Il sindaco Paolo Dosi ha visitato, ieri mattina, lo stand del Consorzio Piacenza Alimentare, in occasione dell’inaugurazione del salone Cibus di Parma, importante appuntamento internazionale per le eccellenze enogastronomiche piacentine.
Piacenza, 7 maggio 2014 -
“Ho visitato tutti gli spazi espositivi – ha detto il primo cittadino - che il Consorzio Piacenza Alimentare ha allestito presso il quartiere fieristico di Parma, nell’ambito della 17esima edizione di Cibus. In particolare nel padiglione 6 sono tre le aree che offrono ai visitatori, divisi per tipologia, i prodotti più rappresentativi del nostro patrimonio agroalimentare. La presenza piacentina – ha aggiunto Dosi -, anche grazie ad un unico logo per tutte le realtà che partecipano al salone, mostra di sé un’immagine ben coordinata, ampiamente visibile e molto curata anche sotto il profilo estetico”.
Accompagnato da Sante Ludovico, presidente del Consorzio Piacenza Alimentare e dal direttore, Davide Ghezzi, il sindaco ha potuto constatare la presenza negli stand piacentini di tanti visitatori, italiani e stranieri, che hanno assaporato e gradito le nostre tipiche eccellenze alimentari: salumi, vini, latte e formaggi, frutta e ortaggi, pasta e prodotti da forno e altri ancora della nostra tradizione enogastronomica.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Stabilità per lo zangolato e le altre materie grasse. Segnali negativi sul fronte Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Prosegue la calata del latte spot.
- di Virgilio - Parma - 07 maggio 2014
Il mese di aprile si è caratterizzato per un andamento calmo per le due principali produzioni tipiche DOP registrando perciò una continua flessione dei listini. Il protrarsi delle festività ha determinato una commercializzazione ridotta delle varie borse merci evidenziando, comunque, cali di 5 centesimi a Milano sia per il Grana Padano sia per il Parmigiano Reggiano.
Dopo i cali registrati nelle prime settimane lo zangolato e le altre materie grasse sembra avere raggiunto una certa stabilità. Sul fronte del latte spot è da segnalare invece una perdita del 7,73% sul mese precedente accumulata tutta nella prima quindicina di aprile. Il costante e sensibile calo di quotazione del latte spot nazionale è accompagnato da un ancor più marcato segno negativo registrato dal latte spot estero provenienza Germania-Austria. Un calo del 12,35% che ha portato la quotazione media finale del mese di aprile a 36,60€/100 kg di latte. Un valore che, molto probabilmente, trascinerà i listini nazionali a contrarsi ancora più (media mese di aprile Verona: 40,38€/100kg).
La ripresa della normale attività dei mercati potrà fornire probabilmente maggiori elementi per valutare sia l'entità degli scambi che l'andamento dei consumi interni che, a detta degli operatori, non sono soddisfacenti. Preoccupazione diffusa e rimarcata dal presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, in occasione dell’inaugurazione di Cibus 2014 lo scorso lunedi 5 maggio: “L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”
02/05/2014 - Anche nel mese di marzo l'andamento della produzione di Parmigiano Reggiano (-0,1%) ha confermato la fase di stabilizzazione che ha caratterizzato la seconda metà del 2013 e l'avvio dell'annata casearia 2014.
In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, il numero di forme prodotte nel primo trimestre è stato prossimo a quello dello stesso periodo dello scorso (856 mila forme). In dettaglio, nelle varie province del comprensorio, la crescita da parte dei caseifici di Reggio Emilia (+2,3%) e Bologna (+5,2%) è stata compensata dalla flessione rilevata a Mantova (-4,0%) e Parma (-1,4%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata la produzione in provincia di Modena. (Ismea)
La cronaca (semiseria) del nostro inviato alla XVII edizione di Cibus, la grande kermesse delle eccellenza agroalimentare che si svolge a Parma fino all’ 8 maggio.
