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Di Andrea Caldart Cagliari, 15 agosto 2024 - Oggi l’Italia è al sesto posto nella classifica mondiale per i crimini informatici, cresciuti nel 2023 rispetto al 2022 del 140% e, nei primi mesi del 2024 del 29% in più rispetto al dato del 2023.

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  • "Il tuo futuro è la nostra impresa" si rivolge a PMI, micro-aziende, terzo settore, filiere agroalimentari e del turismo
  • Focus su Transizione 5.0 ed energia, crescita sui mercati esteri, sviluppo digitale e cybersecurity

Comunicato Regione: Salomoni: "La Polizia di Stato è un alleato fondamentale per migliorare la sicurezza dei nostri sistemi e attraverso di noi dare supporto agli enti del territorio".

Il Protocollo, che ha validità triennale, è stato sottoscritto insieme a Lepida ScpA. Tra le numerose azioni previste anche eventi di sensibilizzazione rivolte agli studenti delle scuole primarie.

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Mercoledì, 19 Luglio 2023 05:43

Cyberpol avverte il Kazakhstan

CYBERPOL emette un avvertimento al Kazakistan di smettere di impersonare CYBERPOL. Il pubblico è avvertito di segnalare i crimini informatici solo sul sito Web ufficiale di CYBERPOL.

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In un comunicato la casa del Cavallino Rampante ha fatto sapere di essere stata oggetto di un cyberattacco mirato a estorcere denaro. I pirati informatici sarebbero entrati in possesso di alcuni dati di contatto dei clienti, ma l’azienda ha già preso provvedimenti

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Alla presenza del Capo della Polizia Lamberto Giannini e dei Ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese, alla Scuola Superiore di Polizia si sta celebrando il 60° anniversario dalla fondazione del Servizio Sanitario della Polizia di Stato

Pubblicato in Cronaca Emilia

L’Università di Parma ha promosso un importante convegno in Emilia Romagna sul tema della sicurezza informatica: esperti a confronto e case study aziendali per una giornata di condivisione e diffusione della consapevolezza sulla cyber security.

Il ruolo della sicurezza informatica nell’era della digitalizzazione, l’importanza della sua azione trasversale ai diversi ambiti della vita odierna; da quello politico, a quello economico, sanitario, fino alla sfera sociale: partendo da queste tematiche si è sviluppato il Convegno “Cyber Security Parma”, tenutosi giovedì 14 novembre presso il Centro Congressi del Plesso Aule delle Scienze al Campus di Parma. Una giornata, organizzata dall’Area Sistemi Informativi – Unità Organizzativa Sicurezza e Processi dell’Università di Parma, che è diventata momento di condivisione e diffusione della consapevolezza sui temi della cyber security.

Sono stati numerosi gli esperti e i referenti di importanti aziende, attive non solo sul territorio italiano, che si sono succeduti per raccontare esperienze dirette e case study nell’ambito della sicurezza informatica. Si è venuto in tal modo a delineare un quadro estremamente complesso e variegato, che ha fornito una visione professionale e più ampia sul tema.

Ad aprire la mattinata è stato il Key Note “4 Cybersec Topics VS 4 InfoSec Cultures”, condotto da due importanti nomi nell’ambito del digitale e della sicurezza informatica: Raoul Chiesa, il primo hacker italiano, ora consulente in ambito ICT Security, e Selene Giupponi, una delle maggiori esperte in Italia di Computer forensics e reperimento dati nel dark web. Grazie al loro significativo contributo è stato possibile evidenziare e analizzare differenti focus basati su “keyword” tecnologiche, soffermandosi al contempo su esempi e casi di studio semplici e concreti legati a tematiche quali: DNS Exfiltration, IoT, Disaster Recovery, Infrastrutture Critiche, Proactive Security, Misure Minime, Data Breach ed Incident Detection.

Fil rouge dell’intera giornata, la presa di coscienza che la Cyber Security che deve diventare trasversale, ovvero prevenire e contrastare la diffusione di una criminalità informatica molto diffusa in quanto il cybercrime ha ormai un volume di affari su scala globale di circa 1,5 trilioni di dollari all’anno.

