Costrinse la giovane fidanzata ad avere rapporti con lui, minacciandola e ricattandola di rivelare alla famiglia di lei, di stretta osservanza islamica, i dettagli intimi della loro relazione -
Parma, 28 giugno 2014 -
Un 26enne di origine tunisina è stato condannato a 3 anni e 9 mesi, era accusato di aver violentato la fidanzata che lo voleva lasciare, una 18enne anche lei di nazionalità tunisina. La vicenda risale alla fine del 2012, sarebbe avvenuta ai Boschi di Carrega. L'uomo non sopportando il fatto che la ragazza non volesse più stare con lui, l'avrebbe minacciata ripetutamente, seguendola e ricattandola con il fatto che poteva rivelare alla famiglia di lei, di stretta osservanza islamica, i particolari intimi della loro relazione. Il pm Emanuela Podda ha chiesto una pena di otto anni. Il collegio, formato dai giudici Pasquale Pantalone, Luca Agostini e Livio Cancelliere ha scelto una condanna più mite.
Impreditore di Parma condannato a due anni di reclusione per aver attestato falsamente e di aver assunto 109 dipendenti per ottenere 4,8 milioni di euro in fondi pubblici -
Parma, 27 giugno 2014 - di Bruno Migliore -
Un imprenditore 44enne di Parma è stato condannato a due anni di reclusione. Nel settembre del 2011 fu anche arrestato per truffa ai danni dello Stato, ma né la Guardia di Finanza all'epoca, né oggi in Tribunale (l'udienza preliminare davanti al gup era a porte chiuse), nessuno ha voluto rivelare la sua identità. Si è saputo che l'iniziale del suo cognome è A..
Era accusato di aver attestato falsamente e di aver assunto 109 dipendenti in una ditta attiva nel settore della produzione di plastica, con sede a Parma ma con gli stabilimenti a Termini Imerese (Palermo). Così facendo avrebbe ottenuto, senza averne diritto, 4,8 milioni di euro in fondi pubblici, nazionali ed europei. Ha avuto diritto alla sospensione condizionale della pena e della non menzione sul casellario giudiziario. Ha preferito non affrontare il processo pubblico e chiedere il giudizio abbreviato davanti al gup.
Un piacentino di 54 anni, disoccupato, ha organizzato un vero e proprio giro d'affari offrendo prestazioni di vario tipo, accompagnando transessuali e signorine sui luoghi di lavoro: arrestato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione -
Piacenza, 26 giugno 2014 -
Stamani, a conclusione di un'indagine diretta dalla Procura della Repubblica, la Polizia Municipale ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare (in regime di arresti domiciliari) emessa dal Gip Elena Stoppini su richiesta del Piemme Antonio Colonna, nei confronti un piacentino di 54 anni residente in città, indiziato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L'indagine era iniziata lo scorso giugno e aveva messo in rilievo la particolarità dell'attività che l'uomo, un disoccupato, che si era inventato nella zona di via Caorsana e via Dell'Artigianato un nuovo lavoro. Giorno e notte, quest'uomo stazionava a bordo della propria A lfa Romeo, nella zona in cui operano le prostitute oppure nei pressi dei chioschi mobili della Caorsana, offrendo prestazioni di vario tipo, accompagnando transessuali e signorine sui luoghi di lavoro (per ogni viaggio chiedeva venti euro), ma garantiva aiuto e sostegno nelle liti che scoppiavano tra le varie professioniste del sesso per la gestione del territorio, inoltre teneva contatti telefonici con queste signore, avvisandole prima che arrivassero le Forze dell'ordine per evitare possibili controlli alle donne dedite all'esercizio del meretricio.
Un vero e proprio giro d'affari, tant'è che ogni giorno il 54enne accompagnava almeno quattro signore o transex sui luoghi di lavoro. E quando sono scattate le manette, stamani, candidamente l'uomo ha detto agli agenti della Municipale che il suo, dopo tutto, era un modo per aiutare la gente che esercita una professione.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Dopo aver minacciato il titolare con una siringa sporca di sangue, si è fatto consegnare 750 euro che erano in cassa. E' stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con la formula del giudizio abbreviato -
Parma, 26 giugno 2014 -
Lo scorso mese di febbraio è entrato nella farmacia San Francesco in Via La Spezia a Parma e dopo aver minacciato il titolare con una siringa sporca di sangue, si è fatto consegnare 750 euro che erano in cassa. L'autore della rapina il 28enne A. E. F. A. Z., italiano residente a Parma, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con la formula del giudizio abbreviato. I poliziotti della squadra mobile lo hanno individuato grazie a Whatsapp, condividendo quasi subito i fotogrammi delle telecamere di video sorveglianza con gli agenti della narcotici che conoscevano il volto del 28enne.
