controllo di tutte le spedizioni gestite dal gruppo, si sono così potute ricostruire le rotte e le destinazioni dei preziosi carichi. I criminali avevano una predilezione per i Suv marca Range Rover (in particolare i modelli Evoque, Sport e Vogue), del valore di diverse decine di migliaia di euro. Da Ravenna in un breve periodo sono state recuperate 11 auto, per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Secondo gli investigatori, alla fine dell'anno gli introiti dell'attività di riciclaggio avrebbero superato i due milioni di euro.
L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore ravennate Monica Gargiulo, è stata avviata dalla squadra mobile di Ravenna con la collaborazione di quelle di Reggio Emilia, Parma Bologna, Forlì-Cesena, Genova e del compartimento "Liguria" della polizia stradale di Genova.

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L'uomo era stato denunciato per procurato allarme sabato scorso, quando aveva chiamato la Questura di Reggio Emilia per preannunciare un attentato al premier Matteo Renzi, in visita in città.

Reggio Emilia, 19 maggio 2014 - Sabato scorso aveva telefonato alla centrale operativa della Questura per annunciare un attentato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che poche ore dopo avrebbe tenuto un comizio in piazza Prampolini. A breve era stato identificato dalla Polizia e denunciato per procurato allarme. Ma oggi verso le 14 il 60enne disoccupato e con precedenti per procurato allarme, minacce e atti persecutori ha tentato un gesto ancora più eclatante. Anzi, estremo. Arrivato alla stazione Mediopadana, si è calato sui binari del treno Alta Velocità per tentare il suicidio.
Le volanti della Polizia sono subito intervenute insieme al personale della Polfer di Reggio Emilia. Gli agenti hanno lanciato l'allerta e interrotto la linea, quindi si sono dedicati alla ricerca dell'uomo, presto rintracciato sui binari, davanti al locomotore del treno Alta Velocità, che nel frattempo aveva arrestato la propria corsa. Lo stesso accompagnato fuori dalla sede ferroviaria, veniva trasportato presso il locale Pronto soccorso e in seguito ricoverato presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura. I motivi che hanno portato l'uomo a tentare il suicidio sono tuttora in fase di accertamento da parte della Questura.
Ivan Rocchi

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Rintracciato da personale della Squadra Mobile, l'uomo deve scontare una pena residua di 10 anni per traffico di stupefacenti dall'Olanda all'Italia.

Modena, 16 maggio 2014 -

E' stato rintracciato presso la sua abitazione da personale della Squadra Mobile, che ha eseguito un provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bologna a carico di Z.N., nato in Albania nel 1978.
L'uomo deve scontare una pena residua di 10 anni, 3 mesi e 15 giorni di reclusione poiché ritenuto responsabile del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Le indagini, partite nel 2007 e coordinate dalla D.D.A. di Bologna, hanno coinvolto 41 cittadini, in prevalenza stranieri, in un traffico trasnazionale di stupefacenti dall'Olanda per l'Italia. Eseguiti gli adempimenti del caso, lo straniero è stato tradotto, al termine, presso la locale casa circondariale.

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Era ai domiciliari, ma nonostante il divieto di incontrare estranei i Carabinieri lo scoprono in casa con dei pregiudicati -

 

Reggio Emilia, 16 maggio 2014 - di Ivan Rocchi -

 

Due anni fa era stato arrestato insieme ad altre 9 persone dai Carabinieri per il reato di estorsione aggravata e per aver favorito un sodalizio camorristico in provincia di Caserta. Dopo la detenzione in custodia cautelare, il 42enne aveva ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari in un'abitazione di Vezzano sul Crostolo, in provincia di Reggio Emilia. Ma nonostante il divieto di comunicare con persone estranee al nucleo familiare che lo ospitava, i controlli dei Carabinieri lo hanno sorpreso a intrattenersi con quattro persone estranee, due delle quali con precedenti penali.
In seguito a questo episodio, la Corte d'Appello di Napoli – che gli aveva concesso il beneficio – ha revocato gli arresti domiciliari all'uomo e ripristinato la custodia cautelare in carcere. Ieri il 42enne originario di Villa Literno (CE) è stato accompagnato dai militari di Vezzano alla casa Circondariale di Reggio Emilia.
"Tengo un'imbasciata (un messaggio, ndr) dai compagni di Aversa. Siccome le cose sono cambiate, ogni buon amico tiene tre pensieri all'anno: Natale, Agosto e Pasqua". Non era il consiglio fatto a un amico, ma una delle frasi intercettate dai Carabinieri nel corso dell'indagine che a giugno 2012 aveva portato all'arresto di 10 persone, ritenute vicine al clan dei Casalesi, gruppo Schiavone. L'operazione condotta dai Carabinieri aveva smantellato un gruppo di malviventi, che con minacce e violenze estorcevano denaro a imprenditori ed esercenti per conto del clan camorristico nell'agro aversano.