Dal nostro inviato Manuela Fiorini
Parma, 6 maggio 2014 -
Dovrebbero affiggere un cartello all’ingresso: “Lasciate ogni buon proposito dietetico, voi ch’entrate”, perché sarà davvero difficile, se non impossibile, resistere alle mille tentazioni degli assaggi e delle degustazioni. Ben 2700 gli espositori che portano alla XVII edizione di Cibus (in programma a ParmaFiere fino all’8 maggio) le eccellenze dell’enogastronomia “made in Italy”. Sono attesi 10.000 operatori commerciali, provenienti da 115 paesi, oltre a giornalisti e, naturalmente, buongustai. Nei prodotti tipici, nella qualità, nella straordinaria varietà, noi italiani non abbiamo rivali. Lo dimostrano i numeri: un fatturato, nel 2013, di 132 miliardi di euro, 6845 imprese industriali con 385.000 addetti, 26,2 miliardi di euro in esportazioni. Tutti dati con il segno + rispetto agli anni precedenti. Gli altri paesi ci hanno superato, ormai, in molte, cose, ma lo scettro del gusto, insomma, è ancora nostro. I prodotti italiani sono i più richiesti (e, ahimé, anche i più imitati) all’estero, non solo nei ristoranti, ma anche dalla grande distribuzione. Ecco perché la carta da giocare è quella dell’esportazione. A casa nostra, invece, la scommessa è quella di coniugare la qualità con l’accessibilità, soprattutto in tempo di crisi, affinché un prodotto gastronomico possa essere presente sulle tavole di tutti. Ci sono, poi, altre opportunità da cogliere, come la richiesta (in aumento) di prodotti biologici, salutari e per chi soffre di intolleranze. La parola d’ordine, quindi, sarà “tradizione e innovazione”.
La mia avventura in questa moderna Bengodi (di fronte a tutto quel ben di Dio non ho potuto tornare con la mente alla novella del Boccaccio) si apre con un piccolo omaggio, che sarà di buon auspicio: un carrello della spesa in miniatura. Il simpatico gadget è di Risparmio Super, che promuove un App per sapere, in un click, dove i prodotti che hai segnato sulla lista della spesa sono più convenienti, con tanto di geolocalizzatore. Dopo l’innovazione, il brontolio dello stomaco (mezzogiorno è passato da un po’) e l’olfatto mi guidano nella “zona salumi”, un prodotto che tutto il mondo ci invidia e di cui proprio l’Emilia Romagna è la culla. Un capannello di persone in fila mi suggerisce che allo stand dell’Antica Corte Pallavicina sta accadendo qualcosa di “buono”. Ci sono gli assaggi dei pregiati salumi della Bassa Parmense, prodotti dall’Antica Spigaroli: il Culatello di Zibello, il Fiocco di Culatello, la Coppa lunga della Bassa e il sublime salame di Nera Romagnola, che si scioglie in bocca e stimola la serotonina. Poco più avanti, Terre Ducali propone una nuova confezione di cinque bocconcini di culatello pronti da servire, per chi ha poco tempo, o per i single che vogliono trattarsi bene. Da Ibis Cremonini c’è il culatello cotto da cosce suine di suino pesante padano. Mi lascio tentare dalla coppa di testa del Salumificio Vecchi di Castelnuovo Rangone (MO), Comune che, non per niente, al maiale ha dedicato persino un monumento. Il “piatto forte”? I secondi pronti in 5 minuti in padella o al microonde, come il guanciale arrosto, il coniglio alla cacciatora, lo stinco al sugo d’arrosto e i bocconcini di anatra all’arancia.
