Un’operazione da 4,7 miliardi (1.7 miliardi per il 2021 e 3 miliardi per il 2022), che non convince né i negozianti né la BCE e neppure è realizzabile, dato che nel momento in cui sua maestà Conte ha aperto i negozi, i cittadini accorsi a fare compere sono stati accusati di assembramenti. Con la conseguente chiusura dei negozi per il Santo Natale.
Per i negozianti sappiamo da tempo che le commissioni sugli acquisti elettronici sono esagerati, tanto che non è difficile trovare il piccolo negoziante non disponibile a pagamenti con bancomat per piccole cifre.
Invece per la BCE non è il metodo migliore per contrastare l’evasione fiscale, proprio uno degli obiettivi per cui il Governo ha pensato al cashback. Infatti, come ritiene Maffè, docente della Bocconi, uno dei massimi esperti in materia, il progetto del cashback è un disastro tecnologico e organizzativo.
Altri due problemi fondamentali sono, come riporta Antonio Di Francesco, de La Verità, i dubbi sulla riservatezza, poiché i dati personali vengono inseriti in server americani, e la rete internet, che rimane un miraggio in molte località italiane.
Nazione Futura Parma è in prima linea contro l’evasione fiscale, ma ancora una volta non ci resta che denunciare una politica governativa che non aiuta chi davvero dal Covid è uscito zoppicando, i negozianti, e che presenta molto più dubbi che certezze!