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SOMMARIO Anno 13 - n° 23 09 giugno 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

1.1 editoriale
I "senzafondo" e "senzavergogna" da EXPO a MOSE...passando per L'Aquila
2.1 export agro-alimentare
Emilia-Romagna prima regione per export agroalimentare
4.1 cooperazione
Mario Lusetti eletto al vertice di Alleanza delle Cooperative
5.1 Vino tendenze
USA, gran bevitori!
5.2 riconoscimenti
Il "Mediterraneo Packaging" alle cantine Casabella.
6.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo del Latte Spot estero
7.1 pomodoro
OI pomodoro nord Italia. PierLuigi Ferrari confermato presidente
7.2 vino
"Top Woman in italian wine" la classifica di "The drink Business"
7.3 sicurezza alimentare
Efsa, 100 esperti per discutere sugli OGM
8.1 UE - PAC
PAC 2014-2020. Accordo base tra Regioni e MIPAAF

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Il presidente di Legacoop eletto, su proposta dei co-presidenti Gardini e Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative. Per il lavoro serve "un rapporto forte tra Stato, Imprese e Persone"

Roma, 04 giugno 2014 - Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, è stato eletto presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane dall'Assemblea generale riunita oggi a Roma. "Nei prossimi mesi – ha dichiarato – vogliamo produrre un'accelerazione del percorso avviato in gennaio per la creazione dell'associazione unica e unitaria della cooperazione italiana, coinvolgendo il maggior numero di soci e di cooperative. Vogliamo costruire insieme una nuova identità, non dar corso a una fusione a freddo, mettendo al centro della nostra attenzione i problemi del Paese, a cominciare dall'emergenza lavoro".
Proprio sul dramma della disoccupazione giovanile l'Assemblea dell'Alleanza ha approvato oggi tre proposte che saranno presentate al Governo per estendere a tutte le nuove imprese le agevolazioni previste per le start up innovative, favorire l'assunzione di under 40, contrastare il lavoro irregolare. "Per risolvere il problema del lavoro – ha spiegato Lusetti – è indispensabile puntare su un rapporto forte tra Stato, imprese e persone, in cui ognuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità".
La prima richiesta dell'Alleanza delle Cooperative riguarda l'estensione delle agevolazioni previste per le start up innovative a tutte le nuove imprese. "In questa situazione – ha spiegato Lusetti – la vera innovazione è fare impresa, avere il coraggio di scommettere su di sé e questascelta deve essere sostenuta in ogni modo". L'Alleanza propone che per 4 anni vengano applicatenorme semplificate, come una tassa onnicomprensiva ad aliquota unica, e le agevolazioni previste dal DL 179/12 per le start up innovative.
Il secondo intervento dovrà essere indirizzato a facilitare il ricambio generazionale, sperimentando la possibilità di agevolare l'assunzione di under 40 a tempo pieno e indeterminato, a fronte di pensione anticipata dei lavoratori con almeno 64-66 anni di età.L'Alleanza delle Cooperative chiede infine un'azione congiunta delle istituzioni e delle forze sociali con ispezioni anche interforze (ispettori, carabinieri, finanza...) e un piano straordinario del Ministero per lo Sviluppo economico per assicurare regolare revisione delle cooperative non aderenti a centrali cooperative.