Blitz in località Ponteceno, i carabinieri hanno fermato un 33enne, ritenendolo un coltivatore di cannabis: per il processo con il rito direttissimo è stato scarcerato, perché agli atti mancava la verifica del principio attivo (narcotizzante) delle piantine -
Parma, 26 giugno 2014 -
I carabinieri di Bedonia nella giornata di lunedì hanno compiuto un blitz in località Ponteceno dove hanno fermato un 33enne, ritenendolo un coltivatore di cannabis. L'uomo che è stato successivamente portato davanti al giudice Eliana Genovese per il processo con il rito direttissimo è stato scarcerato, il magistrato ha ritenuto di non poter convalidare l'arresto perché agli atti mancava la verifica del principio attivo (narcotizzante) delle piantine sequestrate dai militari, questo nonostante il pubblico ministero Laila Papotti avesse chiesto la convalida. Il 33enne che ha trascorso una notte in camera di sicurezza, difeso dal legale Maria Cristina Borghini, sarà giudicato con il rito ordinario e nel frattempo il giudice ha disposto che venga eseguita la verifica sulle piantine.
Il sessantenne si è lanciato dalla finestra al quarto piano mentre gli ufficiali giudiziari stavano eseguendo lo sfratto.
Reggio Emilia, 24 giugno 2014 - di Ivan Rocchi -
Lo sfratto era stato concordato un mese fa perché l'uomo non riusciva più a far fronte alle spese d'affitto. Ma il disoccupato 63enne Erio Boldrini, che viveva da solo in quell'appartamento al quarto piano di via Fratelli Rosselli, non ha retto al pensiero che probabilmente non avrebbe più avuto una casa. E così ha deciso di farla finita, lanciandosi dalla finestra proprio mentre gli ufficiali giudiziari stavano aspettando che lui lasciasse l'abitazione.
"La tragedia accaduta stamattina in via Fratelli Rosselli – ha detto,l ieri, il vicesindaco Matteo Sassi - scuote profondamente l'Amministrazione comunale e tutti coloro che hanno a cuore la vita umana. Non è sufficiente esprimere alla famiglia del signor Erio Boldrini il cordoglio di noi tutti". Il vicesindaco Sassi, che nella nuova giunta comunale retta da Luca Vecchi ricopre ancora l'incarico di assessore al Welfare, è sempre stato particolarmente impegnato sulla questione degli sfratti, anche in virtù della sua appartenenza politica (Sel).
"Allo stesso modo – ha continuato Sassi - non conta in questo momento elencare le risorse che negli ultimi anni sono state investite a sostegno delle famiglie in condizione di emergenza abitativa. E' il tempo in cui bisogna dire a chiare lettere che il diritto di proprietà non può valere più della vita di una persona. Ciascuno deve interrogarsi sulla solitudine di tante persone nell'affrontare fasi difficili della propria vita". Secondo Sassi, gli effetti della crisi economica hanno mutato la fisionomia del Paese e anche della città di Reggio Emilia. Problemi nuovi, che però secondo il vicesindaco "hanno il volto antico della povertà e devono essere affrontati non solo sul piano politico ed economico ma anche culturale".
E Sassi annuncia anche nuove misure a sostegno delle famiglie in condizione di emergenza abitativa, grazie all'individuazione di nuove risorse. "Più nello specifico – ha concluso il vicesindaco - ho avuto modo di contattare il presidente del Tribunale di Reggio Emilia, dottor Francesco Caruso, e di concordare con lui la necessità d'istituire immediatamente un tavolo di confronto interistituzionale che monitori l'esecuzione degli sfratti per morosità e individui ogni azione possibile, per governare una questione sociale che non può essere lasciata alla mera applicazione di norme a tutela della proprietà".
Una scossa di magnitudo 2.8 della scala Ritcher è stata registrata questa notte tra le province di Modena e Mantova -
Modena, 20 giugno 2014 -
Torna l'incubo terremoto nella Bassa modenese. Una scossa di magnitudo 2.8 della scala Ritcher è stata registrata questa notte, alle 00.43 tra le province di Modena e Mantova, già teatro, due anni fa di due forti scosse che causarono 27 morti e misero in ginocchio l'economia locale. Lo sciame sismico durò per diverse settimane e molti modenesi hanno ancora il ricordo di quei terribili momenti. La scossa di questa notte, registrata a una profondità di 3,5 km, ha riacceso la preoccupazione. I rilevamenti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno rilevato l'epicentro nell'area compresa tra i comuni di Mirandola, Medolla, San Possidonio, Concordia sulla Secchia e Cavezzo, nel modenese, Poggio Rusco, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia e Villa Poma, nel mantovano. Non si sono fortunatamente registrati danni a persone o cose.
