A Parma, in occasione di Cibus, l’inaugurazione della Mostra del Festival Internazionale di Fotografia Culinaria
Si è tenuta oggi (5 maggio) , alle ore 17.30 l’inaugurazione della Mostra che rimarrà a Parma fino al 30 maggio ai Portici del Grano: le immagini sono scaricabili al link http://bit.ly/1fBocEc
Parma, 5 maggio 2004 – Non solo pietanze cucinate o macro di ingredienti, ma momenti e interpretazioni della realtà raccontati attraverso la lente del cibo: è questa la forza della Mostra del Festival Internazionale di Fotografi Culinaria che, in occasione di Cibus, fa tappa a Parma con una gallery di foto originale che ha conquistato Foodies, appassionati di fotografia e business man in trasferta nella città ducale in occasione del Salone Internazionale dell’Alimentazione.
La Mostra è stata inaugurata oggi, primo giorno della Fiera Cibus, nel cuore di Parma, ai Portici del Grano, alla presenza di Parma Alimentare, il consorzio che ha organizzato la Mostra, grazie al sostegno e al contributo della Camera di Commercio di Parma.
Fino al 30 maggio, I Portici del Grano ospiteranno una selezione di 30 opere tratte dalle cinque precedenti edizioni del Festival (www.festivalphotoculinaire.com) che ha la sua base a Parigi: fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo.
All’inaugurazione, ha partecipato Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival che ha dichiarato: “L’atmosfera di Parma è unica: sono molto felice che Parma Alimentare ci abbia invitato ad esibire le nostre foto in quella che è la città gourmet per eccellenza, famosa in tutto il mondo per l’eleganza e la ricercatezza delle proprie opere d’arte culinarie. Quella che abbiamo portato qui è una selezione di trenta opere estrapolata dalle cinque edizioni del Festival di Parigi, e non potevamo scegliere una città migliore in un periodo più azzeccato. È un privilegio essere qui ad esporre quelle che hanno l’ambizione di essere le immagini culinarie più belle del pianeta”
"Per la Camera di Commercio l’attività di Parma Alimentare è parte fondamentale del proprio programma di promozione integrata dell’economia e del territorio che ha tra i punti centrali la valorizzazione del nostro settore agroalimentare nel mondo" ha commentato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e di Parma Alimentare. "Si tratta - ha spiegato Zanlari - di dare forma e contenuto all’etichetta ‘Food Valley’, un posizionamento di marketing territoriale in cui crediamo fermamente. Tra le tante attività promozionali, questa inaugurata oggi consente di avvicinarsi in modo accattivante al largo pubblico, confermando Parma come un luogo imperdibile per chi ha in qualche modo interesse verso l’agroalimentare. È un’iniziativa che ci avvicina ai 20 milioni di visitatori attesi a Milano tra appena un anno in occasione di Expo 2015, incentrata appunto sull’alimentazione e la sua sostenibilità".
LE IMMAGINI SONO SCARICABILI AL LINK: http://bit.ly/1fBocEc
ELENCO OPERE CON NOMI DEGLI ARTISTI: http://bit.ly/1rN3gK2
Il Parmigiano Reggiano è anche un presidio sociale ma per non perdere competitività occorre rivedere le norme per adeguarle alle tecnologie e alla modernità.
Parma 8 maggio 2014 -
1.190.00 forme e un fatturato oscillante tra i 400 e i 480 milioni di euro sono i numeri che danno le dimensioni del segmento “Parmigiano Reggiano” nel contesto agricolo della provincia di Parma esposti da Andrea Bonati, Presidente della locale sezione consortile, aprendo i lavori del convegno Europa Dop lo scorso 8 maggio.
Da Bonati arriva anche la preoccupazione, peraltro ciclica, dei prezzi all’ingrosso del prodotto. “Troppo spesso, sottolinea Andrea Bonati, ho sentito dire che sotto a un certo prezzo il parmigiano non potrà andare e che non potrà andare oltre una certa soglia. Invece dobbiamo abituarci a considerare delle medie pluriennali”. Un mercato difficile che seleziona i produttori, i trasformatori e le aziende di stagionatura “per efficienza produttiva e per efficienza finanziaria. Un mercato che vorremmo impermeabile ma che invece non è. Un settore conclude Bonati, che risente della situazione economica generale. Quando c’è un calo dei consumi una fetta tocca a noi.”