A fronte di queste richieste, l'Alleanza delle Cooperative a partire dal Protocollo di collaborazione che nell'ambito dello Youth Guarantee sta per essere firmato con il Ministero del Lavoro, si impegna ad offrire su tutto il territorio, attraverso le sedi delle tre centrali cooperative, servizi di consulenza e tutoraggio gratuito per costituire nuove cooperative e opportunità di dialogo con le imprese per assunzioni e tirocini, in modo continuativo.
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Maurizio Gardini copresidente dell'Alleanza delle Cooperative e presidente di Confcooperative. "Gli auguri a Mauro Lusetti nuovo presidente. Con lui il compito di costruire non un semplice coordinamento, ma una vera centrale unica. Non la sommatoria delle tre, ma un'organizzazione nuova, che sarà n grado di fare da sola più della sommatoria dell'attività delle tre centrali. Costruiremo la più grande organizzazione cooperativa d'Europa dove vogliamo incidere di più per promuovere lo sviluppo cooperativo e arginare il processo di omologazione di impresa. Vogliamo promuovere la costituzione di migliaia di cooperative che realizzino centinaia di migliaia di posti di lavoro. Job Acts, riforma PA, Youth Guarantee, Line guida riforma terzo settore sono i cantieri sui quali siamo impegnati. Se aumentano i cantieri del governo, aumentano i cantieri della cooperazione. Noi ci siamo, come ci siamo sul contrasto alla cooperazione spuria. Non abbasseremo la guardia. L'Alleanza vuole intensificare, con il governo, le azioni di contrasto alla concorrenza sleale di cui siamo i primi a essere danneggiati, noi non ci stiamo".
Il presidente di Agci e Co-presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, Rosario Altieri, saluta l'elezione di Mauro Lusetti a Presidente di Legacoop ed esprime la sua soddisfazione per l'unanime consenso con il quale lo stesso è stato chiamato a guidare il Coordinamento unitario della Cooperazione in continuità con la presidenza di Giuliano Poletti. "Il cammino dell'unità tra le tre storiche Centrali cooperative – ha affermato Altieri – riprende con maggiore vigore, forte com'è della piena consapevolezza di tutti i cooperatori italiani che lungo la strada unitaria saranno raggiunte mete di assoluta valenza ideale, economica e sociale. Lusetti è Uomo di Cooperazione, convinto assertore, come tutti noi, della necessità di presentare il volto migliore di questa forma di impresa che coniuga al meglio e senza alcuna conflittualità le ragioni e gli interessi del capitale e del lavoro. Sono certo, ha aggiunto Altieri, che sotto la sua guida, l'Alleanza farà significativi passi avanti ed avvicinerà con speditezza l'obiettivo della costruzione della Casa Comune dei Cooperatori italiani. Un forte in bocca al lupo a Mauro Lusetti!".

Alleanza Cooperative logo gde

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Parma, 5 giugno 2014 L'Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia ha cambiato nome in OI Pomodoro Nord Italia e ha rinnovato i propri vertici con l'elezione del nuovo comitato di coordinamento che resterà in carica per il prossimo triennio 2014-2016. Alla guida dell'OI, che raggruppa il 99% della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia, è stato confermato nel ruolo di presidente Pier Luigi Ferrari.
. Poi, soffermandosi sull'operato dell'OI, Ferrari ha auspicato: della filiera in modo che emerga una strategia ben definita di un'OI forte che aumenti la competitività del pomodoro da industria del Nord Italia sui mercati internazionali. Agiremo sempre nell'interesse di un prodotto eccellente>.
Il nuovo comitato di coordinamento è composto da 20 membri ordinari. La parte agricola esprime dieci componenti: Paolo Villani (Pempacorer), Paolo Gazza (Ainpo), Rossella Martelli (Asipo), Alberto Sarzi (Apol), Luca Artioli (Apoconepro) e Gorino Lupi (Op Ferrara) per le Op; Eugenio Zedda (Confagricoltura ER) e Fabio Girometta (Cia ER) per le professionali agricole e Stefano Spelta (Arp) e Lodovico Bertoli (Copador) per le Op autotrasformazione. Dieci anche i rappresentanti della parte industriale: Ugo Peruch (Mutti SpA), Paolo Reverberi (Von Felten), Francesco Maini (Ferrara Food), Bruna Saviotti (Tomato Farm) e Dario Squeri (Steriltom) per la trasformazione privata; Lorenzo Cempini (Confapi), Guido Conforti (Aiipa), Giuseppe Rodolfi (Upi) per le associazioni della trasformazione privata; Costantino Vaia (Consorzio Casalasco) e Massimo Passanti (Conserve Italia) per la trasformazione cooperativa.

