Lo spazio è animato da Cna e Confartigianato Emilia-Romagna. Costi: "Il bilancio a Expo è più che positivo e caratterizzato dalla presenza di tutti i territori emiliano romagnoli, di tante imprese, consorzi e associazioni di categoria nonché con l'abbinamento con le tante eccellenze del territorio dell'Emilia-Romagna" -
Parma, 2 ottobre 2015 –
Una serie di incontri con le imprese artigianali emiliano-romagnole, e i loro rappresentanti, presenti a Expo Milano 2015 nella Piazzetta ER, animata fino a oggi da Cna e Confartigianato Emilia-Romagna.
È questo quanto fatto nella giornata di ieri a Milano dall'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi che ha partecipato - con il presidente regionale di Cna Paolo Govoni e il presidente regionale di Confartigianato Marco Granelli - ad un talk show sul progetto "Food Stories". L'iniziativa - promossa da Cna e Confartigianato dell'Emilia-Romagna – offre ai visitatori dell'Esposizione Universale storie delle produzioni tipiche e degli artigiani che ne sono protagonisti, le cui imprese appartengono ad alcune tra le più importanti filiere alimentari dell'Emilia-Romagna (salumi, paste ripiene, formaggi, pani e dolci).
«Le nostre realtà produttive, associative e istituzionali stanno ottenendo straordinari risultati. Siamo molto soddisfatti. Sta proseguendo – ha sottolineato l'assessore regionale Costi – il successo della Settimana di protagonismo. Il bilancio a Expo è più che positivo e caratterizzato dalla presenza di tutti i territori emiliano romagnoli, di tante imprese, consorzi e associazioni di categoria nonché con l'abbinamento con le tante eccellenze dell'Emilia-Romagna».
Il progetto "Food Stories" - promosso da Cna e Confartigianato dell'Emilia-Romagna e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna – è stato realizzato in collaborazione con il Master Comet (Cultura Organizzazione Marketing dell'Enogastronomia Territoriale e del Prodotto Tipico) dell'Università di Parma e l'Accademia della Cucina.
(Fonte: ufficio stampa Regione ER)
Più di 16.000 visite nell'edizione dell'aprile scorso. Favorire vendite dirette. Da quest'anno i consumatori hanno anche a disposizione la nuova "APP Visite". Il 3 e 4 ottobre, "Caseifici aperti" attende i consumatori con un intensissimo e diversificato programma di iniziative -
Reggio Emilia, 1 ottobre 2015 -
Sono una cinquantina i caseifici del Parmigiano Reggiano che apriranno le porte sabato 3 e domenica 4 ottobre, per un fine settimana all'insegna dell'accoglienza dei consumatori, della tradizione, del sapore e dell'artigianalità. Proprio nel prossimo week end, infatti, tornerà in scena "Caseifici aperti", promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per offrire ai consumatori la possibilità di entrare direttamente in quel mondo di piccole strutture in cui artigianalmente si produce un'eccellenza alimentare italiana conosciuta in tutto il mondo.
A maggior ragione in un momento in cui permangono quotazioni insoddisfacenti, la nuova edizione di "Caseifici aperti" (la precedente si è tenuta nell'aprile scorso) vuole dunque rafforzare proprio il legame con i consumatori, "favorendo - spiega il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai – una più approfondita conoscenza del Parmigiano Reggiano, delle sue caratteristiche, del territorio cui si lega profondamente, del lavoro degli allevatori, dei caseifici e dei maestri casari". "E' anche in questo modo - prosegue Alai - che puntiamo a sostenere le vendite dirette da parte dei caseifici, favorite anche dai servizi di acquisto online dei caseifici, riportati nel sito del Consorzio, che oggi ammontano a oltre 300.000 forme".
Da quest'anno i consumatori hanno anche a disposizione la nuova "APP Visite", un'audioguida facilmente scaricabile che consente di seguire ogni fase produttiva e di scoprire i segreti dei caseifici artigianali con una visita virtuale o di essere accompagnati passo a passo - oltre che dagli operatori di caseificio - nel caso in cui la visita avvenga realmente. La nuova edizione di "Caseifici aperti" - iniziativa partita all'indomani del terremoto del maggio 2012 - punta a battere i record dell'aprile scorso, con oltre 16.000 visite registrate e la partecipazione di consumatori provenienti in massima parte da aree diverse dal comprensorio di produzione, compresi i più vicini Paesi esteri (Francia, Svizzera e Austria).
