Un 42enne di nazionalità marocchina ha minacciato con un cacciavite e preso a calci il veicolo di un altro automobilista, perchè a suo dire era troppo lento alla guida -
Piacenza, 1 luglio 2014 -
A dare in escandescenze, nei giorni scorsi, un 42enne di nazionalità marocchina, residente in provincia, che al volante di una Ford Fiesta ha dapprima turbato il traffico tra piazzale Roma e via La Primogenita suonando il clacson all'impazzata, quindi si è messo all'inseguimento di un'Alfa Romeo Mito, guidata da un 31enne residente in città, colpevole a suo avviso di un'andatura troppo lenta.
Suonando ripetutamente il clacson, il conducente della Ford è riuscito a superare l'altra auto e, stringendone il tragitto, l'ha bloccata a lato di via La Primogenita. Sceso dalla macchina, il 42enne ha aggredito verbalmente il giovane piacentino brandendo un cacciavite e colpendo con violenti calci il cofano della Mito. Tempestivo l'intervento della Polizia Municipale che, dopo aver riportato alla calma l'uomo, lo ha denunciato all'Autorità Giudiziaria per minacce e danneggiamento aggravati.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Una 42enne di nazionalità marocchina è stata fermata mentre cercava di lasciare il supermercato senza pagare: condannata a 3 mesi di reclusione e 140 euro di multa.
Parma, 1 luglio 2014 -
Insieme ad una complice, venerdì, una 42enne di nazionalità marocchina, si è introdotta nel supermercato OVS in Via Emilio Lepido e stava tentando di uscirne senza pagare gli oggetti presi. In possesso di cosmetici e due camicie da notte, la donna è stata bloccata dagli addetti alla sicurezza, che hanno poi chiamato la Polizia. Giudicata con il rito direttissimo, il giudice Eliana Genovese su richiesta del Pubblico Ministero Antonella De Stefano l'ha condannata a 3 mesi di reclusione e 140 euro di multa.
Conclusa, con forte partecipazione da parte dei cittadini, la raccolta firme per l'Istanza-Petizione "Città Sicura", promossa da Civiltà Parmigiana e Territorio e Autonomia, indirizzata al Consiglio Comunale -
Parma, 28 giugno 2014 -
E' stata presentata questa mattina, in Piazza Garibaldi, l'Istanza-Petizione "Città Sicura", promossa da Civiltà Parmigiana e Territorio e Autonomia, indirizzata al Consiglio Comunale, per porre l'accento sul grave problema della sicurezza urbana.
Un "risultato molto positivo, ottenuto con la raccolta di 2.000 firme in pochissimo tempo" - spiega con soddisfazione Giampaolo Lavagetto (Territorio e Autonomia). "Una forte partecipazione dei cittadini che ha confermato l'urgenza di intervenire in materia di sicurezza urbana."
"La petizione è stata depositata ieri, presso l'ufficio protocollo del Comune di Parma a norma dell' art. 47 dello Statuto del Comune, che prevede per il Presidente del Consiglio l'obbligo di iscrivere e discutere l'argomento all'ordine del giorno entro 60 giorni dalla ricezione" - continua Lavagetto. "Ora chiederemo appuntamento al Presidente del Consiglio Comunale per spiegare i termini della petizione e dare seguito all'istanza".
Un'istanza nata dai bisogni dei cittadini, e per i cittadini e che ha trovato un forte riscontro fra la gente, come spiegato dalle parole di Cecilia Zanacca, (Civiltà Parmigiana) - "Nonostante sia un momento di allontanamento e diffidenza dalla politica, i parmigiani hanno dimostrato di essere stanchi della partitocrazia e desiderosi di civismo". "I punti che abbiamo presentato sono l'espressione dei problemi che preoccupano la gente". Una raccolte firme avvertita positivamente sul territorio e proprio sull'importanza dei banchetti, allestiti nei quartieri principali della città, Marco Spotti ( Territorio e Autonomia) - "La gente veniva da noi con il desiderio di dare opinioni e fare proposte. I punti che abbiamo presentato nascono dai bisogni della gente."
Ad esporre il progetto "Città Sicura", Giuseppe Tramuta (Territorio e Autonomia), per 35 anni al servizio della Polizia di Stato. Primaria la prevenzione, spiega Tramuta - "Bisogna potenziare la presenza delle Forze dell'ordine sul territorio". "Servono telecamere in entrata ed uscita dalla città e agenti della municipale che escano dagli uffici e siano presenti con il pattugliamento del territorio." - poi continua - "Serve un controllo 24 ore su 24 con commissariati in ogni quartiere e agenti in divisa ben visibili".