“Al centro di questa attività rimane sempre “la persona” – spiega Raoul Chiesaperché ciò che facciamo influisce principalmente sulla popolazione. Non esiste più il vecchio cliché che identifica il singolo attacco in modo preciso. Chi si occupa di sicurezza informatica deve quindi essere sempre più preparato, non basta solo una approfondita conoscenza tecnologica, servono intuito, certamente passione, capacità di connessione con le altre persone e basi di psicologia per interpretare e prevedere comportamenti”.

“Ogni nuova forma di tecnologia porta nuove forme di criminalità – sottolinea Selene Giupponila sicurezza cibernetica entra e tocca tutti gli ambiti della nostra vita, che si tratti del cittadino, fino ad arrivare ad aziende, pubbliche amministrazioni e sistemi di sicurezza nazionali. Anche il singolo soggetto può fare qualcosa, prestare attenzione, perché i suoi dati possono essere rubati per commettere altri crimini. Sono diversi gli schemi di azione e gli strumenti: richieste di amicizia social, mail di spam con offerte, mail con link. Un utente può tutelarsi, ad esempio, cambiando spesso password, non connettendosi a reti wifi free, ma anche controllando bene le autorizzazioni che si concedono nell’utilizzo delle semplici applicazioni sugli smartphone. Per quanto riguarda le aziende, la situazione è complessa. Sicuramente, per prima cosa, devono adeguarsi alla normativa europea del Gdpr”.

Dall’ambito del cittadino a quello aziendale, passando per casi pratici ed esempi concreti, il Convegno “Cybersecurity Parma” ha affrontato diversi ambiti della sicurezza informatica: come fronteggiare il phishing innalzando la consapevolezza degli utenti, come innalzare la sicurezza in un ambienta eterogeneo monitorando i propri asset, come approcciarsi alle problematiche di sicurezza dell’IoT (Internet delle cose cioè dispositivi di uso quotidiano connessi in rete), come gestire un databreach, come proteggere informazioni industriali, come gestire gli incidenti di sicurezza, come conservare copie dei dati e dei sistemi in cloud.

Un contesto reso ancora più completo dagli interventi dei relatori che si sono alternati durante l’incontro. Queste le tematiche affrontate:

Michele Rivieri (Cedacri Group): “La gestione della DNS exfiltration, minacce, impatti e contromisure”;

Pietrandrea Lambertini e Roberto Goldoni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma): “Sviluppare la coscienza informatica attraverso attacchi etici”;

Ilaria Comelli (Università di Parma), Marco Rottigni (Qualys): “Viaggio al centro di un asset – da visibilità a consapevolezza”;

Luca Veltri (Università di Parma): “Sicurezza in ambito IoT”;

Fabio Berti (IT.City) e Paolo Fontechiari (Comune di Parma): “Il piano di Disaster Recovery del Comune di Parma”;

Armando Tacchella (Università degli Studi di Genova): “Sicurezza delle infrastrutture critiche”;

Domenico Carnicella, Alessandro Rodolfi e Roberto Tanara (DataConSec): “La gestione tecnico organizzativa di un data breach: un caso pratico”;

Enrico Riccardi (Chiesi Farmaceutici): “L’Incident Detection in una multinazionale”;

Christian Alzapiedi (Dallara Automobili): “Protezione delle informazioni e del know-how aziendale in ambito Automotive”;

Pietro Delsante e Bernardino Grignaffini Gregorio (Certego): “Adventures in RansomwareLand”.

Dopo questa prima edizione, “Cyber Security Parma” mira a divenire un appuntamento annuale incentrato sul forte interesse per ciò che riguarda le tematiche legate alla sicurezza digitale e sicurezza IT.  

L’evento è stato realizzato grazie al supporto di Qualys, Certego, Dataconsec e Interconsul; con il patrocinio di Comune di Parma, Camera di Commercio di Parma, Unione Parmense degli Industriali, ARPAE, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Il Convegno aderisce alla campagna di sensibilizzazione dell’Unione Europea ECSM European Cyber Security Month, creata con la volontà di aumentare la consapevolezza nei confronti delle sempre più aggressive e frequenti minacce sulla rete digitale, nonché di promuovere la sicurezza informatica tra cittadini e organizzazioni fornendo risorse per proteggersi online, attraverso l’educazione e la condivisione di buone pratiche.