Il 3 e 4 ottobre, "Caseifici aperti" attende i consumatori con un intensissimo e diversificato programma di iniziative: degustazioni e vendite dirette, infatti, saranno affiancate da visite guidate, eventi speciali per adulti e bambini, giochi e sorprese. Una quindicina di caseifici di montagna, sempre il 3 e 4 ottobre, troveranno poi una "casa comune" al Consorzio del Parmigiano Reggiano, con un programma che (dalle 15.00 alle 22.00 di sabato e dalle 10 alle 19 di domenica) prevede visite allo storico casellino, degustazioni di Parmigiano Reggiano e due cotture a legna di una forma (sabato alle 17,30 e domenica alle 15,30). Sul sito web del Consorzio di tutela è presente una sezione ( www.parmigianoreggiano.it/dove_trova/caseifici_aperti_1/ext/CaseificiAperti/default.aspx ) con l'elenco dei caseifici aderenti al progetto "Caseifici aperti", quotidianamente aggiornata sia sulle strutture interessate che sulle attività proposte in ciascuna. Un comodo sistema di geolocalizzazione, inoltre, permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle proprie esigenze. Così come nelle precedenti edizioni, per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di "Caseifici aperti", tutti i consumatori che visiteranno i caseifici del Parmigiano Reggiano sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l'hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest).
L'ELENCO DEI "CASEIFICI APERTI" SUDDIVISI PER PROVINCIA
Parma:
Consorzio Produttori Latte di Baganzolino (Parma), Il Trionfo di San Secondo, Palazzo di Roccabianca, Saliceto di Mulazzano (Lesignano Bagni), Giansanti al Botteghino di Porporano (Parma), Bertinelli a Strada Pedemontana (Noceto), La Madonnina di Scipione Ponte (Salsomaggiore), Montecoppe di Collecchio, La Medesanese di Medesano, Lanfredini di Contignaco (Salsomaggiore), Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore (Corniglio), Casearia Corradi di Noceto, San Ferdinando di Zibello, San Pier Damiani di San Prospero (Parma), Il Battistero di Serravalle Ceno (Varano de' Melegari), Bassa Parmense di Chiozzola (Sorbolo), Azienda Agricola Iris di Rivalta (Lesignano Bagni), Opere di Latte di Monticelli Terme (Montechiarugolo), San Salvatore di Sanguigna (Colorno), Val D'Enza di Vairo (Palanzano), Agricola Butteri a Scipione Passeri (Salsomaggiore).
Reggio Emilia:
Agricola La Razza di Canali (Reggio Emilia), Latteria Sociale Nuova di Bibbiano, Consorzio Vacche Rosse di Coviolo (Reggio Emilia), Castellazzo di Campagnola Emilia, La Grande di Castelnuovo di Sotto, Il Boiardo di Pratissolo (Scandiano), Il Boiardo a San Maurizio (Reggio Emilia), Latteria di Garfagnolo (Castelnuovo Monti), Villa Curta a San Maurizio (Reggio Emilia), Gruppo Tirelli Fondo Passioncella di Guastalla, Fattoria Marchesini a Praticello (Gattatico), Colline Selvapiana di Canossa.
Modena:
Agricola Moscattini di Formigine, Sociale San Paolo a Campogalliano, Latteria di Campogalliano, 4 Madonne Caseificio dell'Emilia a Lesignana (Modena), Agricola Montorsi a Cittanova (Modena, Santa Rita Bio di Pompeano (Serramazzoni), Rio San Michele di Camatta (Pavullo nel Frignano), San Lucio Montardone di Rocca Santa Maria (Serramazzoni), Santa Lucia di Sestola, Casearia del Frignano (Pavullo nel Frignano), Casearia di Savoniero & Susano a Savoniero (Palagano).
Mantova:
Latteria Vò Grande di Pegognaga, Begozzo di Palidano.
