Di Andrea Caldart Cagliari, 20 aprile 2023 (Quotidianoweb.it) - Un’impero in rovina che, tra ansia e frustazione nel suo ultimo coito, vuole “offrirci”, in salsa Bill Gates, un confinamento generale attraverso un’immunità digitale.
È l’ultimo tentativo mirato prima di perdere il controllo per sempre delle masse e condurre una così grande nazione al suo sucidio.
Parliamo della proposta di legge, intitolata “Restrict Act“ proposta dal senatore democratico Mark Warner che, se apparentemente sembrerebbe essere stata idea contro il sito web TikTok, in realtà nasconde ben altro.
La storia ci ha insegnato che ogni dittatura ha come elemento determinante la censura e oggi, corre l’obbligo di capire se anche la nostra democrazia non sia alienata dalla censura.
L’America di Biden è ossessionata dal controllo contro i presunti nemici, in primis Cina e Russia tant’è che questa legge, se verrà approvata dalle due camere del Congresso, istituirà una vera e propria censura marziale per tutti i media e siti web degli Stati Uniti.
Secondo alcuni politici americani Tik Tok sarebbe pericoloso per l’incolumità e la sicurezza degli americani, ma un’indagine di MintPress News, ha scoperto che, decine di ex funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, lavorano in posizioni chiave a TikTok.
Inoltre, nella ricerca di MintPress News emerge che, molti altri americani con un passato nell’FBI, nella CIA e in altri dipartimenti dello stato di sicurezza nazionale, sono inseriti anch’essi in punti strategici del colosso social, controllando e influenzando i contenuti diffusi.
Nel 2020 fu l’ex Segretario di Stato Mike Pompeo ad iniziare la crociata contro Tik Tok, additandola di essere un: “app di spionaggio e strumento di propaganda cinese”.
“Progetto Texas” è il nome con cui la società madre ByteDance di Tik Tok, ha cercato di ingraziarsi, con l’inserimento in posti chiave di funzionari di stato americano, il governo statunitense, ma alla fine del 2020 tutto è saltato.
Per molto tempo il governo americano ha cercato di portare Tik Tok ad essere ceduta a Microsoft o a Walmart, ma appunto tutto è naufragato.
Alan Macleod il 1 marzo 2023 su MintPress News riporta: “Il Progetto Texas è un’operazione di sicurezza da 1,5 miliardi di dollari per spostare i dati dell’azienda ad Austin. Nel farlo, ha annunciato la collaborazione con il gigante tecnologico Oracle, una società che, come ha riportato MintPress, è la CIA in tutto e per tutto. Un gruppo tecnologico apertamente pro-Israele ha ora il controllo dei dati più sensibili della sicurezza nazionale del Regno Unito. Oracle, il cui CEO Larry Ellison ha legami preoccupanti con Israele, ha appena firmato un accordo per l’archiviazione dei dati militari più sensibili del Regno Unito”.
Probabilmente ancora una volta siamo di fronte ad uno scontro di “cartelli” tra miliardari che, sfruttando la ricchezza accumulata, controllando l’informazione in generale, possono continuare il loro inganno verso le masse.
Putroppo però l’aver cercato di trasformare Putin in un “bersaglio perfetto”, ha enormemente danneggiato l’economia americana, decretando la fine della supremazia del dollaro.
L’ultima sfida lanciata con “Restrict Act“ è appunto quella della censura, dalla quale dobbiamo difenderci indossando l’armatura della verità.