Dai salumi ai formaggi: a fare la parte del leone è il Parmigiano Reggiano, il più imitato e “piratato” all’estero. Con scarsi risultati. Perché la sua origine (e la sua originalità) è proprio qui, nelle terre tra Parma, Reggio Emilia e Modena. Mi basta fare qualche assaggio per rendermene conto. Ogni boccone, ogni forma di formaggio, è diversa dall’altra. E, siccome, il parmigiano è un vero e proprio toccasana nutrizionale, ecco la merenda per i bambini di Parmareggio, con parmigiano, grissini e frullato. Sempre da Parmareggio arriva anche il parmigiano da spalmare (dove volete), mentre Nitti Ferrari propone le sfoglie sottili di stagionato in vaschetta, per condire pasta, insalate e carpacci.
Da Cuomo si assaggiano le specialità lattiero casearie dell’Agro Pontino: mozzarella dal gusto unico (che ti fa dimenticare in un solo assaggio quella acquistata in serie al supermercato) in trecce, bocconcini, nodini e ciliegine, ma anche ricotta, scamorze affumicate e l’insuperabile mozzarella di bufala campana. Per chi vive, o sopravvive, di surgelati, arrivano le fette di mozzarella già pronte di Alifood, mentre Selektia Italia ci tenta con il gorgonzola al tartufo. Ampia l’offerta per chi è intollerante al lattosio. “Perché dopo i 40 anni, il nostro intestino perde gli enzimi per digerirlo”, mi spiegano da Libera, ditta di Putignano (Ba) che propone burro, mozzarella e ricotta rigorosamente lactose free.
Altro giro, altra bontà: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, conosciuto anche come l’”oro nero”. All’estero è sempre la cosa che manca di più agli italiani, perché imitarlo è pressoché impossibile. Fini, marchio storico dell’enogastronomia modenese, tra le novità propone la crema di aceto balsamico di Modena IGP nelle varianti con tabasco, salsa di soia kikkoman e senape di Dijon. La testimonianza, più che mai vivente, della lunga tradizione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è Giusti, che lo produce addirittura dal 1605. Da Acetum di Cavezzo (Mo) arrivano le salse Blaze all’aceto balsamico nei gusti vaniglia, barbecue, alla frutta e al tartufo. A proposito di tartufo, Urbani Tartufi propone un preparato pensato per il sushi.
Siccome mi piace sperimentare le novità, mi dirigo subito allo stand di Bocon, dove ci sono gli assaggi di insalata di Quinoa, una pianta erbacea parente di spinaci e barbabietole. Cresce sulle Ande, a 4200 metri di altezza ed era molto apprezzata anche dagli Inca, che la chiamavano chisiya mama, “madre di tutti i semi”. Novità curiose anche da Aureli di Ortucchio (AQ), che propone il succo di carota e carota nera. Assaggio e dimentico le mie antipatie infantili per l’ortaggio arancione. Sfiziosa anche la proposta della panature vegetali nella varianti spinaci, sedano, carota e carota nera, per rendere più croccanti e gustosi i fritti di carne e di pesce.
E potevano mancare gli incontri “stellati”? I maestri chef scendono dall’Olimpo mediatico e si fanno vedere di persona tra gli stand. Vissani firma sette ricette di Gastronomia Toscana, pronti in due minuti, tra cui la crespella toscana al cavolo nero con salsa di banane e curry rosso. Ogni piatto è accompagnato da consigli per l’abbinamento del vino. Da Cuomo disquisisco con Antonello Colonna sulla predominanza di genere tra gli chef più famosi del mondo. Lui smentisce la mia teoria sul sesso forte: le cinque migliori sono donne. Allo stand di San Carlo, quello delle patatine, ho una visione. “E’ lui o non è lui?”. La folla armata di smartphone impostato sulla modalità “macchina fotografica” me lo conferma. E’ il masterchef Carlo Cracco, nuovo testimonial degli snack salati. Lui chiacchiera imperturbabile con il suo interlocutore, incurante dei flash. Assaggio una patatina, mentre penso al potere del marketing di riuscire a fare andare d’accordo il diavolo e l’acqua santa. La sfoglia di patata mi sembra diversa, più buona, e non bado nemmeno al fatto che, alla mia età, si depositerà sui fianchi direttamente e senza passare dal via. Sarà per “colpa” di Cracco.