Bologna:
Canevaccia di Pratorotondo (Gaggio Montano), Pieve Roffeno di Castel d'Aiano, Zootecnica Bazzanese a Bazzano (Valsamoggia), Fior di Latte a Gaggio Montano.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
CNA Parma presente con il Pastificio Fratelli Venusti e il Consorzio Produttori Monti di Parma. -
Parma, 1 ottobre 2015 -
L'iniziativa è il risultato del progetto "Food Stories – Artigiani del Gusto in Emilia Romagna", che CNA e Confartigianato Emilia Romagna hanno condiviso, al fine di valorizzare la cultura alimentare della nostra regione, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana. Il progetto è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e realizzato in collaborazione con il Master Comet (Cultura Organizzazione Marketing dell'Enogastronomia Territoriale e del Prodotto Tipico) dell'Università di Parma e con l'Accademia della Cucina. Le imprese che saranno protagoniste nelle due giornate ad EXPO 2015, sono state selezionate nell'ambito delle cinque filiere di prodotto: salumi, formaggi, dolci tipici, paste ripiene e pane che rappresentano la tipicità alimentare dell'Emilia Romagna.
Nello spazio "La Piazzetta", all'interno del Padiglione Italia, Regione Emilia Romagna, saranno organizzate diverse iniziative: tavole rotonde, workshop e, attraverso la proiezione di video e interviste agli imprenditori, saranno rappresentati e raccolti case histories dei percorsi eccellenti di produzione artigiana alimentare tipica. Per l'occasione, è stata, inoltre, realizzata un'app, "Food Stories - Artigiani del gusto in Emilia Romagna", già scaricabile gratuitamente sui dispositivi Android, presto anche su quelli Ios, per favorire la promozione dei sapori e delle eccellenze gastronomiche del territorio. Le aziende artigiane sono rintracciabili tramite una mappa geolocalizzata per ricevere informazioni ed effettuare visite aziendali.
L'app sarà valorizzata tra i visitatori dell'Expo e gli operatori internazionali specializzati, così da garantire la massima visibilità alla produzione alimentare artigiana. Il progetto intende poi intercettare gli orientamenti diffusi attorno a temi di forte interesse, quali il cibo e il territorio come fonte di identità, il turismo enogastronomico vissuta come esperienza, il valore del cibo naturale, l'attenzione all'artigianalità, nonché il piacere di produrre cibo. Sempre nello stesso progetto sarà sviluppata un'analisi del settore food sulla base delle tendenze in atto, del rapporto tra l'evoluzione del settore e lo sviluppo dell'economia del territorio.
A rappresentare Parma ci sono due realtà di CNA Alimentare: Il Pastificio Venusti che produce pasta fresca tipicamente parmigiana ed è condotto dal 1984 dai Fratelli Venusti. Nato come piccolo laboratorio di gastronomia, oggi con una linea di produzione altamente tecnologica, crea svariate paste ripiene come cappelletti, tortelli di erbetta, tortelli di patate, tortelli di zucca, chicche della nonna e pisarei e il Consorzio produttori Monti di Parma comprende sei caseifici localizzati nelle colline parmensi: Varano Melegari, Cozzano, Sala Baganza, Respiccio, Cassio. I caseifici concorrono alla produzione del Parmigiano Reggiano di alta qualità per proporre al consumatore un prodotto che sia qualitativamente ineccepibile.
(Fonte: ufficio stampa Apla)
In attesa della definizione degli accordi pluriennali tra Cina e USA e della pubblicazione di dati USDA (questa sera) il mercato delle materie prime si mantiene ancora su prezzi "popolari".
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 settembre 2015 -
Dopo la leggera spinta "emotiva" a risalire di venerdi scorso (25/9), dovuto probabilmente agli accordi in via di definizione tra Cina e Russia, il mercato delle materie prime non ha mostrato ulteriori segnali in questo primo inizio di settimana in attesa dei dati USDA.
Indicatori internazionali 30 settembre 2015
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 926 punti, il petrolio staziona attorno a 45 dollari al barile e il cambio ha subito una leggera flessione positiva salendo a 1,1232.
