Una nuova alternativa ai Suv di casa Audi: la Q2. Connettività, infotainment e sistemi di ausilio alla guida ridefiniscono gli standard della categoria. Un Suv compatto con all'interno lo stile classico Audio con display al di sopra della plancia, di 5.8 pollici. Il monitor MMI è di serie e vi è la possibilità di ricaricare lo smartphone a induzione. Come tutte le vetture Audi, rientra nel segmento Premium per la scelta dei materiali e delle componenti, coniugando i vantaggi di un Suv con quelli di un'auto sportiva. Prezzi da 25mila euro.
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La gamma Dacia ha avuto un grande successo a livello mondiale. Il nuovo motore 4 cilindri 1.6 con 115 Cv euro 6 montato sul Duster vanta ora alimentazione GPL con consumi ed emissioni minimi. Duster si distingue per la versatilità e capacità di unire lo spirito off road alle esigenze della vita quotidiana.
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Il restyling della Bmw Serie 3 GT la vede più lunga dalle linee fluide e slanciate, nell'abitacolo oltre ai nuovi materiali si notano le modifiche a favore di una maggiore abitabilità creando un'auto ottima per viaggi lunghi e confortevoli. Per quanto riguarda la gamma motori: tre benzina nuovi tra 184Cv e 326Cv e addirittura 5 Turbo Diesel con potenze comprese fra 150Cv e 313Cv.
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Il neo campione del mondo dice basta con effetto immediato. La meravigliosa storia di un uomo che ha saputo fermarsi una volta raggiunto l'Olimpo.
di Matteo Landi
"Voglio cogliere l'occasione per annunciare che ho deciso di interrompere la mia carriera in F.1 in questo momento. È difficile da spiegare, è da quando avevo sei anni che il mio sogno era quello di diventare campione del mondo di F.1. Ora ci sono riuscito”. Undici stagioni nella massima serie, 25 anni nelle corse. Una carriera iniziata come il figlio di Keke, campione del mondo di F1 nel 1982, terminata come Nico Rosberg. A pochi giorni dalla conquista del suo primo titolo mondiale il tedesco, a Vienna per ricevere il trofeo riservato al primo classificato nella massima serie, coglie tutti di sorpresa con l'annuncio shock del suo immediato ritiro dal Circus. Tutti tranne Toto Wolff, venuto a conoscenza della decisione del suo pilota dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, e Lewis Hamilton, a cui Rosberg aveva deciso di rendere nota la sua scelta prima di rivelarla al mondo intero, in segno di rispetto verso il rivale di sempre.
La storia di Nico, nel nome del padre
Una vita vissuta con l'unico obiettivo di diventare Campione del Mondo di Formula 1, raggiunto all'undicesima stagione nella massima Formula. Il figlio di Keke è arrivato ai vertici per gradi. Non è entrato in Formula 1 dalla porta principale come successo ad altri figli d'arte come Jacques Villeneuve, al debutto nel 1996 sulla Williams, nello stesso anno vincitrice del mondiale con Damon Hill, e come Michael Andretti, che ha corso la sua unica stagione di Formula 1 al volante della stessa McLaren con la quale Senna conquistò 5 gran premi. Rosberg, vincitore del primo campionato di GP2 della storia, ha mosso i primi passi in Formula 1 al volante di una delle Williams più modeste di sempre. A centro gruppo si è fatto le ossa, prima di arrivare nel 2010 alla Mercedes, proprio quell'anno al ritorno nel mondiale dopo il ritiro avvenuto alla fine del lontano 1955. Al fianco di Michael Schumacher, rientrato nelle corse dopo tre anni di inattività, ha imparato a lavorare al meglio con ingegneri e meccanici, a compimento di un processo di maturazione che gli ha permesso nel 2013 di combattere alla pari con il nuovo compagno di squadra Lewis Hamilton. Doveva essere la vittima sacrificale prima di Schumacher poi di Hamilton ed invece il figlio di Keke era ormai pronto a brillare di luce propria, dopo aver vissuto di quella riflessa del padre. Le sconfitte del biennio 2014-2015, quando al volante della migliore monoposto del lotto si è dovuto inchinare a Lewis Hamilton, avrebbero potuto spegnere le sue ambizioni iridate. Rosberg ha invece trovato in esse nuova linfa, caricandolo per un 2016 “la va o la spacca”. Un anno in cui ha dato tutto, focalizzato verso l'obiettivo di una vita. Un anno in cui ha, per sua stessa ammissione, sacrificato persino la famiglia. Con l'attenzione rivolta verso il suo lavoro, ha vissuto quasi con distacco il primo anno di vita di sua figlia. Una stagione terminata con la gioia di Abu Dhabi, ma che è costata molto a Nico. Così tanto da non voler più ripetere tanti sacrifici. Adesso che Rosberg ha coronato il grande sogno Vivian ha di nuovo un marito.
Analogie con il passato, ma Nico è una storia a parte
Rosberg se ne va da campione del mondo, come Mansell nel '92, Prost l'anno dopo, Stewart nel '73 ed Hawthorn nel '58. Lasciando stare gli ultimi due esempi, correvano in epoche in cui era un privilegio quasi raro terminare le corse per scelta personale e non del destino (fra l'altro Hawthorn lo anticipò di poco, morì al volante della sua Jaguar pochi mesi dopo il suo ritiro dalla Formula 1), le storie di Mansell e Prost si avvicinano solo apparentemente a quella di Rosberg. Prost si ritirò appagato ma di mondiali ne vinse ben 4, Mansell lo fece dopo la conquista del suo primo ed unico titolo rimanendo però nel mondo delle corse ed arrivando l'anno successivo al titolo Cart. Il "leone" inglese non seppe poi resistere alla nostalgia e fra il '94 ed il '95 tornò sporadicamente in F1, giungendo addirittura ad un'inaspettata vittoria in Australia, ma questa è un'altra storia. Quel che fa notizia è anche l'età alla quale ha scelto di ritirarsi il fresco campione del mondo, 31 anni. Alla stessa età Michael Schumacher conquistò il terzo dei sette titoli vinti, il primo al volante della Ferrari. L'età della piena maturità agonistica. Una scelta coraggiosa quella Rosberg che merita rispetto perchè non dev'essere stato facile dire basta. Anche se Nico ha rivelato che “l'unica cosa che ha reso difficile la decisione è che così facendo sapevo di mettere in difficoltà la mia altra famiglia, quella delle corse”. Ed effettivamente adesso la Mercedes è spalle al muro.
