Domenica, 09 Aprile 2023 05:07

Guerra Russia-Ucraina: Inizia il cortocircuito in Europa In evidenza

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La guerra tra Nato e Russia nello scenario del territorio ucraino, alla fine sta stancando l’Occidente perché, da troppo tempo, sta andando avanti senza che vi sia un nulla di fatto.

Di Andrea Caldart Cagliari, 7 aprile 2023 (Quotidianoweb.it)  - Un campanello d’allarme è risuonato già all’interno degli Stati Uniti, ma non mancano le insofferenze anche in Europa, appunto, per il prolungarsi del conflitto.

Zelensky è volato in Polonia che è la prima sostenitrice di Kiev tra i Paesi europei, ma è anche il Paese principale dove transitano le armi americane alle forze militari dell’Ucraina.

Durante la sua visita Zelensky è stato contestato e si è innescata la prima vera crepa su questo conflitto.

Proprio durante la visita a Varsavia di Zelensky, si è dimesso il ministro dell’Agricoltura polacco, Henryk Kowalczyk, in netto contrasto con il proprio governo, a causa della crescente rabbia tra gli agricoltori.

La causa di tale collera è l’importazione di grano ucraino, che sta impattando pesantemente sui prezzi delle derrate alimentari della Polonia, unitamente alla decisione della Commissione Ue di estendere l’esenzione dai dazi al grano ucraino, fino a giugno 2024.

E anche se la UE ha stanziato 50 milioni per aiutare gli agricoltori di Polonia, Romania e Bulgaria che risentono della concorrenza Ucraina, anche il premier Mateusz Morawiecki in un tweet ha detto: “Sosteniamo l’Ucraina, ma facciamolo con saggezza e, soprattutto, mettiamo al primo posto l’interesse del Paese e degli agricoltori polacchi!”.

Una presa di coscienza in difesa della sovranità produttiva agricola e contestualmente, di tutela degli agricoltori della Polonia.

Il nervosismo tra i sostenitori occidentali è ormai palpabile perché il logorio mentale di questa guerra, sta iniziando a far mutare gli equilibri in quanto la Russia, giorno dopo giorno, si rafforza sia sul piano economico, sia su quello della politica internazionale, inanellando successi e credibilità.

L’Europa di Ursula e l’Ucraina di Volodymyr iniziano a capire che hanno prestato il fianco al “padrone” d’oltre oceano, ma non vogliono imparare la lezione.

Ora però non posso trascurare che sono tra due fuochi dove, da una parte sale l’isterismo per le insulse sanzioni europee alla Russia e dall’altra invece, circola un nervosismo e forse anche stanchezza, per l’incapacità della Kiev-Nato, di una vittoria.

In realtà non è un mistero che le operazioni militari degli ucraini siano condotte e comandate dalla Nato.

E, come se non bastasse, in tutto questo troviamo un Biden, il più anziano tra i presidenti americani, che vorrebbe anche farsi rieleggere, non curante di cosa ha generato questo conflitto preparato per anni sul terreno ucraino.

“Sleepy” come è affettuosamente soprannominato in America Joe Biden, sembra muoversi come un elemento di un teatrino di pupi siciliani, dove tutto si sposta a scatti, comandati dai tiratori dei fili.

Ma sta anche per scattare una vera e propria beffa sulle sanzioni impartite dalla Ue sul gas russo perché la russa Gazprom, potrebbe presto tornare a pompare gas dal Nord Stream 1.

In questi giorni le assicurazioni tedesche, Allianz e Munich Re, hanno rinnovato le polizze di Nord Stream 1, comprendendo anche i danni causati dal sabotaggio calcolati in circa mezzo miliardo di euro.

In tutto questo gli americani hanno provocato un altro potente avversario, la Cina di Xi Jinping senza accorgersi che Russia e Cina stessa, stanno già accerchiando l’aquila Usa sui propri “nidi caldi” come il Medio Oriente e il Sud America.

I danni diretti e collaterali che sta portando questa guerra hanno generato un virus che non è capace di capire che così facendo, inasprendo le sanzioni, finirà solo con l’uccidere sé stesso.

In un marasma di avventori senili e confusi, ma allo stesso tempo canaglieschi, si è scoperchiato il vaso di pandora dove, non c’è più un piano o una giustificazione, ma si attacca sterminando un ormai non si sa bene cosa.

Ce lo dice Bruxelles, ma noi possiamo anche dire no.

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