In generale i prezzi stazionano ancora sul fondo per effetto delle varie tempeste finanziarie e a meno di sorprese provenienti dalla pubblicazione dei dati USDA gli operatori non si attendono, almeno nel breve periodo, aumenti significativi. (vedi grafici frumento e Soia anche in galleria immagini)
Mercato interno
Gli oleifici stanno operando per comprime il prezzo del seme di soia arrivando a offrire 325€/ton arrivo agli impianti per merce pronta secca.
Mercati sempre calmi per le proteine. La farina di soia proteica è stata trattata, su tutto il 2016, a 345 euro partenza al porto di Ravenna mentre la normale a 338 euro partenza dal porto di Venezia.
Il mercato delle bioenergie continua a muoversi sul Mais e suoi derivati dove però i venditori stanno assumendo un atteggiamento rialzista e la platea del rifiuto riguarda più i casi di DON invece delle Aflatossine.
(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Listini in salute per il burro e le altre materie grasse. Inalterati i prezzi dei formaggi duri che continuano a soffrire della stagnazione dei consumi interni. Lievissimo rimbalzo per il latte spot limitatamente a quello di provenienza estera.
Di Virgilio. Parma 30 settembre 2015
LATTE SPOT Arresto del prezzo del latte spot. Solo un lieve rimbalzo è da segnalare per il latte pastorizzato spot di provenienza estera (+0,75%). In particolare il latte crudo spot nazionale è fermo nell'intervallo compreso tra 36,09 e 37,12€/100 litri di latte mentre lo spot pastorizzato estero con l'incremento registrato si colloca tra 34,02 e 35,05 €/100 litri latte.
BURRO E PANNA Listini del burro ancora in ascesa. Sette centesimi guadagnati da tutti i listini milanesi. +4,35% (1,20€/kg) anche per lo zangolato parmense con la prospettiva di un nuovo aumento sensibile nella prossima seduta di venerdì in considerazione della replica registrata ieri mattina alla borsa reggiana (1,27€/kg). Al galoppo invece da diverse settimane il listino della Crema di Latte contrattata a Milano che guadagna altri 6 centesimi (1,58€/kg) e analogamente la panna di centrifuga veronese prosegue la risalita seppure con un leggero distacco (1,50-1,55€/kg)
Borsa di Milano 28 settembre:
BURRO CEE: 2,67€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,87€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,87€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,67€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,58€/Kg.
Borsa Verona 28 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 25 settembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,27 1,27€/kg.
GRANA PADANO Ancora nessuna variazione ha riguardato i listini del Grano Padano.
Nello specifico i listini milanesi hanno confermato la forbice compresa tra 6,30 e 6,40 €/kg per la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 è l'intervallo di prezzo per il 15 mesi d'invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO La flessione registrata a metà estate non è ancora stata colmata e i prezzi del Parmigiano Reggiano stagnano. Confermati quindi i prezzi alla piazza di Parma che lo lo scorso 18 settembre ha registrato l'intervallo 7,40-7,75€/kg relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi d'invecchiamento.
(Grafici CLAL in fondo pagina)
Quali prospettive per il Parmigiano Reggiano? Se ne è discusso a Noceto (Parma) con il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai e la Vice Presidente Monica Venturini. A tappe forzate verso la modifica del disciplinare per fronteggiare il prossimo decennio.
di Lamberto Colla Noceto (PR), 29 settembre 2015
Il settore lattiero caseario sta attraversando una delicata fase di transizione compresso come è dalla contrazione dei consumi interni e dalla liberalizzazione a seguito della fine del regime delle quote latte.
Il Parmigiano Reggiano non si sottrae alla crisi che coinvolge l'intero settore ma può, anzi deve, trovare la strada in grado di riportarlo a emergere attraverso l'inasprimento dei contenuti qualitativi e distintivi del prodotto.
E' questo, in breve sintesi, il pensiero espresso dal Presidente Giuseppe Alai in occasione del convegno organizzato dal Centro di Consulenza Agriverde lo scorso martedi 29 settembre.
Quali prospettive per il futuro? E' la domanda che si pongono gli allevatori del comprensorio e che è stata girata ai massimi vertici del Consorzio Giuseppe Alai e Monica Venturini, presidente e vicepresidente rispettivamente, dal rappresentante di Agriverde, Mauro Scaccaglia il quale, introducendo i temi del convegno, ha voluto aggiungere altri argomenti caldi come l'utilizzo del robot di mungitura e la sua finanziabilità nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale.
