Lunedì, 24 Ottobre 2016 00:23

F1, Stati Uniti: il ruggito di Hamilton In evidenza

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F1, Stati Uniti: il ruggito di Hamilton foto tratta dalla pagina Facebook "Mercedes Amg Petronas"

L'inglese torna alla vittoria. Rosberg secondo mantiene la testa del mondiale a sole tre gare dalla fine. Ferrari, un ritiro ed un altro inutile quarto posto.

di Matteo Landi

Il ruggito del campione del mondo. Hamilton si ricorda la ricetta per vincere e ad Austin torna al successo. Non succedeva da fine luglio. Un weekend perfetto quello dell'inglese che stavolta non sbaglia nulla, conquista la pole position e domina fino al traguardo non lasciando scampo agli avversari. Nessuno è mai riuscito ad avvicinarlo. Dopo aver lasciato per strada svariati punti negli ultimi gran premi, l'inglese ritrova se stesso ma è forse troppo tardi. Rosberg, dopo una partenza infelice che lo porta a transitare terzo al termine del primo giro, mostra la maturità necessaria per il raggiungimento del suo primo titolo mondiale.

Rosberg fa il ragioniere per avvicinare il sogno mondiale

Il tedesco prima rimane calmo dietro a Ricciardo, non cercando un difficile sorpasso considerando che ad inizio gara il ritmo di Mercedes e Red Bull era simile, poi approfitta del regime di virtual safety car necessario per rimuovere la vettura ritirata di Verstappen, per portarsi in seconda posizione. Se Rosberg terminerà nello stesso modo le ultime tre gare della stagione si laurerà campione del mondo, qualsiasi siano i risultati di Hamilton. In un giorno in cui Mercedes la fa da padrona, agli altri non resta che la lotta per il gradino più basso del podio che ancora una volta non si tinge di rosso.

Ferrari: un 2016 che non ha più niente da dire

A Maranello, in attesa di un 2017 che porterà con se uno stravolgimento regolamentare di impatto simile a quello che nel 2014 ci consegnò la Formula ibrida, evidentemente non vedono l'ora che termini questa lunga agonia che sta trascinando la Scuderia in un baratro di insoddisfazione con il rischio dell'ennesima lotta politica intestina. In Texas la Ferrari ci mostra il peggio del suo repertorio: un cambio gomme disgraziato che ha costretto al ritiro Raikkonen ed una vettura, quella di Vettel, che sbandava paurosamente sulle curve veloci di Austin. Alla fine la Ferrari ha raccolto l'ennesimo quarto posto che poteva essere quinto, se fosse rimasto in pista Verstappen.

Red Bull a due facce: Ricciardo sul podio, Verstappen out

L'olandese poteva aspirare al podio ma dopo essere entrato ai box al momento sbagliato, cogliendo di sorpresa i suoi meccanici e perdendo secondi preziosi, un guasto lo ha obbligato al ritiro. A quel punto il pilota Red Bull invece di parcheggiare la vettura a bordo pista ha proseguito ad andatura ridotta nella speranza di poter raggiungere il suo box, nonostante ciò potesse comportare un pericolo per gli altri piloti. Verstappen è sicuramente un pilota di talento e la sicurezza che mostra in pista è fuori dal comune per la sua età, ma certi suoi atteggiamenti continuano a lasciare perplessi. Sarebbe ingeneroso non puntare i riflettori su Ricciardo, ancora una volta a podio, più concreto del compagno. L'arrivo in squadra del baby fenomeno olandese a detta di molti avrebbe dovuto destabilizzare Ricciardo che invece ha trovato nel confronto interno nuova linfa ed è ora sempre più saldamente al terzo posto nella classifica mondiale.

Haas, davanti al pubblico di casa torna a punti

Davanti al suo pubblico è tornata a raccogliere punti mondiali, anche se solamente uno, la debuttante Haas: non succedeva da nove gare. Una grande soddisfazione per la squadra americana che corre con materiale tutto italiano, vista la collaborazione con Dallara e Ferrari, nella speranza che prima o poi torni in Formula 1 un pilota statunitense: lo meriterebbe il numeroso e caloroso pubblico americano accorso ad assistere ad una delle gare meno spettacolari dell'anno.

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