Domenica, 26 Agosto 2018 20:07

F1, Belgio: Vettel Spa-venta Hamilton e stravince In evidenza

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F1, Belgio: Vettel Spa-venta Hamilton e stravince "Circuit de Spa-Francorchamps" Facebook page

Il circuito di Spa-Francorchamps si tinge di Rosso. Vettel in trionfo, Hamilton battuto. Peccato per Raikkonen, costretto al ritiro. Adesso si va a Monza: siete pronti?

di Matteo Landi

Marchionne, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, diede del "meridionale" al pilota tedesco reo nel campionato 2017 di qualche colpo di testa di troppo, come la "scivolata" su Hamilton a Baku. Oggi, lassù, l'ex Presidente avrà sorriso vedendo il Vettel migliore, quello preciso, veloce, implacabile. Superato il traguardo, Vettel, non ha potuto fare a meno di ringraziare l'intera squadra, in particolar modo i motoristi Ferrari. L'ultima evoluzione di power unit ha dato lo spunto necessario al pilota del Cavallino per compiere il sorpasso al primo giro che, di fatto, ha deciso la gara. Con quel sorpasso si è lasciato alle spalle il nervosismo derivato da una qualifica gestita male dalla squadra che, messa di fronte a circostanze meno prevedibili, ancora non riesce a rendere al meglio. Peccato, ed anche così si spiegano i 17 punti che Hamilton, dopo la gara belga, ancora vanta nei confronti di Vettel nel mondiale. E quanto pesa quel piccolo errore, dalle conseguenze devastanti, compiuto dall'asso tedesco nella sua gara di casa. Ma quello che conta più oggi è la conferma della competitività Ferrari e delle capacità del quattro volte campione del mondo, il quale non ha dato speranze di vittoria ad Hamilton. L'inglese aveva approfittato di una qualifica bagnata per acciuffare la pole position ma, appena il sole è tornato a splendere sulla pista di Spa, la Ferrari ha messo in mostra tutta la sua competitività e Vettel ha potuto conquistare la quinta vittoria stagionale. Nel momento migliore dell'anno, alla vigilia della gara monzese, il pilota di Heppenheim e la squadra di Maranello ritrovano così la retta via. Se la Ferrari confermerà la superiorità messa in mostra nelle Ardenne, Hamilton sarà costretto a correre in difesa, in mezzo ad una marea di bandiere rosse.

Che trionfo! Ma poteva essere doppietta Rossa

A Maranello, tuttavia, non possono gioire appieno in un weekend che poteva essere ancora più trionfale, considerando la velocità esibita durante le prove dall'altro pilota di Arrivabene, Kimi Raikkonen. Gli uomini Ferrari hanno adesso a disposizione una vettura performante e, facendo gli scongiuri del caso, affidabile. E' l'aspetto umano, quello che concerne la sfera emotiva, a tradire il box italiano. E' impensabile che una squadra in lotta per il mondiale sbagli completamente strategia e calcoli nella fase cruciale delle qualifiche. E' incredibile che Raikkonen si sia trovato costretto a partire dalla sesta posizione in griglia perchè privato dell'ultimo tentativo del sabato pomeriggio, quello con pista più asciutta e veloce, per mancanza di benzina. Inutile rattristarsi per quanto successo al finlandese al primo giro di gara: partire nella pancia del gruppo aumenta sempre le possibilità di incidente e lo sfortunato finlandese, clamorosamente mai baciato dalla dea bendata, ha fatto le spese di un sabato nero sulla pista a lui preferita.

Vettel-Hamilton: primo giro decisivo. Dietro di loro delirio allo start: grazie Halo

Allo spegnersi dei semafori Vettel incalza subito Hamilton, non riuscendo però a sopravanzarlo. L'operazione gli riuscirà poche centinaia di metri dopo, di potenza, con un sorpasso costruito dopo aver percorso la fatidica Eau Rouge in maniera impeccabile. Meno impeccabile è stata la prima frenata di Hulkenberg, franato a ruote fumanti contro l'incolpevole Alonso, a sua volta decollato su Leclerc. Ed è oggi, domenica 26 agosto 2018, che si scoprono le potenzialità di Halo, l'inguardabile dispositivo posto obbligatoriamente, da quest'anno, a protezione della testa dei piloti. Quando fu portato in pista per la prima volta si nutrivano dubbi sulla sua efficacia, a fronte di una piccola perdita di visibilità per i piloti. Appena Leclerc è sceso, incolume, dalla sua vettura, i dubbi si sono sciolti come neve al sole. Senza Halo, pur lievemente danneggiato dall'impatto, uno degli pneumatici della vettura di Alonso avrebbe sicuramente colpito il casco del giovane monegasco ed oggi saremmo a piangere un'altra disgrazia per il Ferrari Driver Academy, per il mondo dei Gran Premi e per tutti gli appassionati, dopo la morte di Bianchi. Oggi siamo in tanti a dover chiedere scusa a coloro che in Federazione hanno sempre difeso l'impopolare scelta di introdurre Halo sulle vetture della massima serie. Il rischio non può e non deve completamente sparire dal pedigree della Formula 1, ma siamo pronti a sacrificare un pò del suo fascino a vantaggio di vite salvate. L'incidente di quest'oggi ha ricordato quello che accadde nel 2012 sempre sul circuito di Spa-Francorchamps, che costò una gara di squalifica a Grosjean e comportò il ritiro, fra gli altri, dell'allora ferrarista Alonso. A farne le spese oggi è sempre una Ferrari, quella di Raikkonen, costretto dopo pochi giri al ritiro per le conseguenze del tamponamento ad opera di Ricciardo. Quest'ultimo colpito sull'alettone posteriore da Alonso, incolpevole trottola "volante".