A rispondere a questi ultimi interrogativi è stata Monica Venturini sottolinenando che "stante al disciplinare attuale non vi è uno specifico divieto all'utilizzo del Robot di mungitura salvo il fatto di rimanere nell'arco temporale delle 4 ore di mungitura e delle 2 ore di trasporto". Si apre invece, secondo la dirigente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, il tema della economicità e a tal riguardo invita gli allevatori a fare bene i conti. "da più parti del territorio, prosegue Monica Venturini, viene la richiesta di utilizzare il "robot" per poter fare un minor ricorso alla manodopera ma ad oggi non abbiamo studi concreti per affermare con sicurezza che la tecnologia sia da favorire o meno." Per quanto concerne la finanziabilità dell'impianto attraverso il PSR, secondo la vice presidente, non sussistono delle specifiche limitazioni e perciò "potete fare domanda di finanziamento ma attenzione ai conti perché è un impianto che mi dicono vada bene per le medie stalle quelle da 60-65 vacche".
Se dalla tecnologia potrebbe giungere un'aiutino alla economicità del processo produttivo è invece dal miglior posizionamento di mercato del prodotto che deve derivare quella quota di marginalità in grado di garantire la redditività d'impresa e il rinnovamento del disciplinare di produzione del "Parmigiano", in discussione in questi ultimi mesi, potrà dare nuovo impulso positivo sia al tema connesso ai costi di produzione sia al miglior posizionamento e affermazione del prodotto sui mercati di riferimento.
Sull'argomento è perciò chiamato a intervenire il Presidente Giuseppe Alai il quale, ancor prima di entrare nel cuore degli argomenti coglie l'occasione di una platea composta prevalentemente da operatori della filiera per fare chiarezza in merito a quattro argomenti molto dibattuti fuori dalle sedi istituzionali.
Una premessa indispensabile - anticipa Alai - per fare chiarezza e si comprenda la verità su alcune questioni di moda in questo periodo "senza girare intorno agli argomenti ma in modo aperto e chiaro e che sono: la promozione che fa il consorzio e perché si vede sempre il Grana Padano? La "pubblicità gratuita" di Pornhub, perché il sugo Barilla porta il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano e infine perché il consumo è solo nelle zone d'origine e nelle regioni limitrofe. Per il primo argomento la differenza la fa la disponibilità di risorse, 40 milioni del Grana Padano contro i 20 del consorzio".
I dati illustrati da Alai sono, come dallo stesso evidenziato, facilmente rintracciabili su internet nel sito del Grana Padano. Dati dai quali si evince che la possibilità di investimento sul territorio nazionale è di 1 a 5 nonostante entrambi i consorzi sostengano spese di funzionamento per 9 milioni e 5 milioni di promozione sull'estero. La differenza la fanno i 18 milioni che il Grana Padano acquisisce dalla marchiatura differenziata quindi dalle sanzioni per la maggiore produzione.
Entrando nel secondo argomento caldo, ovvero la pubblicità derivata dallo spot di Pornhub, la questione riguarda l'utilizzo del marchio non autorizzato mentre nulla di osceno è stato mostrato. "Oggi quello spot, sottolinea Alai, è visibile su tutti i siti internet ma nella sua limpidezza dove si vede questo signore che paragona la qualità premium del sito pubblicizzato come lo è il Parmigiano Reggiano nel suo settore. Terzo elemento caldo dicevamo è il sugo Barilla. Noi ci siamo dati una regola ben precisa per autorizzare l'esposizione del parmigiano reggiano in etichetta. Occorre che vengano rispettate due condizioni: che vi sia almeno il 4% sul peso complessivo e che sia l'unico formaggio utilizzato." Venendo infine all'ultimo argomento "fuori tema" il presidente, dati Nielsen alla mano, smentisce il luogo comune che il Parmigiano Reggiano sia consumato solo in zone limitate della penisola. Anzi la distribuzione è invece molto omogenea e non vi è un'area Nielsen che non abbia una copertura inferiore al 20% con punte del 28% e del 23% nelle isole.
