Rubertelli: «Il presepe è cultura, e quello allestito alla galleria Parmeggiani sta dando nuova vita a un quartiere penalizzato dai lavori del parcheggio sotterraneo» -
Reggio Emilia, 9 dicembre 2014 -
«La comunità non rinunci alle proprie tradizioni in nome del politicamente corretto»: è l'appello lanciato da Cinzia Rubertelli, consigliere comunale di Grande Reggio e Progetto Reggio, all'inizio del periodo festivo, in cui spesso il voler portare avanti usanze radicate in secoli di storia si traduce in scontro tra diversi modi di pensare.
«Pochi giorni fa abbiamo letto tutti di quel preside di una scuola di Bergamo che ha chiesto di non allestire il presepe nell'istituto per rispettare i bambini di religione non cattolica. Un atteggiamento che per me è profondamente sbagliato – afferma Rubertelli – Non si capisce perché noi dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni pur di non urtare le sensibilità di qualcuno. Non è agendo in questo modo che si manifesta il rispetto nei confronti degli altri: piuttosto si deve lavorare per favorire l'accoglienza e l'integrazione, rendendo ognuno libero di rispettare il proprio credo senza ignorare le regole».
Fortunatamente simili chiusure non fanno ancora parte delle abitudini di Reggio Emilia: «Pochi giorni fa, per esempio, è stato inaugurato alla galleria Parmeggiani il Presepe multietnico della Napoli del Settecento, una meraviglia di impianto barocco ampia diciotto metri quadri – continua Rubertelli - Quest'opera d'arte attira molti visitatori e di conseguenza porta nuova vita anche al quartiere attorno a piazza della Vittoria, fortemente penalizzato dai lavori del parcheggio sotterraneo; inoltre, l'allestimento permette di sfruttare a dovere la stessa galleria Parmeggiani, un museo di gran valore ma dalle potenzialità inespresse. Il presepe, in altre parole, è cultura, e attraverso la cultura vengono valorizzati i quartieri di una città ancora incapace di mostrarsi al meglio. Speriamo che a nessuno venga in mente che tutto questo vada cancellato in nome di un rispetto di facciata per le altre fedi».
Per Rubertelli non è nascondendo il proprio passato che si raggiunge una vera integrazione: «Tra le diverse religioni ci sono molti più punti di contatto di quanto sembri, ed è compito della politica metterle in luce – conclude - Al contrario, è quando si pensa di nascondere le proprie tradizioni in nome del quieto vivere che si creano motivi di scontro e di rivalsa».
(Fonte: Ufficio stampa Cinzia Rubertelli)