Per quanto non espressamente dichiarato la preoccupazione di Bonati è rivolta alla costante contrazione dei prezzi che il Parmigiano Reggiano sta registrando nei mercati borsistici i quali, probabilmente, ancora non hanno registrato una tendenza prossima agli otto euro al chilogrammo. Forse soltanto voci di corridoio che girano tra gli operatori ma che certamente non generano un clima di fiducia.
“Siamo un po’ datati” è l’incipit del Presidente della CCIAA, Andrea Zanlari. “All’interno di una politica di riorganizzazione del paese non possiamo dimenticare il ruolo che ha avuto il parmigiano reggiano nel presidio di natura sociale. E’ un presidio di una realtà che è diventata nel tempo un po’ sedimentata. I disciplinari sono nati 50 anni fa e credo che bisogna prendere di nuovo in mano questo rapporto, tempo che passa, disciplinari, innovazione tecnologica per cominciare a ragionare. Credo che sulla qualità del prodotto si sia fatto molto e sulla tutela si cominci a fare meglio.”
Sullo stesso tono anche la posizione di Cesare Azzali, direttore dell’Unione Industriali di Parma, “i dati sono di una chiarezza assoluta, questo è un prodotto eccezionale per caratteristiche organolettiche e gusto che sta perdendo terreno sul mercato. Nel senso che c’è stata una trasformazione organizzativa, ci sono state molte attività che hanno cercato di accompagnare e favorire questo tipo di trasformazione però di fatto altri soggetti, che operano sul mercato, sono stati molto più capaci, molto più determinati e molto più lucidi dei produttori del Parmigiano Reggiano e del loro consorzio”. Non fa una critica, tende a sottolineare Azzali, personalizzata ma una constatazione della situazione in cui la colpa è un po’ di tutti. “Abbiamo coltivato per troppo tempo l’illusione che l’eccellenza del prodotto fosse di per sé elemento sufficiente per ottenere risultati positivi sui mercati. Credo che sia diventato il momento di cambiare. Il mercato ci apprezza se ci conosce. Non solo, molti mercati ci apprezzano se riusciamo a fare apprezzare quelle che noi consideriamo essere le caratteristiche eccezionali”. Per vendere questo prodotto, conclude Azzali, occorre cominciare a fare ciascuno bene il proprio mestiere e tenere conto che il mercato è uno solo e perciò occorre iniziare a ragionare diversamente nelle relazioni europee.
E di relazioni europee ne ha parlato Paolo de Castro richiamando l’attenzione sulla legislatura appena conclusa che, a suo dire, ha molto lavorato e prodotto ben 45 regolamenti, immediatamente applicabili. Si parla molto di spinta antieuropeista ma l’Europa è composta, a livello parlamentare, da ben 73 rappresentanti, numero mantenuto anche dopo lo snellimento determinato a seguito dell’ingresso della Croazia come 28esimo paese membro. “Quando critichiamo l’Europa, commenta il Presidente della Commissione Agricoltura UE, dobbiamo domandarci chi c’era là e cosa hanno fatto”. Tra l’altro, dopo il Trattato di Lisbona, molti maggiori poteri sono stati destinati al Parlamento europeo che ora non solo esprime pareri bensì può modificare e autorizzare le proposte di legge. Insomma, per De Castro “abbiamo bisogno di più Europa” in generale mentre nello specifico settore alimentare anche di una molto maggiore organizzazione per affrontare con efficienza i mercati internazionali.
Al convegno hanno partecipato anche i Andrea Fabbri presidente del Corso di scienze gastronomiche dell’ateneo di Parma il quale ha fatto un’escursione sulle molteplici ricerche realizzate, anche in forma interdisciplinare, dall’Università di Parma e la direttrice del del dipartimento di Qualità OCQ, Simona Pigoni. Per il Vicepresidente e Assessore all’agricoltura della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari “la qualità, lo insegnate a me, è una conquista quotidiana, e allora qualità significa identità di un territorio distintività di un prodotto e unicità di un processo produttivo. Tutto questo ha bisogno del mondo agricolo e di un mondo agricolo che si affermi. Ha bisogno di una politica centrale che sappia recuperare quota perché questo è un mondo che ha fame di terra e ha fame di cibo. Noi é da qui, da questo territorio, che possiamo contribuire a dare una risposta.”