FERRARI PIERLUIGI OI POMODORO NORD ITALIA Il presidente Pier Luigi Ferrari gde

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Chiara Lungarotti "Top Woman in Italian Wine" per la rivista "The Drinks Business".

Torgiano, 3 giugno 2014. Chiara Lungarotti è la prima donna del vino italiano nella classifica "TOP 10 WOMEN IN ITALIAN WINE", stilata da Tom Bruce Gardyne e pubblicata oggi sul sito della rivista londinese The Drinks Business, che quotidianamente raggiunge più di 20mila operatori del drink trade internazionale. Il magazine ha tracciato un profilo biografico delle dieci protagoniste raccontandone non solo il percorso formativo e professionale ma anche il loro costante impegno nella promozione e valorizzazione del territorio.
Insieme all'umbra Chiara Lungarotti, che si è distinta per aver mantenuto le radici produttive dell'omonima cantina a Torgiano e a Montefalco: Silvia Franco (Nino Franco Spumanti – Veneto); Francesca Planeta (Planeta - Sicilia); Daria Garofoli (Casa Vinicola Gioacchino Garofoli -Marche); Gaia Gaja (Gaja - Piemonte); Joseì Rallo (Donnafugata - Sicilia); Elena Martusciello (Il Grotta del Sole – Campania); Sabrina Tedeschi (Az. Agricola Fratelli Tedeschi - Veneto); Cristina Mariani May (Castello Banfi - Toscana) e Marilisa Allegrini (Allegrini Estates – Veneto).

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Domenica, 08 Giugno 2014 09:03

Efsa, 100 esperti per discutere sugli OGM

 

Seminario internazionale per approfondire le implicazioni per la valutazione del rischio di una tecnica emergente di modificazione genetica.

Di redazione - Parma 2 giugno 2014 -
Oltre 100 scienziati di quattro continenti si riuniranno infatti a Bruxelles il 4-5 giugno per prendere parte al seminario scientifico organizzato dall'EFSA sull'RNAi (interferenza genetica mediata da acido ribonucleico) nelle piante GM (geneticamente modificate).L'acido ribonucleico (RNA) funge da messaggero nell'organismo trasportando le informazioni genetiche a quella parte della cellula che sintetizza le proteine, i costituenti essenziali della vita. L'RNAi è un processo naturale che blocca o interferisce con tale attività negli animali e nelle piante. Alla fine degli anni '90 gli scienziati scoprirono come utilizzare tale meccanismo per controllare il flusso delle informazioni genetiche.
L'EFSA ha organizzato questo seminario internazionale con l'intento di precorrere i tempi e valutare se tale tecnica abbia dei riflessi sul suo attuale approccio di valutazione del rischio.
Elisabeth Waigmann, responsabile dell'Unità GMO dell'EFSA, ha chiarito: "E' possibile che la tecnica RNAi comporti effetti indesiderati sulla pianta GM stessa o su altre specie. Condividendo le nostre conoscenze sulla RNAi, vorremmo cercare di capire come prevedere se tali effetti siano plausibili e quali potrebbero essere. In un secondo tempo ciò potrà fornire le basi per perfezionare l'attuale metodologia di valutazione del rischio da OGM, onde poter rilevare eventuali effetti indesiderati ".

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Domenica, 08 Giugno 2014 08:35

PAC 2014-2020.

La base d'accordo. Viene stabilita l'Italia come Regione Unica. Ampliata la "Black list" e rafforzamento per giovani e zootecnia.