Ne fanno parte cantine, ristoranti e produttori della vallata. Sabato 10 maggio la presentazione del progetto a Grazzano Visconti -
Piacenza, 6 maggio 2014 -
Si chiama “Valore Val Nure” ed è la nuova associazione culturale nata per promuovere la terra “discreta” della Val Nure insieme ai suoi prodotti migliori. A presentare il neonato progetto culturale sono stati questa mattina in Provincia i membri dell'associazione con l'assessore provinciale alla Cultura e al Turismo Maurizio Parma, che ha sottolineato l'importanza e l'efficacia di un lavoro sinergico come è appunto la filosofia di “Valore Val Nure”.
“L'idea – ha illustrato il presidente Stefano Pizzamiglio (azienda La Tosa) – è quella di promuovere il territorio facendo conoscere le specificità che nasconde. L'anima dell'associazione è fatta di tante piccole realtà, lentamente cresciute nel tempo, che prediligono la qualità alla quantità”.
Al momento l'associazione coinvolge 13 cantine vitivinicole (Baraccone, Barattieri, Borgo Caminata, Cantine Romagnoli, I Perinelli, Il Casalino, Il Ghizzo, Il Maiolo, L'Uccellaia, La Cascinotta, La Tosa, Lombardelli e Marengoni); alcuni ristoranti (Cà dell'Orso, Riva, trattoria Bellaria di Trecordi) e due produttori di eccellenze alimentari. Già diverse le iniziative in cantiere: si parte l'8 giugno con il circuito delle cantine di Vigolzone, si prosegue il 22 giugno con il circuito delle cantine di Pontedellolio, il 12 luglio con visita notturna ai vigneti, e, infine, nel mese di agosto e nel mese di ottobre sono in programma un evento dedicato al cinema e al vino e un percorso in mountain bike tra le cantine.
Come hanno ricordato questa mattina Giulia Nicoletti (azienda l'Uccellaia), Cinzia Colombi (azienda i Perinelli), Carla Aradelli (ristorante Riva) e Silvia Milza (assessore al Turismo del Comune di Vigolzone) la presentazione del progetto Valore Val Nure è in programma sabato 10 maggio alle 17 nella Corte Vecchia di Grazzano Visconti. Interverranno: Mario Fregoni, docente di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e presidente dell’Office International de la Vigne et du Vin e Fabio Bernizzoni, presidente dell’associazione "Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini". Moderatore della presentazione, a cui seguirà una degustazione di vini e prodotti tipici, sarà il giornalista Stefano Quagliaroli. L’intero evento (promosso con il patrocinio della Provincia di Piacenza, del Comune di Vigolzone, del Comune di Pontedellolio e del Comune di Bettola) sarà aperto al pubblico.
“Mettere insieme le energie – hanno concluso i membri dell'associazione – è il metodo che abbiamo scelto per valorizzare il territorio e per proporre le diverse anime della nostra vallata sia dal punto di vista paesaggistico sia dal punto di vista enogastronomico”.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare", un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la "crisi" economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.
Parma, 6 maggio 2014 -
L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.
Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati, associata Arga-Unaga.
Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso l’Università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione all’Università di Ferrara, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003
Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)
(Fonte: Ufficio Stampa Studio Eventi & Comunicazione - Parma )
AGGIUNTO PDF CON ORARI DELLA GIORNATA DI GIOVEDI 8 MAGGIO.