In occasione del CIBUSLAND è stata presentata al Consorzio del Prosciutto di Parma la nuova applicazione che permette di scoprire i ristoranti, le osterie e le trattorie della rete “Tipico a Tavola – Emilia Romagna”. Oltre 90 esercizi in tutta la regione -
Parma, 7 maggio 2014
In occasione del CIBUSLAND è stata presentata a Parma l’App del "TIPICO A TAVOLA - Emilia-Romagna, tradizioni e sapori mediterranei" scaricabile gratuitamente e disponibile sia per i dispositivi Android che Apple. Da oggi con Tablet e Smartphone è dunque più semplice scoprire tutti i locali (oltre 90 presenti in tutte le province dell'Emilia Romagna, 14 tra Parma e provincia) aderenti alla rete del Tipico a Tavola, individuando quelli più vicini e il percorso più breve per raggiungerli. «Una navigazione semplice e funzionale – ha affermato Giulia Gervasio di Confesercenti Emilia Romagna e responsabile del progetto - permette di scoprire di ogni ristorante gli orari, i servizi offerti e i menu. Inoltre la App contiene un prezioso ricettario, oltre trecento ricette illustrate e descritte dagli stessi chef, utili da salvare, condividere, provare o da inviare direttamente agli amici».
A dare il benvenuto è stato Claudio Leporati, responsabile Marketing Consorzio del Prosciutto di Parma: «Felici di poter ospitare questa presentazione – ha dichiarato - perché appoggiamo e siamo vicini alle iniziative di qualità capaci di affiancare e aiutare la ristorazione». «Un nuovo servizio, opportunità e strumento pratico. Ben venga tutto ciò che può migliorare il rapporto con il territorio e le tradizioni». Ha dichiarato poi Antonio Di Vita, presidente Ristoratori Confesercenti Parma e chef di Parma Rotta.
Caratteristica dei menu proposti dai ristoranti, le trattorie e le osterie aderenti alla rete di Tipico a tavola sono piatti realizzati con ricette della tradizione emiliano romagnola preparati con prodotti del territorio e accompagnati da vini locali. A cui si accompagnano spesso storie, aneddoti e particolarità che rendono ancora più suggestivo il momento conviviale.
Durante la presentazione sono intervenuti Andrea Grignaffini, direttore Spirito diVino e Sandro Piovani, giornalista enogastronomico e sportivo che hanno dato il via a un dibattito/riflessione sulla ristorazione oggi.
«In un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, diviene sempre più importante puntare sulla tradizione. Tipicità significa conoscere la storia, l'alimentazione di un territorio, i percorsi. E la tradizione si tramanda e si mantiene viva se si ha piena conoscenza delle materie prime di un luogo, dei clienti e se si è padroni della propria cucina» ha dichiarato Sandro Piovani.
Per Andrea Grignaffini “la ricetta” per aiutare la ristorazione è stare lontani dalla moda di “Confushion”, ovvero accontentare il maggior numero di clienti proponendo molti piatti, ma nessuna eccellenza. Meglio pochi piatti e i cosiddetti piatti espresso, no al sottovuoto e all'appiattimento dei profumi. «Bisogna essere pertinenti sulla scelta primaria - ha sottolineato Grignaffini - e non voler strafare pensando di accontentare un maggior numero di pubblico. Per fare questo è necessario semplificare e avere coraggio, studiando quello che c'era, rileggendo i libri della nostra cucina, ricreando il gusto della tradizione ed eliminando le sovrastrutture generaliste, e creare ricette non replicabili».
Liviana Zanetti, Presidente Apt Servizi Emilia Romagna, ha aggiunto: «Il futuro non può prescindere dal passato, conoscere la storia è la via per proseguire con il giusto passo nel domani.
«Creare una App che riesca a mettere in evidenza e a rilanciare i luoghi e i ristoranti che perseguono questo cammino è un modo per accompagnarli e sostenerli nel loro percorso di innovazione e mantenimento delle tradizioni» ha concluso Stefano Cantoni di Confesercenti Parma.
APP TIPICO A TAVOLA :
Con la App ‘Tipico a Tavola’ a portata di mano è facile scegliere dove andare a mangiare, tra ristoranti, trattorie o osterie, collocati in riva al mare o lungo i porti turistici della riviera emiliano romagnola; nell’entroterra, in casolari ristrutturati di campagna, collina o montagna; sulle sponde di un lago o di un fiume, o in palazzi e edifici storici in città. La scelta è più che mai assortita: menù a base di pesce, carne o vegetariani, per accontentare tutti i gusti e le diverse esigenze, ma anche menù studiati per i bambini, per le famiglie, per occasioni particolari e di lavoro. Non mancano, su richiesta, proposte sensibili e attente a intolleranze e allergie alimentari. Corsi di cucina per i clienti e i turisti, serate di degustazioni, piccoli eventi culturali e possibilità di acquistare i prodotti del territorio, completano spesso l’offerta di questi locali.