- di Virgilio
Parma 2 Giugno 2014 ----
Lo scorso 27 maggio il Ministro Maurizio Martina, ha incontrato gli assessori regionali all'agricoltura per definire l'attuazione della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2014-2020.
A comunicarlo è lo stesso Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali a conclusione dei lavori. Nonostante la riduzione delle risorse rispetto alla precedente programmazione 2007-2013 l'intesa è stata raggiunta partendo dal testo base del Ministero, integrando le modifiche unitarie proposte dalle Regioni salvaguardando i principi di equità e territoriali pur rafforzando gli ambiti strategici dell'agricoltura nazionale.
52 i miliardi a disposizione nei prossimi 7 anni che saranno così ripartiti:
27 mld per i pagamenti diretti (totalmente finanziati dalla UE)
21 mld per lo Sviluppo Rurale (50% Ue e 50 % Stato)
4 mld per OCM (organizzazione Comune di Mercato)
Le Principali Misure
Aiuti accoppiati – è stata fissata una quota all'11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, seminativi, piano proteico e grano duro, olivicoltura.
Lavoro giovanile – è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro all'anno.
Pagamenti diretti – Viene applicata una riduzione del 50% sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. Il taglio sarà effettuato dopo aver escluso i costi relativi alla manodopera, salari e stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l'esercizio dell'attività agricola.
Agricoltore attivo – Viene ampliata la "black list" e definite le condizioni della figura IAP, CD e partita IVA.
Convergenza - Viene stabilito di considerare l'Italia come Regione unica.
Aree svantaggiate e di montagna – In queste aree vengono considerati agricoltori attivi tutti coloro che percepiscono aiuti diretti annui per un ammontare massimo di 5.000 euro. Nelle altre zone la soglia è fissata a 1.250 euro. Vengono introdotti anche un premio differenziato per il latte di montagna, benefici dal processo di convergenza e dall'inserimento dei pascoli nel sistema dei pagamenti diretti.
Rilancio di un piano proteico nazionale, capace di favorire la diversificazione produttiva verso produzioni maggiormente rispettose dell'ambiente e, parallelamente, di ausilio alla zootecnia nazionale (piano d'azione per soia ogm free italiana).
Sostegno al settore olivicolo, per i suoi vantaggi indiscussi in tema di preservazione del paesaggio e del territorio.
Sostegno all'agricoltura praticata in zone interne e montane, grazie anche a un maggior livello di premio per ettaro.

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La rassegna giunta alla nona edizione, questa sera dalle ore 21.00 si svolgerà presso la Cantina della Volta di Bomporto, ad aprire la serata il concerto di Frè Monti e a seguire ricche proposte culinarie  -

Modena, 5 giugno 2014 -

La rassegna "Rosso Rubino – Poesia e musica in Cantina" arriva questa sera, giovedì 5 giugno, presso la Cantina della Volta di Bomporto (via per Modena, 82).
Alle ore 21.00 la serata sarà aperta dal concerto di Frè Monti, giovane cantautore già noto per la sua partecipazione alla passata edizione di "The voice" che proporrà il proprio repertorio originale.
A seguire la degustazione dei vini della Cantina, che saranno abbinati alle ricche proposte culinarie dello chef di "Commestibili e Vini".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Bomporto)

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Il "Duca di Ferro" delle Cantine Casabella si è aggiudicato il Premio Mediterraneo Packaging, ritirato nella splendida cornice del castello normanno di Castellamare del Golfo, a Trapani, sabato 31 maggio 2014.

Piacenza, 4 giugno 2014 - di Paola Tanzi -

La prima edizione del premio, organizzato dalle riviste enogastronomiche "OlioVinoePeperoncino" ed "EG News", che ha visto in gara circa 150 tra aziende vitivinicole e olivicole del bacino del Mediterraneo, tra cui Francia, Slovenia, Israele, ha premiato la cantina di Castell'Arquato che del packaging, l'"abbigliaggio", della bottiglia ha fatto una presenza forte, soprattutto nella linea di pregio della "Mont'Arquato". Ad essere premiato grazie ai voti giunti dalla prima commissione dell'Istituto Alberghiero di Ferrara e dalla commissione giornalistica siciliana, la punta di diamante della cantina, il "Duca", che proprio quest'anno si presenta con una veste grafica innovativa che celebra i cento anni di Casabella.