La Gastronomia Piccinini di Baiso, associata alla CNA provinciale, in vetrina al Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma fino all’8 maggio -
Reggio Emilia, 6 maggio 2014 -
Anche CNA Reggio Emilia è presente al Cibus 2014, il Salone di Parma che ospita dal 5 all’8 maggio il top delle produzioni alimentari Made in Italy. La crisi in atto impone oggi più attenzione che in passato all’ottimizzazione dei costi, alla valorizzazione di sinergie e ad investimenti in attività di marketing e di promozione. “Cibus – spiega Laisa Rinaldi, Presidente CNA Alimentare Reggio Emilia - rappresenta da sempre una piattaforma di incontri imprescindibile per gli operatori del settore, una vetrina di grande pregio sia sul territorio nazionale che internazionale”.
Approfittando dello spazio messo a disposizione da CNA Alimentare Emilia Romagna, l’azienda associata alla CNA provinciale Gastronomia Piccinini Sapori della Collina srl di Baiso, specializzata nella produzione di pasta fresca (tagliatelle, zuppa imperiale, gramigna, garganelli, gnocchi), di paste ripiene (tortellini, tortelli, ravioli, lasagne) di tigelle, gnocco fritto e pasta per pizza, porta alta la bandiera dell’eccellenza dell’artigianato alimentare reggiano, insieme alle aziende del Consorzio Emilia Alimentari, nato attraverso un progetto di internazionalizzazione di CNA Servizio Estero.
L’obiettivo è esporre i propri prodotti tipici e di qualità in un’area dedicata a degustazioni e business meeting, concepita in modo da favorire il massimo della comunicazione con gli operatori specializzati, provenienti da tutto il mondo.
“CNA inoltre, – continua Laisa Rinaldi - grazie al progetto “Export Gate For Made In Italy – Una Porta Verso L’Europa”, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, sperimenterà un “Desk Germania e Russia”. Alle aziende emiliano romagnole presenti, sarà fornita assistenza completa nella relazione con gli operatori esteri, proponendo a tutte quelle interessate, alcuni incontri finalizzati alla definizione di contratti con importatori, distributori e catene alimentari russe di primo piano. Questa attività consentirà di poter valutare la fattibilità di rapporti di collaborazione e di esportazione che potrebbero poi sfociare in una collaborazione continuativa e importanti accordi commerciali”.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Inaugurata la mostra che rimarrà a Parma fino al 30 maggio ai Portici del Grano: fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo -
Parma, 6 maggio 2004 –
Non solo pietanze cucinate o macro di ingredienti, ma momenti e interpretazioni della realtà raccontati attraverso la lente del cibo: è questa la forza della Mostra del Festival Internazionale di Fotografi Culinaria che, in occasione di Cibus, fa tappa a Parma con una gallery di foto originale che ha conquistato Foodies, appassionati di fotografia e business man in trasferta nella città ducale in occasione del Salone Internazionale dell’Alimentazione.
La Mostra è stata inaugurata ieri, primo giorno della Fiera Cibus, nel cuore di Parma, ai Portici del Grano, alla presenza di Parma Alimentare, il consorzio che ha organizzato la Mostra, grazie al sostegno e al contributo della Camera di Commercio di Parma.
Fino al 30 maggio, I Portici del Grano ospiteranno una selezione di 30 opere tratte dalle cinque precedenti edizioni del Festival (www.festivalphotoculinaire.com) che ha la sua base a Parigi: fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo.
Patrick Rougereau - Le baiser va laisser des traces
All’inaugurazione, ha partecipato Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival che ha dichiarato: “L’atmosfera di Parma è unica: sono molto felice che Parma Alimentare ci abbia invitato ad esibire le nostre foto in quella che è la città gourmet per eccellenza, famosa in tutto il mondo per l’eleganza e la ricercatezza delle proprie opere d’arte culinarie. Quella che abbiamo portato qui è una selezione di trenta opere estrapolata dalle cinque edizioni del Festival di Parigi, e non potevamo scegliere una città migliore in un periodo più azzeccato. È un privilegio essere qui ad esporre quelle che hanno l’ambizione di essere le immagini culinarie più belle del pianeta”.