“TIPICO A TAVOLA” , promosso da CAT Confesercenti Emilia-Romagna e dalla FIEPET Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici, con la collaborazione del Conservatoire International des Cuisines Méditerranéennes e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e di APT Servizi ER, rappresenta un intrigante e autentico percorso del gusto, costituito da ristoratori impegnati, anche attraverso la sottoscrizione di un apposito disciplinare, nella riscoperta e valorizzazione delle ricette della tradizione gastronomica del territorio, utilizzando i prodotti locali e rispettando la loro stagionalità, proponendo paste fatte a mano, dolci fatti in casa e menù quanto mai assortiti e per tutte le esigenze.
Un comitato tecnico-scientifico presiede e vigila sulle attività collegate al marchio del “Tipico a Tavola”, promuovendo attività e incontri formativi e verificando il rispetto dei requisiti previsti.
Ristoratori e ricette, assieme a tutte le informazioni sul progetto, sono anche disponibili sul sito internet www.tipicoatavola.it
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)
Appuntamento di gusto a Colorno per festeggiare il prelibato piatto per il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls -
Parma, 6 maggio 2014 –
Un momento conviviale, ma anche un'occasione per promuovere il territorio e i suoi prodotti tipici. Il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls ha richiamato a Colorno rappresentanti di diverse confraternite enogastronomiche italiane, in uno scambio reciproco di saperi e sapori.
Il compleanno è stato festeggiato domenica scorsa con un evento interamente dedicato alla cultura e cucina locale. Le confraternite ospiti sono state accolte al mattino nel cortile della Reggia Ducale, da dove è iniziato un tour guidato che le ha portate prima alla scoperta dell'Aranciaia di Colorno e poi al caseificio San Salvatore. La visita si è conclusa al Podere Cadassa, salumificio storico del Consorzio del Culatello di Zibello, annesso al ristorante Al Vedel.
Per l'occasione il Podere Cadassa ha aperto le proprie cantine di stagionatura ai visitatori, allestendo al loro interno una prelibata degustazione di salumi atigianali: Culatello di Zibello Dop, Strolghino, Spalla cotta calda, fino ad alcune rarità, come il Violino di maiale tagliato al coltello.
All'evento hanno partecipato anche Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, il sindaco di Colorno Michela Canova e il sindaco di Mezzani Romeo Azzali, il commissario di Sissa Trecasali Luigi Swich, il consigliere nazionale della Fice Marco Porzio e l'attore bolognese Vito, padrino del Gran Galà del Tortél Dóls.
Ammirazione e interesse per la nostra cultura culinaria sono state espresse dalle Confraternite presenti al compleanno: Accademia italiana della costina, Ceppo – Confraternita enogastronomica Pecar e Piatti Oltrepo, Confraternita del Cotechino Magro di Spessa, Confraternita del Gorgonzola, Consociazione Helicensis fabula, Confraternita del formaggio del Piave, Ordine lomellino della rana e del salame d'oca di Vigevano, Snodar – Sovrano e nobilissimo ordine dell'Amarone e del Recioto che hanno così potuto assaporare il prelibato Tortél Dóls di Colorno, preparato dagli chef del Vedel secondo la ricetta ufficiale.
«Siamo felici di vedere ogni anno nuove Confraternite che partecipano al nostro compleanno – ha commentato Renata Salvini, presidente della Confraternita del Tortél Dóls -. Siamo convinti che la valorizzazione di un prodotto tipico come il tortello di Colorno possa essere un volano importante di promozione dell'intero territorio». «Il Tortél Dóls è il frutto dell'esperienza popolare – ha spiegato Zanlari -, della capacità di arricchire la cucina con i prodotti del territorio. Grazie quindi alla Confraternita e a chi si impegna per la promozione della nostra cultura». Ringraziamenti e sostegno alle iniziative della Confraternita sono state espresse anche dai sindaci Canova e Azzali e dal commissario Swich.
«Sono diventato ormai un confratello anch'io – ha concluco con simpatia Vito -. Sono particolarmente affezionato a questi amici e a questo eccellente piatto. Vi aspettiamo, quindi, il 12 ottobre a Colorno, alla nuova edizione del Gran Galà del Tortél Dóls, una straordinaria festa che dimostra come il cibo sia innanzitutto cultura».