Website: https://cybersecurity.unipr.it/

 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

Un mondo sempre più interconnesso offre il fianco a sempre maggiori rischi di cyber attacchi. Secondo la relazione dei servizi nel corso del 2018 le aggressioni cibernetiche sono quintuplicate

di Lamberto Colla Parma 3 marzo 2019 -

Erano i primi giorni di novembre 2017 quando mezza europa andò in "Down". Il più grande server europeo "OVH", ufficialmente a causa di una serie di guasti in contemporanea ma non in relazioni tra essi, andò in crisi spegnendo milioni di siti, anche molto importanti, e caselle mail in tutto il mondo, Italia compresa. Il nostro giornale venne risparmiato ma non altrettanto bene andò la scorsa settimana quando un attacco hacker prese di mira Host.it (probabilmente il più grande host nazionale) e questa volta mettendo in crisi anche la nostra testata per diversi giorni.

Non passa giorno che la Polizia Postale non metta un avviso di porre attenzione a certi inviti commerciali di assoluta convenienza che invece nascondono frodi telematiche, dai furti di identità a ricatti telematici.

Ma la sicurezza nazionale, internazionale e la democrazia, quella con la "D" maiuscola e non ovviamente quella a stelle e strisce "esportata" dai "Bush", sono e saranno sempre più sottoposti a attacchi di qualsiasi natura: terrorismo, furti e brevetti industriali e tecnologici.

Insomma quello che pareva essere la soluzione di tutti i nostri problemi, che avrebbe messo in sicurezza i nostri più reconditi segreti, l'elettronica che nella declinazione "domotica" avrebbe consentito di accendere il forno di casa mentre stiamo ancora rientrando in treno, piuttosto che agevolare i contatti con il resto del mondo senza dover lasciare il salotto di casa, si sta rivelando molto più vulnerabile dell'immaginazione.

Ormai la sfida tra le super potenze si confrontano, oltre che sul nucleare, anche sulle telecomunicazioni, i veri contenitori dei dati di tutto il mondo e si sa, l'informazione è potere.

Se si analizzano nello specifico i campi d'azione dell'intelligence, secondo il rapporto presentato lo scorso 28 febbraio, in relazione alla minaccia cyber, lo sforzo più significativo posto in essere, "ha riguardato il contrasto di campagne di spionaggio digitale, gran parte delle quali verosimilmente riconducibili a gruppi ostili strutturati, contigui ad apparati governativi o che da questi ultimi hanno ricevuto linee di indirizzo strategico e supporto finanziario".
Gli attacchi, spiega ancora il documento "hanno mirato, da un lato, a sottrarre informazioni relative ai principali dossier di sicurezza internazionale, e, dall'altro, a danneggiare i sistemi informatici di operatori, anche nazionali, attivi nello Oil&Gas, nonché quelli di esponenti del mondo accademico italiano, nell'ambito di una campagna globale mirante a profilare settori d'eccellenza di università e centri di ricerca". E "benché marginali in termini numerici (12%), le finalità di spionaggio hanno fatto registrare un considerevole aumento, specie in danno di assetti istituzionali ed industriali".

Benché il cyberterrorismo jhiadista sia limitato al 5% , con la sconfitta sul campo dell'ISIS i tanti foreign fighters (138 sono italiani) potrebbero trovare nuove occasioni d'aggressione attraverso la rete, sia per riorganizzarsi ma anche per sferrare attacchi ben più cruenti a istituzioni, imprese e impianti tecnologici, anche d'avanguardia.

La Cattura in Canada, su ordine degli USA, della vicepresidente di Huawei e figlia del fondatore del colosso delle telecomunicazioni cinesi, altro non è che la punta dell'iceberg della guerra che si sta consumando sull'alta velocità e la rete 5G di cui i cinesi sono all'avanguardia anche nella "colonizzazione territoriale mondiale".

I fronti di conflitto si moltiplicano e nel frattempo le economie sono tutte in declino, prossie alla recessione.

(Video intervento Presidente Conte e Direttore DIS Vecchione - https://youtu.be/WOsKkxUR6OA  ) Roma, 28/02/2019 - Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), Gennaro Vecchione, intervengono alla presentazione pubblica della "Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza".

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Pubblicato in Politica Emilia
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