"Per la Camera di Commercio l’attività di Parma Alimentare è parte fondamentale del proprio programma di promozione integrata dell’economia e del territorio che ha tra i punti centrali la valorizzazione del nostro settore agroalimentare nel mondo" ha commentato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e di Parma Alimentare. "Si tratta - ha spiegato Zanlari - di dare forma e contenuto all’etichetta ‘Food Valley’, un posizionamento di marketing territoriale in cui crediamo fermamente. Tra le tante attività promozionali, questa inaugurata oggi consente di avvicinarsi in modo accattivante al largo pubblico, confermando Parma come un luogo imperdibile per chi ha in qualche modo interesse verso l’agroalimentare. È un’iniziativa che ci avvicina ai 20 milioni di visitatori attesi a Milano tra appena un anno in occasione di Expo 2015, incentrata appunto sull’alimentazione e la sua sostenibilità".
(Fonte: Ufficio Stampa Parma Alimentare)
Piena soddisfazione di Franco Boni per gli obiettivi raggiunti nell’edizione 2014 di Cibus. Il profilo internazionale è stato apprezzato dagli espositori , dagli operatori e buyer esteri.
- di Virgilio
Parma 05 Maggio 2014 ----
A Paolo De Castro l’onore del taglio del nastro per la 17esima edizione di una delle più importanti manifestazione mondiali dedicate all’agroalimentare. Cibus 2014 registra il tutto esaurito degli spazi con 140mila mq di superficie lorda. 2.700 gli espositori e centinaia le novità esposte per l’occasione dalle aziende presenti.
Pare proprio che le imprese alimentari abbiano molto gradito il profilo internazionale allestito da Fiere di Parma negli ultimi quattro anni contribuendo a rafforzare il ruolo di terza fiera alimentare al mondo, dopo Anuga di Colonia e Alimentaria di Barcellona.
Una soddisfazione ben manifestata dal presidente dell’ente fiere Franco Boni in occasione del discorso inaugurale: “Presentiamo una manifestazione che nonostante la crisi dimostra numeri in crescita, in controtendenza alla crisi.” Tanti e profondi i cambiamenti che hanno portato a questo punto di eccellenza Cibus2014 e perciò il presidente ci tiene a ringraziare “soprattutto tutte le aziende che hanno confermato la fiducia a “Cibus” e non hanno dato ascolto alle sirene che provenivano da altrove, e gli azionisti per il sostegno dato con gli aumenti di capitale che ci hanno consentito di rinnovare pressoché totalmente questo quartiere”. Una soddisfazione che il Presidente Boni intende condividere con la struttura dell’Ente Fiere, che sotto la guida dell’amministratore delegato Antonio Cellie, è stata in grado di organizzare una manifestazione di così ampia portata internazionale.
Ringraziamenti che si sommano a quelli di Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, “innanzitutto come rappresentante del 50% del marchio Cibus non posso che rallegrarmi con l’amministratore delegato Cellie e la struttura per il risultato record di questa edizione. E’ un risultato questo molto importante per il nostro settore perché interviene in un momento che sta attraversando un periodo di difficoltà. Usciamo da un 2013 che ha visto una perdita di produzione dello 0,7% che si somma alle perdite degli anni precedenti e va a totalizzare un 3,4% di produzione persa. L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”
Un tema, quello dell’internazionalizzazione, che sta molto a cuore al ministero, quest’oggi rappresentato da Carlo Calenda, Vice Ministro allo Sviluppo Economico, il quale nel riconoscere il settore agroalimentare come tra quelli in più forte espansione individua però nel limitato numero di imprese esportatrici il punto di debolezza del sistema italiano. Per fare fronte a questa mancanza occorre operare, secondo Calenda, con una strategia complessa e articolata per dare vita a una fase di difesa e a una di attacco. La prima difendendo le indicazioni geografiche, espressione della cultura italiana, combattendo l’italian sound, e proseguendo con gli accordi bilaterali di libero scambio come ad esempio quello recentemente realizzato con il Canada. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che “giorno dopo giorno, ribadisce il vice ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l’India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell’America meridionale ndr).”