Mercedes, e ora?
Dopo esser arrivata ai ferri corti con un pilota, Hamilton, che ha messo in imbarazzo la squadra ad Abu Dhabi fregandosene delle indicazioni che gli arrivavano dai box, mettendo a rischio anche la conquista del Gran Premio, adesso la Mercedes dovrà trovare un degno sostituto di Rosberg. Impossibile considerando che i top driver attuali sono legati da contratti di ferro. Dunque a meno di sorprese la squadra tedesca avrà la possibilità di far crescere uno dei piloti del suo vivaio ed il principale indiziato è il collaudatore Pascal Wehrlein, campione DTM nel 2015 e pilota titolare Manor in Formula 1 nella stagione appena trascorsa. Per la squadra che ha vinto gli ultimi tre campionati non sarebbe del tutto un salto nel vuoto ma sicuramente una scelta sottotono. Comunque meno coraggiosa di quella che fece la McLaren nel 2007 quando scelse di farsi rappresentare nel mondiale da Hamilton, un debuttante che poi avrebbe vinto tre mondiali.
Grazie Nico
Con l'abbandono di Rosberg se ne va un altro della vecchia guardia, in un anno che ha visto l'addio di Button e Massa. Non sappiamo se Nico un giorno ci ripenserà. Se cadrà di nuovo nella tentazione di tornare al volante di una Formula 1 come successo a tanti grandi del passato. Non sappiamo se il suo sarà solo un primo addio e se ci sarà un ritorno. Certamente non si può che ringraziarlo, per quanto ci ha mostrato in pista, per i suoi duelli con Hamilton, per l'umanità che ci ha mostrato proprio con questo addio. Dopo 25 anni di corse in cui da figlio di Keke, è divenuto Nico e poi un vero campione.
Citroen C3 WRC è ancora un concept, la vedremo nella versione definitiva durante la prossima stagione del Campionato Mondiale Rally 2017. La Citroen ha diffuso le prime immagini della C3 WRC che si ispira alla nuova C3 e si mostra ultrasportiva, muscolosa e scolpita, riprendendo gli elementi stilistici della versione di serie. Carrozzeria però più ampia e maggiore aerodinamicità grazie al paraurti anteriore con spoiler.
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Renault Megane Grand Coupé completa la gamma di quarta generazione. Una variante a quattro porte lunga 4,63 metri sportiva ed elegante. In vendita dalla prossima primavera avrà motori benzina e diesel con una famiglia più o meno uguale a quella delle altre versioni di carrozzeria della Megan.
Fra le dotazioni la frenata automatica di emergenza e la visualizzazione dei segnali stradali nel cruscotto, oltre ai sedili con funzione massaggio e il tetto apribile panoramico in cristallo. Agile e ben aggrappata al terreno la nuova Gran Coupé ha uno sterzo preciso e cambio meccanico rapido e ben manovrabile.
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La Serie Limitata Duster Black Shadow è un vero SUV cittadino dall'anima elegante. Il look è curato nei minimi dettagli grazie ai cerchi in lega da 16" diamantati neri, le finiture argento dei fendinebbia e le rifiniture Shinny Black sui retrovisori e sulla griglia anteriore della calandra.
Compresi negli equipaggiamenti il Climatizzatore, Media Nav Evolution con schermo touch screen da 7'', Cruise control e Radar parking posteriore con retrocamera.
Prezzi da 15.100 euro.
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Nico Rosberg vince il suo primo titolo iridato battendo il compagno Hamilton, rivale di sempre. Ferrari, finalmente sul podio con Vettel, chiude un anno sotto le aspettative.
di Matteo Landi
Da tre anni al volante della vettura più veloce ma con il pilota più veloce del mondiale come compagno di squadra. Due campionati in cui, pur perdendo, non aveva sfigurato. Eppure a Rosberg sembrava mancare quel qualcosa che lo avrebbe proiettato nella dimensione dei Campioni, quel qualcosa che al suo compagno di squadra Hamilton non è mai mancato. Col tempo Nico ha imparato a perdere. Ha anche affinato le sue abilità, abbinando alla sua solita affidabilità anche una solidità mentale che forse neanche Hamilton adesso ha. Quando con quattro gare ancora da disputarsi ha capito che mantenendo il sangue freddo e giungendo sempre alle spalle di Hamilton avrebbe comunque vinto il suo primo titolo mondiale, Rosberg ha messo da parte quell'avidità che ha contraddistinto, nel bene e nel male, tanti campioni ma che gli avrebbe potuto giocare un brutto scherzo. Così ha ignorato il suo orgoglio incassando quattro sconfitte di tappa consecutive a vantaggio di un titolo mondiale finalmente suo. Nico Rosberg è il nuovo campione del mondo di Formula 1.
Rosberg, una gara tesa e difficile. Poi la gioia
Tagliato il traguardo e sceso dalla sua vettura abbraccia i meccanici, bacia la moglie, e canta in italiano "Siamo i Campioni del Mondo". Lui che ha tanti amici a Milano e parla perfettamente la nostra lingua. Sfoga una rabbia che stava covando dentro negli ultimi giri di gara, quando Hamilton, in testa, ha iniziato a rallentare per farsi raggiungere da Rosberg che, dietro di se, vedeva avvicinarsi Vettel e Verstappen. A quel punto il tedesco di casa Mercedes era in gabbia: o tentava un sorpasso sul compagno di squadra oppure avrebbe dovuto difendersi con le unghie dai piloti che ormai lo seguivano a pochi metri. In ogni caso c'era il rischio di una collisione oppure di ritrovarsi quarto al traguardo ed ancora una volta senza corona iridata. Rosberg ha mantenuto la calma, ha rintuzzato i timidi attacchi di Vettel, il quale molto signorilmente non voleva rischiare il contatto con un pretendente al titolo, ed ha seguito fino alla bandiera a scacchi il compagno di squadra.