«Siamo molto soddisfatti di questo traguardo- ha spiegato la responsabile amministrativa dell'azienda, Orietta Schiavi, che ha ritirato il premio- perché premia i nostri sforzi. L'idea del packaging per Casabella è l'unione tra consumatore e produttore: l'etichetta, la bottiglia, e quanto sono parte di essa, sono il veicolo di coinvolgimento. La nostra etichetta quest'anno racconta una storia: quella dei cento anni di una cantina che ha fatto di innovazione e tradizione un motto, guardando con un occhio di riguardo all'eleganza, alla potenza ed all'esclusività che solo un vino di ottimo livello può offrire». A premiare la casa piacentina l'editore ferrarese Francesco Turri di OlioVinoePeperoncino, che con Piero Rotolo, di Eg News, ha organizzato questa prima edizione del Premio Mediterraneo Packaging. Il riconoscimento giunge a Castell'Arquato dopo il grande traguardo della 48.esima rassegna di Verona dove, sempre il "Duca di Ferro" si è aggiudicato il pregevole premio di "Denominazione di Origine", riconoscendo un successo internazionale avviato da anni.

Pubblicato in Agroalimentare Piacenza

 

Prosegue la tendenza al ribasso del Parmigiano Reggiano. Consistente rimbalzo del Latte Spot estero (Germania e Austria). Invariati i listini del Grana Padano.

Parma - 04 giugno 2014
Torna a salire la quotazione del Latte spot. Per la seconda settimana consecutiva la borsa veronese ha registrato un segno positivo. Ancora un incremento, del +1,35%, dopo il +1,37% della precedente settimana, tale da portare il listino del latte crudo spot nazionale a 39,18€/100 litri (Minimo. 38,15€/100 litri). Una tendenza moderatamente positiva soprattutto se messa in relazione al rimbalzo registrato dal latte estero, proveniente da Germania e Austria, che ha realizzato un +15,63% con un recupero netto di listino di oltre 5 euro sulla precedente ottava (37,63 - 38,66€/10 litri latte).
Invariati invece i listini del Burro mentre è in recupero la Crema di latte che torna ai valori di Pasqua. Scendendo nel particolare, il Burro CEE è fermo a 3,20€/kg, lo Zangolato di creme fresche trattato a Parma è stazionario a 1,95€/kg. In rialzo invece per la crema di latte a uso alimentare (40% m.g.) quotata a Milano a 1,72€/kg (+2,38%). A Verona, la panna di centrifuga, con un recupero di 2,99% colloca la forbice tra prezzo minimo e massimo compresa tra 1,70 e 1,75€/kg.
Sul fronte dei Formaggi prosegue, con costanza, la discesa del Parmigiano Reggiano non accompagnata, almeno in questa 22esima settimana, dal Grana Padano. Il Grana Padano DOP ha infatti mantenuto invariati tutti i listini nelle piazze prese a riferimento, ovvero Milano e Mantova, mentre il Parmigiano Reggiano ha confermato una tendenza ribassista che ormai lo accompagna da diverse settimane. Piccole perdite di valore che nel caso del 24 mesi ha condotto a registrare una riduzione del prezzo medio, rispetto l'anno precedente, del 7,20% e del 3,16% relativamente al 12 mesi di stagionatura.
Entrando in dettaglio il "parmigiano", quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, ha fissato i listini tra 8,15 e 8,50€/kg (-1,77%) del 12 mesi e tra 9,45 e 9,80€/kg (-1,03%) relativamente al 24 mesi di stagionatura.
Il "Padano" invece a Milano ha confermato i listini tra 6,90 e 7,00€/kg e tra 7,50 e 8,15€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.

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Rabboni: siamo la prima regione per export, con una quota del 16% del dato nazionale. Ma dobbiamo crescere ancora facendo gioco di squadra a livello nazionale