La fase d’attacco invece deve orientarsi verso nuovi mercati esteri e l’incentivazione all’esportazione. “Noi siamo forti nei mercati di prossimità. Sono mercati più complessi, Russia, Turchia e Nordafrica. Sono mercati che stanno manifestando elementi di instabilità”. Dove invece sta crescendo un commercio sempre più libero e sempre più aperto sono i paesi “dell’alleanza del Pacifico, prosegue Calenda, Cile, Colombia, Perù e Messico”. Ma c’è anche l’America più profonda dove esiste un gap enorme tra promozione e importazione di prodotti italiani. “Il Texas, sottolinea il viceministro, è ad esempio il paese che crescerà di più nei prossimi anni. 6 dei 50 container di prodotti sono texani ma lì non è mai stata fatta una promozione italiana.” La grande distribuzione è lo strumento più efficace per aggredire questi mercati e nei quali fare promozione. In conclusione l’dea è di dare incentivi alle grandi catene estere e incentivare le imprese italiane per dotarsi di export manager anche con la formula del “temporary management”.
Per Vasco Errani, Governatore dell’Emilia Romagna, il settore agroalimentare è un settore strategico per l’Italia. “E’ molto importante perché non mette più l’agricoltura e l’agroindustria in una dinamica marginale nella discussione di questo Paese. La possibilità di crescita e di proiezione globale della qualità del nostro sistema è gigantesca.” Una affermazione internazionale che le imprese non possono raggiungere da sole e soprattutto decidendo “chi fa che cosa”, eliminando le innumerevoli sovrapposizioni e il “barocchismo italiano” senza porsi il problema “lo devo fare io lo deve fare qualcun altro”. L’altro problema, per Errani, è procedere in modo spedito sull’integrazione di filiera. ”Questo richiede un protagonismo nuovo da parte degli operatori” mentre il decisore politico deve realizzare i suoi procedimenti secondo gli obiettivi della internazionalizzazione e della integrazione spinta di filiera. Il presidente conclude con la necessità di promuovere la Ricerca e la Formazione spingendosi a sostenere che l’Emilia Romagna dovrà diventare leader in europa sul terreno della ricerca sulla qualità agroalimentare. “Il nuovo piano di sviluppo rurale sarà tutto orientato in questa direzione per vedere se siamo in grado di integrare sino alla grande distribuzione e alla commercializzazione”.
A chiudere la serie di interventi è Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale dell’UE, il quale sottolinea come sia necessario aumentare notevolmente la capacità organizzativa per arrivare a quei 50 miliardi di euro d’esportazione. Un traguardo, rispetto gli attuali 33 miliardi raggiungibile non con la sola qualità e eccellenza delle produzioni ma con l’organizzazione. Organizzazione che la Germania possiede tanto da produrre valori d’esportazione doppi di quelli italiani. “Noi, conclude De Castro, lavoreremo per rendere più forte l’Italia ma molto dipenderà da quanta Italia ci sarà dentro le istituzioni europee”.
Che la grande kermesse abbia inizio all’insegna della internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni.
Sotto i portici dell'Ospedale vecchio il mercato di Campagna Amica raccoglierà fondi per contribuire al restauro del documento dell'archivio di Stato di Parma che testimonia la prima denominazione d'origine del Parmigiano, rogato quattro secoli fa dalla Camera Ducale di Parma -
Parma, 5 maggio 2014 -
Coldiretti Emilia Romagna contribuirà a salvare il primo documento, rogato dalla camera ducale di Parma e datato 1612, di riconoscimento della denominazione d’origine “Parmigiano” per il formaggio prodotto nel territorio di Parma. E’ questo l’obiettivo del mercato di Campagna Amica “GustosaMente”, promosso da Coldiretti per mercoledì 7 maggio dalle ore 16.00 alle 22.00 sotto i portici dell’Ospedale vecchio di Parma, in strada Massimo D’Azeglio 45. Una parte degli incassi del mercato, infatti, verrà destinato al restauro dell’importante documento.