Esauriti quindi questi argomenti di corollario il presidente entra nella illustrazione degli elementi in discussione nel travagliato percorso che sta conducendo alla modifica del disciplinare di produzione.
"Nel caso nostro - sottolinea Alai - deve rimanere saldissimo il legame con il territorio e la differenziazione dagli altri prodotti."
La qualità perciò come valore distintivo e in questa ottica anche la temperatura contribuisce a qualificare il Parmigiano Reggiano. Vero è che il processo di caseificazione va ugualmente a buon fine anche a temperature inferiori ai 18 gradi come alcuni operatori sostengono ma, secondo gli esperti interpellati dal Consorzio, sotto ai 18 gradi la carica batterica mesofila, quella ritenuta utile a generare i fattori di tipicità del parmigiano reggiano, viene compromessa abbattendo perciò il tasso di distintività e tipicità del prodotto.
Altro elemento in discussione è la gestione dei magazzini che deve essere migliorata.
Molto si sta discutendo sullo dibattuta sbiancato e la possibiità che sia oggetto di ritiro e destinato al consumo fresco. Una decisione che si lega a doppio filo anche all'ultimo tassello in discussione e che riguarda i controlli in grattugia. Alcuni vorrebbero che vi fossero dei controlli diretti in fase di lavorazione sui 27 centri di grattugia oggi presenti sul territorio, cosa che comporterebbe l'assunzione di 54 addetti e un costo di oltre 2 milioni di euro, altri invece che i controlli avvenissero sul prodotto grattugiato. Attraverso l'analisi degli isotopi, della lisozima e altri indicatori, si sarebbe in grado di intercettare le composizioni che non rispettano disciplinare. Unico neo sarebbe rappresentato dallo sbiancato che non potrebbe essere individuato per effetto della familiarità con il Parmigiano Reggiano ed è questo un motivo in più a sostegno di coloro che propendono verso le tesi del ritiro di questa particolare tipologia merceologica.
A conclusione del convegno intervengono il Vicesindaco Desolina Bizzi e il Sindaco di Noceto Fabio Fecci i quali, oltre ai saluti di rito, invitano a investire su questa pregiatissima produzione così fortemente radicata anche nel comune nocetano. Compatibilmente con le sempre più limitate possibilità di erogazione dovute al patto di stabilità che blocca le spese anche a quelle amministrazioni che hanno le risorse in cassa (2,4 milioni disponibili ma non utilizzabili dal comune di Noceto) l'amministrazione comunale è disponibile a affiancarsi alle iniziative in grado di promuovere la qualità del Parmigiano e perciò vedrebbero bene un maggior coinvolgimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano nella splendida e partecipata corsa Farm Run che ha avuto il battesimo lo scorso agosto a Noceto.
L'1 e il 2 ottobre nella Piazzetta della Regione ben 17 imprese artigiane emiliano romagnole del settore alimentare selezionate nell'ambito delle 5 filiere di prodotto: salumi, formaggi, dolci tipici e paste ripiene, pane. -
Modena, 29 settembre 2015 -
Imprese agroalimentari modenesi a Expo, nell'ambito di "FOOD STORIES", progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato, in collaborazione con il Master Comet (Cultura Organizzazione Marketing dell'Enogastronomia Territoriale e del Prodotto Tipico) dell'Università di Parma e con l'Accademia della Cucina per valorizzare la cultura alimentare dell'Emilia Romagna, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana.
L'evento si svolgerà nelle giornate del 1 e 2 ottobre e vede la partecipazione di ben 17 imprese artigiane emiliano romagnole del settore alimentare selezionate nell'ambito delle 5 filiere di prodotto: salumi, formaggi, dolci tipici e paste ripiene, pane che rappresentano la tipicità alimentare dell'Emilia-Romagna.
Tra queste imprese tre saranno quelle modenesi: il Salumificio Vecchi di Castelnuovo (lavorazione cotechini e zamponi, prodotti a base di carne cotti e piatti pronti per la ristorazione), il Salumificio Gigi (lavorazione ciccioli, strutto, coppa di testa, pancetta steccata e altri salumi) anch'esso di Castelnuovo, e la Fattoria CA' DANTE di Pelloni, prosciuttificio con prosciutteria a Fanano.