Hamilton, bisogna saper perdere
A Rosberg il titolo mondiale, ad Hamilton la gara. Peccato che il pilota inglese abbia mostrato poca sportività cercando di mettere in difficoltà il compagno di squadra ed ignorando le indicazioni del suo box che via radio lo incitava ad andare semplicemente a vincere. Però si sa, i grandi campioni non fanno sconti a nessuno eccedendo a volte nell'arroganza. Nonostante "il piano" di Hamilton la Formula 1 ha oggi un campione diverso. Mai sopra le righe nelle dichiarazioni, anti-star per eccellenza, un uomo di famiglia. Un uomo di uno stile diverso, non necessariamente migliore ma diverso. Nico non somiglia neanche al padre Keke, anch'egli campione del mondo, nel lontano 1982. Per la prima volta dopo gli Hill un figlio ricalca le orme del padre iridato.
Ferrari: finalmente sul podio! Che gara!
La gioia di casa Mercedes è stata accompagnata dalla soddisfazione Ferrari per il podio meritatamente conquistato da Vettel. Il ferrarista dopo una partenza indecisa ha approfittato di un'ottima strategia che gli ha permesso nel finale di rimontare macinando con facilità gli avversari, in virtù di gomme supersoft montate per gli ultimi giri di gara. Il tedesco si è tolto anche la soddisfazione di sorpassare in pista, stavolta senza complicazioni, Max Verstappen. L'olandese, reduce da un Gran Premio del Brasile che lo ha visto stupendo protagonista, nel corso del primo giro è incappato in un brutto errore che lo ha fatto sprofondare in fondo al gruppo. Grazie ad una sosta in meno rispetto agli altri è comunque terminato quarto battendo un deludente Ricciardo, quinto, che non ha saputo ripetere il terzo posto realizzato in qualifica. Il buon risultato di Vettel ha fatto da contraltare ad una prestazione incolore di Raikkonen, sesto al traguardo. Il finlandese ha da recriminare per una strategia che lo ha penalizzato nei confronti dei suoi principali avversari ma non è parso incisivo come altre volte è stato quest'anno. Come dichiarato dal team principal Arrivabene la Ferrari ha chiuso con una prestazione "dignitosa".
Una stagione difficile per la squadra di Maranello
Una stagione partita con l'obiettivo del mondiale e terminata con un podio ma a secco di vittorie, come non succedeva dal 2014, anno delle dimissioni del Presidente Montezemolo. Nella fine il principio, verrebbe da dire. Per la squadra di Maranello il 2017 presenterà la grande opportunità di uno stravolgimento regolamentare. La storia insegna che i grandi cambiamenti portano nuovi vincitori, vedi Brawn e Red Bull nel 2009 e Mercedes nel 2014, chissà a chi toccherà fra pochi mesi. Nell'attesa di vedere come andranno le cose in un campionato che non vedrà più al volante Felipe Massa e l'iridato 2009 Jenson Button, a casa Rosberg si festeggia Nico, il nuovo Re della Formula 1.
C3 giunta alla terza generazione e venduta dal 2002 ad oggi in più di 3milioni e mezzo di unità, ha mutuato dagli altri modelli le soluzioni migliori, come gli Gli Airbump®, firma grafica inaugurata con Citroën C4 Cactus. Il frontale si rifà invece alla C4 Picasso più recente. Oggi C3 ha cinque posti comodi con un vano bagagli di 300litri. Grande possibilità di personalizzazione basata su 36 combinazioni differenti di vernice con nuovi colori. Tre anni di accurati sauditi di design, in cui sono stati ristudiati anche gli interni.
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Pioggia, incidenti e tanti sorpassi. Verstappen fa lo show, Hamilton vince e rimane in corsa per il titolo. Rosberg mantiene i nervi saldi e conquista un secondo posto che lo avvicina al sogno mondiale.
di Matteo Landi
Pioggia, pista bagnata ed un circuito carico di storia, spesso teatro di meravigliosi duelli. Penultima gara del mondiale ed ancora il titolo in palio. C'erano tutti gli ingredienti per assistere ad una gara memorabile. Come poi è stata. Peccato per i tanti giri che hanno visto la safety car comandare il gruppo e per le due bandiere rosse che hanno interrotto provvisoriamente una gara durata più di tre ore. Ogni volta che piove la Formula 1 torna a confrontarsi con "il rischio", un elemento intrinseco nello sport automobilistico, dal quale il Circus cerca di rimanere lontano da quando si è consumata la tragedia di Jules Bianchi. Arrivando a volte al ridicolo. In questa occasione, a macchine ferme sperando che la pioggia cessasse, i commissari devono essersi resi conto che ormai stava giungendo l'imbrunire ed hanno dato l'ultima bandiera verde nonostante la pioggia non accennasse a diminuire e la pista non fosse migliorata. Se davvero l'intento è quello di evitare il più possibile gli incidenti, è quasi incomprensibile che ancora viga la regola del "parco chiuso" che impedisce alle vetture di essere modificate fra qualifiche e gara. Una regola nata con la scusa del contenimento dei costi ma adesso, visti anche i limiti stagionali di power unit e trasmissioni ed il divieto del muletto, non ha più ragione di esistere. A maggior ragione si dovrebbe sacrificare in virtù dei vantaggi in termini di sicurezza che l'adeguamento dell'assetto delle vetture alle diverse condizioni atmosferiche comporterebbe.
Verstappen show: niente polemiche, stavolta si è messo in mostra per il talento
Nonostante tutto i piloti hanno dimostrato che le gare bagnate possono ancora regalare tante emozioni, ed una volta liberi dalla safety car alcuni di loro hanno messo in mostra doti fuori dal comune. Fra questi sicuramente figura Max Verstappen, autore dei più bei sorpassi della gara, compiuti sfruttando traiettorie ai più non percorribili. Una scelta errata del suo box, che lo ha richiamato per montargli gomme intermedie quando le condizioni atmosferiche e dello scivoloso asfalto invitavano a correre con gomme da bagnato, ha costretto Verstappen ad un'ulteriore sosta che lo ha fatto sprofondare in fondo al gruppo. Buon per gli spettatori che hanno assistito ad uno degli spettacoli più belli degli ultimi anni. A suon di sorpassi il pilota olandese è risalito fino alla terza posizione finale dietro al duo Mercedes.
