Mercoledì, 05 Febbraio 2025 09:00

San Pio X e 'istruzione religiosa In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco
Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE) Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE)

Di Daniele Trabucco Belluno, 5 febbraio 2025 - Il grande Papa san Pio X, pontefice della Chiesa universale dal 1903 al 1914, è unanimemente conosciuto come il "Papa del Catechismo".

Tanto nella lettera "Inter multa" del 12 gennaio 1905 indirizzata al cardinale Pietro Respighi (1843-1913), quanto nell' Enciclica "Acerbo nimis" del 15 aprile 1905, emerge con forza la preoccupazione vibrante del Vicario di Cristo di riconquistare religiosamente il popolo.

Il "catechismo romano" del 1905, ricordiamo che san Pio X non promulgò mai un testo né nazionale, né internazionale, limitandosi a non opporsi alla diffusione di quello per la Diocesi di Roma, fu certamente lo strumento principale per combattere l'ignoranza religiosa, ma non l'unico. Papa Sarto comprese molto bene come, già ai suoi tempi, la predicazione non era più l'unica fonte cui il popolo si abbeverava.

Quotidiani, riviste, comizi di partiti, il teatro etc. erano luoghi i quali potevano favorire la battaglia contro l'ignoranza religiosa, sebbene in molti casi furono utilizzati per propagandare ideologie contrarie, se non addirittura ostili, alla fede cattolica.

Da qui la necessità che i ministri del Vangelo, ovvero i sacerdoti, non fossero, si direbbe con un linguaggio contemporaneo, "assistenti sociali" abili ad amalgamare il popolo di Dio in tutta una serie di attività ed iniziative, ma prima di tutto persone capaci di neutralizzare gli effetti nefasti e deleteri per le anime di quelle infelici idee provenienti da altri "pulpiti".

Da qui l'invito ai parroci non solo di curare le omelie domenicali, ma anche di predisporre corsi di istruzione religiosa per gli adulti, utilizzando o il Catechismo tridentino oppure il Catechismo romano del 15 giugno 1905.

Il programma del pontificato piano, mirabilmente espresso nella prima Lettera Enciclica "E supremi apostolatus" del 04 ottobre 1903 di voler "instaurare omnia in Christo", sarebbe stato ridotto a slogan se, tra i suoi presupposti, non vi fosse stato uno sguardo costante a quella formazione religiosa, condizione prima (anche se non la sola) per la salvezza delle anime.

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

Sito web personale

www.danieletrabucco.it

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