All'interno della Piazzetta EXPO' della Regione Emilia Romagna, saranno organizzate varie iniziative: tavole rotonde, workshop e, attraverso la proiezione di video e interviste agli imprenditori, saranno rappresentati e raccolti i case history dei percorsi eccellenti della produzione artigiana alimentare tipica. Sempre nell'ambito del progetto, sarà realizzata un'App scaricabile gratuitamente per i dispositivi smart, per favorire un'alta usabilità e alte performance degli strumenti, nonché la promozione delle imprese artigiani e del territorio.
L'App fungerà da guida per l'esplorazione del territorio regionale, sia verso le imprese del progetto, sia verso percorsi culturali e sarà veicolata non solo durante l'evento, ma soprattutto, attraverso una campagna nei confronti dei visitatori dell'Expo, degli operatori internazionali specializzati e degli influencer principali del settore, così da garantire la massima visibilità ai prodotti ed alle lavorazioni al fine di valorizzare la cultura alimentare dell'Emilia Romagna, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana. Il progetto intende, poi, intercettare gli orientamenti diffusi intorno a temi di forte interesse quali: cibo e territorio come fonte di identità, il turismo enogastronomico come esperienza, il valore del cibo naturale, l'attenzione all'artigianalità, nonché il piacere di produrre cibo. Inoltre, nel progetto sarà sviluppata un'analisi del settore food sulla base delle tendenze in atto, del rapporto tra l'evoluzione del settore e lo sviluppo dell'economia del territorio.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Se ne discuterà il prossimo martedi 29 settembre a partire dalle ore 10,00 presso la Sala Civica del Comune di Noceto (PR). Interverranno il Presidente del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai e la Vicepresidente Monica Venturini.
Noceto (PR) - 27 settembre 2015
La crisi che sta travolgendo il settore lattiero caseario nazionale ha coinvolto anche il Formaggio Parmigiano Reggiano.
Misure importanti sono state, per tempo, poste in essere dal Consorzio del Parmigiano Reggiano anche in previsione della della fine del regime delle quote latte, una per tutte l'avvio del progetto delle Quote Formaggio.
Per discutere sulle prospettive future, Agriverde, ha organizzato per il prossimo martedi 29 settembre alle 10,00 presso la Sala Civica di Noceto (Parma) un incontro con il Presidente Giuseppe Alai e la Vice-Presidente Monica Venturini per confrontarsi con gli allevatori e i presidenti dei caseifici.
I temi che verrano dibattuti:
1. Avvio del P.S.R.: quali tecnologie al servizio del Parmigiano Reggiano?
2. Prospettive di mercato del Parmigiano Reggiano
3. Parmigiano Reggiano e salute. Le valutazioni dal convegno recentemente organizzato a Expo 2015
4. dibattito e varie
L'incontro, fa sapere Agriverde, è aperto al pubblico. Martedi 29 settembre alle 10,00 presso la Sala Civica di Noceto (Parma)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 39 27 settembre 2015 - Cereali, la quiete prima della tempesta? Fiscalità agricola, quanto costerà alle impresa il regalo del Governo? I prezzi agricoli hanno rialzato la cresta in agosto scorso. Mais e soia, le previsioni di settembre. Tedeschi rivisti e (s)corretti.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale DAS(H) AUTO
3.1 cereali Mercati agricoli. La quiete prima della "tempesta"?
4.1 Lattiero caseario Lieve recupero del burro
5.1 mais e soia mais e soia: previsioni settembre 2015
6.1 Mercati agricoli Ismea. "AgrOsserva" - Speciale secondo trimestre 2015.
7.1 vino Gran finale frizzante a Pianello per il Valtidone Wine Fest
7.2 parmigiano reggiano Quali prospettive per Parmigiano Reggiano
7.3 pomodoro Il Festival del Pomodoro si presenta a Expo 2015
8.1 expo 2015 Expo. Il "World Food Research and Innovation Forum" oltre l'esposizione universale
8.2 fiscalità agricola IMU e Irap, i costi del loro funerale.