Doppietta Mercedes. Hamilton vince, Rosberg convince
I due alfieri della casa tedesca hanno svolto alla perfezione i loro compiti, tenendosi lontani dai guai, senza farsi prendere dal panico quando la gara veniva neutralizzata o interrotta ed il loro vantaggio sistematicamente si azzerava. Hamilton ha corso da campione qual'è, sapendo che il suo unico risultato utile per rimanere in corsa per il titolo era la vittoria. Rosberg, che aveva tutto da perdere, ha prima lasciato sfogare Verstappen quando questo lo ha sopravanzato, sfruttando poi l'errore strategico Red Bull per giungere secondo. Una gara poco appariscente ma di estrema sostanza quella del tedesco, a cui, in caso di ulteriore vittoria di Hamilton, basterà giungere terzo ad Abu Dhabi per coronarsi campione del mondo. Una gara pazza quella di Interlagos, che per certi versi ha ricordato quella che nel 2008 laureò campione del mondo Hamilton con un punto di vantaggio su Massa che vinse la gara.
Massa: ultimo Gran Premio di casa
Per il brasiliano si è trattata dell'ultima gara in patria, il prossimo Gran Premio di Abu Dhabi sarà l'ultimo di una carriera ricca di emozioni. 11 vittorie tutte al volante della Ferrari, il terribile incidente del 2009 in cui rischiò la vita, e la concente delusione della sconfitta mondiale mentre fra le lacrime si batteva il petto davanti a migliaia di tifosi che lo acclamavano. Come hanno fatto in questo suo ultimo Gran Premio del Brasile quando, dopo essere uscito di pista per incidente, si avviava a piedi verso il suo box piangendo avvolto dalla bandiera carioca fra gli applausi di tifosi ed addetti ai lavori. Uno dei momenti più toccanti degli ultimi anni di una Formula 1 che a volte sa regalare sensazioni quasi dimenticate.
Ferrari, ancora poche soddisfazioni
A muro c'è finito anche Kimi Raikkonen. Dopo un'ottima terza posizione conquistata nelle prove di qualificazione il finlandese ha perso, come tanti, il controllo della sua vettura, in balia delle difficili condizioni dell'asfalto. La sua gara però, a differenza di altri che sono riusciti ad evitare il ritiro, è finita contro il muro. La Ferrari ha conquistato solo un quinto posto con Vettel. Il tedesco, anch'esso non esente da errori, è finito in testacoda e fuori pista. Ha poi rimontato compiendo un buon finale di gara ma il suo rendimento non è sembrato travolgente, soprattutto se confrontato con quello dell'eroe di giornata Verstappen. Peccato che l'olandese sia spesso al centro dell'attenzione per certe sue azioni scorrette perchè quando compie gare così ci si rende conto di trovarsi davanti ad un futuro campione.
L'ammiraglia Volvo si presenta lunga quasi 5 metri con imponente griglia anteriore e capiente vano bagagli anche nella versione berlina. L'abbondanza di volumi interni, la silenziosità e la maneggevolezza contribuiscono al comfort di marcia. Le motorizzazioni, sono 4 cilindri 2 litri e tutte abbinate ad un ottimo automatico a trazione anche integrale: T4 benzina da 254 Cv, T5 benzina da 320 Cv, D4 diesel da 190 Cv e D5 da 235. Prezzi da 44.960 euro a 70.540 euro.
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Dall'immediato Dopoguerra sino ai giorni nostri, le auto presenti allo stand Mercedes-Benz ad Auto e Moto d'Epoca 2016 di Padova. Dalla 300 SL ad ali di gabbiano, alla W196 che ha stravinto nei Campionati di Formula 1 del '54 e del '55 creando il mito della "Freccia d'Argento".
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Citroen C4 Picasso e Grand Picasso si rinnovano con design migliorato nel frontale e nell'area posteriore gradevole e armoniosa nelle linee. Una vettura molto piacevole da guidare anche nella versione a sette posti e sospensioni che assorbono perfettamente buche e avvallamenti del terreno. Il cambio automatico EAT6 contribuisce ad ottimizzare la qualità della vita. Una vettura che coniuga al meglio tenuta di strada e prestazioni brillanti in accelerazione.
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Quattro ore dopo la fine della gara i commissari penalizzano Vettel che perde il podio. Che sport è questo?
di Matteo Landi
Avevamo assistito all'abbraccio libertorio fra Vettel ed Arrivabene. La Ferrari tornava finalmente sul podio dopo una gara carica di tensioni ed adrenalina. Vettel dopo una bella rimonta aveva incontrato in Verstappen un ostacolo insormontabile. Non per la sua velocità ma per la sua ostinazione a non voler cedere la terza posizione al tedesco dopo averla mantenuta solo grazie ad un plateale taglio di percorso. Così facendo aveva pure permesso al compagno Ricciardo di rinvenire su Vettel tentando persino un sorpasso al quale il ferrarista si è duramente, ma lealmente opposto. Terminata la gara era giusto applaudire i commissari, pronti a resistuire a Vettel un meritato podio infliggendo a Verstappen cinque secondi di penalità. Ma quattro ore è arrivata la doccia fredda: 10 secondi di penalità a Vettel per come ha resistito all'attacco di Ricciardo. Come dire che la resistenza dura ma corretta di Vettel, che ha lasciato lo spazio a Ricciardo per entrare e completare la curva, è più grave di un evidente taglio di percorso. Assurdo. Soprattutto considerando che la situazione si era creata in seguito all'atteggiamento sconsiderato di Verstappen. Così facendo i commissari hanno completato il piano che alla Red Bull non era riuscito in pista, quando ha permesso al suo pilota di tenere dietro il ferrarista consentendo a Ricciardo di raggiungere il podio. Doppiamente assurdo. Pensare che con la penalità ricevuta Vettel è stato quindi classificato dietro al pilota che avrebbe dovuto restituirgli la posizione e che per questo è stato sanzionato.
Vettel penalizzato per presunta "Manovra Verstappen"
Le mancate penalità ricevute da Verstappen, che più volte durante l'anno si è spostato pericolosamente in frenata per opporsi ad un sorpasso, avevano creato un pericoloso precedente inducendo i commissari a ribadire una regola già scritta, coprendosi di ridicolo. In Messico la Formula 1 ha perso definitivamente la faccia quando gli stessi commissari, capitanati da un Charlie Whiting oramai in stato confusionale, hanno inflitto a Vettel la pena che in tante occasioni avrebbe meritato Verstappen, nonostante il ferrarista abbia, a differenza di quanto spesso fatto dal giovane olandese, lasciato all'avversario lo spazio per eseguire la curva. Se da una parte si è assistito alla decisione arbitrale più vergognosa degli ultimi anni, dall'altra risulta ormai evidente la perdita di potere politico di una Ferrari incapace di difendersi di fronte ai torti subiti.