(Fonte: Ufficio stampa Bi&Bi Comunicazione)
Il sindaco Paolo Dosi ha visitato, ieri mattina, lo stand del Consorzio Piacenza Alimentare, in occasione dell’inaugurazione del salone Cibus di Parma, importante appuntamento internazionale per le eccellenze enogastronomiche piacentine.
Piacenza, 7 maggio 2014 -
“Ho visitato tutti gli spazi espositivi – ha detto il primo cittadino - che il Consorzio Piacenza Alimentare ha allestito presso il quartiere fieristico di Parma, nell’ambito della 17esima edizione di Cibus. In particolare nel padiglione 6 sono tre le aree che offrono ai visitatori, divisi per tipologia, i prodotti più rappresentativi del nostro patrimonio agroalimentare. La presenza piacentina – ha aggiunto Dosi -, anche grazie ad un unico logo per tutte le realtà che partecipano al salone, mostra di sé un’immagine ben coordinata, ampiamente visibile e molto curata anche sotto il profilo estetico”.
Accompagnato da Sante Ludovico, presidente del Consorzio Piacenza Alimentare e dal direttore, Davide Ghezzi, il sindaco ha potuto constatare la presenza negli stand piacentini di tanti visitatori, italiani e stranieri, che hanno assaporato e gradito le nostre tipiche eccellenze alimentari: salumi, vini, latte e formaggi, frutta e ortaggi, pasta e prodotti da forno e altri ancora della nostra tradizione enogastronomica.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Stabilità per lo zangolato e le altre materie grasse. Segnali negativi sul fronte Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Prosegue la calata del latte spot.
- di Virgilio - Parma - 07 maggio 2014
Il mese di aprile si è caratterizzato per un andamento calmo per le due principali produzioni tipiche DOP registrando perciò una continua flessione dei listini. Il protrarsi delle festività ha determinato una commercializzazione ridotta delle varie borse merci evidenziando, comunque, cali di 5 centesimi a Milano sia per il Grana Padano sia per il Parmigiano Reggiano.
Dopo i cali registrati nelle prime settimane lo zangolato e le altre materie grasse sembra avere raggiunto una certa stabilità. Sul fronte del latte spot è da segnalare invece una perdita del 7,73% sul mese precedente accumulata tutta nella prima quindicina di aprile. Il costante e sensibile calo di quotazione del latte spot nazionale è accompagnato da un ancor più marcato segno negativo registrato dal latte spot estero provenienza Germania-Austria. Un calo del 12,35% che ha portato la quotazione media finale del mese di aprile a 36,60€/100 kg di latte. Un valore che, molto probabilmente, trascinerà i listini nazionali a contrarsi ancora più (media mese di aprile Verona: 40,38€/100kg).
La ripresa della normale attività dei mercati potrà fornire probabilmente maggiori elementi per valutare sia l'entità degli scambi che l'andamento dei consumi interni che, a detta degli operatori, non sono soddisfacenti. Preoccupazione diffusa e rimarcata dal presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, in occasione dell’inaugurazione di Cibus 2014 lo scorso lunedi 5 maggio: “L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”
02/05/2014 - Anche nel mese di marzo l'andamento della produzione di Parmigiano Reggiano (-0,1%) ha confermato la fase di stabilizzazione che ha caratterizzato la seconda metà del 2013 e l'avvio dell'annata casearia 2014.
In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, il numero di forme prodotte nel primo trimestre è stato prossimo a quello dello stesso periodo dello scorso (856 mila forme). In dettaglio, nelle varie province del comprensorio, la crescita da parte dei caseifici di Reggio Emilia (+2,3%) e Bologna (+5,2%) è stata compensata dalla flessione rilevata a Mantova (-4,0%) e Parma (-1,4%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata la produzione in provincia di Modena. (Ismea)
La cronaca (semiseria) del nostro inviato alla XVII edizione di Cibus, la grande kermesse delle eccellenza agroalimentare che si svolge a Parma fino all’ 8 maggio.