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Durante l'ultima lite, l'uomo ha pestato la 35enne e le ha inferto un colpo alla coscia con il tagliacarte.

 

Reggio Emilia, 15 maggio 2014 - di Ivan Rocchi -

 

La tormentava da più di 3 anni con offese, minacce e violenze brutali. Nonostante la loro storia fosse finita da tempo, lui non poteva concepire che la ex – una 35enne reggiana - avesse una vita propria, quasi la considerasse di sua proprietà. E questa volta l'uomo, un 55enne originario di Salerno ma residente in città, deve avere davvero perso la testa. I due si erano incontrati l'altra mattina sul posto di lavoro e avevano avuto un'accesa discussione. Alla prima reazione della donna, l'uomo è riuscito a sopraffarla e l'ha riempita di botte. Poi ha strappato dalle mani della ex il tagliacarte che la donna aveva preso per difendersi e l'ha colpita con questo alla coscia.
A quel punto l'uomo si è calmato, come se avesse capito la gravità del proprio gesto o fosse soddisfatto del risultato. La 35enne invece è subito fuggita, recandosi al Pronto soccorso con una copiosa perdita di sangue alla gamba. Dopo le cure mediche è stata dimessa con un trauma cranico minore e contusioni multiple, oltre alla ferita all'arto inferiore. Sono stati proprio i sanitari dell'ospedale ad attivare i carabinieri di Scandiano, che dopo aver rintracciato l'uomo lo hanno arrestato con l'accusa di atti persecutori aggravati e lesioni personali aggravate.
La storia tra i due era iniziata alla fine del 2009 ed era terminata circa un anno dopo. Già nel passato la 35enne era ricorsa alle cure mediche e aveva denunciato l'uomo: denunce poi ritirate, forse per paura di ripercussioni. La donna ormai viveva in un costante stato d'ansia, che l'aveva spinta anche a cambiare le proprie abitudini di vita. Per evitare di ricevere i messaggi intimidatori del 55enne aveva dovuto cambiare numero di telefono e non usciva di casa per paura di incontrarlo.

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Vecchi: "Qualcuno vuole spaventare me e la mia famiglia" -

 

Reggio Emilia, 15 maggio 2014 - di Ivan Rocchi

A pochi giorni dal voto per le elezioni amministrative a Reggio Emilia, il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Luca Vecchi ha rivelato ieri sera di aver ricevuto una lettera anonima contenente gravi accuse.

"In questi giorni – si legge sul profilo Facebook di Vecchi - ho avuto modo di ricevere una lettera anonima che sulla base di inquietanti falsità ha lo scopo di produrre un'azione intimidatoria gravemente diffamante del sottoscritto e della mia famiglia, con accuse gravi e infondate". La stessa missiva sarebbe stata recapitata anche a diverse redazioni cittadine.
"Nella giornata odierna – continua il post di Luca Vecchi - ho provveduto a effettuare denuncia all'autorità giudiziaria contro ignoti e ho dato mandato ai miei legali di agire a tutela mia e della mia famiglia, anche al fine di diffidare chiunque da un uso diffamatorio dei contenuti falsi di tale missiva. Considero grave un'azione che vuole ledere, a 10 giorni dal voto, attraverso la diffamazione la dignità e l'onorabilità mia personale e famigliare".

In poche ore sono giunti diversi attestati di solidarietà da parte di gente comune, compagni di partito e anche da qualche rivale politico. Tra i primi a rispondere al post di Vecchi è stato Andrea Costa, segretario provinciale del Partito Democratico e amico personale del candidato sindaco, che negli ultimi anni ha rivestito la carica di capogruppo in Comune per il Pd. Matteo Iori, presidente dell'associazione Papa Giovanni XXIII e a capo della lista civica 0522 che appoggia Luca Vecchi, si è detto amareggiato per la lettera. "Lettere anonime, diffamatorie e intimidatorie non sono degne di nessuna politica. Le elezioni si vincono con le idee e le proposte. Mi dispiace Luca, sia per te che per tua moglie. E soprattutto per tuo figlio, che potrebbe ritrovarsi immerso in un mondo di fango del quale, alla sua età, non è possibile comprendere l'origine".

Anche la sezione reggiana del Partito dei Comunisti Italiani – avversari di Vecchi alle prossime elezioni – ha voluto esprimere la propria solidarietà e vicinanza al candidato del centrosinistra e alla sua famiglia, "oggetto di un grave gesto intimidatorio". "La dialettica politica – continua il messaggio del Pdci - si alimenta con il confronto civile e pacato e non con le minacce, soprattutto se ignote e dirette perfino ai familiari. Siamo certi che tutti i reggiani autenticamente democratici sapranno reagire per arginare qualsiasi tentativo di inquinare la campagna elettorale in atto".
Per ora non ci sono ipotesi su chi possa aver inviato le lettere, né su eventuali mandanti. "Non nego che sono preoccupato per la sicurezza stessa mia e dei miei famigliari – conclude Vecchi - e considero non degno di una città come Reggio Emilia il ricorso ad azioni di questo genere".