Ferrari senza più potere politico
Senza andare indietro alle forti prese di posizione del Drake vengono in mente i tempi in cui Ross Brawn e soci riuscivano a ribaltare squalifiche, come in Malesia 1999, o Stefano Domenicali, silurato nel 2014, che riusciva a farsi valere di fronte ai commissari che avevano messo in discussione il titolo vinto da Raikkonen al termine del gran premio del Brasile 2007. Vengono i brividi a pensare al silenzio assordante di Marchionne, un Presidente che dopo l'affronto subito dalla squadra più blasonata della Formula 1 non ha trovato il tempo necessario per esprimere un disappunto su un avvenimento che forse, preso dai suoi mille impegni, non lo ha neanche colpito. Così resta da una parte la convinzione che si sia consumata una terribile ingiustizia, dall'altra la sensazione che adesso la Ferrari conti politicamente meno di un'azienda produttrice di bevande energetiche. Ci fosse ancora Enzo Ferrari probabilmente la squadra di Maranello diserterebbe gli ultimi due gran premi dell'anno.
Un modello del grande marchio mondiale spegne 40 candeline: la Fiesta. Leader nelle vendite in Europa negli ultimi quattro anni. Stile dinamico, interni curati e tecnologie all'avanguardia con il sistema di connettività a comandi vocali avanzati e quello di sicurezza per ridurre gli incidenti. Nella famiglia delle compatta di Ford spicca la nuova Fiesta ST200 con una spaventosa grinta dovuta ai 200Cv che arriva sino a 230 Km/h.
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Il tedesco rimonta, combatte e riporta sul podio la Ferrari. Vince Hamilton davanti a Rosberg. Verstappen, folle e fuori dalle regole.
di Matteo Landi
Ha vinto ancora la Mercedes. Hamilton ha ridotto ulteriormente il suo distacco in classifica mondiale dal leader Rosberg, che ha corso pensando ad un titolo mai per lui così vicino. Qualunque cosa farà Hamilton nelle ultime due gare a Rosberg basteranno un secondo ed un terzo posto per aggiudicarsi la sua prima corona. Considerando la vettura che guida il compito del tedesco appare semplice, ma dovrà cercare di mantenere i nervi saldi e per lui, considerando l'inesperienza in tema di "volate mondiali", potrebbe essere arduo. Se la lotta per le prime due posizioni ha avuto un epilogo scontato lo stesso non si può dire della battaglia per il terzo posto che ha visto coinvolti i due alfieri Red Bull e Vettel. Una sfida a tre emozionante ed estrema terminata sotto la bandiera scacchi con il terzo posto di Verstappen, che tuttavia non è salito sul podio a vantaggio di Sebastian Vettel. Ancora una volta il giovane olandese si è reso protagonista di una serie di scorrettezze e la penalità di cinque secondi ricevuta al termine della gara rende solo parzialmente giustizia.
Verstappen: irriverente e folle. Vettel, gara da campione
In partenza il pilota Red Bull è entrato in collisione con Rosberg, rischiando di eliminare un contendente al titolo, poi ha dato il peggio del suo repertorio quando Vettel è arrivato alle sue spalle nel finale di gara. Il tedesco, scattato dalla settima piazza della griglia di partenza, ha corso da campione mostrando quell'intensità mentale che la Ferrari si sarebbe aspettata da lui durante tutto l'anno. Ha gestito bene le gomme soft con le quali è partito, tanto da fare il primo pit-stop dopo più di 30 giri, ben oltre il presunto limite fisico della gomma stabilito dalla Pirelli, ed è poi rinvenuto furiosamente fino a raggiungere Verstappen, in quel momento terzo dietro le due frecce d'argento.
Vettel, Verstappen e Ricciardo: che finale di gara!
L'olandese, sempre estremo nelle sue manovre di difesa, stavolta ha sbagliato il punto di staccata arrivando decisamente lungo quando Vettel stava ormai impostando il sorpasso e tagliando il tracciato. A niente è servito l'ordine impartito dal box Red Bull di farsi sopravanzare da Vettel. La sua difesa oltre i limiti regolamentari ha inoltre permesso a Ricciardo di recuperare secondi preziosi su Vettel fino al tentativo di sorpasso dell'australiano. Il ferrarista ha però chiuso arrivando al contatto. Una difesa dura, rabbiosa, quella di Vettel, che non ci stava assolutamente a perdere un podio che sentiva suo. Tagliato il traguardo il ferrarista ha poi definitivamente perso l'amplomb teutonico appellando Verstappen in ogni modo ma la sua rabbia si è placata quando è stato chiamato sul podio, proprio mentre l'olandese si stava preparando alla cerimonia. Una situazione inusuale, quasi surreale, ma bisogna dar merito ai commissari di aver preso rapidamente una decisione scontata ma poco coerente se si considera il via di Hamilton.
Hamilton imprendibile e fortunato
La gara dell'inglese ha avuto un solo scossone alla partenza, quando è uscito alla prima curva tagliando il percorso esattamente come fatto da Verstappen. Senza ricevere penalità. La sanzione impartita a Verstappen è stata corretta ma, forse, avrebbero dovuto fare altrettanto con Hamilton che ha sfruttato la via di fuga, in parte in asfalto ed in parte erbosa, per riprendere la pista senza perdere posizioni. La mancata penalizzazione non ha comunque inciso sull'esito della gara che Lewis, visto il ritmo tenuto, avrebbe comunque fatta sua.
Raikkonen: bene in qualifica, male in gara
La Ferrari è dunque tornata sul podio, non succedeva da cinque gran premi. Alla lotta per l'ultimo gradino avrebbe potuto partecipare anche Raikkonen. In gara Il finlandese, ancora una volta più rapido di Vettel in qualifica, è stato veloce solo a tratti ed ha conquistato un misero sesto posto, anche se rimarrà nella memoria degli appassionati il suo sorpasso su Hulkenberg. Il ferrarista ormai da diversi giri alle spalle del rivale ha rotto gli indugi a poche tornate dalla bandiera a scacchi sorpassandolo all'esterno ed inducendolo all'errore. Il rendimento dell'ultimo campione del mondo Ferrari è però risultato complessivamente inferiore a quello di Vettel, che in termini di intensità agonistica stavolta lo ha sovrastato. Il tedesco ha finalmente riportato il sorriso in Ferrari con un podio che profuma di vittoria, per come è maturato. Un ottimo presupposto per le ultime due gare stagionali, in cui la squadra di Maranello dovrà cercare di confermare quando mostrato nella gara messicana cercando di salire ancora sul podio, cercando di approfittare della lotta per il titolo che coinvolge i piloti Mercedes per conquistare una vittoria che renderebbe meno amaro questo 2016.