Costrinse la giovane fidanzata ad avere rapporti con lui, minacciandola e ricattandola di rivelare alla famiglia di lei, di stretta osservanza islamica, i dettagli intimi della loro relazione -
Parma, 28 giugno 2014 -
Un 26enne di origine tunisina è stato condannato a 3 anni e 9 mesi, era accusato di aver violentato la fidanzata che lo voleva lasciare, una 18enne anche lei di nazionalità tunisina. La vicenda risale alla fine del 2012, sarebbe avvenuta ai Boschi di Carrega. L'uomo non sopportando il fatto che la ragazza non volesse più stare con lui, l'avrebbe minacciata ripetutamente, seguendola e ricattandola con il fatto che poteva rivelare alla famiglia di lei, di stretta osservanza islamica, i particolari intimi della loro relazione. Il pm Emanuela Podda ha chiesto una pena di otto anni. Il collegio, formato dai giudici Pasquale Pantalone, Luca Agostini e Livio Cancelliere ha scelto una condanna più mite.
Impreditore di Parma condannato a due anni di reclusione per aver attestato falsamente e di aver assunto 109 dipendenti per ottenere 4,8 milioni di euro in fondi pubblici -
Parma, 27 giugno 2014 - di Bruno Migliore -
Un imprenditore 44enne di Parma è stato condannato a due anni di reclusione. Nel settembre del 2011 fu anche arrestato per truffa ai danni dello Stato, ma né la Guardia di Finanza all'epoca, né oggi in Tribunale (l'udienza preliminare davanti al gup era a porte chiuse), nessuno ha voluto rivelare la sua identità. Si è saputo che l'iniziale del suo cognome è A..
Era accusato di aver attestato falsamente e di aver assunto 109 dipendenti in una ditta attiva nel settore della produzione di plastica, con sede a Parma ma con gli stabilimenti a Termini Imerese (Palermo). Così facendo avrebbe ottenuto, senza averne diritto, 4,8 milioni di euro in fondi pubblici, nazionali ed europei. Ha avuto diritto alla sospensione condizionale della pena e della non menzione sul casellario giudiziario. Ha preferito non affrontare il processo pubblico e chiedere il giudizio abbreviato davanti al gup.
Un piacentino di 54 anni, disoccupato, ha organizzato un vero e proprio giro d'affari offrendo prestazioni di vario tipo, accompagnando transessuali e signorine sui luoghi di lavoro: arrestato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione -
Piacenza, 26 giugno 2014 -
Stamani, a conclusione di un'indagine diretta dalla Procura della Repubblica, la Polizia Municipale ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare (in regime di arresti domiciliari) emessa dal Gip Elena Stoppini su richiesta del Piemme Antonio Colonna, nei confronti un piacentino di 54 anni residente in città, indiziato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L'indagine era iniziata lo scorso giugno e aveva messo in rilievo la particolarità dell'attività che l'uomo, un disoccupato, che si era inventato nella zona di via Caorsana e via Dell'Artigianato un nuovo lavoro. Giorno e notte, quest'uomo stazionava a bordo della propria A lfa Romeo, nella zona in cui operano le prostitute oppure nei pressi dei chioschi mobili della Caorsana, offrendo prestazioni di vario tipo, accompagnando transessuali e signorine sui luoghi di lavoro (per ogni viaggio chiedeva venti euro), ma garantiva aiuto e sostegno nelle liti che scoppiavano tra le varie professioniste del sesso per la gestione del territorio, inoltre teneva contatti telefonici con queste signore, avvisandole prima che arrivassero le Forze dell'ordine per evitare possibili controlli alle donne dedite all'esercizio del meretricio.
Un vero e proprio giro d'affari, tant'è che ogni giorno il 54enne accompagnava almeno quattro signore o transex sui luoghi di lavoro. E quando sono scattate le manette, stamani, candidamente l'uomo ha detto agli agenti della Municipale che il suo, dopo tutto, era un modo per aiutare la gente che esercita una professione.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Dopo aver minacciato il titolare con una siringa sporca di sangue, si è fatto consegnare 750 euro che erano in cassa. E' stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con la formula del giudizio abbreviato -
Parma, 26 giugno 2014 -
Lo scorso mese di febbraio è entrato nella farmacia San Francesco in Via La Spezia a Parma e dopo aver minacciato il titolare con una siringa sporca di sangue, si è fatto consegnare 750 euro che erano in cassa. L'autore della rapina il 28enne A. E. F. A. Z., italiano residente a Parma, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con la formula del giudizio abbreviato. I poliziotti della squadra mobile lo hanno individuato grazie a Whatsapp, condividendo quasi subito i fotogrammi delle telecamere di video sorveglianza con gli agenti della narcotici che conoscevano il volto del 28enne.
