di Matteo Landi
Un sabato da leone, una domenica da incompiuto. In qualifica il monegasco tira fuori gli artigli. L'aria di casa ed la Ferrari a suo agio sul lento circuito del Principato lo issano in pole position provvisoria. Ultimo giro per tutti, Charles spinge ancora. Troppo. Si stampa contro il guardrail, le prove vengono interrotte. Non ripartiranno e la classifica resta congelata. La gioia di Leclerc, in pole position in terra natia, è trattenuta. Nell'impattare contro le protezioni ha divelto l'anteriore destra della sua Ferrari, per poi appoggiarsi bruscamente al rail con il posteriore. In altri tempi non ci sarebbero stati problemi di sorta, ed anzi si sarebbero scatenate le polemiche. In tempi di costi calmierati e parco chiuso, con il divieto di utilizzo del muletto (già, ricordate quando esistevano le vetture di riserva ed il warm-up domenicale....) e penalità in caso di sostituzione del cambio, solo chi non conosce il regolamento può ipotizzare una condotta antisportiva di Leclerc. I dubbi su presunti problemi al cambio svaniscono circa un paio d'ore prima dello start della gara, quando la Ferrari rassicura: "a seguito di accurate verifiche effettuate non sono stati riscontrati apparenti problemi al cambio". Così Charles va in pista per schierarsi. Emozionato, con il cuore il gola, scatterà davanti a tutti, nel suo GP di casa, ed a bordo di una Ferrari finalmente tornata al vertice. Fa in tempo a percorrere poche centinaia di metri e quei problemi che una volta sarebbero sorti durante le prove libere della domenica mattina gli si palesano ad un passo dal realizzarsi del sogno. Problema ad un semiasse, rientra ai box. La sua gara non partirà mai. Sulla griglia di partenza la prima piazzola rimane vuota. Il dramma si è consumato. "Heartbreaking", scrive sui social Leclerc. Nessuno osa sperare che la Ferrari possa comunque gioire, tranne forse Carlos Sainz.
Mai dimenticare il passato. Grazie Carlos
Rewind. Riavvolgiamo il nastro. Fine 2020, la Ferrari finisce mestamente sesta nella classifica costruttori. Sonoramente battuta, non solo da Mercedes e Red Bull, ma anche da McLaren, Racing Point (oggi Aston Martin) e Renault (ora Alpine). Solo tre podii conquistati, due da Leclerc ed uno da Vettel. Le previsioni per il 2021? Non certo rosee: causa pandemia, per contenere i costi, le squadre dovranno portare in pista le vetture che hanno animato la stagione 2020, con soli due token di sviluppo a disposizione. L'aerodinamica potrà essere cambiata, ma si tratta di modifiche che difficilmente cambieranno lo status quo. Come può un tifoso della Rossa tornare a sognare?
Domenica 23 maggio 2021, Monaco. La Rossa poteva scattare dalla pole position, si deve accontentare della quarta posizione in griglia di Sainz, di fatto la terza. Sainz corre come un leone. Verstappen e Bottas non scappano, li bracca. Ed è proprio la grande, imbattibile ed inscalfibile Mercedes a compiere un passo falso: al cambio gomme non riescono a togliere un pneumatico dalla vettura di Bottas, per il finlandese è il ritiro. Sainz, così, è secondo. Spinge, si avvicina all'olandese, leader della gara. Solo negli ultimi giri molla la presa, quando risulta evidente che non avrebbe mai avuto tutta quella velocità in più che a Montecarlo serve per superare chi ti precede. Dalla polvere del 2020, alle stelle di Monaco 2021. E grazie al nuovo acquisto spagnolo. Possiamo rammaricarci per la mancata partenza di Leclerc, oppure gioire per una Rossa di nuovo al vertice. Scegliamo la seconda opzione: un bene per i tifosi ma soprattutto per la F1 intera. Ferrari, olé!
Mercedes in affanno
Se a Maranello hanno vissuto un fine settimana di gioie e dolori, a Brackley avranno battuto più volte i pugni sul tavolo in segno di disapprovazione. Mai in palla Hamilton, grigio in qualifica, nervoso ed inconcludente in gara, solo settimo al traguardo. Il passo falso monegasco ha fatto perdere all'inglese non solo la pazienza, pare che gli ingegneri non abbiano seguito le sue indicazioni in merito al setup della monoposto, ma anche la leadership del mondiale. Per contro Verstappen ha fatto il suo. Preciso, mai oltre le righe, ha sfruttato al massimo la scomparsa di Leclerc dalla griglia di partenza, ha difeso bene la posizione alla prima curva e si è involato gestendo al meglio la gara. Ed adesso è il pilota che conduce il mondiale. La Red Bull dovrà adeguare le ali delle loro vetture ai nuovi chiarimenti della Federazione in tema di flessibilità delle appendici, e lo stesso sappiamo che farà la Ferrari, ma gli austriaci, adesso in testa nel costruttori, difficilmente vedranno svanire le loro ottime performance. Tradotto: non avremo un monomarca Mercedes al vertice ma, Signore e Signori, abbiamo un vero Mondiale!
Grande Norris. Bentornato Vettel!
Insieme a Verstappen e Sainz sul podio ha gioito un grande Norris. Al volante di una McLaren in tinta "Gulf" adesso è addirittura terzo in campionato, nel giorno della grande débâcle di Ricciardo, doppiato dal team mate e fuori dai punti! Super è stata la performance di un ritrovato Vettel, quinto. Al volante di una non sensazionale Aston Martin ha condotto un weekend da Campione qual è. Stupenda è stata l'azione con cui ha difeso la posizione in uscita dal pit stop dall'attacco di Gasly e Hamilton. Bentornato Sebastian!
Bene Ocon e Giovinazzi. Incubo Alonso
Gara discreta per Ocon, nono e ben davanti ad un Alonso che adesso dovrà farsi qualche domanda. Dal suo rientro nella massima Formula è stato costantemente alle spalle del team mate in qualifica. Nelle gare, poi, non è andata meglio, ed anche oggi è finito lontano dal compagno e fuori dalla top ten. La zona punti l'ha chiusa un grande Giovinazzi, finalmente a punti e veramente a suo agio nell'angusto budello monegasco. Complimenti all'unico pilota italiano di questa F1! Alle sue spalle è giunto Raikkonen, un buon weekend quindi per Alfa Romeo.
Adesso tocca a Baku
Da un cittadino ad un altro, quello di Baku. Tra due settimane il Circus si sposterà in Azerbaijan. I muri ed i guard rail delimiteranno ancora i limiti della pista, su un tracciato però completamente diverso da quello monegasco. Il lungo rettilineo principale farà la differenza e le power unit torneranno ad essere le protagoniste, con la maggiore potenza dei motori Mercedes si potrebbe favorire un ritorno al vertice di Hamilton. Non ci saranno le condizioni ideali per la Ferrari, ora più vicina alla McLaren in classifica costruttori (le è dietro di soli due punti), ma non siamo più nel tremendo 2020. Quindi, perchè non sperare in un nuovo lampo Rosso?