Dal nostro inviato Manuela Fiorini
Parma, 6 maggio 2014 -
Dovrebbero affiggere un cartello all’ingresso: “Lasciate ogni buon proposito dietetico, voi ch’entrate”, perché sarà davvero difficile, se non impossibile, resistere alle mille tentazioni degli assaggi e delle degustazioni. Ben 2700 gli espositori che portano alla XVII edizione di Cibus (in programma a ParmaFiere fino all’8 maggio) le eccellenze dell’enogastronomia “made in Italy”. Sono attesi 10.000 operatori commerciali, provenienti da 115 paesi, oltre a giornalisti e, naturalmente, buongustai. Nei prodotti tipici, nella qualità, nella straordinaria varietà, noi italiani non abbiamo rivali. Lo dimostrano i numeri: un fatturato, nel 2013, di 132 miliardi di euro, 6845 imprese industriali con 385.000 addetti, 26,2 miliardi di euro in esportazioni. Tutti dati con il segno + rispetto agli anni precedenti. Gli altri paesi ci hanno superato, ormai, in molte, cose, ma lo scettro del gusto, insomma, è ancora nostro. I prodotti italiani sono i più richiesti (e, ahimé, anche i più imitati) all’estero, non solo nei ristoranti, ma anche dalla grande distribuzione. Ecco perché la carta da giocare è quella dell’esportazione. A casa nostra, invece, la scommessa è quella di coniugare la qualità con l’accessibilità, soprattutto in tempo di crisi, affinché un prodotto gastronomico possa essere presente sulle tavole di tutti. Ci sono, poi, altre opportunità da cogliere, come la richiesta (in aumento) di prodotti biologici, salutari e per chi soffre di intolleranze. La parola d’ordine, quindi, sarà “tradizione e innovazione”.
La mia avventura in questa moderna Bengodi (di fronte a tutto quel ben di Dio non ho potuto tornare con la mente alla novella del Boccaccio) si apre con un piccolo omaggio, che sarà di buon auspicio: un carrello della spesa in miniatura. Il simpatico gadget è di Risparmio Super, che promuove un App per sapere, in un click, dove i prodotti che hai segnato sulla lista della spesa sono più convenienti, con tanto di geolocalizzatore. Dopo l’innovazione, il brontolio dello stomaco (mezzogiorno è passato da un po’) e l’olfatto mi guidano nella “zona salumi”, un prodotto che tutto il mondo ci invidia e di cui proprio l’Emilia Romagna è la culla. Un capannello di persone in fila mi suggerisce che allo stand dell’Antica Corte Pallavicina sta accadendo qualcosa di “buono”. Ci sono gli assaggi dei pregiati salumi della Bassa Parmense, prodotti dall’Antica Spigaroli: il Culatello di Zibello, il Fiocco di Culatello, la Coppa lunga della Bassa e il sublime salame di Nera Romagnola, che si scioglie in bocca e stimola la serotonina. Poco più avanti, Terre Ducali propone una nuova confezione di cinque bocconcini di culatello pronti da servire, per chi ha poco tempo, o per i single che vogliono trattarsi bene. Da Ibis Cremonini c’è il culatello cotto da cosce suine di suino pesante padano. Mi lascio tentare dalla coppa di testa del Salumificio Vecchi di Castelnuovo Rangone (MO), Comune che, non per niente, al maiale ha dedicato persino un monumento. Il “piatto forte”? I secondi pronti in 5 minuti in padella o al microonde, come il guanciale arrosto, il coniglio alla cacciatora, lo stinco al sugo d’arrosto e i bocconcini di anatra all’arancia.
Dai salumi ai formaggi: a fare la parte del leone è il Parmigiano Reggiano, il più imitato e “piratato” all’estero. Con scarsi risultati. Perché la sua origine (e la sua originalità) è proprio qui, nelle terre tra Parma, Reggio Emilia e Modena. Mi basta fare qualche assaggio per rendermene conto. Ogni boccone, ogni forma di formaggio, è diversa dall’altra. E, siccome, il parmigiano è un vero e proprio toccasana nutrizionale, ecco la merenda per i bambini di Parmareggio, con parmigiano, grissini e frullato. Sempre da Parmareggio arriva anche il parmigiano da spalmare (dove volete), mentre Nitti Ferrari propone le sfoglie sottili di stagionato in vaschetta, per condire pasta, insalate e carpacci.