Hulkenberg sanzionato. Bottas graziato

Gli stewart hanno deciso di sanzionare Hulkenberg con 10 posizioni di penalità da scontare sulla griglia di partenza di Monza. Decisione giusta, considerando anche la tragedia sfiorata. Desta qualche perplessità invece la benevolenza mostrata dai Commissari con Bottas: il finlandese, nelle prove libere, ha spinto sull'erba Vandoorne, a più di 300 km/h. Il belga ha poi colpito il muro danneggiando la sua vettura. Bottas non ha cercato scuse ammettendo la sua, enorme, distrazione ma i commissari si sono limitati ad una semplice reprimenda. Il pilota Mercedes, partito a fondo schieramento per aver sostituito la power unit, ha poi disputato una gara superba ed ha tagliato il traguardo in quarta posizione, frutto di sorpassi di ottima fattura da lui realizzati e della mancata penalità che avrebbe dovuto subire se gli uomini di Charlie Whiting non si fossero ancora una volta coperti di ridicolo: sempre pronti a punire alcuni, specialmente se al volante di vetture Rosse, restii a colpire altri, soprattutto se di grigio vestiti.

Bene Verstappen, ottima Racing Point Force India

Sul podio, oltre ai rivali per il titolo Vettel ed Hamilton, è salito Max Verstappen, finalmente concreto, oltrechè veloce. Hanno gioito anche i due piloti della neonata Racing Point Force India: la squadra, oggi di proprietà di una cordata di imprenditori capitanata dal ricco Lawrence Stroll, con il passaggio di consegne ha perso tutti i punti mondiali ma in Belgio ne ha recuperati ben 18 grazie alla quinta posizione conquistata da un ottimo Perez ed alla sesta arpionata dal sempre veloce Ocon. Quest'ultimo, nonostante le sue doti indiscusse, vede vacillare la sua posizione nella "nuova" Force India, visto che l'arrivo del figlio del boss, Lance Stroll, è dato per scontato. Ma prima del Gran Premio del Belgio non è stata solo la vicenda citata ad agitare le acque del Circus.

Ricciardo in Renault, Alonso out: pausa estiva quanto mai decisiva per le sorti del Circus

Prima della pausa estiva mezzo schieramento di F1 attendeva le decisioni dei due top driver Ricciardo ed Alonso. E' avvenuta così nell'arco di pochi giorni l'attesa girandola di sedili che sapevamo avrebbe scaturito la scelta di Ricciardo: l'australiano dal 2019 sarà al volante della Renault e lascerà il sedile a Gasly, quest'anno veloce su Toro Rosso ma forse ancora acerbo per un top team. Vedremo. Chi non vedremo più in F1 sarà invece Alonso: lo spagnolo lascerà il mondo della massima Formula ed il sedile a Sainz. Dal 2019 Alonso si concentrerà su WEC ed Indycar, alla ricerca della vittoria alla 500 miglia di Indianapolis, ultima gemma necessaria per potersi ghermire della famigerata Triple Crown. Gli ultimi difficili anni in McLaren hanno indubbiamente sfiancato un pilota velocissimo, che ha fatto la storia della massima Formula con i suoi due titoli mondiali e ben 32 vittorie. Certo sarà ricordato anche per il suo difficile carattere che lo ha portato in conflitto con team manager e compagni di squadra. Senza dimenticare le due macchie nere indelebili di una carriera in F1 iniziata con il suo debutto in Minardi nel 2001: la spy story, di cui fu co-protagonista, che costò alla McLaren la squalifica nel mondiale costruttori del 2007, e la vittoria ottenuta dallo spagnolo nel 2008 a Singapore con la racalcitrante Renault grazie al sacrificio del giovane Piquet, volontariamente a muro per favorire l'ingresso della safety car. Detto questo, e nonostante questo, è evidente che la mancanza di Alonso si farà sentire nel campionato 2019 e la F1 vanterà nella sua griglia un campione del mondo in meno. Rimangono ancora otto gran premi per poter ammirare le sue gesta nella speranza che possa riuscire in quell'ultimo guizzo del campione, pur al volante di una McLaren da fondo schieramento. Otto gare che decideranno le sorti di un mondiale avvincente: lo scorso anno la seconda parte di stagione ci consegnò un Hamilton dominatore a fronte di una Ferrari in affanno, costretta ad abbandonare prima di quanto sperato il sogno iridato. Quest'anno, per adesso, tutto lascia pensare che la lotta rimarrà aperta a lungo. Che vinca il migliore.