C’è chi s’è fatto il prestito per andarci, chi può solo quei due tre giorni, chi raggiunge i parenti, ma nel raggio di pochi chilometri e c’è chi, e sono la maggior parte, sta alla finestra o sul balcone della terrazza con lo sguardo perso nel vuoto.
Molti iniziano a rendersi conto che continueremo a pagare un debito con moneta emessa a debito e questo porterà inevitabilmente ad una spirale che catturerà con forza, ogni risorsa privata che avevano e così si incamminano verso una moderna schiavitù digitale.
Esagerato? No, non direi
Se pensiamo al dibattito che costantemente c’è sul salario unico, sul fatto di dare un minimo a tutti, sono linguaggi che provengono da Davos, da quell’infame agenda a cui i nostri governati si stanno confacendo, cercando di piegare noi al sacrifico per loro.
Non ci credete? Pensiamo alla vergognosa approvazione del Ddl concorrenza, voluta da Draghi, il “messia”, “l’euroinomane”, colui il quale tutti i servizi pubblici essenziali, compresa l’acqua, devono essere privatizzati.
Questo è il primo vero attacco agli interessi generali del nostro Paese, una prova di forza che in realtà è un vero e proprio tradimento dei principi costituzionali il cui scopo è quello di attaccare la libertà d’impresa privata e la proprietà privata, mettendo a bando sul mercato generale, beni della collettività protetti dalla Costituzione per darli agli “amici comparuzzi” (Cit. Francesco Cossiga).
In questa modalità si toglieranno agli italiani, posti di lavoro, attività produttive che saranno “regalate” ai fondi stranieri che già sono infiltrati nel tessuto economico italiano.
Oltre al “Capitalismo di Sorveglianza” subiremo un sistema capitalistico da “predoni del far west” dove, se ben ci pensiamo, nei famosi film western americani, erano gli indiani i cattivi, con l’imposizione governativa del silenzio assoluto alle banche per questa “gangbank”.
Forse siamo ancora in tempo per non arrivare al punto di rottura che è il momento in cui la massa diventa “addomesticata” e, secondo l’èlite di Davos, è la base di partenza che, con la complicità dei governati delle nazioni, riesci a dominare con lo stato di paura, per farla regredire.
Riprendiamoci il nostro Paese
Draghi non è per nulla scomparso, sembra un fantasma, ma in realtà la sua sopravvivenza, oltre a tenerla in vita i partiti di una maggioranza non più maggioranza, dipende dal PNRR ovvero, dal debito pubblico che sta continuando a creare ad hoc e che graverà sulle future generazioni.
Per chi non lo avesse ancora capito, Bruxelles ci presta dei soldi per spenderli alle loro condizioni e poi li rivuole indietro con interessi, mettendoci un bel cappio al collo perché, se non saremo dei “bravi soldatini”, l’ordine sarà di sospendere i pagamenti dei progetti, che poi per noi sono distruttivi della nostra economia o totalmente irrealizzabili.
Il vero obiettivo di questo governo, capitanato da Draghi, era solo quello di mantenere uno status che ponesse le basi della non democrazia e, con il voto del 25 settembre prossimo, ha messo al riparo le forze politiche che l’hanno fin qui sostenuto e che lo osannano a gran voce, anche adesso in campagna elettorale.
Ha costruito una struttura che è una macchina corazzata da guerra e, anche se il governo è caduto, la sua guerra per il potere, impartito da Davos, non sarà facile vincerla con le forze di vera opposizione che, ma auguriamoci di no, potrebbero rimanere fuori davanti alla porta del Transatlantico a rivangare ricordi.
Anche sotto l’ombrellone, ricordiamoci sempre una cosa, che il nostro cervello, non è facoltativo.