Sabato, 21 Dicembre 2024 11:34

Medici e “linee guida” In evidenza

Scritto da EUNOMIS

L’ennesima condanna penale del medico che non cura il caso concreto ma segue le cd. “linee guida” e si “trincera” dietro ad esse.

Di Eunomis (Quotidianoweb.it) Roma, 20 dicembre 2024 - La Cassazione penale con recente sentenza 4 novembre 2024 n. 40316 ancora una volta condanna un medico per “grave colpa medica”: un medico che si era attenuto a “linea guida” non adeguate al caso concreto del paziente.

La giurisprudenza della Suprema Corte, sia penale che civile, è infatti tutta da tempo orientata in questo senso, sia sotto la vigenza della “vecchia” Legge Balduzzi sia sotto la vigenza della attuale Legge Galli-Bianco (le leggi quadro sulla responsabilità civile e penale medico sanitaria)

Da quando le Sezioni Unite (civili e penali) della Cassazione decisero nell’anno 2017 il noto “caso Mariotti “non c’è più spazio di difesa e assoluzione, sia in sede penale che in sede civile, per il medico che, invece che curare il paziente “in scienza e coscienza “(secondo la miglior scienza medica del momento), applicata al caso concreto, si “appiattisce” nella pedissequa applicazione di “linee guida” obsolete, superate, errate o semplicemente inadeguate.

Si tratta di un tema importantissimo e su cui vige una grande disinformazione, soprattutto (paradossalmente) all’interno della classe medica, che ha riflessi anche sul recente periodo Covid in cui:

1) sono state date cure inadeguate o non sono state fornite le cure ai malati con “Tachipirina e vigile attesa” (una “linea guida” e/o una “raccomandazione ministeriale”, non un “protocollo “come erroneamente spesso essa viene definita);

2) è stata poi consigliata ed eseguita una vaccinazione “a tappeto”  , senza una anamnesi adeguata “ad personam” e con un consenso informato insufficiente e invalido, comunque in spregio ad una attenta valutazione del rapporto benefici/rischi del caso concreto (di ogni singolo individuo) sottoposto ad inoculazione “di massa”: diciamo “individuo” qui (rectius “essere umano” ?) e non usiamo il termine “paziente” in quanto un non malato, un “sano” che viene vaccinato (per prevenire un virus che poi oltretutto non viene prevenuto comunque), non può essere - a nostro avviso -  definito “paziente”.

I nostri avvocati stanno svolgendo tutte queste domande ed eccezioni nei tantissimi processi penali e civili attualmente in corso davanti ai Tribunali di tutta Italia contro le AUSL e i medici che non hanno curato bene e/o hanno abbandonato i loro pazienti (appunto “in vigile attesa”) e contro i medici vaccinatori e le AUSL da cui essi dipendevano e dipendono.

Auspichiamo presto di ottenere sentenze e/o provvedimenti favorevoli sulle importanti questioni di sopra, di cui non mancheremo di dare opportuna notizia tramite media e organi di stampa e di informazione.

A cura del Gruppo giuridico Associazione EUNOMIS

Link utili:

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