L’iniziativa si svolgerà in abbinamento con “Carte… in tavola”, esposizione di documenti dell’Archivio di Stato di Parma sull’alimentazione e sulle produzioni tipiche del territorio, che si svolge nell’ambito di Cibusland che ha portato il Cibus per le strade di Parma.
Tra i prodotti che saranno venduti al mercato di Campagna Amica ci sarà il Parmigiano Reggiano prodotto con latte di vacche rosse, la razza il cui latte è stato il primo ad essere usato nel medioevo per la produzione del “Re dei formaggi”. Non mancherà un’altra gloria della tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna, l’aceto balsamico tradizionale di Modena, portato a Cibusland dall’acetaia san Donnino che ha sede nell’omonima villa Liberty, famosa per essere stata set cinematografica del film di Bernardo Bertolucci, Novecento.
Sulla scia dei prodotti che hanno fatto la storia di questa terra, descritti proprio nei documenti dell’archivio di Stato, in via D’Azeglio ci saranno anche i salumi di maiale nero di Parma, animale salvato dalla scomparsa dalla testardaggine di alcuni allevatori, che hanno voluto riprendere l’allevamento di una vera gloria territorio, che oggi è nell’aristocrazia dell’enogastronomia e si presenta con il prosciutto che ha ancora attaccato lo zampetto con l’unghia, come si usa per i prosciutti di razze locali di antica tradizione.
Altri prodotti di alta qualità in vendita al mercato vanno dai funghi biologici alla birra agricola, dai formaggi ovicaprini alla frutta e verdura fresca.
(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)
L’azienda vitivinicola di Guiglia è tra i produttori di Bollicine Made in Italy all’interno della 17° edizione del Cibus, dal 5 all’8 maggio -
Modena, 5 maggio 2014 –
Lambruschi FalcoRubens e Falconero Riserva 24 mesi, frizzanti secchi L'Ancestrale e Terrebianche e rosso fermo Malbone. Sono le etichette di punta del catalogo che TerraQuilia presenterà da oggi a giovedì 8 maggio al Cibus Bollicine, la vetrina dedicata ai produttori italiani di spumanti all’interno del Cibus 2014, fiera internazionale dell’alimentare di Fiere di Parma.
È un calendario denso di appuntamenti quello dell’azienda vitivinicola di Guiglia, in provincia di Modena. Dopo la recente presenza alla 48° edizione del Vinitaly – all’interno dello stand F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – TerraQuilia fa il bis con l’evento dedicato alle migliori bollicine d’Italia, dove partecipa con uno spazio espositivo interamente dedicato (Padiglione 7 - Stand L032). Oltre alla presentazione delle etichette più significative, l’appuntamento di Parma è l’occasione per illustrare le peculiarità della tecnica produttiva che caratterizza la produzione dell’azienda, il METODO ANCESTRALE.
La cantina TerraQuilia nasce dieci anni fa sulle colline di Guiglia, un micro territorio incontaminato che si estende fra i colli bolognesi, patria del Pignoletto, e quelli di Castelvetro, terra di elezione del Lambrusco Grasparossa. I vigneti dell’azienda si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, tratto distintivo che la rende una realtà unica nel proprio territorio.
Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia con il METODO ANCESTRALE, un sistema di origini antiche che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. La produzione di TerraQuilia comprende inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.
“Dopo la positiva esperienza al Vinitaly – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – siamo orgogliosi di poter arricchire ulteriormente il nostro calendario di appuntamenti partecipando ad un altro evento di spessore, stavolta nella nostra terra, e con uno stand interamente riservato. Il Cibus Bollicine è una ulteriore occasione per presentare i nostri vini e la nostra realtà, espressione di un’area produttiva unica”.
Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it
(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia)
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