La Peugeot 3008 è tutta nuova e verrà lanciata nei mercati di tutta Europa nei prossimi giorni. Nuovi anche i motori con i 4 cilindri 1.6 e 2.0 benzina e diesel con potenze fino a 180 Cv e nuovo cambio EAT6. Prezzi fra 23.150 euro e 37.800 euro. Nuovissimi i sistemi di controllo come quello che si aziona al momento di affrontare una discesa ripida. Hill Assist Descent Control (HADC) è una nuova funzione di assistenza in discesa che permette dii controllare perfettamente e in tutta sicurezza il proprio veicolo e la sua traiettoria, in presenza di forti pendenze.
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La nuova Nissan Micra è più bassa, larga e lunga con un deciso aumento di volumetrie interne. La quinta generazione raggiunge 125 varianti di personalizzazione per offrire una versione perfettamente tagliata su misura. Una maggior sensazione di sicurezza alla guida e spazio extra per i guidatori più alti. Tanti i dispositivi per la sicurezza, presi dall'alto di gamma, fra cui l'Around View Monitor. Le vendite in Europa inizieranno a marzo 2017.
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Importanti i volumi di carico con due file si sedili che vanno da 1978 a 2932 litri con i portelloni laterali che si possono aprire con un telecomando o passando un piede sotto al parafango posteriore: Citroen Space Tourer è in grado di rispondere appieno alle aspettative come tenuta di strada e comfort.
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L'inglese torna alla vittoria. Rosberg secondo mantiene la testa del mondiale a sole tre gare dalla fine. Ferrari, un ritiro ed un altro inutile quarto posto.
di Matteo Landi
Il ruggito del campione del mondo. Hamilton si ricorda la ricetta per vincere e ad Austin torna al successo. Non succedeva da fine luglio. Un weekend perfetto quello dell'inglese che stavolta non sbaglia nulla, conquista la pole position e domina fino al traguardo non lasciando scampo agli avversari. Nessuno è mai riuscito ad avvicinarlo. Dopo aver lasciato per strada svariati punti negli ultimi gran premi, l'inglese ritrova se stesso ma è forse troppo tardi. Rosberg, dopo una partenza infelice che lo porta a transitare terzo al termine del primo giro, mostra la maturità necessaria per il raggiungimento del suo primo titolo mondiale.
Rosberg fa il ragioniere per avvicinare il sogno mondiale
Il tedesco prima rimane calmo dietro a Ricciardo, non cercando un difficile sorpasso considerando che ad inizio gara il ritmo di Mercedes e Red Bull era simile, poi approfitta del regime di virtual safety car necessario per rimuovere la vettura ritirata di Verstappen, per portarsi in seconda posizione. Se Rosberg terminerà nello stesso modo le ultime tre gare della stagione si laurerà campione del mondo, qualsiasi siano i risultati di Hamilton. In un giorno in cui Mercedes la fa da padrona, agli altri non resta che la lotta per il gradino più basso del podio che ancora una volta non si tinge di rosso.
Ferrari: un 2016 che non ha più niente da dire
A Maranello, in attesa di un 2017 che porterà con se uno stravolgimento regolamentare di impatto simile a quello che nel 2014 ci consegnò la Formula ibrida, evidentemente non vedono l'ora che termini questa lunga agonia che sta trascinando la Scuderia in un baratro di insoddisfazione con il rischio dell'ennesima lotta politica intestina. In Texas la Ferrari ci mostra il peggio del suo repertorio: un cambio gomme disgraziato che ha costretto al ritiro Raikkonen ed una vettura, quella di Vettel, che sbandava paurosamente sulle curve veloci di Austin. Alla fine la Ferrari ha raccolto l'ennesimo quarto posto che poteva essere quinto, se fosse rimasto in pista Verstappen.
Red Bull a due facce: Ricciardo sul podio, Verstappen out
L'olandese poteva aspirare al podio ma dopo essere entrato ai box al momento sbagliato, cogliendo di sorpresa i suoi meccanici e perdendo secondi preziosi, un guasto lo ha obbligato al ritiro. A quel punto il pilota Red Bull invece di parcheggiare la vettura a bordo pista ha proseguito ad andatura ridotta nella speranza di poter raggiungere il suo box, nonostante ciò potesse comportare un pericolo per gli altri piloti. Verstappen è sicuramente un pilota di talento e la sicurezza che mostra in pista è fuori dal comune per la sua età, ma certi suoi atteggiamenti continuano a lasciare perplessi. Sarebbe ingeneroso non puntare i riflettori su Ricciardo, ancora una volta a podio, più concreto del compagno. L'arrivo in squadra del baby fenomeno olandese a detta di molti avrebbe dovuto destabilizzare Ricciardo che invece ha trovato nel confronto interno nuova linfa ed è ora sempre più saldamente al terzo posto nella classifica mondiale.
Haas, davanti al pubblico di casa torna a punti
Davanti al suo pubblico è tornata a raccogliere punti mondiali, anche se solamente uno, la debuttante Haas: non succedeva da nove gare. Una grande soddisfazione per la squadra americana che corre con materiale tutto italiano, vista la collaborazione con Dallara e Ferrari, nella speranza che prima o poi torni in Formula 1 un pilota statunitense: lo meriterebbe il numeroso e caloroso pubblico americano accorso ad assistere ad una delle gare meno spettacolari dell'anno.
Renault punta sull'elettrico di altissimo livello, con la Trezor Concept, caratterizzata da un'unica grande portiera che comprende anche il tetto e permette l'accesso sollevandosi completamente. Prototipo estremo verso la guida autonoma.
Presenti al Salone di Parigi il nuovo Suv Koleos, alto di gamma del settore realizzato da Renault, lussuoso e moderno e la Zoe per quanto concerne l'elettrico.
