Lunedì, 31 Ottobre 2016 00:25

F1, Messico: Vettel cuore e rabbia In evidenza

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F1, Messico: Vettel cuore e rabbia Foto tratta dalla pagina Facebook "Scuderia Ferrari"

Il tedesco rimonta, combatte e riporta sul podio la Ferrari. Vince Hamilton davanti a Rosberg. Verstappen, folle e fuori dalle regole.

di Matteo Landi

Ha vinto ancora la Mercedes. Hamilton ha ridotto ulteriormente il suo distacco in classifica mondiale dal leader Rosberg, che ha corso pensando ad un titolo mai per lui così vicino. Qualunque cosa farà Hamilton nelle ultime due gare a Rosberg basteranno un secondo ed un terzo posto per aggiudicarsi la sua prima corona. Considerando la vettura che guida il compito del tedesco appare semplice, ma dovrà cercare di mantenere i nervi saldi e per lui, considerando l'inesperienza in tema di "volate mondiali", potrebbe essere arduo. Se la lotta per le prime due posizioni ha avuto un epilogo scontato lo stesso non si può dire della battaglia per il terzo posto che ha visto coinvolti i due alfieri Red Bull e Vettel. Una sfida a tre emozionante ed estrema terminata sotto la bandiera scacchi con il terzo posto di Verstappen, che tuttavia non è salito sul podio a vantaggio di Sebastian Vettel.  Ancora una volta il giovane olandese si è reso protagonista di una serie di scorrettezze e la penalità di cinque secondi ricevuta al termine della gara rende solo parzialmente giustizia.

Verstappen: irriverente e folle. Vettel, gara da campione

In partenza il pilota Red Bull è entrato in collisione con Rosberg, rischiando di eliminare un contendente al titolo, poi ha dato il peggio del suo repertorio quando Vettel è arrivato alle sue spalle nel finale di gara. Il tedesco, scattato dalla settima piazza della griglia di partenza, ha corso da campione mostrando quell'intensità mentale che la Ferrari si sarebbe aspettata da lui durante tutto l'anno. Ha gestito bene le gomme soft con le quali è partito, tanto da fare il primo pit-stop dopo più di 30 giri, ben oltre il presunto limite fisico della gomma stabilito dalla Pirelli, ed è poi rinvenuto furiosamente fino a raggiungere Verstappen, in quel momento terzo dietro le due frecce d'argento.

Vettel, Verstappen e Ricciardo: che finale di gara!

L'olandese, sempre estremo nelle sue manovre di difesa, stavolta ha sbagliato il punto di staccata arrivando decisamente lungo quando Vettel stava ormai impostando il sorpasso e tagliando il tracciato. A niente è servito l'ordine impartito dal box Red Bull di farsi sopravanzare da Vettel. La sua difesa oltre i limiti regolamentari ha inoltre permesso a Ricciardo di recuperare secondi preziosi su Vettel fino al tentativo di sorpasso dell'australiano. Il ferrarista ha però chiuso arrivando al contatto. Una difesa dura, rabbiosa, quella di Vettel, che non ci stava assolutamente a perdere un podio che sentiva suo. Tagliato il traguardo il ferrarista ha poi definitivamente perso l'amplomb teutonico appellando Verstappen in ogni modo ma la sua rabbia si è placata quando è stato chiamato sul podio, proprio mentre l'olandese si stava preparando alla cerimonia. Una situazione inusuale, quasi surreale, ma bisogna dar merito ai commissari di aver preso rapidamente una decisione scontata ma poco coerente se si considera il via di Hamilton.

Hamilton imprendibile e fortunato

La gara dell'inglese ha avuto un solo scossone alla partenza, quando è uscito alla prima curva tagliando il percorso esattamente come fatto da Verstappen. Senza ricevere penalità. La sanzione impartita a Verstappen è stata corretta ma, forse, avrebbero dovuto fare altrettanto con Hamilton che ha sfruttato la via di fuga, in parte in asfalto ed in parte erbosa, per riprendere la pista senza perdere posizioni. La mancata penalizzazione non ha comunque inciso sull'esito della gara che Lewis, visto il ritmo tenuto, avrebbe comunque fatta sua.

Raikkonen: bene in qualifica, male in gara

La Ferrari è dunque tornata sul podio, non succedeva da cinque gran premi. Alla lotta per l'ultimo gradino avrebbe potuto partecipare anche Raikkonen. In gara Il finlandese, ancora una volta più rapido di Vettel in qualifica, è stato veloce solo a tratti ed ha conquistato un misero sesto posto, anche se rimarrà nella memoria degli appassionati il suo sorpasso su Hulkenberg. Il ferrarista ormai da diversi giri alle spalle del rivale ha rotto gli indugi a poche tornate dalla bandiera a scacchi sorpassandolo all'esterno ed inducendolo all'errore. Il rendimento dell'ultimo campione del mondo Ferrari è però risultato complessivamente inferiore a quello di Vettel, che in termini di intensità agonistica stavolta lo ha sovrastato. Il tedesco ha finalmente riportato il sorriso in Ferrari con un podio che profuma di vittoria, per come è maturato. Un ottimo presupposto per le ultime due gare stagionali, in cui la squadra di Maranello dovrà cercare di confermare quando mostrato nella gara messicana cercando di salire ancora sul podio, cercando di approfittare della lotta per il titolo che coinvolge i piloti Mercedes per conquistare una vittoria che renderebbe meno amaro questo 2016.

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