Di Lamberto Colla Parma, 2 giugno 2024 - Era il 2 e il 3 giugno del 1946 quando vennero chiamati gli italiani alle urne del referendum istituzionale con il quale avrebbero deciso quale forma di Stato – monarchia o repubblica – dare al Paese.
Tra una settimana gli italiani e tutti gli altri cittadini dell’Unione Europea, saranno invece chiamati a rinnovare il Parlamento UE e in seguito verrà nominata la Commissione Europea, il vero organo decisionale, il cui Presidente ha eccezionali poteri, come abbiamo potuto misurare con la signora Ursula Von Der Leyen, che con gran disinvoltura ha attraversato il periodo pandemico e la guerra in Ucraina.
L’accoppiata con la francese Christine Lagarde, Presidente della BCE, non ha certamente onorato il genere femminile come invece ci si sarebbe attesi.
Quindi, il prossimo fine settimana, l’8 e 9 giugno, pensiamo bene a chi assegneremo il nostro voto, sarebbe sufficiente negarlo a chi ha in programma di riconfermare la “Ursula” per un secondo mandato.
Intanto celebriamo la 78esima ricorrenza della nostra Repubblica, purtroppo tanto bistrattata negli ultimi due decenni.
Messaggio del Presidente Mattarella ai Prefetti d'Italia per la ricorrenza del 2 giugno
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ha inviato un messaggio ai Prefetti d'Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno:
«Cari Prefetti,
rivolgo il mio saluto a quanti ricoprono pubblici uffici, alle comunità locali, alle espressioni della società che, nei diversi territori, celebrano la Festa Nazionale del 2 giugno.
Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale.
Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno, con commossa partecipazione, viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località.
Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità.
Fare memoria è un esercizio proprio a ogni cittadino e soprattutto per quanti, esercitando pubbliche funzioni, trovano nei principi costituzionali di libertà, uguaglianza e solidarietà una bussola di sicuro orientamento di fronte alle complesse sfide del presente.
I Prefetti, in particolare, sono chiamati nei territori provinciali a essere, ogni giorno, perno di unità e di coesione sociale, incarnando, nei delicati ambiti affidati, la missione di instancabili “operatori della Costituzione”, adoperandosi per il bene comune.
È un’azione che, insieme alle altre Istituzioni e alle diverse espressioni della società civile, i Prefetti svolgono nella ricerca dell’interesse generale e per rinvenire adeguate soluzioni ai problemi delle comunità, in una fase resa ancor più ardua dall’aspro contesto internazionale.
Dagli spazi di mediazione per la tutela dell’occupazione e per il superamento dei conflitti sociali, alla cura, con le amministrazioni locali, delle fasce più deboli della popolazione, a percorsi efficaci di accoglienza e di integrazione dei migranti, si tratta di un lavoro prezioso a favore dell’unità del Paese e della sua coesione.
Vale per la tutela delle libertà dei cittadini nello svolgersi della vita quotidiana, per lo sviluppo di efficaci cornici di sicurezza per territori sempre più sicuri e vivibili. Vale per la garanzia dell’esercizio del diritto di riunione e manifestazione.
Con il contrasto alle spinte criminali, alla violenza e alla disgregazione, con la promozione, in particolare tra le giovani generazioni, della diffusione dei valori del rispetto della persona e del dialogo tra le distinte posizioni politiche, sociali, culturali, religiose, si affermano importanti testimonianze di devozione alla Repubblica e di senso dello Stato.
Quando vengono tessute proficue sinergie tra le Istituzioni locali e favoriti percorsi di raccordo tra il centro e i territori, quando - come avvenuto anche nei mesi scorsi - insieme vengono affrontati gli eventi emergenziali, quando gli enti locali sono sostenuti nel superamento dei momenti di crisi amministrativa e finanziaria, viene rinsaldata l’unità dell’edificio democratico, valorizzando il principio di autonomia nell’orizzonte della solidarietà.
Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera prestata, rinnovo ai Prefetti e a tutti coloro che si adoperano per il bene della collettività gli auguri di buon lavoro e di buona Festa, nell’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno rafforzi la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione, prerogativa di ciascun cittadino».
Roma, 01/06/2024 (II mandato)
Foto Sergio Mattarella da quirinale.it
Foto ragazza Anna Iberti
“È nata la repubblica” - Anna Iberti
Date: 6 giugno 1946
Source https://www.palazzorasponi2.com/giganti/federico-patellani/
Author Federico Patellani
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