Di Flavia de Michetti Roma, 24 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - In diverse città della Francia le proteste contro la Riforma delle pensioni, voluta dal Presidente Emmanuel Macron nei giorni scorsi, non si arrestano e la situazione è degenerata quando, nella serata di ieri intorno alle 20.56, il portone in legno dell’ingresso del Municipio di Bordeaux è stato incendiato.
Numerosi video hanno immortalato l’accaduto, diventando immediatamente virali sui social. Le forme di proteste diventano sempre più violente e la folla sempre più numerosa.
La giornata di ieri è stata, dunque, caratterizzata da un aumento della mobilitazione e degli scontri, con oltre 170 arresti e numerosi feriti.
Le Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco hanno faticosamente cercato di gestire l’ordine pubblico poiché, a differenza delle iniziative organizzate dai sindacati (i quali hanno annunciato una nuova manifestazione per la giornata del 28 marzo), le strade dei quartieri sono state occupate da schieramenti di manifestanti e Polizia, i bidoni della spazzatura incendiati, bottiglie di vetro lanciate, motorini, macchine, biciclette e vetrine di negozi distrutti.
La Polizia, in alcuni casi colpita anche da proiettili, ha effettuato diverse cariche nei confronti dei cittadini. Il Sindaco di Bordeaux, Pierre Hurmic, arrivato al Municipio si è dichiarato “estremamente scioccato” dall’incendio e ha aggiunto: “Deploro qualsiasi atto di violenza. Il diritto di manifestare è un diritto costituzionale, il saccheggio no”.
Nel frattempo, gruppi di manifestanti inseguiti dalle brigate di Polizia in motocicletta si sono spostati per Parigi urlando “Tutti odiano la Polizia”.
Il Ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, è intervenuto nella serata di ieri ringraziando innanzitutto gli agenti e i prefetti “che hanno permesso che la giornata si svolgesse il più agevolmente possibile per i manifestanti” e denunciando poi la presenza di “circa 1500 teppisti dell’estrema sinistra, presenti a Parigi per svaligiare poliziotti e edifici pubblici. Le violenze non passeranno. Le indagini sono già aperte”.
Secondo una stima del Ministero dell’Interno, che risale intorno alle ore 22.03 di ieri sera, nella Capitale sono stati contati 140 incendi, una cinquantina, in quel momento, erano ancora in corso e 40 spenti. Tra gli agenti, solo in questo frangente, 149 sono rimasti feriti, alcuni gravemente, a causa di “acido, molotov e ciottoli”.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti, in particolare, nel quartiere Opéra di Parigi e la Polizia ha sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di almeno 400 persone. A Lorient (Morbihan), inoltre, è stata presa di mira una stazione di Polizia. Solo nella Capitale, nella tarda serata, sono stati registrati 108 arresti, come ha dichiarato il Ministro dell’Interno “si tratta di giovani, alcuni dei quali noti”.
Nel corso dei cortei di ieri, è stato notato un significativo incremento della popolazione composta da ragazzi. I dati sono ancora incerti, ma il sindacato studentesco L’Alternative e Unef hanno contato un totale di 80 università e circa 400 istituti bloccati, oltre ai 500 mila giovani a manifestare, dei quali 150 mila nella Capitale.
Nelle maggiori città del Paese, dunque, la rabbia dei francesi non accenna ad arrestarsi, ma solo ad aumentare. I manifestanti intonano “Unisciti a noi, non guardarci!”.
(Immagini da Le Monde)