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Alex vince l'ultima gara del Campionato Italiano Gran Turismo e ci regala un altro capitolo della sua meravigliosa storia. Festeggiano il titolo Stefano Gai, Mirko Venturi e la Ferrari. Che weekend al Mugello!
di Matteo Landi
Alessandro Zanardi ha quasi 50 anni. Nella sua carriera automobilistica ha sbaragliato gli americani, vincendo due titoli CART consecutivi nel 1997 e 1998, quando la massima Formula d'oltreoceano faceva concorrenza alla Formula 1 in termini tecnologici e di esposizione mediatica, con uno spettacolo persino superiore. A garantirlo ci pensava Alex "Pineapple" Zanardi, con i suoi sorpassi entrati nella storia delle corse e le sue donuts, le spettacolari esultanze che condivano le sue vittorie. Nel 1999 al volante di una recalcitrante Williams ha conosciuto il sapore della sconfitta ma, tornato nella Formula americana, era pronto a stupire ancora il mondo se in quel maledetto 15 settembre 2001 al Lausitzring un incidente non gli avesse negato la vittoria e portato via le gambe. Senza gli arti inferiori ma con la tempra di un guerriero ha vissuto una seconda giovinezza. E' tornato al volante, ed alla vittoria, nel Turismo con la BMW, poi ha conquistato ori olimpici a ripetizione con la handbike, e la scorsa domenica un nuovo successo sempre con la casa tedesca sul circuito del Mugello per l'ultima gara del Campionato Italiano Gran Turismo. Sembrerebbe la vita di un eroe dei fumetti, di quelli che al cinema fanno il record di incassi, invece è l'esistenza di un uomo normale, che fuori dalla pista si dedica ai tifosi ed a chiunque voglia anche solamente stringergli la mano. Sempre con il sorriso firma dediche, scambia parole con perfetti sconosciuti felici di incontrare l'uomo Zanardi, prima ancora che il poliedrico campione sportivo. Come è successo all'Autodromo del Mugello prima e dopo la gara che lo ha visto tornare al trionfo su quattro ruote a più di un anno dall'ultima apparizione di Alex in una competizione motoristica.
Zanardi vince in un contesto di livello assoluto
Gli è bastata la prima gara del sabato, che ha terminato al sesto posto, per fargli prendere confidenza con il mezzo, e toglierli la ruggine nei ruota a ruota. In gara 2, partito secondo, ha strappato una vittoria resistendo all'attacco finale di Melo, il veloce pilota brasiliano campione nel 2002 in Formula 3000 e plurivittorioso in classe GT2 a Le Mans. Giusto per far capire che il ritorno di Zanardi si è svolto in un contesto competitivo e professionale. Avrebbe dovuto far parte della scena anche Mirko Bortolotti, il più veloce nelle prove con la sua Lamborghini Huracan, ma l'incidente che lo ha costretto al ritiro in gara 1 non gli ha permesso di essere al via nella corsa conclusiva a causa degli ingenti danni subiti dalla sua vettura. Un vero peccato per uno dei migliori giovani piloti italiani dell'ultimo decennio. Campione di Formula 2 nel 2011, e vincitore del Campionato Italiano di Formula 3 nel 2008, anno che lo vide anche alla guida della Ferrari di F1 in occasione di un test a Fiorano quando stabilì il record della pista. Peccato che non sia riuscito ad arrivare a competere nella massima Formula, ma le dinamiche che portano alla F1 spesso non seguono logiche meritocratiche. In ogni caso si è trattato di un buon 2016 per Bortolotti, costantemente nelle zone nobili della classifica.
Festa BMW, festa Ferrari, festa di tutti
Oltre a Zanardi hanno festeggiato Stefano Gai e Mirko Venturi: al volante della loro Ferrari 488 hanno trionfato in Gara 1 aggiudicandosi, grazie ai punti conquistati con il sesto posto nella gara conclusiva, il titolo di campioni italiani Gran Turismo. Una grande festa per loro e per tanti spettatori accorsi al Mugello attirati dalla presenza di "Iron Man Zanardi". Oltre alle gioie che ci ha regalato per le sue vittorie, oltre all'esempio di vita che ci dona tutti i giorni, grazie anche per aver avvicinato tante persone ad una delle principali competizioni automobilistiche italiane.
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Bmw amplia la propria gamma introducendo la X2 prevista per il 2018 e caratterizzata da grandi ruote da 21 pollici. La nuova generazione della Clubaman John Cooper Works da 321Cv monta il motore più potente mai montato su una Mini. L'auto sarà in vendita a partire da 37mila euro.
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Sabato 22 e domenica 23 ottobre, il Concessionario Chierici Angelo torna a aprire le porte. Tutta la gamma Citroen e Ds a disposizione. Vieni a scoprire come soddisfare le lue più piacevoli abitudini. Solo questo mese, quante volte hai riso a crepapelle in macchina?
Parma 21 ottobre 2016 - Sabato 22 e Domenica 23 ottobre si rinnova l'occasione di prendere contatto con la gamma Citroen e DS presso alla Concessionaria Citroen di Parma.
A partire dalle 9,30 sino alle 12,30 e poi nuovamente dalle 15,30 alle 19,00 tutte le novità di casa Citroen saranno a vostra disposizione.
E' molto interessante scoprire come vivi a bordo della tua auto. Ecco alcuni dei risultati più curiosi, che illustrano le tue abitudini quando viaggi in auto. Scopri tutto quello che vivi in macchina in questi estratti del sondaggio esclusivo CSA Research/Citroen "Le nostre vite in macchina" effettuato nel 2016 su 3500 conducenti e passeggeri di 7 paesi europei.
Venite a informarvi da Chierici Angelo - Show Room - Via Emilia Est,131/a - Parma
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Porte aperte è l'occasione per prendere contatto con tutte le novità di casa Citroen e DS
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Sabato 22 e domenica 23 ottobre, il Concessionario Chierici Angelo torna a aprire le porte. Tutta la gamma Citroen e Ds a disposizione. Vieni a scoprire come soddisfare le lue più piacevoli abitudini. Solo questo mese, quante volte hai riso a crepapelle in macchina?
Parma 20 ottobre 2016 - Sabato 22 e Domenica 23 ottobre si rinnova l'occasione di prendere contatto con la gamma Citroen e DS presso alla Concessionaria Citroen di Parma.
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Parma 18 ottobre 2016 -
Sabato 22 e Domenica 23 ottobre si rinnova l'occasione di prendere contatto con la gamma Citroen e DS presso alla Concessionaria Citroen di Parma.