9.1 prezzi agricoli Ismea, prezzi agricoli rialzano la testa ad agosto
10.1 promozioni "vino" e partners
Flash update rapporto "AgrOsserva" - Speciale secondo trimestre 2015 e previsioni dell'anno. Quasi il 50% delle imprese si è orientata alla green economy.
Roma, 21 settembre 2015
La proiezione per l'intera annata 2015 resta saldamente positiva per l'agricoltura italiana che, in base alle stime Ismea, potrebbe chiudere il 2015 con un aumento del 3-3,5% del valore reale della produzione (a prezzi costanti) e del 2-2,5% per la stessa variabile calcolata a prezzi correnti.
Lo rivelano Ismea e Unioncamere nel Flash Update di AgrOsserva pubblicato oggi.
Gli elementi finora disponibili e le aspettative sugli sviluppi produttivi da qui a fine anno lasciano prevedere un'evoluzione migliorativa delle dinamiche occupazionali in agricoltura, che chiude il secondo trimestre dell'anno con un incremento del 2% degli occupati, dopo la già positiva performance del 2014 (+1,6%).
L'attesa frenata congiunturale del valore aggiunto agricolo (-1,1% sul primo trimestre 2015) non ha infatti smorzato una dinamica produttiva annuale positiva e in accelerazione (+1,7% il valore aggiunto sul secondo trimestre 2014 vs il più 0,6% tendenziale rilevato nel primo quarto d'anno).
Anche per l'industria alimentare, sottolinea AgrOsserva, la previsione, a tutto il 2015, indica una crescita, seppure moderata, con un aumento dello 0,3% della produzione (a prezzi costanti e al netto degli effetti di calendario) e dell'1,5% del fatturato calcolato ai prezzi ex fabbrica.
L'orientamento positivo delle indicazioni previsionali nell'agroalimentare è ancora principalmente associato a una prospettiva di crescita sostenuta (e in ulteriore accelerazione) delle esportazioni del settore, che nel primo semestre 2015 hanno registrato un incremento dell'8,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014, contro il più 6,2% del primo quarto dell'anno. A fine anno è ipotizzabile attendersi un valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari attorno ai 37 miliardi di euro, contro i 34,3 miliardi registrati nell'intera annata 2014.
La componente dei consumi resta invece la più fragile, seppure in lento rafforzamento. Nel primo semestre 2015 i dati Ismea-Nielsen sulla spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande indicano un incremento ancora molto modesto: dello 0,1% su base annua (il dato è stato rivisto al rialzo rispetto al meno 0,1% pubblicato nel numero di AgrOsserva di agosto).
Il 2015 potrebbe chiudere comunque con un risultato leggermente migliore. Si prevede a fine anno uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi, modesta ma indicativa di un cambio di direzione dei consumi, se confrontata con la dinamica negativa del 2014 (-1%).
Quanto alle dinamiche del credito, lo stock dei prestiti bancari alle imprese del settore primario (tra impieghi vivi, sofferenze e pronti contro termine attivi) ha fatto registrare, a luglio 2015, in base ai dati Banca d'Italia, un incremento dell'1,3% su base annua, portandosi a 44,6 miliardi di euro. L'evoluzione del credito in agricoltura appare ancora in controtendenza con la dinamica generale dei finanziamenti alle imprese che hanno invece subito, sempre in termini di consistenze, una flessione tendenziale a luglio 2015 del 2,3%, scendendo a 903,2 miliardi di euro. La quota dei finanziamenti bancari al settore primario, in rapporto agli impieghi totali destinati alle imprese non finanziarie, resta invariata al 4,9%.
GREEN
Un altro elemento positivo che si evince dal Flash update di AgrOsserva, è il crescente orientamento dell'agricoltura italiana verso modelli di sviluppo più sostenibili. Un'analisi di Unioncamere sul tema della Green economy mostra infatti come quasi la metà delle imprese agricole con dipendenti, negli ultimi tre anni (2012-2014), si sia impegnato nello sviluppo e nell'implementazione di metodi e tecnologie finalizzati alla riduzione dei consumi di energia ed acqua. E anche per il prossimo triennio, 10 aziende su 100 dichiarano di volere realizzare investimenti in tecnologie ambientali.
(fonte ismeaservizi 21 settembre 2015)
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