Blitz in località Ponteceno, i carabinieri hanno fermato un 33enne, ritenendolo un coltivatore di cannabis: per il processo con il rito direttissimo è stato scarcerato, perché agli atti mancava la verifica del principio attivo (narcotizzante) delle piantine -
Parma, 26 giugno 2014 -
I carabinieri di Bedonia nella giornata di lunedì hanno compiuto un blitz in località Ponteceno dove hanno fermato un 33enne, ritenendolo un coltivatore di cannabis. L'uomo che è stato successivamente portato davanti al giudice Eliana Genovese per il processo con il rito direttissimo è stato scarcerato, il magistrato ha ritenuto di non poter convalidare l'arresto perché agli atti mancava la verifica del principio attivo (narcotizzante) delle piantine sequestrate dai militari, questo nonostante il pubblico ministero Laila Papotti avesse chiesto la convalida. Il 33enne che ha trascorso una notte in camera di sicurezza, difeso dal legale Maria Cristina Borghini, sarà giudicato con il rito ordinario e nel frattempo il giudice ha disposto che venga eseguita la verifica sulle piantine.
Il sessantenne si è lanciato dalla finestra al quarto piano mentre gli ufficiali giudiziari stavano eseguendo lo sfratto.
Reggio Emilia, 24 giugno 2014 - di Ivan Rocchi -
Lo sfratto era stato concordato un mese fa perché l'uomo non riusciva più a far fronte alle spese d'affitto. Ma il disoccupato 63enne Erio Boldrini, che viveva da solo in quell'appartamento al quarto piano di via Fratelli Rosselli, non ha retto al pensiero che probabilmente non avrebbe più avuto una casa. E così ha deciso di farla finita, lanciandosi dalla finestra proprio mentre gli ufficiali giudiziari stavano aspettando che lui lasciasse l'abitazione.
"La tragedia accaduta stamattina in via Fratelli Rosselli – ha detto,l ieri, il vicesindaco Matteo Sassi - scuote profondamente l'Amministrazione comunale e tutti coloro che hanno a cuore la vita umana. Non è sufficiente esprimere alla famiglia del signor Erio Boldrini il cordoglio di noi tutti". Il vicesindaco Sassi, che nella nuova giunta comunale retta da Luca Vecchi ricopre ancora l'incarico di assessore al Welfare, è sempre stato particolarmente impegnato sulla questione degli sfratti, anche in virtù della sua appartenenza politica (Sel).
"Allo stesso modo – ha continuato Sassi - non conta in questo momento elencare le risorse che negli ultimi anni sono state investite a sostegno delle famiglie in condizione di emergenza abitativa. E' il tempo in cui bisogna dire a chiare lettere che il diritto di proprietà non può valere più della vita di una persona. Ciascuno deve interrogarsi sulla solitudine di tante persone nell'affrontare fasi difficili della propria vita". Secondo Sassi, gli effetti della crisi economica hanno mutato la fisionomia del Paese e anche della città di Reggio Emilia. Problemi nuovi, che però secondo il vicesindaco "hanno il volto antico della povertà e devono essere affrontati non solo sul piano politico ed economico ma anche culturale".
E Sassi annuncia anche nuove misure a sostegno delle famiglie in condizione di emergenza abitativa, grazie all'individuazione di nuove risorse. "Più nello specifico – ha concluso il vicesindaco - ho avuto modo di contattare il presidente del Tribunale di Reggio Emilia, dottor Francesco Caruso, e di concordare con lui la necessità d'istituire immediatamente un tavolo di confronto interistituzionale che monitori l'esecuzione degli sfratti per morosità e individui ogni azione possibile, per governare una questione sociale che non può essere lasciata alla mera applicazione di norme a tutela della proprietà".
Una scossa di magnitudo 2.8 della scala Ritcher è stata registrata questa notte tra le province di Modena e Mantova -
Modena, 20 giugno 2014 -
Torna l'incubo terremoto nella Bassa modenese. Una scossa di magnitudo 2.8 della scala Ritcher è stata registrata questa notte, alle 00.43 tra le province di Modena e Mantova, già teatro, due anni fa di due forti scosse che causarono 27 morti e misero in ginocchio l'economia locale. Lo sciame sismico durò per diverse settimane e molti modenesi hanno ancora il ricordo di quei terribili momenti. La scossa di questa notte, registrata a una profondità di 3,5 km, ha riacceso la preoccupazione. I rilevamenti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno rilevato l'epicentro nell'area compresa tra i comuni di Mirandola, Medolla, San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Cavezzo, nel modenese, Poggio Rusco, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia e Villa Poma, nel mantovano. Non si sono fortunatamente registrati danni a persone o cose.