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Il marchio del Leone al Salone del Parigi ha presentato il nuovo 3008. L'ultimo arrivato di casa Peugeot è il Suv futuristico con il quale promette di stravolgere il segmento di riferimento. Un ricco bagaglio di tecnologia e sicurezza di marcia: totalmente rinnovato il sistema Grip Control arricchito di funzioni, tra cui quella per mantenere il veicolo in traiettoria nelle discese difficili.
Nello stand parigino presente anche l'altra novità del settore Suv, la 5008. A sette posti decisamente king size.
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Hamilton sbaglia e Rosberg si avvicina al titolo. Mercedes conquista il terzo titolo costruttori di fila. Ferrari strategia suicida ed affidabilità che vacilla: il podio resta un miraggio.
di Matteo Landi
Terzo anno di Formula ibrida, terzo mondiale Mercedes. A Suzuka il costruttore tedesco si aggiudica con quattro gare d'anticipo il mondiale costruttori. Lo fa con una gara perfetta di Rosberg, l'ennesima in un campionato che potrebbe consegnargli il suo primo titolo iridato, nel giorno in cui Hamilton, reduce dal ritiro per motivi tecnici della Malesia, sbaglia e non va oltre alla terza posizione perdendo altri dieci punti iridiati nei confronti del capoclassifica. Dopo la debacle di una settimana fa ci si aspettava un Hamilton determinato e più affamato che mai, invece le polemiche da lui create su presunti favoritismi Mercedes nei confronti del suo compagno di squadra, quest'anno con una vettura complessivamente più affidabile, hanno finito per destabilizzarlo. L'inglese, dopo l'esitazione al via che lo ha visto sprofondare dalla seconda all'ottava posizione, si è rimboccato le maniche ed è risalito fino al podio, assistito da un mezzo come al solito superiore alla concorrenza, con la Ferrari che gli ha ridotto le fatiche quando con una strategia suicida ha negato a Vettel la gioia dello champagne.
Ferrari: questa volta sbaglia la squadra. Manca anche l'affidabilità meccanica
La squadra di Maranello è una barca che fa acqua da tutte le parti. Dopo l'errore di Vettel in Malesia ecco quello della squadra a Suzuka. Il ferrarista, qualificatosi quarto ma penalizzato di tre posizioni per quanto accaduto appunto in Malesia, è tornato a mostrare tutte le sue potenzialità quando nel corso di poche tornate si è issato in zona podio, pronto ad aggredire Verstappen, in quel momento secondo. Poi l'errore della squadra che ha deciso di lasciarlo troppo a lungo in pista con gomme ormai usurate, ma convinti che con le gomme morbide montate all'ultima sosta Vettel avrebbe potuto rimontare ed arrivare alle spalle di Rosberg. Fatto il pit stop il tedesco si è trovato dietro ad Hamilton. Per qualche giro Vettel ha cercato il sorpasso, poi gli suoi pneumatici hanno perso di efficacia ed ha terminato quarto, davanti a Raikkonen. Se Vettel ha subito la strategia errata scelta dal box Ferrari, il finlandese ha invece da recriminare per l'ennesimo problema tecnico che ha vanificato la sua qualifica da sogno: dopo la terza posizione conquistata sabato, al box del Cavallino hanno dovuto sostituire il cambio alla vettura di Raikkonen che così ha dovuto scontare cinque posizioni di penalità. Partito ottavo con pazienza è risalito fino alla quinta posizione finale. L'amarezza dei ferraristi mostrata nel dopo gara è più che giustificata, considerando la velocità mostrata dalla loro vettura, forse non al livello della Mercedes, ma sicuramente superiore alle Red Bull di Verstappen e Ricciardo.
Red Bull ancora sul podio
L'australiano, reduce dal successo malese, questa volta non ha convinto ed è risultato complessivamente meno veloce ed incisivo di Verstappen. Al via l'olandese ha approfittato dell'errore di Hamilton e si è issato in seconda posizione. Quando al penultimo giro l'inglese ha tentato di sorpassarlo Verstappen ha difeso con i denti la posizione portando all'errore il tre volte campione del mondo che è stato costretto a tagliare la chicane.
Verstappen richiamato dai commissari
Questa volta il giovane pilota, spesso graziato dai commissari nonostante la sua condotta scorretta, ha agito nei limiti delle regole ma la durezza con cui lo ha fatto gli è costata un richiamo da Charlie Whiting. Avvertimento abbastanza ridicolo da parte del direttore di gara che non aveva sentito il bisogno di sanzionare il giovane pilota a Spa, quando ha spinto fuori pista Raikkonen, sostanzialmente la stessa manovra che costò una penalità a Rosberg in Germania quando non lasciò spazio proprio a Verstappen. Altre volte il pilota Red Bull si è spesso reso protagonista di atteggiamenti pericolosi per sé e per i suoi colleghi ma in direzione gara se ne accorgono solo adesso, quando a farne le spese è il campione del mondo in carica. La ramanzina ricevuta da Verstappen non è però bastata alla Mercedes che ha avanzato un reclamo ufficiale contro la condotta del pilota Red Bull. La richiesta, che visti i precedenti cadrà con ogni probabilità nel vuoto, riceverà una risposta solamente ad Austin, sede del prossimo Gran Premio, non potendo i commissari ascoltare i piloti coinvolti in quanto hanno già lasciato il circuito di Suzuka.
Hamilton: fra lui ed il titolo una montagna da scalare
Hamilton adesso si trova a ben 33 punti di distacco dal compagno di squadra Rosberg che, a quattro gare dal termine, sente odore di titolo mondiale. Sarebbe una rivincita importante per un pilota che sembrava designato a subire la personalità e la velocità di Hamiton ed invece si ritrova nei panni, conquistati con una determinazione tutta teutonica, di punta del diamante Mercedes.
Una decima generazione tutta nuova per Hoda Civic, dal telaio al baricentro alle sospensioni. Esteticamente viene esaltato il profilo aerodinamico: più lunga, larga e bassa, monta un 3 cilindri 1.0 litri con 129 Cv e un 4 cilindri 1.5 litri che ne eroga 182 Cv.
Presenti al Salone di Parigi anche la Civic Type R Prototype - Concept car di Honda - che farà il suo ingresso sul mercato nella seconda metà del 2017 e la Jazz Spotlight Edition che si distingue per la particolare connotazione estetica.
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DS5 Commande spéciale è stata messa in mostra al Salone di Parigi 2016, eseguita su misura secondo le richieste del cliente. L'acquirente più quindi scegliere stoffe e pelle, impunture e accessori.
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