Da Cuomo si assaggiano le specialità lattiero casearie dell’Agro Pontino: mozzarella dal gusto unico (che ti fa dimenticare in un solo assaggio quella acquistata in serie al supermercato) in trecce, bocconcini, nodini e ciliegine, ma anche ricotta, scamorze affumicate e l’insuperabile mozzarella di bufala campana. Per chi vive, o sopravvive, di surgelati, arrivano le fette di mozzarella già pronte di Alifood, mentre Selektia Italia ci tenta con il gorgonzola al tartufo. Ampia l’offerta per chi è intollerante al lattosio. “Perché dopo i 40 anni, il nostro intestino perde gli enzimi per digerirlo”, mi spiegano da Libera, ditta di Putignano (Ba) che propone burro, mozzarella e ricotta rigorosamente lactose free.
Altro giro, altra bontà: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, conosciuto anche come l’”oro nero”. All’estero è sempre la cosa che manca di più agli italiani, perché imitarlo è pressoché impossibile. Fini, marchio storico dell’enogastronomia modenese, tra le novità propone la crema di aceto balsamico di Modena IGP nelle varianti con tabasco, salsa di soia kikkoman e senape di Dijon. La testimonianza, più che mai vivente, della lunga tradizione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è Giusti, che lo produce addirittura dal 1605. Da Acetum di Cavezzo (Mo) arrivano le salse Blaze all’aceto balsamico nei gusti vaniglia, barbecue, alla frutta e al tartufo. A proposito di tartufo, Urbani Tartufi propone un preparato pensato per il sushi.
Siccome mi piace sperimentare le novità, mi dirigo subito allo stand di Bocon, dove ci sono gli assaggi di insalata di Quinoa, una pianta erbacea parente di spinaci e barbabietole. Cresce sulle Ande, a 4200 metri di altezza ed era molto apprezzata anche dagli Inca, che la chiamavano chisiya mama, “madre di tutti i semi”. Novità curiose anche da Aureli di Ortucchio (AQ), che propone il succo di carota e carota nera. Assaggio e dimentico le mie antipatie infantili per l’ortaggio arancione. Sfiziosa anche la proposta della panature vegetali nella varianti spinaci, sedano, carota e carota nera, per rendere più croccanti e gustosi i fritti di carne e di pesce.
E potevano mancare gli incontri “stellati”? I maestri chef scendono dall’Olimpo mediatico e si fanno vedere di persona tra gli stand. Vissani firma sette ricette di Gastronomia Toscana, pronti in due minuti, tra cui la crespella toscana al cavolo nero con salsa di banane e curry rosso. Ogni piatto è accompagnato da consigli per l’abbinamento del vino. Da Cuomo disquisisco con Antonello Colonna sulla predominanza di genere tra gli chef più famosi del mondo. Lui smentisce la mia teoria sul sesso forte: le cinque migliori sono donne. Allo stand di San Carlo, quello delle patatine, ho una visione. “E’ lui o non è lui?”. La folla armata di smartphone impostato sulla modalità “macchina fotografica” me lo conferma. E’ il masterchef Carlo Cracco, nuovo testimonial degli snack salati. Lui chiacchiera imperturbabile con il suo interlocutore, incurante dei flash. Assaggio una patatina, mentre penso al potere del marketing di riuscire a fare andare d’accordo il diavolo e l’acqua santa. La sfoglia di patata mi sembra diversa, più buona, e non bado nemmeno al fatto che, alla mia età, si depositerà sui fianchi direttamente e senza passare dal via. Sarà per “colpa” di Cracco.
Ne fanno parte cantine, ristoranti e produttori della vallata. Sabato 10 maggio la presentazione del progetto a Grazzano Visconti -
Piacenza, 6 maggio 2014 -
Si chiama “Valore Val Nure” ed è la nuova associazione culturale nata per promuovere la terra “discreta” della Val Nure insieme ai suoi prodotti migliori. A presentare il neonato progetto culturale sono stati questa mattina in Provincia i membri dell'associazione con l'assessore provinciale alla Cultura e al Turismo Maurizio Parma, che ha sottolineato l'importanza e l'efficacia di un lavoro sinergico come è appunto la filosofia di “Valore Val Nure”.
“L'idea – ha illustrato il presidente Stefano Pizzamiglio (azienda La Tosa) – è quella di promuovere il territorio facendo conoscere le specificità che nasconde. L'anima dell'associazione è fatta di tante piccole realtà, lentamente cresciute nel tempo, che prediligono la qualità alla quantità”.
