Martedì, 14 Marzo 2023 06:00

Commissione Covid: Spostato il bersaglio In evidenza

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Dopo l’intervista rilasciata ieri dall’esponente di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti sul giornale di Belpietro “La Verità”, qualcuno sta già cantando vittoria, invece c’è poco da stare allegri.

Di Andrea Caldart Cagliari, 13 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Foti ha confermato che entro giugno partirà la commissione d’inchiesta e ha assicurato che non ci saranno le famose virostar, in quanto ha detto: “All’interno della commissione non ci saranno scienziati perché la nostra non è un’indagine conoscitiva sanitaria. Non possiamo lasciare campo a scienziati che si esibiscono con opinioni contraddittorie all’infinito”.

Sui social impazzava la gioia per tutto questo, ma da gioire non c’è davvero nulla perché, proprio in riferimento ad un’attenta lettura dell’intera intervista rilasciata dal capogruppo alla Camera di Fdi, l’indirizzo che si vuole dare è il solito fare tutto, per non fare niente.

La sua affermazione: “la nostra non è un’indagine conoscitiva sanitaria” fa rabbrividire, pensando ai 180.000 morti e a quanti oggi, non hanno più una loro vita normale.

Fanno scalpore anche le dichiarazioni dell’immunologo Mauro Minelli il quale dice apertamente: “Qui le cose sono diverse, perché il nemico è invisibile e chi cerca di contrastarlo può conseguentemente correre il rischio di sbagliare bersaglio”.

Anziché fare trasparenza la sensazione che si ha è che questa commissione stia diventando sempre più un processo politico, in cui la finzione politica, prevarrà sulla verità di quanto è realmente accaduto.

Qualche ex membro del CTS ha anche dichiarato che: “Non siamo a Norimberga dove si trattava di giudicare crimini contro l’umanità avvenuti alla luce del sole”.

Come se i contenuti delle chat emerse nell’indagine di Bergamo tra Brusaferro e Speranza per infondere la paura condizionando milioni di persone psicologicamente, per questi “scienziati”, non siano un crimine contro tutta la popolazione italiana.

La falsificazione dei dati, le omissioni, le chiusure, i decreti liberticidi, tutto era basato sulla condizione psicologica di Speranza e non su quello che era la realtà scientifica dei dati che alla fine, hanno generato morti e prodotto un immenso danno economico sociale.

Per questi scienziati non sono crimini e non sono avvenuti alla luce del sole ed in parte hanno anche ragione, perché il tutto veniva segregato nelle stanze di Brusaferro e Speranza

Gli arresti domiciliari dei lockdown e i lasciapassare liberticidi hanno permesso all’Italia, di avere il primato in Europa, dell’indice di mortalità con un 12,3% contro una Svezia “aperta” che ha avuto quello più basso, il 4,4%.

L’apprendista scienziato esperto di zanzare Andrea Crisanti, fece un’importantissima prima scoperta a Vo’ Euganeo, che fu il primo paese a sperimentare la zona rossa, enfatizzata allepoca dall’espero enologo Luca Zaia.

Crisanti scoprì che su 3200 anime asintomatiche recluse, questo poderoso virus fece un solo morto e tanto bastò per trasformare l’Italia in un immenso lager di stile hitleriano.

Alla faccia dei valori di democrazia, trasparenza e rispetto del giuramento di Ippocrate.

Questa commissione parte già offuscata in quanto sembra un luminoso esempio tipico italiano di nascondere intenzionalmente contenuti poco trasparenti.

Forse, dietro le quinte di questa commissione, c’è già una “manina” a far girare la manovella degli ingranaggi che lasceranno indisturbata la vergogna di quanto realmente accaduto.

Stiamo vigili e attenti perché l’incapacità di reagire, ci rende schiavi perché ancora una volta, il bersaglio è spostato su di noi.

 

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