Domenica, 13 Novembre 2016 22:57

F1, Brasile: caos, pioggia ed incidenti ma vince Hamilton In evidenza

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F1, Brasile: caos, pioggia ed incidenti ma vince Hamilton Fotografia tratta dalla pagina Facebook "Williams Martini Racing"

Pioggia, incidenti e tanti sorpassi. Verstappen fa lo show, Hamilton vince e rimane in corsa per il titolo. Rosberg mantiene i nervi saldi e conquista un secondo posto che lo avvicina al sogno mondiale.

di Matteo Landi

Pioggia, pista bagnata ed un circuito carico di storia, spesso teatro di meravigliosi duelli. Penultima gara del mondiale ed ancora il titolo in palio. C'erano tutti gli ingredienti per assistere ad una gara memorabile. Come poi è stata. Peccato per i tanti giri che hanno visto la safety car comandare il gruppo e per le due bandiere rosse che hanno interrotto provvisoriamente una gara durata più di tre ore. Ogni volta che piove la Formula 1 torna a confrontarsi con "il rischio", un elemento intrinseco nello sport automobilistico, dal quale il Circus cerca di rimanere lontano da quando si è consumata la tragedia di Jules Bianchi. Arrivando a volte al ridicolo. In questa occasione, a macchine ferme sperando che la pioggia cessasse, i commissari devono essersi resi conto che ormai stava giungendo l'imbrunire ed hanno dato l'ultima bandiera verde nonostante la pioggia non accennasse a diminuire e la pista non fosse migliorata. Se davvero l'intento è quello di evitare il più possibile gli incidenti, è quasi incomprensibile che ancora viga la regola del "parco chiuso" che impedisce alle vetture di essere modificate fra qualifiche e gara. Una regola nata con la scusa del contenimento dei costi ma adesso, visti anche i limiti stagionali di power unit e trasmissioni ed il divieto del muletto, non ha più ragione di esistere. A maggior ragione si dovrebbe sacrificare in virtù dei vantaggi in termini di sicurezza che l'adeguamento dell'assetto delle vetture alle diverse condizioni atmosferiche comporterebbe.

Verstappen show: niente polemiche, stavolta si è messo in mostra per il talento

Nonostante tutto i piloti hanno dimostrato che le gare bagnate possono ancora regalare tante emozioni, ed una volta liberi dalla safety car alcuni di loro hanno messo in mostra doti fuori dal comune. Fra questi sicuramente figura Max Verstappen, autore dei più bei sorpassi della gara, compiuti sfruttando traiettorie ai più non percorribili. Una scelta errata del suo box, che lo ha richiamato per montargli gomme intermedie quando le condizioni atmosferiche e dello scivoloso asfalto invitavano a correre con gomme da bagnato, ha costretto Verstappen ad un'ulteriore sosta che lo ha fatto sprofondare in fondo al gruppo. Buon per gli spettatori che hanno assistito ad uno degli spettacoli più belli degli ultimi anni. A suon di sorpassi il pilota olandese è risalito fino alla terza posizione finale dietro al duo Mercedes.

Doppietta Mercedes. Hamilton vince, Rosberg convince

I due alfieri della casa tedesca hanno svolto alla perfezione i loro compiti, tenendosi lontani dai guai, senza farsi prendere dal panico quando la gara veniva neutralizzata o interrotta ed il loro vantaggio sistematicamente si azzerava. Hamilton ha corso da campione qual'è, sapendo che il suo unico risultato utile per rimanere in corsa per il titolo era la vittoria. Rosberg, che aveva tutto da perdere, ha prima lasciato sfogare Verstappen quando questo lo ha sopravanzato, sfruttando poi l'errore strategico Red Bull per giungere secondo. Una gara poco appariscente ma di estrema sostanza quella del tedesco, a cui, in caso di ulteriore vittoria di Hamilton, basterà giungere terzo ad Abu Dhabi per coronarsi campione del mondo. Una gara pazza quella di Interlagos, che per certi versi ha ricordato quella che nel 2008 laureò campione del mondo Hamilton con un punto di vantaggio su Massa che vinse la gara.

Massa: ultimo Gran Premio di casa

Per il brasiliano si è trattata dell'ultima gara in patria, il prossimo Gran Premio di Abu Dhabi sarà l'ultimo di una carriera ricca di emozioni. 11 vittorie tutte al volante della Ferrari, il terribile incidente del 2009 in cui rischiò la vita, e la concente delusione della sconfitta mondiale mentre fra le lacrime si batteva il petto davanti a migliaia di tifosi che lo acclamavano. Come hanno fatto in questo suo ultimo Gran Premio del Brasile quando, dopo essere uscito di pista per incidente, si avviava a piedi verso il suo box piangendo avvolto dalla bandiera carioca fra gli applausi di tifosi ed addetti ai lavori. Uno dei momenti più toccanti degli ultimi anni di una Formula 1 che a volte sa regalare sensazioni quasi dimenticate.

Ferrari, ancora poche soddisfazioni

A muro c'è finito anche Kimi Raikkonen. Dopo un'ottima terza posizione conquistata nelle prove di qualificazione il finlandese ha perso, come tanti, il controllo della sua vettura, in balia delle difficili condizioni dell'asfalto. La sua gara però, a differenza di altri che sono riusciti ad evitare il ritiro, è finita contro il muro. La Ferrari ha conquistato solo un quinto posto con Vettel. Il tedesco, anch'esso non esente da errori, è finito in testacoda e fuori pista. Ha poi rimontato compiendo un buon finale di gara ma il suo rendimento non è sembrato travolgente, soprattutto se confrontato con quello dell'eroe di giornata Verstappen. Peccato che l'olandese sia spesso al centro dell'attenzione per certe sue azioni scorrette perchè quando compie gare così ci si rende conto di trovarsi davanti ad un futuro campione.

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