La notte scorsa ne sono state rubate 11 già sostituite con modelli antifurto. Da inizio 2013 al 18 giugno ne sono sparite ben 89 lasciando buchi pericolosi -
Modena, 20 giugno 2014 -
L' appello del Comune ai cittadini di segnalare la presenza di buchi senza grata sui lati delle strade, causati dai furti di quello che risulta essere un materiale ben quotato. Nella notte scorsa ben 11 griglie delle caditoie per lo scolo delle acque sono stati rubati in città e il Comune di Modena invita tutti a segnalare eventuali nuove situazioni. Le vie prese di mira sono state via Vandini, Romania, Grecia e Delle Nazioni dove si sono registrati furti per 11 griglie, immediatamente sostituite dai tecnici del settore Manutenzione stradale dell'Amministrazione con modelli antifurto, più costosi ma che, per l'apertura, necessitano di una particolare chiave, in gestione a Hera per le pulizie ordinarie.
Il monitoraggio è costante, ma per la tempestività degli interventi è fondamentale anche la collaborazione dei cittadini. Complessivamente, dal primo gennaio 2013 al 18 giugno 2014 sono state 89 le griglie rubate, per un costo di circa 45 mila euro, con una decisa tendenza all'aumento: se nell'intero 2013 le griglie rubate sono state 28, nei primi sei mesi del 2014 se ne contano già 61.
(Fonte: Comune di Modena)
Nell'ambito dell'operazione antidroga denominata "Marco Polo" sono state denunciate 54 persone, 30 delle quali tratte in arresto. Il gruppo criminale con base operativa a Modena e altri comuni limitrofi è composto in prevalenza da cittadini nordafricani e dell'Est Europa -
Modena, 17 giugno 2014 -
Nella mattinata di ieri, investigatori della Squadra Mobile hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e 12 provvedimenti di perquisizioni domiciliari nell'ambito dell'operazione antidroga denominata "Marco Polo". Le indagini, iniziate nel settembre 2012 a seguito di tre arresti della Squadra Volante e al sequestro di 500 grammi di sostanza stupefacente del tipo "eroina" e di 2500 grammi di marijuana e conclusesi formalmente nel febbraio 2013 dopo un'intensa attività info/investigativa, hanno consentito di individuare un importante gruppo criminale, in prevalenza composto da cittadini nordafricani e dell'Est Europa, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Uomini della Squadra Mobile, nell'ambito dell'intera attività investigativa effettuata anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno denunciato per reati inerenti gli stupefacenti e altro, 54 persone, 30 delle quali tratte in arresto. Sequestrati circa 11.200 euro, denaro riconducibile ad attività di spaccio, e oltre 5 kg di stupefacente: cocaina, eroina e marijuana. Il gruppo criminale aveva quale base operativa Modena e altri comuni limitrofi.
(Fonte: Questura di Modena)
Città in ginocchio causa il maltempo.
Salsomaggiore Terme - 15 giugno 2014 -
La forte pioggia ed il vento che si sono abbattuti sulla città termale dal tardo pomeriggio di ieri, e che sta proseguendo, seppur in maniera ridotta, hanno creato non pochi disastri. Allagamenti, smottamenti e frane, ma anche alberi divelti, tettoie scoperchiate. E per molti salsesi si è ripresentato l'incubo dell'alluvione del 1973 che, oltre ai danni, causò anche numerose vittime.
L'emergenza, già profilata dalla Protezione Civile con un'allerta di cinquantadue ore, ha visto impegnati su tutto il territorio salsese i Vigili del Fuoco, la Prociv "Favalesi", la polizia municipale, i tecnici ed i dipendenti comunali. Allagata la zona della stazione, con ingenti danni alla zona abitata di via Torino, via Gramsci ed in via XXV Aprile, dove sono stati allagati i garage e le cantine con conseguente intervento della Protezione Civile. Situazioni critiche anche in via Porro, via Filzi, via Mascagni e via del Lavoro.
Divelti alcuni grossi alberi, vecchi, che sono stati letteralmente "gettati" in mezzo alla strada come in viale del Lavoro o a Sant'Antonio sulla cancellata della Chiesa, a Campore ed in via Cavour. Danni ingenti nelle frazioni, dove si è abbattuta anche la grandine. Le frane storiche, non ancora sistemate, si sono ulteriormente danneggiate; le strade vicinali, grazie la mancata pulizia dei fossi da parte dei fronti ed i mancati controlli da parte delle autorità che dovrebbero obbligarne la pulizia e la manutenzione. Riapertasi di nuovo la frana del campo da golf che confina con Case Bonassera chiudendo una strada che porta alle coltivazioni: più volte i confinanti hanno chiesto la sistemazione definitiva della stessa, ottenendo solo lo spostamento dei terreni franati che proseguono imperterriti a scendere ad ogni pioggia. Bloccata la strada a San Nicomede, smottamenti seri a Banzola. e rig for dabs
Dai tombini della città, che già presentano sempre scarsissima manutenzione, prosegue e sgorgare l'acqua.
Ed i temporali hanno causato danni anche ai sistemi elettrici e telefonici cittadini, isolando alcune zone del territorio. Ed infine a Tabiano allagamenti in abitazioni private ed alberghi: l'acqua è stata aspirata dalle idrovore e solo in queste ore la situazione sta tornando alla normalità. (PT)