 

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Si intensificano i servizi di prevenzione e vigilanza in piazza della Pace e nella zona antistante il Teatro Regio; da oggi presidio giornaliero di una pattuglia della Municipale  -

 

Parma, 15 maggio 2014 -


Nuovo servizio di prevenzione e vigilanza in piazza della Pace a partire da oggi, giovedì 15 maggio. Ne hanno parlato nel corso di una conferenza stampa l'assessore alla sicurezza Cristiano Casa e il comandante della polizia municipale Gaetano Noè.

"Interveniamo – ha spiegato l'assessore Casa – in nome di una visione della città che prevede lo sviluppo del progetto di polizia di prossimità, i cosiddetti vigili di quartiere. I vigili svolgeranno una funzione di presidio del territorio in senso lato, dalla prevenzione alla raccolta degli esposti, fungendo da punto di riferimento".

"Questo servizio – ha spiegato il comandante Gaetano Noè – nasce dal fatto che l'Amministrazione considera piazza della Pace strategica da un punto di vista turistico e di aggregazione per i giovani. Il presidio costante vuole essere un momento di osservazione e prevenzione per fenomeni che possono comportare degrado, ma anche per fornire informazioni, raccogliere esposti e per segnalare episodi illeciti. Un servizio che ha quindi anche una valenza educativa. Si tratta di un vero e proprio laboratorio di ricerca e sperimentazione in un'area strategica che sarà utile nell'ambito della stesura del nuovo Regolamento di polizia urbana e verrà applicato in futuro ad altre zone della città"

Piazzale della Pace rappresenta il biglietto da visita per la città e ricopre un ruolo strategico nel tessuto urbano di Parma: un punto cardine a cui è legato il contenitore culturale del palazzo della Pilotta che ospita la Galleria Nazionale, il Museo Archeologico, il Teatro Farnese e la biblioteca Palatina. Piazza della Pace è anche punto nevralgico attorno a cui ruotano le attività commerciali della Ghiaia, di via Garibaldi e del quadrante in essa compreso. Un punto di snodo, quindi, in cui i turisti che arrivano dalla nuova stazione ferroviaria transitano e fanno tappa. E proprio nell'ottica di fare di questo luogo uno spazio ordinato, sicuro e decorso l'assessorato al turismo ha inteso potenziare il servizio di sorveglianza della zona.

Un modo per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela ordine pubblico grazie all'intensificazione l'azione di controllo e presidio del territorio da parte degli agenti del corpo di polizia municipale, in modo da scoraggiare comportamenti scorretti e operare attraverso un'azione di prevenzione puntuale.

L'assessorato alla sicurezza, guidato da Cristiano Casa, ed il comandante del corpo di polizia municipale, Gaetano Noè, hanno concordato una linea di azione che prevede, a decorre da oggi, che una pattuglia dei reparti di zona svolga il controllo del piazza e della zona antistante il Teatro Regio. Il pattugliamento si svolgerà a piedi tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19. Il provvedimento è stato adottato sulla base di alcune considerazioni legate, appunto, al maggiore numero di fruitori della piazza nel periodo estivo.

L'obiettivo è quello di intensificare le azioni volte alla prevenzione di potenziali illeciti tramite una puntuale azione di osservazione e monitoraggio della zona in modo da intervenire prontamente nelle situazioni che potrebbero essere fonte di disordini.

Nello specifico, gli agenti, in base a quanto disposto dal vigente regolamento di polizia urbana, potranno intervenire con azioni sanzionatorie con particolare riguardo all'abbandono di rifiuti in genere o in caso di abbandono di bottiglie e cartacce da parte di coloro che si fermano per consumare un panino o bere una birra. Verrà ovviamente sanzionato chi intende soddisfare le propri esigenze fisiologiche al di fuori dei servizi igienici appositamente predisposti. Nella Piazza, inoltre, non è consentita l'attività sportiva.

A questo si aggiunge la repressione dell'abusivismo commerciale, il controllo delle norme sulla conduzione dei cani, il controllo dei gruppi con atteggiamenti che arrecano disturbo ed anche il corretto utilizzo dei beni appartenenti al patrimonio pubblico.

Un ruolo strategico verrà, poi, svolto dalla Centrale Operativa che fungerà da supporto all'azione degli agenti attraverso l'utilizzo del sistema di videosorveglianza, coinvolgendo, nel caso, le altre forze dell'ordine operanti sul territorio.

 

(Fonte: Comune di Parma)

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