Parma, 3 giugno 2014 -

Cresce l'export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che nel 2013 hanno raggiunto un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni, mettendo a segno rispetto all'anno precedente un + 5,4% , a fronte di un aumento, su scala nazionale del 4,9%. Un dato tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni. Il dato è stato fornito oggi a Bologna in occasione della presentazione del Rapporto agroalimentare dell'Emilia-Romagna, promosso da Regione e Unioncamere, che fotografa l'andamento dell'agricoltura e dell'industria alimentare regionale. "Siamo la prima regione per export agroalimentare in Italia, con una percentuale del 16%, dato che ci pone davanti anche alla Lombardia – ha spiegato oggi l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – ma vogliamo crescere ancora, perché siamo la terra della Food Valley, abbiamo la più alta quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo".
Per Rabboni la ricetta per competere sui mercati sta in un rafforzato gioco di squadra a livello nazionale. "Dobbiamo muoverci in sintonia con i recenti provvedimenti assunti dal Governo, per contrastare le barriere non tariffarie e per garantire anche fuori dall'Europa la tutela dalle contraffazioni delle nostre più importanti Dop Igp. Per questo è indispensabile che anche l'accordo di libero scambio che si sta predisponendo tra Ue e Usa sia sulla falsariga di quello con il Canada che introdotto anche in quel Paese il riconoscimento dei prodotti a denominazione d'origine europei" - ha sottolineato l'Assessore, ricordando l'accordo in corso con lo Stato del Delaware per l'esportazione di Pere Abate e delle altre Dop e Igp dell'Emilia-Romagna.
Tra i recenti provvedimenti del Governo richiamati da Rabboni anche la decisione per il prossimo anno di triplicare i fondi per la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.
Proprio per concorrere al gioco di squadra nazionale l'assessore ha indicato la necessità che Regione e Unioncamere "indirizzino su Canada, Stati Uniti e Cina le proprie iniziative di accompagnamento all'estero delle piccole imprese agroalimentari, integrando tale azione con la formazione di reti di impresa e aggregazioni commerciali che possano agire autonomamente".
Dal canto suo la Regione aiuterà le imprese agroalimentari dell'Emilia-Romagna ad andare sui mercati esteri, sia grazie alle risorse dell'Ocm vino (circa 9 milioni di euro all'anno per la promozione extra Ue), sia attraverso le risorse del nuovo Psr espressamente destinate alla promozione e alle reti di impresa per la commercializzazione sui paesi esteri.
Molto potrà venire anche da Expo 2015. In vista di questo importante appuntamento già ora si sta lavorando a una serie di eventi commerciali incardinati sulle fiere Cibus, Cibus Tech e Sana oltre a un bando che finanzierà iniziative di incoming di buyer stranieri.
Anche per Maurizio Torreggiani presidente di Uniocamere, "il primato dell'Emilia-Romagna nell' export di prodotti agroalimentari va considerato un punto di partenza. Sta a noi, come sistema territoriale, lavorare d'iniziativa per aumentare il numero delle imprese esportatrici aiutandole a cogliere le opportunità. Le Camere di commercio sono impegnate a sostenere il riposizionamento delle aziende nello scenario internazionale, agendo in sinergia con i principali soggetti, a cominciare dalla Regione. Raccogliere la sfida di Expo 2015 significa puntare a ottenere ricadute permanenti sullo sviluppo del territorio regionale".
Proprio sull'internazionalizzazione dei mercati ha centrato l'attenzione il Rapporto 2013, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Giovanni Anania, professore di politica economica esperto in commercio e relazioni internazionali dell'Università della Calabria, John Pastor, direttore dell'International Trade and Development dello Stato del Delaware (Usa), Helmuth Senfter consigliere di Grandi salumifici italianie Li Shaofeng, primo segretario dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.

L'andamento delle esportazioni
Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono e crescono di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro. Disaggregando il dato complessivo, tra le voci più significative dell'export emiliano-romagnolo vi sono i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%, i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6% , pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%), il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta fresca ( che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali ) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2013 del 3,4%.

L' annata agraria 2013
Per quanto riguarda l'annata agraria 2013, il Rapporto, curato dal professor Roberto Fanfani dell'Università di Bologna, ha evidenziato, confermando le prime anticipazioni, una riduzione del 3 % della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d'aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena. Tale flessione tuttavia non ha impedito all'agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento, dell'1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell'aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell'1,3%.

In allegato: la plv per provincia

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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