Al momento l'associazione coinvolge 13 cantine vitivinicole (Baraccone, Barattieri, Borgo Caminata, Cantine Romagnoli, I Perinelli, Il Casalino, Il Ghizzo, Il Maiolo, L'Uccellaia, La Cascinotta, La Tosa, Lombardelli e Marengoni); alcuni ristoranti (Cà dell'Orso, Riva, trattoria Bellaria di Trecordi) e due produttori di eccellenze alimentari. Già diverse le iniziative in cantiere: si parte l'8 giugno con il circuito delle cantine di Vigolzone, si prosegue il 22 giugno con il circuito delle cantine di Pontedellolio, il 12 luglio con visita notturna ai vigneti, e, infine, nel mese di agosto e nel mese di ottobre sono in programma un evento dedicato al cinema e al vino e un percorso in mountain bike tra le cantine.
Come hanno ricordato questa mattina Giulia Nicoletti (azienda l'Uccellaia), Cinzia Colombi (azienda i Perinelli), Carla Aradelli (ristorante Riva) e Silvia Milza (assessore al Turismo del Comune di Vigolzone) la presentazione del progetto Valore Val Nure è in programma sabato 10 maggio alle 17 nella Corte Vecchia di Grazzano Visconti. Interverranno: Mario Fregoni, docente di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e presidente dell’Office International de la Vigne et du Vin e Fabio Bernizzoni, presidente dell’associazione "Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini". Moderatore della presentazione, a cui seguirà una degustazione di vini e prodotti tipici, sarà il giornalista Stefano Quagliaroli. L’intero evento (promosso con il patrocinio della Provincia di Piacenza, del Comune di Vigolzone, del Comune di Pontedellolio e del Comune di Bettola) sarà aperto al pubblico.
“Mettere insieme le energie – hanno concluso i membri dell'associazione – è il metodo che abbiamo scelto per valorizzare il territorio e per proporre le diverse anime della nostra vallata sia dal punto di vista paesaggistico sia dal punto di vista enogastronomico”.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare", un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la "crisi" economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.
Parma, 6 maggio 2014 -
L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.
Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati, associata Arga-Unaga.
Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso l’Università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione all’Università di Ferrara, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003
Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)
(Fonte: Ufficio Stampa Studio Eventi & Comunicazione - Parma )
AGGIUNTO PDF CON ORARI DELLA GIORNATA DI GIOVEDI 8 MAGGIO.
La Gastronomia Piccinini di Baiso, associata alla CNA provinciale, in vetrina al Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma fino all’8 maggio -
Reggio Emilia, 6 maggio 2014 -
Anche CNA Reggio Emilia è presente al Cibus 2014, il Salone di Parma che ospita dal 5 all’8 maggio il top delle produzioni alimentari Made in Italy. La crisi in atto impone oggi più attenzione che in passato all’ottimizzazione dei costi, alla valorizzazione di sinergie e ad investimenti in attività di marketing e di promozione. “Cibus – spiega Laisa Rinaldi, Presidente CNA Alimentare Reggio Emilia - rappresenta da sempre una piattaforma di incontri imprescindibile per gli operatori del settore, una vetrina di grande pregio sia sul territorio nazionale che internazionale”.
Approfittando dello spazio messo a disposizione da CNA Alimentare Emilia Romagna, l’azienda associata alla CNA provinciale Gastronomia Piccinini Sapori della Collina srl di Baiso, specializzata nella produzione di pasta fresca (tagliatelle, zuppa imperiale, gramigna, garganelli, gnocchi), di paste ripiene (tortellini, tortelli, ravioli, lasagne) di tigelle, gnocco fritto e pasta per pizza, porta alta la bandiera dell’eccellenza dell’artigianato alimentare reggiano, insieme alle aziende del Consorzio Emilia Alimentari, nato attraverso un progetto di internazionalizzazione di CNA Servizio Estero.
L’obiettivo è esporre i propri prodotti tipici e di qualità in un’area dedicata a degustazioni e business meeting, concepita in modo da favorire il massimo della comunicazione con gli operatori specializzati, provenienti da tutto il mondo.
“CNA inoltre, – continua Laisa Rinaldi - grazie al progetto “Export Gate For Made In Italy – Una Porta Verso L’Europa”, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, sperimenterà un “Desk Germania e Russia”. Alle aziende emiliano romagnole presenti, sarà fornita assistenza completa nella relazione con gli operatori esteri, proponendo a tutte quelle interessate, alcuni incontri finalizzati alla definizione di contratti con importatori, distributori e catene alimentari russe di primo piano. Questa attività consentirà di poter valutare la fattibilità di rapporti di collaborazione e di esportazione che potrebbero poi sfociare in una collaborazione continuativa e importanti accordi commerciali”.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
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